“Altri impegni”: Bob Dylan non smentisce la sua fama eccentrica e dunque non sarà presente alla cerimonia di consegna del premio Nobel che si terrà a Stoccolma il prossimo 10 dicembre.
L’Accademia spiega di aver ricevuto una lettera dal musicista: “Avrebbe voluto ricevere il premio di persona ma altri impegni rendono la cosa sfortunatamente impossibile. Dylan ha voluto sottolineare – spiega un comunicato dell’Accademia stessa – di sentirsi estremamente onorato per questo premio Nobel”.
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The Nobel Prize in Literature may be the world’s most important literary award, but not everyone who wins can make it to the ceremony.
Among the reasons given by past laureates for failing to travel to Stockholm to accept the award: being gravely ill and in a wheelchair (Harold Pinter, 2005); being so anxious and agoraphobic that you are “not suited as a person to be dragged into public” (Elfriede... (Continues)
CCG Staff 2016/11/16 - 23:42
Più che eccentrico, direi stronzo.
Se voleva fare l'eccentrico, il Nobel lo rifiutava.
Io glielo revocherei, per darlo postumo a Cohen.
Almeno il buon vecchio Leonard ha un motivo vero per non poterlo andare a ritirare...
Amo Dylan, ma se un giorno dovessi incontrarlo gli darei volentieri un pugno in faccia, così, perchè anch'io sono un eccentrico...
Era la notizia che aspettavo.
Ora così ho tre settimane per studiare bene la parte, prepararmi, trovare un buon truccatore e andarci io, a Stoccolma, a ritirare il premio Nobel.
Preparerò anche un discorsino in yiddish, naturalmente; così non ci capisce nessuno un cavolo, ma pazienza.
Non nascondo che quell'assegnuccio di un milione di dollari circa mi fa un porcaccio comodo.
Ringrazio Bob Dylan per gli accordi intrapresi quando gli ho scritto: "Se ti rifaccio la pagina su Blowin' in the Wind anche con la traduzione in maltese, ci posso andare io a Stoccolma a ritirà i' premio...?"
" 'E 'un mi pare 'i vero!", mi ha risposto.
Grazie Bob. E se Bernart Bartleby ti vuole pigliare a cazzotti, ti difendo io!
W i' premionòbel!!
Bravo Riccardo!
Questo è l'inciucio del secolo!
Già che ci sei, quando a Stoccolma ti faranno visitare la galleria dei premi Nobel, sputacchia sulle foto di Begin, Sadat, Obama, Carter, Annan, Rabin, Peres, Arafat, De Klerk, Gorbačëv, Kissinger, ecc.
Ma scherzi, erano già mesi che ero in contatto con mr Zimmerman (che poi vorrebbe dire "carpentiere" e questo aggiunge credibilità, perché l'aspetto di un carpentiere ce lo dovrei avere, anche se mi si attaglierebbe meglio quello del boscaiuolo) per tutta la storia. Preventivamente avevo preso qualche accordo anche con Leonard, però, purtroppo, il Nobel non glielo hanno dato e poi ci ha pensato l'Innominabile. Per i prossimi anni, c'è già qualche contatto con Guccini, che è un serio candidato; d'accordo, passerà ora qualche anno con un po' di Nobel a poeti birmani, romanzieri delle isole Cayman e drammatughi boliviani, poi ritocca di sicuro a un cantautore e attualmente non vedo altri possibili se non Guccini. Il che mi faciliterebbe il compito, visto che Guccini lo so fare benino e la stazza è più o meno quella.
Un appunto, però: le gallerie con Begin, Sadat ecc. mi sa che sono a Oslo,... (Continues)
Dal ciclo poetico “Des Knaben Wunderhorn” di Clemens Brentano ed Achim von Arnim (1805-08), poi musicato da Gustav Mahler tra il 1892 ed il 1898, il “Die Gedanken sind frei” sotto forma di dialogo a distanza tra il prigioniero nella torre e l’amata (che lui scarica alla fine, per liberarla e per liberarsi definitivamente prima della morte)
Testo trovato su The LiederNet Archive
LIED DES VERFOLGTEN IM TURM (Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/11/17 - 17:02
Chanson italienne – In nome di Dio – Litfiba – 2016
Le morceau le plus dur de l'album, dédié aux victimes du Bataclan. Une terrible dénonciation de tous les assassins au nom de Dieu et contre l'impérialisme américain. Au nom de Dieu !
AU NOM DE DIEU ! (Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/11/17 - 15:39
“Questo canto è stato scritto da Hirsh Glik di Vilno, che viveva nel Ghetto e che divenne poi inno partigiano, ed ucciso dai tedeschi. Questo canto era l'inno degli Ebrei partigiani nella lotta contro i tedeschi, ed oggi lo cantano gli Ebrei di tutto il mondo.”
Nota (11.3.2017) La traduzione italiana viene finalmente riportata anche dal punto di vista testuale, in modo da metterla a disposizione per l'uso. Da segnalare che è forse l'unica che intende realmente il celebre verso: "Scritto col sangue e non con la matita", generalmente tradotto (non solo in italiano) "...non col piombo". Blay in yiddish vale blayshtift (ted. "Bleistift") "matita, lapis". [RV]
INNO PARTIGIANO (Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/11/16 - 22:15
Sì, uso da tempo con soddisfazione FreeOCR, ma in questo caso ho preferito proporre il dattiloscritto così come tratto dagli Archivi ebraici del Piemonte.
La versione standard in lingua lettone (così viene definita in alcuni forum lettoni qui consultati) è della band chiamata "Zeļļi", sulla quale non siamo riusciti a raccattare notizie decentemente precise. C'è però un video dal quale risulta l'ennesima versione "ballabile" di Blowin' in the Wind; un destino che ha atteso spesso l'immortale canzone dylaniana. Il testo, invece, proviene da dziesmas.lv, lo "stixoi.info" della canzone lettone ("dziesmas" significa "canzoni", ndr).
The Latvian standard version of Blowin' in the Wind (thus the song is called in some Latvian forums we plucked from for this page) is by the band "Zeļļi"; sadly, we couldn't find sufficiently precise infos on this musical group. Anyway, there's a video showing another dancing version of Dylan's immortal song. The lyrics are reproduced from dziesmas.lv, the Latvian song repository ("dziesmas" means "songs"). [RV]
ATBILDI ZINA TIKAI VĒJŠ (Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2016/11/17 - 02:28
YIDDISH / YIDDISH [Katle Kanye / קטלא קניא]
Come dire: tornare alle origini. Nessunissima intenzione di lanciarsi qui in disquisizioni su Bob Dylan e l'ebraismo; però mi ero stupito di non aver finora trovato una versione in yiddish di Blowin' in the Wind. Addirittura mi ero messo a farne un tentativo di traduzione io stesso, che ho lasciato dopo quattro versi perché, fortunatamente, ci aveva pensato qualcun altro con risultati, ovviamente, infinitamente migliori. Nientepopodimeno che Katle Kanye sul suo blog, poi. Katle Kanye è una specie di “Elena Ferrante”, nel senso che non si sa esattamente chi sia; è lo pseudonimo di un celebre scrittore, critico e giornalista chassidico che scrive sia sul “Maariv” israeliano (in ebraico), sia sul “Farverts” americano (in yiddish). Poiché l'articolo wikipediano si trova solo sull'edizione in yiddish, dirò brevemente che Katle Kanye, per i suoi racconti,... (Continues)
YIDDISH / YIDDISH [Trascrizione di Riccardo Venturi / Transcription by Riccardo Venturi]
Nota.. Trascrizione secondo i criteri YIVO, tenendo presente che Katle Kanye non tiene conto della distinzione tra [ ײ ] /ey/ e [ ײַ ] /ay/, e scrive sempre e solo [ ײ ]. Io ho trascritto come sono abituato dall'uso, di volta in volta. Il titolo è quello inglese, ma come risulta dalla traslitterazione yiddish.
Riccardo, è ora di passare dai diciassette anni e mezzo ai diciotto... (Salud)
L.L. 2016/11/16 - 20:41
Carissimo, di anni ne ho oramai parecchi più di diciassette e mezzo e anche di diciotto; sarà anche per questo che Pasolini ha cominciato da un bel po' a puzzarmi di banale e sopravvalutata acquasantiera. In questo può starsene tranquillamente a far compagnia a Califano, che perlomeno era uno dei rari amici di Piero Ciampi, questo va detto. Naturalmente esprimo miei pareri, assai maturati nella mia evoluzione da diciassettenne e mezzo a diciottenne. Come tali sono e devono essere opinabili, ma tutte 'ste "pasolinate" mi stanno cominciando a farmi sentire il bisogno di un maalox. Ovviamente con immutata stima; sai com'è, on n'est pas serieux quand on a dix-sept ans...(Salud)