“Let Me Die in My Footsteps” letteralmente “Lasciate che io muoia sulle mie impronte” è il titolo di una delle tante canzoni di Bob Dylan sull’argomento Guerra, scritta nel febbraio del 1962, ma è ancora attuale.
Nel 62 siamo in epoca di guerra fredda e gli USA vivono nel terrore di un attacco missilistico nucleare da parte della Unione Sovietica o della Cina.
Molti americani trasformano le proprie cantine in rifugi anti-atomici, dove pensano di rintanarsi, quindi di salvarsi, al primo accenno di pericolo.
Contro questa mentalità si pronuncia invece Bob Dylan, con le motivazioni che sono chiare nel testo che sentirete.
In sostanza dice : Non voglio rifugiarmi sottoterra, solo per la paura di morire e rinunciare così alle bellezze della vita.
Se devo trovarmi faccia a faccia con la morte, almeno che questo avvenga alla luce del sole, lasciate che questo incontro... (Continues)
Da questa pagina è possibile scaricare l'mp3 di una rara versione ungherese della canzone, intitolata Mit tanultál az iskolában? (traduzione letterale) del duo Muszty & Dobay. Una traduzione ungherese è stata reperita solo oggi [19.11.2016]. [CCG/AWS Staff]
Più che eccentrico, direi stronzo.
Se voleva fare l'eccentrico, il Nobel lo rifiutava.
Io glielo revocherei, per darlo postumo a Cohen.
Almeno il buon vecchio Leonard ha un motivo vero per non poterlo andare a ritirare...
Amo Dylan, ma se un giorno dovessi incontrarlo gli darei volentieri un pugno in faccia, così, perchè anch'io sono un eccentrico...
Bernart Bartleby 2016/11/17 - 07:52
Era la notizia che aspettavo.
Ora così ho tre settimane per studiare bene la parte, prepararmi, trovare un buon truccatore e andarci io, a Stoccolma, a ritirare il premio Nobel.
Preparerò anche un discorsino in yiddish, naturalmente; così non ci capisce nessuno un cavolo, ma pazienza.
Non nascondo che quell'assegnuccio di un milione di dollari circa mi fa un porcaccio comodo.
Ringrazio Bob Dylan per gli accordi intrapresi quando gli ho scritto: "Se ti rifaccio la pagina su Blowin' in the Wind anche con la traduzione in maltese, ci posso andare io a Stoccolma a ritirà i' premio...?"
" 'E 'un mi pare 'i vero!", mi ha risposto.
Grazie Bob. E se Bernart Bartleby ti vuole pigliare a cazzotti, ti difendo io!
W i' premionòbel!!
Bravo Riccardo!
Questo è l'inciucio del secolo!
Già che ci sei, quando a Stoccolma ti faranno visitare la galleria dei premi Nobel, sputacchia sulle foto di Begin, Sadat, Obama, Carter, Annan, Rabin, Peres, Arafat, De Klerk, Gorbačëv, Kissinger, ecc.
Ma scherzi, erano già mesi che ero in contatto con mr Zimmerman (che poi vorrebbe dire "carpentiere" e questo aggiunge credibilità, perché l'aspetto di un carpentiere ce lo dovrei avere, anche se mi si attaglierebbe meglio quello del boscaiuolo) per tutta la storia. Preventivamente avevo preso qualche accordo anche con Leonard, però, purtroppo, il Nobel non glielo hanno dato e poi ci ha pensato l'Innominabile. Per i prossimi anni, c'è già qualche contatto con Guccini, che è un serio candidato; d'accordo, passerà ora qualche anno con un po' di Nobel a poeti birmani, romanzieri delle isole Cayman e drammatughi boliviani, poi ritocca di sicuro a un cantautore e attualmente non vedo altri possibili se non Guccini. Il che mi faciliterebbe il compito, visto che Guccini lo so fare benino e la stazza è più o meno quella.
Un appunto, però: le gallerie con Begin, Sadat ecc. mi sa che sono a Oslo,... (Continues)
Dal ciclo poetico “Des Knaben Wunderhorn” di Clemens Brentano ed Achim von Arnim (1805-08), poi musicato da Gustav Mahler tra il 1892 ed il 1898, il “Die Gedanken sind frei” sotto forma di dialogo a distanza tra il prigioniero nella torre e l’amata (che lui scarica alla fine, per liberarla e per liberarsi definitivamente prima della morte)
Testo trovato su The LiederNet Archive
LIED DES VERFOLGTEN IM TURM (Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/11/17 - 17:02
Chanson italienne – In nome di Dio – Litfiba – 2016
Le morceau le plus dur de l'album, dédié aux victimes du Bataclan. Une terrible dénonciation de tous les assassins au nom de Dieu et contre l'impérialisme américain. Au nom de Dieu !
AU NOM DE DIEU ! (Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/11/17 - 15:39
Sì, uso da tempo con soddisfazione FreeOCR, ma in questo caso ho preferito proporre il dattiloscritto così come tratto dagli Archivi ebraici del Piemonte.