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L’U.A.

L’U.A.
[1920s]
Parole e musica di Charles D’Avray

L’U.A. è l’Union Anarchiste, ça va sans dire
Les bois, les prés, les monts, la plaine,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/13 - 16:10
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L’idée

L’idée
[1898]
Versi di Charles d'Avray
Musica di Jean-Louis Murat (Jean-Louis Bergheaud, 1952-), autore, compositore, interprete ed attore francese.
Nella colonna sonora di “The end, etc.”, web-fiction interattiva realizzata nel 2013 dalla regista francese Laetitia Masson.
Tiens, bonjour petit
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/13 - 15:48

La ballata di Piero dei fossi

La ballata di Piero dei fossi
Testo di Pino Bertelli
Musica di Massimo Panicucci

In questa lunga ballata dell'anarchico Pino Bertelli si parla di Piero Ciampi, di Livorno e di parecchie altre cose. Per il resto si veda il CCG blog. [RV]

MI RICORDO SÌ, MI RICORDO DI PIERO CIAMPI
di Pino Bertelli

È a Livorno che ho conosciuto Piero Ciampi. Era la fine degli anni ‘60, forse. Una notte, di quelle calde. Uscivo con alcuni amici anarchici da una riunione in quella palazzina tra gli alberi. Ci avevano fatto compagnia Bakunin, Camilo Torres e i sigari toscani di Erne sto “Che” Guevara. Marx lo avevamo chiuso in uno stanzino insieme a Berlinguer e Togliatti, con le scope e una catasta di bottiglie vuote... si parlava di uno sciopero, di quelli grandi... o di una manifestazione contro la guerra (degli americani) nel Vietnam, di quelle grandi... che di lì a pochi giorni dovevano incendiare l’immaginario popolare... e le nostre... (Continues)
a Piero Ciampi,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/5/13 - 12:51

En visa om neutronbomben, som man kan somna till

En visa om neutronbomben, som man kan somna till
[1968]
Testo: Lars Huldén
Musica: Kaj Chydenius
Lyrics: Lars Huldén
Music: Kaj Chydenius
Text: Lars Huldén
Musik: Kaj Chydenius
Sanat: Lars Huldén
Sävel: Kaj Chydenius


This song titled »A Neutron Bomb Song You Can Slumber To« is from the 1968 peace cabaret of the Helsinki Swedish Student Theatre (Studentteatern).
Det är så mycket han ville fråga
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2015/5/13 - 10:13
Song Itineraries: No Nukes
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Le Drapeau Rouge

Le Drapeau Rouge
[1877]
Parole di Paul Brousse (1844-1912), di professione medico, militante anarchico e poi socialista.
Sull’aria di “Armons-nous enfants de l'Helvétie”, canzone patriottica svizzera.

Canzone che Paul Brousse compose a Berna nel 1877 in occasione di una commemorazione degli eventi della Comune di Parigi del 1871. E’ la seconda, in ordine cronologico, delle versioni dell’inno dedicato al vessillo emblema della lotta dei lavoratori di tutto il mondo contro lo sfruttamento. La contribuisco dopo Le Drapeau Rouge del 1870 ma come brano autonomo perchè il testo è completamente differente.
Les révoltés du Moyen Âge
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/13 - 09:47

Le Drapeau Rouge

Le Drapeau Rouge
[1870]
Versi attribuiti a tal Justin Bailly, un comunardo di cui non so altro.
Sull’aria del rivoluzionario “Chant du départ” di Étienne Nicolas Méhul e Marie-Joseph Chénier (1794).

Canzone della Comune di Parigi, prima delle molte versioni dell’inno dedicato al vessillo emblema della lotta dei lavoratori di tutto il mondo contro lo sfruttamento.
Vois cet humble drapeau, porté par ta victime…
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/13 - 09:15
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Niech żyje wojna

Niech żyje wojna
[1930s?]
Canzone scritta da Lucjan Szenwald (1909-1944), poeta polacco, militante comunista.
Interpretata originariamente dalla “Czerwona Latarnia”, band dell’organizzazione giovanile socialista “Życie”, di cui Lucjan Szenwald faceva parte.
Dopo la guerra Stanisław Grzesiuk (1918-1963), poeta e scrittore a lungo detenuto e sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti, ne fece uno dei suoi cavalli di battaglia.
La canzone è presente, per esempio, nella raccolta postuma di Grzesiuk intitolata “Piosenki Warszawskiej Ulicy” (Polskie Nagrania Muza, 1967)

Più recentemente ripresa dagli artisti Maciej Maleńczuk e Wojciech Waglewski (MMWW) nel loro disco del 2007 intitolato “Koledzy”

Una sarcastica condanna senza mezzi termini della guerra, il più redditizio degli affari, dove più che in ogni altro business sono, al solito, i ricchi e i potenti a godere (per i gran soldi che si fanno) e i poveri... (Continues)
Ojczyzna bez żołnierza, to jak bez miecza kat
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/12 - 22:03
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Marsz Gusenowski

Marsz Gusenowski
[1943?]
Versi di Konstanty Ćwierk (1895-1944), scrittore e poeta.
Musica di Gracjan Guziński (1907-1993), compositore, musicista e docente di musica.
Testo trovato sul volumetto intitolato “Ocalone We Wspomnieniach – Wspomnienia byłych więźniów politycznych hitlerowskich więzień i obozów koncentracyjnych” edito nel 2011 dalla Biblioteca comunale di Koszalin, Polonia
Trovo il brano nel disco di Stanisław Grzesiuk (1918-1963, scrittore, poeta, cantante e commediografo) intitolato “Piosenki warszawskiej ulicy”.

Konstanty Ćwierk è stato autore di centinaia di poesie, racconti, romanzi, radiodrammi e sceneggiature. Arrestato dalla Gestapo nel maggio del 1940, fu internato prima a Dachau e poi a Mauthausen-Gusen, dove divenne il principale organizzatore della vita culturale nel campo. Ammalatosi gravemente a causa delle condizioni di prigionia, Konstanty Ćwierk morì a Mauthausen il 20 agosto... (Continues)
Już przebrzmiał łom,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/12 - 14:53
Song Itineraries: Extermination camps

Marsz pasiaków

Marsz pasiaków
[1943-44]
Parole e musica di Bolesław Burski (non ho notizie sull’autore, probabilmente un compagno di prigionia di Kulisiewicz a Sachsenhausen).
Nella raccolta di Kulisiewicz intitolata “Pieśni obozowe z hitlerowskich obozów koncentracyjnych 1939-45”, pubblicata nel 1979 dalla casa discografica polacca Muza.

Bellicosa canzone che annunciava la futura vendetta dei prigionieri polacchi con le “divise a strisce” internati nei lager nazisti… “Ehi, ragazzi, ecco che arriva il giorno della libertà, il giorno in cui getteremo via le nostre divise a strisce…”
Hej, koledzy, nadchodzi dzień wolności,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/12 - 14:29
Song Itineraries: Extermination camps

Czardasz Birkenau

Czardasz Birkenau
[1944]
Versi di Roman Friedlein, un giovane polacco.
Su di una melodia del compositore ungherese Ferenc Lehar (1870-1948).
Testo trovato su w-blasku blog
Nella raccolta di Kulisiewicz intitolata “Pieśni obozowe z hitlerowskich obozów koncentracyjnych 1939-45”, pubblicata nel 1979 dalla casa discografica polacca Muza.

Nel suo volume “Auschwitz” (tradotto in inglese col titolo “Auschwitz: True Tales From a Grotesque Land) l’autrice Sara Nomberg-Przytyk, una sopravvissuta, racconta che Roman Friedlein era uno studente di Cracovia internato ad Auschwitz II-Birkenau e che scrisse questa poesia guardando una ragazzina zingara che ballava una “csárda” ungherese per ottenere qualcosa da mangiare dalle guardie del campo. Roman Friedlein era all’epoca già gravemente ammalato di tubercolosi e poco prima di morire gli toccò pure di assistere all’eliminazione degli zingari nelle camere a gas, la... (Continues)
Nie mam już nikogo,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/12 - 13:18

Im Auschwitzlager wo ich wohnte

Im Auschwitzlager wo ich wohnte
[1941]
Questa poesia fu composta in polacco nel 1941 dall’attore Tadeusz Kański (1902-1950) mentre si trovava prigioniero ad Auschwitz. Il titolo originario era “W Auschwitzlager gdy mieszkałem” ma non mi è riuscito di trovarne il testo. Invece sul Volkslieder Archive è disponibile il testo tradotto in tedesco.
I versi di Kański furono poi messi in musica nel 1944 da Aleksander Kulisiewicz, prigioniero a Sachsenhausen.
La canzone in polacco si trova nella raccolta di Kulisiewicz intitolata “Pieśni obozowe z hitlerowskich obozów koncentracyjnych 1939-45”, pubblicata nel 1979 dalla casa discografica polacca Muza.

La versione in tedesco di Doris Radojewski si trova nella raccolta “O bittre Zeit - Lagerlieder 1933-1945”

Tadeusz Kański è stato un attore, regista e sceneggiatore polacco attivo negli anni 20 e 30, conosciuto anche in Italia dove lavorò in alcune produzioni. Kański fu tra gli... (Continues)
Im Auschwitzlager, wo ich wohnte
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/12 - 11:18
Song Itineraries: Extermination camps

Kołysanka dla Birkenau

Kołysanka dla Birkenau
[1943]
Versi di Aleksander Kulisiewicz
Musica tradizionale polacca
Testo – forse solo parziale – trovato qui
Nella raccolta di Kulisiewicz intitolata “Pieśni obozowe z hitlerowskich obozów koncentracyjnych 1939-45”, pubblicata nel 1979 dalla casa discografica polacca Muza.

Mi sembra di capire che questa “ninna nanna dall’inferno” sia stata composta da Kulisiewicz, prigioniero a Sachsenhausen, quando seppe della morte ad Auschwitz II–Birkenau di un bambino figlio di un suo amico, rinchiuso con la famiglia in quel campo.
Uśnij, uśnij bez mamusi
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/12 - 09:35
Song Itineraries: Extermination camps
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Raja

Testo / Lyrics / Sanat: Aira Sinervo
Ei ole enää tietä
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2015/5/12 - 09:35
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What We Want

What We Want
We want all the workers in the world to organize
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2015/5/12 - 09:32
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The Rebel Girl

The Rebel Girl
"The Rebel Girl" is a song written or completed by Joe Hill in 1915. The song was published in the Little Red Songbook of the Industrial Workers of the World, and as sheet music in 1915. It is said that Hill wrote the song for IWW orator Elizabeth Gurley Flynn, claimed and proven by Gurley Flynn herself in her memoir. (It has also been claimed that it was inspired Katie Phar and Agnes Fair.)

The song was recorded with modernized lyrics by Hazel Dickens on the 1990 Smithsonian Folkways album Don't Mourn, Organize! Songs of Labor Songwriter Joe Hill.

Hill sent copies of the sheet music with his own art work to both Flynn and the Scandinavian Propaganda League. The IWW used cover art by Arthur Machia in their printed version of the sheet music.
There are women of many descriptions
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2015/5/12 - 09:29

Piosenka o obozie w Potulicach

Anonymous
Piosenka o obozie w Potulicach
[tra 1942 e 1944]
Parole di anonimo autore polacco, detenuto nel campo di transito di Potulice.
Musica sconosciuta, ma si tratta dichiaratamente di una canzone.
Testo trovato sul volumetto intitolato “Ocalone We Wspomnieniach – Wspomnienia byłych więźniów politycznych hitlerowskich więzień i obozów koncentracyjnych” edito nel 2011 dalla Biblioteca comunale di Koszalin, Polonia

Gli storici calcolano che nei paesi d’Europa da loro occupati i nazisti installarono non meno di 15.000 (quindicimila!) campi di concentramento, conteggiando solo quelli “istituzionali”. Vi rendete conto di quante migliaia di canzoni potrebbero essere state composte dietro quelle mura e quei reticolati? Credo che ci sia materiale non solo per un percorso sulle CCG ma per un intero database dedicato!

Credo che quella che segue sia la prima canzone sulle CCG proveniente dal campo di Potulice (“Niemiecki obóz przesiedleńczy... (Continues)
Piękny zamek w Potulicach
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/12 - 08:36
Song Itineraries: Extermination camps
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Decades

Decades
DECENNI
(Continues)
Contributed by Flavio Poltronieri 2015/5/8 - 17:13
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Il nucleare lo vogliamo no!

Il nucleare lo vogliamo no!
Dato che non esiste una pagina su Le tre bandiere, faccio un commento qui.

Di questo canto si ascoltava anche una versione che, in polemica con socialisti, socialdemocratici, riformisti, etc., tra la seconda e la terza strofa della versione originale (tra la bandiera bianca e la rossa) inseriva una bandiera rosa, così:

Bandiera rosa la vogliamo: No!
Perchè è il simbolo di chi riposa
Bandiera rosa la vogliamo: No!

Infine, a me è capitato di ascoltare, nel corso degli anni Ottanta/primi Novanta, e in almeno due o tre distinte occasioni, una settaria strofa anti-Verdi (i Verdi del "Sole che ride"), cantata da militanti/funzionari del PCI/Rifondazione:

Bandiera verde la vogliamo: No!
Perchè è il simbolo di quattro merde
Bandiera verde la vogliamo: No!

In anni più recenti, la versione con la bandiera verde verrà usata - più appropriatamente - contro la Lega di Bossi.
L.L. 2015/5/8 - 14:38
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Άσμα ασμάτων

Άσμα ασμάτων
Performed by / Interpretata da Arja Saijonmaa


Claes Andersson (1937-2019) è stato un personaggio autenticamente poliedrico: finlandese di madrelingua svedese (nato a Helsinki il 30 maggio 1937 ed ivi morto il 24 luglio 2019) era psichiatra di professione, ma è stato anche prosatore, poeta, valente musicista jazz e deputato al Parlamento finlandese per l'Alleanza di Sinistra (Vasemmistoliitto / Vänsterförbundet) e per la Lega Democratica del Popolo Finlandese (Suomen Kansan Demokraattinen Liitto / Demokratiska Förbundet för Finlands Folk). E' stato deputato dal 1987 al 1999 e una seconda volta dal 2007 al 2008, in carica anche come Ministro della Cultura nel primo governo Lipponen. La sua traduzione in svedese della Trilogia di Mauthausen di Iakovos Kambanellis, musicata da Mikis Theodorakis, risale al 1972; fu interpretata, come molte altre canzoni greche dell'epoca in traduzione svedese... (Continues)
SE HUR VACKER HON ÄR, MIN ÄLSKADE
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2015/5/8 - 12:03
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Die Moorsoldaten [Börgermoorlied; Das Moorlied]

Die Moorsoldaten [Börgermoorlied; Das Moorlied]
10b. Żołnierze bagien: Traduzione polacca di Anian
La traduzione letterale del testo cantato dal gruppo Die Toten Hosen, i quali però lo abbreviano di una strofa centrale.
Da tekstowo.pl
10b. Żołnierze bagien: Polish translation by Anian. A literal translation of the song as sung by the band Die Toten Hosen, which however does not include the central verse. From tekstowo.pl

ŻOŁNIERZE BAGIEN
(Continues)
Contributed by Krzysiek 2015/5/8 - 10:45
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Die Moorsoldaten [Börgermoorlied; Das Moorlied]

10a. Bagienni żołnierze: La versione polacca
10a. Bagienni my żołnierze: Polish version


Jak powstała pieśń

Wolfgang Langhoff opowiada, jak napisana potajemnie pieśń „Bagienni żołnierze" została po raz pierwszy wykonana w 1933 r. przez więźniów obozu koncentracyjnego Börgermoor pod Papenburgiem (fragment książki Wolfganga Langhoffa Wir sind die Moorsoldaten, Stuttgart 1974, s. 190 nn.). W obozie koncentracyjnym Börgermoor pod Papenburgiem pewnej nocy 1933 roku strażnicy z SS nieludzko skatowali więźniów. Po tej „nocy długich kijów” rodzi się wśród więźniów plan, by zrobić coś dla własnego honoru. W jedną z niedziel zamierzają wystawić przedstawienie teatralne, „Zirkus Konzentrazani”, żeby pokazać dręczycielom, że nie stracili chęci do życia. Jako część tego przedstawienia powstaje potajemnie pieśń „Bagienni żołnierze". Po raz pierwszy rozbrzmiewa na zakończenie przedstawienia. Jeden z... (Continues)
Bagienni żołnierze
(Continues)
Contributed by Krzysiek 2015/5/8 - 10:30
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Die Moorsoldaten [Börgermoorlied; Das Moorlied]

Die Moorsoldaten [Börgermoorlied; Das Moorlied]
9b. Soudarded ar geunioù: La versione alternativa bretone maggiormente aderente al testo originale tedesco
Soudarded ar geunioù: Alternative Breton version nearer to the German original
SOUDARDED AR GEUNIOÙ
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/5/8 - 00:56
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Die Moorsoldaten [Börgermoorlied; Das Moorlied]

9a. Kan ar geunioù: La versione bretone tradizionale, basata sul Chant des marais
9a. Kan ar geunioù: The traditional Breton version, based upon Chant des marais

"Die Moorsoldaten ("Soudarded an daouarc'heg") zo ur ganaouenn alamanek, savet e 1933 gant prizonidi eus Börgermoor, ur c'hamp-labour nevez digoret en Alamagn gant an nazied, evit dastum o eneberien bolitikel. E 1933 e oa 1 000 prizoniad eno, sokialourien pe komunourien anezho, kondaonet da daouarc'ha er geunioù. War droad ez aent da labourat, palioù gante, ha difennet e oa outo kanañ o c'hanaouennoù-stourm boas, ma voe ret dezho sevel re nevez." - br.wikipedia
KAN AR GEUNIOÙ
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/5/8 - 00:45
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Amara terra mia

Amara terra mia
Senza nulla togliere a questa splendida canzone, sembra che si tratti di una combinazione di due "contrabbandi" anche se di segno opposto. Infatti - stando a quanto riportato su blog foolk - la musica originale (e i primi versi in dialetto abruzzese ripresi e tradotti anche da Modugno) sono opera di Giovanna Marini, che però contrabbandò il pezzo come canzone popolare anonima. La canzone originaria "Cade l'oliva" faceva parte dello storico spettacolo "Bella ciao" del Nuovo Canzoniere Italiano, recentemente riproposto in occasione del cinquantennale da Lucilla Galeazzi, Elena Ledda, Ginevra Di Marco, Alessio Lega, Andrea Salvadori, Gigi Biolcati e Riccardo Tesi.

Modugno riprese la musica (ridepositandola a suo nome) e cantò la canzone sul testo della Bonaccorti (che però nei primi versi riprendeva il canto della Marini). Cade l'oliva è stato interpretato anche da Anton Virgilio Savona.



Per complicare le cose esiste anche un pezzo intitolato "Cade l'uliva" interpretato da Caterina Bueno, ma si tratta di un canto diverso.
CCG Staff 2015/5/7 - 23:02
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Diary of Anne Frank

Diary of Anne Frank
Individual liberty is Gods purpose for man

Russ McDaniel Music Ministry
Charter April 26, 2015 Spot light: Truth
• Mankind is born to Liberty
• God needs all individuals to use their spiritual gifts unimpeded
• Free to act under Gods plan, not forced to act on plans not from God but man
• We get guidance from the holy spirit for Gods work
• Liberty : our "Authority" to do Gods work for mankind

Russ McDaniel Author / producer / Singer Songwriter of This Song "Diary of Anne Frank Thanks for Listing it
russsongs@gmail.com 2015/5/7 - 22:52
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原爆許すまじ [No More Atomic Bombs]

原爆許すまじ [No More Atomic Bombs]
Traduzione finlandese / Finnish translation / Suomennos: V. Arti
EI KOSKAAN ENÄÄ ATOMIPOMMIA
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2015/5/7 - 20:49
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Der Graben

Der Graben
HAUTALAULU
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2015/5/7 - 10:56
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Die Moorsoldaten [Börgermoorlied; Das Moorlied]

Die Moorsoldaten [Börgermoorlied; Das Moorlied]
8b. Vangin kehä: La seconda versione finlandese di Elvi Sinervo
8b. Vangin kehä: Alternative Finnish version by Elvi Sinervo

Elvi Sinervo, esponente e attivista del Partito Comunista Finlandese (SKP), rimase incarcerata come prigioniera politica dal 1941 al 1944. In carcere, nel 1943, scrisse questa sua seconda versione del Börgermoorlied, intitolata Vangin kehä (“Il cerchio del prigioniero”). Se ne ricorda una incisione del 1983 per uno spettacolo del KOM-Teatteri (con Kaj Chydenius), intitolato Kuivin jaloin (“Coi piedi asciutti”).

Elvi Sinervo was a member and activist of the Finnish Communist Party (SKP). She suffered political imprisonment from 1941 to 1944. She wrote this second version of the Börgermoorlied, titled Vangin kehä (“The Prisoner's Circle”) in 1943, during her imprisonment. We mention here a recording from 1983 for KOM-Teatteri's song show Kuivin jaloin (“With dry feet”), with Kaj Chydenius.
VANGIN KEHÄ
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2015/5/7 - 10:51
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The Bantry Girl's Lament

Anonymous
The Bantry Girl's Lament
LAMENTO DELLA RAGAZZA DI BANTRY
(Continues)
Contributed by Cattia Salto 2015/5/7 - 00:06
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The Auld Triangle

The Auld Triangle
“The Auld Triangle” nota anche come “The Banks of the Royal Canal” è una canzone autobiografica, che alcuni erroneamente ritengono sia stata scritta da Brendan Behan (o dal fratello Dominic) durante uno dei suoi soggiorni alla prigione di Mountjoy. Brendan nella sua vita bohémien fu spesso ospite delle galere irlandesi e inglesi:

"In March 1942 Behan was in Mountjoy for a few days after his release from borstal in Liverpool. In April he was arrested after a shoot-out with detectives near Glasnevin and sentenced to 14 years; he spent 18 months in the Joy, transferred to Arbour Hill, and released in an amnesty at the end of the War. He was back in Mountjoy twice more: in 1948 for assaulting a Garda and using profane and obscene language and in 1954 for drunk and disorderly." [Tim Carey, "Mountjoy: The Story of a Prison" (Cork: The Collins Press, 2000, 2005).
La prigione fu costruita nel... (Continues)
Cattia Salto 2015/5/6 - 23:03

Marsz o Wolności

Marsz o Wolności
d'après la version espagnole – MARCHA DE LA LIBERTAD d'une
Chanson en polonais – Marsz o Wolności – Krystyna Żywulska – 1944
Texte de Krystyna Żywulska (1914-1992, de son vrai nom Sonia Landau), juive polonaise, originaire de Łódź.
Sur l'air d'une chanson russe « Moskva mayskaya » de Dmitri & Daniel Pokrass, 1937.

Chanson prophétique, composée seulement une semaine avant que, sous la pression des troupes soviétiques, les nazis décident d'évacuer les camps d'Auschwitz, en forçant les prisonniers déjà épuisés à une « Todesmärsche », une marche de la mort en plein hiver (en janvier 1945). Pour beaucoup, ce fut la fin ; pour d'autres, comme Żywulska, ce fut vraiment la marche vers la liberté.

Je suis forcé – pour l'instant - à proposer la version allemande de l'original polonais, que je n'ai pas réussi à trouver à l'exception du fragment « Tańcz, tańcz dziewczyno / władze ci każą, z przyjemną... (Continues)
MARCHE DE LA LIBERTÉ
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/5/6 - 21:35
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Canto dei sanfedisti

Anonymous
Canto dei sanfedisti
Vorrei ricordare anche l'interpretazione di Enzo Gragnaniello nel cd del 1999 "Dai Quartieri al San Carlo" allegato all'omonimo libro.
Flavio Poltronieri 2015/5/6 - 19:23
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Should I ever be a Soldier

Should I ever be a Soldier
JOS RYHDYN TAISTELUUN
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2015/5/6 - 17:41
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La cattiva strada

La cattiva strada
KAIDALLA TIELLÄ
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2015/5/6 - 14:54
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Ottocento

Ottocento
KAHDEKSANSATAA
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2015/5/6 - 14:51
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Un treno per Lenin

Un treno per Lenin
Un treno per Lenin, Davide Giromini e La Maledizione
Empoli, Palazzetto delle Esposizioni, 2 maggio 2015

CCG/AWS Staff 2015/5/6 - 13:20
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Sottosopra [Inno darmico del cavatore]

Sottosopra [Inno darmico del cavatore]
"Il primo disco di Giromini (con gli Apuamater) già conteneva una sorta di inno ancorato al territorio, un canto di lavoro, un plastico ritratto del durissimo mestiere del cavatore, la figurina vista col cannocchiale rovesciato nella distanza, è evocata dalla formula magica di un linguaggio esplicitamente arcaico, come quello di certe canzoni anarchiche ottocentesche. [...] Questa canzone è ispirata al nonno dell'artista, morto a 24 anni in un incidente sul lavoro, e perciò mai conosciuto. In un'altra recente canzone sul lato oscuro della storia d'Italia, l'ombra titanica del nonno morto in cava torna a essere il riferimento a una purezza perduta ancor prima di nascere."

Alessio Lega, in A - Rivista Anarchica
CCG/AWS Staff 2015/5/6 - 12:48
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Żywe Kamienie

Żywe Kamienie
Testo trovato su Volkslieder Archive
DIE LEBENDEN STEINE
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/5 - 23:57

Tanz, Mädchen

Tanz, Mädchen
Chanson en langue allemande – Tanz, Mädchen – Krystyna Żywulska – 1944
Texte de Krystyna Żywulska (1914-1992, de son vrai nom Sonia Landau), juive polonaise, originaire de Łódź.
Sur l'air populaire tchécoslovaque d'« Ešče já pohár vínka », dans l'adaptation qu'en avait faite le musicien polonais Krzysztof Jażdżyński durant leur présence commune au camp d'extermination nazi d'Auschwitz-Birkenau.

Je suis forcé – pour l'instant - à proposer la version allemande de l'original polonais, que je n'ai pas réussi à trouver à l'exception du fragment « Tańcz, tańcz dziewczyno / władze ci każą, z przyjemną miną / są dziś w humorze panowie śmierci, tańcz… », les seuls vers présents sur le Net.
Après l'invasion allemande, Sonia Landau se retrouva avec sa famille dans le ghetto de Varsovie. Mais en 1942, elle décida de passer à l'action ; elle fuit du ghetto, adopta une identité fausse (Zofia Wiśniewska)... (Continues)
DANSE, FILLE
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/5/5 - 22:22




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