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Before 2015-7-28

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Jeszcze Polska

Jeszcze Polska
[1991]
Testo e musica di Kazik Staszewski
Dal primo album solista di Kazik "Spalam się" (Brucio)
Il testo preso da Tekstowo.pl
A dilijonga daskonga dagonga
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2015/7/28 - 21:03
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Danny Deever

Danny Deever
[1890]
Una delle più celebri “Barrack-Room Ballads” di Kipling (prima edizione 1892)
Originariamente concepite da Kipling su motivi militari tradizionali, le ballate furono in seguito rimusicate da Walter Damrosch (1862-1950), compositore e direttore di origine tedesca.
Esistono delle versioni (ignoro se su musica originale) di Peter Dawson (1962) e di Peter Bellamy (1976)
(Il disco “Barrack Room Ballads” di Ewan MacColl non ha invece nulla a che vedere con Kipling)

L’esecuzione di un soldato britannico di stanza in India, condannato per omicidio (un vero paradosso se si pensa al “lavoro” che normalmente compiono i soldati), raccontata da un’incredula e turbata recluta nel dialogo con un suo superiore.
"What are the bugles blowin' for?" said Files-on-Parade.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/7/28 - 13:12
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Sofðu unga ástin mín

Sofðu unga ástin mín
[1911]
Testo: Jóhann Sigurjónsson [1880-1919]
Musica: [?]
Dalla tragedia Fjalla-Eyvindur og Halla [1911]

Lyrics: Jóhann Sigurjónsson [1880-1919]
Music: [?]
From the tragedy Fjalla-Eyvindur og halla [1911]

Nello spettrale e lunare nordest dell'Islanda, a nord dell'enorme ghiacciaio Vatnajökull, si trova uno dei tanti hraun dell'isola: lo Óðáðahraun. Uno hraun è, in Islanda, una distesa più o meno vasta formata da lava raffreddata: un “campo di lava”, o “distesa lavica”. Quello di cui si parla qui, però, è vastissimo ed ha un nome singolare: significa infatti, alla lettera, “Hraun del Fuorilegge”, o “del Bandito”. Lo Óðáðahraun prende infatti il suo nome da uno dei più celebri fuorilegge islandesi e dalle sue tragiche vicende: si chiamava Eyvindur Jónsson, ma è più noto come Fjalla-Eyvindur (“Eyvindur delle Montagne”).

Eyvindur Jónsson era nato nel 1714 a Hrunamannahreppur, nell'Islanda... (Continues)
Sofðu, unga ástin mín,
(Continues)
Contributed by Ríkarður V. Albertsson [Riccardo Venturi's Twin Brother from Iceland] 2015/7/28 - 12:17
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La canción quiere

La canción quiere
[1972]
Parole e musica di Alfredo Zitarrosa
Una milonga presente nel disco intitolato semplicemente “Alfredo Zitarrosa”, inciso in Argentina nel 1972. In Uruguay il disco comparve, censurato, nel 1974 con il titolo “Antología”. La canzone è compresa anche in “Textos políticos”, una raccolta pubblicata in Messico nel 1980.
Testo trovato su Cancioneros.com

Nella versione originale, ad un certo punto, alla voce di Zitarrosa se ne sovrappone una recitante che ricorda alcuni martiri della repressione in Uruguay. Difficile individuare i singoli protagonisti, visto che sono indicati solo per nome, ma “Líber” è sicuramente Líber Walter Arce Risotto (1940-1968), il primo studente urugayo a cadere sotto il fuoco dei militari.

Era il 12 agosto del 1968 a Montevideo e gli studenti universitari protestavano contro le misure emergenziali varate dal governo qualche settimana prima. Líber Arce fu ferito... (Continues)
Fruto maduro
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/7/28 - 10:58
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In Memoriam (Easter 1915)

In Memoriam (Easter 1915)
[1915]
Versi di Edward Thomas (1878-1917), poeta e scrittore gallese, caduto sul fronte francese durante la Grande Guerra, il 9 aprile 1917. Nella raccolta “Poems” pubblicata postuma nell’ottobre dello stesso anno.
Musica di Gary Bachlund, prolifico compositore tedesco-americano, da “Ten Poems of Edward Thomas” per pianoforte e voce tenore (2010)

“The title of this poem is, in its place in the collection, In memoriam (Easter 1915). The reference to the war which was to claim the poet's life shortly is contrasted with the beauty of nature and of lovers, whose lives will become irreparably torn apart by the gruesome reality of war, with its gallows far more horrid than the poem earlier in this cycle pictures […]” (Gary Bachlund)
The flowers left thick at nightfall in the wood
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/7/27 - 16:30
Song Itineraries: World War I (1914-1918)

The Gallows

The Gallows
[1917]
Versi di Edward Thomas (1878-1917), poeta e scrittore gallese, caduto sul fronte francese durante la Grande Guerra, il 9 aprile 1917. Nella raccolta “Poems” pubblicata nell’ottobre dello stesso anno.
Musica di Gary Bachlund, prolifico compositore tedesco-americano, da “Ten Poems of Edward Thomas” per pianoforte e voce tenore (2010)

Della crudeltà umana, verso i propri simili come pure verso gli animali.

Una poesia che non può non risentire del senso costante e ineluttabile della morte che il poeta respirò nelle trincee di Francia…
There was a weasel lived in the sun
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/7/27 - 15:59

Richard Milhous Nixon: I'm Not a Crook

Richard Milhous Nixon: I'm Not a Crook
Estratti di alcuni discorsi di Richard Milhous Nixon (1913-1994), presidente USA tra dal 1969 al 1974, noto criminale seriale sia in politica interna (scandalo Watergate) che estera (Indocina e America Latina).
Assemblaggio e musicalizzazione a cura di Gary Bachlund, prolifico compositore tedesco-americano, da “Seven Presidential Pardons” (2007)
Testo trovato su The LiederNet Archive
I was not lying.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/7/27 - 14:24
Song Itineraries: Prime Minister Abuse

Der kriegerische Wolf

Der kriegerische Wolf
[1759]
Parole di Gotthold Ephraim Lessing (1729-1781), scrittore e drammaturgo tedesco.
Una delle sue “Fabeln” pubblicate nel 1759.
Musica per pianoforte e mezza voce di Gary Bachlund, prolifico compositore tedesco-americano, da “Fünf Fablen” (2008)
Testo trovato su The LiederNet Archive
"Mein Vater, glorreichen Andenkens," sagte ein junger Wolf zu einem Fuchse, "das war ein rechter Held! Wie fürchterlich hat er sich nicht in der ganzen Gegend gemacht!Er hat über mehr als zweihundert Feinde, nach und nach, triumphiert, und ihre schwarze Seelen in das Reich des Verderbens gesandt. Was Wunder also, dass er endlich doch einem unterliegen musste!"
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/7/27 - 11:17

L'âne et l'orang-outan

L'âne et l'orang-outan
L'âne et l'orang-outan

Chanson française – L'âne et l'orang-outan – Marco Valdo M.I. – 2015



Lucien l'âne mon ami, je crains bien que tu vas être ravi, car je viens de finir une chanson dont tu es un des protagonistes et dont tu es également le conteur. Une chanson qui est tombée des nuages gris de cet après-midi.

Quoi, quoi, quoi ? Que dis-tu ? Que dis-tu Marco Valdo M.I. mon ami ? Je ne comprends rien à tes propos. Je serais le personnage de ta chanson…

Non seulement le personnage, mais en quelque sorte son inspirateur, car je suis parti du commentaire que tu fis récemment à la chanson de Gilles, L'Homme et le Singe L'homme et le singe. Cependant comme personnage, tu n'es pas le seul ; le principal intéressé est un orang-outan, un de tes amis dont on a voulu faire un militaire et ce singe, personnage intelligent, n'aime pas ça. Enfin, voici comment les choses se passent dans la chanson :... (Continues)
Soldats, ô beaux soldats,
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/7/25 - 20:49

A Love Supreme

A cozy gift,
(Continues)
Contributed by Carles Viadel 2015/7/24 - 23:55

Home

This place is not my home,
(Continues)
Contributed by Carles Viadel 2015/7/24 - 22:56
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Fifteen Months

Fifteen Months
(1969)
Parole e musica di Joan Baez

Nell'ottobre del 1967, Joan Baez, sua madre e un'altra settantina di donne furono arrestate per aver bloccato l'ingresso di giovane reclute all'Oakland California induction center, in sostegno dei giovani che rifiutavano la leva. Furono incarcerate nella prigione di Santa Rita e lì Joan incontrò l'attivista pacifista David Harris, il quale, pur trovandosi nel settore maschile, riuscì regolarmente a fare visita a Joan. All'uscita dal carcere, Joan si trasferì nella sua comune di oppositori alla leva nelle colline sopra Stanford. Dopo appena tre mesi dal loro primo incontro, decisero di sposarsi; la notizia fece impazzire letteralmente i media, la rivista TIME lo definì il matrimonio del secolo.

Dopo aver trovato un prete pacifista, una chiesa decorata con simboli della pace, in una cerimonia che unisse le religioni episcopale e quacchera, i due si sposarono... (Continues)
The cats are sleeping here in the autumn sun.
(Continues)
2015/7/24 - 22:25
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L'homme et le singe

L'homme et le singe
Parole e musica di Gilles (Jean Villard)
Interpretata da Gilles con Albert Urfer (1914-1985), pianista e chansonnier svizzero con cui Gilles ebbe una lunga collaborazione tra il 1948 ed il 1975, quando insieme si esibivano al cabaret “Chez Gilles”.

L’evoluzionismo rende giustizia di tutto, compreso degli inutili generali nelle loro pompose divise gallonate… Non so a che anno risalga questa canzoncina, ma ci sento echi de Le gorille del buon Brassens.
Messieurs, nous descendons du singe !
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/7/24 - 13:52
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Νεραντζούλα

Νεραντζούλα
Nerantzoúla
[182?/1978]
Versione di Irene Papas / Ειρήνη Παππά (come da Lyrics of music by Vangelis) di una canzone popolare risalente alla guerra d’indipendenza greca contro la dominazione ottomana.
Musica tradizionale arrangiata da Evangelos Odysseas Papathanassiou / Ευάγγελος Οδυσσέας Παπαθανασίου, in arte Vangelis / Βαγγέλης.
Nell’album di Irene Papas intitolato “Ωδές”

“Νεραντζούλα” è diminutivo di “νεραντζιά”, l’arancio amaro, o melangolo.

Alberello d’arancio amaro fiammeggiante, dov’è la tua bellezza, dove sono i tuoi fiori? Il vento del nord te li ha strappati via, scuotendoti con violenza…

Un lamento, descrizione della condizione della Grecia sotto l'Impero Ottomano, che vorrei dedicare al popolo greco oggi, flagellato dalla ferocia della masnada di affaristi, politicanti e tecnoburocrati che domina questa Europa, la stessa che da sempre appoggia gli USA nella loro dissennata... (Continues)
Νεραντζούλα φουντωμένη
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/7/24 - 12:37
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Gaia

Gaia
2003
Album:C'est la vie
Pedí lluvia y me echaron al aljibe
(Continues)
Contributed by dq82 2015/7/24 - 10:36
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Refugiado

Refugiado
1999
Tienes la puerta abierta
¿Dónde vas a parar refugiado
(Continues)
Contributed by dq82 2015/7/24 - 10:21
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Mano hermana

Mano hermana
1999
Tienes la puerta abierta

Dedicata al Subcomandante Marcos
En la selva Lacandona
(Continues)
Contributed by dq82 2015/7/24 - 10:16
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La mierda

La mierda
1999
Tienes la puerta abierta
Es la movida que tiene la vida:
(Continues)
Contributed by dq82 2015/7/24 - 10:14
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A estas alturas

A estas alturas
1999
Tienes la puerta abierta

Ci sono due strade: seguire la massa o ribellarsi a questo "status quo"
A estas alturas del camino
(Continues)
Contributed by dq82 2015/7/24 - 10:09

Epilogue

Epilogue
[1945]
Parole di George W. Honts (1907-1945), ufficiale medico nella 500th Medical Collecting Company dell’esercito americano, ucciso in Germania il 24 marzo 1945 durante l’attraversamento del Reno.

George W. Honts scrisse molte lettere d’amore alla moglie Evelyn, alcune delle quali sono state recentemente musicate da Alan Louis Smith (1955-), pianista e docente di strumenti a tastiera presso la USC Thornton School of Music di Los Angeles, California, nel ciclo intitolato “Vignettes: Letters from George to Evelyn: from the Private Papers of a World War II Bride”
Testo trovato su The LiederNet Archive

Le ultime parole scritte da Honts alla moglie Evelyn poco prima di finire ammazzato in Germania…
My heart, my mind, my soul is yours --
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/7/24 - 09:59
Song Itineraries: Anti War Love Songs

Telegram - Schism

Telegram - Schism
[1945]
Il testo è costituito dal telegramma ufficiale che annunciava la morte di George W. Honts (1907-1945), ufficiale medico nella 500th Medical Collecting Company dell’esercito americano, ucciso in Germania il 25 marzo 1945 durante l’attraversamento del Reno, giusto poche settimane prima della fine della guerra.

George W. Honts scrisse molte lettere d’amore alla moglie Evelyn, alcune delle quali sono state recentemente musicate da Alan Louis Smith (1955-), pianista e docente di strumenti a tastiera presso la USC Thornton School of Music di Los Angeles, California, nel ciclo intitolato “Vignettes: Letters from George to Evelyn: from the Private Papers of a World War II Bride”
Testo trovato su The LiederNet Archive
WESTERN UNION 1945 APR 2 PM 6 24
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/7/24 - 09:48
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¿Qué voy a hacer yo?

¿Qué voy a hacer yo?
1990
Gente Impresentable

Spesso chi accetta di fare il militare non lo fa per chissà quale ideologia, ma per fame...
Yo era un pobre muchacho
(Continues)
Contributed by dq82 2015/7/24 - 09:47

France, Having Survived the Normandy Invasion, D-Day

France, Having Survived the Normandy Invasion, D-Day
[1944]
Parole di George W. Honts (1907-1945), ufficiale medico nella 500th Medical Collecting Company dell’esercito americano, ucciso in Germania il 24 marzo 1945 durante l’attraversamento del Reno.

George W. Honts scrisse molte lettere d’amore alla moglie Evelyn, alcune delle quali sono state recentemente musicate da Alan Louis Smith (1955-), pianista e docente di strumenti a tastiera presso la USC Thornton School of Music di Los Angeles, California, nel ciclo intitolato “Vignettes: Letters from George to Evelyn: from the Private Papers of a World War II Bride”
Testo trovato su The LiederNet Archive

L’amore che irrompe tra le bombe ed il fango durante i terribili giorni del D-Day, lo sbarco alleato in Normandia…
France July 2nd '44
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/7/24 - 09:38
Song Itineraries: Anti War Love Songs
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Vals del abuso

Vals del abuso
2014
Contratiempos

Letra de Elhombreviento
Los golpes de las cabezas de los manifestantes
(Continues)
Contributed by dq82 2015/7/24 - 09:37
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Non è l'America

Non è l'America
2012
Rosso

L'intero album in download gratuito

L’album coni i testi tinti di rosso. Il rosso della vita, della terra e della follia
Sono partito con la barca 06
(Continues)
Contributed by dq82 2015/7/24 - 09:13

Poèmes pour la paix

Poèmes pour la paix
[1918]
Versi di Paul Éluard, che si firmava ancora col suo vero nome, Eugène Émile Paul Grindel.
Musica per pianoforte e mezza voce di Gary Bachlund, prolifico compositore tedesco-americano.

Quando scoppiò la Grande Guerra Eugène Émile Paul Grindel aveva circa 19 anni ed era ammalato di tubercolosi. Questo non impedì però il suo richiamo sotto le armi e quella guerra se la fece tutta, persino la terribile battaglia della Somme del luglio-ottobre 1916. Sopravvisse, e nel 1918 lo ritroviamo in una fureria a Mantes-Gassicourt, nella Seine-et-Oise. Nel maggio dello stesso anno nasce Cécile, sua figlia, avuta con la compagna Helena Diakonova, detta Gala (che fu in seguito amante di Max Ernst e moglie di Salvador Dalí), che Paul Éluard aveva sposata nel 1916, appena maggiorenne.
Nel mese di luglio il poeta dà alle stampe, in 400 esemplari, un volumetto contenente queste 11, semplici poesie: il trionfo della vita contro l’orrore della guerra e della morte.
Monde ébloui,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/7/23 - 15:42

G. K. Chesterton: A Ballade of an Anti Puritan

G. K. Chesterton: A Ballade of an Anti Puritan
[1915]
Versi di Gilbert Keith Chesterton (1874-1936), meglio noto come G. K. Chesterton, scrittore, poeta ed intelettuale inglese. Nella sua raccolta del 1915 intitolata semplicemente “Poems”
Musica per pianoforte e voce baritono di Gary Bachlund, prolifico compositore tedesco-americano.

In questa divertente poesia G. K. Chesterton racconta di quanto si annoiò una volta che fu invitato nel salotto di Mary Augusta Ward, in arte Mrs Humphry Ward (1851-1920), scrittrice di matrice vittoriana e puritana che fu anche la fondatrice della - incrèdibol bat trù! - Women's National anti-suffrage League, proprio così, un movimento femminile che si opponeva al riconoscimento del diritto di voto alle donne (!)

Per G. K. Chesterton, intellettuale di grande spessore (e infatti era alto quasi due metri e pesava 130 kg!), la vita e la verità e la bellezza sono altrove, anche solo in un semplice pub.

E’... (Continues)
They spoke of Progress spiring round,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/7/23 - 14:20
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I Hear an Army Charging Upon the Land

I Hear an Army Charging Upon the Land
[1907]
Versi di James Joyce, nella raccolta intitolata “Chamber Music”
Come suggerisce il titolo, tutte le 36 poesie contenute nella raccolta hanno un’innata musicalità, e infatti sono state messe in musica da innumerevoli compositori, da Luciano Berio a Syd Barrett a Jim O'Rourke ai Mercury Rev.

Lo stesso Joyce era un ottimo musicista e non è escluso che questa e altre poesie le avesse concepite musicalmente lui stesso.
I hear an army charging upon the land,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/7/23 - 13:39
Song Itineraries: Anti War Love Songs
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Whatever You Say, Say Nothing

Whatever You Say, Say Nothing
I.
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2015/7/23 - 13:17

The Hearse Song (the Worms Crawl In)

Anonymous
The Hearse Song (the Worms Crawl In)
[1914-18?]
Canzone di autore anonimo su di una melodia infantile.
Recentemente (2007) riproposta con musica originale (per pianoforte e voce) da Gary Bachlund, compositore classico tedesco-americano.

Sulle CCG/AWS non poteva mancare una “allegra” canzoncina come questa, composta da qualche soldato negli anni in cui la Morte spazzava le trincee della Grande Guerra (ma forse addirittura i campi di battaglia della guerra di Crimea).
Esistente in numerose versioni, le due che seguono sono tratte dalla raccolta curata da Carl Sandburg ed intitolata The American Songbag, 1927.

Questa l’introduzione che il grande poeta e scrittore americano faceva del brano:

“Casualty records of the world war indicated in round numbers ten million dead and twenty million crippled. The Hearse Song was popular in all branches of service, though in the aviation corps it had more variants.”
The old Grey Hearse goes rolling by,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/7/23 - 11:38
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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Nella Francia

Nella Francia
2015
Carroarmato Vol. Unougualeazero
Egregi nuclearisti in doppio petto
(Continues)
Contributed by dq82 2015/7/23 - 10:56
Song Itineraries: No Nukes
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C'era una volta

C'era una volta
2013
S/t
tutti in fila guardali sono davvero in tanti
(Continues)
Contributed by dq82 2015/7/23 - 10:47
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Ancora tra le montagne

Ancora tra le montagne
tumulto​/​la prospettiva split 2013
Portafogli gonfi di morte
(Continues)
Contributed by dq82 2015/7/23 - 10:44
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Why Aye Man

Why Aye Man
[2002]
Parole e musica di Mark Knopfler
Nell’album intitolato “The Ragpicker's Dream”

Una canzone che racconta di un gruppo di lavoratori inglesi del nord-est che, per trovare occupazione negli anni infernali del governo Thatcher, sono costretti ad emigrare in Germania: “Nae more work on Maggie’s Farm”…
We had no way of staying afloat
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/7/23 - 08:57
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Deija

Deija
[2014]
Testo e musica di Alessandro Mannarino
Dall'album "Al monte"
Con questa canzone vorrei salutare chi se fosse ricorda de me ancora al rione Monti a Roma.
Il primo Dio fu un buco dentro al cielo
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2015/7/22 - 20:39

Et si personne ne me réponde

Sous l'influence de Georges Moustaki.
Et je chercherais mon bonheur de toute façon
(Continues)
Contributed by Carles Viadel 2015/7/22 - 16:21
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007 (Shanty Town)

007 (Shanty Town)
[1967]
Parole e musica di Desmond Dekker
Singolo di Desmond Dekker and the Aces che dà il titolo al successivo LP
Inclusa nella colonna sonora del film musicale The Harder They Come

Uno dei più famosi brani rocksteady di sempre fu scritto da Desmond Dekker in occasione di un “riot” scoppiato in una baraccopoli di West Kingston, Giamaica, una zona vicino al mare chiamata Four Shore Road, quando un bel giorno il governo si presentò coi bulldozer per spianare tutto quanto. Ma i “rudeboys” – originariamente, negli anni post indipendenza, giovani neri ribelli provenienti dalle “shanty towns” e dagli “slums”, in seguito piccoli criminali – si opposero sfidando la repressione poliziesca.

Il titolo “007” e il riferimento al film “Ocean 11” testimoniano l’amore che i rudeboys di allora avevano per i film della serie di James Bond ma anche per quelli d’azione e di gangsters americani. (fonte:... (Continues)
0-0-7
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/7/22 - 12:08

Don' Let Yo' Watch Run Down

Anonymous
Don' Let Yo' Watch Run Down
Una “negro song”, un canto di lavoro.
Testo trovato nella raccolta curata da Carl Sandburg ed intitolata The American Songbag, 1927.

Il lamento di un lavoratore afroamericano addetto alla costruzione e manutenzione dei binari ferroviari (“levee” è l’argine della massicciata), pagato mezzo dollaro al giorno. Il canto è rivolto – come al solito, come nelle “chain gang songs” - al “captain”, il “boss” o, più semplicemente, la guardia armata che sopravvede al lavoro. Il pensiero, invece, è rivolto a “Luluh”, la donna amata, alla quale non basta quella paga da fame, che Luluh è una donna difficile da accontentare. Il canto si chiude con un’appello alla solidarietà, se non altro emotiva, rivolto ai propri fratelli neri.
Don' let yo' watch run down, Cap'n,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/7/22 - 10:48
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Tu voluntad más fuerte que el destierro

Tu voluntad más fuerte que el destierro
[1982]
Parole e musica di Isabel Parra
Brano che dà il titolo al suo disco del 1983

Non so se questa bellissima canzone sia dedicata a Violeta Parra, o a Víctor Jara
En estos días oscuros de nostalgia
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/7/21 - 14:56

The Woman Cried

The Woman Cried
Versi di Bobby Sands, scritti in carcere e contenuti nella raccolta “Writings from Prison”
Musica dei Dublin City Ramblers, folk band irlandese fondata nel 1970
Un singolo del 1981 che si accompagna a The Ballad Of Bobby Sands e “Farewell Gallant Comrades”

Canzone dedicata alla fallita rivolta irlandese del 1798, quella capeggiata da Wolfe Tone.
The humble home in dead of night,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/7/21 - 14:29
Song Itineraries: Conflicts in Ireland
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Whatever You Say, Say Nothing

Whatever You Say, Say Nothing
[1982]
Parole e musica di Colum Sands
Nel disco intitolato “Unapproved Road”

Una canzone molto originale sulla “freedom of speech and expression”…
You all know what I’m speaking of when I mention you-know-what,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/7/21 - 13:39
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Heaven Help the Working Girl

Heaven Help the Working Girl
[1967]
Parole e musica di Harlan Perry Howard (1927-2002), autore di celebri brani di musica country.
Singolo che diede il titolo all’album di Norma Jean del 1968.
“Good morning, sir, what'll you have?” That's how I start my day
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/7/21 - 11:03

A.R.U.

Anonymous
A.R.U.
[1894]
Parole di anonimo lavoratore licenziato e costretto ad una vita da “hobo”
Su di un qualche motivo popolare in seguito armonizzato da tal Henry Francis Parks
Testo trovato nella raccolta curata da Carl Sandburg ed intitolata The American Songbag, 1927.

L’acronimo “A.R.U.” sta per “American Railway Union”, un’organizzazione sindacale radicale leaderata da Eugene V. Debs, e l’autore - o gli autori – erano lavoratori che presero parte al grande sciopero che nel 1894 paralizzò il traffico ferroviario in tutto il nord-ovest degli States e che ebbe il suo epicentro nella città di Pullman, nell’Illinois.

“Mamma, guadda il pumman!”, è forse una delle prime frasi di senso compiuto pronunciate dai bimbetti.

E il signor George Pullman era un industriale, ‎costruttore di carrozze ferroviarie, tram e bus, che aveva avuto la geniale idea di costruire un’intera città, a sé stesso intitolata,... (Continues)
Been on the hummer since ninety-four,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/7/21 - 10:19
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Plus rien ne m'étonne

Plus rien ne m'étonne
Album: Coup de gueule (2004)
Ils ont partagé le monde, plus rien ne m'étonne
(Continues)
Contributed by CCG Staff via Anita Tijoux 2015/7/20 - 21:11

Hammer Man

Anonymous
Hammer Man
[XIX° secolo]
Canto ritmico degli operai afroamericani (e non) addetti alla posa dei binari ferroviari.
La fonte principale è la raccolta di canzoni e ballate realizzata tra il 1907 ed il 1930 dal reverendo metodista Gilbert Reynolds Combs nella contea di Madison, Kentucky. Ripresa da Carl Sandburg in una fondamentale raccolta da lui curata e intitolata The American Songbag, pubblicata nel 1927.
Al proposito si vedano anche John Henry e Jackhammer John
Drivin' steel, drivin' steel,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/7/20 - 16:56
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Jackhammer John

Jackhammer John
[1944]
Parole e musica di Woody Guthrie
Nelle raccolte “Woody Guthrie Sings Folk Songs”, con Leadbelly, Sonny Terry e Cisco Houston (Smithsonian Folkways Records, 1989) e “The Asch Recordings” (Smithsonian Folkways Records, 1997-99).




Oggi è stato per lo più sostituito dal braccio di una pala meccanica, ma quello del “martellista”, l’operaio addetto al martello pneumatico (sulle strade, sulle ferrovie, nelle miniere…), è stato fino a non molto tempo fa uno dei lavori più duri ed alienanti da che l’uomo ha inventato degli attrezzi meccanici per frantumare e perforare…

Le malattie professionali legate all’uso intensivo del martello pneumatico vanno da importanti disturbi uditivi a gravi sindromi articolari e vascolari.
Il testo della canzone restituisce in tutto e per tutto il suono e la vibrazione ripetitiva dell’attrezzo, ormai trasferitisi in permanenza nel corpo e nella vita del povero John…
Jackhammer John was a jackhammer man,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/7/20 - 16:36

Give Me Three Grains of Corn, Mother

Give Me Three Grains of Corn, Mother
[1848]
Versi di Amanda M. Corey Edmond (1824-1862), poetessa americana originaria del Massachusetts.
Musica di O.R. Gross (?)
Questa versione è tratta da “The World’s Best Poetry. Volume III. Sorrow and Consolation”, a cura di Bliss Carman, et al., 1904 (come riscontrata su Bartleby.com).
Un’altra versione è quella contenuta nella fondamentale raccolta curata da Carl Sandburg ed intitolata The American Songbag, 1927.

Una canzone sulla “Great Famine”, la terribile carestia che flagellò l’Irlanda (e anche le Highlands scozzesi) a metà dell’800, composta proprio mentre la strage stava avvenendo. Dovuta ad una parassitosi della patata che aveva distrutto i raccolti, gli effetti della carestia furono moltiplicati dalla soggezione politica e commerciale dell'Irlanda alla Corona inglese, tant'è che qualche storico (p.e. Francis A. Boyle) si spinge a dire che in quel periodo l'Inghilterra realizzò... (Continues)
Give me three grains of corn, mother,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/7/20 - 15:20
Song Itineraries: Conflicts in Ireland
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The Rising of the Moon

The Rising of the Moon
[186?]
Versi di John Keegan Casey, detto Leo (1846-1870), poeta irlandese e militante del movimento repubblicano “Bráithreachas Phoblacht na hÉireann”, l’Irish Republican Brotherhood
Sulla melodia de The Wearing Of The Green

La ballata per antonomasia della ribellione irlandese del 1798 scritta da John Keegan Casey (1846-1870) per il "The Nation" nel 1865 con lo pseudonimo di Leo e poi pubblicata in una sua raccolta di poesie dal titolo A wreath of shamrocks: ballads, songs, and legends (1867). Pur restando sul generico l'autore ha voluto comunque descrivere una battaglia realmente accaduta, quella che ha avuto luogo nei pressi di Granard (contea di Langford): un gruppo di ribelli (gli Irlandesi Uniti) armati solo di picche si sono scontrati con i soldati inglesi molto meglio armati e addestrati e sono stati sconfitti; nelle successive stesure della canzone però l'autore ha epurato ogni... (Continues)
And come tell me Sean O'Farrell tell me why you hurry so
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/7/20 - 11:00
Song Itineraries: Conflicts in Ireland
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Colony

Colony
Album: They Don't Teach This Shit in School (2000)

Una canzone che riassume la triste storia dell'Irlanda, e insieme un'accusa ai misfatti del colonialismo a livello mondiale.
I sing the song of the colony
(Continues)
Contributed by leoskini 2015/7/19 - 21:43

Je ne voudrais pas mourir (à Boris Vian)

Je ne voudrais pas mourir sans voir la paix dans le monde entier.
à Boris Vian
Je ne voudrais pas mourir
(Continues)
Contributed by Carles Viadel 2015/7/19 - 17:39
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Un fiore sul greto del Toce

[2015]

Il brano parla della tragica vicenda dei 42 martiri di Fondotoce (VB) I 42 partigiani vennero trucidati il 20 giugno del 1944 dai nazifascisti.

Il brano "Un fiore sul greto del Toce" composizione inedita con testo di Pier Gaido e musica di Andrea Lentullo, il 21 giugno 2015 ha vinto il primo premio del concorso NOTE DI MEMORIA organizzato dall' ANPI di Verbania, nella sezione dedicata ai 42 martiri.
Non esisteva fino ad oggi, nulla a livello compositivo e musicale che raccontasse della storia dell'eccidio.
Ora questa "lacuna " è stata colmata !
Nel lago il corteo s’è specchiato
(Continues)
Contributed by Piergiuseppe Gaido 2015/7/19 - 13:32
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Betri heimur

Betri heimur
[1970]
Lag og ljóð: Jóhannes Jóhannesson
Testo e musica: Jóhannes Jóhannesson
Lyrics and music: Jóhannes Jóhannesson
Album: Óðmenn

Gli Óðmenn non ebbero, musicalmente, vita lunga. Formatisi nel 1966, pubblicarono tre 45 giri doppi tra il 1967 e il 1970, e, nello stesso 1970, l'unico loro vero album, "Óðmenn", contenente però ben sedici brani. La copertina dell'album testimonia la popolarità che avevano raggiunto in Islanda in quegli anni: una specie di "collage" di articoli di giornali che li riguardano. Tra le sedici canzoni, questa Betri heimur. Qualcuno potrebbe sicuramente dire che, leggendo la traduzione, si potrebbe ricordare dei Giganti e di "Mettete dei fiori nei vostri cannoni"; beninteso, non ci sono né fiori e né cannoni in questa canzone, ma le "atmosfere" sono le stesse: il mondo migliore, l'umanità non ha mai imparato niente dai suoi errori, fratelli e sorelle prendiamoci per mano e cambiamo il mondo assieme, cambiamo l'uomo "dal di dentro". Forse, adesso, possiamo anche sorridere, ma è un sorriso amaro. [RV]
Við, við viljum betri heim
(Continues)
Contributed by Ríkarður V. Albertsson [Riccardo Venturi's Twin Brother from Iceland] 2015/7/19 - 11:49
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Spilltur heimur

Spilltur heimur
[1970]
Lag og ljóð: Jóhannes Jóhannesson
Testo e musica: Jóhannes Jóhannesson
Lyrics and music: Jóhannes Jóhannesson
Album: Spilltur heimur



Islanda. Cos'è l'Islanda, in musica? Björk, i Sigur Rós, i Sugarcubes. Mettiamoci anche Emilíana Torrini, con quel suo nome che di islandese ha assai poco. Già se si comincia a virare verso Bubbi Morthens, inizieranno i primi interrogativi; figurarsi quando si va a scovare una band progressive fondata nel 1966. Nel 1966, in Italia, si credeva generalmente che l'Islanda fosse soltanto una grossa isola sperduta tra i ghiacci boreali, abitata perlopiù da orsi polari, trichechi ed altri misteriosi animali detti saghe . Nel 1966, invece, in Islanda (che si accingeva a festeggiare il 1100° anniversario della sua colonizzazione, avvenuta nell'anno 874), c'erano dei giovani musicisti che formavano band di musica progressive: gli Óðmenn.

La storia degli... (Continues)
Við lifum öll í spilltum heimi, sem gefur engum grið,
(Continues)
Contributed by Ríkarður V. Albertsson [Riccardo Venturi's Twin Brother from Iceland] 2015/7/19 - 00:26

La Moribonde

La Moribonde
La Moribonde

Chanson de langue française – La Moribonde – Marco Valdo M.I. – 2015
Parodie de la chanson – Le Moribond – Jacques Brel – 1961



Je vois, Marco Valdo M.I. mon ami, à son titre que ta chanson raconte des choses terribles et que c'est une femme ou une personne féminine qui en est la protagoniste. Et, comme je connais assez bien le répertoire de Jacques Brel, j'imagine que cette moribonde parle de sa fin, de sa disparition et de son enterrement. Je pense bien en outre qu'elle entend régler ses comptes avant de s'en aller. Mais, dis-moi, qui est-elle, cette moribonde ?

D’abord, Lucien l'âne mon ami, tu as raison, c'est bien une parodie… Tu connais mon goût et celui de la chanson populaire pour les parodies… Donc, c'est une parodie d'une chanson du Grand Jacques, comme on l'appelle ici chez nous. Une parodie du moribond… Chez Brel, elle raconte l'histoire d'un homme qui se... (Continues)
Adieu Athènes, je t’aimais bien.
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/7/18 - 17:44

Mr Dizzy (the Funny Idol of a Generation of War)

The funny idol of a generation of war)
With a vest and with a little beret,
(Continues)
Contributed by Carles Viadel 2015/7/18 - 13:03
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Mohammed

Mohammed
[2000]

Album :En attendant les caravanes
As-tu eu le choix de ta naissance et là on s'avance avancé
(Continues)
Contributed by adriana 2015/7/18 - 10:57
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Jack of All Trades

Jack of All Trades
Inutile dire che amo Springsteen e soprattutto l'intensità della sua musica. A volte gli appassionati sono meglio dei critici di professione come ho letto nei commenti precedenti. Secondo me il Boss è una contraddizione in termini, in quanto si dichiara il contrario di quello che pensa. Non solo in questo brano ma anche in The Ghost of Tom joad, perché viene fuori il suo individualismo e, per quanto si sforzi di compiacere i meno fortunati, che, però, comprano i dischi, non ce la fa ad esprimere il suo vero pensiero politico. Insomma non riesce ad essere demagogo e populista come un Bob Dylano o altri di quel genere. Questa è una canzone che dovrebbe far riflettere molti Italiani, che non sanno far altro che piangersi addosso.
Alfonso Venosi 2015/7/16 - 18:51
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Парус (Песня беспокойства)

Парус (Песня беспокойства)
nice compilation of Vladimir Semënovič Vysotskij (il monologo di Gamleto compreso)

https://www.youtube.com/watch?v=m7I0NzSSS_Y
Krzysiek Wrona 2015/7/16 - 18:44

Oh ! Le Bel Accord !

Oh ! Le Bel Accord !
Nouvel épisode dans la Guerre de Cent Mille Ans La Guerre de Cent mille ans...

Une guerre civile sournoise est en cours en Europe.

On dirait la République de Weimar à l'échelle continentale… Surtout à la fin, c'était n'importe quoi N'importe quoi, mais quelque chose.

REGARDEZ CE QU'ILS FONT AUX GRECS; ILS VOUS LE FERONT DEMAIN.

Ora e sempre : Resistenza ! Lo avrai camerata Kesselring

Cordial

Lucien Lane
Lucien Lane 2015/7/16 - 11:18
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Elle n'est pas morte!

Elle n'est pas morte!
Canto e chitarra: Margot Galante Garrone
Traduzione: Salvo Lo Galbo
NON E' MORTA (E NON DORME)
(Continues)
Contributed by Parvus 2015/7/15 - 17:23
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Ken Saro-Wiwa on kuollut

Ken Saro-Wiwa on kuollut
KEN SARO-WIWA IS DEAD
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2015/7/15 - 16:07
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Mahk Jchi

Mahk Jchi
Sorry for the late reply.

"Our hearts are full and our minds are good. Our ancestors come and give us strength. Stand tall, sing, dance and never forget who you are or where you come from." - These are the full lyrics.

Bernart Bartleby - I'm sorry but I don't speak Italian. I can't tell if you were saying something to me or not. Apologies.
Shawna Shananaquet 2015/7/15 - 04:26




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