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Ein alter Mann geht vorüber
![Ein alter Mann geht vorüber](img/upl/Kastner2Bremembrance.png)
Ich war einmal ein Kind. Genau wie ihr.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/2/1 - 22:33
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Son ar Bonedoù Ruz
![Son ar Bonedoù Ruz](img/upl/gwbon.jpg)
[1973]
Pozhioù: Gweltaz Ar Fur
Sonerezh: Iwerzhon hengounel
Testo: Gweltaz Ar Fur
Musica: Tradizionale irlandese
Paroles: Gweltaz Ar Fur
Musique: Traditionnelle irlandaise
Album: Bonedoù Ruz
Pozhioù: Gweltaz Ar Fur
Sonerezh: Iwerzhon hengounel
Testo: Gweltaz Ar Fur
Musica: Tradizionale irlandese
Paroles: Gweltaz Ar Fur
Musique: Traditionnelle irlandaise
Album: Bonedoù Ruz
Con Gweltaz Ar Fur, o Gildas Le Fur in versione francese, abbiamo già avuto a che fare con la canzone scritta da suo padre, Er soudarded zo gùisket é ru. Un autore tanto fondamentale quanto poco noto della rinascenza musicale bretone, la cui parabola si è intrecciata indissolubilmente con quella di Glenmor e di Gilles Servat. Dal suo album "Bonedoù Ruz" del 1975, una canzone dedicata ad un episodio-chiave delle lotte in Bretagna, la rivolta dei Berretti Rossi del 1675; ma per tutto ciò che riguarda tale fatto, si rimanda a Hañvezh ar bonedoù ruz dei Tri Yann, pagina nella quale la Rivolta è raccontata fin nei minimi dettagli. [R.Gw.]
Er bloaz mil c'hwec'h kant pemzek ha tri-ugent
(Continues)
(Continues)
Contributed by Richard Gwenndour 2016/2/1 - 21:53
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Apte au service
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Album: Permafrost
Una divertente scenetta sulla selezione per il glorioso esercito svizzero.
dal sito dedicato alla band punk di Losanna
Una divertente scenetta sulla selezione per il glorioso esercito svizzero.
dal sito dedicato alla band punk di Losanna
Ils mont invité
(Continues)
(Continues)
2016/2/1 - 20:57
Des Morgens um halb fünfe
Anonymous
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[1934-35]
Versi di anonimo trascritti su di un libretto da un prigioniero del campo di concentramento di Esterwegen (Bassa Sassonia), tal Hugo Gefroi.
Sulla melodia de “Wir sind die Musketiere vom 10. Regiment”, canzone risalente alla Grande Guerra.
Trovata su Volksliederarchiv (con la speranza che il testo sia corretto…)
Testo contenuto in “Des Lagers Stimme. Musik im KZ. Alltag und Häftlingskultur in den Konzentrationslagern 1933 bis 1936.”, a cura di Guido Fackler, Edizioni Temmen, Brema, 2000.
Al proposito, si veda anche Esterwegenlied
Versi di anonimo trascritti su di un libretto da un prigioniero del campo di concentramento di Esterwegen (Bassa Sassonia), tal Hugo Gefroi.
Sulla melodia de “Wir sind die Musketiere vom 10. Regiment”, canzone risalente alla Grande Guerra.
Trovata su Volksliederarchiv (con la speranza che il testo sia corretto…)
Testo contenuto in “Des Lagers Stimme. Musik im KZ. Alltag und Häftlingskultur in den Konzentrationslagern 1933 bis 1936.”, a cura di Guido Fackler, Edizioni Temmen, Brema, 2000.
Al proposito, si veda anche Esterwegenlied
Des Morgens um halb fünfe
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/2/1 - 16:53
Song Itineraries:
Extermination camps, From World Jails
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Questa è la mia città
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[2012]
Parole di Pietro Di Dionisio
Musica di Pietro Di Dionisio e I Mostri
Nell’album “La gente muore di fame”
Ha già tre anni l’esordio de I Mostri ma mi pare che il brano di apertura del disco descriva bene la Città Eterna. E poi qualcuno insiste ancora nel dire che “Mafia Capitale” è stato un fulmine a ciel sereno… Da ringraziare fascisti e sfascisti, a cominciare da quelli – come cantano i Mostri – che riposano nelle Chiese (il riferimento è ad Enrico De Pedis, detto “Renatino”, boss della banda della Magliana, sepolto nella basilica si Sant’Apollinare come “benefattore”), passando dai terroristi neofascisti come Fioravanti e Mambro, per finire agli Alemanno, ai Carminati, ai Mokbel e alle “pompe magne” dei Casamonica…
Parole di Pietro Di Dionisio
Musica di Pietro Di Dionisio e I Mostri
Nell’album “La gente muore di fame”
Ha già tre anni l’esordio de I Mostri ma mi pare che il brano di apertura del disco descriva bene la Città Eterna. E poi qualcuno insiste ancora nel dire che “Mafia Capitale” è stato un fulmine a ciel sereno… Da ringraziare fascisti e sfascisti, a cominciare da quelli – come cantano i Mostri – che riposano nelle Chiese (il riferimento è ad Enrico De Pedis, detto “Renatino”, boss della banda della Magliana, sepolto nella basilica si Sant’Apollinare come “benefattore”), passando dai terroristi neofascisti come Fioravanti e Mambro, per finire agli Alemanno, ai Carminati, ai Mokbel e alle “pompe magne” dei Casamonica…
infrastrutture di cemento
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/2/1 - 14:02
Song Itineraries:
Mafia and Mafias
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My Shit's Fucked Up
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[2000]
Testo e musica di Warren Zevon
Dall'album "Life'll Kill Ya"
Da metrolyrics (che sono, liriche al metro?!? /Rbw/)
Testo e musica di Warren Zevon
Dall'album "Life'll Kill Ya"
Da metrolyrics (che sono, liriche al metro?!? /Rbw/)
Well, I went to the doctor
(Continues)
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2016/2/1 - 00:33
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The Envoy
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Nuclear arms in the Middle East
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Contributed by Krzysiek Wrona 2016/2/1 - 00:15
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Si hei dr Wilhälm Täll ufgfüert
![Si hei dr Wilhälm Täll ufgfüert](img/upl/tellschiller.jpg)
[1966]
Testo e musica: Mani Matter
Worte und Musik: Mani Matter
Lyrics and Music: Mani Matter
Paroles et Musique: Mani Matter
Album: I han en Uhr erfunde ("Ho trovato un orologio")
All'osteria „Il Leone“ di Nottiswil, un immaginario paesino della Svizzera profonda, una sera va in scena il „Guglielmo Tell“ di Schiller, con modalità da sceneggiata napoletana: metà del paese recita, e l'altra metà è il pubblico, munito di enormi boccali di birra. Chiamare Mani Matter il „Brassens svizzero“ non è granché originale, dato che Mani Matter stesso, fin dai suoi primissimi inizi, aveva dichiarato a chiare lettere di ispirarsi in tutto e per tutto a Brassens. Certo è che, tra le canzoni di Mani Matter, questa è una delle più „brassensiane“ in assoluto, financo nella musica; come Brassens, si esibiva da solo con la sua chitarra e non è da escludere che anche i suoi baffoni neri non fossero, in... (Continues)
Testo e musica: Mani Matter
Worte und Musik: Mani Matter
Lyrics and Music: Mani Matter
Paroles et Musique: Mani Matter
Album: I han en Uhr erfunde ("Ho trovato un orologio")
All'osteria „Il Leone“ di Nottiswil, un immaginario paesino della Svizzera profonda, una sera va in scena il „Guglielmo Tell“ di Schiller, con modalità da sceneggiata napoletana: metà del paese recita, e l'altra metà è il pubblico, munito di enormi boccali di birra. Chiamare Mani Matter il „Brassens svizzero“ non è granché originale, dato che Mani Matter stesso, fin dai suoi primissimi inizi, aveva dichiarato a chiare lettere di ispirarsi in tutto e per tutto a Brassens. Certo è che, tra le canzoni di Mani Matter, questa è una delle più „brassensiane“ in assoluto, financo nella musica; come Brassens, si esibiva da solo con la sua chitarra e non è da escludere che anche i suoi baffoni neri non fossero, in... (Continues)
Si hei dr Wilhälm Täll ufgfüert im Löie z Nottiswil
(Continues)
(Continues)
Contributed by Gaspard de la Nuit 2016/1/31 - 23:54
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Wisława Szymborska: Kot w pustym mieszkaniu
Umrzeć — tego nie robi się kotu.
(Continues)
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Contributed by Gaspard de la Nuit 2016/1/31 - 03:24
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Red Flowers
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(1962?)
dall'album "Tear Down The Walls" (1964) con Vince Martin
“It’s an anti-war song by Fred Neil which was written after the US dropped atomic bombs on Hiroshima and Nagasaki. The red canna flowers were the first flowers to bloom in the charred rubble, they became a symbol of courage and hope to the survivors.”
(Alex Gallacher, “The Attic Story and Karen Dalton – Red Are The Flowers”, su Folk Radio UK (FRUK))
Fred Neil scrisse questa canzone ben prima del 1964, anno di pubblicazione dell’album “Tear Down The Walls”. Infatti il brano si trova già interpretato da Karen Dalton nel disco “Cotton Eyed Joe”, un’incisione domestica realizzata nel 1962 a Boulder, Colorado, e riproposta in versione rimasterizzata nel 2007.
(Bernart Bartleby)
dall'album "Tear Down The Walls" (1964) con Vince Martin
“It’s an anti-war song by Fred Neil which was written after the US dropped atomic bombs on Hiroshima and Nagasaki. The red canna flowers were the first flowers to bloom in the charred rubble, they became a symbol of courage and hope to the survivors.”
(Alex Gallacher, “The Attic Story and Karen Dalton – Red Are The Flowers”, su Folk Radio UK (FRUK))
Fred Neil scrisse questa canzone ben prima del 1964, anno di pubblicazione dell’album “Tear Down The Walls”. Infatti il brano si trova già interpretato da Karen Dalton nel disco “Cotton Eyed Joe”, un’incisione domestica realizzata nel 1962 a Boulder, Colorado, e riproposta in versione rimasterizzata nel 2007.
(Bernart Bartleby)
Red were the flowers
(Continues)
(Continues)
2016/1/30 - 18:53
Song Itineraries:
Hiroshima and Nagasaki 広島市 - 長崎市
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Tear Down the Walls
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(1964)
dall'album omonimo con Vince Martin.
Una bella canzone di libertà il cui slogan è stata poi ripresa dai Jefferson Airplane in We Can Be Together
dall'album omonimo con Vince Martin.
Una bella canzone di libertà il cui slogan è stata poi ripresa dai Jefferson Airplane in We Can Be Together
Tear down the walls
(Continues)
(Continues)
2016/1/30 - 18:47
Song for the Luddites
![Song for the Luddites](img/upl/luddites.jpg)
24 December 1816
Written by George Gordon Noel, 6th Baron of Byron
24 Dicembre 1816
Scritta da Georges Gordon Noel, VI Barone di Byron
in: Thomas Moore's Letters and Journals of Lord Byron
in: Lettere e Diari di Lord Byron di Thomas Moore
Musica : Può darsi che ci sia
Music: It may exist
Il "Canto dei Luddisti" di Lord Byron fu scritto il 24 dicembre 1816 e da lui spedito a Thomas Moore in una lettera, facente parte dell'epistolario che i due si scambiavano. Il Canto fu pubblicato soltanto nel 1830, quando Thomas Moore diede alle stampe il vasto epistolario assieme ai diari di Byron.
Alla fine del 1816, l' “anno senza estate” che fu detto anche “Eighteen Hundred an' Frozen to Death”, George Gordon Noel, VI barone di Byron, scrisse questo “Canto dei Luddisti”, intendendolo, fin dal titolo, proprio come un componimento che dovesse essere non soltanto cantato, ma cantato per una lotta.... (Continues)
Written by George Gordon Noel, 6th Baron of Byron
24 Dicembre 1816
Scritta da Georges Gordon Noel, VI Barone di Byron
in: Thomas Moore's Letters and Journals of Lord Byron
in: Lettere e Diari di Lord Byron di Thomas Moore
Musica : Può darsi che ci sia
Music: It may exist
Il "Canto dei Luddisti" di Lord Byron fu scritto il 24 dicembre 1816 e da lui spedito a Thomas Moore in una lettera, facente parte dell'epistolario che i due si scambiavano. Il Canto fu pubblicato soltanto nel 1830, quando Thomas Moore diede alle stampe il vasto epistolario assieme ai diari di Byron.
Alla fine del 1816, l' “anno senza estate” che fu detto anche “Eighteen Hundred an' Frozen to Death”, George Gordon Noel, VI barone di Byron, scrisse questo “Canto dei Luddisti”, intendendolo, fin dal titolo, proprio come un componimento che dovesse essere non soltanto cantato, ma cantato per una lotta.... (Continues)
As the Liberty lads o'er the sea
(Continues)
(Continues)
Contributed by Gaspard de la Nuit 2016/1/30 - 04:54
In memory of Paul Kantner: We Can Be Together, a powerful generational anthem against the warmonger powers in charge.
Lorenzo Masetti 2016/1/30 - 00:20
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Maggie Holland: Black Cat
![Maggie Holland: Black Cat](img/upl/gattoincnero.jpg)
[1983]
A cat-rewriting by Maggie Holland
of Jesse Winchester's Black Dog [1970]
Album: Still Pause
Una riscrittura felina di Maggie Holland
di Black Dog di Jesse Winchester [1970]
Album: Still Pause
Poiché la Gatta Nera è la tua cattiva coscienza, altresì detta il Diavolo, non sperare che ti faccia vivere in tranquillità. Se ne sta in giro per tutto il giorno, la Gatta Nera, ma poi arriva a tormentarti il sonno. Non sai da dove sia venuta, quella Gatta Nera che non crede al peccato e non dubita mai del tuo desiderio; ma lo sai benissimo, invece, da dove sia arrivata perché quella Gatta Nera sei tu. Tu nel tuo vagare, tu nella tua vita inquieta e senza pace, tu che hai affidato a quella bestia nera i tuoi desideri e la tua voglia di non fermarti, e magari anche le tue pulsioni più terribili. Se la chiami, non viene; non è nata per obbedirti. Per quanto tu la rifiuti, per quanto tu dica... (Continues)
A cat-rewriting by Maggie Holland
of Jesse Winchester's Black Dog [1970]
Album: Still Pause
Una riscrittura felina di Maggie Holland
di Black Dog di Jesse Winchester [1970]
Album: Still Pause
Poiché la Gatta Nera è la tua cattiva coscienza, altresì detta il Diavolo, non sperare che ti faccia vivere in tranquillità. Se ne sta in giro per tutto il giorno, la Gatta Nera, ma poi arriva a tormentarti il sonno. Non sai da dove sia venuta, quella Gatta Nera che non crede al peccato e non dubita mai del tuo desiderio; ma lo sai benissimo, invece, da dove sia arrivata perché quella Gatta Nera sei tu. Tu nel tuo vagare, tu nella tua vita inquieta e senza pace, tu che hai affidato a quella bestia nera i tuoi desideri e la tua voglia di non fermarti, e magari anche le tue pulsioni più terribili. Se la chiami, non viene; non è nata per obbedirti. Per quanto tu la rifiuti, per quanto tu dica... (Continues)
Black cat up and sniffs her plate
(Continues)
(Continues)
Contributed by Gaspard de la Nuit 2016/1/29 - 23:09
Song Itineraries:
Cats & Bad cats, The Devil
We are forces of chaos and anarchy
Antiwar Songs Blog
![We are forces of chaos and anarchy](img/blog/1093.jpg)
We Can Be Together è una canzone incredibile – che inseriamo oggi in memoria di Paul Kantner – che apre lo storico album Volunteers, quello con la copertina che ritrae i membri del gruppo davanti alla bandiera statunitense vestiti (o parzialmente vestiti) in modo del tutto eccentrico. La copertina si riferisce ovviamente alla title track […]
Antiwar Songs Staff 2016-01-29 23:04:00
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We Can Be Together
![We Can Be Together](img/upl/20092F26566.jpg)
[1969]
dall'album Volunteers
Parole e musica di Paul Kantner
Questa incredibile canzone - che inseriamo oggi in memoria del chitarrista dei JA - apre lo storico album Volunteers, quello con la copertina che ritrae i membri del gruppo davanti alla bandiera statunitense vestiti (o parzialmente vestiti) in modo del tutto eccentrico. La copertina si riferisce ovviamente alla title track (l'ultima in scaletta) in cui il gruppo afferma "we are volunteers of America.". We Can Be Together è simile musicalmente e tematicamente.
La musica introduttiva è quasi marziale, ritmata, con batteria chitarra e piano che scandiscono il tempo di una marcia La chitarra solista e distorta di Kaukonen entra improvvisamente, come in una chiamata all'azione, introducendo il carattere di inno generazionale. Poi la musica si fa più tranquilla, e le parole potrebbero quasi far pensare ad una canzone d'amore,... (Continues)
dall'album Volunteers
Parole e musica di Paul Kantner
Questa incredibile canzone - che inseriamo oggi in memoria del chitarrista dei JA - apre lo storico album Volunteers, quello con la copertina che ritrae i membri del gruppo davanti alla bandiera statunitense vestiti (o parzialmente vestiti) in modo del tutto eccentrico. La copertina si riferisce ovviamente alla title track (l'ultima in scaletta) in cui il gruppo afferma "we are volunteers of America.". We Can Be Together è simile musicalmente e tematicamente.
La musica introduttiva è quasi marziale, ritmata, con batteria chitarra e piano che scandiscono il tempo di una marcia La chitarra solista e distorta di Kaukonen entra improvvisamente, come in una chiamata all'azione, introducendo il carattere di inno generazionale. Poi la musica si fa più tranquilla, e le parole potrebbero quasi far pensare ad una canzone d'amore,... (Continues)
We can be together.
(Continues)
(Continues)
2016/1/29 - 22:29
Trois cents ans de torture
![Trois cents ans de torture](img/thumb/a2926_130x140.jpeg)
Trois cents ans de torture
Chanson française – Trois cents ans de torture – Marco Valdo M.I. – 2016
Ulenspiegel le Gueux – 24
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – I, LXXIX)
Cette numérotation particulière : (Ulenspiegel – I, I), signifie très exactement ceci :
Ulenspiegel : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs, dans le texte de l’édition de 1867.
Le premier chiffre romain correspond au numéro du Livre – le roman comporte 5 livres et le deuxième chiffre romain renvoie au chapitre d’où a été tirée la chanson. Ainsi, on peut – si le cœur vous en dit – retrouver le texte originel et plein de détails qui ne figurent... (Continues)
Chanson française – Trois cents ans de torture – Marco Valdo M.I. – 2016
Ulenspiegel le Gueux – 24
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – I, LXXIX)
Cette numérotation particulière : (Ulenspiegel – I, I), signifie très exactement ceci :
Ulenspiegel : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs, dans le texte de l’édition de 1867.
Le premier chiffre romain correspond au numéro du Livre – le roman comporte 5 livres et le deuxième chiffre romain renvoie au chapitre d’où a été tirée la chanson. Ainsi, on peut – si le cœur vous en dit – retrouver le texte originel et plein de détails qui ne figurent... (Continues)
À son ami le Christ, Lucifer demande alors :
(Continues)
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Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/1/29 - 14:51
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Slint
![Slint](img/upl/http3A2F2Fs.mxmcdn.net2Fimages-storage2Falbums2F72F02F32F32F42F02F32043307.jpg)
2015
Il teatro degli orrori
Il titolo richiama il nome della band statunitense e il testo parla di un tema delicato, di un uomo in un manicomio, una questione a voi cara visto che sostenete la campagna per l’abolizione della costrizione meccanica. P: Slint è un pezzo molto complesso, soprattutto dal punto di vista narrativo. Il titolo sì, suggerisce il gruppo, che fa parte del nostro percorso culturale e artistico in modo cruciale, tutti noi amiamo Spiderland e, in Spiderland, amiamo in particolar modo quel capolavoro che è Washer, uno di quei pezzi indimenticabili che ti restano dentro al cuore, dalla cui bellezza è impossibile fuggire. Slint, però, nel vocabolario urbano inglese indica anche un sottilissimo raggio di luce. Detto questo, io ho cercato di immaginare un possibile, verosimile me stesso, imprigionato in un SPDC, ovvero in un Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura, cosa che... (Continues)
Il teatro degli orrori
Il titolo richiama il nome della band statunitense e il testo parla di un tema delicato, di un uomo in un manicomio, una questione a voi cara visto che sostenete la campagna per l’abolizione della costrizione meccanica. P: Slint è un pezzo molto complesso, soprattutto dal punto di vista narrativo. Il titolo sì, suggerisce il gruppo, che fa parte del nostro percorso culturale e artistico in modo cruciale, tutti noi amiamo Spiderland e, in Spiderland, amiamo in particolar modo quel capolavoro che è Washer, uno di quei pezzi indimenticabili che ti restano dentro al cuore, dalla cui bellezza è impossibile fuggire. Slint, però, nel vocabolario urbano inglese indica anche un sottilissimo raggio di luce. Detto questo, io ho cercato di immaginare un possibile, verosimile me stesso, imprigionato in un SPDC, ovvero in un Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura, cosa che... (Continues)
A volte non so perché
(Continues)
(Continues)
Contributed by dq82 2016/1/28 - 12:26
Song Itineraries:
Lunatics and lunatic camps: Lagers, troubles, repression, freedom
Imparare a non dimenticare
Antiwar Songs Blog
![Imparare a non dimenticare](img/blog/1089.jpg)
Primo on The Parapet è una canzone scritta da Peter Hammill per Primo Levi. Scritta nel 1992, alcuni anni dopo la sua morte, avvenuta a Torino l’11 aprile del 1987. Primo Levi cadde nel vuoto, nella tromba delle scale del suo palazzo torinese. Ancora oggi non si sa con certezza se si sia trattato di […]
Antiwar Songs Staff 2016-01-27 21:24:00
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Marat ve vaně
![Marat ve vaně](img/upl/800px-Death_of_Marat_by_David.jpg)
[1969]
Testo e musica di Karel Kryl
Dal suo secondo album "Rakovina"
Trovato qui http://basne.webzdarma.cz/kryl_marat_v...
Testo e musica di Karel Kryl
Dal suo secondo album "Rakovina"
Trovato qui http://basne.webzdarma.cz/kryl_marat_v...
Recitazione:
(Continues)
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Contributed by Krzysiek Wrona 2016/1/27 - 21:15
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Píseň neznámého vojína
![Píseň neznámého vojína](img/art/t1050592.jpg)
(da questa pagina
PIEŚŃ NIEZNANEGO ŻOŁNIERZA
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(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2016/1/27 - 19:11
Charles et Claes
![Charles et Claes](img/upl/Ange2Bau2Bclairon2B.png)
Charles et Claes
Chanson française – Charles et Claes – Marco Valdo M.I. – 2016
Ulenspiegel le Gueux – 23
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – I, LXXIX)
Cette numérotation particulière : (Ulenspiegel – I, I), signifie très exactement ceci :
Ulenspiegel : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs, dans le texte de l’édition de 1867.
Le premier chiffre romain correspond au numéro du Livre – le roman comporte 5 livres et le deuxième chiffre romain renvoie au chapitre d’où a été tirée la chanson. Ainsi, on peut – si le cœur vous en dit – retrouver le texte originel et plein de détails qui ne figurent pas ici.
Nous... (Continues)
Chanson française – Charles et Claes – Marco Valdo M.I. – 2016
Ulenspiegel le Gueux – 23
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – I, LXXIX)
Cette numérotation particulière : (Ulenspiegel – I, I), signifie très exactement ceci :
Ulenspiegel : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs, dans le texte de l’édition de 1867.
Le premier chiffre romain correspond au numéro du Livre – le roman comporte 5 livres et le deuxième chiffre romain renvoie au chapitre d’où a été tirée la chanson. Ainsi, on peut – si le cœur vous en dit – retrouver le texte originel et plein de détails qui ne figurent pas ici.
Nous... (Continues)
En l’an cinquante-huit du siècle,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/1/27 - 16:15
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Mio angelo di cenere
![Mio angelo di cenere](img/upl/mio_angelo_di_cenere.jpg)
Mio Angelo di cenere [2007]
Traduzione Anna Ruchat di una poesia di Mariella Mehr
Si veda Kein Meer lag uns zu Füßen per saperne di più su Mariella Mehr, e la sua opera. Al momento non è reperibile le verisone originale della poesia
Traduzione Anna Ruchat di una poesia di Mariella Mehr
Si veda Kein Meer lag uns zu Füßen per saperne di più su Mariella Mehr, e la sua opera. Al momento non è reperibile le verisone originale della poesia
Mio angelo di cenere.
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Contributed by dq82 2016/1/27 - 10:27
Song Itineraries:
Exiles and exilees, Extermination camps
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The Soldier's Dream
![The Soldier's Dream](img/thumb/a13793_130x140.jpeg)
The Soldier’s Dream
© Tony Smith 2015
© Tony Smith 2015
Oh once there was a desert war and it was a time of joy
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Contributed by Tony Smith 2016/1/27 - 10:11
Song Itineraries:
Heroes
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Es hätt e Bur es Töchterli
Anonymous
[1781]
Testo e melodie: Anonimo
Worte und Melodien: Anonym
Lyrics and Tunes: Anonymous
Paroles et mélodies: Anonyme
Fonti / Quellen / Sources:
a) Testo / Worte / Lyrics / Paroles:
J. R. Wyß : Texte zu der Sammlung von Schweizer Kühreihen und Volksliedern 4 Ausg. Bern 1826 m S. 61
b) Melodie / Melodien / Tunes / Mélodies:
Deutscher Liederhort, 1) 1781 2) 1812
Testo e melodie: Anonimo
Worte und Melodien: Anonym
Lyrics and Tunes: Anonymous
Paroles et mélodies: Anonyme
Fonti / Quellen / Sources:
a) Testo / Worte / Lyrics / Paroles:
J. R. Wyß : Texte zu der Sammlung von Schweizer Kühreihen und Volksliedern 4 Ausg. Bern 1826 m S. 61
b) Melodie / Melodien / Tunes / Mélodies:
Deutscher Liederhort, 1) 1781 2) 1812
Es hätt e Bur es Töchterli
(Continues)
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Contributed by Gaspard de la Nuit 2016/1/27 - 05:49
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Danny Deever
![Danny Deever](img/thumb/c50360_130x140.jpeg?1438085505)
Caro Bernart, Peter Bellamy ha realizzato numerosi dischi musicando i testi di Kipling, talvolta utilizzando melodie della tradizione inglese, spesso a cappella e sempre comunque con risulatati di alto spessore artistico ed espressivo. Inutile aggiungere che il successo non gli sia venuto da questo tipo di canzoni e purtroppo lui se ne rammaricava perchè reputava i suoi dischi ben riusciti, purtroppo ciò contribuì non poco a portarlo al suicidio.
Flavio Poltronieri 2016/1/26 - 19:07
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Francesco Guccini: Canzone per un'amica (In morte di S.F.)
![Francesco Guccini: Canzone per un'amica (In morte di S.F.)](img/thumb/c47379_130x140.jpeg?1400624495)
"Ab opere F. Gucciniorum" (Gucciniorum ?!?!? O quanti Guccini ci sono?!?!?)
AMICAE CARMEN
(Continues)
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2016/1/26 - 15:18
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Terra avvelenata
![Terra avvelenata](img/art/t44153.jpg)
2015
Un brano di denuncia, che dalla sincerità dell’indignazione e dalla forza del groove trae un’energia insolita.
Brano che ha partecipato a Musicultura Festival XXVI Edizione, nel 2015
Un brano di denuncia, che dalla sincerità dell’indignazione e dalla forza del groove trae un’energia insolita.
Brano che ha partecipato a Musicultura Festival XXVI Edizione, nel 2015
Stammatin tengo paura
(Continues)
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Contributed by dq82 2016/1/26 - 12:16
Song Itineraries:
War on Earth
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Ricordati di Chico
![Ricordati di Chico](img/thumb/c1689_130x140.jpeg?1653600221)
….SI PARVA LICET...
Cari amici e compagni, invio questo testo, risalente ad una decina di anni fa, dove si paventava la definitiva trasformazione di un ambiente naturale raro e prezioso (Lumignano e dintorni, sui Colli Berici) in “parco giochi” per frustrati , figli -legittimi o meno- della società della merce e dello spettacolo. Purtroppo da allora la situazione si è ulteriormente degradata (v. la zona sopra Nanto) e con la nascita di associazioni come “Liberici” (che nel nome vorrebbero richiamarsi ad una malintesa “Libertà”, ma sono in realtà espressione di un liberismo consumista di marca capitalista e borghese) potrà soltanto peggiorare. Quanto all'obiezione: ma non ci sono problemi ambientali più “seri” in zona, ricordo che il sottoscritto si è occupato della Valdastico (Nord e Sud) già oltre 20 anni fa e così di tante altre vergogne ambientali di questo angolo del Nord-Est (dai materiali... (Continues)
Cari amici e compagni, invio questo testo, risalente ad una decina di anni fa, dove si paventava la definitiva trasformazione di un ambiente naturale raro e prezioso (Lumignano e dintorni, sui Colli Berici) in “parco giochi” per frustrati , figli -legittimi o meno- della società della merce e dello spettacolo. Purtroppo da allora la situazione si è ulteriormente degradata (v. la zona sopra Nanto) e con la nascita di associazioni come “Liberici” (che nel nome vorrebbero richiamarsi ad una malintesa “Libertà”, ma sono in realtà espressione di un liberismo consumista di marca capitalista e borghese) potrà soltanto peggiorare. Quanto all'obiezione: ma non ci sono problemi ambientali più “seri” in zona, ricordo che il sottoscritto si è occupato della Valdastico (Nord e Sud) già oltre 20 anni fa e così di tante altre vergogne ambientali di questo angolo del Nord-Est (dai materiali... (Continues)
Gianni Sartori 2016/1/26 - 07:53
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The Human Shields
![The Human Shields](img/thumb/a13793_130x140.jpeg)
The human shields © Tony Smith
2016
2016
Early in the century and early in the year
(Continues)
(Continues)
Contributed by Tony Smith 2016/1/26 - 04:27
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War to End All Wars
War to end all wars © Tony Smith 2014
In nineteen hundred and fourteen
(Continues)
(Continues)
Contributed by Tony Smith 2016/1/25 - 23:16
Song Itineraries:
World War I (1914-1918)
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Cacca nello spazio
![Cacca nello spazio](img/upl/Martine2Bcaca2Bdans2Ble2Bbois2B.png)
Chanson italienne – Cacca nello spazio – CapaRezza – 2008
Album "Le dimensioni del mio caos"
Album "Le dimensioni del mio caos"
CACA DANS L'ESPACE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/1/25 - 22:54
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Dědicům Palachovým
![Dědicům Palachovým](img/upl/karel_kryl_archiv8.jpg)
Il testo (leggermente corretto) scovato qui
MILION ŚLEPYCH OCZU
(Continues)
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2016/1/25 - 20:41
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Dachau blues
![Dachau blues](img/upl/MaC5A1kary_-_LP_Caston_28141629.jpg)
[1970]
Testo e musica di Karel Kryl
Dall'album "Maškary", stampato in 1000 copie in allora Germania Ovest dall'editore Caston. Le 300 copie sono arrivate in qualche modo in Cecoslovacchia, comunque.
Ripreso da YT.
Anche il dipinto sulla copertina è l'opera di Kryl.
Presente anche sull'album "Solidarita" uscito nel 2014, contenente la registrazione del concerto che ha avuto luogo a Haus der Begegnung a Monaco di Baviera il 21.gennaio 1982 ,durante il quale Karel Kryl ha cantato le sue canzoni in tre lingue: ceco, tedesco e polacco.
Testo e musica di Karel Kryl
Dall'album "Maškary", stampato in 1000 copie in allora Germania Ovest dall'editore Caston. Le 300 copie sono arrivate in qualche modo in Cecoslovacchia, comunque.
Ripreso da YT.
Anche il dipinto sulla copertina è l'opera di Kryl.
Presente anche sull'album "Solidarita" uscito nel 2014, contenente la registrazione del concerto che ha avuto luogo a Haus der Begegnung a Monaco di Baviera il 21.gennaio 1982 ,durante il quale Karel Kryl ha cantato le sue canzoni in tre lingue: ceco, tedesco e polacco.
Když stíny k sobě v touze lnou,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2016/1/25 - 20:15
Song Itineraries:
Extermination camps
Esterwegenlied
Anonymous
Traduzione francese di Yves Kéler da Chants Protestants a partire dal testo in tedesco contenuto nel volume “Lieder aus den faschistischen Konzentrationslagern”, 1962, a cura della musicologa ebrea tedesca Inge Lammel (1924-2015) e di Günter Hofmeyer.
A ESTERWEGEN DANS LE CAMP
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/1/25 - 15:57
Spalona matka
![Spalona matka](img/upl/ocalone_thumb.jpg)
Sachsenhausen, 1944
Słowa: Nâzım Hikmet, Tadeusz Niemira
Muzyka: Aleksander Kulisiewicz
Nei dischi di Kulisiewicz intitolati “Chants de la déportation” (1975) e “Pieśni obozowe z hitlerowskich obozów koncentracyjnych 1939-45” (1979).
I crediti di questa canzone sono attibuiti per il testo a Nâzım Hikmet e a tal Tadeusz Niemira. Nel primo caso non credo che l’attribuzione sia corretta, forse il testo si trovava in una corrispondenza con il poeta turco. Il secondo autore potrebbe essere invece Tadeusz Kostrzewski, nome di battaglia "Niemira", importante figura delle resistanza polacca, membro dell’Agat (Anty-Gestapo), il nucleo originario del Battalion Parasol dell’Armia Krajowa, arrestato dai nazisti nel 1944 e forse compagno di prigionia di Kulisiewicz a Sachsenhausen…
In ogni caso, non ho riscontri precisi.
Il testo l’ho trovato in una ricerca “Ocalone We Wspomnieniach - Wspomnienia byłych więźniów politycznych hitlerowskich więzień i obozów koncentracyjnych” pubblicata dalla Biblioteca civica di Koszalin nel 2011.
Słowa: Nâzım Hikmet, Tadeusz Niemira
Muzyka: Aleksander Kulisiewicz
Nei dischi di Kulisiewicz intitolati “Chants de la déportation” (1975) e “Pieśni obozowe z hitlerowskich obozów koncentracyjnych 1939-45” (1979).
I crediti di questa canzone sono attibuiti per il testo a Nâzım Hikmet e a tal Tadeusz Niemira. Nel primo caso non credo che l’attribuzione sia corretta, forse il testo si trovava in una corrispondenza con il poeta turco. Il secondo autore potrebbe essere invece Tadeusz Kostrzewski, nome di battaglia "Niemira", importante figura delle resistanza polacca, membro dell’Agat (Anty-Gestapo), il nucleo originario del Battalion Parasol dell’Armia Krajowa, arrestato dai nazisti nel 1944 e forse compagno di prigionia di Kulisiewicz a Sachsenhausen…
In ogni caso, non ho riscontri precisi.
Il testo l’ho trovato in una ricerca “Ocalone We Wspomnieniach - Wspomnienia byłych więźniów politycznych hitlerowskich więzień i obozów koncentracyjnych” pubblicata dalla Biblioteca civica di Koszalin nel 2011.
To ja – spalona matka –
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/1/25 - 11:41
Song Itineraries:
Extermination camps
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Erich Kästner – 1933