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[June 15, 2015]
Lyrics by Riccardo Venturi
Music: Ad libitum
And so we have to inform you,
(Continues)
2015/6/15 - 20:52

Complainte des petits déménagements parisiens (Le Petit Terme)

Complainte des petits déménagements parisiens (Le Petit Terme)
[1900]
Versi di Gabriel Randon de Saint-Amand, in arte Jehan-Rictus (1867-1933), poeta in “langue populaire”, anarchico (almeno fino alla vigilia della Grande Guerra).
Poesia pubblicata inizialmente nella breve raccolta “Doléances (Nouveaux Soliloques)”. In seguito – con tutte le poesie sparse non incluse in “Les Soliloques du Pauvre” – nella raccolta intitolata “.. le Coeur populaire” pubblicata nel 1914, di fatto l’ultima produzione letteraria di Jehan-Rictus, il quale ricomparve brevemente all’inizio degli anni 30 ma morì già nel 1933.

Interpretata da Claude Antonini nel suo disco “Claude Antonini chante et dit Jehan-Rictus” del 1993.

Descrizione in toni quasi “proto-futuristici” (nel senso della corrente letteraria ed artistica ancora da venire) di uno sgombero per morosità di una famiglia popolare che, nonostante tutti gli sforzi, non è riuscita a pagare il trimestre (il “petit... (Continues)
Badadang boum ! Badadang d’zing !
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/15 - 15:00
Video!

Jasante de la Vieille

Jasante de la Vieille
Versi di Gabriel Randon de Saint-Amand, in arte Jehan-Rictus (1867-1933), poeta in “langue populaire”, anarchico (almeno fino alla vigilia della Grande Guerra).
Nella raccolta intitolata “.. le Coeur populaire” pubblicata per la prima volta nel 1914, di fatto l’ultima produzione letteraria di Jehan-Rictus, il quale ricomparve brevemente all’inizio degli anni 30 ma morì già nel 1933.

Preghiera (in argot Jasante) di Maria (in argot Vieille) sulla tomba del Figlio giustiziato dal Potere.
In realtà il luogo è il cimitero parigino d’Ivry-sur-Seine e la “Vieille” è la madre di un giovane comunardo lì sepolto in una fossa comune.

Il cimitero d’Ivry accolse nel maggio 1871 un numero considerevole di comunardi vittime della repressione. Le stime sono molto variabili e vanno da 650, a 5.000, fino a 15.000. Se quest’ultimo fosse il conto esatto, il cimitero d’Ivry sarebbe quello che ospita, in fosse... (Continues)
“Tu ne tueras point.”
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/15 - 13:55
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Berceuse pour un Pas-de-Chance

Berceuse pour un Pas-de-Chance
Versi di Gabriel Randon de Saint-Amand, in arte Jehan-Rictus (1867-1933), poeta in “langue populaire”, anarchico (almeno fino alla vigilia della Grande Guerra).
Nella raccolta intitolata “.. le Coeur populaire” pubblicata per la prima volta nel 1914, di fatto l’ultima produzione letteraria di Jehan-Rictus, il quale ricomparve brevemente all’inizio degli anni 30 ma morì già nel 1933.

Una poesia che fa sicuramente il paio con La Charlotte prie Notre-Dame durant la nuit du Réveillon…

Ninna nanna per un ragazzino morto di stenti sulla strade di Parigi, la “Ville Lumiére” (e guai a non chiamarla così, perché si è subito considerati degli anarchici o dei “Bonnot”!)…
I signori e le signore si fanno d’intorno, e c’è già chi afferma che sia tutta una messinscena…
Poi interviene la polizia – “Circolare, circolare, non c’è niente da vedere!” – la stessa che quel ragazzo lì, una volta grande, l’avrebbe... (Continues)
Do mon pétiot ; do ma tototte....
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/15 - 13:16
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E così sia

E così sia
E così sia
Punkreas

(da Futuro imperfetto, 2008)
Quando penso al catechismo
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/6/15 - 12:14
Song Itineraries: Antiwar Anticlerical
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La Charlotte prie Notre-Dame durant la nuit du Réveillon

La Charlotte prie Notre-Dame durant la nuit du Réveillon
Versi di Gabriel Randon de Saint-Amand, in arte Jehan-Rictus (1867-1933), poeta in “langue populaire”, anarchico (almeno fino alla vigilia della Grande Guerra).
Nella raccolta intitolata “.. le Coeur populaire” pubblicata per la prima volta nel 1914, di fatto l’ultima produzione letteraria di Jehan-Rictus, il quale ricomparve brevemente all’inizio degli anni 30 ma morì già nel 1933.

La preghiera della povera Charlotte, donna di strada, rimasta sola con un bambino piccolo, il compagno spedito in un bagno penale o battaglione di punizione in Algeria, affinchè Maria Vergine se la pigli, lei col suo bambino, e ponga così fine al freddo e alla fame di una terribile notte di fine anno…

Negli anni 30 questa straziante poesia fu interpretata dalla cantante e cabarettista Marie Dubas (1894-1972), ma la sua versione non piacque a Jehan-Rictus.

Ripresa da Monique Morelli nel suo disco “Monique Morelli... (Continues)
Seigneur Jésus, je pense à vous !
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/15 - 11:37
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Le Revenant

Le Revenant
[1896]
Versi di Gabriel Randon de Saint-Amand, in arte Jehan-Rictus (1867-1933), poeta in “langue populaire”, anarchico (almeno fino alla vigilia della Grande Guerra).
Nella raccolta intitolata “Les Soliloques du Pauvre”

Poesia messa in musica dallo stesso autore che l’interpretò con grande successo nei cabaret di Montmartre, come il Quat'z'Arts e il Lapin Agile.

Ripresa da Monique Morelli nel suo disco “Monique Morelli chante Jehan Rictus et Gaston Couté” del 1963.

Successivamente anche da Claude Antonini nel suo disco “Claude Antonini chante et dit Jehan-Rictus” del 1993.

“Le Revenant” è forse il poema più conosciuto di Jehan-Rictus.
L’autore racconta di un clochard – da alcuni riferimenti si direbbe forse un reduce di guerra finito sulla strada – che s’immagina il ritorno di Cristo sulla Terra, un Cristo “amato dalle donne, scandaloso, uomo dai begli occhi, uomo dai bei sogni,... (Continues)
I
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/15 - 10:52
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L’Hiver

L’Hiver
[1894-1895]
Versi di Gabriel Randon de Saint-Amand, in arte Jehan-Rictus (1867-1933), poeta in “langue populaire”, anarchico (almeno fino alla vigilia della Grande Guerra).
Nella raccolta intitolata “Les Soliloques du Pauvre”

Poesia messa in musica da Claude Antonini nel suo disco “Claude Antonini chante et dit Jehan-Rictus”, 1993.
anche in versione rap dai Vîrus

“Faire enfin dire quelque chose à quelqu’Un qui serait le Pauvre, ce bon pauvre dont tout le monde parle et qui se tait toujours.
Voilà ce que j’ai tenté.” (Jehan Rictus)

“Far finalmente dire qualcosa a colui che sarebbe il Povero, quel buon poveraccio di cui tutti parlano e che sta sempre zitto.
Ecco che ci ho provato.” (Jehan Rictus)
Merd’ ! V’là l’Hiver et ses dur’tés,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/15 - 08:57
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Freedom

Freedom
[2010]
Scritta da Jeremy Keller (chitarra) e Marisa Ronstadt (voce, che è pure cugina di Linda!)
La parte rap è di Maya Jupiter (emcee)

Con Are We a Nation? delle Sweet Honey In The Rock e Marching into the Light di Andrés Useche, ancora una canzone scritta in reazione all’introduzione in Arizona nel 2010 del cosiddetto SB (Senate Bill) 1070, una legge che inasprisce controlli e sanzioni contro l’immigrazione illegale e che ha causato anche un conflitto tra lo Stato e la Federazione.
Soon to be a mother of three in search of Lady Liberty,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/14 - 21:04
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Marching into the Light

Marching into the Light
[2010]
Parole e musica di Andrés Useche (1977-), scrittore, regista, grafico e cantautore colombiano americano.

Come Are We a Nation? delle Sweet Honey In The Rock, un’altra canzone scritta in reazione all’introduzione in Arizona nel 2010 del cosiddetto SB (Senate Bill) 1070, una legge che inasprisce controlli e sanzioni contro l’immigrazione illegale e che ha causato anche un conflitto tra lo Stato e la Federazione.
She worked all night long
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/14 - 20:40
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Are We a Nation?

Are We a Nation?
[2010]
Scritta da Ysaye M. Barnwell, Nitanju Bolade Casel, Aisha Kahlil, Carol Maillard, Louise Robinson.
Parte recitata scritta da Nitanju Bolade Casel, Carol Maillard, YONAS.

“Are We a Nation?” è nata in reazione all’introduzione in Arizona nel 2010 del cosiddetto SB (Senate Bill) 1070, una legge che inasprisce controlli e sanzioni contro l’immigrazione illegale e che ha causato anche un conflitto tra lo Stato e la Federazione.
Adapted from the Declaration of Independence:
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/14 - 20:17
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These Shoes

These Shoes
[2006]
Parole e musica di Andrew McKnight
Nel suo album del 2008 intitolato “Something Worth Standing For”

“My wife is from Panama, and I have learned to listen differently to the strains of Spanish on the streets of America. The journey here from the south is perilous and harsh, and I’ve come to wonder if I were the one living there, if I could find the courage to undertake it.” (Andrew McKnight)
In the darkness, in the desert
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/14 - 18:48
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Would You Harbor Me

Would You Harbor Me
[1994]
Parole e musica di Ysaye Marie Barnwell, attrice ed autrice, membro del gruppo.
Nell’album intitolato “Sacred Ground” pubblicato nel 1995.

Una bellissima canzone - armonizzata “a cappella”, nello stile delle Sweet Honey in the Rock - che ci parla di “accoglienza”, “protezione”, “asilo”, “rifugio” per coloro che fuggono da guerre, persecuzioni e fame, tutti termini che volutamente ho messo tra virgolette perchè, stando alle immagini che in queste ore arrivano da Ventimiglia, dal Brennero, dal Sempione, dalle stazioni di Roma e Milano, mi pare che siano ormai parole di cui abbiamo perso il significato e l’uso...
Would you harbor me? Would I harbor you?
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/14 - 18:19
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Immigration Man

Immigration Man
[1972]
Scritta da Graham Nash e incisa con David Crosby prima come singolo e poi inclusa nell’album “Graham Nash David Crosby”, il loro esordio come duo.

Nash, nativo di Blackpool nel Lancashire inglese, scrisse questa canzone quando, non avendo all’epoca ancora la doppia nazionalità, fu fermato dagli agenti dell’immigrazione al suo ingresso negli USA. Non volevano farlo entrare e lo tennero in attesa per un bel po’ finchè alcuni fans lo riconobbero e cominciarono ad assieparsi per aver un autografo. Solo allora le guardie si decisero a concerdergli il visto d’ingresso.
Fu per Nash un’esperienza molto irritante ed umiliante.

Figuriamoci se non sei Graham Nash, se non sei nessuno, anzi, un disperato, affamato, sporco e per giunta africano che cerca di passare la frontiera con la Francia a Ventimiglia, o su un treno del Sempione per raggiungere la Svizzera, o fermato al Brennero cercando... (Continues)
There I was at the immigration scene
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/14 - 16:06
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Hammerhead

Hammerhead
[1970]
Dall'album "As Your Mind Flies By" (UK:Charisma, US:ABC 1970)
Il testo e la traduzione polacca trovati su http://www.tekstowo.pl/piosenka,rare_b...
The horses rear, the banners wave,
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2015/6/14 - 14:14
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Farandole des pauv's P'tits fanfans morts

Farandole des pauv's P'tits fanfans morts
Poesia di Gabriel Randon de Saint-Amand, in arte Jehan-Rictus (1867-1933), poeta che compose molte sue opere in lingua popolare (“bas langage”, “la langue de la crapule”). Jehan-Rictus fu vicino alle posizioni anarchiche per gran parte della sua vita ma alla vigilia dello scoppio della Grande Guerra scivolò su posizioni militariste e monarchiche, deriva piuttosto comune all’epoca tra gli intellettuali.

Nella raccolta intitolata “..le Cœur populaire” (Poèmes, doléances, ballades, plaintes, complaintes, récits, chants de misère et d'amour. En Langue Populaire.) pubblicata nel 1914, integrata dall’autore nel 1920, in edizione definitiva nel 1949.

Versi posti in musica da Maurice-Pierre Barrier, in arte Ricet Barrier (1932-2011), cantante ed attore e cabarettista.

“Ce poème, toujours d'actualité puisqu'il évoque l'enfance maltraitée, la violence parentale et les assassinats d'enfants, a été... (Continues)
Nous, on est les pauv’s tits fan-fans,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/13 - 20:52
Song Itineraries: Child Abuse
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La canzone di Giovanni Passannante

La canzone di Giovanni Passannante
Dalla colonna sonora del film "Passannante".
Album "Passannante, 2011.

Su Giovanni Passanante vedi Ode al Passannante.

La trascrizione è stata fatta all'ascolto, chiedo scusa per le imprecisioni.
Mi chiamo Giovanni,
(Continues)
Contributed by Maria CRistina Costantini 2015/6/13 - 19:06

Le clairon

Le clairon
[1911]
Versi di Gaston Couté, pubblicati sul settimanale socialista ed antimilitarista “La Guerre Sociale” (numero dal 30 maggio al 6 giugno 1911), poi nel quarto volume de “L’Intégrale du Vent du Ch’min”, pubblicazione integrale in cinque volumi delle opere di Couté realizzata dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedita nel 2013 dalle edizioni “La Matière Noire”.
Sull’aria de “Le clairon”, canzone iperpatriottica con versi di Paul Déroulède, poeta e scrittore, boulangista, militante della destra ultranazionalista francese.

La canzone è introdotta da uno stralcio di un articolo pubblicato su L'Humanité a proposito della repressione di uino sciopero di braccianti agricoli nel dipartimento di Gard, in Linguadoca:

“Le capitaine Cayaba du 40e d'Infanterie, commande à son trompette d'artillerie de faire les sommations. Le soldat se met à pleurer et ne peut souffler... (Continues)
Les tâcherons sont en grève,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/13 - 19:03
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Tutta colpa di Giuda

Tutta colpa di Giuda
2009
O.S.T. Tutta colpa di Giuda
Io lo confesso sono un bandito
(Continues)
Contributed by dq82 2015/6/13 - 09:45
Song Itineraries: From World Jails
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Canzone in prigione

Canzone in prigione
2009
"Tutta colpa di Giuda" O.S.T.

Tutta colpa di Giuda è una commedia con musica del 2009 scritta e diretta da Davide Ferrario.
Il film è interpretato da Kasia Smutniak e Fabio Troiano, con l'amichevole partecipazione di Luciana Littizzetto e numerosi musicisti della scena musicale torinese. Girato al carcere delle Vallette di Torino, il film vede la partecipazione di veri detenuti e personale del carcere, sezione VI, blocco A.
Nato in un rione
(Continues)
Contributed by dq82 2015/6/13 - 09:39
Song Itineraries: From World Jails
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Stefan Zweig

Stefan Zweig
2014
Earth Hotel


Il tuo ultimo album è concepito come un hotel. Una delle sue stanze è occupata da Stefan Zweig. Come mai?

Il perché è “Novella degli scacchi”, grande affresco del Novecento e dell’esplorazione dell’uomo verso se stesso e verso l’altro. In più, cosa che mi piace molto, Stefan Zweig incarna nella sua biografia il vero Novecento, ovvero un uomo che lascia il suo Paese per via delle leggi razziali e decide di farla finita insieme a sua moglie a quindicimila chilometri di distanza perché non riesce a tollerare una diversità così ampia rispetto alla sua radice. Praticamente, la stessa cosa che fa il suo carnefice, la stessa cosa che fa Hitler. Quindi, al di là del discorso prettamente letterario, di ciò che ho letto e di ciò che ho sentito specialmente in “Novella degli scacchi”, ma anche in alcuni brani di “Notte fantastica”, è proprio questo paradosso a colpirmi: nella mostruosità... (Continues)
Inseguiti dai fulmini
(Continues)
Contributed by dq82 2015/6/12 - 20:59
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Per espassar l'ira e la dolor

1250 ca
in Manu Théron, Youssef Hbeisch,Grégory Dargent - Sirventés (Accords Croisés/Ducale, 2014)

Sirventese (autodesignazione ai vv. 3-4 e in tornada) dai toni fortemente anticlericali indirizzato contro i falsi chierici che nella città di Marsiglia generano forti tensioni con i laici. Tuttavia, come ben hanno evidenziato Contini, «Sept poésies», e Sergio Vatteroni, Falsa clercia. La poesia anticlericale dei trovatori, Alessandria 1999, pp. 83-85, i temi dell’invettiva scelti dal trovatore marsigliese non si discostano dai luoghi comuni della letteratura anticlericale. La strofe iniziale, infatti, si apre con l’immagine abusatissima dei chierici che predicano bene e razzolano male. – Secondo Contini, «Sept poésies», p. 22, il pus privat Proensal è Barral de Baux: Selon (Seillons), infatti, era un feudo della famiglia de Baux, i cui rapporti con Bertran Carbonel sono ampiamente attestati... (Continues)
Per espassar l’ira e la dolor
(Continues)
Contributed by dq82 2015/6/12 - 18:16
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Dieu s'il existe

Dieu s'il existe
Grazie per la canzone e per il commento.
Il testo e'come brassens ,semplice ma pieno di
Umanità .
distinguerei un po' nel commento
Quello che è la parola di gesu e quella della chiesa
Differenza che brassens aveva ben presente .
Ciao Giorgio i
Giorgio tombaresi 2015/6/10 - 10:38
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An die Nachgeborenen

An die Nachgeborenen
JÄLKEENI TULEVILLE
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2015/6/10 - 09:32
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Begräbnis des Hetzers im Zinksarg

Begräbnis des Hetzers im Zinksarg
KIIHOTTAJAN MAAHANPANIAISET
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2015/6/10 - 09:30
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Révolution

Révolution
Bernart Bartleby 2015/6/9 - 22:26
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Qui Dio non c’è

Qui Dio non c’è
Chanson italienne - Qui Dio non c’è - Claudio Baglioni – 1990
ICI, IL N'Y A PAS DE DIEU
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/6/9 - 22:13
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Der müde Soldat

Der müde Soldat
UUPUNUT SOTILAS
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2015/6/9 - 11:18
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Epitaph on a Tyrant

Epitaph on a Tyrant
TYRANNIN MUISTOKIRJOITUS
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2015/6/9 - 11:16
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L’evoluzione

L’evoluzione
Chanson italienne – L’Evoluzione – Banco del Mutuo Soccorso – 1972

Texte : Francesco Di Giacomo e Vittorio Nocenzi -
Musique : Vittorio Nocenzi

Voici, Lucien l'âne mon ami, une chanson intitulée L'évolution…

Quoi ? Que dis-tu ? Une chanson sur l'évolution ? Mais l'évolution de qui, de quoi ?

Une chanson sur l'évolution du monde, sur l'évolution des espèces. Une chanson en quelque sorte « scientifique », une chanson anthropologique, une chanson philosophique, une chanson pour tout dire : biologique. Il s'agit de cette évolution dont parlait un certain Charles Darwin, il y a déjà presque deux siècles. Présentée ainsi la chose peut paraître surprenante, mais si on parcourt les chansons contre la guerre, on trouvera de nombreuses chansons d'idées. Au passage, tu remarqueras que cette chanson n'est pas vraiment nouvelle, elle est datée de 1972. On pourrait penser que c'est là une chanson... (Continues)
L'ÉVOLUTION
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/6/8 - 23:22

Au lieu d'un pauv petit pompon

Au lieu d'un pauv petit pompon
E a ben pensarci quello delle continuamente cangianti fogge delle divise militari è un modo pressochè eterno di sperperare denaro pubblico e di assicurare laute mazzette agli alti comandi.
Bernart Bartleby 2015/6/8 - 16:27
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Prison Sex

Prison Sex
L'anonymous contributore mostra di non capire bene l'inglese e nemmeno si è sforzato più di tanto di trasmettere il senso di questo brano, limitandosi ad un brutale copia incolla che nel testo conserva addirittura un *, rimando a chissà quale nota non riportata.

E comunque la canzone non c'entra nulla con il percorso "Dalle galere del mondo", semmai con quello della "Violenza sull'infanzia". Si tratta infatti di una canzone molto esplicita che l’autore, Maynard James Keenan, riassunse ancora più esplicitamente quando i discografici cercarono di mettere in commercio una maglietta di “Prison Sex” senza l’autorizzazione della band: “Do you know what that song's about? It's about getting fucked in the ass as a little kid.” (intervista ad Adam Jones – altro membro dei Tool e autore del disturbante video ufficiale che accompagnava il brano - a Revolver Magazine.)

La maglietta non fu realizzata.
Bernart Bartleby 2015/6/8 - 10:59
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What Did You Do in the War, Dad?

What Did You Do in the War, Dad?
MITÄ TEIT SODASSA, ISÄ?
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2015/6/8 - 09:16
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Replica

Replica
JÄLJENNÖS
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2015/6/8 - 09:12
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Mein Michel

Anonymous
Mein Michel
Chanson française – Mein Michel – Anonyme – 1919

Chanson populaire de protestation contre la domination de l'église et de la noblesse, mais aussi contre la faim. Elle remonte à la période prérévolutionnaire à la fin de la Première guerre mondiale.
« De la période de la première guerre mondiale impérialiste, on trouve beaucoup de chansons. La chanson antimilitariste « Mein Michel » fut diffusée sous forme de manuscrit en 1919, après la guerre. »
Musique écrite par le compositeur Konstantin Julius Becker (1811-1859) pour le poème « Du hast Diamanten und Perlen » de Heinrich Heine.



Quelques mots cependant me semblent nécessaires pour mettre en évidence un élément caractéristique des Chansons contre la Guerre et j'imagine, mon ami Marco Valdo M.I., que tu ne trouveras rien à y redire. Cet élément dont je parle est le fait qu'il y a à l'intérieur de cet organisme (j'entends « organisme »... (Continues)
MON MICHEL
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/6/7 - 21:50
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Foi no sábado passado

Foi no sábado passado
c´é un sbaglio tremendo con questa canzone "foi no sabado passado". nella realtá la canzone che si trova in tuttta la net si chiama "foi na cidade do sado". vi prego fare una comparazione fra una e l´altra per capire che sono due canzone diverse.
jose barbosa 2015/6/7 - 21:07
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La madre del partigiano

La madre del partigiano
Interpretata per il 70° della Liberazione dalla Banda POPolare dell'Emilia Rossa

Paolo Brini 2015/6/7 - 18:25
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An meinen kleinen Radioapparat

An meinen kleinen Radioapparat
PIENELLE RADIOVASTAANOTTIMELLENI
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2015/6/7 - 09:14
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Deutsches Miserere

Deutsches Miserere
SAKSALAINEN KATUMUSPSALMI
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2015/6/7 - 09:13
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A Singer Must Die

A Singer Must Die
UN CANTANTE DEVE MORIRE
(Continues)
Contributed by Flavio Poltronieri 2015/6/6 - 23:45
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Einkäufe

Einkäufe
Chanson allemande – Einkäufe – Kurt Tucholsky – 1919

Publié – sous le pseudonyme Theobald Tiger – le 21 décembre 1919 sur “Ulk”, revue satirique berlinoise ( que les nazis fermeront en 1933, après plus de soixante ans de publication ininterrompue).
Musique : Hanns Eisler
Interprète : Ernst Busch in « Ernst Busch Singt Tucholsky Und Brecht – Deutsches Miserere »

Un cochon tire-lire rose et gras ?

Tucholsky, évidemment, comment faire autrement ? Tu avais déjà donné une version française de ce Chant de Noël chimiquement corrigé d'Erich Kästner, qu'on apprend encore aujourd'hui en Allemagne dans les bonnes écoles. Deux journalistes, deux poètes, ceux-là. Ça ne m'étonne donc que très peu que tu les suives pas à pas.

Pour tout te dire, Lucien l'âne mon ami, j'aurais bien aimé les rencontrer en ces temps-là. Car de tels journalistes, aujourd'hui, je n'en connais pas et la chose, je pense, s'explique... (Continues)
ACHATS
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/6/6 - 22:17
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Corrido del comunismo mexicano

Corrido del comunismo mexicano
Avendo questa volta tentato una versione cantabile, mi sono preso alcune libertà...
CORRIDO DEL COMUNISMO MESSICANO
(Continues)
Contributed by Leonardo Licheri 2015/6/6 - 10:45
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Higgs Boson Blues

Higgs Boson Blues
Nie pamiętam, nic a nic
(Continues)
Contributed by Krzysiek 2015/6/6 - 04:08
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A Singer Must Die

A Singer Must Die
ŚMIERĆ POECIE
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2015/6/6 - 01:40
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Ο]ἰ μεν ἰππήων στρότον [Ode ad Anattoria / Frammento 16 V. - Ode to Anactoria / Fragment 16 V.]

Ο]ἰ μεν ἰππήων στρότον [Ode ad Anattoria / Frammento 16 V. - Ode to Anactoria / Fragment 16 V.]
d'après la version italienne de Gian Piero Testa de la version en grec moderne d' Odysseas Elytis d'une chanson grecque - Ο]ἰ μὲν ἰππήων στρότον (Ode ad Anattoria /Frammento 16 V.) – s.d.

Célèbre chanson de la poétesse de Mytilène Σαπφώ, de Sappho de Lesbos, qui vécut entre de VII et VIᵉ siècle (avant Zéro).
Que dire ? Qu'ajouter ? Dans une époque où dominait la musculature guerrière des mâles, Sappho avait osé en affirmer la vacuité, la bêtise, l'inutilité, l'absurdité face à l'Amour, qui est le seul à pouvoir donner un sens aux actions des hommes, à leurs vies.
Même cette grande « truie » d'Hélène, exemple commun d'adultère et de déshonneur familial et de cause de tous les maux, guerre comprise, est par Sappho non seulement réhabilitée comme victime innocente d'Aphrodite (alias Vénus, alias Cypris), mais montrée comme responsable de son choix, comme femme courageuse parce que libre dans... (Continues)
ODE À ANATTORIA – UNE COLONNE DE CAVALIERS
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/6/5 - 22:22
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A Singer Must Die

A Singer Must Die
UN CANTANTE DEVE MORIRE
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/4 - 16:16
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Knockin' on Joe

Knockin' on Joe
AUTOMUTILAZIONE
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/4 - 15:29
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Respect

Respect
The importance of the song for the civil rights movement was summed up by activist Ben Chavis, who worked with Martin Luther King as a youth coordinator:

We always sang songs about things we didn’t have. We said, ‘We shall overcome.’ We hadn’t overcome, but we sang ‘We shall overcome‘. And when Aretha came out with ‘Respect,’ we weren’t getting any respect. Black folks were being disrespected, being beat down, killed trying to get the right to vote. It was like she was fulfilling not only an urgency of the movement of that time, but she made known through her song that we were going to get respect. And then in July of ’67, we have the rebellion in Detroit. Many people also thought ‘Dancing in the Streets’ or ‘Heat Wave’ was a call to action. And those are all great songs. But ‘Respect’ had a different tenor to it that really kind of made you pay attention, and it still does.


Songs of Freedom - The Selma Playlist
2015/6/3 - 23:58
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L'atomica cinese

L'atomica cinese
Chanson italienne – L'atomica cinese – Francesco Guccini – 1967
LA BOMBE CHINOISE
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/6/3 - 20:05
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Il testamento del parroco Meslier

Il testamento del parroco Meslier
Jean Meslier était un homme intelligent. De ce fait, il avait très bien perçu que s'il voulait atteindre son but : transmettre et faire connaître la nécessité de l'athéisme et la corollaire réfutation de(s) dieu(x), en ces temps où on torturait joyeusement les incroyants, avant de les massacrer, il était prudent d'être prudent et d'user de discrétion. Ce pourquoi, il attendit d'être mort pour diffuser son Testament.
Eût-il fait autrement, l'eût-il fait de son vivant… Il aurait connu le destin du Chevalier de La Barre (ou de tant d'autres qui finirent sur les bûchers catholiques) et ses textes auraient connu le même destin, de sorte que nul n'aurait pu savoir ce qu'il avait le souhait de faire connaître.
Quant au destin du Chevalier de La Barre, voici :
Quarante ans plus tard, le Chevalier de la Barre, un jeune homme de 20 ans – moins prudent – finira torturé, décapité et enfin, brûlé... (Continues)
Marco Valdo M.I. 2015/6/3 - 14:59




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