Les prolétaires
Les prolétaires, Version 2013
D'après l'album "C'est ça qu'on aime vivre avec"
Les prolétaires, Versione 2013
Dall'album "C'est ça qu'on aime vivre avec"
Caro Riccardo,
Gilles ha attualizzato la seconda parte del testo nel 2013,
queste le variazioni:
D'après l'album "C'est ça qu'on aime vivre avec"
Les prolétaires, Versione 2013
Dall'album "C'est ça qu'on aime vivre avec"
Caro Riccardo,
Gilles ha attualizzato la seconda parte del testo nel 2013,
queste le variazioni:
À Nantes, à Rennes ou à Brest, licencient les entreprises
(Continues)
(Continues)
Contributed by Flavio Poltronieri 2015/6/18 - 22:38
Caryl Chessman
Chanson italienne – Caryl Chessman – Lorenzo De Antiquis – 1960
À chanter sur l'air de Le ultime ore e la decapitazione di Sante Caserio.
CARYL CHESSMAN, LE BANDIT À LA LUMIÈRE ROUGE
Le cas de Caryl Chessman, dans les années 1950, réussit plus que tout autre à ameuter l'opinion publique contre la peine de mort, tant aux États-Unis qu'à l'étranger (témoin cette chanson d'un des plus populaires aèdes italiens, qui ne choisit pas par hasard l'air de Caserio.
Né en 1921, Caryl Chessman était un cambrioleur de profession qui avait passé une grande partie de sa vie en prison. Libéré par une mesure de grâce de la prison de Folsom, en janvier de 1948, il fut à nouveau arrêté à Los Angeles comme le « Bandit à la lumière rouge». Il s'agissait d'un criminel qui attaquait surtout des petits couples à l'écart dans les parkings et dans d'autres endroits isolés, en utilisant un clignotant rouge comme... (Continues)
À chanter sur l'air de Le ultime ore e la decapitazione di Sante Caserio.
CARYL CHESSMAN, LE BANDIT À LA LUMIÈRE ROUGE
Le cas de Caryl Chessman, dans les années 1950, réussit plus que tout autre à ameuter l'opinion publique contre la peine de mort, tant aux États-Unis qu'à l'étranger (témoin cette chanson d'un des plus populaires aèdes italiens, qui ne choisit pas par hasard l'air de Caserio.
Né en 1921, Caryl Chessman était un cambrioleur de profession qui avait passé une grande partie de sa vie en prison. Libéré par une mesure de grâce de la prison de Folsom, en janvier de 1948, il fut à nouveau arrêté à Los Angeles comme le « Bandit à la lumière rouge». Il s'agissait d'un criminel qui attaquait surtout des petits couples à l'écart dans les parkings et dans d'autres endroits isolés, en utilisant un clignotant rouge comme... (Continues)
CARYL CHESSMAN
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/6/18 - 22:10
Il libro in una mano, la bomba nell'altra
Chanson italienne – Col Libro In Una Mano, La Bomba Nell’altra – Negrita – 2008
Texte et musique : Negrita
Texte et musique : Negrita
AVEC LE LIVRE DANS UNE MAIN ET LA BOMBE DANS L'AUTRE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/6/18 - 19:23
L’école
[1961]
Parole e musica di Pierre Selos (1940-), cantautore originario di Tolosa, attivo solo fino al 1974.
In un 45 giri del 1961.
Parole e musica di Pierre Selos (1940-), cantautore originario di Tolosa, attivo solo fino al 1974.
In un 45 giri del 1961.
Elle sourit de toutes ses grilles,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/18 - 16:45
Song Itineraries:
Child Abuse
Quel Monde?
[1974]
Parole e musica di Elté e Pierre Selos (1940-), cantautore originario di Tolosa, attivo solo fino al 1974.
Nell’ultimo album di Selos, intitolato “Un regard”, con Elté, ossia tal Laurent Terrisse, che all’epoca era un ragazzino di 13 anni (ignoro chi fosse e cosa ne sia stato dopo).
Parole e musica di Elté e Pierre Selos (1940-), cantautore originario di Tolosa, attivo solo fino al 1974.
Nell’ultimo album di Selos, intitolato “Un regard”, con Elté, ossia tal Laurent Terrisse, che all’epoca era un ragazzino di 13 anni (ignoro chi fosse e cosa ne sia stato dopo).
Sans vouloir à tout prix vous pousser dans la tombe
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/18 - 16:38
Song Itineraries:
War on Earth
Occitanie
[1972]
Parole di Pierre Selos (1940-), cantautore originario di Tolosa, attivo solo fino al 1974.
Musica di Pierre Selos e Bruno Bontempelli
Nel LP intitolato “L’armateur”
Parole di Pierre Selos (1940-), cantautore originario di Tolosa, attivo solo fino al 1974.
Musica di Pierre Selos e Bruno Bontempelli
Nel LP intitolato “L’armateur”
En ce temps là, chez moi, on cueillait des oranges ;
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/18 - 16:00
Song Itineraries:
The Cathars and and the Albigensian Crusade
Murales contro la guerra e di lotta da tutto il mondo / Antiwar and Militant Murals Around the World
Scuola Pertini, Montanaro, Torino
Bozzetto di Zerocalcare
Giuseppe Prono fu il primo montanarese a salire in montagna dopo l’8 settembre 1943. Era il figlio di Antonio Prono, uno dei locali dirigenti del PCI. Non essendo ancora costituito nessun gruppo nell’alto Canavese, Prono si unì alle bande della Valle di Lanzo. Durante un rastrellamento tedesco presso il ponte di ferro della ferrovia Ciriè-Lanzo alla periferia di Ceres, venne ferito e catturato dai tedeschi. Trascinato da questi per un centinaio di metri fino in fondo alla scarpata venne fucilato senza processo. Giuseppe Prono fu il primo partigiano montanarese a cadere durante i 20 mesi di guerra. Aveva soltanto 19 anni. (tratto da “I giorni della Libertà”)
Bozzetto di Zerocalcare
Giuseppe Prono fu il primo montanarese a salire in montagna dopo l’8 settembre 1943. Era il figlio di Antonio Prono, uno dei locali dirigenti del PCI. Non essendo ancora costituito nessun gruppo nell’alto Canavese, Prono si unì alle bande della Valle di Lanzo. Durante un rastrellamento tedesco presso il ponte di ferro della ferrovia Ciriè-Lanzo alla periferia di Ceres, venne ferito e catturato dai tedeschi. Trascinato da questi per un centinaio di metri fino in fondo alla scarpata venne fucilato senza processo. Giuseppe Prono fu il primo partigiano montanarese a cadere durante i 20 mesi di guerra. Aveva soltanto 19 anni. (tratto da “I giorni della Libertà”)
dq82 2015/6/18 - 15:42
Mon frère m'a dit
[1965]
Parole e musica di Pierre Selos (1940-), cantautore originario di Tolosa, attivo solo fino al 1974.
“Mio fratello mi ha detto: - Sulla mia collina la primavera non è tornata. Rifioriranno i biancospini quando i cannoni taceranno…”
Parole e musica di Pierre Selos (1940-), cantautore originario di Tolosa, attivo solo fino al 1974.
“Mio fratello mi ha detto: - Sulla mia collina la primavera non è tornata. Rifioriranno i biancospini quando i cannoni taceranno…”
Mon frère m'a dit "Sur ma colline
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/18 - 15:35
Martin Luther King
[1969]
Parole di Pierre Selos (1940-), cantautore originario di Tolosa, attivo solo fino al 1974.
Musica di Pierre Selos e François Rauber
Parole di Pierre Selos (1940-), cantautore originario di Tolosa, attivo solo fino al 1974.
Musica di Pierre Selos e François Rauber
(Martin Luther King)
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/18 - 15:26
Song Itineraries:
Martin Luther King, Racism and Slavery in the USA
Les cons sont là!
[1981]
Parole e musica di Pierre Selos (1940-), cantautore originario di Tolosa, attivo solo fino al 1974.
E infatti l’ultimo album di Selos è del 1974, “Un regard”. Allora lasciò il cantautorato per dedicarsi alla scrittura e, proprio nel 1974, fondò una rivista intitolata “Possible”. Nel 1981, come supplemento alla pubblicazione, Selos allegò una musicasetta intitolata “Salut!” da cui è tratta questa canzone. Da allora non ha più pubblicato nulla in ambito musicale.
Parole e musica di Pierre Selos (1940-), cantautore originario di Tolosa, attivo solo fino al 1974.
E infatti l’ultimo album di Selos è del 1974, “Un regard”. Allora lasciò il cantautorato per dedicarsi alla scrittura e, proprio nel 1974, fondò una rivista intitolata “Possible”. Nel 1981, come supplemento alla pubblicazione, Selos allegò una musicasetta intitolata “Salut!” da cui è tratta questa canzone. Da allora non ha più pubblicato nulla in ambito musicale.
Les cons sont là!
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/18 - 15:15
La mine
[1965]
Parole e musica di Pierre Selos (1940-), cantautore originario di Tolosa, attivo solo fino al 1974.
In un 45 giri del 1965.
Parole e musica di Pierre Selos (1940-), cantautore originario di Tolosa, attivo solo fino al 1974.
In un 45 giri del 1965.
Tout au commencement
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/18 - 14:59
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Voilà voilà
In Italia come in Francia sembra che tutti i problemi vengano dagli stranieri e dagli immigrati. Il solito réfren!
Voilà, voilà, que ça recommence
(Continues)
(Continues)
Contributed by Donatella Leoni 2015/6/18 - 14:00
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
La bombe atomique
canzone ironica sulla bomba atomica
https://www.youtube.com/watch?v=ulmbBBL9r9Q
https://www.youtube.com/watch?v=ulmbBBL9r9Q
non ho trovato il testo
Contributed by Donatella Leoni 2015/6/18 - 13:46
Le cul de la patronne
Ici, in Belgio, on n'arrête pas de nous casser les noix avec la commémoration de la bataille de Waterloo... Nous proposons donc de diffuser dans tous les reportages, vidéos, commentaires, articles... relatifs à cette grande boucherie chevaline et humaine, ce Cul de la Patronne, immortel et impérissable barrage contre la guerre.
Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
Marco Valdo M.I. 2015/6/18 - 12:55
Avec les Juifs
[1963]
Parole e musica di Pierre Selos (1940-), cantautore originario di Tolosa, attivo solo fino al 1974.
In un suo disco del 1963.
Parole e musica di Pierre Selos (1940-), cantautore originario di Tolosa, attivo solo fino al 1974.
In un suo disco del 1963.
Jette encore un dernier regard
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/18 - 10:38
Song Itineraries:
Extermination camps
Mais pourquoi?
[1964]
Parole e musica di Pierre Selos (1940-), cantautore originario di Tolosa, attivo solo fino al 1974.
Nel disco collettivo intitolato “Toi, qu'as-tu fait pour mon pays?”, un’iniziativa per la lotta contro la fame nel Terzo Mondo.
Risuona una certa retorica cattolica nella prima produzione di Selos ma scelgo comunque di proporre questo brano per via soprattutto di due versi della terza strofa, che recitano così: “Perché verrà il tempo, se noi continueremo ad ignorare il loro grido, verrà il tempo in cui quegli uomini verranno qui da noi…”
Parole e musica di Pierre Selos (1940-), cantautore originario di Tolosa, attivo solo fino al 1974.
Nel disco collettivo intitolato “Toi, qu'as-tu fait pour mon pays?”, un’iniziativa per la lotta contro la fame nel Terzo Mondo.
Risuona una certa retorica cattolica nella prima produzione di Selos ma scelgo comunque di proporre questo brano per via soprattutto di due versi della terza strofa, che recitano così: “Perché verrà il tempo, se noi continueremo ad ignorare il loro grido, verrà il tempo in cui quegli uomini verranno qui da noi…”
Il est des soleils qui ne font jamais lever les moissons,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/18 - 10:17
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Birmingham Sunday
Hate Crime. Nine Killed in Shooting at Black Church in Charleston SC
A white gunman opened fire Wednesday night at a historic black church in downtown Charleston, S.C., killing nine people before fleeing and setting off an overnight manhunt, the police said.
At a news conference with Charleston’s mayor early Thursday, the police chief, Greg Mullen, called the shooting a hate crime. (NYT)
A Charleston, lo scorso aprile, un afroamericano di nome Walter Scott era stato ucciso, colpito alla schiena (8 colpi!) mentre fuggiva, dal poliziotto bianco Michael Slager, poi incriminato per omicidio di primo grado, ma solo in seguito alla diffusione di un video amatoriale in cui si vede chiaramente il poliziotto che, senza essere minimamente in pericolo, abbatte il fuggiasco come un cane.
A white gunman opened fire Wednesday night at a historic black church in downtown Charleston, S.C., killing nine people before fleeing and setting off an overnight manhunt, the police said.
At a news conference with Charleston’s mayor early Thursday, the police chief, Greg Mullen, called the shooting a hate crime. (NYT)
A Charleston, lo scorso aprile, un afroamericano di nome Walter Scott era stato ucciso, colpito alla schiena (8 colpi!) mentre fuggiva, dal poliziotto bianco Michael Slager, poi incriminato per omicidio di primo grado, ma solo in seguito alla diffusione di un video amatoriale in cui si vede chiaramente il poliziotto che, senza essere minimamente in pericolo, abbatte il fuggiasco come un cane.
Bernart Bartleby 2015/6/18 - 09:46
Le bombe
[2012]
Scritta da Le Formiche (Giuseppe La Formica, Roberto Calabrese, Carmelo Drago, Valerio Mina), gruppo rock palermitano.
Singolo del 2012 poi incluso nell’album “Figli di nessuno” del 2014.
“La storia di Palermo è segnata dalle bombe: da quelle del ’43 e del '92, che ne hanno messo in ginocchio le speranze di giustizia, fino a quelle bombe invisibili dei giorni nostri, ugualmente violente e subdole che costringono generazioni intere a lasciare affetti e luoghi cari per andare lontano.
Le bombe porta in sé una risposta a queste condizioni.
La risposta è rimanere qui e lottare in prima linea per i propri sogni.” (Le Formiche)
Scritta da Le Formiche (Giuseppe La Formica, Roberto Calabrese, Carmelo Drago, Valerio Mina), gruppo rock palermitano.
Singolo del 2012 poi incluso nell’album “Figli di nessuno” del 2014.
“La storia di Palermo è segnata dalle bombe: da quelle del ’43 e del '92, che ne hanno messo in ginocchio le speranze di giustizia, fino a quelle bombe invisibili dei giorni nostri, ugualmente violente e subdole che costringono generazioni intere a lasciare affetti e luoghi cari per andare lontano.
Le bombe porta in sé una risposta a queste condizioni.
La risposta è rimanere qui e lottare in prima linea per i propri sogni.” (Le Formiche)
Il padre di mio padre aveva
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/17 - 22:28
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Le Retour du Printemps
Le Retour du Printemps
Chanson française – Le Retour du Printemps – Marco Valdo M.I. – 2015
ARLEQUIN AMOUREUX – 9
Opéra-récit historique en multiples épisodes, tiré du roman de Jiří Šotola « Kuře na Rožni » publié en langue allemande, sous le titre « VAGANTEN, PUPPEN UND SOLDATEN » – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1972 et particulièrement de l'édition française de « LES JAMBES C'EST FAIT POUR CAVALER », traduction de Marcel Aymonin, publiée chez Flammarion à Paris en 1979.
Lucien l'âne mon ami, revoici donc notre ami Matthias, alias Matĕj, Matys, Matysek, Mathieu, Arlecchino le déserteur, cet Arlequin amoureux dont j'ai – peut-être imprudemment entrepris de conter l'histoire.
Pourquoi imprudemment ? Ça, je me le demande, car à mon sens, dans ces sortes de sagas en chansons, tu t'en tires assez bien. Je comprendrais ton inquiétude si c'était la première fois que tu te lançais... (Continues)
Chanson française – Le Retour du Printemps – Marco Valdo M.I. – 2015
ARLEQUIN AMOUREUX – 9
Opéra-récit historique en multiples épisodes, tiré du roman de Jiří Šotola « Kuře na Rožni » publié en langue allemande, sous le titre « VAGANTEN, PUPPEN UND SOLDATEN » – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1972 et particulièrement de l'édition française de « LES JAMBES C'EST FAIT POUR CAVALER », traduction de Marcel Aymonin, publiée chez Flammarion à Paris en 1979.
Lucien l'âne mon ami, revoici donc notre ami Matthias, alias Matĕj, Matys, Matysek, Mathieu, Arlecchino le déserteur, cet Arlequin amoureux dont j'ai – peut-être imprudemment entrepris de conter l'histoire.
Pourquoi imprudemment ? Ça, je me le demande, car à mon sens, dans ces sortes de sagas en chansons, tu t'en tires assez bien. Je comprendrais ton inquiétude si c'était la première fois que tu te lançais... (Continues)
Un vulgaire pourceau
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/6/17 - 20:43
À bas les gens qui bossent
[2008]
Parole e musica di Olivier Haudegond, in arte Didier Super.
Nel disco intitolato “Ben Quoi?”
Parole e musica di Olivier Haudegond, in arte Didier Super.
Nel disco intitolato “Ben Quoi?”
En fait la prochaine chanson, on... on a essayé d'faire un... un vrai tube de merde pour les grosses radios à la con.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/17 - 16:24
Song Itineraries:
Mort au Travail / Death to Work
La lutte en chantant
[2008]
Parole e musica della Compagnie Jolie Môme
Nel disco intitolato “Légitime Colère”
Parole e musica della Compagnie Jolie Môme
Nel disco intitolato “Légitime Colère”
Si nous descendons la rue en chantant
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/17 - 15:25
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
C'est dans la rue qu'ça s'passe
[2011]
Parole e musica della Compagnie Jolie Môme
Nel disco intitolato “Parole de Mutins”
Parole e musica della Compagnie Jolie Môme
Nel disco intitolato “Parole de Mutins”
Tu peux voter, pétitionner
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/17 - 15:03
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
L’apolitique
L'armée ne doit pas s'occuper de politique
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/17 - 11:38
Why
[1973]
Parole e musica di Georges Moustaki
Nel disco intitolato “Déclaration”
Credo si tratti di una riflessione sul terrorismo/resistenza palestinese.
Nella prima strofa il riferimento è forse a “Settembre Nero” e alla strage alle Olimpiadi di Monaco del 1972. Di seguito si accenna a sequestri e dirottamenti aerei, che i militanti palestinesi attuarono in più occasioni tra il 1968 ed il 1972, e poi anche dopo…
Parole e musica di Georges Moustaki
Nel disco intitolato “Déclaration”
Credo si tratti di una riflessione sul terrorismo/resistenza palestinese.
Nella prima strofa il riferimento è forse a “Settembre Nero” e alla strage alle Olimpiadi di Monaco del 1972. Di seguito si accenna a sequestri e dirottamenti aerei, che i militanti palestinesi attuarono in più occasioni tra il 1968 ed il 1972, e poi anche dopo…
Why don't you stay in your villages
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/17 - 11:23
Song Itineraries:
The Palestinian Holocaust
Les marchands
[1972]
Parole e musica di Giuseppe Mustacchi, in arte Georges Moustaki
Nel disco “Moustaki” (quasi tutti i suoi dischi sono così semplicemente non-intitolati) del 1972
Parole e musica di Giuseppe Mustacchi, in arte Georges Moustaki
Nel disco “Moustaki” (quasi tutti i suoi dischi sono così semplicemente non-intitolati) del 1972
Il y avait des bois et des champs
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/17 - 10:01
Espérance (Nos enfants)
Nous traçons des frontières
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/17 - 09:42
Demain
Parole e musica di Giuseppe Mustacchi, in arte Georges Moustaki.
Trovo il brano nell’album “Méditérranéen” del 1992 ma potrebbe risalire a parecchi anni prima.
Trovo il brano nell’album “Méditérranéen” del 1992 ma potrebbe risalire a parecchi anni prima.
Demain nous n'aurons plus peur
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/17 - 09:12
Song Itineraries:
Anti War Love Songs, Hiroshima and Nagasaki 広島市 - 長崎市
Giovanni Passannante
Chanson italienne – Giovanni Passannante – Airesis – 2010
On redira dans l'histoire :
Du bonnet du cuisinier
Nous ferons un étendard.
Un disque consacré à cinq personnages du passé qui ont fait quelque chose d'important, même seulement un simple geste, souvent payé très cher, par lequel ils ont tracé une voie pour les autres, pour le monde à venir. Et c'est pour ça qu'aujourd'hui on parle encore de Dante Di Nanni le partisan, de Vladimir Majakovskij le poète, de Tommie Smith le sprinter avec le poing ganté de noir, de Giovanni Passannante l'anarchiste et de Ferdinand Magellan le navigateur (qui – dit entre nous – avec les quatre autres n'a pas grand-chose en commun…)
Sur Giovanni Passannante, qui en 1878 fit un attentat exemplaire contre le bourreau de Savoie Umberto, qui pour cet attentat fut enterré vivant d'abord en prison et ensuite à l'asile, voir aussi Canzone che recita Giovanni... (Continues)
On redira dans l'histoire :
Du bonnet du cuisinier
Nous ferons un étendard.
Un disque consacré à cinq personnages du passé qui ont fait quelque chose d'important, même seulement un simple geste, souvent payé très cher, par lequel ils ont tracé une voie pour les autres, pour le monde à venir. Et c'est pour ça qu'aujourd'hui on parle encore de Dante Di Nanni le partisan, de Vladimir Majakovskij le poète, de Tommie Smith le sprinter avec le poing ganté de noir, de Giovanni Passannante l'anarchiste et de Ferdinand Magellan le navigateur (qui – dit entre nous – avec les quatre autres n'a pas grand-chose en commun…)
Sur Giovanni Passannante, qui en 1878 fit un attentat exemplaire contre le bourreau de Savoie Umberto, qui pour cet attentat fut enterré vivant d'abord en prison et ensuite à l'asile, voir aussi Canzone che recita Giovanni... (Continues)
GIOVANNI PASSANNANTE
(Continues)
(Continues)
2015/6/16 - 20:44
Kołysanka dla misiaków
[1983]
Testo di Andrzej Jakubowicz
Musica di Martyna Jakubowicz e Andrzej Nowak
Dall'album colletivo "I Ching", presente anche nel disco raccolta di Martyna Jakubowicz del 1991 intitolato "Total"
Qui trovato https://poema.pl/publikacja/108471-kol...
Testo di Andrzej Jakubowicz
Musica di Martyna Jakubowicz e Andrzej Nowak
Dall'album colletivo "I Ching", presente anche nel disco raccolta di Martyna Jakubowicz del 1991 intitolato "Total"
Qui trovato https://poema.pl/publikacja/108471-kol...
W tym pokoju bardzo cicho dziś
(Continues)
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2015/6/16 - 20:14
Song Itineraries:
Anti War Love Songs
La madre dell’ufficiale
Antiwar Songs Blog
Matthieu Côte avrebbe potuto essere la novità della canzone francese. Teatrale, ironico, quasi un Jacques Brel moderno, la sua carriera è stata tragicamente interrotta da un cuore malato che l’ha portato via a solo 29 anni. Ha fatto tempo ad incidere solo un album solista in cui spicca La mère de l’officier, una canzone sarcastica […]
Antiwar Songs Staff 2015-06-16 19:22:00
Chanson-cri
[1976]
Parole e musica di Georges Moustaki
Singolo poi incluso nell’album intitolato “Moustaki”
Manifesto artistico e politico di Moustaki, dedicato in particolare alle femmes violées e a ceux qui cherchent la plage au-dessous des pavés …
Parole e musica di Georges Moustaki
Singolo poi incluso nell’album intitolato “Moustaki”
Manifesto artistico e politico di Moustaki, dedicato in particolare alle femmes violées e a ceux qui cherchent la plage au-dessous des pavés …
Je veux que ma chanson soit comme un cri d'alarme
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/16 - 15:26
Le Droit à la paresse
[1974]
Parole e musica di Georges Moustaki
Nel disco intitolato “Les amis de Georges”
Canzone dedicata a Paul Lafargue (1842-1911), autore nel 1880 del famoso pamphlet “Le Droit à la paresse. Réfutation du « Droit au travail » de 1848”.
Parole e musica di Georges Moustaki
Nel disco intitolato “Les amis de Georges”
Canzone dedicata a Paul Lafargue (1842-1911), autore nel 1880 del famoso pamphlet “Le Droit à la paresse. Réfutation du « Droit au travail » de 1848”.
« O paresse, mère des arts et des nobles vertus, sois le baume des angoisses humaines ! »
« Une étrange folie possède les classes ouvrières des nations où règne la civilisation capitaliste. Cette folie traîne à sa suite des misères individuelles et sociales qui, depuis deux siècles, torturent la triste humanité. Cette folie est l'amour du travail, la passion moribonde du travail, poussée jusqu'à l'épuisement des forces vitales de l'individu et de sa progéniture... »
« Travaillez, travaillez, prolétaires, pour agrandir la fortune sociale et vos misères individuelles, travaillez, travaillez, pour que, devenant plus pauvres, vous ayez plus de raisons de travailler et d'être misérables. Telle est la loi inexorable de la production capitaliste. »
« Une étrange folie possède les classes ouvrières des nations où règne la civilisation capitaliste. Cette folie traîne à sa suite des misères individuelles et sociales qui, depuis deux siècles, torturent la triste humanité. Cette folie est l'amour du travail, la passion moribonde du travail, poussée jusqu'à l'épuisement des forces vitales de l'individu et de sa progéniture... »
« Travaillez, travaillez, prolétaires, pour agrandir la fortune sociale et vos misères individuelles, travaillez, travaillez, pour que, devenant plus pauvres, vous ayez plus de raisons de travailler et d'être misérables. Telle est la loi inexorable de la production capitaliste. »
Je voudrais rendre grâce a celui qui peut-être
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/16 - 14:59
L’Internationale des enfants
[Fine 800?]
Versi di Sébastien Faure, pubblicati su di un numero del 1911 del Bulletin de « La Ruche », la scuola libertaria che lui stesso fondò a Rambouillet, Île-de-France, nel 1904
Sull’aria de L'Internationale di Eugène Pottier
Nel 1917 la guerra riuscì ad uccidere l’esperienza della scuola libertaria fortemente voluta e quasi del tutto finanziata da Faure:
« La guerre maudite est venue, soumettant "la Ruche" à la plus rude des épreuves. La mobilisation l'a privée brutalement de la presque totalité de ses collaborateurs ; nos modestes ateliers (...) ont été fermés et le sont restés depuis août 1914. Le droit de réunion étant supprimé, j'ai du renoncer à mes conférences dont le produit constituait 75% environ des recettes qui alimentaient la caisse... En février 1917 "la Ruche" mourut victime comme tant d'autres œuvres amoureusement édifiées, de la guerre à jamais abhorrée »
(da... (Continues)
Versi di Sébastien Faure, pubblicati su di un numero del 1911 del Bulletin de « La Ruche », la scuola libertaria che lui stesso fondò a Rambouillet, Île-de-France, nel 1904
Sull’aria de L'Internationale di Eugène Pottier
Nel 1917 la guerra riuscì ad uccidere l’esperienza della scuola libertaria fortemente voluta e quasi del tutto finanziata da Faure:
« La guerre maudite est venue, soumettant "la Ruche" à la plus rude des épreuves. La mobilisation l'a privée brutalement de la presque totalité de ses collaborateurs ; nos modestes ateliers (...) ont été fermés et le sont restés depuis août 1914. Le droit de réunion étant supprimé, j'ai du renoncer à mes conférences dont le produit constituait 75% environ des recettes qui alimentaient la caisse... En février 1917 "la Ruche" mourut victime comme tant d'autres œuvres amoureusement édifiées, de la guerre à jamais abhorrée »
(da... (Continues)
Debout ! les enfants de tout âge,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/16 - 12:02
Song Itineraries:
Child Abuse
Aqualung
Bella traduzione. Anche io avrei preferito "esercito della salvezza" a "caritas". Ultima piccola annotazione, il cognome della moglie di Ian Anderson dovrebbe essere Franks e non Frank.
Alfonso Balducci 2015/6/16 - 11:47
Noi siam poveri romagnoli
Anonymous
[Seconda metà dell’800]
Canzone di autore anonimo, intonata da operai italiani partecipanti nel 1877 a Saint-Imier al congresso della “Fédération jurassienne”, la sezione svizzera dell’Internazionale anarchica e antiautoritaria, ispirata alle idee libertarie di Bakunin.
Testo del ritornello trovato nell’articolo “La chanson anarchiste dans la France de la belle époque”, a cura Gaetano Manfredonia, pubblicato nella Revue Française d'Histoire des Idées Politiques, 2007/2 (n°26).
Riscontrata per intero su Il Deposito, come tratta dal volume “Canti socialisti e comunisti”, a cura di Leoncarlo Settimelli e Laura Falavolti, 1976.
Canzone di autore anonimo, intonata da operai italiani partecipanti nel 1877 a Saint-Imier al congresso della “Fédération jurassienne”, la sezione svizzera dell’Internazionale anarchica e antiautoritaria, ispirata alle idee libertarie di Bakunin.
Testo del ritornello trovato nell’articolo “La chanson anarchiste dans la France de la belle époque”, a cura Gaetano Manfredonia, pubblicato nella Revue Française d'Histoire des Idées Politiques, 2007/2 (n°26).
Riscontrata per intero su Il Deposito, come tratta dal volume “Canti socialisti e comunisti”, a cura di Leoncarlo Settimelli e Laura Falavolti, 1976.
Noi siam poveri romagnoli
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/16 - 11:28
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Heureux temps
La canzone di Paul Paillette - al quale forse sarebbe meglio attribuirla - è inclusa nella raccolta intitolata “Les Tablettes d'un lézard” pubblicata nel 1892.
In seguito il testo comparve su molte riviste e pubblicazioni anarchiche.
In seguito il testo comparve su molte riviste e pubblicazioni anarchiche.
Bernart Bartleby 2015/6/16 - 10:52
Hammerhead
Questa "Hammerhead" non è soltanto - e non tanto - una CCG cantata dal punto di vista di un soldato. Il tema è quello delle stragi nelle scuole, molto frequenti negli USA. La più famosa di tutte - ma nemmeno la più tragica - è forse quella evvenuta alla Columbine High School di Denver, Colorado, nel 1999 e analizzata acutamente da Michael Moore nel suo film "Bowling for Columbine".
E il punto di vista accolto dagli Offspring è proprio lo stesso di Moore: tra le cause dell'altissima percentuale di episodi di "gun violence" negli USA, di cui sempre più spesso sono protagonisti minorenni, vi sono anche la mentalità imperialista, l'ideologia iperpatriottica distorta, la libera vendita di armi di ogni tipo e la supremazia della lobby industriale militare che finiscono col permeare la società.
Il video distopico che accompagna il brano, con quegli uccelli neri che poi sono aerei "Stealth" e maiali... (Continues)
E il punto di vista accolto dagli Offspring è proprio lo stesso di Moore: tra le cause dell'altissima percentuale di episodi di "gun violence" negli USA, di cui sempre più spesso sono protagonisti minorenni, vi sono anche la mentalità imperialista, l'ideologia iperpatriottica distorta, la libera vendita di armi di ogni tipo e la supremazia della lobby industriale militare che finiscono col permeare la società.
Il video distopico che accompagna il brano, con quegli uccelli neri che poi sono aerei "Stealth" e maiali... (Continues)
Bernart Bartleby 2015/6/16 - 09:24
La storia del cane Fido
la cultura popolare nazionale piano piano sta' perdendo i suoi artisti storici, i cantastorie con le loro canzonette hanno rallegrato e divertito generazioni di persone in tutte le piazze d' italia, e sarebbe un grosso peccato perdere la storia dei primi cronisti e giornalisti, tutto il materiale , canzonette, strumenti vestiti vengono acquisiti e catalogati dall' associazione italiana cantastorie "lorenzo de antiquis" le radici della cultura popolare..patrimonio UNESCO. da salvare .AIUTIAMO A SALVARE QUESTO PATRIMONIO.
FABRIZIO CRESTI 2015/6/15 - 22:24
La canzone di Giovanni Passannante
Per Bernart: anche io sono stata intrigata dalla sua storia; pensavo di conoscerla a grandi linee, ma è solo quando mi è capitata tra le mani, per puro caso, la perizia psichiatrica pubblicata su una rivista del 1878, che ho cominciato ad approfondirne la figura e l'incredibile accanimento contro di lui in vita, e quello postumo, che continua a perseguitarne anche il ricordo. Appena ho un minuto inserisco stralci della perizia.
Ciao!
Ciao!
Maria Cristina 2015/6/15 - 18:34
Complainte des petits déménagements parisiens (Le Petit Terme)
[1900]
Versi di Gabriel Randon de Saint-Amand, in arte Jehan-Rictus (1867-1933), poeta in “langue populaire”, anarchico (almeno fino alla vigilia della Grande Guerra).
Poesia pubblicata inizialmente nella breve raccolta “Doléances (Nouveaux Soliloques)”. In seguito – con tutte le poesie sparse non incluse in “Les Soliloques du Pauvre” – nella raccolta intitolata “.. le Coeur populaire” pubblicata nel 1914, di fatto l’ultima produzione letteraria di Jehan-Rictus, il quale ricomparve brevemente all’inizio degli anni 30 ma morì già nel 1933.
Interpretata da Claude Antonini nel suo disco “Claude Antonini chante et dit Jehan-Rictus” del 1993.
Descrizione in toni quasi “proto-futuristici” (nel senso della corrente letteraria ed artistica ancora da venire) di uno sgombero per morosità di una famiglia popolare che, nonostante tutti gli sforzi, non è riuscita a pagare il trimestre (il “petit... (Continues)
Versi di Gabriel Randon de Saint-Amand, in arte Jehan-Rictus (1867-1933), poeta in “langue populaire”, anarchico (almeno fino alla vigilia della Grande Guerra).
Poesia pubblicata inizialmente nella breve raccolta “Doléances (Nouveaux Soliloques)”. In seguito – con tutte le poesie sparse non incluse in “Les Soliloques du Pauvre” – nella raccolta intitolata “.. le Coeur populaire” pubblicata nel 1914, di fatto l’ultima produzione letteraria di Jehan-Rictus, il quale ricomparve brevemente all’inizio degli anni 30 ma morì già nel 1933.
Interpretata da Claude Antonini nel suo disco “Claude Antonini chante et dit Jehan-Rictus” del 1993.
Descrizione in toni quasi “proto-futuristici” (nel senso della corrente letteraria ed artistica ancora da venire) di uno sgombero per morosità di una famiglia popolare che, nonostante tutti gli sforzi, non è riuscita a pagare il trimestre (il “petit... (Continues)
Badadang boum ! Badadang d’zing !
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/15 - 15:00
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Jasante de la Vieille
Versi di Gabriel Randon de Saint-Amand, in arte Jehan-Rictus (1867-1933), poeta in “langue populaire”, anarchico (almeno fino alla vigilia della Grande Guerra).
Nella raccolta intitolata “.. le Coeur populaire” pubblicata per la prima volta nel 1914, di fatto l’ultima produzione letteraria di Jehan-Rictus, il quale ricomparve brevemente all’inizio degli anni 30 ma morì già nel 1933.
Preghiera (in argot Jasante) di Maria (in argot Vieille) sulla tomba del Figlio giustiziato dal Potere.
In realtà il luogo è il cimitero parigino d’Ivry-sur-Seine e la “Vieille” è la madre di un giovane comunardo lì sepolto in una fossa comune.
Il cimitero d’Ivry accolse nel maggio 1871 un numero considerevole di comunardi vittime della repressione. Le stime sono molto variabili e vanno da 650, a 5.000, fino a 15.000. Se quest’ultimo fosse il conto esatto, il cimitero d’Ivry sarebbe quello che ospita, in fosse... (Continues)
Nella raccolta intitolata “.. le Coeur populaire” pubblicata per la prima volta nel 1914, di fatto l’ultima produzione letteraria di Jehan-Rictus, il quale ricomparve brevemente all’inizio degli anni 30 ma morì già nel 1933.
Preghiera (in argot Jasante) di Maria (in argot Vieille) sulla tomba del Figlio giustiziato dal Potere.
In realtà il luogo è il cimitero parigino d’Ivry-sur-Seine e la “Vieille” è la madre di un giovane comunardo lì sepolto in una fossa comune.
Il cimitero d’Ivry accolse nel maggio 1871 un numero considerevole di comunardi vittime della repressione. Le stime sono molto variabili e vanno da 650, a 5.000, fino a 15.000. Se quest’ultimo fosse il conto esatto, il cimitero d’Ivry sarebbe quello che ospita, in fosse... (Continues)
“Tu ne tueras point.”
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/15 - 13:55
Berceuse pour un Pas-de-Chance
Versi di Gabriel Randon de Saint-Amand, in arte Jehan-Rictus (1867-1933), poeta in “langue populaire”, anarchico (almeno fino alla vigilia della Grande Guerra).
Nella raccolta intitolata “.. le Coeur populaire” pubblicata per la prima volta nel 1914, di fatto l’ultima produzione letteraria di Jehan-Rictus, il quale ricomparve brevemente all’inizio degli anni 30 ma morì già nel 1933.
Una poesia che fa sicuramente il paio con La Charlotte prie Notre-Dame durant la nuit du Réveillon…
Ninna nanna per un ragazzino morto di stenti sulla strade di Parigi, la “Ville Lumiére” (e guai a non chiamarla così, perché si è subito considerati degli anarchici o dei “Bonnot”!)…
I signori e le signore si fanno d’intorno, e c’è già chi afferma che sia tutta una messinscena…
Poi interviene la polizia – “Circolare, circolare, non c’è niente da vedere!” – la stessa che quel ragazzo lì, una volta grande, l’avrebbe... (Continues)
Nella raccolta intitolata “.. le Coeur populaire” pubblicata per la prima volta nel 1914, di fatto l’ultima produzione letteraria di Jehan-Rictus, il quale ricomparve brevemente all’inizio degli anni 30 ma morì già nel 1933.
Una poesia che fa sicuramente il paio con La Charlotte prie Notre-Dame durant la nuit du Réveillon…
Ninna nanna per un ragazzino morto di stenti sulla strade di Parigi, la “Ville Lumiére” (e guai a non chiamarla così, perché si è subito considerati degli anarchici o dei “Bonnot”!)…
I signori e le signore si fanno d’intorno, e c’è già chi afferma che sia tutta una messinscena…
Poi interviene la polizia – “Circolare, circolare, non c’è niente da vedere!” – la stessa che quel ragazzo lì, una volta grande, l’avrebbe... (Continues)
Do mon pétiot ; do ma tototte....
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/15 - 13:16
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
La Charlotte prie Notre-Dame durant la nuit du Réveillon
Versi di Gabriel Randon de Saint-Amand, in arte Jehan-Rictus (1867-1933), poeta in “langue populaire”, anarchico (almeno fino alla vigilia della Grande Guerra).
Nella raccolta intitolata “.. le Coeur populaire” pubblicata per la prima volta nel 1914, di fatto l’ultima produzione letteraria di Jehan-Rictus, il quale ricomparve brevemente all’inizio degli anni 30 ma morì già nel 1933.
La preghiera della povera Charlotte, donna di strada, rimasta sola con un bambino piccolo, il compagno spedito in un bagno penale o battaglione di punizione in Algeria, affinchè Maria Vergine se la pigli, lei col suo bambino, e ponga così fine al freddo e alla fame di una terribile notte di fine anno…
Negli anni 30 questa straziante poesia fu interpretata dalla cantante e cabarettista Marie Dubas (1894-1972), ma la sua versione non piacque a Jehan-Rictus.
Ripresa da Monique Morelli nel suo disco “Monique Morelli... (Continues)
Nella raccolta intitolata “.. le Coeur populaire” pubblicata per la prima volta nel 1914, di fatto l’ultima produzione letteraria di Jehan-Rictus, il quale ricomparve brevemente all’inizio degli anni 30 ma morì già nel 1933.
La preghiera della povera Charlotte, donna di strada, rimasta sola con un bambino piccolo, il compagno spedito in un bagno penale o battaglione di punizione in Algeria, affinchè Maria Vergine se la pigli, lei col suo bambino, e ponga così fine al freddo e alla fame di una terribile notte di fine anno…
Negli anni 30 questa straziante poesia fu interpretata dalla cantante e cabarettista Marie Dubas (1894-1972), ma la sua versione non piacque a Jehan-Rictus.
Ripresa da Monique Morelli nel suo disco “Monique Morelli... (Continues)
Seigneur Jésus, je pense à vous !
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/15 - 11:37
La mère de l'officier
Nous avons soigneusement compilé les deux textes et pour ce que nous en savons, la version italienne est le reflet parfait de la version originale de Matthieu Côte.
Vas-y Lorenzo... et même, tu devrais en faire plus souvent.
Cordial
Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
Vas-y Lorenzo... et même, tu devrais en faire plus souvent.
Cordial
Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
Marco Valdo M.I. 2015/6/15 - 11:27
Le Revenant
[1896]
Versi di Gabriel Randon de Saint-Amand, in arte Jehan-Rictus (1867-1933), poeta in “langue populaire”, anarchico (almeno fino alla vigilia della Grande Guerra).
Nella raccolta intitolata “Les Soliloques du Pauvre”
Poesia messa in musica dallo stesso autore che l’interpretò con grande successo nei cabaret di Montmartre, come il Quat'z'Arts e il Lapin Agile.
Ripresa da Monique Morelli nel suo disco “Monique Morelli chante Jehan Rictus et Gaston Couté” del 1963.
Successivamente anche da Claude Antonini nel suo disco “Claude Antonini chante et dit Jehan-Rictus” del 1993.
“Le Revenant” è forse il poema più conosciuto di Jehan-Rictus.
L’autore racconta di un clochard – da alcuni riferimenti si direbbe forse un reduce di guerra finito sulla strada – che s’immagina il ritorno di Cristo sulla Terra, un Cristo “amato dalle donne, scandaloso, uomo dai begli occhi, uomo dai bei sogni,... (Continues)
Versi di Gabriel Randon de Saint-Amand, in arte Jehan-Rictus (1867-1933), poeta in “langue populaire”, anarchico (almeno fino alla vigilia della Grande Guerra).
Nella raccolta intitolata “Les Soliloques du Pauvre”
Poesia messa in musica dallo stesso autore che l’interpretò con grande successo nei cabaret di Montmartre, come il Quat'z'Arts e il Lapin Agile.
Ripresa da Monique Morelli nel suo disco “Monique Morelli chante Jehan Rictus et Gaston Couté” del 1963.
Successivamente anche da Claude Antonini nel suo disco “Claude Antonini chante et dit Jehan-Rictus” del 1993.
“Le Revenant” è forse il poema più conosciuto di Jehan-Rictus.
L’autore racconta di un clochard – da alcuni riferimenti si direbbe forse un reduce di guerra finito sulla strada – che s’immagina il ritorno di Cristo sulla Terra, un Cristo “amato dalle donne, scandaloso, uomo dai begli occhi, uomo dai bei sogni,... (Continues)
I
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/15 - 10:52
×
Parole e musica di Herivelto de Oliveira Martins (1912-1992), compositore, cantante, musicista ed attore brasiliano.
Interpretata dal Trio de Ouro, fondato dallo stesso Martins nel 1937, insieme all’orchestra di Otaviano Romeiro Monteiro, detto Fon-Fon (1908-1951), compositore, polistrumentista e direttore.
Una delle più famose canzoni brasiliane di sempre, interpretata da una miriade di artisti locali e latinoamericani e di ogni angolo della Terra, compresi gli italiani Mino Reitano, Fausto Leali, Andrea Boccelli e Zucchero.