Lo pichòt sódat
Lo pichòt sódat se’n vai a la guerra.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/10/6 - 12:48
Varsovia
1982
La dama pijoniera
La dama pijoniera
A Varsovia la tota neva
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/10/6 - 11:13
Song Itineraries:
Ghettos
La Fàbrica occitana
2006
La Fàbrica occitana
Le rivendicazioni di identità e indipendenza, i vari nazionalismi hanno spesso portato ad aberrazioni tanto violente e pericolose quanto quelle dell'occupante. Quando l'unico obiettivo è sostituire un'elite al potere con un'altra elite, solo di un'altra etnia... qui viene messo in discussione tutto il sistema esistente.
La Fàbrica occitana
Le rivendicazioni di identità e indipendenza, i vari nazionalismi hanno spesso portato ad aberrazioni tanto violente e pericolose quanto quelle dell'occupante. Quando l'unico obiettivo è sostituire un'elite al potere con un'altra elite, solo di un'altra etnia... qui viene messo in discussione tutto il sistema esistente.
Veierès coma es bèl
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/10/6 - 09:52
Song Itineraries:
Mort au Travail / Death to Work
L'exil
1974
L'exil
L'exil
Je suis celui qui s’en ira
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/10/6 - 09:28
Song Itineraries:
Exiles and exilees
Cançon per Chile
1974
L'òme esper
L'òme esper
De ta jòia, Chile,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/10/6 - 09:21
Douze Degrés de Misère
2009
Oc live
“I sottoscritti decidono di proseguire nelle loro giuste rivendicazioni fino alla fine, di mettersi in sciopero contro l’imposta, di chiedere le dimissioni di tutti gli eletti e invitano tutti i comuni del Midi e dell’Algeria a seguire il loro esempio al grido di Viva il vino naturale! Abbasso gli avvelenatori!” Così recitava il testo della petizione lanciata da Marcelin Albert nel 1905 nel corso della manifestazione che ha portato 15.000 persone a sfilare nelle strade di Béziers. Siamo nel Midi, nel sud della Francia, in breve i fatti che condussero alla rivolta dei vignaioli del 1907 e alle 800.000 persone nelle strade di Montpellier.
Attorno al 1850 arrivano in Francia le prime infestazioni da oidio, alla fine del secolo arriva la peronospora. Nel 1885 la filossera distrugge i vigneti e mette fine a 50 anni di età dell’oro di crescita economica e demografica a Corbières... (Continues)
Oc live
“I sottoscritti decidono di proseguire nelle loro giuste rivendicazioni fino alla fine, di mettersi in sciopero contro l’imposta, di chiedere le dimissioni di tutti gli eletti e invitano tutti i comuni del Midi e dell’Algeria a seguire il loro esempio al grido di Viva il vino naturale! Abbasso gli avvelenatori!” Così recitava il testo della petizione lanciata da Marcelin Albert nel 1905 nel corso della manifestazione che ha portato 15.000 persone a sfilare nelle strade di Béziers. Siamo nel Midi, nel sud della Francia, in breve i fatti che condussero alla rivolta dei vignaioli del 1907 e alle 800.000 persone nelle strade di Montpellier.
Attorno al 1850 arrivano in Francia le prime infestazioni da oidio, alla fine del secolo arriva la peronospora. Nel 1885 la filossera distrugge i vigneti e mette fine a 50 anni di età dell’oro di crescita economica e demografica a Corbières... (Continues)
1er degré de misère
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/10/6 - 08:49
'Ομορφη πόλη άσχημα καίγεσαι
Omorfi póli áshima kaígesai
[2008]
Στίχοι: Γιώργος Σαρρής
Μουσική: Γιώργος Σαρρής
Testo e musica di Giorgos Sarris
Lyrics and music by Giorgos Sarris
La canzone è datata 7 dicembre 2008; il giorno dopo l'assassinio a sangue freddo di Alexis Grigoropoulos da parte dell'agente speciale "antisommossa" Epaminondas Korkoneas. Sono passati quasi otto anni, e questa di Giorgos Sarris è con tutta probabilità la prima canzone in assoluto scritta sui fatti di Exarchia (ed una delle non molte che vi è dedicata direttamente). Giorgos Sarris è un membro storico della band "Zing Zang" ed è anche cantautore in proprio che mette liberamente a disposizione le proprie canzoni. Questa si trova, ad esempio, sul suo canale YouTube già a partire dal 18 dicembre 2008. [RV]
[2008]
Στίχοι: Γιώργος Σαρρής
Μουσική: Γιώργος Σαρρής
Testo e musica di Giorgos Sarris
Lyrics and music by Giorgos Sarris
La canzone è datata 7 dicembre 2008; il giorno dopo l'assassinio a sangue freddo di Alexis Grigoropoulos da parte dell'agente speciale "antisommossa" Epaminondas Korkoneas. Sono passati quasi otto anni, e questa di Giorgos Sarris è con tutta probabilità la prima canzone in assoluto scritta sui fatti di Exarchia (ed una delle non molte che vi è dedicata direttamente). Giorgos Sarris è un membro storico della band "Zing Zang" ed è anche cantautore in proprio che mette liberamente a disposizione le proprie canzoni. Questa si trova, ad esempio, sul suo canale YouTube già a partire dal 18 dicembre 2008. [RV]
Ραγίζουνε οι δρόμοι απόψε από θυμό
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 2016/10/4 - 15:44
Merci El Khomri!
La prima metà della canzone l'ho dovuta trascrivere ad udito, ed avendo la media del sei scarso in Francese, sentitevi liberi di correggere i probabili errori. Si cerca di dare un occhio alla grammatica ma sapete com'è.
Mi dedico di recente a trascrivere queste canzonette parodiche che si trovano in angoli più o meno oscuri della rete. (Questa in particolare pare essere cantata sulla musica di "je l'aime à mourrir" di un certo Francis Cabrel.)
Personalmente trovo che, se certamente non paragonabili a quelle di gruppi musicali "veri", siano comunque meritevoli di attenzione.
Myriam El Khomri e' la ministra del governo Valls che ha firmato la Loi travail.
Mi dedico di recente a trascrivere queste canzonette parodiche che si trovano in angoli più o meno oscuri della rete. (Questa in particolare pare essere cantata sulla musica di "je l'aime à mourrir" di un certo Francis Cabrel.)
Personalmente trovo che, se certamente non paragonabili a quelle di gruppi musicali "veri", siano comunque meritevoli di attenzione.
Myriam El Khomri e' la ministra del governo Valls che ha firmato la Loi travail.
C'erano alcuni errori di ortografia che sono stati corretti, ma sostanzialmente la trascrizione è giusta e la inseriamo. Diremmo, dai, che almeno un 7 meno te lo sei meritato, non è mai semplice trascrivere all'ascolto. [CCG/AWS Staff]
Moi je n'étais rien et voilà qu'aujourd'hui
(Continues)
(Continues)
Contributed by leoskini 2016/10/4 - 14:46
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Στρατιώτη γύρνα πίσω
Stratióti gyrna píso
[1977]
Στίχοι : Σώτια Τσώτου
Μουσική : Κώστας Χατζής
Testo: Sotia Tsotou
Musica: Kostas Hatzis
Una storica ballata di Kostas Hatzis, composta nel 1977 su versi della poetessa Sotia Tsotou con una melodia dalle reminiscenze decisamente “andine”. Sotia Tsotou, nata a Livadia il 14 maggio 1942 e morta a Atene il 10 dicembre 2011, è stata un'importante poetessa, quinta figlia di un combattente dell'ELAS durante la Resistenza, fucilato dai tedeschi davanti a casa nel settembre del 1943. Giornalista antifascista, il 21 aprile 1967 lavorava per il periodico Ελευθερία (“Libertà”), che fu chiuso il giorno sesso; Sotia Tsotou fu più volte arrestata e incarcerata. E' stata poetessa, autrice teatrale e di film televisivi; la sua prima figlia, Despina, è pure giornalista, mentre la seconda figlia, Assimenia, è pure poetessa e autrice di canzoni.
[1977]
Στίχοι : Σώτια Τσώτου
Μουσική : Κώστας Χατζής
Testo: Sotia Tsotou
Musica: Kostas Hatzis
Una storica ballata di Kostas Hatzis, composta nel 1977 su versi della poetessa Sotia Tsotou con una melodia dalle reminiscenze decisamente “andine”. Sotia Tsotou, nata a Livadia il 14 maggio 1942 e morta a Atene il 10 dicembre 2011, è stata un'importante poetessa, quinta figlia di un combattente dell'ELAS durante la Resistenza, fucilato dai tedeschi davanti a casa nel settembre del 1943. Giornalista antifascista, il 21 aprile 1967 lavorava per il periodico Ελευθερία (“Libertà”), che fu chiuso il giorno sesso; Sotia Tsotou fu più volte arrestata e incarcerata. E' stata poetessa, autrice teatrale e di film televisivi; la sua prima figlia, Despina, è pure giornalista, mentre la seconda figlia, Assimenia, è pure poetessa e autrice di canzoni.
Ο πόλεμος αρχίζει
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 2016/10/2 - 10:39
Song Itineraries:
Poppie: an Antiwar flower?
Our War
2016
Our War O.S.T.
Voce: Eugenio Finardi
La canzone scritta e cantata da Eugenio Finardi e Vittorio Cosma per il documentario “Our War” di Benedetta Argentieri, Bruno Chiaravallotti e Claudio Jampaglia che verrà presentato il 9 settembre alla Mostra del cinema di Venezia. Un ex marine (Joshua Bell), un attivista politico italiano (Karim Franceschi), una guardia del corpo svedese (Rafael Kardari): tre ventenni accomunati dalla scelta di arruolarsi come volontari nelle Unità di Protezione Popolare (YPG) in Rojava, la regione controllata dai curdi nel Nord della Siria, per combattere l’Isis. Le loro immagini, nel teatro di guerra più difficile e significativo degli ultimi decenni, si intrecciano con la vita quotidiana negli Stati Uniti, in Svezia e in Italia. E con una domanda che tocca tutti noi: per chi combattono?
Our War O.S.T.
Voce: Eugenio Finardi
La canzone scritta e cantata da Eugenio Finardi e Vittorio Cosma per il documentario “Our War” di Benedetta Argentieri, Bruno Chiaravallotti e Claudio Jampaglia che verrà presentato il 9 settembre alla Mostra del cinema di Venezia. Un ex marine (Joshua Bell), un attivista politico italiano (Karim Franceschi), una guardia del corpo svedese (Rafael Kardari): tre ventenni accomunati dalla scelta di arruolarsi come volontari nelle Unità di Protezione Popolare (YPG) in Rojava, la regione controllata dai curdi nel Nord della Siria, per combattere l’Isis. Le loro immagini, nel teatro di guerra più difficile e significativo degli ultimi decenni, si intrecciano con la vita quotidiana negli Stati Uniti, in Svezia e in Italia. E con una domanda che tocca tutti noi: per chi combattono?
Living life so easy
(Continues)
(Continues)
Contributed by dq82 2016/10/1 - 23:57
Song Itineraries:
From Kurdistan
La devisa republicana
2009
Fraternitat
Poesia di August Fourès (1848-1891), poeta e repubblicano federalista occitano musicata dal gruppo Du Bartàs
Fraternitat
Poesia di August Fourès (1848-1891), poeta e repubblicano federalista occitano musicata dal gruppo Du Bartàs
Al temps d'en primièr, quand la bèstia faleta
(Continues)
(Continues)
Contributed by dq82 2016/10/1 - 23:42
Louis Barthas
2012
Es contra ta pèl
Louis Barthas fu un soldato francese che combattè durante la prima guerra mondiale, sul fronte Occidentale per 54 mesi. Scrisse un diario di guerra, di oltre 300 pagine, che sottolinea l'inutilità della guerra. Socialista, partecipò agli ammutinamenti del 1917.
Es contra ta pèl
Louis Barthas fu un soldato francese che combattè durante la prima guerra mondiale, sul fronte Occidentale per 54 mesi. Scrisse un diario di guerra, di oltre 300 pagine, che sottolinea l'inutilità della guerra. Socialista, partecipò agli ammutinamenti del 1917.
Perque t’i envoièron, Lois,
(Continues)
(Continues)
Contributed by dq82 2016/10/1 - 23:32
Song Itineraries:
World War I (1914-1918)
I Had a Dream
(2016)
E' un sogno, anzi un incubo questo di Loudon Wainwright III. Donald Trump eletto presidente...
E' un sogno, anzi un incubo questo di Loudon Wainwright III. Donald Trump eletto presidente...
I had a dream - I don’t know what it meant,
(Continues)
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff trying to influence US presidential campaign 2016/10/1 - 23:14
Song Itineraries:
Donald Trump
Old Man Trump
[1952]
Words by Woody Guthrie
Music by Ryan Harvey
Testo di Woody Guthrie
Musica di Ryan Harvey
feat. Tom Morello & Ani DiFranco
All'inizio degli anni '50 del secolo scorso, Woody Guthrie viveva a New York in un complesso di appartamenti di Brooklyn, il Beach Heaven Family Project ("Progetto familiare di Beach Haven"). Il contratto di locazione lo aveva firmato nel dicembre del 1950 ed è un documento assai interessante: da una parte la firma dell'autore di This Land Is Your Land, forse l'appello più chiaro all'uguaglianza e alla condivisione sociale per tutti in America, e dall'altra quella di mr Frederick Christ Trump, che in termini odierni si potrebbe definire un ricco, ricchissimo, straricco palazzinaro che si era fatto una fortuna immensa edificando nelle periferie newyorkesi.
Il contratto, scoperto dal giornalista Nick Lehr che ne ha parlato diffusamente nel suo blog The... (Continues)
Words by Woody Guthrie
Music by Ryan Harvey
Testo di Woody Guthrie
Musica di Ryan Harvey
feat. Tom Morello & Ani DiFranco
All'inizio degli anni '50 del secolo scorso, Woody Guthrie viveva a New York in un complesso di appartamenti di Brooklyn, il Beach Heaven Family Project ("Progetto familiare di Beach Haven"). Il contratto di locazione lo aveva firmato nel dicembre del 1950 ed è un documento assai interessante: da una parte la firma dell'autore di This Land Is Your Land, forse l'appello più chiaro all'uguaglianza e alla condivisione sociale per tutti in America, e dall'altra quella di mr Frederick Christ Trump, che in termini odierni si potrebbe definire un ricco, ricchissimo, straricco palazzinaro che si era fatto una fortuna immensa edificando nelle periferie newyorkesi.
Il contratto, scoperto dal giornalista Nick Lehr che ne ha parlato diffusamente nel suo blog The... (Continues)
I suppose that Old Man Trump knows just how much racial hate
(Continues)
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff trying to influence US presidential campaign 2016/10/1 - 20:12
Song Itineraries:
Donald Trump
كلمات زي ما صاب مبارح
Stormtrap (Asifeh) - What Happened Yesterday
زي ما صار مبارح - عاصفة - Zey ma sar mbare7
Palestine
Released on June 10, 2010
زي ما صار مبارح - عاصفة - Zey ma sar mbare7
Palestine
Released on June 10, 2010
اللازمة x4:
(Continues)
(Continues)
2016/10/1 - 18:43
Song Itineraries:
The Palestinian Holocaust
The Mothers' International
Anonymous
Sung to the tune of »Hark! The Herald Angels Sing«, The Mothers' International is known as the anthem of the Australian Cooperative Women's Guild.
Round the world a new song's ringing,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2016/10/1 - 12:13
Sèm totis bastards
[2013]
Album :Tant que vira
Paraulas : L. Cavalié
Musica : Du Bartàs
Album :Tant que vira
Paraulas : L. Cavalié
Musica : Du Bartàs
Que te ba disi, sens vantardisa,
(Continues)
(Continues)
2016/10/1 - 11:43
An meinen Sohn Hans Werner
[1943?]
Versi di Werner Finck (1902-1978), cabarettista, attore e scrittore.
Interpretata dal rapper Smudo e dall’attore Peter Lohmeyer in un disco intitolato “Laut gegen Nazis #2. Werner Finck: Gedichte und Kurzgeschichten”, realizzato nell’ambito della campagna “Laut gegen Nazis – Rechte Gewalt kann jeden treffen” ideata ad Amburgo nel 2004 dal manager musicale Jörn Menge.
Inizialmente Werner Finck non si interessava di politica, il suo era un talento comico puro. Di sé stesso diceva di essere un “inguaribile individualista”. Ma dalla fine degli anni 20 fu la “politica” ad entrare in rotta di collisione con Finck ed il suo “Die Katakombe”: “Ci sono alcuni oggi che dicono che io ero contro i nazisti. Ma io vorrei che fosse chiaro questo: sono calunnie. La questione era ben diversa: erano i nazisti ad essere contro di me!”
A partire dal 1932 gli spettacoli di Finck divennero più mimetici,... (Continues)
Versi di Werner Finck (1902-1978), cabarettista, attore e scrittore.
Interpretata dal rapper Smudo e dall’attore Peter Lohmeyer in un disco intitolato “Laut gegen Nazis #2. Werner Finck: Gedichte und Kurzgeschichten”, realizzato nell’ambito della campagna “Laut gegen Nazis – Rechte Gewalt kann jeden treffen” ideata ad Amburgo nel 2004 dal manager musicale Jörn Menge.
Inizialmente Werner Finck non si interessava di politica, il suo era un talento comico puro. Di sé stesso diceva di essere un “inguaribile individualista”. Ma dalla fine degli anni 20 fu la “politica” ad entrare in rotta di collisione con Finck ed il suo “Die Katakombe”: “Ci sono alcuni oggi che dicono che io ero contro i nazisti. Ma io vorrei che fosse chiaro questo: sono calunnie. La questione era ben diversa: erano i nazisti ad essere contro di me!”
A partire dal 1932 gli spettacoli di Finck divennero più mimetici,... (Continues)
Du brauchst dich deines Vaters nicht zu schämen,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/9/30 - 13:39
L'Internationale
TAMIL / TAMIL
"This is an adaption of The Internationale in Tamil from facebook. The source and transcription of the text were provided by Jonas Buchholz, M.A. and doctoral student at the University of Hamburg." [Juha Rämö]
The tamil version is written By: Newton Marianayagam .
சர்வதேச தொழிலாளர் கீதம் . மூலம் 1871 இல் பிரான்ஸ் மொழியில் Eugene Pottier இல் எழுதப்பட்ட்து.
Pierre Degeyter i 1888 இல் போடப்பட் இசை
இங்கு பாடப்படும் தமிழ் தழுவல் : நியூட்டன் மரியநாயகம்
சிங்களம் : விமுக்தி கீத்
"This is an adaption of The Internationale in Tamil from facebook. The source and transcription of the text were provided by Jonas Buchholz, M.A. and doctoral student at the University of Hamburg." [Juha Rämö]
The tamil version is written By: Newton Marianayagam .
சர்வதேச தொழிலாளர் கீதம் . மூலம் 1871 இல் பிரான்ஸ் மொழியில் Eugene Pottier இல் எழுதப்பட்ட்து.
Pierre Degeyter i 1888 இல் போடப்பட் இசை
இங்கு பாடப்படும் தமிழ் தழுவல் : நியூட்டன் மரியநாயகம்
சிங்களம் : விமுக்தி கீத்
சர்வதேச கீதம் [1]
(Continues)
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2016/9/30 - 13:23
La terza guerra mondiale
(2016)
title track dell'album "La terza guerra mondiale"
La copertina del nuovo album degli Zen Circus è il nostro mondo al tempo dei social network. In primo piano ad un tavolo i tre componenti della band a prendere l'aperitivo, con i loro begli spritz davanti e i cellulari in mano a farsi i selfie, mentre dietro campeggia una città completamente distrutta dalla guerra. Macerie, fiamme e desolazione.
Appino: Comunque la terza guerra mondiale è anche una provocazione perché si percepisce così tanto la voglia di sangue, di calci in culo, di violenza, spesso virtuale, perché i luoghi dove rimane la violenza fisica in Italia sono la famiglia e lo stadio. Mentre nel virtuale c'è una voglia di sangue incredibile, di mandare via, non parlo solo di immigrazione, parlo in generale di processi di piazza: "ci vorrebbe la guerra, ci vorrebbe il duce". Noi ci siamo immaginati un disco che non parla... (Continues)
title track dell'album "La terza guerra mondiale"
La copertina del nuovo album degli Zen Circus è il nostro mondo al tempo dei social network. In primo piano ad un tavolo i tre componenti della band a prendere l'aperitivo, con i loro begli spritz davanti e i cellulari in mano a farsi i selfie, mentre dietro campeggia una città completamente distrutta dalla guerra. Macerie, fiamme e desolazione.
Appino: Comunque la terza guerra mondiale è anche una provocazione perché si percepisce così tanto la voglia di sangue, di calci in culo, di violenza, spesso virtuale, perché i luoghi dove rimane la violenza fisica in Italia sono la famiglia e lo stadio. Mentre nel virtuale c'è una voglia di sangue incredibile, di mandare via, non parlo solo di immigrazione, parlo in generale di processi di piazza: "ci vorrebbe la guerra, ci vorrebbe il duce". Noi ci siamo immaginati un disco che non parla... (Continues)
Mi son svegliato con il sole
(Continues)
(Continues)
2016/9/29 - 21:39
Song Itineraries:
Cats & Bad cats
Tausch-Rausch
Chanson allemande – Tausch-Rausch – Die Hinterbliebenen – 1946
Une chanson de Heinz Hartwig pour le Reisekabarett, le cabaret itinérant “Die Hinterbliebenen” – « Les Survivants ».
« Die Hinterbliebenen » a été un groupe d’artistes allemands agressifs, féroces et des irrévérencieux qui entre 1946 et 1949 décrivirent sans aucune retenue, l’Allemagne sortie en ruines de la guerre. En plus d’Heinz Hartwig, journaliste et écrivain satirique berlinois, « Die Hinterbliebenen » comptaient parmi eux l’acteur viennois Roman Sporer et le réalisateur Hans Albert Schewe, auquel s’ajouta ensuite Gerhart Herrmann Mostar à sa rentrée de son exil en Yougoslavie :
« C’est nous les survivants,
De partout nous sommes .
Nous poursuivons l’art libre
Que nous cherchons de tous côtés.
Nous cherchons à apprendre
Le grand art de penser ! »
Die Hinterbliebenen (« Les Survivants ») s’arrêtaient partout où il y... (Continues)
Une chanson de Heinz Hartwig pour le Reisekabarett, le cabaret itinérant “Die Hinterbliebenen” – « Les Survivants ».
« Die Hinterbliebenen » a été un groupe d’artistes allemands agressifs, féroces et des irrévérencieux qui entre 1946 et 1949 décrivirent sans aucune retenue, l’Allemagne sortie en ruines de la guerre. En plus d’Heinz Hartwig, journaliste et écrivain satirique berlinois, « Die Hinterbliebenen » comptaient parmi eux l’acteur viennois Roman Sporer et le réalisateur Hans Albert Schewe, auquel s’ajouta ensuite Gerhart Herrmann Mostar à sa rentrée de son exil en Yougoslavie :
« C’est nous les survivants,
De partout nous sommes .
Nous poursuivons l’art libre
Que nous cherchons de tous côtés.
Nous cherchons à apprendre
Le grand art de penser ! »
Die Hinterbliebenen (« Les Survivants ») s’arrêtaient partout où il y... (Continues)
TROC-BROC
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/9/29 - 20:19
Γράμμα στόν Ζολιό Κιουρί
29/30 settembre 2016
Revisionata il 9/10 ottobre 2016
(sulla base della traduzione di Nicola Crocetti e Dimitri Makris, "Epitaffio e Makronissos", Guanda, 1970)
Due parole del traduttore. In rete, compreso il video letto da Antonio Pirisi sulla musica composta da Fiorella Petronici, si trovano soltanto brani sparsi del lunghissimo componimento originale di Yannis Ritsos. Ne esiste, certamente, una traduzione italiana completa (che, poi, è quella letta nel video e di cui si trovano altri frammenti qua e là (ad esempio qui); la traduzione è di Nicola Crocetti (come è lecito attendersi) e di Dimitri Makris, ma, nonostante la discreta antichità di Ritsos tra i miei libri, l'ho avuta a disposizione soltanto dopo avere ultimato la presente traduzione. In un primo momento avevo pensato di riprodurre i frammenti presenti, inframmezzandoli con la traduzione mia dei brani mancanti; poi mi son detto... (Continues)
Revisionata il 9/10 ottobre 2016
(sulla base della traduzione di Nicola Crocetti e Dimitri Makris, "Epitaffio e Makronissos", Guanda, 1970)
Due parole del traduttore. In rete, compreso il video letto da Antonio Pirisi sulla musica composta da Fiorella Petronici, si trovano soltanto brani sparsi del lunghissimo componimento originale di Yannis Ritsos. Ne esiste, certamente, una traduzione italiana completa (che, poi, è quella letta nel video e di cui si trovano altri frammenti qua e là (ad esempio qui); la traduzione è di Nicola Crocetti (come è lecito attendersi) e di Dimitri Makris, ma, nonostante la discreta antichità di Ritsos tra i miei libri, l'ho avuta a disposizione soltanto dopo avere ultimato la presente traduzione. In un primo momento avevo pensato di riprodurre i frammenti presenti, inframmezzandoli con la traduzione mia dei brani mancanti; poi mi son detto... (Continues)
LETTERA A JOLIOT-CURIE
(Continues)
(Continues)
2016/9/29 - 10:44
[Ain't Gonna Let Nobody] Turn Me Around
Questa versione della Baez è bellissima ma non credo, al contrario di quanto scritto nell'introduzione, che sia stata eseguita a Woodstock. Secondo i siti che riportano la tracklist completa del festival di Woodstock (ad esempio questo ed anche Wikipedia) la canzone non è stata eseguita a Woodstock e men che meno fa parte dell'LP ufficiale (che comunque era una selezione delle varie performance). Bisognerebbe ora capire da dove proviene questa versione live.
Leonardo 2016/9/28 - 22:56
Ode an die Freude
FINLANDESE / FINNISH
Traduzione / Translation / Traduction / Suomennos: Kirsi Kunnas
https://en.wikipedia.org/wiki/Kirsi_Kunnas
Traduzione / Translation / Traduction / Suomennos: Kirsi Kunnas
https://en.wikipedia.org/wiki/Kirsi_Kunnas
OODI ILOLLE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2016/9/28 - 17:15
Gilberte de Courgenay
Vi allego una traduzione completa e fedele dell'originale.
Nota bene: Hans In Der Gand non è l'autore del brano bensì colui che l'ha resa popolare. Gli autori sono Robert Lustenberger e Oskar Portmann come si desume dalle ricerche di Franz Burgert pubblicate nel suo docu-libro «Das Lied von Courgenay» nel dicembre 2015.
Vedi anche http://www.srf.ch/sendungen/musikwelle-magazin/das-geheimnis-hinter-gilberte-de-courgenay-ist-gelueftet
Nota bene: Hans In Der Gand non è l'autore del brano bensì colui che l'ha resa popolare. Gli autori sono Robert Lustenberger e Oskar Portmann come si desume dalle ricerche di Franz Burgert pubblicate nel suo docu-libro «Das Lied von Courgenay» nel dicembre 2015.
Vedi anche http://www.srf.ch/sendungen/musikwelle-magazin/das-geheimnis-hinter-gilberte-de-courgenay-ist-gelueftet
Vicino a Prunterut nel Giura un locandiere ha una casa,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Claudio Ambrosi 2016/9/28 - 01:01
Dans la jungle
Tra tutte le cattive notizie dal mondo non possiamo che dirci per una volta rallegrati dalle novità che arrivano dalla Colombia dove il presidente Juan Manuel Santos e Rodrigo Londoño, leader delle FARC hanno firmato un accordo di pace. Bisognerà anche riconoscere al governo cubano di avere ospitato per quattro anni i negoziati che hanno portato a questo importante risultato.
CCG Staff 2016/9/27 - 21:28
Song of the Famine
Anonymous
LAULU NÄLÄNHÄDÄSTÄ
(Continues)
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2016/9/27 - 14:45
Todo cambia
Se non ricordo male (perché non ricordo se l'ho letto o sentito), Numhauser la scrisse anche in risposta alle "solite" polemiche di chi lo accusava di essere divenatto un bel borghesone in esilio, lontano dal suo popolo sofferente.
Il senso del "tutto cambia" era anche quello di esprimere il sentimento degli esuli che erano andati avanti, pur avendo il cuore nella patria da cui erano esiliati.
Il senso del "tutto cambia" era anche quello di esprimere il sentimento degli esuli che erano andati avanti, pur avendo il cuore nella patria da cui erano esiliati.
Marco Ulivi 2016/9/26 - 23:39
Lied vom Warten
Chanson allemande – Lied vom Warten – Erich Kästner – 1947
Une chanson qu’Erich Kästner présenta au Cabaret Schaubude à Munich en 1947, interprétée par Ursula Herking.
Lorsque l’Allemagne, en décombres, devint une énorme salle d’attente de gare, avec millions de femmes qui espéraient le retour de leurs hommes prisonniers… Le nombre de soldats allemands prisonniers des Alliés et des Soviétiques à la fin de la seconde guerre mondiale est controversé. Encore plus controversé est le nombre de ceux qui moururent en captivité, mais furent indiscutablement très nombreux ceux qui ne revinrent jamais.
Tu vois, Lucien l’âne mon ami, c’est une chanson extraordinaire et elle l’est forcément, vu les circonstances. L’homme qui l’écrit, la chose est essentielle à comprendre, n’est pas prisonnier, ne l’a pas été ni par les Soviétiques, ni par les Alliés. Et pour cause, puisque Erich Kästner avait été... (Continues)
Une chanson qu’Erich Kästner présenta au Cabaret Schaubude à Munich en 1947, interprétée par Ursula Herking.
Lorsque l’Allemagne, en décombres, devint une énorme salle d’attente de gare, avec millions de femmes qui espéraient le retour de leurs hommes prisonniers… Le nombre de soldats allemands prisonniers des Alliés et des Soviétiques à la fin de la seconde guerre mondiale est controversé. Encore plus controversé est le nombre de ceux qui moururent en captivité, mais furent indiscutablement très nombreux ceux qui ne revinrent jamais.
Tu vois, Lucien l’âne mon ami, c’est une chanson extraordinaire et elle l’est forcément, vu les circonstances. L’homme qui l’écrit, la chose est essentielle à comprendre, n’est pas prisonnier, ne l’a pas été ni par les Soviétiques, ni par les Alliés. Et pour cause, puisque Erich Kästner avait été... (Continues)
CHANSON DE L’ATTENTE
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Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/9/26 - 21:55
Le Pendu
26 settembre 2016
Nota. Si tratta qui non certo di "tradurre", ma di accettare il gioco; vecchia e sempre attuale lezione dell'Eco alle prese con gli Esercizi di Stile di Queneau, o del Sergio Solmi alle prese con la Piccola Cosmogonia Portatile, sempre del Queneau. Tranquilli, eh, non mi pongo di certo a simile altezza; qui c'è, in fondo, da vedersela solo con degli acrostici. L'unico problema è che gli acrostici francesi sono di lunghezza differente da quelli in italiano; c'è stato, come s'immaginerà, da restringere e da allargare. Quanto alla "traduzione" vera e propria, mi ero munito di tutti i Rimbaldi e Villoni che ho in casa, ma li ho rimessi subito a posto preferendo fare, tanto che c'ero, per conto mio. Così, almeno, non ho scuse e ho agito con libertà d'enjambement (sic) e di estensioni personalissime ma che, almeno nelle intenzioni, dal testo escono per rientrarvi.
Nota. Si tratta qui non certo di "tradurre", ma di accettare il gioco; vecchia e sempre attuale lezione dell'Eco alle prese con gli Esercizi di Stile di Queneau, o del Sergio Solmi alle prese con la Piccola Cosmogonia Portatile, sempre del Queneau. Tranquilli, eh, non mi pongo di certo a simile altezza; qui c'è, in fondo, da vedersela solo con degli acrostici. L'unico problema è che gli acrostici francesi sono di lunghezza differente da quelli in italiano; c'è stato, come s'immaginerà, da restringere e da allargare. Quanto alla "traduzione" vera e propria, mi ero munito di tutti i Rimbaldi e Villoni che ho in casa, ma li ho rimessi subito a posto preferendo fare, tanto che c'ero, per conto mio. Così, almeno, non ho scuse e ho agito con libertà d'enjambement (sic) e di estensioni personalissime ma che, almeno nelle intenzioni, dal testo escono per rientrarvi.
L'IMPICCATO
(Continues)
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2016/9/26 - 14:59
God Save The Queen
"essere PUNK significa essere un fottuto figlio di puttana,un figlio maledetto di una patria giubilata dalla vergogna della monarchia,senza futuro e CON LA VOGLIA DI ROMPERE IL MUSO al proprio caritatevole prossimo"..cosi' parlo' JOHNNY ROTTEN.cosi' capite anche voi, che evidentemente "non ci siete"che cos'erano i sex pistols! "peace and love" fratelli..scambiatevi il segno di pace!
ian "lemmy"kilmister - 13/1/2016 - 06:29
Sante parole. Solo chi ha vissuto quei tempi può capire cos'era l'essenza del punk. Io ho pogato con i clash nel palasport di genova nel 1984 e a quei tempi non era tanto peace and love...
Distruggere per ricostruire... L'essenza del punk!
Aaaaa che bei tempi!!!!!!
ian "lemmy"kilmister - 13/1/2016 - 06:29
Sante parole. Solo chi ha vissuto quei tempi può capire cos'era l'essenza del punk. Io ho pogato con i clash nel palasport di genova nel 1984 e a quei tempi non era tanto peace and love...
Distruggere per ricostruire... L'essenza del punk!
Aaaaa che bei tempi!!!!!!
Andrea 2016/9/26 - 01:05
Marschlied 1945
Chanson allemande – Marschlied 1945 – Erich Kästner – 1945
Histoires d’Allemagne 91
Texte d’Erich Kästner, composé à l’époque de son engagement dans les productions de cabaret littéraire de Die Schaubude de Munich (1945-48).
Musique d’Edmund Nick (1891-1974), compositeur et directeur musical allemand.
Allemagne, 1945. Une route de campagne. L’épave d’un char dans un champ. Une jeune femme vêtue avec des vêtements d’homme, une vieille veste et un sorte de pantalon usé, en chemin vers on ne sait où. Tout ce qui lui est resté : un sac à dos, une valise et la tête encore sur le cou, seulement la vie, sur le fond d’une Allemagne détruite…
Dialogue maïeutique
1945 fut une année terrifiante pour le monde entier, Lucien l’âne mon ami. La guerre la plus meurtrière de l’histoire n’en finissait pas de finir, une guerre qui se déroulait un peu partout dans le monde. Rends-toi compte qu’elle faisait... (Continues)
Histoires d’Allemagne 91
Texte d’Erich Kästner, composé à l’époque de son engagement dans les productions de cabaret littéraire de Die Schaubude de Munich (1945-48).
Musique d’Edmund Nick (1891-1974), compositeur et directeur musical allemand.
Allemagne, 1945. Une route de campagne. L’épave d’un char dans un champ. Une jeune femme vêtue avec des vêtements d’homme, une vieille veste et un sorte de pantalon usé, en chemin vers on ne sait où. Tout ce qui lui est resté : un sac à dos, une valise et la tête encore sur le cou, seulement la vie, sur le fond d’une Allemagne détruite…
Dialogue maïeutique
1945 fut une année terrifiante pour le monde entier, Lucien l’âne mon ami. La guerre la plus meurtrière de l’histoire n’en finissait pas de finir, une guerre qui se déroulait un peu partout dans le monde. Rends-toi compte qu’elle faisait... (Continues)
MARCHE 1945
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Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/9/25 - 21:10
John Walker's Blues
"Affrontiamo i fatti. Alcuni anni or sono (molti, ormai), il famoso teologo tedesco Hans Kung scrisse questa verità: "Le religioni non sono mai servite ad avvicinare gli esseri umani tra loro". Mai è stato detto nulla di più vero. Qui non si nega (sarebbe assurdo pensarlo) il diritto di abbracciare ciascuno la religione che più gli garba, dalle più conosciute alle meno frequentate, di seguirne precetti e dogmi (quando li abbia), né si discute il ricorso alla fede in quanto giustificazione suprema e, per definizione (come ben sappiamo), impermeabile al più elementare raziocinio. È anche possibile che la fede muova montagne: non si ha notizia che ciò sia qualche volta accaduto, ma questo non prova niente, dal momento che Dio non si è mai messo a sperimentare i suoi poteri in questo tipo di operazione geologica. Quel che invece sappiamo è che le religioni non solo non avvicinano gli esseri umani,... (Continues)
R.V. e daniela -k.d.- 2016/9/25 - 20:25
Vstala primorska [Vstajenje Primorske]
-Sandi Stark:
""Voi" chi, "noi" chi... signor Uomo Ragno?" Non sei Sloveno/Slavo? Non è un problema mio se ti offendi se qualcuno nomina il tuo gruppo etnico, anziché andarne fiero.
"Vuole cacciare gli ultimi resistenti come il sottoscritto" Mai detto ciò... comprati un buon paio di occhiali, non ho voglia di discutere con chi vede (o, peggio, fa finta di vedere) cose che non ho detto. Il tuo pregiudizio è che chiunque sia fascista o Italiano (intendiamoci, non mi considero "fascista" dal momento che tale movimento è passato alla storia e definirsi oggi così è da buffoni; possiamo dire che la mia visione del mondo è molto prossima a quella proposta dal Fascismo) condivida l'idea per la quale bisognerebbe eradicare con ogni mezzo ogni etnia storica non-italica residente sul suolo italiano. E già qua ti sbagli di grosso.
"la cui famiglia vive nel Litorale da diversi secoli prima che qualcuno... (Continues)
""Voi" chi, "noi" chi... signor Uomo Ragno?" Non sei Sloveno/Slavo? Non è un problema mio se ti offendi se qualcuno nomina il tuo gruppo etnico, anziché andarne fiero.
"Vuole cacciare gli ultimi resistenti come il sottoscritto" Mai detto ciò... comprati un buon paio di occhiali, non ho voglia di discutere con chi vede (o, peggio, fa finta di vedere) cose che non ho detto. Il tuo pregiudizio è che chiunque sia fascista o Italiano (intendiamoci, non mi considero "fascista" dal momento che tale movimento è passato alla storia e definirsi oggi così è da buffoni; possiamo dire che la mia visione del mondo è molto prossima a quella proposta dal Fascismo) condivida l'idea per la quale bisognerebbe eradicare con ogni mezzo ogni etnia storica non-italica residente sul suolo italiano. E già qua ti sbagli di grosso.
"la cui famiglia vive nel Litorale da diversi secoli prima che qualcuno... (Continues)
L'Uomo Ragno 2016/9/25 - 17:47
פּאַפּיראָסן
Di Broyt Farkoyferin [די ברױט־פֿאַרקױפֿערין]
La versione del ghetto di Varsavia di Sh. Sheinkinder [ש. שײנקינדער]
The Warsaw ghetto version by Sh. Sheinkinder [ש. שײנקינדער]
Sh. Sheinkinder era un giornalista ebreo di Varsavia, che tenne un “diario del ghetto” fino alla sua morte, avvenuta tra il luglio e il settembre del 1942, quando cadde con tutta la sua famiglia nelle deportazioni di circa trecentomila ebrei a Treblinka. E' lui l'autore di questa versione di “Papirosn” adattata al ghetto di Varsavia (il suo diario, ritrovato assieme ad altri analoghi, fu pubblicato dallo Yad Vashem in Israele nel 1963). Che al venditore di sigarette dell'originale sia stata sostituita una ragazzina che vende pane, non è certo un caso: il pane, contrabbandato nel ghetto assieme a tutto il resto dei generi alimentari e di prima necessità, non poteva praticamente permetterselo nessuno. Secondo i dati forniti... (Continues)
La versione del ghetto di Varsavia di Sh. Sheinkinder [ש. שײנקינדער]
The Warsaw ghetto version by Sh. Sheinkinder [ש. שײנקינדער]
Sh. Sheinkinder era un giornalista ebreo di Varsavia, che tenne un “diario del ghetto” fino alla sua morte, avvenuta tra il luglio e il settembre del 1942, quando cadde con tutta la sua famiglia nelle deportazioni di circa trecentomila ebrei a Treblinka. E' lui l'autore di questa versione di “Papirosn” adattata al ghetto di Varsavia (il suo diario, ritrovato assieme ad altri analoghi, fu pubblicato dallo Yad Vashem in Israele nel 1963). Che al venditore di sigarette dell'originale sia stata sostituita una ragazzina che vende pane, non è certo un caso: il pane, contrabbandato nel ghetto assieme a tutto il resto dei generi alimentari e di prima necessità, non poteva praticamente permetterselo nessuno. Secondo i dati forniti... (Continues)
[1] די ברױט־פֿאַרקױפֿערין
(Continues)
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Contributed by dq82 2016/9/25 - 16:07
Fabrizio De André: Amico fragile
ZERBRECHLICHER FREUND
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Contributed by Juha Rämö 2016/9/25 - 10:20
Carceri ca me teniti carceratu
Anonymous
Potrebbe anche trattarsi del contrario: nulla impedisce che essendo quella napoletana d'autore "recente", siano stati questi ad ispirarsi a quella salentina! Va detto comunque che quella salentina ha vari punti in comune con alcuni canti siciliani del carcere "Carzari ca si fattu cruci cruci" ecc. La Sicilia ha il più vasto repertorio di canti del carcere! Dunque potrebbe anche trattarsi di una ispirazione (sia quella napoletana che quella salentina) da antichi canti del carcere siciliani!
Gattopardo 2016/9/25 - 09:12
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Tron de disque
Paroles de Jean-Bernard PLANTEVIN / Musique de Jean-Bernard et Thibaut PLANTEVIN.
Verdun, Auschwitz, le Vietnam, l’Afghanistan, l’Afrique… les affres de la guerre sont toujours présentes dans nos mémoires et n’en finissent plus de recommencer ici ou ailleurs. Nos gouvernants qui plantent de petits drapeaux sur des cartes d’états-majors, pensent-ils au petit soldat qui quitte son pays, sa famille et sa bien-aimée ? Combien de tragédies ont déjà eu lieu et se vivent encore aujourd’hui pour s’achever par un simple nom gravé sur un monument de pierre froide ?