Saigon Bar-Girl
I'm a Saigon Bar-Girl
(Continues)
(Continues)
2016/10/19 - 23:37
Song Itineraries:
War in Viet Nam as seen from the U.S.
You Want It Darker
[2016]
Parole di Leonard Cohen
Musica di Patrick Ray Leonard
La canzone che dà il titolo al suo nuovo album
Non so, quando ho letto il testo di questa canzone, prima ancora della sua traduzione in italiano da LeonardCohen.it, mi è venuta subito in mente una citazione di Heinrich Heine che il nostro Riccardo Venturi fece nel “distruggere” una pia donna di nome Maria Rosaria, intervenuta a commento di Canzone fra le guerre di Antonella Ruggiero. La citazione era la seguente:
"Maledetto il buon Dio! Noi lo pregammo
nelle misere fami, nei freddi inverni;
lo pregammo, e sperammo, ed aspettammo:
ed egli, il buon Dio, ci saziò di scherni."
Quel santo nome, tanto magnificato e glorificato, è invece sempre stato vilipeso e crocefisso nel suo corpo mortale. E è Dio che ha voluto il buio, l'Uomo che spesso ha eseguito la sua volontà spegnendo la fiamma. E quando la fiamma è rimasta accesa,... (Continues)
Parole di Leonard Cohen
Musica di Patrick Ray Leonard
La canzone che dà il titolo al suo nuovo album
Non so, quando ho letto il testo di questa canzone, prima ancora della sua traduzione in italiano da LeonardCohen.it, mi è venuta subito in mente una citazione di Heinrich Heine che il nostro Riccardo Venturi fece nel “distruggere” una pia donna di nome Maria Rosaria, intervenuta a commento di Canzone fra le guerre di Antonella Ruggiero. La citazione era la seguente:
"Maledetto il buon Dio! Noi lo pregammo
nelle misere fami, nei freddi inverni;
lo pregammo, e sperammo, ed aspettammo:
ed egli, il buon Dio, ci saziò di scherni."
Quel santo nome, tanto magnificato e glorificato, è invece sempre stato vilipeso e crocefisso nel suo corpo mortale. E è Dio che ha voluto il buio, l'Uomo che spesso ha eseguito la sua volontà spegnendo la fiamma. E quando la fiamma è rimasta accesa,... (Continues)
If you are the dealer
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/10/19 - 23:03
Senti madre il lamento di un figlio
Anonymous
[1911]
Un breve canto riferito nel 1960 dall’informatore Piero Dosio, torinese, classe 1893, e contenuto in “Le ciminiere non fanno più fumo - Canti e memorie degli operai torinesi”, a cura di Emilio Jona, Sergio Liberovici, Franco Castelli, Alberto Lovatto, Donzelli 2008.
Il canto si riferisce ad una delle tante misere avventure dell’Italia colonialista, quella del 1911, quando il governo Giolitti diede il via all’aggressione della Libia. Quell’ennesima “passeggiata militare” si concluse più di 30 anni dopo e nel totale fracasso. Si pensi che solo in quell’anno di guerra, tra il 1911 ed il 1912, le truppe d’invasione (che giunsero a controllare una porzione esigua di territorio, perennemente imboscate dalla guerriglia) persero oltre 4.000 uomini, mentre 5.000 restarono feriti e/o mutilati.
Il modulo testuale e melodico di questo brano è lo stesso di Addio padre e madre addio, un canto... (Continues)
Un breve canto riferito nel 1960 dall’informatore Piero Dosio, torinese, classe 1893, e contenuto in “Le ciminiere non fanno più fumo - Canti e memorie degli operai torinesi”, a cura di Emilio Jona, Sergio Liberovici, Franco Castelli, Alberto Lovatto, Donzelli 2008.
Il canto si riferisce ad una delle tante misere avventure dell’Italia colonialista, quella del 1911, quando il governo Giolitti diede il via all’aggressione della Libia. Quell’ennesima “passeggiata militare” si concluse più di 30 anni dopo e nel totale fracasso. Si pensi che solo in quell’anno di guerra, tra il 1911 ed il 1912, le truppe d’invasione (che giunsero a controllare una porzione esigua di territorio, perennemente imboscate dalla guerriglia) persero oltre 4.000 uomini, mentre 5.000 restarono feriti e/o mutilati.
Il modulo testuale e melodico di questo brano è lo stesso di Addio padre e madre addio, un canto... (Continues)
Senti madre il lamento di un figlio
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/10/19 - 13:11
Me ritourn
[Torino, 25 dicembre 1846]
Parole e musica di Angelo Brofferio
Nella raccolta “Nuove canzoni piemontesi”, pubblicata per la prima volta nel 1855 e poi in molte edizioni successive.
Interpretata da Gipo Farassino nell’album “Guarda che bianca lun-a. Gipo Canta Brofferio” pubblicato nel 1974.
Angelo Brofferio (1802-1866), originario di Asti, è stato poeta ed esponente politico della sinistra nel Parlamento subalpino. Fu anticonformista, antimonarchico e anticlericale e, fra i vari anti-, si oppose pure al coinvolgimento nelle guerra di Crimea.
Nel 1831 Brofferio fu arrestato e incarcerato per via della sua adesione alla carboneria e alla società segreta massonica dei Franchi Muratori. Quindici anni dopo venne nuovamente imprigionato per “sospetta cospirazione”. Erano gli anni in cui cominciava a sbocciare la Primavera dei Popoli, esplosa poi con fragore nel 1848.
Parole e musica di Angelo Brofferio
Nella raccolta “Nuove canzoni piemontesi”, pubblicata per la prima volta nel 1855 e poi in molte edizioni successive.
Interpretata da Gipo Farassino nell’album “Guarda che bianca lun-a. Gipo Canta Brofferio” pubblicato nel 1974.
Angelo Brofferio (1802-1866), originario di Asti, è stato poeta ed esponente politico della sinistra nel Parlamento subalpino. Fu anticonformista, antimonarchico e anticlericale e, fra i vari anti-, si oppose pure al coinvolgimento nelle guerra di Crimea.
Nel 1831 Brofferio fu arrestato e incarcerato per via della sua adesione alla carboneria e alla società segreta massonica dei Franchi Muratori. Quindici anni dopo venne nuovamente imprigionato per “sospetta cospirazione”. Erano gli anni in cui cominciava a sbocciare la Primavera dei Popoli, esplosa poi con fragore nel 1848.
Bondì, care muraje,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/10/19 - 08:40
Song Itineraries:
From World Jails
Pippo non lo sa
[1939]
Parole di Mario Panzeri (1911-1991), milanese, grande paroliere e compositore, e Nino Rastelli (1913-1962), anche lui paroliere.
Musica di Gorni Kramer (1913-1995), indimenticato direttore d'orchestra, compositore, fisarmonicista, contrabbassista, produttore discografico, arrangiatore ed autore televisivo. Non era straniero, ma lombardo, di Rivarolo Mantovano: Gorni era il cognome e Francesco Kramer il nome, in omaggio ad un campione americano di ciclismo dell'epoca.
Interpretata dal Trio Lescano con Silvana Fioresi
Ancora una “canzone della fronda”, anche questa popolarissima.
Se Maramao, perché sei morto? pareva dileggiare il gerarca Costanzo Ciano appena schiattato, e Crapa pelada pareva prendersi gioco niente popò di meno che del DVCE, con “Pippo non lo sa” la canzonatura prendeva di mira l’impettito gerarcone Achille Starace, che aveva l’abitudine di fare grande uso di divise gallonate ed orpellate con cui si pavoneggiava.
Parole di Mario Panzeri (1911-1991), milanese, grande paroliere e compositore, e Nino Rastelli (1913-1962), anche lui paroliere.
Musica di Gorni Kramer (1913-1995), indimenticato direttore d'orchestra, compositore, fisarmonicista, contrabbassista, produttore discografico, arrangiatore ed autore televisivo. Non era straniero, ma lombardo, di Rivarolo Mantovano: Gorni era il cognome e Francesco Kramer il nome, in omaggio ad un campione americano di ciclismo dell'epoca.
Interpretata dal Trio Lescano con Silvana Fioresi
Ancora una “canzone della fronda”, anche questa popolarissima.
Se Maramao, perché sei morto? pareva dileggiare il gerarca Costanzo Ciano appena schiattato, e Crapa pelada pareva prendersi gioco niente popò di meno che del DVCE, con “Pippo non lo sa” la canzonatura prendeva di mira l’impettito gerarcone Achille Starace, che aveva l’abitudine di fare grande uso di divise gallonate ed orpellate con cui si pavoneggiava.
Ma Pippo, Pippo non lo sa
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/10/18 - 09:18
Song Itineraries:
The "Fronde Songs" in Fascist Italy 1922-1943
Preti e borghesi guarda a voi
Anonymous
[anni 20?]
Canzone di autore anonimo riferita nel 1959 a Emilio Jona e Sergio Liberovici dal torinese Felice Carando, classe 1902, antifascista, militante del circolo socialista Oltre Po e Ardito del Popolo contro i fascisti nei primi anni 20.
Cantata in parte sull’aria di “Funiculì funiculà”.
In “Le ciminiere non fanno più fumo - Canti e memorie degli operai torinesi”, a cura di Jona, Liberovici, Castelli e Lovatto, Donzelli 2008.
Non proprio una Canzone contro la Guerra, ma contro il capitalismo e i suoi sgherri.
Canzone di autore anonimo riferita nel 1959 a Emilio Jona e Sergio Liberovici dal torinese Felice Carando, classe 1902, antifascista, militante del circolo socialista Oltre Po e Ardito del Popolo contro i fascisti nei primi anni 20.
Cantata in parte sull’aria di “Funiculì funiculà”.
In “Le ciminiere non fanno più fumo - Canti e memorie degli operai torinesi”, a cura di Jona, Liberovici, Castelli e Lovatto, Donzelli 2008.
Non proprio una Canzone contro la Guerra, ma contro il capitalismo e i suoi sgherri.
Preti e borghesi guarda a voi
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/10/18 - 08:16
קוּאנדו איל ריי נמרוד
Anonymous
Kuando el rey Nimrod
[XI / XII secolo ?]
[XI / XII siglo?]
[11th / 12th Century?]
Canzone popolare sefardita
Canción popular sefardí
A Sephardite folksong
Prima o poi doveva succedere; ed è successo. In realtà, già una ventina d'anni fa, quando mi ero presentato una ventosa e tarda sera di dicembre alla sinagoga di Livorno per farmi dare le prime lezioni di ebraico, ero stato accolto con estrema gentilezza dal rabbino Kahn (che parlava, a dire il vero, in napoletano stretto nonostante fosse un Cohen, di biblica stirpe sacerdotale, e quindi diretto discendente di Aronne come Leonard) che mi aveva fatto persino accendere la qanukkiyah per poi affidarmi alle cure (linguistiche) di una giovane sposina incinta, che poi è la stessa con cui feci la traduzione in ebraico di Auschwitz; alcune sere fa, invece, mi sono cimentato -su invito di una famiglia ebraica- nientepopodimeno che in un'autentica... (Continues)
[XI / XII secolo ?]
[XI / XII siglo?]
[11th / 12th Century?]
Canzone popolare sefardita
Canción popular sefardí
A Sephardite folksong
Prima o poi doveva succedere; ed è successo. In realtà, già una ventina d'anni fa, quando mi ero presentato una ventosa e tarda sera di dicembre alla sinagoga di Livorno per farmi dare le prime lezioni di ebraico, ero stato accolto con estrema gentilezza dal rabbino Kahn (che parlava, a dire il vero, in napoletano stretto nonostante fosse un Cohen, di biblica stirpe sacerdotale, e quindi diretto discendente di Aronne come Leonard) che mi aveva fatto persino accendere la qanukkiyah per poi affidarmi alle cure (linguistiche) di una giovane sposina incinta, che poi è la stessa con cui feci la traduzione in ebraico di Auschwitz; alcune sere fa, invece, mi sono cimentato -su invito di una famiglia ebraica- nientepopodimeno che in un'autentica... (Continues)
קוּאנדו איל ריי נמרוד אל קאמפו סאליה
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2016/10/18 - 01:40
Crapa pelada
[1936]
Non credo che il testo originale in lombardo – probabilmente una filastrocca popolare divenuta qui un divertissement consistente nella ripetizione ossessiva di un ritornello a suon di swing a perdifiato – sia di Tata Giacobetti, come quello successivo del 1945 interpretato dal Quartetto Cetra.
Di certo la musica della prima e della seconda versione è del grande Gorni Kramer (1913-1995), indimenticato direttore d'orchestra, compositore, fisarmonicista, contrabbassista, produttore discografico, arrangiatore ed autore televisivo. Non era straniero, ma lombardo, di Rivarolo Mantovano: Gorni era il cognome e Francesco Kramer il nome, in omaggio ad un campione americano di ciclismo dell'epoca.
Questo assoluto capolavoro di swing-jazz venne originariamente interpretato da Gorni Kramer alla fisarmonica insieme all'Orchestra Circolo Ambasciata Milano composta da Aldo Rossi (sax alto e clarinetto),... (Continues)
Non credo che il testo originale in lombardo – probabilmente una filastrocca popolare divenuta qui un divertissement consistente nella ripetizione ossessiva di un ritornello a suon di swing a perdifiato – sia di Tata Giacobetti, come quello successivo del 1945 interpretato dal Quartetto Cetra.
Di certo la musica della prima e della seconda versione è del grande Gorni Kramer (1913-1995), indimenticato direttore d'orchestra, compositore, fisarmonicista, contrabbassista, produttore discografico, arrangiatore ed autore televisivo. Non era straniero, ma lombardo, di Rivarolo Mantovano: Gorni era il cognome e Francesco Kramer il nome, in omaggio ad un campione americano di ciclismo dell'epoca.
Questo assoluto capolavoro di swing-jazz venne originariamente interpretato da Gorni Kramer alla fisarmonica insieme all'Orchestra Circolo Ambasciata Milano composta da Aldo Rossi (sax alto e clarinetto),... (Continues)
Crapa pelada la fà i turtei
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/10/17 - 22:53
Tramonto a Paperopoli
[2016]
Testo dell'Anonimo Toscano del XXI secolo
Musica dei bambini del Quartiere Agonia
Scrive il misterioso Anonimo Toscano del XXI secolo: “Tramonto a Paperopoli promana, in linea di massima, da un lontano ricordo dell'infanzia e da un incubo ad occhi aperti terribilmente realista. Il lontano ricordo dell'infanzia è quello di una delle più celebri storie di Paperino, se non addirittura la più celebre in assoluto: Zio Paperone e il ventino fatale, del 1952 (fu pubblicata, in Italia, nel n° 37 di “Topolino”). Sarei ancora capace, a distanza di quarantacinque e rotti anni da quando per la prima volta la lessi, di recitare a memoria intere vignette, che ho tuttora negli occhi. Da quella storia prende l'avvio l'incubo ad occhi aperti, che ne è come una continuazione realista e visionaria al tempo stesso. Se nella storia originale l'avidità di zio Paperone viene punita con lo sprofondo di... (Continues)
Testo dell'Anonimo Toscano del XXI secolo
Musica dei bambini del Quartiere Agonia
Scrive il misterioso Anonimo Toscano del XXI secolo: “Tramonto a Paperopoli promana, in linea di massima, da un lontano ricordo dell'infanzia e da un incubo ad occhi aperti terribilmente realista. Il lontano ricordo dell'infanzia è quello di una delle più celebri storie di Paperino, se non addirittura la più celebre in assoluto: Zio Paperone e il ventino fatale, del 1952 (fu pubblicata, in Italia, nel n° 37 di “Topolino”). Sarei ancora capace, a distanza di quarantacinque e rotti anni da quando per la prima volta la lessi, di recitare a memoria intere vignette, che ho tuttora negli occhi. Da quella storia prende l'avvio l'incubo ad occhi aperti, che ne è come una continuazione realista e visionaria al tempo stesso. Se nella storia originale l'avidità di zio Paperone viene punita con lo sprofondo di... (Continues)
Indugia un po' sull'orizzonte, e l'orizzonte è rosa,
(Continues)
(Continues)
2016/10/17 - 21:44
The Waterboys: Fisherman's Blues
1988
The Waterboys
Fisherman's blues
The Fisherman's blues è il quarto disco e il più famoso dei Waterboys. Il testo è di Mike Scott, la musica sempre di Scott con il contributo di un "certo" Steve Wickham, il più grande fiddle rock player (suona il violino in Sunday Bloody Sunday degli U2 per intenderci). Il testo è ispirato alla poesia The Night Mail di W.H. Auden.
Il brano si riferisce alla fuga da una qualche prigione, più precisamente una relazione che si è trasformata in una prigione.
Il brano fu registrato in un giorno nei Windmill Lane Studio di Dublino (gli stessi degli U2) insieme a una dozzina di altre canzoni (nel 2006 fu rieditato l'album con l'intera sessione di registrazione di quest'album).
Fisherman's blues è il brano più riprodotto dei Waterboys dal Giappone agli Stati Uniti d'America, passando per l'Italia (Modena City Ramblers) e la Spagna.
songfacts
The Waterboys
Fisherman's blues
The Fisherman's blues è il quarto disco e il più famoso dei Waterboys. Il testo è di Mike Scott, la musica sempre di Scott con il contributo di un "certo" Steve Wickham, il più grande fiddle rock player (suona il violino in Sunday Bloody Sunday degli U2 per intenderci). Il testo è ispirato alla poesia The Night Mail di W.H. Auden.
Il brano si riferisce alla fuga da una qualche prigione, più precisamente una relazione che si è trasformata in una prigione.
Il brano fu registrato in un giorno nei Windmill Lane Studio di Dublino (gli stessi degli U2) insieme a una dozzina di altre canzoni (nel 2006 fu rieditato l'album con l'intera sessione di registrazione di quest'album).
Fisherman's blues è il brano più riprodotto dei Waterboys dal Giappone agli Stati Uniti d'America, passando per l'Italia (Modena City Ramblers) e la Spagna.
songfacts
I wish I was a fisherman
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/10/17 - 18:11
Tombstone Blues
(1965)
Album: Highway 61 Revisited
Parole e musica del futuro premio Nobel per la letteratura, Mr. Robert Allen Zimmerman conosciuto come Bob Dylan
Bob Dylan – voce, chitarra, armonica, pianoforte
Mike Bloomfield – chitarra
Al Kooper – organo, pianoforte
Paul Griffin – pianoforte, organo, piano elettrico
Charlie McCoy – chitarra
Harvey Goldstein – basso
Bobby Gregg – batteria
Frank Owens – pianoforte
Russ Savakus – basso
Gli anni '60 sono stati un decennio rivoluzionario. Negli Stati Uniti la società e in particolare i giovani furono protagonisti di una radicale ribellione contro le vecchie morali che limitavano la loro libertà. Lo scontro generazionale si giocava non soltanto sul piano dei costumi. Le nuove generazioni chiedevano un cambiamento radicale in molteplici aspetti della società, dalle battaglie per i diritti civili al superamento di una arcaica morale sessuale, ma... (Continues)
Album: Highway 61 Revisited
Parole e musica del futuro premio Nobel per la letteratura, Mr. Robert Allen Zimmerman conosciuto come Bob Dylan
Bob Dylan – voce, chitarra, armonica, pianoforte
Mike Bloomfield – chitarra
Al Kooper – organo, pianoforte
Paul Griffin – pianoforte, organo, piano elettrico
Charlie McCoy – chitarra
Harvey Goldstein – basso
Bobby Gregg – batteria
Frank Owens – pianoforte
Russ Savakus – basso
Gli anni '60 sono stati un decennio rivoluzionario. Negli Stati Uniti la società e in particolare i giovani furono protagonisti di una radicale ribellione contro le vecchie morali che limitavano la loro libertà. Lo scontro generazionale si giocava non soltanto sul piano dei costumi. Le nuove generazioni chiedevano un cambiamento radicale in molteplici aspetti della società, dalle battaglie per i diritti civili al superamento di una arcaica morale sessuale, ma... (Continues)
The sweet pretty things are in bed now of course
(Continues)
(Continues)
Contributed by Lorenzo Masetti 2016/10/16 - 21:51
Song Itineraries:
War in Viet Nam as seen from the U.S.
Cosa conta
2016
I Dinosauri
Album in uscita il 28 ottobre.
I Dinosauri
Album in uscita il 28 ottobre.
Delilah Delilah
(Continues)
(Continues)
Contributed by dq82 2016/10/16 - 17:53
Io come te
2015
Lascia il segno
Io come te è cantata da Massimo Vecchi, contro le violenze e l’avidità
Lascia il segno
Io come te è cantata da Massimo Vecchi, contro le violenze e l’avidità
E se a guidare la mia mano non fosse più l'amore
(Continues)
(Continues)
Contributed by dq82 2016/10/16 - 17:31
Tutti quanti a credere
2015
Lascia il segno
Tutti quanti a credere: Massimo Vecchi invita a diffidare da coloro che vogliono avere ragione e di “non essere ostaggio di una vita senza dignità”. E di non credere a tutto quello che ti viene raccontato
Lascia il segno
Tutti quanti a credere: Massimo Vecchi invita a diffidare da coloro che vogliono avere ragione e di “non essere ostaggio di una vita senza dignità”. E di non credere a tutto quello che ti viene raccontato
Quel giorno aveva la sua voce un po’ insicura
(Continues)
(Continues)
Contributed by dq82 2016/10/16 - 17:29
Soldatini della NATO
2016
Sberleffo cantato per i coglioni che mandano i soldati contro la Russia, emuli di Napoleone il Grande ed Hitler l'imbianchino. Bebé Renzi in testa. Parole di Pardo Fornaciari su testo musicale di Mendes e Lucchini
Sberleffo cantato per i coglioni che mandano i soldati contro la Russia, emuli di Napoleone il Grande ed Hitler l'imbianchino. Bebé Renzi in testa. Parole di Pardo Fornaciari su testo musicale di Mendes e Lucchini
In Lettonia Chiuso al su' gabinetto
(Continues)
(Continues)
Contributed by dq82 2016/10/16 - 17:09
Popolo che da sempre
[1971]
Dallo spettacolo "Morte e resurrezione di un pupazzo".
Dallo spettacolo "Morte e resurrezione di un pupazzo".
Popolo che da sempre stai sulla breccia
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2016/10/15 - 09:00
Le Sâr Rabindranath Duval
Le Sâr Rabindranath Duval
Pierre Dac et Francis Blanche – Le Sâr Rabindranath Duval – 1957 (version 1960)
Lucien l’âne mon ami, en ce jour de gloire où il m’est arrivé de retrouver le texte de ce sketch mémorable entre tous de Pierre Dac et Francis Blanche et de constater qu’on y trouve une des devises les plus antimilitaristes qui soit, je me suis empressé de la présenter dans les Chansons contre la Guerre. Car, vois-tu, le rire est une des manifestations les plus nettes de la joie des hommes et par conséquent, un grand moment de pacifique détente.
Ah, Marco Valdo M.I. mon ami, moi, a priori, je suis toujours enthousiaste à l’idée d’entendre ou de voir ou même de lire les élucubrations de Pierre Dac et Francis Blanche. Ce sont des moments fastueux dans l’existence d’un âne.
Et le Sâr Rabindranath n’échappe pas à la règle. Pour ce qui est de l’insérer dans les chansons contre la Guerre,... (Continues)
Pierre Dac et Francis Blanche – Le Sâr Rabindranath Duval – 1957 (version 1960)
Lucien l’âne mon ami, en ce jour de gloire où il m’est arrivé de retrouver le texte de ce sketch mémorable entre tous de Pierre Dac et Francis Blanche et de constater qu’on y trouve une des devises les plus antimilitaristes qui soit, je me suis empressé de la présenter dans les Chansons contre la Guerre. Car, vois-tu, le rire est une des manifestations les plus nettes de la joie des hommes et par conséquent, un grand moment de pacifique détente.
Ah, Marco Valdo M.I. mon ami, moi, a priori, je suis toujours enthousiaste à l’idée d’entendre ou de voir ou même de lire les élucubrations de Pierre Dac et Francis Blanche. Ce sont des moments fastueux dans l’existence d’un âne.
Et le Sâr Rabindranath n’échappe pas à la règle. Pour ce qui est de l’insérer dans les chansons contre la Guerre,... (Continues)
Mesdames, mesdemoiselles, messieurs,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/10/14 - 21:42
E le fabbriche e le terre (parapapunzi punzi pù)
Anonymous
[Anni 30]
Stornelli comunisti diffusi tra i militanti reclusi nelle carceri fasciste negli anni 30, in particolare a Castelfranco Emilia.
Testo trovato nel volume di Jona, Liberovici, Castelli, Lovatto intitolato "Le ciminiere non fanno più fumo. Canti e memorie degli operai torinesi" (Donzelli 2008)
Stornelli comunisti diffusi tra i militanti reclusi nelle carceri fasciste negli anni 30, in particolare a Castelfranco Emilia.
Testo trovato nel volume di Jona, Liberovici, Castelli, Lovatto intitolato "Le ciminiere non fanno più fumo. Canti e memorie degli operai torinesi" (Donzelli 2008)
E le fabbriche e le terre
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/10/14 - 18:52
Il crack delle banche
Ne “Le ciminiere non fanno più fumo - Canti e memorie degli operai torinesi”, a cura di Emilio Jona, Sergio Liberovici, Franco Castelli, Alberto Lovatto (Donzelli 2008) il testo de "Il crak delle banche" è attribuito a Ulisse Barbieri (1833-1899), patriota indipendentista, militante socialista, drammaturgo e scrittore.
Sull'aria del valzer "O patria mia", dall'opera comica "Les cloches de Corneville" del compositore francese Robert Planquette.
Sull'aria del valzer "O patria mia", dall'opera comica "Les cloches de Corneville" del compositore francese Robert Planquette.
Bernart Bartleby 2016/10/14 - 18:31
Partigian 'd le muntagne
Anonymous
[1943-45]
Canzone partigiana in dialetto piemontese, di autore anonimo.
Trovata in “Canta ovrié! Canta partigian!” - Canzoni di lotta in lingua piemontese, una piccola pubblicazione della casa editrice Draffin, dedicata a Tavo Burat, al secolo Gustavo Buratti Zanchi (1932-2009), bergamasco d'origine e biellese d'adozione, scrittore e giornalista, studioso delle minoranze linguistiche e delle autonomie locali.
Canzone partigiana in dialetto piemontese, di autore anonimo.
Trovata in “Canta ovrié! Canta partigian!” - Canzoni di lotta in lingua piemontese, una piccola pubblicazione della casa editrice Draffin, dedicata a Tavo Burat, al secolo Gustavo Buratti Zanchi (1932-2009), bergamasco d'origine e biellese d'adozione, scrittore e giornalista, studioso delle minoranze linguistiche e delle autonomie locali.
Là tra i munt e le valade
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/10/14 - 17:26
Song Itineraries:
Resistance against Nazi-Fascism in Italy and Europe
Lupi e agnelli
Magnifico testo, pietra miliare della mia adolescenza. Oggi cercavo il pezzo per farlo ascoltare a scuola. Si potrebbe inserire su youtube? Da docente di storia e filosofia noto che è perfetto per spiegare persino le crisi di sovrapproduzione!
lavespateresa@virgilio.it 2016/10/14 - 16:20
Γράμμα στόν Ζολιό Κιουρί
Il brano così come era sul quaderno di poesie di mia mamma, era stato copiato da un'antologia "comunista" che la sua professoressa di italiano, comunista, ex internata a Fossoli, ormai cieca, il cui marito anche lui ex internato è poi impazzito, adottava per i suoi alunni.
dq82 2016/10/14 - 15:08
Boy
[1963]
Scritta da George “Tip” Tipton e Joseph “Tinker” Lewis
Nell’album intitolato “Moanin’ n’ Groanin’”, con Charlie Scott.
Ad alcune canzoni di questo album collaborò Fred Neil, ma non è chiaro se questa in particolare. Infatti ho trovato il testo del brano in Fred Neil Lyrics. Compiled by Robin Dunn & Chrissie van Varik
George Tipton, Joseph Lewis e il loro sodale Charlie Scott nei primi anni 60 collaborarono con il grande Harry Belafonte. E’ per questo che la canzone si trova da lui interpretata nell’album “Ballads, Blues And Boasters” del 1964.
Una canzone che parla di schiavitù, di fuga e di liberazione. E della celebre “Underground Railroad” – che abbiamo già conosciuto ampiamente su queste pagine – com’era chiamata l’organizzazione clandestina che aiutava gli schiavi neri fuggiaschi a raggiungere gli Stati del Nord degli USA e la libertà: “Ho sentito di questa Ferrovia Sotterranea... (Continues)
Scritta da George “Tip” Tipton e Joseph “Tinker” Lewis
Nell’album intitolato “Moanin’ n’ Groanin’”, con Charlie Scott.
Ad alcune canzoni di questo album collaborò Fred Neil, ma non è chiaro se questa in particolare. Infatti ho trovato il testo del brano in Fred Neil Lyrics. Compiled by Robin Dunn & Chrissie van Varik
George Tipton, Joseph Lewis e il loro sodale Charlie Scott nei primi anni 60 collaborarono con il grande Harry Belafonte. E’ per questo che la canzone si trova da lui interpretata nell’album “Ballads, Blues And Boasters” del 1964.
Una canzone che parla di schiavitù, di fuga e di liberazione. E della celebre “Underground Railroad” – che abbiamo già conosciuto ampiamente su queste pagine – com’era chiamata l’organizzazione clandestina che aiutava gli schiavi neri fuggiaschi a raggiungere gli Stati del Nord degli USA e la libertà: “Ho sentito di questa Ferrovia Sotterranea... (Continues)
Hmmm-mmm-mmm
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/10/14 - 13:51
Song Itineraries:
Racism and Slavery in the USA
Ladri parché?
2015
Un Papavero Rosso Ogni Tre Metri De Gran
Romeo Isepetto
Chi era Romeo Isepetto? Un "Robin Hood" del Dopoguerra o un semplice pescatore di frodo morto durante una delle sue azioni predatorie? Forse nessuno dei due o forse entrambi. Di certo è stata una figura centrale nella vita del Pci della Resistenza e dell'immediato Dopoguerra. Ma, al contempo, anche un personaggio controverso, che lo stesso Partito Comunista Italiano ha cercato di relegare nell'oblio. Ma ora il suo nome torna prepotente sulla scena mirese, a seguito della costituzione di un comitato, i cui portavoce sono Gianni Malerba e Luigi Dalla Costa, che insieme a Gualtiero Bertelli e Moira Mion, hanno intrapreso un percorso per portare il nome di Romeo Isepetto ad essere ancora ricordato e valorizzato.
Romeo Isepetto è nato a Burano, isola della laguna di Venezia. Famiglia di pescatori. Socialisti del primo Novecento.... (Continues)
Un Papavero Rosso Ogni Tre Metri De Gran
Romeo Isepetto
Chi era Romeo Isepetto? Un "Robin Hood" del Dopoguerra o un semplice pescatore di frodo morto durante una delle sue azioni predatorie? Forse nessuno dei due o forse entrambi. Di certo è stata una figura centrale nella vita del Pci della Resistenza e dell'immediato Dopoguerra. Ma, al contempo, anche un personaggio controverso, che lo stesso Partito Comunista Italiano ha cercato di relegare nell'oblio. Ma ora il suo nome torna prepotente sulla scena mirese, a seguito della costituzione di un comitato, i cui portavoce sono Gianni Malerba e Luigi Dalla Costa, che insieme a Gualtiero Bertelli e Moira Mion, hanno intrapreso un percorso per portare il nome di Romeo Isepetto ad essere ancora ricordato e valorizzato.
Romeo Isepetto è nato a Burano, isola della laguna di Venezia. Famiglia di pescatori. Socialisti del primo Novecento.... (Continues)
'Ndemo Romeo, che fra poco col ciaro se fa avanti il controeo e se i ne trova 'sta roba in barca se trovemo dentro fi' al colo. Vaghe ti a spiegar che xe pa 'a zente!
(Continues)
(Continues)
Contributed by dq82 2016/10/14 - 11:21
La spiaggia di Giare
2015
Un Papavero Rosso Ogni Tre Metri De Gran
Romeo Isepetto
Chi era Romeo Isepetto? Un "Robin Hood" del Dopoguerra o un semplice pescatore di frodo morto durante una delle sue azioni predatorie? Forse nessuno dei due o forse entrambi. Di certo è stata una figura centrale nella vita del Pci della Resistenza e dell'immediato Dopoguerra. Ma, al contempo, anche un personaggio controverso, che lo stesso Partito Comunista Italiano ha cercato di relegare nell'oblio. Ma ora il suo nome torna prepotente sulla scena mirese, a seguito della costituzione di un comitato, i cui portavoce sono Gianni Malerba e Luigi Dalla Costa, che insieme a Gualtiero Bertelli e Moira Mion, hanno intrapreso un percorso per portare il nome di Romeo Isepetto ad essere ancora ricordato e valorizzato.
Romeo Isepetto è nato a Burano, isola della laguna di Venezia. Famiglia di pescatori. Socialisti del primo Novecento.... (Continues)
Un Papavero Rosso Ogni Tre Metri De Gran
Romeo Isepetto
Chi era Romeo Isepetto? Un "Robin Hood" del Dopoguerra o un semplice pescatore di frodo morto durante una delle sue azioni predatorie? Forse nessuno dei due o forse entrambi. Di certo è stata una figura centrale nella vita del Pci della Resistenza e dell'immediato Dopoguerra. Ma, al contempo, anche un personaggio controverso, che lo stesso Partito Comunista Italiano ha cercato di relegare nell'oblio. Ma ora il suo nome torna prepotente sulla scena mirese, a seguito della costituzione di un comitato, i cui portavoce sono Gianni Malerba e Luigi Dalla Costa, che insieme a Gualtiero Bertelli e Moira Mion, hanno intrapreso un percorso per portare il nome di Romeo Isepetto ad essere ancora ricordato e valorizzato.
Romeo Isepetto è nato a Burano, isola della laguna di Venezia. Famiglia di pescatori. Socialisti del primo Novecento.... (Continues)
La laguna è grande ma non è un mare
(Continues)
(Continues)
Contributed by dq82 2016/10/14 - 11:07
La ballata di Romeo Isepetto
2015
Un Papavero Rosso Ogni Tre Metri De Gran
Romeo Isepetto
Chi era Romeo Isepetto? Un "Robin Hood" del Dopoguerra o un semplice pescatore di frodo morto durante una delle sue azioni predatorie? Forse nessuno dei due o forse entrambi. Di certo è stata una figura centrale nella vita del Pci della Resistenza e dell'immediato Dopoguerra. Ma, al contempo, anche un personaggio controverso, che lo stesso Partito Comunista Italiano ha cercato di relegare nell'oblio. Ma ora il suo nome torna prepotente sulla scena mirese, a seguito della costituzione di un comitato, i cui portavoce sono Gianni Malerba e Luigi Dalla Costa, che insieme a Gualtiero Bertelli e Moira Mion, hanno intrapreso un percorso per portare il nome di Romeo Isepetto ad essere ancora ricordato e valorizzato.
Romeo Isepetto è nato a Burano, isola della laguna di Venezia. Famiglia di pescatori. Socialisti del primo Novecento.... (Continues)
Un Papavero Rosso Ogni Tre Metri De Gran
Romeo Isepetto
Chi era Romeo Isepetto? Un "Robin Hood" del Dopoguerra o un semplice pescatore di frodo morto durante una delle sue azioni predatorie? Forse nessuno dei due o forse entrambi. Di certo è stata una figura centrale nella vita del Pci della Resistenza e dell'immediato Dopoguerra. Ma, al contempo, anche un personaggio controverso, che lo stesso Partito Comunista Italiano ha cercato di relegare nell'oblio. Ma ora il suo nome torna prepotente sulla scena mirese, a seguito della costituzione di un comitato, i cui portavoce sono Gianni Malerba e Luigi Dalla Costa, che insieme a Gualtiero Bertelli e Moira Mion, hanno intrapreso un percorso per portare il nome di Romeo Isepetto ad essere ancora ricordato e valorizzato.
Romeo Isepetto è nato a Burano, isola della laguna di Venezia. Famiglia di pescatori. Socialisti del primo Novecento.... (Continues)
Signore e signori di questa bella contrada
(Continues)
(Continues)
Contributed by dq82 2016/10/14 - 10:27
Song Itineraries:
Resistance against Nazi-Fascism in Italy and Europe
Vusto meter
2015
Un Papavero Rosso Ogni Tre Metri De Gran
Romeo Isepetto
Chi era Romeo Isepetto? Un "Robin Hood" del Dopoguerra o un semplice pescatore di frodo morto durante una delle sue azioni predatorie? Forse nessuno dei due o forse entrambi. Di certo è stata una figura centrale nella vita del Pci della Resistenza e dell'immediato Dopoguerra. Ma, al contempo, anche un personaggio controverso, che lo stesso Partito Comunista Italiano ha cercato di relegare nell'oblio. Ma ora il suo nome torna prepotente sulla scena mirese, a seguito della costituzione di un comitato, i cui portavoce sono Gianni Malerba e Luigi Dalla Costa, che insieme a Gualtiero Bertelli e Moira Mion, hanno intrapreso un percorso per portare il nome di Romeo Isepetto ad essere ancora ricordato e valorizzato.
Romeo Isepetto è nato a Burano, isola della laguna di Venezia. Famiglia di pescatori. Socialisti del primo Novecento.... (Continues)
Un Papavero Rosso Ogni Tre Metri De Gran
Romeo Isepetto
Chi era Romeo Isepetto? Un "Robin Hood" del Dopoguerra o un semplice pescatore di frodo morto durante una delle sue azioni predatorie? Forse nessuno dei due o forse entrambi. Di certo è stata una figura centrale nella vita del Pci della Resistenza e dell'immediato Dopoguerra. Ma, al contempo, anche un personaggio controverso, che lo stesso Partito Comunista Italiano ha cercato di relegare nell'oblio. Ma ora il suo nome torna prepotente sulla scena mirese, a seguito della costituzione di un comitato, i cui portavoce sono Gianni Malerba e Luigi Dalla Costa, che insieme a Gualtiero Bertelli e Moira Mion, hanno intrapreso un percorso per portare il nome di Romeo Isepetto ad essere ancora ricordato e valorizzato.
Romeo Isepetto è nato a Burano, isola della laguna di Venezia. Famiglia di pescatori. Socialisti del primo Novecento.... (Continues)
Vusto meter i fiori co i nasse in april
(Continues)
(Continues)
Contributed by dq82 2016/10/14 - 09:58
Song Itineraries:
Resistance against Nazi-Fascism in Italy and Europe
Canto degli stracci
[1904]
Versi di tal Romolo Prati, oggi sconosciuto poeta e scrittore della Valsesia, Vercelli, nord Piemonte.
Pubblicati il 1° Maggio 1904, Festa dei Lavoratori, sul giornale socialista valsesiano “La Campana”.
Testo trovato nel volume di Jona, Liberovici, Castelli, Lovatto intitolato "Le ciminiere non fanno più fumo. Canti e memorie degli operai torinesi" (Donzelli 2008)
Versi di tal Romolo Prati, oggi sconosciuto poeta e scrittore della Valsesia, Vercelli, nord Piemonte.
Pubblicati il 1° Maggio 1904, Festa dei Lavoratori, sul giornale socialista valsesiano “La Campana”.
Testo trovato nel volume di Jona, Liberovici, Castelli, Lovatto intitolato "Le ciminiere non fanno più fumo. Canti e memorie degli operai torinesi" (Donzelli 2008)
A voi loschi Barabbi e ciarlatani
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/10/13 - 21:46
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Nati noi siam nell'umida tana
Il titolo originale dovrebbe essere "Cantata operaia"
Risale alla prima decade del 900.
Raccolta da Jona e Liberovici nel 1960 a Torino dall'autore Sacrovir Carlo Gagne, maestro dei cori legati ai circoli e alle associazioni operaie del periodo pre fascista (Il Deposito)
Testo tratto dal volume di Jona, Liberovici, Castelli, Lovatto intitolato "Le ciminiere non fanno più fumo. Canti e memorie degli operai torinesi" (Donzelli 2008)
Risale alla prima decade del 900.
Raccolta da Jona e Liberovici nel 1960 a Torino dall'autore Sacrovir Carlo Gagne, maestro dei cori legati ai circoli e alle associazioni operaie del periodo pre fascista (Il Deposito)
Testo tratto dal volume di Jona, Liberovici, Castelli, Lovatto intitolato "Le ciminiere non fanno più fumo. Canti e memorie degli operai torinesi" (Donzelli 2008)
Bernart Bartleby 2016/10/13 - 21:28
Insorgete!
[1943-45]
Testo di Giovanni Serbandini, nome di battaglia “Bini”, partigiano e deputato comunista.
Sull'aria del “Komintern-Lied” composta nel 1929 da Hanns Eisler su testo di Franz Jahnke.
Testo trovato nel volume Jona, Liberovici, Castelli, Lovatto intitolato "Le ciminiere non fanno più fumo. Canti e memorie degli operai torinesi" (Donzelli 2008)
Il brano originario era un inno comunista scritto in occasione del decennale della III Internazionale fondata a Mosca nel 1919. Ne esisteva anche una versione italiana, cantata clandestinamente sotto il fascismo. Poi durante la Resistenza il partigiano Giovanni Serbandini, nome di battaglia “Bini” - responsabile dell'uffico stampa e propaganda della VI zona operativa ligure, fondatore con Aldo Gastaldi, nome di battaglia “Bisagno”, della Divisione Garibaldi "Cichero" operante nel genovese - ne scrisse un testo completamente nuovo.
Testo di Giovanni Serbandini, nome di battaglia “Bini”, partigiano e deputato comunista.
Sull'aria del “Komintern-Lied” composta nel 1929 da Hanns Eisler su testo di Franz Jahnke.
Testo trovato nel volume Jona, Liberovici, Castelli, Lovatto intitolato "Le ciminiere non fanno più fumo. Canti e memorie degli operai torinesi" (Donzelli 2008)
Il brano originario era un inno comunista scritto in occasione del decennale della III Internazionale fondata a Mosca nel 1919. Ne esisteva anche una versione italiana, cantata clandestinamente sotto il fascismo. Poi durante la Resistenza il partigiano Giovanni Serbandini, nome di battaglia “Bini” - responsabile dell'uffico stampa e propaganda della VI zona operativa ligure, fondatore con Aldo Gastaldi, nome di battaglia “Bisagno”, della Divisione Garibaldi "Cichero" operante nel genovese - ne scrisse un testo completamente nuovo.
Lasciate le fabbriche, le scuole, le case,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/10/13 - 21:14
Song Itineraries:
Resistance against Nazi-Fascism in Italy and Europe
If You Miss Me At The Back Of The Bus
A proposito di risistemazione delle attribuzioni...
Questa pagina è qualche anno che aspetta...
Nessuna fretta, percaritàdiddio, maperò...
Questa pagina è qualche anno che aspetta...
Nessuna fretta, percaritàdiddio, maperò...
Bernart Bartleby 2016/10/13 - 19:08
Dade County Jail
[1964]
Scritta da Vince Martin & Fred Neil
Nell’album “Tear Down the Walls”, con la collaborazione di Felix Pappalardi (1939-1983, cantante, bassista, compositore, produttore dei Cream e fondatore dei Mountain) e John Sebastian (1944-, fondatore de The Lovin' Spoonful)
Ho trovato il testo su Fred Neil Lyrics. Compiled by Robin Dunn & Chrissie van Varik
Una canzone di protesta che racconta di come nei primi anni 60 ai detenuti nel carcere minorile di Miami (Miami-Dade County Jail) non fosse nemmeno garantito un letto dove dormire, costretti a dormire in terra. L’amministrazione spendeva bei soldi per il tribunale, per la chiesa e per altri servizi alla comunità e non trovava i soldi per garantire una branda ai giovani detenuti…
Scritta da Vince Martin & Fred Neil
Nell’album “Tear Down the Walls”, con la collaborazione di Felix Pappalardi (1939-1983, cantante, bassista, compositore, produttore dei Cream e fondatore dei Mountain) e John Sebastian (1944-, fondatore de The Lovin' Spoonful)
Ho trovato il testo su Fred Neil Lyrics. Compiled by Robin Dunn & Chrissie van Varik
Una canzone di protesta che racconta di come nei primi anni 60 ai detenuti nel carcere minorile di Miami (Miami-Dade County Jail) non fosse nemmeno garantito un letto dove dormire, costretti a dormire in terra. L’amministrazione spendeva bei soldi per il tribunale, per la chiesa e per altri servizi alla comunità e non trovava i soldi per garantire una branda ai giovani detenuti…
You know, Dade County Jail is nine stories tall
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/10/13 - 15:31
Song Itineraries:
From World Jails
Big Red
[1963]
Scritta da George “Tip” Tipton e Joseph “Tinker” Lewis
Nell’album intitolato “Moanin’ n’ Groanin’”, con Charlie Scott.
Ad alcune canzoni di questo album collaborò Fred Neil, ma non è chiaro se questa in particolare (anche se i temi ecologisti, come sappiamo, sono sempre stati molto cari al grande e misconosciuto cantautore nato in Ohio e vissuto in Florida)
Ho trovato il testo di questo curioso brano su Fred Neil Lyrics. Compiled by Robin Dunn & Chrissie van Varik
Gli appellativi “Redwood” e “Big Tree” designano in America la Sequoia sempervirens, la Sequoia, l’albero più alto del mondo (fino ad oltre 110 metri) e anche uno dei più longevi (1.200-1.800 anni). Il cugino Sequoiadendron giganteum, la Sequoia Gigante, è molto più raro, limitato ad una ristretta zona della Sierra Nevada, California, ed è possibilmente ancora più longevo (fino a 3.500 anni), anche se più tozzo,... (Continues)
Scritta da George “Tip” Tipton e Joseph “Tinker” Lewis
Nell’album intitolato “Moanin’ n’ Groanin’”, con Charlie Scott.
Ad alcune canzoni di questo album collaborò Fred Neil, ma non è chiaro se questa in particolare (anche se i temi ecologisti, come sappiamo, sono sempre stati molto cari al grande e misconosciuto cantautore nato in Ohio e vissuto in Florida)
Ho trovato il testo di questo curioso brano su Fred Neil Lyrics. Compiled by Robin Dunn & Chrissie van Varik
Gli appellativi “Redwood” e “Big Tree” designano in America la Sequoia sempervirens, la Sequoia, l’albero più alto del mondo (fino ad oltre 110 metri) e anche uno dei più longevi (1.200-1.800 anni). Il cugino Sequoiadendron giganteum, la Sequoia Gigante, è molto più raro, limitato ad una ristretta zona della Sierra Nevada, California, ed è possibilmente ancora più longevo (fino a 3.500 anni), anche se più tozzo,... (Continues)
Timber
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/10/13 - 14:39
Song Itineraries:
War on Earth
El Ejército del Ebro
Anonymous
Testo finlandese / Finnish lyrics / Paroles finnoises / Suomenkieliset sanat: Antero Byman
RUMBALA
(Continues)
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2016/10/13 - 13:18
Elegia giudeo-italiana [La ienti de Sïòn]
Anonymous
Per la bibliografia:
Domenica Minniti Gonias, La ienti de Sïòn. Un’ Elegia del XIII secolo in dialetto giudeo-italiano. Citta' del Sole, Reggio Calabria 2010.
Grazie
Domenica Minniti Gonias, La ienti de Sïòn. Un’ Elegia del XIII secolo in dialetto giudeo-italiano. Citta' del Sole, Reggio Calabria 2010.
Grazie
dmg 2016/10/13 - 08:11
Into The Fire
Tutto The Rising si riferisce alla guerra, ad una guerra moderna che prende nome di terrorismo.
In questa canzone, in pieno stile Springsteen, è lanciata raccontata una storia e lanciato un messaggio non leggero: la storia di tutti quei soccorritori che, sapendo di avere pochissime chances, hanno comunque tentato di salvare più civili possibili in un disastro che contò più vittime di Pearl Harbor. Il messaggio, invece, è più sottile: "may your strenght give us strenght" perchè forza ci volle a vedere quell'episodio e rimanere a casa senza fare nulla ( da notare che il boss allude a tutti quelli che si mobilitarono, ex marines per esempio, ed andarono sul posto ), ma soprattutto " love and duty call you someplace higher ", perchè \ quello \ era il loro posto, ad aiutare, ad amare, a far sentir meno solo tutti coloro che furono colpiti.
Credo che il significato sia questo: essere vicini... (Continues)
In questa canzone, in pieno stile Springsteen, è lanciata raccontata una storia e lanciato un messaggio non leggero: la storia di tutti quei soccorritori che, sapendo di avere pochissime chances, hanno comunque tentato di salvare più civili possibili in un disastro che contò più vittime di Pearl Harbor. Il messaggio, invece, è più sottile: "may your strenght give us strenght" perchè forza ci volle a vedere quell'episodio e rimanere a casa senza fare nulla ( da notare che il boss allude a tutti quelli che si mobilitarono, ex marines per esempio, ed andarono sul posto ), ma soprattutto " love and duty call you someplace higher ", perchè \ quello \ era il loro posto, ad aiutare, ad amare, a far sentir meno solo tutti coloro che furono colpiti.
Credo che il significato sia questo: essere vicini... (Continues)
Ronnie 2016/10/13 - 00:54
I Shot the Sheriff
Testo finlandese / Finnish lyrics / Paroles finnoises / Suomenkieliset sanat: Jussi Tuominen
Audio link to the song performed by Kirka:
Audio link to the song performed by Kirka:
TAAS NOUSEN JUNAAN
(Continues)
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2016/10/12 - 13:34
Vedrai com'è bello
Canzoniere Popolare Veneto, LP Addio Venezia, addio, Dischi del Sole, DS 173/75, 1968
Il protagonista è un operaio alla catena di montaggio che si era illuso sulla qualificazione professionale data dalla scuola di stato e dai corsi aziendali.
La prima parte, quella più innocua, interpretata da Bruno Lauzi, faceva da sigla ad una trasmissione televisiva pomeridiana. Nell'esecuzione dell'autore è stata incisa nel cd dei Dischi del Sole..., lo stesso Bertelli, con il fratello Tiziano, l'interpreta nel LP “Addio Venezia addio”, tratto dallo spettacolo “Tera e aqua” del Canzoniere Popolare Veneto.
Il protagonista è un operaio alla catena di montaggio che si era illuso sulla qualificazione professionale data dalla scuola di stato e dai corsi aziendali.
La prima parte, quella più innocua, interpretata da Bruno Lauzi, faceva da sigla ad una trasmissione televisiva pomeridiana. Nell'esecuzione dell'autore è stata incisa nel cd dei Dischi del Sole..., lo stesso Bertelli, con il fratello Tiziano, l'interpreta nel LP “Addio Venezia addio”, tratto dallo spettacolo “Tera e aqua” del Canzoniere Popolare Veneto.
M'hanno detto a quindici anni
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/10/12 - 12:59
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
The Dolphins
Su Fred Neil e la sua storia, giusto sul numero di ottobre 2016 di Blow Up c'è un meraviglioso, lungo articolo del grande Riccardo Bertoncelli, Vi consiglio di leggerlo.
Flavio Poltronieri 2016/10/11 - 20:49
Reformiertes deutsches Kirchenlied
[1933]
Versi di Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraina), giornalista e scrittore, viennese d'adozione.
Originariamente pubblicati sull’“Arbeiter-Zeitung” nel novembre del 1933, si trovano nella raccolta di lettere, poesie e prose brevi intitolata “Die Ordnung schuf der liebe Gott. Eine Auswahl”, a cura di Werner Martin, in collaborazione con Roland Links e Wilhelm Kroupa, Lipsia, 1979.
Il testo è riportato su Projekt Gutenberg-DE
La poesia è stata musicata dal cantante e compositore austriaco Ferdinand Silhanek (Fred Silla) ed interpretata dal coro Quergesang di Monaco di Baviera, guidato dallo stesso Silhanek e da Stephan Schindlbeck.
Una poesia che contiene un funesto presagio, l’evocazione di Dachau, il primo campo di sterminio nazista, inaugurato già nel marzo del 1933, dove lo stesso Jura Soyfer fu internato alcuni anni... (Continues)
Versi di Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraina), giornalista e scrittore, viennese d'adozione.
Originariamente pubblicati sull’“Arbeiter-Zeitung” nel novembre del 1933, si trovano nella raccolta di lettere, poesie e prose brevi intitolata “Die Ordnung schuf der liebe Gott. Eine Auswahl”, a cura di Werner Martin, in collaborazione con Roland Links e Wilhelm Kroupa, Lipsia, 1979.
Il testo è riportato su Projekt Gutenberg-DE
La poesia è stata musicata dal cantante e compositore austriaco Ferdinand Silhanek (Fred Silla) ed interpretata dal coro Quergesang di Monaco di Baviera, guidato dallo stesso Silhanek e da Stephan Schindlbeck.
Una poesia che contiene un funesto presagio, l’evocazione di Dachau, il primo campo di sterminio nazista, inaugurato già nel marzo del 1933, dove lo stesso Jura Soyfer fu internato alcuni anni... (Continues)
Wir stehen in Dachau beim Prügeln, habt acht,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/10/11 - 16:27
Song Itineraries:
Antifa AWS: Militant antifascism, Extermination camps
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Parole e musica di Gail Dorsey & Emily Gould
Pubblicata su Broadside #87
Una ragazza vietnamita costretta a servire al bar i soldati USA e forse anche a prostituirsi.