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Before 2015-8-29

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Oratorio de los trabajadores

Oratorio de los trabajadores
[1971/72]
Texto: Julio Rojas
Música y dirección: Jaime Soto León
Relatos: Freddy Hube, Luís Vera, Adrián Otárola
Intérpretes: Conjunto Huamarí, Violeta Ludwig (solista)
Reedición y regrabación: 2010
"Por iniciativa de la Central Única de Trabajadores, se empezó a trabajar a fines del año 1971 en la elaboración de este reportaje musical que constituye un testimonio vivo de lo que ha sido la lucha sindical en nuestro país; desde sus comienzos en el siglo pasado hasta la conquista de un Gobierno Popular el día de hoy."

“Su iniziativa della Central Única de Trabajadores si cominciò a lavorare alla fine del 1971 alla stesura di questo reportage musicale che costituisce una viva testimonianza di ciò che è stata la lotta sindacale in nostro paese; sin dall'inizio nel secolo scorso fino alla conquista, oggi, di un governo popolare.”
Testo: Julio Rojas
Musica e direzione orchestra: Jaime... (Continues)
Primera Parte
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/8/28 - 23:47

Ole Shady (or the Song of the Contraband)

Ole Shady (<Em>or</Em> the Song of the Contraband)
[1861]
Parole e musica di Benjamin Russell Hanby (1833-1867), compositore e pastore evangelico.
Convinto abolizionista, con suo padre William fu attivo nell’organizzazione dell’“Underground Railroad”, la rete clandestina che assisteva gli schiavi neri che fuggivano verso il nord.
Testo trovato su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”

Credo che “Ole Shady” stia per “Old Darkie, o Nigger”, cioè “vecchio negro”…
Tenuto conto che il brano è stato composto nel 1861, all’inizio quindi della Guerra Civile, credo che il racconto parli di uno schiavo che intende fuggire al nord, verso il Canada, con la compagna perché gli è giunta voce che i bianchi del nord sono contro lo schiavismo e questa è una delle ragioni della guerra appena iniziata.
Gli altri schiavi ridono della sua intenzione ma lui è determinato: prenderà l’“Underground Railroad” e quando sarà... (Continues)
Oh! yay! yah! darkies laugh wid me,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/28 - 14:58

The Old Contraband

John L. Zieber
The Old Contraband
[1865]
Parole di tal John L. Zieber
Music di tal Rudolph Wittig
Testo trovato su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”

Un vecchio “contraband” saluta la libertà e dice addio alla piantagione dove ha trascorso come schiavo gran parte della vita, consapevole che “I hab work’d out my own salvation”, che lui stesso – con tutti gli anni di duro lavoro e sofferenza passati – ha contribuito alla propria liberazione…
“Addio baracca, addio campi di cotone e di granturco, andrò via da qui all’alba…”

Quale sarà stato il destino di questo vecchio schiavo finalmente libero? L’interrogativo sembra essere ancora aperto nell’America di oggi…
I’m a contraband from de old plantation,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/28 - 14:31

The Southern Contraband

The Southern Contraband
[1865]
Canzone ballabile di Michael B. Leavitt, che ne scrisse le parole e la musica, arrangiata poi da tal Frank Wilder.
Michael B. Leavitt (1843–1935) era all’epoca ai suoi esordi nel mondo dello spettacolo, come cantante in “blackface minstrel show”, spettacoli di varietà in cui il cantante si esibiva truccato da negro, e in rassegne d’intrattenimento per le truppe. Leavitt sarebbe poi diventato uno dei più grandi impresari teatrali americani di fine 800.
Testo trovato su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”

Una canzone che non parla soltanto nel grosso tributo di sangue versato dagli afroamericani durante la Guerra Civile – di fatto contribuirono da se stessi alla propria liberazione – ma che già lascia intendere, soprattutto nell’ultima strofa, che la nuova società americana, nata da una feroce guerra fratricida, non sarebbe stata, come nelle... (Continues)
O I’se a Southern nigger
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/28 - 13:59

The War Will Soon Be Over

The War Will Soon Be Over
[1865]
Parole e musica di Walter Kittredge (1834-1905), musicista originario del New Hampshire
Testo trovato su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”

Walter Kittredge ebbe una certa notorietà durante la Guerra Civile, cui partecipò direttamente, tra le fila unioniste, anche se per breve tempo, a causa della sua salute non buona (si veda al proposito la sua Tenting Tonight).
Kittredge era anche un convinto abolizionista nonché proibizionista, per quanto riguarda l’uso degli alcolici.
See! oh! see! the clouds arising,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/28 - 11:46

Babylon Is Fallen!

Babylon Is Fallen!
[1863]
Parole e musica di Henry Clay Work
Come per la più famosa Kingdom Coming (the Year of the Jubilo) anche in quest’altra canzone l’autore adotta la parlata dei “darkies”, dei “niggers”, degli schiavi del sud, visto che il protagonista – un cosiddetto “contraband”, un ex schiavo arruolatosi nell’esercito nordista – è uno di loro.
La canzone fu composta nelle settimane immediatamente successive l’“Emancipation Proclamation”, l’ordine esecutivo che il Presidente Abraham Lincoln emise il 1 gennaio 1863 con cui circa 3 milioni di schiavi furono proclamati liberi.

Henry Clay Work (1832-1884), songwriter e compositore, veniva da una famiglia di convinti abolizionisti. Nella prima metà dell’800 la casa dei Work a Middletown, Connecticut, divenne un’importante base dell’“Underground Railroad”, la rete clandestina che assisteva gli schiavi neri che fuggivano verso il nord. Il padre di Henry Clay Work aiutava i fuggiaschi a passare in Canada e fu per questo arrestato e imprigionato.
Don't you see de black clouds
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/28 - 11:15
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Tania

Tania
1974
Volumen Dos

Dedicata a Tamara Bunke, detta Tania
Tenía los ojos azules
(Continues)
Contributed by dq82 2015/8/28 - 10:25
Song Itineraries: Che Guevara
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'O surdato 'nnammurato

'O surdato 'nnammurato
Pochi lo fanno notare ma il verso "Sei stato lo prim'ammore" seguito da " lo primo e l'ultimo sarai per me" sottintende il timore - quasi la consapevolezza, data l'alta percentuale di caduti al fronte della guerra 15-18 - che la morte impedirà comunque un'altra relazione amorosa.
Gianni G. 2015/8/27 - 22:22
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Gracias a la vida

Gracias a la vida
Una cosa curiosa: mi sono ricordata di aver trovato una traduzioine italiana di "Gracias a la vida" nel libro dei canti di una parrocchia marchigiana, neppure di quelle ispirate al Concilio Vaticano Secondo. Anche la mia amica di Roma si ricorda di averla cantata in chiesa. Mahhh.....
Maria Cristina Costantini 2015/8/27 - 20:30
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Azadî bo Kurdistan

segnalo in ETNIE, la lotta dei curdi è per l'umanità" intervista ai rappresentanti del popolo curdo in Italia (UIKI Onlus) di Gianni Sartori
Gianni Sartori 2015/8/27 - 16:30

The Officers of Dixie

Anonymous
The Officers of Dixie
[1861-65]
Testo trovato su “Southern War Songs”, a cura di W. L. Fagan, New York 1889.

Canzone di anonimo “growler” (uno che brontola, che si lamenta), certamente un soldatino sudista che se la prende con satira feroce contro l’inettitudine, la spocchia, la corruzione degli ufficiali e dei gallonati vertici dell’esercito ribelle sudista: “Date retta a me, tutti quei bottoni, tutte quelle mostrine, tutte quelle medaglie… Non è tutto oro quel che luccica!”
By A Growler

(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/27 - 15:41
Song Itineraries: Heroes
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Nella Somalia bella

Anonymous
Nella Somalia bella
PENA GIUNTO AL MIO REGGIMENTO
(Continues)
Contributed by Donquijote82 2015/8/27 - 10:20
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Nella Somalia bella

Anonymous
LA SPOSA MORTA
(Continues)
Contributed by dq82 2015/8/27 - 10:18
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Nella Somalia bella

Anonymous
Il secondo esempio che darò è più recente. Premetto che negli anni della prima guerra mondiale una enorme quantità di soldati, che erano poi dei contadini reclutati in tutte le regioni italiane, fu ammassata nelle trincee. Lì non soltanto cominciò ad instaurarsi una comunicazione sovradialettale, resa necessaria dalla loro diversa provenienza (e questa è l'origine del così detto “italiano popolare”, ma il patrimonio culturale dei contadini-soldati attraversò enormi mutazioni. Molte canzoni si trasformarono, si adattarono alla nuova situazione, furono tradotte in italiano. Esse passarono al repertorio alpino diffuso in tutta l'Italia settentrionale, e poi al repertorio da osteria. Modificazioni notevoli subì anche il canto “La sposa morta”. Nella versione cantata dai fanti e dagli alpini c'è ancora il motivo del funerale e del bacio, ma il contesto è diverso; protagonista non è più un giovane... (Continues)
LA SPOSA MORTA (Versione arcaica)
(Continues)
Contributed by Donquijote82 2015/8/27 - 10:15
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Eusko gudariak

Eusko gudariak
segnalo, sempre in ETNIE ", storia del paese basco a fumetti di Gianni Sartori, SECONDA puntata"
CIAO
GS
GIANNI SARTORI 2015/8/27 - 09:28
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Zolletta (Lettera a Enzo G. Baldoni)

Zolletta (Lettera a Enzo G. Baldoni)
Un giorno inevitabilmente il sole contemplerà la ruggine degli inutili cannoni. C'è stato un tempo in cui è vissuto chi ha creduto che ciò fosse possibile prima dell'estinzione dell'umanità.

Guido io vorrei che tu, tuo padre ed io
fossimo presi per incantamento
e messi a chiacchierare controvento
per un progetto nostro, vostro, mio

io mi ricordo, ti sei avvicinato
e detto m’hai “grazie per Zolletta”
ed io sentii nel cuore mio una stretta
che s’è addolcita quando abbian suonato

e se nei primi tempi io mi dicevo
chissà com’è ‘sto figlio del Baldoni
che mi era caro, e se ci penso rido

ora mi chiedo, mentre mangio o bevo
mentre scherziamo o mentre provo i suoni
chissà com’era ‘sto papà del Guido?

(Alessio Lega)
2015/8/26 - 23:28
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Giovanni Passannante

Giovanni Passannante
Segnaliamo sul blog Sullo stato di mente di Giovanni Passanante una sintesi e parziale trascrizione - a cura di Maria Cristina Costantini - della perizia psichiatrica cui fu sottoposto Passannante.
CCG Staff 2015/8/26 - 23:11
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Nella Somalia bella

Anonymous
La versione de La Macina , con la partecipazione di Marino Severini in Aedo Malinconico Ed Ardente, Fuoco d'Acque Di Canto vol.2" sebbene intitolato "La sposa morta" riprende questo canto
Nella Somalia bella
LA SPOSA MORTA
(Continues)
Contributed by dq82 2015/8/26 - 13:04
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Violeta Parra: El Amor

Violeta Parra: El Amor
Versão portuguesa de Riccardo Venturi
Versione portoghese di Riccardo Venturi
Firenze, 26 agosto 2015

Due parole del traduttore. Non poche traduzioni che ho fatto sono nate camminando. Non di rado, camminando mi viene da cantarmi una canzone che conosco, ma in una lingua diversa da quella in cui è stata scritta. In questo caso mi sono accorto che, in portoghese, le parole quasi si sovrapponevano a quelle di Violeta Parra; e se non si sovrapponevano, cantavo liberamente come mi veniva. E' un meccanismo mentale del tutto personale che non saprei spiegare bene; appena possibile devo trascrivere tutto perché è qualcosa che svanisce all'improvviso come all'improvviso arriva. E' chiaro poi che ho un rapporto del tutto speciale, anzi unico, con questa canzone; e anche questo non è facile da spiegare.

O AMOR
(Continues)
2015/8/26 - 10:45
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Francesco Guccini: Bologna

Francesco Guccini: Bologna
Chanson italienne – Bologna – Francesco Guccini – 1980


Francesco Guccini, Bologne et le 2 Août, ce train manqué il y a 35 ans pour un concert annulé sans préavis. Et encore, la déception d'aujourd'hui : « Je ne crois pas on arrivera à la vérité ».
(Francesco Guccini interviewé par Ilaria Venturi, La Repubblica del 3 agosto 2015)

Tout en ayant raconté Bologne nombre de fois et de moult façons, vous n'avez jamais voulu écrire à propos du massacre du Deux août pourquoi ?

«Au débotté, il était impossible de le faire. Et même après, cela m'a toujours été difficile, le risque était de tomber dans la rhétorique. Et je ne voulais pas le courir. Mais j'ai inséré un vers dans la chanson Bologne ».

Une chanson sortie presque immédiatement après le massacre

"Bologna capace d'amore, capace di morte: quella mattina è tutta in questa frase".

Ce matin-là, vous deviez prendre un train à Bologne.
« J'avais... (Continues)
BOLOGNE
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/8/25 - 22:45

Déclaration universelle des droits de l'âne

Déclaration universelle des droits de l'âne
Nei giorni scorsi il Rifugio degli Asinelli di Sala Biellese ha festeggiato i 6 anni di attività, con 145 asini, muli e bardotti residenti e una cinquantina affidati a privati od ospiti presso sedi distaccate.

Auguri asinelli!
Bernart Bartleby 2015/8/25 - 14:29
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The Ballad of Nick & Bart [Here's To You]

The Ballad of Nick & Bart [Here's To You]
Bellissima esecuzione

2015/8/24 - 19:43

L'eccidio di Fucecchio

Anonymous
L'eccidio di Fucecchio
Poveri cuori umani
di Luca Baiada
da carmilla online

«Eran tutti innocenti, / poveri cuori umani. / Dissén que’ malviventi: “Voi siete partigiani”. / Vecchi e ragazzi, donne e bambini, / barbaramente fecen morì. / Teniamo in mente tutti / quell’accaduto atroce / ci hanno pieno di lutti / spregiando anche la croce…». Sono le parole di una ballata popolare, è vano cercarne l’autore. Un barrocciaio di Larciano, dicono, forse della Colonna di San Rocco: uno che cantava e poetava guidando il carretto, al tempo in cui brillavano le lucciole e non gli schermi elettronici. Magari stava a cassetta su uno di quei lenti carri che percorrevano la Toscana coperti da una piramide di fiaschi. Ma forse non era lui, forse la ballata è nata da sé, fra i contadini e i cacciatori del Padule di Fucecchio.

Davvero, eran tutti innocenti, il 23 agosto 1944, quando i tedeschi, accompagnati da fascisti italiani,... (Continues)
daniela -k.d.- 2015/8/24 - 08:55
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Varsavia

Varsavia
Una spruzzatina di propaganda patriottarda, cioè Varsavia oggi secondo sappiamo chi : D

https://www.youtube.com/watch?v=qTWOhggtCQQ
krzyś 2015/8/23 - 23:49
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Vietnam Love Song

Vietnam Love Song
Died at the entrance to the pass

Heard Ms Collins sing this in concert many years ago.

Thank you for the Vietnamese place names.
Steve Carr 2015/8/23 - 16:31
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Nuclear

Nuclear
Questa canzone è perfetta per quel gioco. Se sarà come i precedenti parlerà di un soldato e di come la guerra cambia la gente. Non è un gioco che esalta la guerra, tutt‘altro
Stefano 2015/8/23 - 13:55
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Η αδελφή μας Αθηνά

Η αδελφή μας Αθηνά
Piacenza, 23 agosto 2015
NOSTRA SORELLA ATHINÀ
(Continues)
2015/8/23 - 01:49
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What Did You Do in the War, Dad?

What Did You Do in the War, Dad?
PAPÀ, CHE COSA HAI FATTO IN GUERRA?
(Continues)
Contributed by Vincenzo 2015/8/22 - 14:34
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Il giorno di San Patrizio

Il giorno di San Patrizio
IN MEMORIA DI PEGGY O'HARA
(Gianni Sartori)

Avevo conosciuto Peggy e Jim O'Hara, la madre e il padre di Patsy O'Hara (il quarto tra i dieci prigionieri politici repubblicani che nel 1981 si erano lasciati morire di fame a Long Kesh), grazie a Tony Gillespie nella loro casa di Hardfoyle a Derry nel 1985. L'avevo poi rivista in occasione di altri viaggi in Irlanda e nel 1986 l'avevo intervistata sulla tragica vicenda del figlio, morto il 21 maggio 1981 dopo 60 giorni di sciopero della fame. Patsy, militante dell'INLA (Esercito Irlandese di Liberazione Nazionale, considerato il braccio armato dell'IRSP), ebbe un ruolo fondamentale nell'organizzare e gestire la protesta del 1981, in perfetta coerenza con l'impegno fino ad allora dimostrato all'interno delle lotte del quartiere dove viveva. Il padre, Jim, ricordava come Patsy avesse “combattuto con la parola prima ancora che con le armi contro... (Continues)
Gianni Sartori 2015/8/22 - 13:53
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L'Internationale

L'Internationale
Le origini dell'Internazionale nelle memorie dell'anarchico italiano Armando Borghi

Le memorie dell'anarchico italiano Armando Borghi, pubblicate nel 1954 con il titolo di "Mezzo secolo di Anarchia 1898-1954" dalle Edizioni Scientifiche Italiane (con prefazione di Gaetano Salvemini), si chiudono (pp. 362/363 nella ristampa del 1978 pubblicata dalle Edizioni Anarchismo di Alfredo Maria Bonanno) con un interessante storia di una ricerca effettuata dall'autore quando ancora si trovava rifugiato negli Stati Uniti: la ricerca sulle origini dell' "Internazionale". La ricerca si svolse sul finire del 1943 ed è collegata all'esecuzione dell'Internazionale (in quanto, allora, inno dell'Unione Sovietica alleata degli USA, della Gran Bretagna e della Francia) da parte di Arturo Toscanini. Chiunque abbia dimestichezza con questa pagina del sito leggerà qui di seguito delle cose già ben note; ma occorre... (Continues)
Riccardo Venturi 2015/8/22 - 12:55
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Friday Morning

Friday Morning
Vorrei ricordare anche le versioni di Bob and Carole Pegg e di Robert Johnson presenti rispettivamente in "And Now It Is So Early" e in "Lovely In The Dances", due eccellenti omaggi del folk inglese alle canzoni di Sydney Carter.
Flavio Poltronieri 2015/8/22 - 12:40
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A Song for Alan Turing

A Song for Alan Turing
Piacenza, 22 agosto 2015
CANZONE PER ALAN TURING
(Continues)
2015/8/22 - 01:00
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La ballata della mietitura

La ballata della mietitura

Braccianti e terre sottratte ai boss: "Siamo rimasti senza manodopera"
Una cooperativa di Gioia Tauro denuncia il boicottaggio dei clan

di Giuseppe Baldessarro, da La Repubblica del 21 agosto 2015

GIOIA TAURO. Il meccanico che si occupava della manutenzione dei trattori è andato via senza dare una spiegazione. Le ditte che venivano chiamate per sgomberare gli agrumeti dalla legna delle potature sono tutte sparite. Da mesi anche affittare una motozappa per qualche ora di lavoro è diventato impossibile. Non si trovano più neppure braccianti nella Piana di Gioia Tauro. O meglio, non se ne trovano disposti a lavorare sulle terre sequestrate al Gruppo Oliveri.

C'è puzza di 'ndrangheta nella storia denunciata dalla cooperativa Giovani in Vita, che si occupa di gestire i patrimoni che lo Stato ha sottratto ai criminali della provincia reggina. Un tanfo che si sente lontano un miglio e rischia... (Continues)
Bernart Bartleby 2015/8/21 - 14:26

Le chant d'un soldat

Le chant d'un soldat
Il Chant d'un soldat nelle memorie dell'anarchico italiano Armando Borghi

Armando Borghi, nelle sue memorie Mezzo secolo d'anarchia 1898-1945 ricorda anche il "Chant d'un soldat"; non c'è infatti alcun dubbio che la "Crapaudine" menzionata da Borghi si riferisca proprio a questa canzone (trascrizione da pag. 124 dell'opera):

"Equipes di questi artisti davano spettacoli in giro per la Francia. La propaganda antimilitarista sfolgorava. Tutti acclamavano la canzone "La Crapaudine", che descriveva la tortura inflitta in Biribi (sinonimo di compagnia di disciplina militare) al soldato ribelle. Il "chansonnier" cantava, e ai suoi piedi un uomo in divisa militare giaceva, mani e piedi legati da una catenella al disopra del dorso, in modo da dare l'idea del pollo in casseruola: da cui il nome di "crapaudine".
Riccardo Venturi 2015/8/21 - 13:41




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