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Before 2015-5-11

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Frozen

Frozen
Frozen (Within Temptation song)

"Frozen" is the third single from the Within Temptation album The Heart of Everything (2007). The single was released in Europe on June 11, 2007. The song and the video both deal with the issue of domestic abuse. On their Web site, the band explained they wanted to raise awareness about "a subject that we feel is not discussed in public enough."[1] The band will donate the income they receive from Sony/BMG for the “Frozen” single to Child Helpline International. In the UK, the song "The Howling" was chosen for the second single, available as a digital download only. The Frozen single contains single versions of both these songs.

Music video

The music video's plot supports the claim that the track is about childhood abuse and domestic violence. It portrays an alcoholic who beats and presumably rapes his wife and daughter, and at the close of the video is... (Continues)
I can't feel my senses
(Continues)
2015/5/11 - 19:46

En visa om atombomben, som man kan dansa till

En visa om atombomben, som man kan dansa till
[1968]
Testo: Lars Huldén
Musica: Kaj Chydenius
Lyrics: Lars Huldén
Music: Kaj Chydenius
Text: Lars Huldén
Musik: Kaj Chydenius
Sanat: Lars Huldén
Sävel: Kaj Chydenius


"This song titled »An Atom Bomb Song You Can Dance To« is from the 1968 peace cabaret of the Helsinki Swedish Student Theatre (Studentteatern)." [JR]

Come avverte Juha Rämö nella sua breve introduzione, la canzone proviene dal ”cabaret della pace” del Teatro Studentesco Svedese di Helsinki, 1968. Si può aggiungere che il testo, eseguito da Kaj Chydenius, è stato scritto in svedese da Lars Huldén. Nato nel 1926 a Pietarsaari (in svedese: Jakobstad), Lars Huldén è un personaggio che definire poliedrico è riduttivo: svedese di Finlandia, è scrittore e traduttore (ha ad esempio tradotto in svedese alcune opere shakespeariane e il Kalevala), ma è stato docente di filologia nordica dal 1958 al 1964 presso l'Università... (Continues)
På en obekant plats står ett stort magasin
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2015/5/11 - 19:03
Song Itineraries: No Nukes
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Byssan lull

Byssan lull
[1919]
Rielaborazione di una canzone marinaresca svedese
Su melodia tradizionale svedese e norvegese
Re-elaboration of a Swedish traditional seaman song
To a traditional Swedish/Norwegian tune
En svensk sjömanssång bearbetad av Evert Taube
Svensk/Norsk folkmelodi



One more Swedish fisherman's song; but it may well be a true masterpiece of Swedish balladry of olden times, and also a song reflecting the hard conditions of seamen's life though it has clearly become a very sweet form of lullaby. One might think that there is no direct connection with the topic of this site, but the Finnish band Tarujen Saari, who have translated and sung this song into Finnish (and made a wonderful version of it, indeed) must have disagreed with such a plain opinion, if they have taken the song as it is and included it in a whole antiwar album, Sota kirottu! (2004); the title itself of the album means... (Continues)
Byssan [*] lull, koka kittelen full,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/5/11 - 16:47
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War Eternal

War Eternal
Friend or foe?
(Continues)
2015/5/11 - 16:40

Golgota

Golgota
[1943?]
Versi di Konstanty Ćwierk (1895-1944), scrittore e poeta.
Musica di Gracjan Guziński (1907-1993), compositore, musicista e docente di musica.
Testo trovato sul volumetto intitolato “Ocalone We Wspomnieniach – Wspomnienia byłych więźniów politycznych hitlerowskich więzień i obozów koncentracyjnych” edito nel 2011 dalla Biblioteca comunale di Koszalin, Polonia
Nella raccolta intitolata “Pieśni Obozowe. Mauthausen/Gusen”, pubblicata dalla polacca Veriton in data imprecisata, dove tutti i brani sono eseguiti dal Chór Meski Teatru Wielkiege W Warszawie, direttore Józef Bok.

Konstanty Ćwierk è stato autore di centinaia di poesie, racconti, romanzi, radiodrammi e sceneggiature. Arrestato dalla Gestapo nel maggio del 1940, fu internato prima a Dachau e poi a Mauthausen-Gusen, dove divenne il principale organizzatore della vita culturale nel campo. Ammalatosi gravemente a causa delle... (Continues)
Golgoto moja, granitowa skało!
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/11 - 14:21
Song Itineraries: Extermination camps
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Sen więźnia

Sen więźnia
[1939-40]
Parole di Zdzisław Karr-Jaworski (1908-1941), giornalista e poeta.
Musica di Lubomir Szopiński, composta nel 1940 mentre si trovava prigioniero nel campo nazista di Stutthof (Sztutowo, vicino a Danzica).
Nella raccolta intitolata “Pieśni Obozowe. Mauthausen/Gusen”, pubblicata dalla polacca Veriton in data imprecisata, dove tutti i brani sono eseguiti dal Chór Meski Teatru Wielkiege W Warszawie, direttore Józef Bok.

Testo ed informazioni trovate su questa pagina del museo del campo di concentramento di Stutthof
Sul sito Mes musiques régénérées – Jewish Music Claude Torres sostiene che il manoscritto con la musica originaria composta da Szopiński sia andato perduto e che sia stata riscritta dopo la guerra da Alexander Kulisiewicz, che avrebbe anche cambiato parzialmente il testo della poesia di Karr-Jaworski.

L’autore di questi versi, Zdzisław Karr-Jaworski, era emigrato molto... (Continues)
Śniła mi się nasza wioska,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/11 - 11:48
Song Itineraries: Extermination camps
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Baltimore

Baltimore
(2015)
feat. Eryn Allen Kane


Prince ha pubblicato una nuova canzone, "Baltimora", esplicitamente ispirata alle proteste legate all'uccisione di Freddie Gray e Michael Brown, due giovani ragazzi afroamericani che hanno trovato la morte per mano della polizia.

Come ha detto un portavoce del cantante, il brano tratta esplicitamente delle proteste che si sono verificate a Baltimora e dei problemi "politici e sociali sorti in tutto il paese in seguito all'omicidio dei due giovani uomini di colore".

da MTV
Nobody got in nobody's way
(Continues)
2015/5/11 - 02:44
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Gideon

Gideon
Album: "Z" (2005)

È un dato di fatto che sono morte più persone nel nome della religione che per ogni altra causa nella storia del mondo, e questa canzone parla di religione, guerra e della relazione tra le due cose. Gideon è un riferimento all'organizzazione cristiana Gideon International. L'organizzazione è famosa per promuovere la fede cristiana attraverso la distribuzione in tutto il mondo di copie della Bibbia.

Il cantante, Jim James, mette in discussione gli idoli della religione e della fede dicendo: "Dite qualcosa, venite giù dal muro". Il verso significa che vorrebbe una qualche conferma da questi idoli prima di doverli davvero seguire. Vuole che appaiano nella vita reale, non solo come dipinti sul muro o sulle vetrate della chiese.

L'animale a cui si fa riferimento nella canzone è la macchina da guerra americana. James dice che "noi (gli USA) siamo odiati e temuti per qualcosa... (Continues)
Gideon, what have you told us at all?
(Continues)
2015/5/10 - 23:23
Song Itineraries: Antiwar Anticlerical
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Workers of the World, Awaken

Workers of the World, Awaken
[1914]
Parole e musica: Joe Hill
Lyrics and Music: Joe Hill
Workers of the world, awaken!
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2015/5/10 - 11:11
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Vem kan segla förutan vind?

Anonymous
Vem kan segla förutan vind?
A folksong in Swedish from the Åland islands (18th century; published 1909)
Canzone popolare in svedese delle isole Åland (XVIII secolo; pubblicata nel 1909)
Svenskspråkig folkvisa från Åland (1700-talet; publicerad 1909)


The young Julia Frölich playing Vem kan segla förutan vind? on the nyckelharpa, a traditional Swedish istrument.
Den unga Julia Frölich spelar Vem kan segla förutan vind? på nyckelharpan.


As it often happens to me when I'm busy with the Swedish language, my “sösterspråk” as I usually call it, a little song I learned when I was a young student comes to my mind. It was perhaps the first Swedish song I learned, because it is sort of “easy exercise” for the first year of the average Swedish course: as a matter of fact, the song is composed of only two short four-line verses, and the language is really easy. It is a folkvisa (folksong) from the Åland islands, which... (Continues)
Vem kan segla förutan vind,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/5/10 - 00:55
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Peppino e il mulo

Peppino e il mulo
[2014]

Album : Radici

Feat- Giovanni Impastato

«E’ un aneddoto che Giovanni non aveva ancora raccontato a nessuno, ma che rappresenta perfettamente suo fratello, provocatore geniale e fuori controllo. Peppino Impastato, da un lato, rappresenta il mio forte legame con il Sud, l’amore per la mia terra e l’odio per la mafia. Dall’altro lato, il suo essere fuori dagli schemi ci sembrava perfetto concettualmente per un disco che si propone di essere “differente” rispetto a molte altre cose che si sentono in giro».
Contributed by adriana 2015/5/9 - 09:40

Une statue ne porte pas de caleçon

Une statue ne porte pas de caleçon
Une statue ne porte pas de caleçon

Chanson française – Une statue ne porte pas de caleçon – Marco Valdo M.I. – 2015

ARLEQUIN AMOUREUX – 6

Opéra-récit historique en multiples épisodes, tiré du roman de Jiří Šotola « Kuře na Rožni » publié en langue allemande, sous le titre « VAGANTEN, PUPPEN UND SOLDATEN » – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1972 et particulièrement de l'édition française de « LES JAMBES C'EST FAIT POUR CAVALER », traduction de Marcel Aymonin, publiée chez Flammarion à Paris en 1979.



L'histoire de notre Arlequin déserteur, alias Matĕj, Matthias, Mathieu est assez tortueuse ; il te souviendra, Lucien l'âne mon ami, que notre « héros » s'était confié à la comtesse Franziska qui l'avait dissuadé de repartir et l'avait recommandé comme dramaturge à son époux le comte Wallenstein, qui rentrait de Vienne.

Certes, je m'en souviens fort bien. Et si j'ai bien compris,... (Continues)
À l'Histoire, il n'y a pas d'échappatoire !
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/5/8 - 22:47
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Ostatni mazur

Anonymous
Ostatni mazur
[1863]
Invece della legionaria "Wojenko" proporrei questo canto ititolato "Ostatni mazur" (Ultima mazurka)
Da http://www.bibliotekapiosenki.pl/Ostat...
Jeszcze jeden mazur dzisiaj,
(Continues)
Contributed by kscisctov 2015/5/8 - 22:35
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Mandela, pendant ce temps

Mandela, pendant ce temps
(2015)

Album: In Extremis

Le immagini di una buona parte della vita del cantante, dalla passione per il rock, ai primi concerti, ai figli che nascono. E intanto Mandela è nella sua prigione per ventisette lunghi anni.
J’étais un presque-adolescent
(Continues)
2015/5/8 - 22:34
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Skóra

Skóra
[1984]
Testo di Paweł Kukiz
Musica di Aya RL
Incluso nella riedizione del primo album di Aya RL (Rosso) del 1991
Da http://www.tekstowo.pl/piosenka,aya_rl...

Paweł Kukiz
L'attuale candidato alle elezioni presidenziali 2015 con terzo posto negli exit pool. Ha fatto di strada ragazzo... ;)
Stoję na ulicy z nią, stoję twarzą w twarz,
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2015/5/8 - 20:00
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Wojenka [Wojenko, wojenko; Wujenku, wujenku; Legun na wojence]

Anonymous
[1914? o ca. 1916/1917]
Canto dei soldati polacchi nella I Guerra mondiale
A song of Polish soldiers in the 1st World War



Si tratta di una canto di soldati estremamente popolare in Polonia, ma che non è mai stato riportato nei canzonieri bellici della I guerra mondiale. Fu transcritta per la prima volta nel canzoniere privato dell'ufficiale polacco Bogusław Maria Aleksander Szul-Skjöldkrona, poeta e raccoglitore di canti popolari e soldateschi, che annotò: “Nell'agosto del 1917, mentre ero impegnato in delle esercitazioni, ascoltai un nuovo canto a me sconosciuto, che tutti cantavano con trasporto. Sorpreso, chiesi di chi fosse quel canto. Mi risposero: 'Non lo sappiamo, signore'. Dopo tre settimane tutta la Legione lo cantava. Oggi è uno dei canti più belli e più noti, ma rimane anonimo. L'anonimo autore può avere utilizzato delle canzoni popolari (con melodia sconosciuta), come riportato... (Continues)
Wojenko, wojenko, cóżeś ty za pani,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/5/8 - 18:09
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Wojenka

Wojenka
[2015]
Testo di Hubert Dobaczewski
Musica di Lao Che
Dall'album "Dzieciom"(A bambini)
Da tekstowo.pl




In questa ironica canzonetta, Lao Che si chiede che cosa avrebbe fatto "se la guerra fosse arrivata da noi"; infatti, notoriamente, la guerra in Polonia non è mai arrivata e, ad esempio, il 1° settembre 1939 i tedeschi erano arrivati a fare una gita turistica di massa con un po' di divisioni corazzate e di aviazione al seguito. Ma chissà, forse anche in Polonia se ne sono dimenticati e qualcuno avrà pure ricominciato a considerare la guerra un'attività sportiva come un'altra, una specialità dell'atletica (e, del resto, più d'una specialità, come il lancio del giavellotto o il lancio del martello, ha precise origini guerresche). Del resto, "Guerrina" è una ragazzina un po' particolare: non le piace il gelato, come alle altre bambine, me le piacciono le ossa. E c'è sempre chi gliene porta, e tante. Non ne ha mai abbastanza. [RV]
Raz i dwa, raz i dwa,
(Continues)
Contributed by Krzysiek 2015/5/8 - 01:57
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Decades

Decades
Album: "Closer" (1980)

This song seems to be about a soldier being unable to adjust to a normal civilian life after returning home from war. (I have heard some sources say this song is about World War I, but I can't tell if it actually is from the lyrics alone.)
Here are the young men, the weight on their shoulders
(Continues)
Contributed by K.C. 2015/5/7 - 22:11
Song Itineraries: World War I (1914-1918)

Il Nuovo Bella Ciao

Antiwar Songs Blog
Il Nuovo Bella Ciao
Sono note le controversie suscitate dai versi di “O Gorizia tu sei maledetta” mezzo secolo orsono (era il 1964) nel corso dello spettacolo messo in scena dal Nuovo Canzoniere Italiano per il Festival dei Due Mondi di Spoleto. [Michele Straniero], avendo sostituito nell’esecuzione di O Gorizia tu sei maledetta Sandra Mantovani, vittima di un abbassamento […]
Antiwar Songs Staff 2015-05-07 21:36:00

I centomila di Redipuglia

I centomila di Redipuglia
Il testo della canzone me lo ha dato Alessandra Kersevan: negli anni '70 lo cantava con il gruppo "Il canzoniere di Aiello".

Dall'accenno all'ecologia sembrerebbe una canzone anni '60-'70, ma non escludo sia un testo più antico al quale è stato storpiato un verso. Comunque l'accenno al vino buono come risultato del massacro è diffuso: nel Goriziano gira la storia che le migliori annate del Collio furono quelle immediatamente successive alla prima guerra mondiale. Anche la mia prof di storia e filosofia delle superiori (Anita Burian) raccontava che i migliori Champagne furono quelli dopo la grande guerra...
I centomila di Redipuglia
(Continues)
Contributed by Piero Purini 2015/5/7 - 20:27
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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The Bantry Girl's Lament

Anonymous
The Bantry Girl's Lament
(Versione di Eleanor Shanley e Eddi Reader)

Il lamento è una “anti-war song” in stile irish riconducibile ad una non precisata Guerra di Spagna.. Come in quasi tutti i canti di protesta sono le donne a prendere la parola affidando il loro lamento a una slow air.



DOV’E’ BANTRY?

In Irlanda ci sono due località con il nome di Bantry ed entrambe si contendono la palma della provenienza. La città di Bantry si trova nella contea di Cork nella punta sud dell’Irlanda, all’estremità della famosa Bantry Bay, perchè proprio lì doveva sbarcare la flotta francese nel 1796, per accorrere in appoggio agli United Irishmen che stavano preparando la Ribellione, flotta che fu dispersa invece da una violenta tempesta. L’altra Bantry si trova nella contea di Wexford, e si tratta di una Baronia, la più estesa delle 10 (verso il confine ovest) baronie che costituiscono la contea di Wexford.

QUALE GUERRA?

Dopo... (Continues)
oh who will plough the fields now
(Continues)
Contributed by Cattia Salto 2015/5/6 - 23:41
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Gladio

Gladio
[2014]
Testo e musica di Davide Giromini
Lyrics and music by Davide Giromini
Interpretata assieme a La Maledizione e pubblicata poi in Ostalghia (2016)


Empoli, 2 maggio 2015. Davide Giromini e La Maledizione in concerto


Ancora inedita in album. Gladio viene comunque eseguita ultimamente in modo fisso da Davide Giromini durante il suo tour di “Rivoluzioni Sequestrate”, il libro-album dove il Carrarino ci racconta come diventò un robot in un mondo, neanche troppo futuro, dove persino Dio è stato sostituito dalla Rete. Alessio Lega, in un articolo su A-Rivista Anarchica, parla brevemente anche di questa canzone, dove “l'ombra titanica del nonno morto in cava torna a essere il riferimento a una purezza perduta ancor prima di nascere”. E questo paese, la sua purezza (se mai sia esistita) l'ha persa nelle sue trame oscure, nei suoi misteri chiarissimi, nelle sue stragi, nella sua manovalanza... (Continues)
Liberati o no,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/5/6 - 12:28

Y el canto de todos, que es mi propio canto

Antiwar Songs Blog
Y el canto de todos, que es mi propio canto
Gracias a la vida è forse il più bell’inno alla vita in forma di canzone che sia mai stato scritto al mondo, quindi sarebbe già di per sé una canzone contro la guerra. Può essere che sia una delle dieci canzoni più famose di tutti i tempi, e del tutto giustamente. È, del resto, una […]
Antiwar Songs Staff 2015-05-05 22:13:00
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Gracias a la vida

Gracias a la vida
PERSIANO [FÂRSI] / PERSIAN [FÂRSI] / PERSA [FÂRSI]

Traduzione in persiano moderno ripresa da fa.wikipedia
Modern Persian translation reproduced from fa.wikipedia
Traducción al persa moderno desde fa.wikipedia

سپاس زندگی
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/5/5 - 14:57
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Gracias a la vida

Gracias a la vida
TEDESCO / GERMAN / ALEMÁN [3] - Manfred Maurenbrecher

Manfred Maurenbrecher ha un cognome evocativo: in tedesco significa “colui che abbatte i muri” e qui lo vediamo appunto raffigurato con un'ascia in mano. Rimandando al sito ufficiale per ulteriori notizie sulla sua lunga attività di Liedermacher e scrittore (è nato nel 1950), diciamo qua invece che la sua Nachdichtung di Gracias a la vida è la più recente in ordine di tempo tra quelle tedesche: risale al 2003 ed è stata pubblicata nell'album Ende der Nacht (“Termine della notte”; un titolo céliniano) del 2004. [RV]

Manfred Maurenbrecher's family name may evoke much to a German: it means “wall breaker”, and that's why we can see him there with an axe in his hands. While referring to the official website for further information, we can say here that Manfred Maurenbrecher's Nachdichtung of Gracias a la vida is the youngest in time among the German versions: written 2003, it was issued 2004 in the album Ende der Nacht (“End of Night”, a definitely célinian title). [RV]
SO GUT TUT DAS LEBEN
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/5/5 - 13:04
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Gracias a la vida

Gracias a la vida
TEDESCO / GERMAN / ALEMÁN [2] - Gerhard Schöne




Gerhard Schöne, nato nel 1952 vicino a Dresda, è stato -finché è esistita- uno dei cantautori più noti della Repubblica Democratica Tedesca, o DDR che dir si voglia, sebbene fosse considerato una “voce critica”. Occorre tenere in mente che Violeta Parra era famosissima nella DDR: non solo vi si esibì, ma vi incise anche un disco, ed è probabile che vi siano delle precise reminiscenze da parte di Gerhard Schöne che, nel 1990, a muro di Berlino già caduto e in prossimità della Wiedervereinigung incise questa sua Nachdichtung di Gracias a la vida.

Gerhard Schöne, born 1952 near Dresden, has been one of former DDR's best known folksingers, although he was considered as a “critical voice”. It should be borne in mind that Violeta Parra was a celebrity in the German Democratic Republic: not only did she perform, but also she recorded a whole album... (Continues)
LIEBES LEBEN, DANKE
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/5/5 - 11:47
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Gracias a la vida

Gracias a la vida
UNGHERESE / HUNGARIAN / HÚNGARO - Gábor Domján




Versione ungherese di Gábor Domján di Agykontroll
Hungarian version by Gábor Domján of Agykontroll
Versión al húngaro de Gábor Domján de Agykontroll
A magyar nyelvbe fordította Domján Gábor.

KÖSZÖNÖM NEKED ÉLET
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/5/5 - 02:20
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Ballade des gens qui sont nés quelque part

Ballade des gens  qui sont nés quelque part
LA CANZON DE QUEI NATI DE QUALCHE PARTE
(Continues)
Contributed by Benni 2015/5/5 - 02:20
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Gracias a la vida

Gracias a la vida
TURCO / TURKISH / TURCO [2]



JOAN BAEZ & MERCEDES SOSA: GRACİAS A LA VİDA... di ercumentgr


Al video della versione cantata assieme da Mercedes Sosa e Joan Baez, inserito da Ercüment Gürçay su Dailymotion, è allegata una traduzione in turco assieme ad un commento in turco che qui riproduciamo:

The video of the version sung in duet by Mercedes Sosa and Joan Baez, contributed to Dailymotion by Ercüment Gürçay, is provided with a Turkish translation and a commentary in Turkish commentary we reproduce here:

”1960’ lı yıllarda Latin Amerika’ da ortaya çıkan “Nuevo Cancion/ Yeni Türkü” akımının en önemli temsilcilerinden Violetta del Carmen Parra Sandoval veya bilinen adıyla Violetta Parra 1917’ de Şili’ nin güneyinde küçük bir kentte, San Carlos’ da sekiz çocuklu yoksul bir ailenin üyesi olarak dünyaya gelir. Dokuz yaşında gitar çalmayı ve şarkı söylemeyi öğrenir. On iki yaşına geldiğinde... (Continues)
TEŞEKKÜRLER HAYAT
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/5/5 - 01:44
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Gracias a la vida

EBRAICO / HEBREW / HEBREO [2] - Miri Mesika / מירי מסיקה




Miri Mesika, cantante israeliana di origine irachena da parte di padre e tunisina da parte di madre, canta questa sua traduzione ebraica abbreviata facendola o meno precedere dalla prima strofa originale in spagnolo:

Miri Mesika, an Israeli singer of Iraqi and Tunisian descent, sings her abridged Hebrew translation of Gracias a la vida sometimes preceded by the 1st verse in Spanish:


תודה לחיים
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/5/5 - 01:17
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Gracias a la vida

TURCO / TURKISH / TURCO [1]

Traduzione turca
Turkish translation
Traducción al turco


La traduzione è riprodotta da Lyricstranslate. L'autore si firma Atheros.
The translation is reproduced from Lyricstranslate. The author signs Atheros.
HAYATA TEŞEKKÜR EDERIM
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/5/5 - 00:46
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Gracias a la vida

GRECO / GREEK / GRIEGO [2]

La traduzione è ripresa dal blog Θεαμαπάτες & Δικτυώματα (qualcosa come “Patiti dello spettacolo & Networks”) dove è stata postata il 16 novembre 2007. L'autore della versione, che è quasi cantabile in greco, si firma Αφάσιος (“Il senzaparole”, o “Il muto”).

The translation is reproduced from the blog Θεαμαπάτες & Δικτυώματα (“Show-addicted & Networks”, or so) where it was posted on November 16, 2007. The author of the translation, which is almost singable in Greek, signs Αφάσιος (“The Speechless”, or “The Dumb”). [RV]
ΕΥΧΑΡΙΣΤΩ ΤΗ ΖΩΗ
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 2015/5/4 - 23:27
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Gracias a la vida

RUSSO / RUSSIAN / RUSO

Traduzione russa
Russian translation
Traducción al ruso
Русский перевод


La traduzione russa è ripresa da Lyricstranslate (l'autore risulta essere “El Selenita”).
The Russian translation is reproduced from Lyricstranslate (the author happens to be “El Selenita”).
СПАСИБО ЖИЗНИ
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/5/4 - 22:37
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Gracias a la vida

NORVEGESE [Bokmål] / NORWEGIAN [Bokmål] / NORUEGO [Bokmål]




La versione in norvegese bokmål è riprodotta da questo video YouTube della versione di Mercedes Sosa; se l'autore è chi ha inserito il video (Miguel Tinizaray), si tratterebbe evidentemente di una persona di lingua spagnola che vive in Norvegia o che, comunque, conosce il norvegese. Ma la traduzione norvegese, oltre a contenere qualche errore di digitazione, presenta anche qualche incertezza linguistica che qui è stata corretta. Non risulta ad ogni modo che la canzone sia mai stata cantata in norvegese. [RV]

The translation into Norwegian bokmål is reproduced from this YouTube video of Mercedes Sosa's version; should the author be the same person who contributed the video (Miguel Tinizaray), it would clearly be some Spanish-speaking person who lives in Norway or who can write in Norwegian, anyway. But the Norwegian translation shows a number of misspellings and other language blunders that have been corrected here. [RV]
JEG VIL TAKKE LIVET
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/5/4 - 21:42
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In den Ruinen von Berlin

In den Ruinen von Berlin
“In den Ruinen von Berlin” è una canzone scritta (parole e musica) nel 1948 da Friedrich Hollaender, compositore tedesco, ebreo, nato a Londra e divenuto celebre nella Berlino di Weimar prima che l’avvento del nazismo lo costringesse, come molti altri, a fuggire. Dopo un breve soggiorno a Parigi, emigrò negli States dove scrisse canzoni per le colonne sonore di molti film di successo.

“In den Ruinen von Berlin” la scrisse per Marlene Dietrich che la interpretò in “A Foreign Affair” (“Scandalo internazionale”), pellicola diretta nel 1948 da un altro immigrato di lingua tedesca e di religione ebraica, l’austriaco Samuel Wilder, divenuto poi Billy Wilder (cognome identico ma di pronuncia diversissima).

Non mi pare che il testo corretto del brano sia nè quello contribuito da Riccardo nè quello proposto da Gianluca. All’ascolto le parole sembrano proprio quelle indicate su questa pagina del blog Kreuzberg’d, dove però le parti in russo sono traslitterate in alfabeto latino.
IN DEN RUINEN VON BERLIN
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/4 - 20:07




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