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Before 2016-3-25

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Train on the Move

Train on the Move
Album: "Durga Rising" (1997)
Train on the move
(Continues)
2016/3/25 - 23:58
Song Itineraries: Extermination camps, Trains
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Chiedo scusa

Chiedo scusa
[2016]
Chiedo scusa per le nostre invidie,
(Continues)
Contributed by Paola 2016/3/25 - 21:01
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I Won't Support Your Wars

I Won't Support Your Wars
(2016)
I’m not proud at all
(Continues)
2016/3/25 - 19:33
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Sophie Scholl

Sophie Scholl
2005
Ain't Nobody Left But Us
I've been thinking 'bout a girl
(Continues)
Contributed by dq82 2016/3/25 - 19:20
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The White Rose

The White Rose
2011
The white rose
Munich in the year of 1943,
(Continues)
Contributed by dq82 2016/3/25 - 19:14
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Flora Sandes

Flora Sandes
2014
England green and England grey

Flora Sandes (22 January 1876 – 24 November 1956) was a British woman who served as an officer of the Royal Serbian Army in the World War I. She was the only British woman officially to serve as a soldier in the WWI. Initially a St. John Ambulance volunteer, she travelled to the Kingdom of Serbia, where, in the confusion of war, she was formally enrolled in the Serbian army. She was subsequently promoted to the rank of Sergeant major, and, after the war, to Captain. She was decorated with seven medals.
She was born to God’s disciple she was born to hold a rifle
(Continues)
Contributed by dq82 2016/3/25 - 19:02
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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Remembrance Day

Remembrance Day
(1969)

La canzone ricorda gli eventi veramente accaduti l'11 novembre 1969 quando la solita cricca di reali, clero e politici si riunirono al Cenotafio di Londra per la consueta commemorazione dei caduti della Prima Guerra Mondiale. Nella canzone Leon immagina che le voci dei defunti si alzino durante i due minuti di silenzio, per contestare la vanità e l'ipocrisia della commemorazione.

Leon scrisse la canzone dopo una contestazione alla cerimonia di quell'anno quando dei dimostranti urlarono la loro contrarietà al supporto della Gran Bretagna alla Nigeria nel conflitto contro il Biafra. I manifestanti furono arrestati, la fotografia apparsa sul Time di una dimostrante ridotta al silenzio da un poliziotto è utilizzata nella copertina dell'LP originale, The Word Is Hugga Mugga...

The song recalls an actually day, November 11 1969, in which the usual entourage of royalty, clergy and politicians... (Continues)
It was Remembrance Day at the Cenotaph,
(Continues)
2016/3/25 - 18:54
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For Sophie (This Beautiful Day)

For Sophie (This Beautiful Day)
Reg Meuross was commissioned to write a song on an extraordinary subject; on 18th February 1943, Sophie Scholl, her brother Hans and their friend Christoph were arrested having been found distributing anti-war leaflets at the University of Munich. They were tried and four days later on February 22nd convicted of High Treason and executed by guillotine on the same day. Sophie was 21 years old when she died for her role leading dissent and active resistance to the rule of Nazi Germany. Their tools of revolution were words, paper and a printing press. After the students’ death the sixth leaflet of the movement was smuggled out of Germany and used by the Allied Forces, who showered millions of copies of Sophie’s work over Germany just a few months after her execution.

Sophie’s story is a true lesson in dissent and serves to remind us that we have a responsibility to ensure that we never sleepwalk... (Continues)
You walk the university your suitcase in your hand
(Continues)
Contributed by dq82 2016/3/25 - 18:51
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Himzo Polovina: Dunjaluče, golem ti si

Himzo Polovina: Dunjaluče, golem ti si
Ignoro se questa sevdalinka, genere della musica popolare tradizionale della Bosnia ed Erzegovina, sia antica e di autore anonimo o se sia stata composta dallo stesso Himzo Polovina (1927-1986), grande cantante e cantautore bosniaco, nato a Mostar e vissuto a Sarajevo...
Trovo il brano nel suo album del 1972 intitolato “Narodne Pjesme Iz Bosne I Hercegovine” e nella raccolta “Bosnia: Echoes from an Endangered World” pubblicata nel 1993 dalla Smithsonian Folkways Recordings, da cui ho tratto il testo e dove il brano è accompagnato dalla seguente introduzione:

“This sevdalinka is performed in a long ballad form. The unusual beginning of the ballad is about the Morić brothers, well-known Sarajevo personalities of the mid-nineteenth century, and speaks mainly of a particular region of the old part of Sarajevo and its characteristic beauty. It is in fact one of the numerous songs that extol... (Continues)
Dunjaluče, golem ti si
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/3/25 - 15:44
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Ora et Labora

Ora et Labora
2015
A un passo da te
Ora et labora
(Continues)
Contributed by dq82 2016/3/25 - 15:42
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Petit pays

Petit pays
[2013]
Parole e musica di Gaël Faye (1982-), rapper franco-ruandese, nato in Burundi, di padre francese e madre rifugiata ruandese, di etnia tutsi. Nel 1993 la famiglia riparò in Francia a seguito dell’acutizzarsi della guerra civile in Burundi, dopo la deposizione e l’assassinio del presidente hutu Melchior Ndadaye da parte di alcuni ufficili di etnia tutsi.
Nell’album intitolato “Pili Pili sur un Croissant au Beurre”
Testo trovato su Genius

Il ritornello - credo sia in kirundi, lingua del Burundi, o in kinyarwanda, molto simile, parlata in Ruanda - significa “Piccolo paese, grande paese, sei stato ferito, hai sofferto ma la sofferenza non ti ha sconfitto, piccolo paese, grande paese.”

“Les hommes sont bêtes, l'Afrique est belle, fais pas l'erreur de la haïr”, così Gaël Faye in un’altra sua canzone, “Président”

La canzone è indirizzata al Burundi, dove Gaël Faye trascorse la sua infanzia,... (Continues)
Gahugu gatoyi
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/3/24 - 21:56
Song Itineraries: 1994: The Rwanda Genocide
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Potosí

Potosí
[2001]
Scritta da Sebastián Teysera, detto “El Enano”, front man della rock band uruguaya.
Nel disco intitolato “De Bichos y Flores”

Sulle miniere di Potosí, Bolivia, si vedano Potosí di Víctor Heredia e Minerito potosino di Eduardo Falú.
Para los que tienen miedo
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/3/24 - 16:39
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Adelita

Anonymous
Sulla pagina spagnola di Wikipedia si afferma che “Adelita” sarebbe un personaggio ben identificato, tal Adela Velarde Pérez (1900-1971), originaria di Ciudad Juárez, che fu giovanissima infermiera negli anni della Rivoluzione. Morì negli USA, in povertà e totalmente dimenticata...

Altre fonti parlano di una ragazza del Durango che s’incorporò molto giovane fra le truppe del presidente legittimo Francisco Madero, eliminato nel 1913 dal generale golpista Victoriano Huerta...

Quanto agli autori del corrido, si parla di un soldato, tal Antonio del Río Armenta, che ferito fu curato da Adela Velarde Pérez e le dedicò la canzone... Si parla pure di un tal Guadalupe Barajas Romero, originario del Michoacán, i parenti del quale conserverebbero il manoscritto autografo del corrido...

Tra le mille incisioni di “Adelita”, mi piace ricordare quella strumentale presente nella colonna sonora composta... (Continues)
Bernart Bartleby 2016/3/24 - 16:21
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Lettera ad Angela

Lettera ad Angela
...sono arrivata a questo link cercando il testo di "Lettera a Angela", che cmq si può ascoltare su Youtube, cosa che tempo fa non ero riuscita a fare...
concordo è una canzone bellissima che mi commuove ancora nella sua semplicità VERA
un saluto ai resistenti
marella marraccini 2016/3/24 - 15:50
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La soldadera

La soldadera
[1975]
Scritta da Washington Benavides, Carlos Benavides ed Eduardo Larbanois, tutti artisti uruguayi del cosiddetto “Grupo de Tacuarembó”, formatosi negli anni della dittatura (1973-85) con l’intento di proporre la musica popolare come migliore forma di resistenza.
Nell’album intitolato “Desde Tacuarembó”, inciso da Zitarrosa a Buenos Aires nel 1975, dove riparò nei primi anni del suo lungo esilio, ma pubblicato in Uruguay solo dopo la fine della dittatura
Testo trovato su Cancioneros.com

Soldaderas, o adelitas, erano chiamate le donne che parteciparono alla Rivoluzione messicana (1910-20). Raramente combattenti, erano per lo più cuoche, infermiere, “donne di conforto”, comunque in ruoli che in quel conflitto furono fondamentali.

Al di là di una visione romantica, in gran parte tramandata nei corridos della Rivoluzione, di fatto si trattava di donne costrette a quella scelta, a seguire... (Continues)
La Chicharra era una negra,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/3/24 - 15:41
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Song for Marcella

Marcella è il nome di una delle sorelle di Robert Gerard Sands detto Bobby, che lo utilizzò come pseudonimo per firmare qualcuno dei suoi scritti.
Doesn’t seem quite so long ago,
(Continues)
Contributed by Io non sto con Oriana 2016/3/24 - 15:07
Song Itineraries: Conflicts in Ireland
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Historia de un viejo

Historia de un viejo
[1974]
Versi del poeta e musicista uruguayo Washington Benavides (1930-)
Musica di Eduardo Larbanois.
Nell'album intitolato “Desde Tacuarembó”, inciso a Buenos Aires nel 1975 ma pubblicato in Uruguay solo dopo la fine della dittatura
Testo trovato su Cancioneros.com

Tacuarembó è la città natale di Washington Benavides. Lui esordì nella scrittura nei primi anni 50. Il suo primo libro, “Tata Vizcacha”, era una satira su alcuni personaggi del potere locale. Quando uscì, nel 1955, un gruppo di estrema destra, chiamato “Movimiento de Acción Democrática” (non dimentichiamoci che i peggiori fascisti, anche oggi, usano spesso i termini democrazia e democratico), acquistò tutte le copie disponibili e le bruciò pubblicamente sulla piazza della cittadina.
Durante gli anni della dittatura (1973-85) Benavides ed altri poeti, scrittori e musicisti uruguayi formarono il cosiddetto “Grupo de Tacuarembó”,... (Continues)
De gurí fui benteveo,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/3/24 - 14:11
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Rutina

Rutina
[2003]
Nell’album intitolato “Prendido por todos lados”, il secondo di questa rock band argentina nata dopo il dissolvimento dei Viejas Locas

Un rock semplice e diretto, che inizia con il bip-bip devastante della sveglietta del mattino (uguale a quello della mia, tanto che mi sono girato per vedere che non fosse proprio lei!) e finisce con rumori di fabbrica... Rutina.
Seis de la mañana
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/3/24 - 13:37
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La mia casa

La mia casa
Proposta per chi può: potrebbe essere carino tradurre questa canzone multilingue: ogni città nella sua lingua/dialetto. La parte di Marrakech in mancanza dell'arabo potrebbe essere tradotta ugualmente in francese, certo dovremmo trovare qualcuno che traduca. Il pezzo in turco, ma anche in siciliano e sardo, (e in sudanese!!!)
dq82 2016/3/24 - 11:26
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La Selección Nacional

La Selección Nacional
[1998]
Scritta da Hernán de Vega
Seconda traccia di “Arriba las manos, esto es el Estado”, album d’esordio della band cumbia-ska-hip hop-reggae-punk-rock argentina.

Se in Cutral Có, brano d’apertura dell’esordio, Las Manos manifestavano il desiderio di ammazzare il presidente Menem, qui se la prendono con un’istituzione che in Argentina è ancora più importante: la Nazionale!

Simbolo del “panem et circenses” nel 1998 come pure 20 anni prima, quando allo stadio si urlava di gioia per i gol di Mario Kempes, El Matador, e poco lontano, in qualcuno dei centri di detenzione clandestini della Junta, si urlava sotto tortura.
La selección nacional es un ministerio más del estado
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/3/24 - 11:02
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Prijatelj ga kaže više ne poznaje

Prijatelj ga kaže više ne poznaje
dalla raccolta poetica di Rade Šerbedžija L’amico dice di non conoscerlo più, Galaad Edizioni
L'AMICO DICE DI NON CONOSCERLO PIÙ
(Continues)
2016/3/23 - 23:17
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Itziarren semea

Itziarren semea
(Presente in un video YouTube)
EL HIJO DE ITZIAR
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2016/3/23 - 15:01
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Vaixell de Grècia

La versione basca (euskara) di Xabier Lete Bergaretxe, eseguita da Pantxoa eta Peio nell'album Eguzkiaren musu del 1990.
Vaixell de Grècia
GREZIAKO ITSASONTZIA
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2016/3/23 - 13:04

Giovinezza

Anonymous
Giovinezza
Grazie mille per il chiarimento,comunque mi dispiace solo che non esista una versione cantata registrata e il nome biga alata si riferisce al mito della biga alata di Platone.Ora però c'è un problema non riesco a togliermi dalla testa questa canzone e ogni tanto mi ritrovo a cantarla ad alta voce, non ti dico la gente come mi guarda
Biga alata 2016/3/23 - 00:03
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Vuelvo al Sur

Versione catalana di Joan Isaac che la interpreta con Joan Manuel Serrat nel suo disco Joies italianes i altres meravelles
Vuelvo al Sur
TORNO AL SUD
(Continues)
2016/3/22 - 23:44
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Veteran's Day Poppy

Veteran's Day Poppy
IL PAPAVERO DEL GIORNO DEI VETERANI
(Continues)
Contributed by Simone Perna 2016/3/22 - 21:43
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Indifferenti mai

Indifferenti mai
La Poesia di Rodari
L’anno nuovo
(Continues)
Contributed by dq82 2016/3/22 - 18:13
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Desterrando a los oscurantistas

Desterrando a los oscurantistas
22 marzo 2016
ESILIARE GLI OSCURANTISTI
(Continues)
2016/3/22 - 17:09
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Naja de merda

Naja de merda
Uno dei tanti musicisti che sono passati di qui e hanno contribuito al nostro sito... oggi ci ha lasciati


Addio Perciballi il "teppista" rock. "Con lui Roma scoprì il punk"
Intorno al cantante dei Bloody Riot le voci estreme della musica ribelle
di MARCO MATHIEU

Un colpo al cuore. Un pugno allo stomaco. Il punk, insomma. E la morte di Roberto Perciballi, anni 52, cantante dei Bloody Riot e molte altre cose ancora. 
Domenica scorsa, nell’anno in cui da Londra al resto del mondo si celebra il quarantennale di Anarchy in the Uk dei Sex Pistols. Per un infarto, come fosse un segno: a 50 anni si fermò così pure il cuore di Joe Strummer (era il 2002) che con i Clash cantava White Riot nel 1977, mentre quattro anni dopo Roberto diventava “il punk a Roma” con i suoi Bloody Riot. Provocatori fin dalla sigla del nome che in quegli anni faceva paura. Nei testi e sul palco: contro tutto e tutti,... (Continues)
dq82 2016/3/22 - 17:04
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Cambalache

Cambalache
Leggo quanto segue sul sito Bossa Nova Clube, nell’articolo Carlos Gardel. El mito del tango:

”... Carlos Gardel nunca cantó la canción Cambalache, por estar cronológicamente terminada, sólo unos meses después de su trágico accidente (24 junio 1935)....”

Il paio di video presenti su YouTube in cui si associano Gardel e Cambalache non riportano in realtà versioni di Gardel.

Nella ricca pagina su es.wikipedia dedicata a “Cambalache” non c’è alcun cenno a Gardel.

Credo che il brano vada assegnato al suo autore, Enrique Santos Discépolo, che lo scrisse per il film “El Alma Del Bandoneón” del 1935, nella quale era interpretato da Ernesto Famá con l’orchestra di Francisco Lomuto.

“Cambalache” racconta in particolare della cosiddetta “Década Infame”, il periodo dittatoriale iniziato nel 1930 con il golpe contro il presidente legittimo Hipólito Yrigoyen e (non) finito nel 1943. Ho scritto non... (Continues)
Bernart Bartleby 2016/3/22 - 11:47
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Señor Bacardi

Señor Bacardi
Tra un paio di settimane seguo le orme di Obama e me ne vado a Cuba anch'io... Arrivo pure dopo i Rolling Stones... ma spero di trovare il sole :)
Raccomando preventivamente agli amministratori di cliccare su "Scarica immagini" nei contributi di B.B. in mia assenza perché anche se Google dice di essere pronto l'internet a Cuba ancora quasi non c'è :)
Il Webmastro 2016/3/21 - 22:22
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Disoccupato rappo

Disoccupato rappo
Bravi i Truzzi, me li ricordo in un concerto estivo lungo Po, tanti anni fa, sempre rock come pochi... I loro versi che ancora oggi mi fanno venire i brividi sono quelli finali di "Ti ho visto in piazza", negli album del 1984 e del 1989:

“E questa è una canzone senza finale, come senza fine è il nostro sbatterci, il nostro vivere, il nostro amare.
Vivere come un vortice di lavandino, come la fiamma di un cerino, che si consuma e a poco a poco poi scompare.
Vivere come in un nido di serpenti, con le unghie e con i denti, aggrapparsi alla vita, aggrapparsi per non farla più scappare, per non farla più scappare.”
Bernart Bartleby 2016/3/21 - 22:10
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La Bucarest che cambia

La Bucarest che cambia
Tradus în româneşte de Riccardo Venturi
21.3.2016
BUCUREŞTIUL CARE SCHIMBĂ
(Continues)
2016/3/21 - 19:12
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Mensajes del alma

Mensajes del alma
21 marzo 2016
MESSAGGI DELL'ANIMA
(Continues)
2016/3/21 - 17:37
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Sono nata il ventuno a primavera

Sono nata il ventuno a primavera
Oggi 21 marzo, primo giorno di primavera, Alda Merini avrebbe compiuto 85 anni. La cosa è stata ricordata persino da Google Italia con un doodle, con sullo sfondo un ponte sui Navigli:
CCG/AWS Staff 2016/3/21 - 17:03
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Gira y gira

Gira y gira
21 marzo 2016
GIRA E GIRA
(Continues)
2016/3/21 - 16:57
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Los Salieris de Charly

Los Salieris de Charly
21 marzo 2016

Due parole del traduttore. Di questa canzone, si trovano diverse spiegazioni in Rete (una delle quali deve essere stata, penso, utilizzata anche da Bernart che la ha contribuita per il sito). Quanto a traduzioni, però, nisba. E ci credo, vacca boia (o “cow hangman”, come a volte si dice internazionalmente): per azzardarmi a tradurla ho dovuto non solo mettere in azione il benemerito “Lenguaje de los Argentinos” di Carlos V. Cicottino, recatomi a suo tempo dall'altrettanto benemerito Io Non Sto Con Oriana dopo uno dei suoi viaggi, ma soprattutto son dovuto uscire in cortile e precettare la mia vicina di casa, argentina di Tucumán. Senza di lei non ci avrei capito nulla in certi passi del testo, e le vanno quindi caterve di ringraziamenti. La canzone è un concentrato di argentinismi, e quindi presenta parecchie note esplicative.
I SALIERI DI CHARLY
(Continues)
2016/3/21 - 07:36
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La Bucarest che cambia

La Bucarest che cambia
Oggi, nel 2016, la stessa situazione anche a Roma
dq82 2016/3/20 - 16:31
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Il giorno di San Patrizio

Il giorno di San Patrizio
ST. PATRICK'S DAY
(Continues)
Contributed by ZugNachPankow 2016/3/20 - 15:15




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