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Before 2015-6-5

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Uno, evviva Giordano Bruno (Socialismo trionferà)

Uno, evviva Giordano Bruno (Socialismo trionferà)
[1910-11?]
Canzone raccolta nel 1970 da Alessandro Portelli dalla voce di Alfredo Spinetti, detto “Dandolo”, classe 1900, vignaiolo di Genzano di Roma. L’informatore riferiva che sarebbe stata composta in carcere dai lavoratori arrestati durante uno sciopero nel 1910 o 1911.
Alfredo Spinetti era il padre di Silvano, detto “Cicala”, militante comunista, autore di Mo' che pure e pure di un paio di versioni del testo che segue attualizzate al secondo dopoguerra e agli anni 70.
In “Mira la rondondella - Musica, storia e storie dai Castelli Romani”, a cura di Alessandro Portelli, Squilibri editore, Roma 2012.

Il Canzoniere del Lazio, nell’album “Quando nascesti tune” del 1973, propose una versione che mescolava il testo originario riferito da “Dandolo” con alcune strofe della versione rimaneggiata dal “Cicala”.

Tra la fine dell'Ottocento e l'avvento del fascismo, Genzano fu spesso teatro... (Continues)
Uno, evviva Giordano Bruno
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/4 - 23:23
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A Singer Must Die

A Singer Must Die
[1974]
Parole e musica di Leonard Cohen
Nel disco “New Skin for the Old Ceremony”
Recentemente ripresa, con un nuovo arrangiamento del compositore Gavin Bryars, dalla formazione canadese Art of Time Ensemble con il cantante Steven Page.

Una canzone che Cohen scrisse quando apprese di essere stato incluso nella “black list” di artisti e personaggi pubblici considerati pericolosi e sovversivi dall’amministrazione Nixon e, pertanto, messi sotto controllo da CIA, FBI ed altre agenzie governative…
Now the courtroom is quiet, but who will confess.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/4 - 16:15
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Knockin' on Joe

Knockin' on Joe
[1985]
Parole e musica di Nick Cave
Dall’album "The Firstborn Is Dead", con The Bad Seeds

“Knockin’ On Joe” adopts a term used by prisoners in the U.S. to describe the desperate measures some would take to avoid hard labour while serving time: damaging their own fingers, hands, legs, like hot-headed Cool Hand Lukes. “You can’t hurt me any more!” Like many of Cave’s most lyrical moments it touches on suffering elevated to transcendence, lifted to a state of cold-eyed near-Zen, self-mutilation as a pre-emptive strike. (NickCave.com)

Un prigioniero in attesa dell’esecuzione (e l’attesa può durare anche una vita) decide di disertare, di non collaborare più con i suoi carnefici, e si rifiuta di lavare i pavimenti del “braccio della morte” con un gesto di protesta estremo, l’automutilazione.
“Knockin’ On Joe” è un espressione (un tempo?) in uso tra i detenuti nelle prigioni statunitensi ed... (Continues)
These chains of sorrow, they are heavy, it is true
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/4 - 15:28
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107 Steps

107 Steps
[2000]
Scritta da Björk, Sjón (Sigurjón Birgir Sigurðsson, poeta scrittore e liricista islandese, compagno d’arte di Björk dai tempi de The Sugarcubes) e Lars Von Trier, il regista danese.

In “Selmasongs: Music from the Motion Picture Soundtrack Dancer in the Dark”, colonna sonora del dramma musicale di Von Trier intitolato “Dancer In The Dark”, interpretato dalla stessa Björk

E’ il brano che Björk/Selma interpreta con Siobhan Fallon Hogan/Brenda (una carceriera) alla fine del film, quando Selma, operaia immigrata negli USA dalla Repubblica Ceca, è condotta all’esecuzione per l’omicidio di un amico poliziotto che, per coprire i suoi forti debiti, le ha rubato tutti i risparmi faticosamente raggranellati per poter affrontare la malattia agli occhi di cui sono affetti lei e il figlio…
five, six, seven, eight, nine, ten,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/4 - 14:16
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Suspended Sentence

Suspended Sentence
[1977]
Versi di John Cooper Clarke (1949-), “punk poet” inglese, recitati su di un base musicale minimale e distorta eseguita da una band chiamata The Curious Yellows, costituita da Martin Hannett, produttore del disco per i tipi della Rabid Records, e altri musicisti (Eric McGann, John Scott, Phil Middleton, Tony Roberts).
Nell’EP intitolato “Innocent”, esordio musicale di John Cooper Clarke.

Un tizio legge The Sun - il noto tabloid inglese gossipparo di proprietà del miliardario Rupert Murdoch – e, tra le varie minchiate, c’è la notizia che un mattacchione armato ha fatto fuori una trentina di persone. Impressionato ed arrabbiato, il cittadino prende carta e penna e scrive al suo giornale: “Bisogna ripristinare l’impiccagione per tutti!”…
Viene preso alla lettera e la “Swingin' Britain” viene trasformata in un mattatoio a cielo aperto…

Se ultimamente vi è capitato di ascoltare il... (Continues)
Read the paper - humdrum
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/4 - 13:01
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Poor Will and the Jolly Hangman

Poor Will and the Jolly Hangman
[1970]
Scritta da Richard Thompson e Dave Swarbrick
Nell’album intitolato “Full House”
Won't you rise for the hangman
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/4 - 11:05
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Killing Jar

Killing Jar
[1990]
Parole e musica di Richard Thompson
Nell’album del quartetto “French Frith Kaiser Thompson” (John French, Fred Frith, Henry Kaiser, Richard Thompson) intitolato “Invisible Means”.

Violenza genera violenza…
My father was a judge, a solitary man
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/4 - 10:42

In luogo e forma di Parnaso ho ’l core

In luogo e forma di Parnaso ho ’l core
[1585]
Versi di Giordano Bruno, dal dialogo filosofico “De gli eroici furori”
Musica (della versione tedesca di autore anonimo) di Friedrich Klose (1862-1942), compositore tedesco, nella sua opera “Fünf Gesänge nach Giordano Bruno für Singstimme und Klavier” (1918)

Intensa dichiarazione programmatica di libertà ed indipendenza, senza compromessi, del grande filosofo campano.
L’ “eroico furore” è l’atteggiamento che deve accompagnare l’uomo di scienza, colui che si è posto l’alto scopo di conoscere la natura attraverso il duro e tormentato cammino alla scoperta della verità che, per definizione, deve rifuggere tanto le lusinghe dei potenti quanto i vuoti ed inutili atteggiamenti devozionali.
Come sappiamo, a Giordano Bruno – e a tanti come lui – l’eroico ed inestinguibile furore glielo fecero pagare molto caro...
In luogo e forma di Parnaso ho ’l core,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/3 - 15:30
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Vanini

Vanini
[1798]
Versi del grande poeta tedesco Friedrich Hölderlin (1770-1843), nella raccolta “Gedichte 1784-1800”.
Musica del compositore austriaco Josef Matthias Hauer (1883-1959) nella sua opera “Fünf Lieder”, 1914.

Poesia dedicata a Giulio Cesare Vanini (1585-1619), filosofo, teologo, naturalista libero pensatore originario del Salento.

Ordinato frate carmelitano, poi transitato all’anglicanesimo e quindi tornato al cattolicesimo, spirito inquieto, profondamente critico verso il papato e convinto della necessità del superamento di una teologia d’impianto ancora medievale, razionalista radicale propugnatore dell’autonomia della ragione e della natura, innovatore della tradizione cristiana considerato eversore dai tradizionalisti, Giulio Cesare Vanini visse tra Inghilterra, Francia e Italia sempre spiato e braccato dagli sgherri dell’Inquisizione, fino a quando si decisero ad arrestarlo a Tolosa... (Continues)
Den Gottverächter schalten sie dich? mit Fluch
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/3 - 10:11

Verden er vår

Verden er vår
Vi vil forene en verden der frihet og fred skal rå.
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2015/6/2 - 12:05
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Politics

Politics
1991
People pie
No house to live no one want give
(Continues)
Contributed by dq82 2015/6/1 - 21:48

Luís Veiga Leitão: Cagliari – Ria

Luís Veiga Leitão: Cagliari – Ria
Cari ragazzi, chiedo ospitalità agli Extra per i versi che un poeta portoghese, nei suoi giorni d’esilio, volle dedicare alla mia amata Cagliari.

Luís Veiga Leitão (1912-1987) era un poeta portoghese. Subì la prigione e l’esilio a causa della sua opposizione alla dittatura dello Estado Novo. In carcere, con il solo ausilio della memoria, compose la raccolta Noite de pedra (1955).

Trascrivo da Poemas do último século antes do homem (Porto, 1979, pag. 117), una raccolta di poesie della resistenza di autori portoghesi e di autori stranieri tradotti da poeti portoghesi. [Si osservi che il titolo riprende quello del poemetto di Ghiannis Ritsos L’ultimo secolo prima dell’uomo (Ἡ τελευταία π.Α. ἑκατονταετία, 1942, di cui v. la bella traduzione del Pontani nello «Specchio» mondadoriano Prima dell’uomo, 1972).]
Salina Todo o mar
(Continues)
Contributed by Leonardo Licheri 2015/6/1 - 10:20
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The Dissident

The Dissident
ft. Myles Kennedy & The Conspirators

Album: "World on Fire" (2014)
And it's not that I'm afraid to die
(Continues)
Contributed by Matt 2015/5/30 - 16:28
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Vuorilla kulkevat suuret tuulet

Vuorilla kulkevat suuret tuulet
Eino Leino (1878 - 1926) is one of the most beloved Finnish poets and definitely the one most frequently cited. His poetry is characterised by mythic tradition, symbolism, harmonious rhyming and a perfect command of the language.

In Rome, a memorial plate on the wall of the house at 17 Lungotevere Prati reads: "In questa casa negli anni 1908 - 1909 il grande poeta finlandese Eino Leino tradusse La Divina Commedia con amore ispirato alla universalità di Roma."

The message of this poem from 1898 is universal and everlasting: be alert to seeming peace, because it often carries the seeds of unrest.
Vuorilla kulkevat suuret tuulet,
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2015/5/30 - 15:02
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Elle tourne la terre

Elle tourne la terre
Interpretata da Mouloudji
Ell' tourne et se nomme la terre
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2015/5/30 - 09:57

Al Sole

La canzone "Al Sole" viene scritta a meta' degli anni 90,in Italia,dopo l'ennesimo fallimento del movimento socio-politico chiamato "La Pantera" a cui l'autore partecipò attivamente per promuovere idee di libertà individuale ed affrancamento intellettuale dalle pressioni mediatiche e partitiche. Si registra come nota di memoria sulle difficoltà a superare i limiti ideologici o semplicemente di personalità che sono poi la base dello sfruttamento politico delle masse da parte delle forze governative.

La canzone "Al sole" è inedita in quanto l'autore si riserva la libertà di salvarla dalle dinamiche perverse del mercato della musica ma si riserva anche la libertà di diffondere la registrazione della canzone in via privata se richiesta.
Altre canzoni di Vincenzo Granato possono essere ascoltate a questo link.
Il vento sale
(Continues)
Contributed by Vincenzo Granato 2015/5/30 - 09:14

Je ne veux pas un monde de pierre

Influencia del poema de José Hierro titulado Mundo de piedra.
Je ne veux pas un monde de pierre,
(Continues)
Contributed by Carles Viadel 2015/5/29 - 18:11

Canzona di Mastru Juanni

Anonymous
Canzona di Mastru Juanni
[dopo il 1812?]
Poema allegorico in “gadduresu” (corso gallurese) risalente alla grande carestia del 1810-12, ma forse addirittura a quella precedente, ancora più devastante, del 1780-81.
Il testo della “canzona” fu recuperato da Salvatore Sechi (1939-, storico ed accademico) che ne curò pubblicazione e commento nel suo “La canzona di mastru Juanni. La fame in Gallura in un'eccezionale satira dell' Ottocento”, edito a Sassari nel 1982.
Più recentemente Salvatore Tola, studioso sassarese, ha pubblicato un imponente studio intitolato “Il cavaliere della fame. Mastru Juanne nella poesia sarda e nelle tradizioni popolari”, edito nel 2012 dall’Istituto Etnografico della Sardegna, in cui ha raccolto molte altre versioni del poema/canzone da lui reperite in giro per l’isola.
Il testo che qui propongo – di oltre 1.000 versi! forse il più lungo mai inserito sulle CCG, insieme a Canto General di... (Continues)
Mastru Juanni è turratu
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/29 - 14:24
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Simplemente despierta María

Simplemente despierta María
[1980s]
Parole e musica di Raúl Acevedo
Nell’LP intitolato “Callejeando por decreto supremo”, pubblicato nel 1989

“Su canción más difundida de la época dictatorial es sin duda "Simplemente despierta María", una canción escrita en primera persona, en donde se presenta a una mujer pobladora que ha ido perdiendo el interés de participar en su barrio, en los quehaceres propios de su comunidad, en parte producto del efecto que produce la teleserie enajenante y por otro lado la pérdida de su compañero, quien es parte las listas de desaparecidos durante el Régimen Militar (Chile).” (es.wikipedia)

La sua canzone più nota dell’epoca della dittatura è senza dubbio "Simplemente despierta María", scritta in prima persona e rivolta ad una Maria abitante di un barrio popolare, una donna che ha perso interesse alla vita, alla lotta, alla partecipazione e si è chiusa in casa, abbruttendosi davanti alla... (Continues)
Hace un tiempo que en la pobla
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/29 - 09:09

Coffee An'

Coffee An'
An employment shark the other day I went to see,
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2015/5/29 - 09:08
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Жди меня и я вернусь

Жди меня и я вернусь
Ždi menja
[1941]
Versi di Konstantin Michajlovič Simonov / Константин Михайлович Симонов (1915-1979), reporter di guerra e scrittore sovietico.
Testo trovato su ru.wikipedia

Una poesia che divenne subito canzone amatissima dai soldati sovietici impegnati contro l’invasore nazista e che ancora oggi in Russia fa da colonna sonora ogni 9 maggio, il “Giorno della Vittoria”, quello che coincide con la resa della Germania all'Unione Sovietica, sottoscritta nella tarda serata dell’8 maggio 1945 dal feldmaresciallo tedesco Wilhelm Keitel nel quartier generale del comandante sovietico Georgij Žukov, a Berlino.

Quando scrisse questa poesia Simonov era un corrispondente di guerra che condivideva le fatiche e i rischi dei soldati dell’Armata Rossa nei primi convulsi mesi dell’aggressione nazista. La scrisse per la propria ragazza senza nessuna intenzione di pubblicarla, ritenendola troppo «intimista»... (Continues)
Жди меня, и я вернусь.
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2015/5/29 - 09:00
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Ninos

Ninos
2006
Rifiuto
Strada,foresta o miniera ignorata
(Continues)
Contributed by dq82 2015/5/28 - 22:40
Song Itineraries: Child Abuse
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Ser zapatistas

Rifiuto 2004
Stellina che nella notte
(Continues)
Contributed by dq82 2015/5/28 - 22:39
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Attento G'aribardi

Rifiuto [2004]
Modello economico sicuro Occidentale
(Continues)
Contributed by dq82 2015/5/28 - 22:36
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La Giulia

La Giulia
[1974]
Parole e musica di Tiziano Zubani
Dallo spettacolo “28 maggio, Piazza della Loggia. 1974-2006: voci e musiche per la strage”

Canzone in morte, anzi, in vita di Giulietta Banzi Bazoli (Brescia, 1940 – Brescia, 1974), insegnante di francese, militante di Avanguardia Operaia, dirigente e fondatrice della CGIL Scuola, uccisa con altre sette persone dalla bomba fatta esplodere dai fascisti in Piazza della Loggia a Brescia proprio nel corso di una manifestazione antifascista.

Sono giusto 41 anni ad oggi e ancora non c’è nessun colpevole.
Che bela la Giulia che bela
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/28 - 14:52
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Menschenjäger

Menschenjäger
[1972]
Scritta da Rio Reiser, nome d’arte di Ralph Möbius, e Ralph Steitz.
Nell’LP intitolato “Keine Macht für Niemand
Sie würden uns gern im Knast begraben
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/28 - 13:30
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Sklavenhändler

Sklavenhändler
[1971]
Parole e musica di Ralph Möbius (vero nome di Rio Reiser, leader della band, morto a soli 46 anni nel 1996)
Nel disco d’esordio di questa rock band tedesca, “Warum geht es mir so dreckig?”
Zwo, Drei, Vier
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/28 - 11:46
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Mein Name ist Mensch

Mein Name ist Mensch
[1971]
Parole e musica di Ralph Möbius (vero nome di Rio Reiser, leader della band, morto a soli 46 anni nel 1996)

Nel disco d’esordio di questa rock band tedesca, “Warum geht es mir so dreckig?”

Ehi, non vorrei dire una minkiata (io non parlo il tedesco, scusami, pardon) ma questo è proprio il manifesto contro la “Guerra dei 10.000 anni che i ricchi fanno ai poveri”!
Marco Valdooo, pensaci tuuu!!!
Ich habe viele Väter.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/28 - 11:36
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The Factory Girl

Anonymous
The Factory Girl
[XIX° sec.]
Una ballata risalente all’ultima fase della cosiddetta “Prima rivoluzione industriale”
Le radici del brano sono comunque ancora più antiche e affondano nell’Irlanda del 600.
“The Factory Girl” è stata incisa da molti artisti a partire dagli anni 50 del secolo scorso: Sarah Makem, The Critics Group, The Bothy Band, Frankie Armstrong, Louis Killen, Margaret Barry e molti altri.

Classico tema d’amore non corrisposto in cui il nobile s’invaghisce della bella operaia (o, nelle varianti, della pastorella, della mugnaia, della lattaia…) e questa lo manda, con grazia, a cagare. Infatti la bella popolana lo sa che il riccastro o se la vuole spassare oppure, se anche di vero amor si trattasse (ma c’è da dubitarne comunque), non c’è possibilità di quagliare tra un “noble rich man” e una “hard working factory girl”… Quella di Cenerentola è solo una fiaba, nella realtà ognuno deve sapere... (Continues)
As I went a-walking one fine summer's morning
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/28 - 10:39
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Poteri forti

Poteri forti
Poteri Forti
Mr Phil ft. Masito, Danno, Primo, Il Turco
Masito 
(Continues)
Contributed by dq82 2015/5/28 - 10:11
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Lotta al potere

feat. Giudafellas

Dall'album "Poteri Forti"
Febbraio 2013
Non vedi come cazzo gira? Brutto stronzo parlo chiaro, la tua faccia esplode, succhia il trip, damme il mic, scambia le tue banconote, vivo ai bordi, professo l'anarchia pe tutti i giorni, tutti i giorni, pensando bene a che fare dei sogni, vita a rate tutta merda pronta Ghighen, quella che iniettate è doppia merda che inibisce le troppe ferite, studiata già dal terzo regno (terzo Reich) pe abbattere vite, per il controllo globale, senti sto schiavo che ride, sto fuori, no microcippato stronzo, non c'è domicilio pe sta merda che distrugge il mondo, capovolgo la mia vita fino a quando percepisci il rischio, so' una falla nel sistema senza il visto come l'anticristo, occhio o piramide, Obama Skull e Bones brama, N doppia W, O, (New World Order) controllo ma oscura la trama, sento l'istinto ch... (Continues)
Contributed by dq82 2015/5/28 - 09:41

Rights of Woman

Anonymous
Rights of Woman
[1792]
Versi di anonima autrice che sul settimanale Philadelphia Minerva, il giornale su cui la poesia fu pubblicata nel 1795, si firmava “A Lady”
Sull’aria di “God Save The King”
Il testo fu ispirato al volume “A Vindication of the Rights of Woman” di Mary Wollstonecroft (1759-1797), scrittrice, filosofa e femminista britannica che fu anche testimone della Rivoluzione francese.

Sulla figura di Mary Wollstonecroft si legga “Mary Wollstonecraft, Tempo di rivoluzioni. Sui diritti degli uomini e delle donne”, raccolta a cura di Claudia Baldoli e Giannarosa Vivian, Edizioni Spartaco 2004. Su A-Rivista Anarchica se ne può leggere un estratto, “Estranea ai suoi tempi”, un profilo della Wollstonecroft fatto da Emma Goldman.
God save each female's right,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/28 - 09:23

1.3.1.2. (A Carlo)

1.3.1.2. (A Carlo)
2012
dall'album "Babylondon"
feat. Radio Riot
Piazza Alimonda trema, Piazza Alimonda,
(Continues)
Contributed by dq82 2015/5/28 - 09:19
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Ci sono giorni (Genova 2001)

Ci sono giorni (Genova 2001)
Dall'album "ORA"
Anno 2005
Ci sono giorni
(Continues)
Contributed by dq82 2015/5/28 - 09:10
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Europa

Europa
2012
Ballast der Republik

Canzone del gruppo tedesco Die Toten Hosen, che parla della difficile traversata dei migranti nel mediterraneo per raggiungere l'europa e della morte che molti di loro trovano in fondo al mare.
Unten im Hafen setzten sie die Segel
(Continues)
Contributed by leoskini 2015/5/27 - 17:38
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Pablo Neruda: La lámpara marina

Pablo Neruda: La lámpara marina
La lámpara marina (La lampada marina) dà il titolo a un gruppo di cinque poesie dedicate al Portogallo, soffocato dalla dittatura di Salazar. Costituisce il libro XV del volume nerudiano Las uvas y el viento (Santiago de Chile, Nascimento, 1954).
Trascrivo dalle Obras completas di Pablo Neruda, 4a ed. aumentada, Buenos Aires, Losada, 1973, vol. I, pagg. 871-876.
I
(Continues)
Contributed by Leonardo Licheri 2015/5/27 - 15:35
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Kèlè

Kèlè
[2011]
Parole e musica di Fatoumata Diawara (1982-), cantautrice, compositrice ed attrice maliana che vive tra Bamako e Parigi.
Nel suo album d’esordio, “Fatou”

Io AMO questa donna!

“Je demande aux chefs d’État africains de cesser de faire la guerre. Je demande aux dirigeants du monde entier de cesser de faire la guerre. Elle n'a profité qu'aux dirigeants et à leurs clans. Tout ce sang qui coule et tous ces innocents qui meurent pour rien !” - Fatoumata Diawara
Ni n’ye n’miri ne bè kasila
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/27 - 14:02
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Por la libertad

Por la libertad
(2009)

Album: "La tierra está sorda"

I morti e gli assassinati nel carcere franchista di San Cristóbal in Navarra venivano sepolti con una bottiglia tra le gambe. Dentro, un foglio riportava il nome e la condanna. Questo pezzo di terra è conosciuto come "il cimitero delle bottiglie".
La tarde huele a ganas de llover y el corazón late
(Continues)
2015/5/26 - 20:46

Józef Wittlin: Grzebanie wroga

Józef Wittlin: Grzebanie wroga
[1920]
Versi di Józef Wittlin dalla raccolta di poesie "Hymny" (Inni)
È una delle poesie giovanili di Wittlin, l'autore del celeberrimo romanzo "Sól ziemi" (Il sale della terra), scritte nel periodo della guerra polacco-ucraina (1918-1920). Il titolo si potrebbe tradurre come "La sepoltura di un nemico".
Edizione della casa editrice Wydawnictwa J. Mortkowicz,
Warszawa 1929.
Segnali di memoria

Jozéf Wittlin (Dymitrów, 1896 – New York, 1976) è stato uno scrittore polacco. Durante la prima guerra mondiale combatté nell'esercito austro-ungarico, esperienza che narrò nel suo Il sale della terra (1935). Traduttore dell'Odissea, fu inoltre redattore del Settimanale polacco negli USA. - it.wikipedia


GRZEBANIE WROGA
(Continues)
Contributed by Krzysztof Wrona 2015/5/26 - 19:05
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ダッ!ダッ!脱・原発の歌

ダッ!ダッ!脱・原発の歌
Da~tsu! Da~tsu! Datsu genpatsu no uta
[2011]
Autore: Seifuku Kojo Iinkai (SKI, School Uniform Improvement Committee) o una delle sue componenti.
Sul lato B di questo singolo si trova 原発さえなければ / Genpatsu sae nakereba
Testo trovato su Japanese Protest Songs

Ancora una canzone dal Giappone “post-post-atomico”, intendo dire quello del dopo Hiroshima-dopo Fukushima…
ダッ!ダッ!脱・原発 ダッ!ダッ!脱・原発
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/26 - 14:49
Song Itineraries: No Nukes
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Jeanne

Jeanne
[1962]
Paroles et musique de Georges Brassens
Parole e musica di Georges Brassens
Lyrics and music by Georges Brassens
Album: Les trompettes de la rénommée

"La deuxième partie très bouleversante de la Chanson pour l'auvergnat. À mon avis, la meilleure chanson de l'histoire de l'humanité sans aucun doute." [Carles Viadel]
Chez Jeanne, la Jeanne,
(Continues)
Contributed by Carles Viadel 2015/5/26 - 13:18

Nanking! Nanking!

Nanking! Nanking!
[2000]
Concerto per pipa (琵琶, liuto cinese a quattro corde) ed orchestra opera del compositore sino-americano Bright Sheng / 盛宗亮 (1955-)

Una composizione dedicata al massacro di Nanchino, antica capitale della Repubblica cinese, avvenuto tra il dicembre del 1937 ed il febbraio 1938 durante l’occupazione giapponese. A città espugnata, l’esercito imperiale nipponico si abbandonò ad ogni sorta di atrocità: stupri, saccheggi, incendi, esecuzioni di massa di prigionieri di guerra e civili. Le stime dei morti vanno da 50.000 fino a 300.000: quelle più caute sono degli storici giapponesi, quello più alto (oltre 300.000 morti) è il calcolo accolto dal governo cinese. Gli storici non di parte ritengono comunemente che nella città e nel distretto di Nanchino gli occupanti giapponesi causarono in poche settimane non meno di 200.000 morti.

“The work is jointly commissioned by Norddeutscher Rundfunk... (Continues)
[strumentale]
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/26 - 12:11
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一握り人の罪

一握り人の罪
[2014]
Parole di Kenji Sawada / 沢田 研二
Musica di Ōyama Taiki /大山泰輝
Testo trovato su Japanese Protest Songs

Un’altra canzone sull’onda del grande disastro nucleare di Fukushima…
昔、海辺の小さな寂れかけてた村に
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/26 - 10:11
Song Itineraries: No Nukes

F.A.P.P. フクシマ・アトミック・パワー・プラント [Fukushima Atomic Power Plants]

F.A.P.P. フクシマ・アトミック・パワー・プラント [Fukushima Atomic Power Plants]
[2012]
Parole di Kenji Sawada / 沢田 研二
Musica di Shibayama Kazuhiko /柴山和彦
Testo trovato su Japanese Protest Songs

Un’altra canzone sull’onda del grande disastro nucleare di Fukushima…
太陽と放射線、冷たいね
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/26 - 09:52
Song Itineraries: Earthquakes, No Nukes
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今こそ流れを変える時 (Now's the Time to Change)

今こそ流れを変える時 (Now's the Time to Change)
[2013]
Nell’album intitolato “Imakoso” di questo musicista e attivista anti-nucleare nippo-coreano.
Testo trovato su Japanese Protest Songs

Un’altra canzone sull’onda del grande disastro nucleare di Fukushima…
今逃げるのかよ どこへ行くのか
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/26 - 08:38
Song Itineraries: No Nukes
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Crv

Crv
[1994]
Testo / Lyircs / Tekst: Milan Mladenović
Musica / Music / Muzika: Milan Mladenović - Mitar Subotić "Suba"
Album: Angel's Breath



"Ovaj album predstavlja nastavak mog rada u borbi protiv primitivizma u današnjoj kulturi, koji je uzeo maha uglavnom zbog nemilosrdnih političkih igara moći, koje su prouzrokovale sveopšte udaljavanje od spiritualnog."

"This album represents a continuation of my work in fighting against primitivism in today's culture, which had taken its toll mostly due to the ruthless political power games, causing an overall departure from the spiritual"

“Questo album rappresenta una continuazione del mio lavoro di lotta contro il primitivismo della cultura odierna, che ha preteso il suo tributo di vittime grazie agli spietati giochi politici di potere e ha causato un generale allontanamento dalla spiritualità.” - Milan Mladenović.

La storia degli Angel's Breath... (Continues)
Vi slepi, vi gluvi, vi sebični ljudi
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/5/25 - 15:54
Song Itineraries: Balkan Wars of the 90's
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傷痍軍人の歌 (Did The War Really End?)

傷痍軍人の歌 (Did The War Really End?)
[1995]
Nell’album intitolato “Who Can Save The World?” di questo musicista e attivista anti-nucleare nippo-coreano.
Testo trovato su Japanese Protest Songs

Una canzone dedicata ad alcuni “effetti collaterali” della guerra, ai reduci mutilati ed invalidi e alle cosiddette “donne di conforto” (ianfu / 慰安婦), decine, forse centinaia, di migliaia di giovani cinesi e coreane (ma anche da Filippine, Burma, Tailandia, Vietnam, Malesia, Taiwan, Indonesia e Timor Est) che prima e durante la Seconda guerra mondiale vennero ridotte a schiave sessuali ad uso dell’esercito imperiale giapponese.

Nel ritornello del brano l’autore fa anche riferimento al “Matsushiro Daihon'ei Ato”, il quartier generale imperiale sotterraneo di Matsushiro, vicino a Nagano, un sistema di rifugi scavato nella montagna e destinato alla protezione dell’Imperatore e dei vertici dell’esercito. La sua costruzione iniziò tardivamente,... (Continues)
子供のころのお祭りだった
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/25 - 15:43

Hiroshima (Never Again)

Hiroshima (Never Again)
[1995]
Nell’album intitolato “Who Can Save The World?” di questo musicista e attivista anti-nucleare nippo-coreano.
Testo trovato su Japanese Protest Songs


Hiroshima, Hiroshima
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/25 - 14:43
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1985

1985
[1985]
Scritta da 甲本ヒロト / Hiroto Kōmoto.
Il primo singolo della punk rock band giapponese costituitasi proprio quell’anno.
Brano registrato dal vivo, durante un concerto alla fine del 1985, e mai incluso in alcun LP.
Una riflessione sull’olocausto nucleare a 40 anni da Hiroshima e Nagasaki.
1985 国籍不明の
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/25 - 13:53
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Which Side

Which Side
[2014]
Parole e musica di Jackson Browne
Nell’album intitolato “Standing in the Breach”

La guerra, il mercato delle armi, il pensiero unico neoliberista, l’avidità delle corporations, i piani di salvataggio delle banche (autrici dei dissesti globali) mentre la gente muore di fame, la politica al soldo di ricchi e potenti, la distruzione progressiva del pianeta… E tu, Da che parte stai?
L’immagine in copertina si riferisce al devastante terremoto ad Haiti nel 2010. I due scampati che attraversano le macerie tenendosi per mano descrivono il messaggio di fondo di questo ultimo lavoro del vecchio Browne: tutta la morte, il deserto, la distruzione che ci circondano rendono l’amore - fondamentale risorsa ed estrema difesa degli essere umani - ancora più difficile ma ancora più necessario.
You might be a young man with the mountain in his step
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/25 - 13:11
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Muros y puertas

Muros y puertas
[2000]
Parole e musica di Carlos Varela, cantautore cubano
Nell’album intitolato “Nubes”
Desde que existe el Mundo
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/25 - 12:52
Song Itineraries: Anti War Love Songs
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Un pregiudizio

Un pregiudizio
2015

Ventruto, dopo il featuring con i Modena City Ramblers giunge ad un’altra preziosa collaborazione: il nuovo brano “Un pregiudizio” vede infatti la partecipazione straordinaria dei Gang, storica band combat folk recentemente tornata sulla scena con un nuovo album di inediti.

Un pregiudizio è una canzone che presenta una melodia molto coinvolgente tinta da forti venature rock folk, un'accusa in musica alle barriere sociali innalzate verso chi presenta qualsiasi tipo di diversità, sia essa di natura fisica, psichica, etnica, o sessuale).

«Conosco bene il problema del pregiudizio - afferma il cantautore - spesso causa di discriminazione ed isolamento e di un conseguente stato di stress. Occorre sempre evitare giudizi a priori o disfattisti soprattutto se non si ha avuto modo di conoscere a fondo le persone in questione. Si tratta di una delle principali battaglie sociali».

L’intervento... (Continues)
Cammina d'un passo distratto
(Continues)
Contributed by dq82 2015/5/25 - 12:11
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If I Could Be Anywhere

If I Could Be Anywhere
[2014]
Parole e musica di Jackson Browne
Nell’album intitolato “Standing in the Breach”

La guerra, il mercato delle armi, il pensiero unico neoliberista, l’Impero statunitense (solo l’ultimo in ordine di tempo), la distruzione progressiva del pianeta… Per il vecchio Browne tutto questo mortifero inquinamento rende l’amore - fondamentale risorsa ed estrema difesa degli essere umani - ancora più difficile ma ancora più necessario.
L’immagine in copertina si riferisce al devastante terremoto ad Haiti nel 2010. Ed il terremoto è visto da Browne come un segno funesto dell’insofferenza del nostro Pianeta per tutte le offese che, imperterriti, continuiamo ad infliggergli…
Sliding on the shimmering surface between two worlds
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/25 - 11:44
Song Itineraries: War on Earth
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Ulrike

Ulrike
[1990]
Slap!

Ulrike Meinhof was Red Army Faction founder and left wing author; Contains a sample from the song "Can't Help Falling in Love With You" performed by Elvis
You sometimes wonder and you sometimes wonder
(Continues)
Contributed by dq82 2015/5/25 - 11:40
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The Long Way Around

The Long Way Around
[2014]
Parole e musica di Jackson Browne
Nell’album intitolato “Standing in the Breach”

La guerra, il mercato delle armi, il pensiero unico neoliberista (il Project for the New American Century), la distruzione progressiva del pianeta… Per il vecchio Browne tutto questo mortifero inquinamento rende l’amore - fondamentale risorsa ed estrema difesa degli essere umani - ancora più difficile ma ancora più necessario.
L’immagine in copertina si riferisce al devastante terremoto ad Haiti nel 2010.
I don't know what to say about these days
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/25 - 11:34
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Incubo numero zero

Incubo numero zero
[1977]
Testo e musica di Claudio Lolli
Album: Disoccupate le Strade dai Sogni

Canzone dedicata a Ulrike Meinhof

Nella canzone Incubo numero zero, Lolli enunciò con le seguenti parole il convincimento che fosse ormai svanita la prospettiva di trasformare la società italiana: «Disoccupate le strade dai sogni, / ed arruolatevi nella polizia, / ci sarà bisogno di partecipare / ed è questo il modo / al nostro progetto di democrazia».

9 maggio 1976, il corpo di Ulrike Meinhof viene trovato senza vita, appeso alla finestra della sua cella nel braccio speciale del carcere di Stoccarda Stammheimer. Le perizie legali, sempre molto lacunose ed incomplete, si orientano tutte verso l’ipotesi del suicidio della militante rivoluzionaria. Ma ci sono elementi che non convincono; gli altri detenuti non credono alla versione ufficiale in cui poliziotti e medici legali si contraddicono senza pudore. E... (Continues)
Il giorno di solito comincia sporco
(Continues)
Contributed by dq82 2015/5/25 - 11:33
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Information Wars

Information Wars
[1996]
Scritta da Jackson Browne, Jeffrey Cohen, Mark Goldenberg, Kevin McCormick, Scott Thurston e Jeff Young.
Nell’album di Jackson Browne intitolato “Looking East”
Give us twenty minutes and we'll give you the world
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/25 - 10:41

Gesang der Reiskahnschlepper

Gesang der Reiskahnschlepper
[1930]
Ein Song von Bert Brecht mit Musik von Hanns Eisler
Aus dem Lehrstück Die Maßnahme
Un Song di Bert Brecht con musica di Hanns Eisler
Dal dramma didattico La linea di condotta

Se nel Lied des Händlers si sono visti i meccanismi bruti del capitalismo espressi, appunto nella maniera più chiara e brutale, da un capitalista (si conosce soltanto il prezzo della merce inanimata e animata, perché anche il lavoratore è merce), in questo Canto dei battellieri del riso gli stessi meccanismi sono espressi, in modo dolente ma altrettanto brutale, dal lavoratore-merce. Come nella Canzone del commerciante Brecht si serve ancora dei “Battellieri del riso” cinesi, gli ultimi degli ultimi in quanto pura merce addetta al durissimo trasporto di una merce di base ottenuta a sua volta con la schiavitù contadina. I battellieri sono dei “sottoschiavi”, se si può usare il termine. Sottoschiavi che tirano... (Continues)
In der Stadt oben am Fluß
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/5/25 - 10:38
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Mean Things Happening in This Land

Mean Things Happening in This Land
[1930s]
Parole e musica di John Handcox (1904-1992), cantautore e bracciante afroamericano dell’Arkansas, che negli anni della Grande Depressione fu militante del combattivo sindacato Southern Tenant Farmers’ Union.
Testo trovato sul solito, ottimo Mudcat Café

La traccia che apre la raccolta intitolata “John L. Handcox: Songs, Poems, And Stories of the Southern Tenant Farmers Union”, WVU Press, 2005.

Una canzone che ebbe molta fortuna anche in seguito, ripresa – di volta in volta con contenuti anche diversi - da Pete Seeger, Sister Rosetta Tharpe, Agnes “Sis” Cunningham, Woody Guthrie. John Handcox si riferiva qui alle condizioni di lavoro e di lotta dei braccianti di alcuni Stati del sud ma c’è pure una strofa che s’interroga sull’inutilità della partecipazione degli USA alla Grande Guerra...
There is mean things happening in this land
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/25 - 09:45
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You Can (Mass Trespass, 1932)

You Can (Mass Trespass, 1932)
2005
Dall'album "A Singsong and a scrap"

Per il ramblers mass trespass si veda The Manchester Rambler
For all those feet in ancient times
(Continues)
Contributed by dq82 2015/5/24 - 20:32
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Fields of St. Etienne

Fields of St. Etienne
Testo / Lyrics: Graham Lyle
Through the fields of St. Etienne
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2015/5/24 - 17:05
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Geh mit uns

Musica / Music / Musik: »Bye And Bye«
Testo / Lyrics / Text: Gerd Semmer
Halt, bleib stehen, geh nicht an uns vorbei.
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2015/5/24 - 15:33
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Perché non dormi fratello

Perché non dormi fratello
English translation by Alice Bellesi
WHY AREN'T YOU SLEEPING, BROTHER?
(Continues)
Contributed by Alice Bellesi 2015/5/23 - 17:19
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Creemos el hombre nuevo

Creemos el hombre nuevo
English translation by Alice Bellesi
LET'S CREATE THE NEW MAN
(Continues)
Contributed by Alice Bellesi 2015/5/23 - 16:19
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L'hana mortu cantande

L'hana mortu cantande
Confermo che l'armonizzazione di Tonino Puddu è completamente differente da quella di piero marras, ed è per coro. La potete trovare qui:

https://www.youtube.com/watch?v=gC4qYWDU72Y

Una versione ancora diverse è quella del coro Barbagia, qui:
https://www.youtube.com/watch?v=kZ2oDrg6L58
Salvatore 2015/5/22 - 20:27
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Monte Pasubio

Monte Pasubio
@Nipote di un reduce Alpino: Il canto "Monte Pasubio" è un canto d'autore, parole di Carlo Gemignani e musica di Bepi de Marzi, con questo non voglio dire che non sia un canto ispirato al periodo della ritirata dal Pasubio. E anzi è uno dei pochissimi canti che si sono ispirati alle vicende del Pasubio.
Ma quello che tendo a sottolineare è che essendo d'autore, e l'autore nato nel 1935, non può essere considerato un Canto della Prima Guerra Mondiale (e neppure della seconda)... ovvero nato tra i soldati (alpini) in quel periodo.
Senza dubbio un gran bel canto "ispirato" alla Grande Guerra, inciso nel 1968 da "I Crodaioli" di De Marzi.
Non mi risulta quindi non potesse essere cantata in presenza di ufficiali, tanto che il Coro della Brigata Alpina Julia lo ha sempre avuto in repertorio fin dal 1979...
Vedo! :-)
Ivan Fozzer 2015/5/22 - 16:43
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Ambaradan

Ambaradan
Chanson italienne – Ambaradan – Alessio Lega – 2015
Texte et musique de Alessio Lega



Le sympathique mot « ambaradan » (ou « ambaradam »), qui en italien familier signifie « bordel, confusion, confusion », n'a pas une origine très sympathique, comme déjà nous avons eu le moyen de dire dans l'introduction à une homonyme chanson de Yo Yo Mundi, « Ambaradan » (de 2002). La bataille pour la conquête de l'Amba Aradam (dans l'Éthiopie Septentrionale) de la part des troupes italiennes pendant la guerre abyssine se déroula à partir du 12 février 1936 et fut un massacre aux aspects, cependant, un peu particuliers. Dans la bataille de l'Amba Aradam, en effet, les troupes italiennes étaient alliées à des tribus locales qui, à leur tour, avaient noué des liens même avec les Éthiopiens. Dans l'affrontement se créa à un certain point une telle confusion de sorte que personne n'était plus en mesure de... (Continues)
AMBARADAN
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/5/22 - 14:31

Sundown

Sundown
[1937]
Parole e musica di Agnes “Sis” Cunningham
Nella raccolta intitolata “Sis Cunningham - Broadside Ballads, Vol. 9: Sundown”, pubblicato dalla Folkways Records nel 1976.

Una canzone dai campi di cotone nel Missouri degli anni 30.
Per combattere la depressione e l’inaridimento dei terreni agricoli, l’Agricultural Adjustment Administration (AAA) di Roosevelt fece applicare nuovi metodi di coltivazione e abbassare drasticamente la produzione, in modo che i prodotti raggiungessero un prezzo di mercato minimo significativo. Per fare questo il settore agricolo fu fortemente sovvenzionato con assegni federali, che però s’intascarono interamente i proprietari. Come al solito furono i ricchi ad arricchirsi e i poveri ad impoverirsi ulteriormente.

Sfruttati come sempre e, per di più, presi per il culo, gli “sharecroppers” si organizzarono in sindacato, la Southern Tenant Farmers' Union (STFU),... (Continues)
Down in the cotton row, pickin in the sun
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/22 - 13:12




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