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Before 2016-10-7

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L'impossibile

L'impossibile
(2016)
Eutòpia

Singolo (pubblicato oggi) che anticipa il prossimo album Eutòpia.


"Nell'Eutòpia dei Litfiba tutto è possibile e l'impossibile non esiste. Basta avere il coraggio di portare avanti le proprie idee con la Musica, con coerenza e con amore per la vita e per il rock".

Piero e Ghigo
Hey!
(Continues)
2016/10/7 - 23:42

Tu se' di quella razza

Tu se' di quella razza
[ottobre 2016]
Tu se' di quella razza che sta fin troppo bene,
(Continues)
2016/10/7 - 23:31

Deutschland, Deutschland über dieses (Neue deutsche Nationalhymne)

Anonymous
Deutschland, Deutschland über dieses (Neue deutsche Nationalhymne)
[1900]
Parodia di autore anonimo del "Das Lied der Deutschen" composto nel 1841 da August Heinrich Hoffmann von Fallersleben su di una precedente melodia di Joseph Haydn.
Testo pubblicato sul “Der wahre Jacob”, rivista satirica socialista fondata nel 1879 e pubblicata fino all'avvento del nazismo.
Testo trovato su Hymne Auf Deutschland - Deutschlandhymne Aus Dem Deutschlandlied

Sulle pagine del “Der wahre Jacob” ci si faceva beffe dei Kaiser e si criticava la politica imperiale, il militarismo ed il colonialismo tedesco che proprio in quegli anni stavano mettendo a ferro e fuoco i territori africani corrispondenti all'attuale Namibia, una vera e propria palestra per l'immane guerra mondiale che di lì a poco sarebbe scoppiata ed un laboratorio per le tecniche di sterminio che sarebbero state utilizzate anche più tardi. Fu proprio nella Deutsch-Südwestafrika, l'Africa Tedesca del Sud-Ovest,... (Continues)
Deutschland, Deutschland über dieses
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/10/7 - 22:08
Song Itineraries: Anthems and Anti-Anthems

Was treiben wir Deutschen in Afrika?

Anonymous
Was treiben wir Deutschen in Afrika?
[1898]
Versi di autore anonimo da cantarsi sulla melodia della canzoncina infantile di epoca romantica che fa “Es klappert die Mühle am rauschen Bach, klipp-klapp, klipp-klapp, klipp-klapp”
Testo contenuto in un “Demokratisches Liederbuch” pubblicato a Stoccarda nel 1898.
Testo trovato su Hymne Auf Deutschland - Deutschlandhymne Aus Dem Deutschlandlied

Deutsch-Südwestafrika, Africa Tedesca del Sud-Ovest, così fu chiamata una porzione del continente africano, oggi più o meno corrispondente alla Namibia, che tra il 1884 e la fine della Grande Guerra l'Impero Tedesco elesse a sua colonia. Quello che coloni e soldati tedeschi fecero laggiù non fu altro che un genocidio, persino di qualche anno precedente a quello armeno, comunemente ritenuto il primo genocidio del XX° secolo. La sopravvivenza delle popolazioni indigene dei Nama, degli Ovambo e soprattutto degli Herero fu messa seriamente... (Continues)
Was treiben wir Deutschen in Afrika?
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/10/7 - 21:04

Spuk in der Kaserne

Spuk in der Kaserne
[1944]
Versi di Manfred Greiffenhagen (Berlino 1896 – KZ Dachau 1945), ebreo, scrittore ed autore di cabaret, composti durante la sua detenzione a Theresienstadt.
Musica di Clio Montrey, compositrice polacco-canadese, scritta per lo spettacolo viennese “EntArteOpera”, dedicato nel 2015 alle operette e agli spettacoli di cabaret realizzati dai prigionieri a Theresienstadt.
Trovo il testo sul bel lavoro di Christian Hörburger intitolato “Nihilisten - Pazifisten – Nestbeschmutzer. Gesichtete Zeit im Spiegel des Kabaretts”, 1993.

Internato a Theresienstadt, Manfred Greiffenhagen scrisse molti dei testi delle piéces teatrali e musicali messe in scena nel campo-ghetto. Come molti artisti ebrei lì rinchiusi – tra i quali il noto attore Kurt Gerron – fu costretto dagli aguzzini a prestarsi nel documentario di propaganda “Der Führer schenkt den Juden eine Stadt”, confezionato dai nazisti per far... (Continues)
In einer Stadt, von allem abgeschlossen,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/10/7 - 12:56
Song Itineraries: Extermination camps

Lo pichòt sódat

Lo pichòt sódat
2013
Tron de disque

Paroles de Jean-Bernard PLANTEVIN / Musique de Jean-Bernard et Thibaut PLANTEVIN.

Verdun, Auschwitz, le Vietnam, l’Afghanistan, l’Afrique… les affres de la guerre sont toujours présentes dans nos mémoires et n’en finissent plus de recommencer ici ou ailleurs. Nos gouvernants qui plantent de petits drapeaux sur des cartes d’états-majors, pensent-ils au petit soldat qui quitte son pays, sa famille et sa bien-aimée ? Combien de tragédies ont déjà eu lieu et se vivent encore aujourd’hui pour s’achever par un simple nom gravé sur un monument de pierre froide ?
Lo pichòt sódat se’n vai a la guerra.
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/10/6 - 12:48

Varsovia

Varsovia
1982
La dama pijoniera
A Varsovia la tota neva
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/10/6 - 11:13
Song Itineraries: Ghettos
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La Fàbrica occitana

La Fàbrica occitana
2006
La Fàbrica occitana

Le rivendicazioni di identità e indipendenza, i vari nazionalismi hanno spesso portato ad aberrazioni tanto violente e pericolose quanto quelle dell'occupante. Quando l'unico obiettivo è sostituire un'elite al potere con un'altra elite, solo di un'altra etnia... qui viene messo in discussione tutto il sistema esistente.
Veierès coma es bèl
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/10/6 - 09:52
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L'exil

L'exil
1974
L'exil
Je suis celui qui s’en ira
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/10/6 - 09:28
Song Itineraries: Exiles and exilees

Cançon per Chile

Cançon per Chile
1974
L'òme esper
De ta jòia, Chile,
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/10/6 - 09:21
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Douze Degrés de Misère

Douze Degrés de Misère
2009
Oc live

“I sottoscritti decidono di proseguire nelle loro giuste rivendicazioni fino alla fine, di mettersi in sciopero contro l’imposta, di chiedere le dimissioni di tutti gli eletti e invitano tutti i comuni del Midi e dell’Algeria a seguire il loro esempio al grido di Viva il vino naturale! Abbasso gli avvelenatori!” Così recitava il testo della petizione lanciata da Marcelin Albert nel 1905 nel corso della manifestazione che ha portato 15.000 persone a sfilare nelle strade di Béziers. Siamo nel Midi, nel sud della Francia, in breve i fatti che condussero alla rivolta dei vignaioli del 1907 e alle 800.000 persone nelle strade di Montpellier.

Attorno al 1850 arrivano in Francia le prime infestazioni da oidio, alla fine del secolo arriva la peronospora. Nel 1885 la filossera distrugge i vigneti e mette fine a 50 anni di età dell’oro di crescita economica e demografica a Corbières... (Continues)
1er degré de misère
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/10/6 - 08:49
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'Ομορφη πόλη άσχημα καίγεσαι

'Ομορφη πόλη άσχημα καίγεσαι
Omorfi póli áshima kaígesai
[2008]
Στίχοι: Γιώργος Σαρρής
Μουσική: Γιώργος Σαρρής
Testo e musica di Giorgos Sarris
Lyrics and music by Giorgos Sarris

La canzone è datata 7 dicembre 2008; il giorno dopo l'assassinio a sangue freddo di Alexis Grigoropoulos da parte dell'agente speciale "antisommossa" Epaminondas Korkoneas. Sono passati quasi otto anni, e questa di Giorgos Sarris è con tutta probabilità la prima canzone in assoluto scritta sui fatti di Exarchia (ed una delle non molte che vi è dedicata direttamente). Giorgos Sarris è un membro storico della band "Zing Zang" ed è anche cantautore in proprio che mette liberamente a disposizione le proprie canzoni. Questa si trova, ad esempio, sul suo canale YouTube già a partire dal 18 dicembre 2008. [RV]
Ραγίζουνε οι δρόμοι απόψε από θυμό
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 2016/10/4 - 15:44
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Merci El Khomri!

Merci El Khomri!
La prima metà della canzone l'ho dovuta trascrivere ad udito, ed avendo la media del sei scarso in Francese, sentitevi liberi di correggere i probabili errori. Si cerca di dare un occhio alla grammatica ma sapete com'è.

Mi dedico di recente a trascrivere queste canzonette parodiche che si trovano in angoli più o meno oscuri della rete. (Questa in particolare pare essere cantata sulla musica di "je l'aime à mourrir" di un certo Francis Cabrel.)

Personalmente trovo che, se certamente non paragonabili a quelle di gruppi musicali "veri", siano comunque meritevoli di attenzione.

Myriam El Khomri e' la ministra del governo Valls che ha firmato la Loi travail.

C'erano alcuni errori di ortografia che sono stati corretti, ma sostanzialmente la trascrizione è giusta e la inseriamo. Diremmo, dai, che almeno un 7 meno te lo sei meritato, non è mai semplice trascrivere all'ascolto. [CCG/AWS Staff]
Moi je n'étais rien et voilà qu'aujourd'hui
(Continues)
Contributed by leoskini 2016/10/4 - 14:46
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Στρατιώτη γύρνα πίσω

Στρατιώτη γύρνα πίσω
Stratióti gyrna píso
[1977]
Στίχοι : Σώτια Τσώτου
Μουσική : Κώστας Χατζής

Testo: Sotia Tsotou
Musica: Kostas Hatzis




Una storica ballata di Kostas Hatzis, composta nel 1977 su versi della poetessa Sotia Tsotou con una melodia dalle reminiscenze decisamente “andine”. Sotia Tsotou, nata a Livadia il 14 maggio 1942 e morta a Atene il 10 dicembre 2011, è stata un'importante poetessa, quinta figlia di un combattente dell'ELAS durante la Resistenza, fucilato dai tedeschi davanti a casa nel settembre del 1943. Giornalista antifascista, il 21 aprile 1967 lavorava per il periodico Ελευθερία (“Libertà”), che fu chiuso il giorno sesso; Sotia Tsotou fu più volte arrestata e incarcerata. E' stata poetessa, autrice teatrale e di film televisivi; la sua prima figlia, Despina, è pure giornalista, mentre la seconda figlia, Assimenia, è pure poetessa e autrice di canzoni.

Ο πόλεμος αρχίζει
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 2016/10/2 - 10:39
Song Itineraries: Poppie: an Antiwar flower?
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Our War

Our War
2016
Our War O.S.T.

Voce: Eugenio Finardi

La canzone scritta e cantata da Eugenio Finardi e Vittorio Cosma per il documentario Our War di Benedetta Argentieri, Bruno Chiaravallotti e Claudio Jampaglia che verrà presentato il 9 settembre alla Mostra del cinema di Venezia. Un ex marine (Joshua Bell), un attivista politico italiano (Karim Franceschi), una guardia del corpo svedese (Rafael Kardari): tre ventenni accomunati dalla scelta di arruolarsi come volontari nelle Unità di Protezione Popolare (YPG) in Rojava, la regione controllata dai curdi nel Nord della Siria, per combattere l’Isis. Le loro immagini, nel teatro di guerra più difficile e significativo degli ultimi decenni, si intrecciano con la vita quotidiana negli Stati Uniti, in Svezia e in Italia. E con una domanda che tocca tutti noi: per chi combattono?
Living life so easy
(Continues)
Contributed by dq82 2016/10/1 - 23:57
Song Itineraries: From Kurdistan
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La devisa republicana

La devisa republicana
2009
Fraternitat
Poesia di August Fourès (1848-1891), poeta e repubblicano federalista occitano musicata dal gruppo Du Bartàs
Al temps d'en primièr, quand la bèstia faleta
(Continues)
Contributed by dq82 2016/10/1 - 23:42
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Louis Barthas

Louis Barthas
2012
Es contra ta pèl

Louis Barthas fu un soldato francese che combattè durante la prima guerra mondiale, sul fronte Occidentale per 54 mesi. Scrisse un diario di guerra, di oltre 300 pagine, che sottolinea l'inutilità della guerra. Socialista, partecipò agli ammutinamenti del 1917.
Perque t’i envoièron, Lois,
(Continues)
Contributed by dq82 2016/10/1 - 23:32
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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I Had a Dream

I Had a Dream
(2016)

E' un sogno, anzi un incubo questo di Loudon Wainwright III. Donald Trump eletto presidente...
I had a dream - I don’t know what it meant,
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff trying to influence US presidential campaign 2016/10/1 - 23:14
Song Itineraries: Donald Trump
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Old Man Trump

Old Man Trump
[1952]
Words by Woody Guthrie
Music by Ryan Harvey

Testo di Woody Guthrie
Musica di Ryan Harvey

feat. Tom Morello & Ani DiFranco

All'inizio degli anni '50 del secolo scorso, Woody Guthrie viveva a New York in un complesso di appartamenti di Brooklyn, il Beach Heaven Family Project ("Progetto familiare di Beach Haven"). Il contratto di locazione lo aveva firmato nel dicembre del 1950 ed è un documento assai interessante: da una parte la firma dell'autore di This Land Is Your Land, forse l'appello più chiaro all'uguaglianza e alla condivisione sociale per tutti in America, e dall'altra quella di mr Frederick Christ Trump, che in termini odierni si potrebbe definire un ricco, ricchissimo, straricco palazzinaro che si era fatto una fortuna immensa edificando nelle periferie newyorkesi.

Il contratto, scoperto dal giornalista Nick Lehr che ne ha parlato diffusamente nel suo blog The... (Continues)
I suppose that Old Man Trump knows just how much racial hate
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff trying to influence US presidential campaign 2016/10/1 - 20:12
Song Itineraries: Donald Trump

كلمات زي ما صاب مبارح

كلمات زي ما صاب مبارح
Stormtrap (Asifeh) - What Happened Yesterday
زي ما صار مبارح - عاصفة - Zey ma sar mbare7
Palestine
Released on June 10, 2010
اللازمة x4:
(Continues)
2016/10/1 - 18:43
Song Itineraries: The Palestinian Holocaust

The Mothers' International

Anonymous
Sung to the tune of »Hark! The Herald Angels Sing«, The Mothers' International is known as the anthem of the Australian Cooperative Women's Guild.
Round the world a new song's ringing,
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2016/10/1 - 12:13
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Sèm totis bastards

Sèm totis bastards
[2013]

Album :Tant que vira

Paraulas : L. Cavalié
Musica : Du Bartàs
Que te ba disi, sens vantardisa,
(Continues)
2016/10/1 - 11:43

An meinen Sohn Hans Werner

An meinen Sohn Hans Werner
[1943?]
Versi di Werner Finck (1902-1978), cabarettista, attore e scrittore.
Interpretata dal rapper Smudo e dall’attore Peter Lohmeyer in un disco intitolato “Laut gegen Nazis #2. Werner Finck: Gedichte und Kurzgeschichten”, realizzato nell’ambito della campagna “Laut gegen Nazis – Rechte Gewalt kann jeden treffen” ideata ad Amburgo nel 2004 dal manager musicale Jörn Menge.

Inizialmente Werner Finck non si interessava di politica, il suo era un talento comico puro. Di sé stesso diceva di essere un “inguaribile individualista”. Ma dalla fine degli anni 20 fu la “politica” ad entrare in rotta di collisione con Finck ed il suo “Die Katakombe”: “Ci sono alcuni oggi che dicono che io ero contro i nazisti. Ma io vorrei che fosse chiaro questo: sono calunnie. La questione era ben diversa: erano i nazisti ad essere contro di me!”

A partire dal 1932 gli spettacoli di Finck divennero più mimetici,... (Continues)
Du brauchst dich deines Vaters nicht zu schämen,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/9/30 - 13:39
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La terza guerra mondiale

La terza guerra mondiale
(2016)
title track dell'album "La terza guerra mondiale"

La copertina del nuovo album degli Zen Circus è il nostro mondo al tempo dei social network. In primo piano ad un tavolo i tre componenti della band a prendere l'aperitivo, con i loro begli spritz davanti e i cellulari in mano a farsi i selfie, mentre dietro campeggia una città completamente distrutta dalla guerra. Macerie, fiamme e desolazione.


Appino: Comunque la terza guerra mondiale è anche una provocazione perché si percepisce così tanto la voglia di sangue, di calci in culo, di violenza, spesso virtuale, perché i luoghi dove rimane la violenza fisica in Italia sono la famiglia e lo stadio. Mentre nel virtuale c'è una voglia di sangue incredibile, di mandare via, non parlo solo di immigrazione, parlo in generale di processi di piazza: "ci vorrebbe la guerra, ci vorrebbe il duce". Noi ci siamo immaginati un disco che non parla... (Continues)
Mi son svegliato con il sole
(Continues)
2016/9/29 - 21:39
Song Itineraries: Cats & Bad cats

Sodan aikana

Sodan aikana
[1762]

From: Rauhanlauluja, Suomalaisia rauhanaiheisia ja sodanvastaisia lauluja vuosilta 1701 - 1981 (Peace Songs, Finnish peace and antiwar songs from 1701 to 1981), edited by Merja Hurri, Turku 1982, ISBN 951-9457-11-9

This spiritual broadside ballad was written in 1762, at the time of the Pomeranian War between Sweden and Prussia, by Tuomas Ragvaldinpoika (1724 - 1804), a peasant poet from Tyrvää in Southwest Finland.

La seguente ballata spirituale, proveniente da un foglio volante, fu scritta nel 1762, all'epoca della Guerra di Pomerania tra Svezia e Prussia, da Tuomas Ragvaldinpoika (1724 - 1804), un poeta contadino di Tyrvää nella Finlandia sudoccidentale. [JR]
O, Jesu, Rauhan Ruhtinas,
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2016/9/29 - 19:52
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Γράμμα στόν Ζολιό Κιουρί

Γράμμα στόν Ζολιό Κιουρί
Grámma stón Zolió-Kiourí
Ποίημα του Γιάννη Ρίτσου
Άη Στράτης, Νοέμβρης 1950
Μελοποίηση (για την ιταλικἠ μετάφραση): Fiorella Petronici (2015)

Poesia di Yannis Ritsos
Ai Stratis, Novembre 1950
Musicata (per la traduzione italiana) da Fiorella Petronici (2015)

Nel novembre del 1950, sessantasei anni fa, il poeta Yannis Ritsos, nato a Monemvasià nel 1909 e morto ad Atene nel 1990, era rinchiuso in un campo di concentramento su una delle tante, e aridissime, isole dell'Egeo; Ai-Stratis, Santo Strazio la si potrebbe chiamare. Era stato arrestato nel 1948, e quelle belle isole se le era fatte quasi tutte, compresa la famosa Makronissos (“Isola Lunga”, lo stesso significato di Dugi Otok). Yannis Ritsos, comunista da sempre, antifascista, censurato, sequestrato, con il suo Epitaffio persino pubblicamente bruciato nel 1936 ai piedi dell'Acropoli (durante la dittatura del fascista Metaxas, che... (Continues)
Ἁη-Στράτης, Νοέμβρης 1950
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff + Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 2016/9/29 - 09:02
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Gervasio

Gervasio
2016

Storia vera di un disertore nostrano,fuggito a piedi dalle alpi fino nelle Marche durante la guerra del 15/18. Viaggiava a piedi spostandosi di notte e di giorno nascosto per paura di essere fucilato per diserzione. Grande gesto libertario ed anarcoide spontaneo di una persona senza nessuna fede politica o credo religioso è questo che ci è piaciuto molto e, per questo abbiamo realizzato questo pezzo dedicato a tutti i libertari e pacifisti di questa terra.
Primi del Novecento
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/9/28 - 18:55
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Per valli e monti/La cavalcata del disertore

Per valli e monti/La cavalcata del disertore
2014
Stundai
Per valli e monti ho cavalcato
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/9/28 - 16:15
Song Itineraries: Deserters

Tausch-Rausch

Tausch-Rausch
[1946]
Una canzone scritta da Heinz Hartwig per il Reisekabarett, il cabaret itinerante de “Die Hinterbliebenen”, ossia “I Superstiti”, “I Sopravvissuti”.
Testo trovato sul sito Schwarz Rot Petticoat - Deutschland von der Nachkriegszeit bis zur Studentenrevolte
Nella raccolta di AA.VV. intitolata “Kabarett 1946-1969” (in 7 CD)



“Die Hinterbliebenen” è stato un gruppetto di aggressivi, feroci ed irridenti artisti tedeschi che tra il 1946 e il 1949 descrissero senza nessuna remora la Germania uscita in macerie dalla guerra. Con Hartwig, giornalista e scrittore satirico berlinese, “I Supersititi” contavano l'attore viennese Roman Sporer ed il regista Hans Albert Schewe, cui si aggiunse poi il noto Gerhart Herrmann Mostar al suo rientro dall'esilio in Jugoslavia:

“Siamo noi sopravvissuti,
dappertutto siam sbattuti.
Noi seguiam la liber'arte
che cerchiamo in ogni parte.
Noi cerchiamo... (Continues)
Einst saß man noch als Kannibal
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/9/27 - 23:01
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Zingara (Il cattivista)

Zingara (Il cattivista)
(2016)
dall'album "La terza guerra mondiale"
Parole del popolo italiano dei social network
Musica degli Zen Circus
Sul finale citazione del monologo del colonnello Kurtz in Apocalypse Now

La copertina del nuovo album degli Zen Circus è il nostro mondo al tempo dei social network. In primo piano ad un tavolo i tre componenti della band a prendere l'aperitivo, con i loro begli spritz davanti e i cellulari in mano a farsi i selfie, mentre dietro campeggia una città completamente distrutta dalla guerra. Macerie, fiamme e desolazione.

Intanto il popolo di facebook dà sfogo alle peggiori pulsioni razziste di cui questa canzone è un ottimo compendio, salvo poi condividere l'immancabile foto del cagnolino e del gattino (e guai a chi li tocca!).


Hai detto che dietro questo disco non c’è un’intenzione politica. Eppure “Zingara”, con cui raccontate “il cattivista” del web, è estremamente politica.

C’è... (Continues)
Zingara che cazzo vuoi io so che cosa fai
(Continues)
Contributed by Lorenzo 2016/9/27 - 13:45
Song Itineraries: Rom, Racism, Porrajmos
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Jesus Thinks You're a Jerk

Jesus Thinks You're a Jerk
[1988]
Lyrics and Music: Frank Vincent Zappa
Testo e musica: Frank Vincent Zappa
Album: Broadway the Hard Way
There's an ugly little wasel 'bout three-foot nine
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2016/9/26 - 23:56
Song Itineraries: Antiwar Anticlerical

Berlin simultan

Berlin simultan
[1920]
Versi di Walter Mehring (1896-1981), autore per il cabaret, poeta e scrittore.
Poesia pubblicata sulla rivista “Dada Almanach” fondata e curata da Richard Huelsenbeck (1892-1974), esponente del Dadaismo in letteratura, autore nel 1918 del manifesto di quel movimento artistico.
Successivamente messa in musica del compositore Friedrich Hollaender (1896-1976)
Interpretata da Rosa Valetti e poi da Trude Hesterberg

Una poesia dadaista del tutto profetica che racconta – in un gergo berlinese che farà la gioia del Venturi nel tradurla – non solo la Germania del primo dopoguerra, quella dell'umiliazione di Versailles e della debolezza e vulnerabilità della Repubblica e della democrazia – ma anche quella, di lì a venire ma già ben vitale, delle croci uncinate, dell'antisemitismo, dei pogrom e della nuova guerra...

[...] Negli Ufa-Film viva l’Imperatore,
già sventola al duomo la reazione,
con... (Continues)
Im Autodreß ein self-made gent!
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/9/26 - 23:52
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We Have Won (Put Your Slave Flags in the Sky)

We Have Won (Put Your Slave Flags in the Sky)
Un simpatico détorunement del "Jingle" pubblicitario (o "Inno", se proprio vogliamo) dei mondiali di calcio 2014.
Put your slave flags in the sky
(Continues)
Contributed by leoskini 2016/9/26 - 19:47
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Comme on est venu

Comme on est venu
[2009]
Album: Comme on est venu

Tra le tante (troppe) espressioni che, nelle varie lingue contengono il nome di Dio, lo spagnolo "Vaya con Dios" è quella, si può dire, maggiormente e laïcamente espressiva: d'accordo, in italiano pure esiste "Vai con Dio", ma non si usa poi molto. "Vaya con Dios" significa: lèvati dai coglioni, föra da i bàll, eccetera. Tra le canzoni del gruppo belga di Dani Klein, mi viene da dire che questa è quella che più si attaglia al suo nome: un gigantesco "levàtevi dai coglioni", appunto. Canzone del 2009 che sarebbe quantomai attuale in questi ultimi e vomitevoli tempi; perché dai coglioni non solo non si lèvano affatto, ma anzi. Poi ci vengono a parlare di "invasione": la vera invasione è la loro, e la loro produzione incessante di "morale" si vede anche fin troppo bene quale profondissima "moralità" abbia arrecato ad una disgraziata e inebetita umanità. Poiché... (Continues)
Gardez vos homélies
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2016/9/26 - 19:20
Song Itineraries: Antiwar Anticlerical
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Latrine

Latrine
[1946]
Versi di Günter Eich (1907-1972), poeta e drammaturgo tedesco, nella raccolta “Abgelegene Gehöfte” pubblicata nel 1948.
Musica di Christoph Schmid, in “Sieben Klangspiele und Intermezzo nach Gedichten von Günter Eich” per mezzosoprano e pianoforte (sola mano sinistra).

La descrizione dettagliata, ossessiva, rivoltante della latrina di un campo di prigionia alleato pieno di soldati tedeschi – lo stesso autore vi trascorse parecchio tempo prima di riconquistare la libertà – si accompagna ad una citazione dalla poesia Andenken del grande Friedrich Hölderlin… Aggrapparsi al bello per non sprofondare nell’orrido? Può darsi, tuttavia nella terza quartina Günter Eich fece rimare “Hölderlin” con “Urin”, creando non poco scandalo fra i suoi contemporanei… Chissà che uno dei poeti più amati dai nazisti – abusato, suo malgrado – non fosse qui invece restituito alla realtà penosa e difficile... (Continues)
Über stinkendem Graben,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleeby 2016/9/26 - 13:44
Song Itineraries: Shit, our sister
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Inventur

Inventur
[1945-46]
Versi di Günter Eich (1907-1972), poeta e drammaturgo tedesco, nella raccolta “Abgelegene Gehöfte” pubblicata nel 1948.
Su YouTube si trovano diverse letture del brano accompagnate da musica. Mi risulta poi che i versi di Eich siano stati utilizzati per una performance del gruppo altoatesino di teatrodanza Muspilli su musiche della compositrice Manuela Kerer.

Günter Eich scrisse questa poesia mentre si trovava in un campo di prigionia americano.
“Inventur” è una delle più note e rappresentative composizioni della cosiddetta “Trümmerliteratur”, la letteratura delle macerie, nella Germania dell’immediato secondo dopoguerra.
Dies ist meine Mütze,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/9/26 - 10:39
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God Was Never on Your Side

God Was Never on Your Side
[2006]
Lyrics: Lemmy Kilmister
Album: Kiss of Death

Sappiamo da decenni, da un certo e notissimo cantautore americano, che Dio è sempre dalla nostra parte. Nel 2006, Ian "Lemmy" Kilmister si è opportunamente premurato di farci sapere, a noialtri così presi e toccati dall'idea di un dio, di un "ente supremo", di anime, paradisi, inferni & salvezze, che quello lì, Dio appunto, dalla nostra parte non c'è proprio mai stato. Lo si vede, ad esempio, in questi ultimi tempi; e non parlo nemmeno dei milioni e milioni che sono stati ammazzati in nome di uno degli innumerevoli dèi del pantheon che ci siamo fabbricati con plurimillenaria solerzia.

Succedono quotidianamente i peggiori accadimenti, e subito compaiono, sui santissimi "social networks", i "Pray for". Si schiantano due treni su un binario unico? Pray for Puglia (casomai "for Apulia", ma non sottilizziamo). Un deficiente invasato... (Continues)
If the stars fall down on me
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2016/9/26 - 05:32
Song Itineraries: Antiwar Anticlerical
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Praise the Lord and Send Me the Money

Praise the Lord and Send Me the Money
[2015]
Testo e musica / Lyrics and music: Bobby Bare
Album: Ain't Got Nothin' to Lose
Praise the Lord and send me the money
(Continues)
2016/9/26 - 03:39
Song Itineraries: Antiwar Anticlerical
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God Save The Queen

God Save The Queen
"essere PUNK significa essere un fottuto figlio di puttana,un figlio maledetto di una patria giubilata dalla vergogna della monarchia,senza futuro e CON LA VOGLIA DI ROMPERE IL MUSO al proprio caritatevole prossimo"..cosi' parlo' JOHNNY ROTTEN.cosi' capite anche voi, che evidentemente "non ci siete"che cos'erano i sex pistols! "peace and love" fratelli..scambiatevi il segno di pace!
ian "lemmy"kilmister - 13/1/2016 - 06:29

Sante parole. Solo chi ha vissuto quei tempi può capire cos'era l'essenza del punk. Io ho pogato con i clash nel palasport di genova nel 1984 e a quei tempi non era tanto peace and love...
Distruggere per ricostruire... L'essenza del punk!
Aaaaa che bei tempi!!!!!!
Andrea 2016/9/26 - 01:05
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Le Pendu

Le Pendu
dall'album "L'Ankou" (2016)

Parole di Mélanie Coulet (Melissmell)
Musica di Mélanie Coulet e Bayrem Ben Amor

Cet album a été écrit avant les attentats sauf Le pendu. Le pendu, on était en plein Charlie, entre le 7 et le 11 janvier. C'est à ce moment-là que je décide d'écrire ma dernière chanson pour cet album.
Cette chanson est un travail sur l'histoire de la poésie. J'ai pris Le bal des pendus d'Arthur Rimbaud et La ballade des pendus de François Villon et j'ai essayé de faire ma cuisine, de trouver une autre formulation au Pendu. Comme je l'avais fait avec Aux Armes, ceux qui connaissent ces poèmes reconnaîtront les quelques vers que j'ai pris pour en faire un acrostiche sympathique.

Melissmell, le chant de l'âme

*

L'album è stato scritto prima degli attentati tranne Le pendu. Le pendu (L'impiccato), quando l'ho scritta eravamo subito dopo gli attentati a Charlie, tra il 7 e l'11... (Continues)
D    Dieu en aura assez de vous merci.
(Continues)
2016/9/25 - 22:43
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Marschlied 1945

Marschlied 1945
Chanson allemande – Marschlied 1945 – Erich Kästner – 1945
Histoires d’Allemagne 91

Texte d’Erich Kästner, composé à l’époque de son engagement dans les productions de cabaret littéraire de Die Schaubude de Munich (1945-48).
Musique d’Edmund Nick (1891-1974), compositeur et directeur musical allemand.

Allemagne, 1945. Une route de campagne. L’épave d’un char dans un champ. Une jeune femme vêtue avec des vêtements d’homme, une vieille veste et un sorte de pantalon usé, en chemin vers on ne sait où. Tout ce qui lui est resté : un sac à dos, une valise et la tête encore sur le cou, seulement la vie, sur le fond d’une Allemagne détruite…

Dialogue maïeutique

1945 fut une année terrifiante pour le monde entier, Lucien l’âne mon ami. La guerre la plus meurtrière de l’histoire n’en finissait pas de finir, une guerre qui se déroulait un peu partout dans le monde. Rends-toi compte qu’elle faisait... (Continues)
MARCHE 1945
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/9/25 - 21:10
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Neprijatelj

Neprijatelj
25 settembre 2016
IL NEMICO
(Continues)
2016/9/25 - 18:56
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Vstala primorska [Vstajenje Primorske]

Vstala primorska [Vstajenje Primorske]
-Sandi Stark:
""Voi" chi, "noi" chi... signor Uomo Ragno?" Non sei Sloveno/Slavo? Non è un problema mio se ti offendi se qualcuno nomina il tuo gruppo etnico, anziché andarne fiero.

"Vuole cacciare gli ultimi resistenti come il sottoscritto" Mai detto ciò... comprati un buon paio di occhiali, non ho voglia di discutere con chi vede (o, peggio, fa finta di vedere) cose che non ho detto. Il tuo pregiudizio è che chiunque sia fascista o Italiano (intendiamoci, non mi considero "fascista" dal momento che tale movimento è passato alla storia e definirsi oggi così è da buffoni; possiamo dire che la mia visione del mondo è molto prossima a quella proposta dal Fascismo) condivida l'idea per la quale bisognerebbe eradicare con ogni mezzo ogni etnia storica non-italica residente sul suolo italiano. E già qua ti sbagli di grosso.

"la cui famiglia vive nel Litorale da diversi secoli prima che qualcuno... (Continues)
L'Uomo Ragno 2016/9/25 - 17:47
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פּאַפּיראָסן

פּאַפּיראָסן
Di Broyt Farkoyferin [די ברױט־פֿאַרקױפֿערין]
La versione del ghetto di Varsavia di Sh. Sheinkinder [ש. שײנקינדער]
The Warsaw ghetto version by Sh. Sheinkinder [ש. שײנקינדער]

Sh. Sheinkinder era un giornalista ebreo di Varsavia, che tenne un “diario del ghetto” fino alla sua morte, avvenuta tra il luglio e il settembre del 1942, quando cadde con tutta la sua famiglia nelle deportazioni di circa trecentomila ebrei a Treblinka. E' lui l'autore di questa versione di “Papirosn” adattata al ghetto di Varsavia (il suo diario, ritrovato assieme ad altri analoghi, fu pubblicato dallo Yad Vashem in Israele nel 1963). Che al venditore di sigarette dell'originale sia stata sostituita una ragazzina che vende pane, non è certo un caso: il pane, contrabbandato nel ghetto assieme a tutto il resto dei generi alimentari e di prima necessità, non poteva praticamente permetterselo nessuno. Secondo i dati forniti... (Continues)
[1] די ברױט־פֿאַרקױפֿערין
(Continues)
Contributed by dq82 2016/9/25 - 16:07
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La ragazza dell'Est

La ragazza dell'Est
2013
L'amore tace

…Il mistero dei passi nella notte si intreccia con le note del nightpiano di Arturo Annecchino e di Kay che canta sottovoce per non spaventare le anime anonime che passano davanti ad una casa rosa, al buio. Alla luce del giorno la cronaca nera trasmette l’ultima preghiera di un piccolo imprenditore spinto al suicidio dallo Stato esattore-moroso, un grido di dolore. Voci di Kay McCarthy e Alfonso De Pietro, che accompagna con la chitarra. Morte ed ancora morte: notizie dell’uccisione di una ragazza dell’est giungono insieme alle note strazianti dell’armonica di Leno Landini da un mondo dove il corpo umano viene usato ed abusato. Dal fondo melmoso del mare le ossa di trecento profughi annegati raccontano, insieme alle chitarre di Fabio De Portu e al bodhrán di Piero Ricciardi, di un viaggio di speranza terminato violentemente col Naufragio del loro sgangherato barcone. È... (Continues)
Era bella... veniva dall'Est
(Continues)
Contributed by dq82 2016/9/25 - 15:46
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Famine Song

Famine Song
[2010]
Testo e canto di Vida
Arrangiamento di Matthew Culloton
Testo trovato qui e qua qua

Credo che la canzone si riferisce alla famosa fame ottocentesca da cui fu colpita L'Irlanda.
Ease my spirit, ease my soul,
(Continues)
Contributed by Kri Kro 2016/9/25 - 09:31
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Carceri ca me teniti carceratu

Anonymous
Potrebbe anche trattarsi del contrario: nulla impedisce che essendo quella napoletana d'autore "recente", siano stati questi ad ispirarsi a quella salentina! Va detto comunque che quella salentina ha vari punti in comune con alcuni canti siciliani del carcere "Carzari ca si fattu cruci cruci" ecc. La Sicilia ha il più vasto repertorio di canti del carcere! Dunque potrebbe anche trattarsi di una ispirazione (sia quella napoletana che quella salentina) da antichi canti del carcere siciliani!
Gattopardo 2016/9/25 - 09:12

L’Anticléricale

Marius Réty
L’Anticléricale
C'est évidemment sur l'air de L'Internationale...

Lucien l'âne
Lucien Lane 2016/9/24 - 21:54

The Wreck on the Wabash

Charles Decker
The Wreck on the Wabash
2016/9/24 - 10:46
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Love Make the World Go Round

Love Make the World Go Round
"We...we'll be alright
Living our lives
Finding some satisfaction"

'nsomma, "pensa come un rampante, magari diventerai un/a cantante conformista multimilionari* come me".
i-pod keroro 2016/9/24 - 01:23
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Bisanzio

Bisanzio
Il massimo della follia fu toccato un giorno che ci raggiunse Lucio Dalla.

Si era innamorato di Bisanzio a tal punto da offrirsi come arrangiatore. Io e i musici accettammo con entusiasmo, Pier Farri a denti stretti. Alla fine della giornata, ascoltammo il risultato: era fantastico.
Lucio lo capì dalle nostre facce. Mi guardò e disse, modesto: Mi sembra vada bene. Alle sue spalle, intervenne Pier Farri: Va bene sì, ma per i Ricchi e Poveri.
Lucio, manco a dirlo, si alzò e non tornò più.

Di bellissimo c'era il posto, la vecchia Casa Bianca dei fratelli Maggi: Umberto, ex bassista dei Nomadi, e Maurizio, tecnico del suono. Ma da sola non bastava a farmi felice. Decisi che quello sarebbe stato l'ultimo lavoro con Pier Farri.

Lo intitolai METROPOLIS perché parlava di città, ma non di città qualunque: Bisanzio, Venezia, Bologna, Milano, ovvero centri e metropoli con una storia e un'alta... (Continues)
CCG Staff 2016/9/23 - 17:36
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Canto nomade per un prigioniero politico

Canto nomade per un prigioniero politico
"Quando uccisero Allende milioni di giovani in tutto il mondo ci restarono male, in tutto il mondo, e non perché votavano a sinistra ma perché si sentì che non contavamo niente come individui.

(...)

Allora scrissi una melodia..."

Marco 2016/9/23 - 14:55
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Figli come noi

Figli come noi
Grazie, è tutto chiaro adesso. Spesso i musicisti modificano leggermente il testo delle canzoni tra la prima incisione, i live e le incisioni successive.
Guido 2016/9/23 - 09:22

Die Jugend hat das Wort

Die Jugend hat das Wort
Chanson allemande – Die Jugend hat das Wort – Erich Kästner – 1946
Chanson d'Erich Kästner, interprétée par Petra Unkel (1925-vivante ?), chanteuse et actrice allemande d'origine hongroise), qui dans l'immédiat après-guerre, la présentait régulièrement au cabaret Schaubude (Petit Théâtre) de Munich en Bavière.

Une véhémente attaque de Kästner à la génération des pères, responsable de la venue au pouvoir de Hitler…

Dialogue maïeutique

M’est avis, Lucien l’âne mon ami, que tu vas apprécier cette chanson, toi qui restes sempiternellement jeune homme, même si avec le temps, tu es devenu un vieil âne.

C’est tout l’art d’être un âne d’or, Marco Valdo M.I. mon ami, dit Lucien en souriant. D’ailleurs, comme tu le remarques, j’ai depuis longtemps fait le choix d’être un âne millénaire et de rester un jeune homme de vingt ans. Pour cela, il m’a suffi d’éviter soigneusement de manger les roses... (Continues)
LA JEUNESSE A LA PAROLE
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/9/22 - 18:42
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Repic

Repic
RINTOCCO
(Continues)
Contributed by dq82 2016/9/22 - 17:45
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Ottavo chilometro

Ottavo chilometro
Esiste una versione ancora poco conosciuta di "Ottavo chilometro". Una versione forse ancora più intensa e realizzata per un progetto particolare.
Alle 04:00 di mattina del 20 maggio 2012, e più di una settimana dopo, alle 09:00 del 29, una serie di scosse sismiche con epicentro nella provincia di Modena hanno modificato per sempre la fisionomia dell’Emilia, procurando danni, vittime, feriti e macerie in numero incalcolabile. Quattro anni più tardi, molti obiettivi della ricostruzione ancora debbono essere raggiunti: diversi centri storici, per dire, sono a tutt’oggi quasi completamente nascosti dietro impalcature e ponteggi, e l’emergenza abitativa, per centinaia di famiglie, è lungi dall’essersi riassorbita. Se la distruzione di edifici, fabbricati, monumenti, chiese e strade rappresenta l’effetto più visibile del terremoto di allora, non meno critica, per il territorio e i suoi residenti,... (Continues)
dq82 2016/9/22 - 15:29




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