Laudate Hominem
Laudate dominum
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/4/3 - 15:37
Song Itineraries:
Antiwar Anticlerical
Tienime tata
[2015]
Album:Quaranta
Album:Quaranta
Tata nu basta chiui
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2015/4/3 - 14:38
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
No TAP
[2015]
Album:Quaranta
Lyrics and music by D. Durante / arr.: M. Durante
Album:Quaranta
Lyrics and music by D. Durante / arr.: M. Durante
Vi racconto una storia
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2015/4/3 - 14:10
Di quali notti
[2015]
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più
“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla al mondo, non... (Continues)
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più
“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla al mondo, non... (Continues)
Isunu turri
(Continues)
(Continues)
2015/4/3 - 11:01
Franchina
[2015]
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più
“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla al mondo, non... (Continues)
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più
“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla al mondo, non... (Continues)
Stu quarteri è tuttu petri
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2015/4/3 - 10:39
Ciuri
[2015]
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più
“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla al mondo, non... (Continues)
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più
“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla al mondo, non... (Continues)
Ciuri, ciuri i gramigna
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2015/4/3 - 10:33
Filastrocca di Jacob detto il ladro
[2015]
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più
“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla al mondo, non... (Continues)
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più
“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla al mondo, non... (Continues)
Cunnutudorrè
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2015/4/3 - 10:26
U chiamunu travagghiu
[2015]
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più
“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla al mondo, non... (Continues)
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più
“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla al mondo, non... (Continues)
Omini ppi piatiari
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2015/4/3 - 10:12
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
La vostra misera cambiale
[2015]
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più
Feat- Lilith Rita Oberti
“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla... (Continues)
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più
Feat- Lilith Rita Oberti
“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla... (Continues)
Sono colpevole certamente
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2015/4/3 - 09:41
Tu prenditi l'amore che vuoi
[2015]
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più
“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla al mondo, non... (Continues)
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più
“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla al mondo, non... (Continues)
La carrozza del senato
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2015/4/3 - 09:29
Inno dei socialisti còrsi
Anonymous
[1848-49]
Testo trovato su “Noi chiamammo libertà - Canti di lotta sociale e politica livornesi”, una ricerca del 1992 a firma di Paolo Edoardo Fornaciari.
La canzone è ripresa anche da Il Deposito, dove viene attribuita a tal Luigia (o Luigi?) Piras, esule sardo-piemontese ad Ajaccio. Siccome però non ho trovato altri riscontri in Rete, ho preferito lasciare l’attribuzione ad anonimo.
Più certa dovrebbe essere invece la melodia, quella del canto giacobino di primo Ottocento "Benedetta la Repubblica". Anche qui non ho trovato riscontri precisi ma Il Deposito cita la fonte dell’informazione, il volume “Storia d'Italia nel canto popolare” a cura di Nunzia Manicardi, 1996.
Va ricordato che già negli anni della Rivoluzione francese proprio in Corsica operò il rivoluzionario egualitarista “proto-socialista” Filippo Buonarroti (1761-1837), italiano naturalizzato francese, che a Bastia fondò nel 1790 “Il Giornale Patriottico della Corsica”, la prima pubblicazione rivoluzionaria in lingua italiana.
Testo trovato su “Noi chiamammo libertà - Canti di lotta sociale e politica livornesi”, una ricerca del 1992 a firma di Paolo Edoardo Fornaciari.
La canzone è ripresa anche da Il Deposito, dove viene attribuita a tal Luigia (o Luigi?) Piras, esule sardo-piemontese ad Ajaccio. Siccome però non ho trovato altri riscontri in Rete, ho preferito lasciare l’attribuzione ad anonimo.
Più certa dovrebbe essere invece la melodia, quella del canto giacobino di primo Ottocento "Benedetta la Repubblica". Anche qui non ho trovato riscontri precisi ma Il Deposito cita la fonte dell’informazione, il volume “Storia d'Italia nel canto popolare” a cura di Nunzia Manicardi, 1996.
Va ricordato che già negli anni della Rivoluzione francese proprio in Corsica operò il rivoluzionario egualitarista “proto-socialista” Filippo Buonarroti (1761-1837), italiano naturalizzato francese, che a Bastia fondò nel 1790 “Il Giornale Patriottico della Corsica”, la prima pubblicazione rivoluzionaria in lingua italiana.
Prodi figli della Corsica
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/4/2 - 13:45
In questa oscura cella
Anonymous
[seconda metà dell’800]
Versi di autore anonimo.
E’ sull’aria di questa canzone toscana che Pietro Gori compose poi il suo Canto dei coatti
Trovo la canzone nella terza sezione (“La condizione politica del carcere”) del disco “Canti e racconti di prigione” raccolti da Sergio Boldini (coordinatore della sezione culturale centrale del PCI) negli anni 60 e pubblicati nel 1969 dall’etichetta I Dischi del Sole.
Versi di autore anonimo.
E’ sull’aria di questa canzone toscana che Pietro Gori compose poi il suo Canto dei coatti
Trovo la canzone nella terza sezione (“La condizione politica del carcere”) del disco “Canti e racconti di prigione” raccolti da Sergio Boldini (coordinatore della sezione culturale centrale del PCI) negli anni 60 e pubblicati nel 1969 dall’etichetta I Dischi del Sole.
In questa oscura cella
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/4/2 - 09:59
Song Itineraries:
From World Jails
Stempellied (oder Lied der Arbeitslosen)
[1929]
Parole di David Weber, pseudonimo di Robert Gilbert, a sua volta nome d’arte di Robert David Winterfeld (1899-1978), compositore, autore, cantante ed attore tedesco
Musica di Hanns Eisler
Brano interpretato da Ernst Busch in molti suoi dischi, a partire dal Lato B del singolo “Lied der Bergarbeiter” pubblicato nel 1931 e poi nella raccolta “Die goldenen zwanziger Jahre” pubblicata nella RDT nel 1964.
“Non un soldo in tasca, solo il buono con il timbro per ricevere il sussidio di disoccupazione…”
Una canzone molto celebre, “leggera” al modo di Gilbert, ma suprema descrizione e sintesi degli effetti della crisi del 1929 in Germania, certo non meno devastanti di quelli prodottisi negli USA, allora come oggi terra di origine del dissesto.
E allora come oggi identiche le cause, individuate e sintetizzate in particolare dall’economista americano John Kenneth Galbraith (1908-2006):... (Continues)
Parole di David Weber, pseudonimo di Robert Gilbert, a sua volta nome d’arte di Robert David Winterfeld (1899-1978), compositore, autore, cantante ed attore tedesco
Musica di Hanns Eisler
Brano interpretato da Ernst Busch in molti suoi dischi, a partire dal Lato B del singolo “Lied der Bergarbeiter” pubblicato nel 1931 e poi nella raccolta “Die goldenen zwanziger Jahre” pubblicata nella RDT nel 1964.
“Non un soldo in tasca, solo il buono con il timbro per ricevere il sussidio di disoccupazione…”
Una canzone molto celebre, “leggera” al modo di Gilbert, ma suprema descrizione e sintesi degli effetti della crisi del 1929 in Germania, certo non meno devastanti di quelli prodottisi negli USA, allora come oggi terra di origine del dissesto.
E allora come oggi identiche le cause, individuate e sintetizzate in particolare dall’economista americano John Kenneth Galbraith (1908-2006):... (Continues)
Keenen Sechser in der Tasche,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/4/1 - 15:10
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
La voix des sages (No More Fighting)
dall'album Yannick Noah (2000)
Testo e musica di J. Kapler, pseudonimo di Robert Goldman, fratello di Jean-Jacques Goldman
Testo e musica di J. Kapler, pseudonimo di Robert Goldman, fratello di Jean-Jacques Goldman
Quand je ne crois plus à mes rêves
(Continues)
(Continues)
2015/3/31 - 22:51
Uyan Berkin'im
[2014]
Parole e musica del Grup Yorum
Oggi a Istanbul due militanti del Devrimci Halk Kurtuluş Partisi-Cephesi (DHKP/C), formazione armata di estrema sinistra, sono penetrati nel palazzo di giustizia e hanno sequestrato un magistrato, tal Mehmet Selim Kiraz, il procuratore incaricato delle indagini sulla morte di Berkin Elvan, un ragazzino di 15 anni che nel giugno del 2013, durante le proteste antigovernative al Gezi Park, fu colpito alla testa da un lacrimogeno sparato ad altezza uomo, da distanza ravvicinata, e che morì molti mesi dopo, nel marzo dello scorso anno, senza aver mai ripreso conoscenza.
Si disse che Berkin Elvan non c’entrava nulla con le proteste, che fosse uscito di casa per andare a comprare il pane. L’allora Primo Ministro Erdoğan, oggi Presidente, dichiarò invece che Berkin Elvan era "membro di un’organizzazione terrorista" e che aveva preso parte agli scontri a volto... (Continues)
Parole e musica del Grup Yorum
Oggi a Istanbul due militanti del Devrimci Halk Kurtuluş Partisi-Cephesi (DHKP/C), formazione armata di estrema sinistra, sono penetrati nel palazzo di giustizia e hanno sequestrato un magistrato, tal Mehmet Selim Kiraz, il procuratore incaricato delle indagini sulla morte di Berkin Elvan, un ragazzino di 15 anni che nel giugno del 2013, durante le proteste antigovernative al Gezi Park, fu colpito alla testa da un lacrimogeno sparato ad altezza uomo, da distanza ravvicinata, e che morì molti mesi dopo, nel marzo dello scorso anno, senza aver mai ripreso conoscenza.
Si disse che Berkin Elvan non c’entrava nulla con le proteste, che fosse uscito di casa per andare a comprare il pane. L’allora Primo Ministro Erdoğan, oggi Presidente, dichiarò invece che Berkin Elvan era "membro di un’organizzazione terrorista" e che aveva preso parte agli scontri a volto... (Continues)
Bıyıkları yeni terlemiş daha
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/3/31 - 22:46
Mille e una notte
Roma 2005
Roberto De Simone
Roberto De Simone
Scese il silenzio sulla Macao, la grande caserma dormiva ma io..
(Continues)
(Continues)
Contributed by Roberto De Simone 2015/3/31 - 22:37
Lied der Bergarbeiter
[1927]
Versi di Anna Gmeyner (1902-1991), scrittrice e drammaturga viennese, nella sua opera “Heer ohne Helden. Bergarbeiterschauspiel in 8 Bildern”, dalla quale nel 1931 il regista Georg Wilhelm Pabst trasse il film “Kameradschaft”, coproduzione franco-tedesca (in Francia uscì con il titolo “La tragédie de la mine”).
Musica di Hanns Eisler, composta nel 1929.
Interpretata da Ernst Busch in molti suoi dischi, compresi “Der Barrikaden-Tauber” e “Historische Aufnahmen”
Anna Gmeyner era austriaca ed era ebrea. Nel 1926 si trasferì in Scozia, perché il marito (lo scienziato Berthold P. Wiesner) aveva ricevuto un incarico all’Università di Edimburgo. Fu lì che la Gmeyner potè seguire le lotte dei minatori scozzesi, su cui scrisse l’opera da cui Ernst Busch e Hanns Eisler trassero poi questo brano. Nel 1928 la famiglia Wiesner si trasferì nella Berlino già tormentata dal nazismo e nel 1933 fecero appena in tempo a scappare, prima a Parigi e poi in Inghilterra. Anna Gmeyner è morta a York nel 1991.
Versi di Anna Gmeyner (1902-1991), scrittrice e drammaturga viennese, nella sua opera “Heer ohne Helden. Bergarbeiterschauspiel in 8 Bildern”, dalla quale nel 1931 il regista Georg Wilhelm Pabst trasse il film “Kameradschaft”, coproduzione franco-tedesca (in Francia uscì con il titolo “La tragédie de la mine”).
Musica di Hanns Eisler, composta nel 1929.
Interpretata da Ernst Busch in molti suoi dischi, compresi “Der Barrikaden-Tauber” e “Historische Aufnahmen”
Anna Gmeyner era austriaca ed era ebrea. Nel 1926 si trasferì in Scozia, perché il marito (lo scienziato Berthold P. Wiesner) aveva ricevuto un incarico all’Università di Edimburgo. Fu lì che la Gmeyner potè seguire le lotte dei minatori scozzesi, su cui scrisse l’opera da cui Ernst Busch e Hanns Eisler trassero poi questo brano. Nel 1928 la famiglia Wiesner si trasferì nella Berlino già tormentata dal nazismo e nel 1933 fecero appena in tempo a scappare, prima a Parigi e poi in Inghilterra. Anna Gmeyner è morta a York nel 1991.
Wir graben unsre Gräber,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/3/31 - 17:11
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Ballade Von Den Baumwollpflückern
[1925/1929]
Testo rielaborato da Ernst Busch a partire dal racconto di B. Traven, misterioso scrittore tedesco trapiantato in Messico, intitolato “Die Baumwollpflücker”, pubblicato nel 1925.
Musica di Hanns Eisler, composta nel 1929.
Nei dischi “Der Barrikaden-Tauber” e “Historische Aufnahmen”
B. Traven è il nome di penna di uno scrittore misterioso, certamente tedesco, quasi certamente militante anarchico o spartachista durante la fase rivoluzionaria del 1918-19, che poi emigrò/fuggì in America, stabilendosi in Messico, quasi certamente in Chiapas, benchè l’unico suo contatto col mondo fosse una casella postale a Città del Messico. Beh, di certo vi è molto poco nella biografia di B. Traven: Erich Mühsam riteneva che si trattasse di tal Ret Marut, suo omologo in scrittura ed anarchia; due giornalisti investigatori inglesi scoprirono che il vero nome era Otto Feige, ospite per qualche... (Continues)
Testo rielaborato da Ernst Busch a partire dal racconto di B. Traven, misterioso scrittore tedesco trapiantato in Messico, intitolato “Die Baumwollpflücker”, pubblicato nel 1925.
Musica di Hanns Eisler, composta nel 1929.
Nei dischi “Der Barrikaden-Tauber” e “Historische Aufnahmen”
B. Traven è il nome di penna di uno scrittore misterioso, certamente tedesco, quasi certamente militante anarchico o spartachista durante la fase rivoluzionaria del 1918-19, che poi emigrò/fuggì in America, stabilendosi in Messico, quasi certamente in Chiapas, benchè l’unico suo contatto col mondo fosse una casella postale a Città del Messico. Beh, di certo vi è molto poco nella biografia di B. Traven: Erich Mühsam riteneva che si trattasse di tal Ret Marut, suo omologo in scrittura ed anarchia; due giornalisti investigatori inglesi scoprirono che il vero nome era Otto Feige, ospite per qualche... (Continues)
Es trägt der Bürger meine Gabe,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/3/31 - 15:33
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
La storia di Elena
2014
Bertoli
Bertoli
Hanno il vizio della storia di Elena
(Continues)
(Continues)
Contributed by dq82 2015/3/31 - 15:16
Safà
2012
Safà
Marco Lai e Alberto Bertoli, figlio di Pierangelo, interpretano la storia di una bimba irachena, Safa’, in un brano dedicato ai bambini violati dalla guerra. Sullo sfondo, la Nassirya descritta dal Tenente Dott. Giorgio Alagna, ufficiale medico del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana.
Il suo nome è Safa’, della guerra non sa
Con il cuore malato nel deserto lei va
Il suo sogno più grande è soltanto una vita senza bombe e mitraglie, con una via d’uscita...
Siamo nel 2005 a Nassirya, Iraq. Il Tenente Dott. Giorgio Alagna, fra gli altri compiti, ha quello di svolgere il servizio di triage per la popolazione civile. Si tratta di visitare gli abitanti del posto, smistarli nelle strutture mediche adeguate, talvolta saper dire di no. Safà ha 12 anni, grandi occhi neri, ed “il suo sorriso avrebbe intenerito anche il cuore più duro”. Con la mano stretta in quella del padre, la... (Continues)
Safà
Marco Lai e Alberto Bertoli, figlio di Pierangelo, interpretano la storia di una bimba irachena, Safa’, in un brano dedicato ai bambini violati dalla guerra. Sullo sfondo, la Nassirya descritta dal Tenente Dott. Giorgio Alagna, ufficiale medico del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana.
Il suo nome è Safa’, della guerra non sa
Con il cuore malato nel deserto lei va
Il suo sogno più grande è soltanto una vita senza bombe e mitraglie, con una via d’uscita...
Siamo nel 2005 a Nassirya, Iraq. Il Tenente Dott. Giorgio Alagna, fra gli altri compiti, ha quello di svolgere il servizio di triage per la popolazione civile. Si tratta di visitare gli abitanti del posto, smistarli nelle strutture mediche adeguate, talvolta saper dire di no. Safà ha 12 anni, grandi occhi neri, ed “il suo sorriso avrebbe intenerito anche il cuore più duro”. Con la mano stretta in quella del padre, la... (Continues)
Il suo nome è Safà,
(Continues)
(Continues)
Contributed by dq82 2015/3/31 - 15:10
Song Itineraries:
Child Abuse
Un canto di pace, un canto di libertà dal Kurdistan
Antiwar Songs Blog
Dalla lotta del PKK e di Kobanê ci viene la splendida Egît, nota anche come Dûr neçe heval. “Non andar via lontano, compagno” è una canzone di lotta militante che non rinuncia, anzi rivendica, la sua natura di canto di libertà e di pace. Scritta da Nuray Şen, Nail Yurtsever e Nuro Aksoy per il […]
Antiwar Songs Staff 2015-03-30 19:05:00
From the struggle of PKK and Kobanê, here's to us the wonderful Egît, also known as Dûr neçe heval. “Don't go so far away, comrade”; this song, written by Nuray Şen, Nail Yurtsever and Nuro Aksoy in the Kurdish language for Îbrahim Rojhilat, is a struggle militant song that doesn't renounce, yet it strongly claims, its nature of freedom and peace song. Heval is a Kurdish word where the meanings of “friend”, “comrade” and “brother” strongly coincide.
Riccardo Venturi 2015/3/30 - 18:45
Egît [Dûr neçe heval]
[2006]
Testo di Nuray Şen
Musica di Nail Yurtsever
Arrangiamento di Nuro Aksoy
Lyrics by Nuray Şen
Music by Nail Yurtsever
Arrangement by Nuro Aksoy
Helbest: Nuray Şen
Muzîk: Nail Yurtsever
Derliêner: Nuro Aksoy
Album: Bengî
Per una di quelle strane e frequenti alchimie di questo sito, Adriana ha segnalato questa canzone, suonata e cantata da Serhat Akbal a Fosdinovo nel novembre scorso, proprio mentre il qui presente e Daniela -k.d.- la ascoltavano cantata dallo stesso Serhat Akbal a Piadena (CR) in occasione del festival di musica popolare della Lega di Cultura (che, fortunatamente, non ha assolutamente nulla a che vedere con altre "leghe") circa due settimane fa. Scritta da Nuray Şen, Nail Yurtsever e Nuro Aksoy per il cantautore militante curdo Îbrahim Rojhilat nel 2006 (e pubblicata nell'album Bengî), questa splendida canzone si chiama, propriamente, Egît; è un termine,... (Continues)
Testo di Nuray Şen
Musica di Nail Yurtsever
Arrangiamento di Nuro Aksoy
Lyrics by Nuray Şen
Music by Nail Yurtsever
Arrangement by Nuro Aksoy
Helbest: Nuray Şen
Muzîk: Nail Yurtsever
Derliêner: Nuro Aksoy
Album: Bengî
Per una di quelle strane e frequenti alchimie di questo sito, Adriana ha segnalato questa canzone, suonata e cantata da Serhat Akbal a Fosdinovo nel novembre scorso, proprio mentre il qui presente e Daniela -k.d.- la ascoltavano cantata dallo stesso Serhat Akbal a Piadena (CR) in occasione del festival di musica popolare della Lega di Cultura (che, fortunatamente, non ha assolutamente nulla a che vedere con altre "leghe") circa due settimane fa. Scritta da Nuray Şen, Nail Yurtsever e Nuro Aksoy per il cantautore militante curdo Îbrahim Rojhilat nel 2006 (e pubblicata nell'album Bengî), questa splendida canzone si chiama, propriamente, Egît; è un termine,... (Continues)
Dûr neçe heval
(Continues)
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2015/3/30 - 17:07
Song Itineraries:
From Kurdistan
Das Lied von der Suppe (oder Lied vom Ausweg)
[1930-31]
Versi di Bertolt Brecht, originariamente nel dramma “Die Mutter. Leben der Revolutionärin Pelagea Wlassowa aus Twer”, scritto - a partire da un racconto di Maksim Gorky (1906) - in collaborazione con Hanns Eisler, Slatan Dudow e Günther Weisenborn e rappresentato per la prima volta nel 1932.
Musica di Hanns Eisler, che nel 1935 trasformò l’opera in una cantata (“Die Mutter”, Op. 25, per coro, voci soliste e due pianoforti)
Nel 1951 fu Brecht stesso a dirigere il dramma con i Berliner Ensemble al Deutsches Theater di Berlino.
Mentre Renzie ed il suo Governo “mietono successi” e si autocelebrano onanisticamente ad ogni piè sospinto, a noi ci stanno per togliere anche i buoni pasto (il servizio mensa l’hanno liquidato già molti anni fa)… La crisi, dicono. E intanto sono altri 100 euro al mese che s’involeranno, qualche decina di euro in meno che da domani, per giunta, saremo noi... (Continues)
Versi di Bertolt Brecht, originariamente nel dramma “Die Mutter. Leben der Revolutionärin Pelagea Wlassowa aus Twer”, scritto - a partire da un racconto di Maksim Gorky (1906) - in collaborazione con Hanns Eisler, Slatan Dudow e Günther Weisenborn e rappresentato per la prima volta nel 1932.
Musica di Hanns Eisler, che nel 1935 trasformò l’opera in una cantata (“Die Mutter”, Op. 25, per coro, voci soliste e due pianoforti)
Nel 1951 fu Brecht stesso a dirigere il dramma con i Berliner Ensemble al Deutsches Theater di Berlino.
Mentre Renzie ed il suo Governo “mietono successi” e si autocelebrano onanisticamente ad ogni piè sospinto, a noi ci stanno per togliere anche i buoni pasto (il servizio mensa l’hanno liquidato già molti anni fa)… La crisi, dicono. E intanto sono altri 100 euro al mese che s’involeranno, qualche decina di euro in meno che da domani, per giunta, saremo noi... (Continues)
Wenn du keine Suppe hast
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/3/30 - 14:24
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
غريب في بلادي
: توفيق زياد
(Continues)
(Continues)
Contributed by dq82 2015/3/30 - 10:22
Song Itineraries:
The Palestinian Holocaust
The trumpets of Jericho
2015
Tracce Clandestine
L’unico brano di nuova composizione, arrangiato e registrato assieme a Terry Woods (Pogues) nel corso di tre giorni di live sessions in uno studio sperduto nella campagna irlandese. Quante canzoni ancora si dovranno cantare prima che ogni muro diventi semplice riparo e non serva invece a dividere gli uomini?
Tracce Clandestine
L’unico brano di nuova composizione, arrangiato e registrato assieme a Terry Woods (Pogues) nel corso di tre giorni di live sessions in uno studio sperduto nella campagna irlandese. Quante canzoni ancora si dovranno cantare prima che ogni muro diventi semplice riparo e non serva invece a dividere gli uomini?
History should teach us something
(Continues)
(Continues)
Contributed by dq82 2015/3/30 - 09:41
Song Itineraries:
The Palestinian Holocaust
Sempre i primi
[30 marzo 2014]
Scritta da Ahmed il Lavavetri
sull'aria di Poveri partigiani di Ascanio Celestini
“Occorre constatare”, scrive Ahmed il Lavavetri, “che noialtre persone comuni, che magari non abbiamo vite interessanti, non occupiamo posti ragguardevoli nella società, non abbiamo ricchezze e magari neppure tanti grandi sogni -tipo quello di volare-, va a finire praticamente sempre che siamo i primi a volare per davvero: da finestrini di treni saltati in aria, da finestre al quarto piano della questura, da undicimila metri su un aeroplano con il copilota depresso, dai cazzotti e dalle prese d'ingaggio di solerti tutori dell'ordine...così ho pensato di prendere una bella canzone (che, in fondo, parla pure di persone ordinarie come noi, tipo quei vecchi partigiani che oramai sono quasi tutti morti) e di scriverci sopra delle parole diverse. O forse uguali, chissà.”
Scritta da Ahmed il Lavavetri
sull'aria di Poveri partigiani di Ascanio Celestini
“Occorre constatare”, scrive Ahmed il Lavavetri, “che noialtre persone comuni, che magari non abbiamo vite interessanti, non occupiamo posti ragguardevoli nella società, non abbiamo ricchezze e magari neppure tanti grandi sogni -tipo quello di volare-, va a finire praticamente sempre che siamo i primi a volare per davvero: da finestrini di treni saltati in aria, da finestre al quarto piano della questura, da undicimila metri su un aeroplano con il copilota depresso, dai cazzotti e dalle prese d'ingaggio di solerti tutori dell'ordine...così ho pensato di prendere una bella canzone (che, in fondo, parla pure di persone ordinarie come noi, tipo quei vecchi partigiani che oramai sono quasi tutti morti) e di scriverci sopra delle parole diverse. O forse uguali, chissà.”
Noi che vorremmo vivere, o avremmo voluto
(Continues)
(Continues)
2015/3/30 - 00:43
Les Coquets Lieutenants
Les Coquets Lieutenants
Chanson française – Les Coquets Lieutenants – Marco Valdo M.I. – 2015
ARLEQUIN AMOUREUX – 2
Opéra-récit historique en multiples épisodes, tiré du roman de Jiří Šotola « Kuře na Rožni » publié en langue allemande, sous le titre « VAGANTEN, PUPPEN UND SOLDATEN » – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1972 et particulièrement de l'édition française de « LES JAMBES C'EST FAIT POUR CAVALER », traduction de Marcel Aymonin, publiée chez Flammarion à Paris en 1979.
Revoici donc une canzone qui raconte la suite de l'histoire de ce Matĕj, alias Matthias, Matys, Matysek, Mathieu, qui n'est pas sans rappeler d'ailleurs, mon cher ami Lucien l'âne, un certain Fabrice del Dongo – tous deux assistant à une bataille napoléonienne en tant que simple soldat. Cependant, à part ça, tout les oppose : Fabrice est supposé beau, aristo, jeune et séduisant, séducteur, enthousiaste... (Continues)
Chanson française – Les Coquets Lieutenants – Marco Valdo M.I. – 2015
ARLEQUIN AMOUREUX – 2
Opéra-récit historique en multiples épisodes, tiré du roman de Jiří Šotola « Kuře na Rožni » publié en langue allemande, sous le titre « VAGANTEN, PUPPEN UND SOLDATEN » – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1972 et particulièrement de l'édition française de « LES JAMBES C'EST FAIT POUR CAVALER », traduction de Marcel Aymonin, publiée chez Flammarion à Paris en 1979.
Revoici donc une canzone qui raconte la suite de l'histoire de ce Matĕj, alias Matthias, Matys, Matysek, Mathieu, qui n'est pas sans rappeler d'ailleurs, mon cher ami Lucien l'âne, un certain Fabrice del Dongo – tous deux assistant à une bataille napoléonienne en tant que simple soldat. Cependant, à part ça, tout les oppose : Fabrice est supposé beau, aristo, jeune et séduisant, séducteur, enthousiaste... (Continues)
Doucement, très doucement, je grimpe dans la paille
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/3/29 - 22:28
Wojna
[2014]
Testo di Przemek Paśko
Musica di Paśko i zespół Co To
Dall'album "Błędne koło"
Testo di Przemek Paśko
Musica di Paśko i zespół Co To
Dall'album "Błędne koło"
Mówię ja
(Continues)
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2015/3/28 - 23:42
كلمات أغنية "بدي سلام
(2008)
Badi Salam / I want Peace / Voglio la pace
Album: Slingshot hiphop (2008)
feat. Shadia Mansour / شادية منصور
Badi Salam / I want Peace / Voglio la pace
Album: Slingshot hiphop (2008)
feat. Shadia Mansour / شادية منصور
صحيت اليوم لقيت حالي بَصْفن بمراسيم جنين
(Continues)
(Continues)
2015/3/28 - 23:14
Song Itineraries:
The Palestinian Holocaust
Frédéric
Frédéric
Chanson française – Frédéric – CLAUDE LEVEILLEE – 1962
Paroles et Musique: Claude Léveillée 1962
Québec, 1962. Claude Léveillée avait écrit cette chanson en s'inspirant de son idole au piano: Frédéric Chopin. En 2004, il fut terrassé par un ACV, suivi d'un autre l'automne de la même année, ce qui l'a paralysé en mettant fin à son grand talent de pianiste, ce qui est un deuil épouvantable pour lui. Il nous a hélas quittés le matin du 9 juin 2011, victime d'un problème cardio-vasculaire à l'âge de 78 ans, laissant derrière lui plus de 400 chansons.
Ah, enfin ! La voilà ta chanson de paix… dont tu me rebattais les oreilles l'autre soir dit Lucien l'âne en redressant le front. Je croyais que tu l'avais oubliée…
Mais pas du tout, comme tu vois, Lucien l'âne mon ami. D'ailleurs, tu sais bien que cette chanson de Frédéric, elle hante les têtes et les oreilles de tous ceux qui l'ont... (Continues)
Chanson française – Frédéric – CLAUDE LEVEILLEE – 1962
Paroles et Musique: Claude Léveillée 1962
Québec, 1962. Claude Léveillée avait écrit cette chanson en s'inspirant de son idole au piano: Frédéric Chopin. En 2004, il fut terrassé par un ACV, suivi d'un autre l'automne de la même année, ce qui l'a paralysé en mettant fin à son grand talent de pianiste, ce qui est un deuil épouvantable pour lui. Il nous a hélas quittés le matin du 9 juin 2011, victime d'un problème cardio-vasculaire à l'âge de 78 ans, laissant derrière lui plus de 400 chansons.
Ah, enfin ! La voilà ta chanson de paix… dont tu me rebattais les oreilles l'autre soir dit Lucien l'âne en redressant le front. Je croyais que tu l'avais oubliée…
Mais pas du tout, comme tu vois, Lucien l'âne mon ami. D'ailleurs, tu sais bien que cette chanson de Frédéric, elle hante les têtes et les oreilles de tous ceux qui l'ont... (Continues)
Je me fous du monde entier
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/3/28 - 22:00
The Emperor's Clothes
(2009)
Un altro testo della rapper di Detroit di origine israeliana, scritto nel 2009 durante l'operazione "Piombo fuso" contro Gaza, che attacca frontalmente Israele.
Un altro testo della rapper di Detroit di origine israeliana, scritto nel 2009 durante l'operazione "Piombo fuso" contro Gaza, che attacca frontalmente Israele.
In January 2009, Israel launched an assault on the Gaza Strip, causing massive damage to civilian infrastructure, killing more than 1,300 Palestinians and wounding 5,300. Israel has held Gaza under siege, controlling the borders, air and water space, preventing even the most basic humanitarian goods from entering.
The Emperors Clothes is a call to action. One of the most effective strategies we can pursue right now is boycott, divestment and sanctions (BDS) campaigns against Israel, as we demand an end to Israel's 60-plus years of occupation and war on Palestinian life.
The Emperors Clothes is a call to action. One of the most effective strategies we can pursue right now is boycott, divestment and sanctions (BDS) campaigns against Israel, as we demand an end to Israel's 60-plus years of occupation and war on Palestinian life.
First they hit with phase one
(Continues)
(Continues)
2015/3/28 - 20:11
Song Itineraries:
The Palestinian Holocaust
No Compromises
Invincible (Ilana Weaver) è una rapper che vive a Detroit. Ha passato l'infanzia in Israele e si è trasferita in Michigan con la famiglia nel 1988.
A sette anni ha imparato l'inglese ascoltando l'hip hop. Nel giro di due anni ha cominciato a scrivere canzoni in inglese.
Nonostante le origini israeliane, Invincible è una convinta sostenitrice della causa palestinese e in questa canzone canta della necessità della resistenza "fino al giorno in cui non ci sarà più bisogno di combattere".
A sette anni ha imparato l'inglese ascoltando l'hip hop. Nel giro di due anni ha cominciato a scrivere canzoni in inglese.
Nonostante le origini israeliane, Invincible è una convinta sostenitrice della causa palestinese e in questa canzone canta della necessità della resistenza "fino al giorno in cui non ci sarà più bisogno di combattere".
Free The P!
(Continues)
(Continues)
Contributed by CCG Staff 2015/3/28 - 19:55
Song Itineraries:
The Palestinian Holocaust
My Ladie Careys Dompe
FAREWELL JOHN
ADDIO A JOHN RENBOURN
"È morto, per un attacco cardiaco, John Renbourn, chitarrista e compositore folk conosciuto soprattutto per il suo lavoro con i Pentangle. Aveva 70 anni. La notizia della sua morte è stata diffusa dal manager che ha lavorato con lui negli ultimi 25 anni, Dave Smith, il quale ha voluto ricordare la grande passione per la chitarra di Renbourn, che lo spingeva a tenere ogni fine settimana dei workshop per studenti in tutta europa. Nato nel quartiere Marylebone di Londra l'8 agosto 1944, Renbourn fondò nel 1967 i Pentangle insieme a un altro chitarrista, il geniale Bert Jansch, scomparso anche lui di recente, nel 2011, alla cantante Jacqui McShee, la cui voce sognante era accompagnata al contrabbassista Danny Thompson e al batterista Terry Cox. Tutti musicisti dotati di grande tecnica, riuscirono a dare vita a una miscela di musica folk anglosassone, blues... (Continues)
ADDIO A JOHN RENBOURN
"È morto, per un attacco cardiaco, John Renbourn, chitarrista e compositore folk conosciuto soprattutto per il suo lavoro con i Pentangle. Aveva 70 anni. La notizia della sua morte è stata diffusa dal manager che ha lavorato con lui negli ultimi 25 anni, Dave Smith, il quale ha voluto ricordare la grande passione per la chitarra di Renbourn, che lo spingeva a tenere ogni fine settimana dei workshop per studenti in tutta europa. Nato nel quartiere Marylebone di Londra l'8 agosto 1944, Renbourn fondò nel 1967 i Pentangle insieme a un altro chitarrista, il geniale Bert Jansch, scomparso anche lui di recente, nel 2011, alla cantante Jacqui McShee, la cui voce sognante era accompagnata al contrabbassista Danny Thompson e al batterista Terry Cox. Tutti musicisti dotati di grande tecnica, riuscirono a dare vita a una miscela di musica folk anglosassone, blues... (Continues)
Riccardo Venturi 2015/3/27 - 21:43
Lob des Revolutionärs
Chanson allemande – Lob des Revolutionärs – Bertolt Brecht – 1932
Texte : Bertolt Brecht
Musique : Hanns Eisler
Interprétation: Ernst Busch
Texte : Bertolt Brecht
Musique : Hanns Eisler
Interprétation: Ernst Busch
ÉLOGE DU RÉVOLUTIONNAIRE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/3/27 - 21:41
Il testamento di Tito
Fordította Adolfo Salomone
TITO VÉGRENDELETE
(Continues)
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2015/3/27 - 19:48
Fiume Sand Creek
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4. Non inserire video o link a materiale non strettamente attinente alla pagina: per questo c'è Facebook! - Grazie
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2. The new translation... (Continues)
CCG/AWS Staff 2015/3/27 - 16:38
Divide et Impera!
Si cerca il video su youtube, o l'mp3 da qualche parte o al limite si compra il disco...
CCG Staff 2015/3/27 - 13:09
Wars for Nothing
(2015)
Canzone che rappresenterà l'Ungheria all'Eurovision contest di quest'anno. Una canzone abbastanza generica e innocua, ma che ha scatenato le ire dell'ambasciatore israeliano per una didascalia nel videoclip della canzone che recita "2014 – Gaza – two-thirds of the victims were civilians, including more than 500 children.".
Canzone che rappresenterà l'Ungheria all'Eurovision contest di quest'anno. Una canzone abbastanza generica e innocua, ma che ha scatenato le ire dell'ambasciatore israeliano per una didascalia nel videoclip della canzone che recita "2014 – Gaza – two-thirds of the victims were civilians, including more than 500 children.".
Do you know our earth is a mess
(Continues)
(Continues)
2015/3/27 - 12:47
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Versi di Fabrizio De André, con Roberto Dané (1937-2003), produttore , arrangiatore, paroliere, autore e regista televisivo, originario di La Spezia.
Musica di Fabrizio De André e Gian Piero Reverberi (1939-), compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra, nativo di Genova.
Il coro che chiude “La Buona Novella”
Non voglio pensarti… non posso pensarti… non devo pensarti figlio di dio, per tutto ciò che il dio dei potenti ha fatto agli uomini come me, alla moltitudine degli umili, degli straccioni, in quella infinita guerra che i ricchi fanno ai poveri… Ma se posso pensarti figlio dell’uomo, allora – e solo allora – potrò chiamarti fratello….
Album reinciso dalla Premiata Forneria Marconi nell'album "A.D. 2010 - La buona novella"