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Au matin du Grand Soir

Au matin du Grand Soir
Au matin du Grand Soir

Chanson française – Au matin du Grand Soir – Marco Valdo M.I. – 2015



Je lisais l'autre soir cette phrase que j'ai mise en exergue à la chanson… et si je l'ai mise là, il y a une double raison.

Deux raisons, veux-tu dire, Marco Valdo M.I. et lesquelles ?

Oui, deux raisons et sans doute, même plus encore. La première, c'est cette phrase elle-même qui m'a paru résumer cette idée de Grand Soir et de matin du Grand Soir. Toute l'histoire en une ligne, soutenue par un fort vent d'optimisme et de joie de vivre. La deuxième (car il y en aura d'autres, réflexion faite !), c'est que je lisais à ce moment une chanson chantée par Marc Ogeret et qui parlait du matin du Grand Soir elle-aussi Le Matin du Grand Soir. La troisième raison, c'est que tout cela a ravivé dans ma mémoire une antienne dont je ne sais plus si j'en ai été l'auteur ou si elle m'est venue d'ailleurs ; en... (Continues)
« Bientôt peut-être, les ténèbres traversées des flammes du Grand Soir couvriront la terre. Puis, viendra l'aube de joie et de fraternité » – A dolphe Retté dans Le Libertaire – 1899 (Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/2/5 - 16:53
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Las increíbles aventuras del Señor Tijeras

Las increíbles aventuras del Señor Tijeras
[1974]
Parole di Charly García
Musica di Charly Garcia e Nito Mestre (Sui Generis)
Nell’album intitolato “Pequeñas anécdotas sobre las instituciones”

Una canzone sulla censura. Inutile dire che fu censurata, con il taglio netto dell’ultima strofa: “Io detesto la gente che ha il potere di dire quello che è bene e pure quello che è male. Solo il popolo, amico mio, è capace di capire. I censori di idee tremeranno di orrore davanti all’uomo libero con il corpo in pieno sole.”

Il personaggio del Señor Tijeras – che così tanto ricorda Agostino, il segretario dell’Organizzazione Internazionale della Moralità Pubblica interpretato da Albero Sordi ne “Il moralista” diretto nel 1959 da Giorgio Bianchi – ha anche un nome e un cognome: si tratta di Miguel Paulino Tato, detto Néstor (1902-1986), giornalista e critico cinematografico che dalla sua scrivania di presidente dell’“Ente de Calificación Cinematográfica” diresse la censura dal 1974 fin quasi al termine della dittatura di Videla e soci.
Escondido atrás de su escritorio gris
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/5 - 16:12
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El show de los muertos

El show de los muertos
[1974]
Parole di Charly García
Musica di Charly Garcia e Nito Mestre (Sui Generis)
Nell’album intitolato “Pequeñas anécdotas sobre las instituciones”

Una canzone che nella scaletta del disco originario doveva essere la prosecuzione di Juan Represión che però i Sui Generis furono costretti ad elimiminare e sostituire con “Tango en segunda” (comunque anch’essa dotata di una certa forza: “Alguna gente que conozco vive metida en un baúl”, o “A mi no me gusta tu cara y no me gusta tu olor”)…

Il brano si apre significativamente con un suono di sirene della polizia ed è ancora dedicato a Juan Represión, quello che dorme tranquillo, senza sapere che sta contribuendo all’assassinio di qualcuno, Juan Represión che solo in apparenza conduce una vita normale e che crede di avere la mani pulite ed invece ha i morti ammazzati sulla coscienza e le mani e i vestiti lordi di sangue…

Perché la censura... (Continues)
Tengo los muertos todos aquí
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/5 - 15:40
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Juan Represión

Juan Represión
[1974]
Scritta da Charly García
Nell’album intitolato “Pequeñas anécdotas sobre las instituciones”

“Pequeñas anécdotas sobre las instituciones” - pubblicato pochi mesi dopo la morte dell’appena rieletto presidente Juan Domingo Perón e con il paese già nel caos completo che sfocerà di lì a poco nella svolta fascista – è stato uno dei dischi più censurati nella storia della musica argentina.
Charlie Garcia, autore di tutti i testi, fu costretto a cambiarne la maggior parte ma due brani, “Juan Represión” e “Botas locas”, furono del tutto espunti dalla prima edizione dell’album (e vennero inseriti per la prima volta soltanto in un'antologia del 1991!). I Sui Generis osarono proporli dal vivo in un concerto a Montevideo, Uruguay, nel 1975 e vennero praticamente tirati giù dal palco dalla polizia, arrestati e interrogati per ore…

La canzone è un allegoria del cittadino benestante ed amante... (Continues)
Juan Represión viste
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/5 - 13:58
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Majorana si imbarca sul postale

Majorana si imbarca sul postale
2012
D'amore e di marea

(Basso; Colaninno – Ottolino)

Dove, quando, come, perché Ettore Majorana ha fatto perdere le sue tracce? In questa piccola canzone Majorana si trova nel porto di Palermo la sera della sua scomparsa: la decisione è già presa, non resta che un ultimo esame di coscienza e un messaggio di addio per il mondo, prima di mimetizzarsi nel mare dell’umanità. Una canzone perfetta per il congedo dagli ascoltatori che ora possono lasciare che anche la conchiglia si rigetti nel mare e si confonda con esso.

Una canzone su Ettore Majorana una CCG? E perché? Ettore Majorana, fisico italiano scomparso ufficialmente il 27 marzo 1938 (le ultime indagini lo danno per vivo fino al 1959 in Venezuela), almeno inizialmente infatuato del nazismo, nel "pantheon" delle CCG? A me piace pensare, così come Sciascia in La scomparsa di Majorana che sia fuggito rinunciando al ruolo di scienziato in seguito a una intuizione circa il possibile sviluppo della bomba atomica e le conseguenze potenzialmente disastrose che ne sarebbero scaturite.
Ecco: il porto si allontana, 
(Continues)
Contributed by Donquijote82 2015/2/5 - 10:15
Song Itineraries: No Nukes
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Il regalo

Il regalo
2012
D'amore e di marea

(Basso; Colaninno – Ottolino)

Liberamente ispirata alla lettera scritta da Giuseppe Di Vittorio al Conte Pavoncelli il 24 dicembre 1920. Leggere il testo di questo brano è come aprire un vecchia busta da lettera dentro la quale si ritrovano foto sbiadite e in bianco e nero - che ritraggono scene di lavoro nei campi della Puglia dei primi del secolo scorso - e una lettera antica (la prima delle tre di questo disco). Non è una lettera qualsiasi: l’ha scritta Giuseppe Di Vittorio al suo datore di lavoro, il Conte Pavoncelli, la vigilia di Natale del 1920, per restituirgli, nel modo più gentile possibile, un piccolo cestino di auguri che questi aveva fatto recapitare a casa sua. Lo fa perché non vuole il benché minimo privilegio rispetto agli altri braccianti che rappresenta: un gesto necessario non soltanto per onestà d’animo individuale, ma anche perché, nella vita... (Continues)
Gentile principale, stamattina
(Continues)
Contributed by Donquijote82 2015/2/5 - 09:44
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Den vita duvan

Den vita duvan
[1975]
Scritta da Lasse Holm e Alf Robertson
Album: Mats Rådberg, På egen hand, 1975

Skriven av Lasse Holm e Alf Robertson
Album: Mats Rådberg, På egen hand, 1975
Åh, den lilla vita duvan var utan hem för en lång, lång tid
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/2/5 - 02:43
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Advent är mörker och kyla

Advent är mörker och kyla
Testo di Margareta Melin (1969)
Musica di Lars-Åke Lundberg (1970)

Text av Margareta Melin (1969)
Musik av Lars-Åke Lundberg (1970)

Advent är mörker och kyla (Natale di tenebre e gelo) è una canzone natalizia svedese scritta nel 1969 dalla poetessa e autrice di canzoni Margareta Melin (nata nel 1935), e musicata l'anno dopo da Lars-Åke Lundberg. E' divenuta immediatamente popolare da essere accolta direttamente nel Salterio (Psalmbok) della Chiesa Riformata Luterana Svedese: Nel Salterio Nazionale del 1986 reca il numero 609 (Sezione "Bambini e Famiglia") mentre in quello in quello del 1987 ha il numero 484 (Sezione "Avvento"). Ha anche una melodia alternativa, composta da Torgny Erséus; ma quest'ultima viene utilizzata solo dall'Esercito della Salvezza. [RV]
Advent är mörker och kyla.
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/2/5 - 01:55
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Le Matin du Grand Soir

Le Matin du Grand Soir
Chanson française – Le Matin du Grand Soir – Marc Ogeret – 1968
Chanson de Bertal-Maubon (ou Bertal Maubon) est le pseudonyme collectif de Marcel Bertal (1882-1953) et Louis Maubon (18..-1957), paroliers de chansons, et auteurs de monologues, vaudevilles, livrets d'opérettes, pièces de théâtre – début du siècle dernier



Évidemment, Lucien l'âne mon ami, tu as déjà entendu parler du Grand Soir, moment révolutionnaire par excellence, moment terrible où le monde va basculer…

Comme tu le dis si bien, j'en ai entendu parler et entendu chanter, bien évidemment, de ce fameux Grand Soir. D'une certaine manière et pour certains, c'est une chose terrible et sérieuse. Pour ce que j'en sais, le Grand Soir fait très peur aux riches…

Évidemment… Donc, ce Grand Soir a beaucoup troublé l'ordre bourgeois à la fin du dix-neuvième siècle, au début du vingtième, quand les anarchistes menaient la guerre... (Continues)
Vive Robespierre et vive Cambronne !
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/2/4 - 23:11
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Ha muerto Elba Susana

Ha muerto Elba Susana
[1971]
Parole di Leonardo Castillo (1931-), poeta e scrittore argentino, nella raccolta “La magia más vieja” costituita da poesie scritte durante una breve prigionia subita nel 1969, durante una delle tante dittature che funestarono il paese e l’America latina intera, quella di Juan Carlos Onganía (1966-70).
Musica di Rolando Alarcón, con il Conjunto Huiracocha
Questo brano viene semplicemente raccontato dalla voce di Enrique Norambuena
Testo trovato su Cancioneros.com
Nel disco di Rolando Alarcón intitolato “Canciones desde una prisión”, interamente dedicato alle poesie e riflessioni scritte in prigione da Leonardo Castillo.

Il racconto della morte di Elba Susana del Valle Guerrero, una bimba di soli 4 anni, che il 1 luglio del 1969, durante gli scontri tra esercito e operai in sciopero a Tafí Viejo, nella provincia argentina di Tucumán, fu raggiunta da un proiettile sparato da un... (Continues)
[Recitado]
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/4 - 17:24
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Se olvidaron de la patria

Se olvidaron de la patria
[1966]
Parole di Rolando Alarcón su di una musica popolare di autore anonimo.
Nel disco intitolato “El mundo folklórico de Rolando Alarcón”, pubblicato nel 1969.
Testo trovato su Cancioneros.com

Le relazioni tra l’apparato statale, molto spesso rappresentativo della classe dominante, e i lavoratori si fanno sempre critiche quando i secondi si organizzano e protestano in massa per rivendicare propri diritti. Il Cile non fa eccezione.
Partendo dal massacro di Santa Maria de Iquique del 1907, passando per gli eccidi degli anni 20 e 30 per arrivare alla metà degli 60, anche la storia del Cile è intrisa del sangue dei lavoratori, dei minatori in particolare.

Questa canzone fa riferimento alla feroce repressione delle mobilitazioni dei minatore del rame avvenute nelle miniere di El Teniente, Potrerillos, El Salvador, Llanta e Barquito. Al secondo mese di sciopero, il 1 marzo 1966, il governo... (Continues)
Se olvidaron de la patria,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/4 - 15:57
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La mano de Dios

La mano de Dios
[1969]
Parole e musica di Rolando Alarcón
Nel disco intitolato “El mundo folklórico de Rolando Alarcón”

Una canzone che, secondo me, fa il paio con Preguntitas sobre Dios di Atahualpa Yupanqui…
La mano de Dios ya no corre estas praderas,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/4 - 13:20
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Yo canto a la libertad

Yo canto a la libertad
[1967]
Parole e musica di Rolando Alarcón
Nel disco intitolato “El nuevo”
Testo trovato su Cancioneros.com
Libertad, libertad...
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/4 - 13:03
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El optimista (Busco trabajo)

El optimista (Busco trabajo)
[198?]
Parole di Crisanto Alonso Vargas Ramírez, umorista colombiano
Musica di Piero
Canzone dalla trasmissione radiofonica “El Manicomio de Vargasvil”, in onda sull’emittente Caracol Antioquia a partire dal 1983.
Qué cosas tan tristes que tiene la vida,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/4 - 11:57
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Yo tengo una copla triste

Yo tengo una copla triste
[1967]
Parole e musica di Rolando Alarcón
Nel disco intitolato “El nuevo”
Yo tengo una copla triste para cantar,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/4 - 11:13
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Voy a recorrer el mundo

Voy a recorrer el mundo
[1966]
Parole e musica di Rolando Alarcón
In un disco intitolato semplicemente all’artista
Voy a recorrer el mundo,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/4 - 09:34
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Yo defiendo mi tierra

Yo defiendo mi tierra
[1965]
Parole e musica di Rolando Alarcón
Nel disco “Rolando Alarcón y sus canciones”. Presente anche nel disco collettivo “La Peña de los Parra”.
Testo trovato su Cancioneros.com
Defiendo mi tierra
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/4 - 09:15
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To był chłop

To był chłop
Jan "Kyks" Skrzek, il bluesman dell'Alta Slesia è morto 29 gennaio 2015
Testo e musica sue da http://teksciory.interia.pl/
Nie ma chopa
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2015/2/4 - 03:46
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Ronda Del Fuego

Ronda Del Fuego
Il testo della poetessa cilena Gabriela Mistral cantato da Ewa Demarczyk
Musica di Andrzej Zarycki
Da http://www.gabrielamistral.uchile.cl/p...

A Gabriel Tomic.
Flor eterna de cien hojas
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2015/2/4 - 00:58
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C'est à l'école qu'on apprend les bêtises

C'est à l'école qu'on apprend les bêtises
C'est à l'école qu'on apprend les bêtises

Chanson française – C'est à l'école qu'on apprend les bêtises – Henri Dès -



Peut-être celle-ci ?, dit Marco Valdo M.I.

Peut-être quoi ?, demande Lucien l'âne un peu estomaqué.

Peut-être celle-ci est-elle une chanson utile ? Ou est-ce une chanson inutile ? Moi, je n'en sais rien. Tout ce que je trouve, c'est une chanson contre la guerre. Car…

Car ?, dit Lucien l'âne en riant.

Car, Zoum zoum zoum-zoum-zoum
Zoum zouzoum zoum-zoum
C’est à l’école, tagadagada
Qu’on apprend les bêtises… et les bêtises de ce genre mettent à mal l'esprit de sérieux et la discipline qui est la base intangible de l'ordre et des armées. Tous les militaires te le diront. L'armée, c'est du sérieux. Là, on ne rit pas. Comme disait Brel, chez ces gens-là, Monsieur, on ne rit pas, Monsieur, on tire, on obéit, on respecte.

Ah bon, dit Lucien l'âne. Évidemment, vu comme... (Continues)
Zoum zoum zoum-zoum-zoum
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/2/3 - 23:48
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Adele

Adele
Testo di Cristiano Godano
Musica dei Marlene Kuntz
dall'album "Nella tua luce" (2013)

A quasi vent'anni dall'esordio esplosivo di "Catartica", ho trovato questo disco dei Marlene fresco e ispirato, lontano da certe sperimentazioni troppo cervellotiche (almeno per i miei gusti) che avevano caratterizzato alcuni lavori precedenti, ben suonato e con testi ispirati. Musicalmente questa Adele è uno dei pezzi forti che dimostra egregiamente come il rock italiano quando è ben fatto non ha niente da invidiare ai modelli anglosassoni.

Il testo, di stretta attualità, racconta con molta sensibilità e nessuna retorica la fuga di una donna perseguitata da uno stalker.
Adele se ne va
(Continues)
Contributed by Lorenzo Masetti 2015/2/3 - 22:40
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Osja, amore mio

Osja, amore mio
Testo di Cristiano Godano
Musica dei Marlene Kuntz
dall'album "Nella tua luce" (2013)

Ispirata alla figura del letterato russo fondatore dell’acmeismo Osip Emil'evič Mandel'štam, la canzone è scritta dal punto di vista della moglie, la pittrice e scrittrice Nadežda Jakovlevna Mandel'štam. Durante gli anni di lontananza dal marito, vittima delle persecuzioni delle Grandi purghe staliniane, Nadia decise in un mirabile slancio amoroso di imparare a memoria tutti i versi del poeta per poterli tramandare alle generazioni future.




Gli stessi Marlene Kuntz citano il nostro sito per spiegare il tipo di fascinazione che ha condotto Cristiano Godano a scrivere questa canzone.
Tutto imparerò di te
(Continues)
Contributed by Lorenzo 2015/2/3 - 21:33
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Nothin' but a Good Time

Nothin'  but a Good Time
Now listen
(Continues)
2015/2/3 - 20:35
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Overworked and Underpaid

Overworked and Underpaid
Album: "Alive and Well" (1999)
I wake up and try and
(Continues)
2015/2/3 - 19:23
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Camions ça fait prout

Camions ça fait prout
Camions ça fait prout

Chanson française – Camions ça fait prout – Henri Dès – 1986



Ah, Lucien l'âne mon ami, vous les ânes avez avantageusement été remplacés par les camions, les camionnettes et tous ces engins automobiles… De ce point de vue, c'est utile et c'est une bonne chose. Mais voilà, comme les vaches, comme vous les ânes et nous les humains, les camions ça fait prout. Ça pète et ça empuante l'atmosphère, allant jusqu'à contribuer à faier un trou dans la couche d'ozone.

Dis tout de suite que je pète comme un camion…, dit Lucien l'âne en explosant de rire.

Pas autant, pas autant. Tout est une question de mesure. Et par exemple, depuis que j'ai suivi – et tu l'as suivi avec moi – le débat à propos de La rosa nera de Gigliola Cinquetti (je te la traduirai prochainement, ne t’en fais pas!), je suis perplexe quant aux chansons à proposer aux Chansons contre la Guerre. Un grand... (Continues)
Camions sur la route,
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/2/3 - 15:49
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El afuerino

El afuerino
[1965]
Parole e musica di Roberto Parra Sandoval (1921-1995), conosciuto come “tío Roberto”, uno dei tanti artisti della numerosa famiglia Parra
Nel disco “Ángel Parra y su guitarra”.
Testo trovato su Cancioneros.com

“Afuerino” è un termine cileno che sta ad indicare genericamente lo straniero o, con più precisione, uno non del posto sorpreso a commettere un piccolo furto…
Detrás de la zarzamora
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/3 - 15:35
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El pueblo

El pueblo
[1965]
Parole e musica di Ángel Parra
Nel disco “Ángel Parra y su guitarra”. Ripresa poi dai Quilapayún
Testo trovato su Cancioneros.com
Al pueblo sólo le falta
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/3 - 15:04
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Canción para Angélico

Canción para Angélico
[1968]
Parole e musica di Ángel Parra
Nel disco intitolato “Al mundo-niño, le canto” ma poi anche nel disco collettivo registrato clandestinamente nel 1974 insieme ad altri prigionieri nel campo di concentramento fascista di Chacabuco
Duerma tranquilo, mi niño,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/3 - 11:56

Libertad para Luis Corvalán

Libertad para Luis Corvalán
[tra 1973 e 1976]
Parole e musica di Sergio Ortega (1938-2003), compositore e pianista cileno e militante comunista. Nel 1973 riparò in Francia, dove ha vissuto fino alla morte.
Canzone inedita
Testo trovato su Cancioneros.com

Luis Corvalán (1916-2010) è stato il segretario del Partito comunista cileno per più di 30 anni, dal 1958 al 1990.

Nel 1973, subito dopo il golpe, fu arrestato e detenuto senza accusa nel campo di concentramento dell’isola di Dawson. Nel 1976 il dittatore Pinochet propose a Brézhnev uno scambio di prigionieri politici: Luis Corvalán fu liberato e accolto in Unione Sovietica e i russi liberarono il dissidente Vladímir Bukovski.

Il figlio di Luis Corvalán, Luis Alberto, pure lui comunista e leader studentesco, fu anch’egli arrestato e detenuto nel campo di concentramento di Chacabuco dove, con il compagno Ángel Parra ed altri detenuti, nel 1974 registrò clandestinamente... (Continues)
Un grito gigante la tierra recorre
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/3 - 11:39
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La ventana

La ventana
[1969]
Parole e musica di Patricio Manns
Interpretata da Mariana Montalvo
Nel disco “Patricio Manns” del 1971 e poi in “Chants de la résistance populaire chilienne”, inciso nel 1974 con i Karaxú, gruppo fondato dallo stesso Manns durante l’esilio in Francia dopo il golpe militare in Cile nel 1973.
Testo trovato su Cancioneros.com
Miré tu cara por la ventana
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/3 - 10:32
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La canción de Luciano

La canción de Luciano
[1972]
Parole e musica di Patricio Manns
Nel disco “Chants de la résistance populaire chilienne”, inciso nel 1974 con i Karaxú, gruppo fondato dallo stesso Manns durante l’esilio in Francia dopo il golpe militare in Cile nel 1973.
Testo trovato su Cancioneros.com

Canzone dedicata a Luciano Cruz Aguayo (“Juan Carlos” nella clandestinità), uno dei dirigenti del MIR (Movimiento de Izquierda Revolucionaria), morto in circostanze misteriose il 14 agosto de 1971. Due giorni dopo anche la sua compagna, docente di sociologia di origine francese, fu trovata morta nello stesso modo, asfissiata.

Negli archivi della CIA, oggi in parte declassificati, si ipotizza che Luciano Cruz Aguayo, leader emergente e particolarmente radicale e rigoroso, sia rimasto vittima di una faida interna alla sinistra cilena. Sembra infatti che Cruz Aguayo si fosse permesso di espellere dal MIR tal Max Marambio, il potente... (Continues)
Al paso de Luciano
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/3 - 09:35
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Afterwards

Afterwards
[1969]
Lyrics and Music by Peter Hammill
Testo e musica di Peter Hammil
Album: The Aerosol Grey Machine
Poi in/Then in: '68-'71

"1968. You have to bear in mind that this was a fundamentally different planet. Turmoil in hearts and minds, Vietnam still in full swing, nuclear annihilation still an imminent possibility, riots in the streets, the possibility of absolute change an aspiration on the wind... Music still The Thing." - Peter Hammill

Indirettamente, è proprio Peter Hammill ad avere fornito una chiave di lettura per questa famosa e incredibilmente bella ballata della primissima produzione dei VdGG, e che Hammill stesso sostiene essere la prima canzone che ha scritto ("the oldest song I wrote"). The Aerosol Grey Machine, il primo album ad essere fatto uscire a nome dei VdGG, doveva in origine essere firmato dal solo Peter Hammill (che è autore di tutte le canzoni, tranne una in... (Continues)
You stare out in yellow eyes larger than my mind;
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/2/2 - 23:42
Song Itineraries: No Nukes

Les Chouettes Crucifiées

Les Chouettes Crucifiées
Les Chouettes Crucifiées

Chanson française – Les Chouettes Crucifiées – Marco Valdo M.I.– 2015


Mon ami Lucien l'âne, tu sais que le lendemain de leur assassinat par des déments – vrais cons cagoulés en vengeurs d'un quelconque prophète – les dessinateurs de Charlie avaient déjà empli le Paradis de dessins de bites… Il y en avait partout et selon la rumeur, le propriétaire des lieux aimait ça. Cette petite introduction pour te dire que si certains aiment dessiner des bites partout, il y en a d'autres qui veulent mettre des crucifix partout.

D'accord, j'en ai entendu parlé et puis, des bites, j'en ai déjà vues des tonnes. Note que des crucifix, depuis le temps que je me balade, j'en ai vu jusqu'à plus soif, jusqu'à l’écœurement. Alors, comme ton introduction est finie, accouche… N'y va pas par quatre chemins, dis ce que tu as à dire et fais-moi voir ta chanson, car je pense bien que celle-ci,... (Continues)
Regardez comme il est beau,
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/2/2 - 21:30
Song Itineraries: Antiwar Anticlerical
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Wild Geese

Wild Geese
2005
Wild Geese

Wild Geese, 2004-2006 a show based on stories of exile and migration as they have affected Irish, African/Caribbean, African, South Asian and Chinese migrants and refugees.

Wild Geese is a song and video ballad of exile and migration, using live music and video to combine the stories of Irish nurses, Asian textile workers, Iranian refugees and Chinese cockle-pickers and to highlight the contradictions in the position of migrant workers, often trapped in some of the poorest jobs, which no-one else will do, but vilified in parts of the media.

Performers:

Jilah Bakhshayesh
Gaylan Nazhad
Dave Rogers
Fred Wisdom
Goodbye Erin’s Isle, we’re crossing the sea
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2015/2/2 - 18:11
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A un amic del País Basc

A un amic del País Basc
[1968]

Parole e musica di Guillermina Motta
LLetra i música de Guillermina Motta
Album: A un amic del País Basc

Guillermina Motta, il "Giudice n° 8" del celeberrimo collettivo "Els Setze Jutges" creatore della Nova Cançó Catalana (e altro non avrebbe potuto essere con nomi come Joan Manuel Serrat, LLuís LLach e Raimon, pure loro tra i "giudici" ripresi da un impronunciabile scioglilingua catalano che fungeva da simbolo identitario: Setze jutges d'un jutjat mengen fetge d'un penjat.), è autrice nel 1968 di una canzone (e di un album intero del Collettivo) dedicata al popolo basco. In quell'anno la cosa poteva comportare qualche lieve problema. [RV]
Saps? M’agrada el teu país,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/2/2 - 17:04
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¡Qué se vayan del canal!

¡Qué se vayan del canal!
[1964]
Parole e musica di Carlos Francisco Chang Marín (1922-2013), ricercatore folklorico, musicista, pittore, poeta e militante comunista panamense. È l’autore della famosa Tío Caimán interpretata nel 1970 dai Quilapayún.
Nel disco del gruppo cileno Aparcoa intitolato “Grito de Chile”, pubblicato in Francia e Germania nel 1973.

Il 9 gennaio 1964 i marines statunitensi a presidio del Canale di Panamá aprirono il fuoco sugli studenti che protestavano contro gli accordi che nei decenni precedenti avevano di fatto consegnato il paese nelle mani degli USA, tanto che l’unica bandiera a sventolare sul Canale e sul cerro Ancón che domina Ciudad de Panamá era quella a stelle e strisce. Il bilancio fu di 21 morti e oltre 300 feriti. L’allora presidente di Panamá Roberto F. Chiari ruppe le relazioni diplomatiche con il gigante vicino, presto prontamente ristabilite. Tuttavia di lì a poco gli USA,... (Continues)
Recuerda el Nueve de enero
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/2 - 15:36

Los Igualitarios

Los Igualitarios
[1984]
Parole e musica di Jesús “Jechu” Durán (1952-2014), musicista e compositore boliviano
Un taquirari (ritmo folklorico e di danza boliviano tipico della parte orientale del paese) facente parte della cantata “Explicación de mi país” pubblicata nel 1984.

Un brano dedicato al movimento boliviano protosocialista degli Igualitarios, sviluppatosi nel dipartimento di Santa Cruz nella seconda metà dell’800 ed arrivato a maturazione nel 1876 grazie all’impulso dell’avvocato Andrés Ibáñez (1844-1876). Gli Egualitari volevano un governo federale, la fine della schiavitù nelle campagne e nel fabbriche, la riforma agraria, la redistribuzione delle risorse, la fine del latifondismo e della concentrazione della ricchezza. Si sollevarono in armi nel 1876 ma l’anno seguente furono travolti dalla reazione: Andrés Ibáñez fu catturato e fucilato con tutti i suoi compagni.

Nel 1991 il regista colombiano – ma nativo boliviano - Juan Miranda ha diretto un film su quegli eventi, intitolato “Los igualitarios”.
[Recitado]
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/2 - 11:25
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Siglo Veinte

Siglo Veinte
[1984]
Parole e musica di Jesús “Jechu” Durán (1952-2014), musicista e compositore boliviano
Una cueca facente parte della cantata “Explicación de mi país”pubblicata nel 1984.

Federico Escóbar Zapata, detto “Macho Moreno”, Isaac Camacho, Rosendo García, Artemio Camargo e gli altri citati nella strofa centrale sono i nomi di alcuni famosi dirigenti sindacali degli operai e minatori boliviani, molti dei quali furono assassinati tra l’inizio degli anni 60 ed il 1982, il periodo in cui in Bolivia si succedettero molti dittatori militari, da Barrientos a Torres a Banzer.
[Recitado]
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/2 - 09:42
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Halabja

Halabja
2005
Wild Geese


L'Attacco chimico di Halabja (in curdo: Kîmyabarana Helebce) avvenne il 16 marzo 1988, durante la guerra Iran-Iraq. Armi chimiche furono utilizzate dall'esercito iracheno nella città curda di Halabja.

L'attacco fu realizzato con gas al cianuro per rappresaglia contro la popolazione curda che non aveva frapposto sufficiente resistenza al nemico iraniano. I morti furono circa 5000. I Curdi morti in totale furono più di 100.000.

In seguito a questa azione tra il 2007 ed il 2008 vennero processati per crimini contro l'umanità vari gerarchi del regime di Saddam Hussein (ma non quest'ultimo, all'epoca già impiccato per altri crimini), tra cui il comandante militare delle operazioni, Ali Hassan Abd al-Majid al-Tikritieh], che venne condannato a morte, sentenza eseguita il 25 gennaio 2010.
wikipedia

Tutto accadde durante la guerra Iraq-Iran, conosciuta da molti come guerra... (Continues)
Morning sun breaks through the trees
(Continues)
Contributed by Donquijote82 2015/2/1 - 22:53
Song Itineraries: From Kurdistan
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Marsinah

Marsinah
2005
Wild Geese

On May 2nd 1993, workers at the PT Catur Putra Surya plant in Indonesia, a factory in an Export Processing Zone, went on strike demanding a wage rise of 20%. On May 7th, the body of one of the organisers, Marsinah, was found in a paddy field. She had been tortured and brutally murdered for her trade union activities. It is widely believed that the Indonesian military were responsible for her death
Marsinah lived in Surabaja
(Continues)
Contributed by Donquijote82 2015/2/1 - 22:47
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I’m a Cook, I’m a Cleaner

I’m a Cook, I’m a Cleaner
2005
Wild Geese
My name is Winston Harper
(Continues)
Contributed by Donquijote82 2015/2/1 - 22:39
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La noche de San Juan

La noche de San Juan
[1971]
Parole e musica di Nilo Rixio Soruco Arancibia (1927-2004), cantautore boliviano, comunista, esule in Venezuela durante la dittatura di René Barrientos Ortuño e Alfredo Ovando Candía.
In un disco del 1971 de Los Montoneros de Méndez, gruppo folklorico boliviano di cui all’epoca Nilo Soruco faceva parte.
Il ritmo è quello del Huayño, genere musicale e di danza andino peruviano di origini pre-ispaniche.
La canzone fa anche parte della colonna sonora del film “El coraje del pueblo”, diretto nel 1971 dal Grupo Ukamau, collettivo formato dai registi boliviani Óscar Soria e Jorge Sanjinés, con Ricardo Rada e Antonio Eguino.

Una canzone che racconta del “Masacre de San Juan” avvenuto nel dipartimento di Potosí, Bolivia, durante la notte di San Giovanni, il 24 giugno del 1967, quando il dittatore generale Barrientos - convinto che i minatori, fortemente sindacalizzati e spesso in sciopero,... (Continues)
Han matao a mi padre ¿por que será?
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/1 - 22:36
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Open Borders

Open Borders
2005
Wild Geese
Travelling north in search of freedom
(Continues)
Contributed by Donquijote82 2015/2/1 - 22:33
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War

War
2005
Wild Geese
War in the streets
(Continues)
Contributed by dq82 2015/2/1 - 22:25
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Indio hermano

Indio hermano
[1973]
Lato A di un 45 giri del 1973. Brano poi ricompreso in raccolte successive. Sul Lato B “Corre Que Te Pillo”
No cambiaré
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/1 - 20:25
Song Itineraries: Native American Genocide
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This Land Is Nobody's Land

This Land Is Nobody's Land
[1962]
Parole e musica di John Lee Hooker
In alcune raccolte dedicate a questo genio assoluto del blues, a cominciare da “More Real Folk Blues - The Missing Album”, pubblicata nel 1991, e “The Best of John Lee Hooker” del 1994

Questo splendido, intensissimo e non molto conosciuto brano di John Lee Hooker non può non essere una risposta a o una riflessione su This Land Is Your Land di Woody Guthrie. E per giunta è pure una canzone profetica perchè fu scritta nel 1962, quando gli USA di Kennedy erano solo all’inizio della disastrosa avventura militare in Vietnam, ma sembra già esprimere un giudizio a consuntivo su quella guerra...
This land is no one's land
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/1 - 17:59
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Cuore kurdo

Cuore kurdo
2014
Raccolta canzoni 2014
Libera questo cielo non tenerlo incatenato
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2015/2/1 - 15:24
Song Itineraries: From Kurdistan
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Hemos dicho basta

Hemos dicho basta
[1970]
Scritta da Mauricio Vígil e Roberto Rivera
Nel disco “Conjunto de música popular Tiemponuevo de Valparaíso”, realizzato e prodotto nel centro culturale creato dai fratelli Isabel ed Ángel Parra chiamato “Peña de los Parra”, nome dato anche alla casa discografica collegata.

Una canzone che mi piaceva tanto quando ero piccolo e, nel settembre del 1973, in spalla a mio padre, partecipavo alle manifestazioni contro il golpe di Pinochet urlando a squarciagola “Cicile libero! Cicile libero!”... Qualche giorno dopo mi spiegarono che non si trattava del nome di qualcuno ma di un paese lontano chiamato Cile dove dei soldati cattivi avevano ammazzato un presidente molto amato dalla gente... Mio padre mi comprò anche una serigrafia di Allende, tutta in rosso, ad un banchetto di militanti del Partito Socialista... Altri tempi...

Per me comunque il Cile è sempre rimasto in quella forma ritmata, a pugno chiuso scagliato nell’aria, “Ci-Cile libero!”
Ya son demasiados que la pasan mal
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/1 - 15:02
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Sonate für Klavier n° 2: 27 April 1945

Sonate für Klavier n° 2: 27 April 1945
[1945]
Sonata per pianoforte di Karl Amadeus Hartmann
Klaviersonate von Karl Amadeus Hartmann

"Am 27. und 28. April 1945 schleppte sich ein Menschenstrom von Dachauer "Schutzhäftlingen" an uns vorrüber - unendlich war der Strom - unendlich war das Elend - unendlich war das Leid." (Karl Amadeus Hartmann)

Tra il 27 e il 28 aprile 1945, pochissimi giorni prima della morte di Hitler e della capitolazione della Germania nazista, una fiumana di quasi trentamila prigionieri del lager di Dachau venne fatta uscire dal campo e avviata a una “marcia della morte” dalla quale pochi sopravvissero. Tra i testimoni oculari vi era il compositore antinazista Karl Amadeus Hartmann, rimasto in Germania pur essendo condannato al silenzio totale e alla sorveglianza più stretta avendo espressamente vietato che le sue opere fossero eseguite nel suo paese; una sua composizione, Miserae, si situava nel 1933,... (Continues)
I. Bewegt
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/2/1 - 00:14
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Everyday Robots

Everyday Robots
Album: "Everyday Robots" (2014)

Inseriamo questa canzone per annunciare una novità "tecnica" che era ormai improrogabile... il sito delle canzoni contro la guerra è ora stato ottimizzato per essere visitato anche dai vostri smartphone. Ebbene sì, doveva succedere, data l'ormai onnipresenza di questi aggeggi. Se poi invece di uno smartphone possedete, come una nostra amministratrice, solo un vecchio fohn per asciugarvi i capelli... beh state tranquilli... potete bellamente ignorare questi cambiamenti e continuare a visitare il sito come sempre.

Nonostante questi inevitabili compromessi, non saremmo noi se non accompagnassimo l'annuncio con l'inserimento di una canzone in tema, una canzone inquietante e realistica. L'ha scritta Damon Albarn, il cantante inglese che dopo una stagione da popstar con i Blur e le interessanti sperimentazioni tra elettronica e hip-hop della band a cartoni animati... (Continues)
We are everyday robots on our phones
(Continues)
Contributed by The SmartWebmaster 2015/1/31 - 23:36
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Giorgio e Gino

Giorgio e Gino
[2008]
Parole e musica di Piero Nissim
Nell’album intitolato “Giorgio e Gino - Canti di memoria e di speranza”

Giorgio Nissim (1908-1976), ebreo pisano, antifascista, fu animatore in Toscana della rete DELASEM, acronimo di Delegazione per l'Assistenza degli Emigranti Ebrei, organizzazione di resistenza ebraica che operò in Italia tra il 1939 e il 1947 per favorire l’emigrazione degli ebrei e assicurare aiuto economico a quelli internati o rifugiati. In Italia la rete ebraica fu (mal)tollerata ma dopo l’8 settembre 1943 fu costretta ad agire in clandestinità. La DELASEM fu appoggiata anche da non ebrei, membri della chiesa cattolica ma anche laici, tra i quali il grande campione del ciclismo Gino Bartali, fiorentino e amico di Giorgio Nissim, che tra il 1943 ed il 1944, fingendo di allenarsi, trasportò tra Firenze ed Assisi documenti e foto tessere, nascosti nei tubi del telaio della sua... (Continues)
Giorgio e Gino dalle strade del cielo
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/31 - 23:27
Song Itineraries: Extermination camps
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L'exécution du général

L'exécution du général
[1914]
Da/From/D'après "Chants de la mi-mort"
Per pianoforte solo
Musica di Alberto Savinio (Andrea Francesco Alberto De Chirico)
Basata in parte sulla musica del "Canto degli Italiani"
di Michele Novaro
Carlo Perrucchetti - Commento, ricerche
Lorenzo Fornaciari - Pianoforte
Modena, 5 agosto 2014

Si crede generalmente che la distorsione dell'inno nazionale in chiave antimilitarista sia nata con Jimi Hendrix e il suo Star-Spangled Banner eseguito a Woodstock nel 1969. Sbagliato. È nata nel 1914, poco prima dello scoppio della I guerra mondiale, quando Alberto Savinio, pittore, scrittore e compositore fratello del grande Giorgio De Chirico, compose L'exécution du général per pianoforte solo, distorcendo e frammentando “Fratelli d'Italia”. E chissà che Jimi Hendrix, che era un musicista di prim'ordine, non abbia avuto presente questa cosa che il nostro sito è lieto di riproporre tra... (Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/1/31 - 22:36
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Jezu jak się cieszę

Jezu jak się cieszę
[1991]
Testo e musica di Lech Janerka
Dall'album "Klaus Mitffoch" contenente i pezzi degli anni ottanta del gruppo breslaviano Klaus Mitffoch
Da http://www.janerka.art.pl/glowna.php
Jezu jak się cieszę
(Continues)
Contributed by Krzysiek 2015/1/31 - 10:14
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Bang the Drum All Day

Bang the Drum All Day
I don't want to work
(Continues)
2015/1/31 - 05:05
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Canzone per Francesco

Canzone per Francesco
Più di mille parole, il video delle ottantadue ore di Francesco "Franco" Mastrogiovanni




Francesco "Franco" Mastrogiovanni


Canzoni dedicate a Franco Mastrogiovanni:

Mastrogiovanni di Alessio Lega
Ottantadue ore di Pierpaolo Capovilla
Canzone per Francesco di Davide Gastaldo
Ballo del matto (per Franco Mastrogiovanni) di Luca Ricatti
87 ore dei 99 Posse
Ciao sono Francesco, Franco per gli amici
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2015/1/30 - 17:19
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El chapaco alzao

El chapaco alzao
[fine anni 70/inizio 80]
Versi di Óscar Alfaro (1921-1963), poeta, scrittore, giornalista e militante comunista boliviano.
Musica di Eduardo Farfán Mealla (1947-), poeta, compositore e chitarrista boliviano
Nel disco di Nilo Rixio Soruco Arancibia intitolato “Cantares de Bolivia en tiempo de historia”

Nilo Soruco, cantautore e lottatore sociale, dovette fuggire dalla natale Bolivia negli anni 70, quando i regimi fascisti spalleggiati dagli USA spadroneggiavano in tutta l’America Latina, Si rifugiò a Caracas, in Venezuela, dove cominciò a comporre le sue prime canzoni. Mise in musica molte poesie di Óscar Alfaro.
Per “chapaco” s’intende un abitante del dipartimento di Tarija, nel sud boliviano.
Yo soy como un árbol pegao a la tierra
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/30 - 13:03
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La ragazza di Kobanê

La ragazza di Kobanê
Chanson italienne – La ragazza di Kobanê – David Riondino – Novembre 2014



Voici, Lucien l'âne mon ami, une chanson qu'on dira d'actualité… Elle se situe dans la ville de Kobané, qui se situe là-bas aux confins de la Turquie et de la Syrie, dans une région kurde. Une ville martyr, prise dans les tourbillons des délires de religieux assassins et de nationalistes ahuris. Une bande immense de crétins, bourrés de paroles prophétiques. Bref, tout droit sortis d'Absurdie. Là aussi, la sentence de Jeanson s'applique et on a entendu jusqu'ici les Kurdes crier : « Au secours ! Les cons nous cernent ! ». Des tueurs aussi sanglants et aussi stupides que les Croisés lors de la prise de Jérusalem en 1099. J'ai dit d'actualité, car après des mois de résistance, les Kurdes viennent de chasser ces imbéciles et commencent à dégager la ville, du moins ce qu'il en reste, car tout semble détruit, de l'encerclement.... (Continues)
LA FILLE DE KOBANÉ
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/1/29 - 21:30
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Rojava

Rojava
Les Kurdes nous défendent tous
par Charb directeur de Charlie Hebdo 22/10/2014

«Je ne suis pas kurde, je ne connais pas un mot de kurde, je serais incapable de citer un nom d’auteur kurde. La culture kurde
m’est totalement étrangère. Ah, si ! il m’est arrivé de manger kurde… Passons. Aujourd’hui, je suis kurde. Je pense kurde, je parle kurde, je
chante kurde, je pleure kurde. Les Kurdes assiégés en Syrie ne sont pas des Kurdes, ils sont l’humanité qui résiste aux ténèbres. Ils défendent leur vie, leur famille, leur pays, mais qu’ils le veuillent ou non, ils représentent le seul rempart contre l’avancée de l’“État islamique”. Ils nous défendent tous, non pas contre un islam fantasmé que ne représentent pas les terroristes de Daech, mais contre le
gangstérisme le plus barbare. Comment la prétendue coalition contre les égorgeurs serait-elle crédible, alors que, pour des
raisons différentes,... (Continues)
2015/1/29 - 20:04
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The Yew Tree

The Yew Tree
IL TASSO
(Continues)
2015/1/29 - 19:50
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Eagle Fly Free

Eagle Fly Free
"Eagle fly free" è la traccia che apre (dopo l'intro "Invitation") il terzo album degli Helloween, "Keeper of the Seven Keys - part II". Il brano è opera del chitarrista Michael Weikath.
Pubblicato nel 1988, il brano contiene riferimenti alla situazione politica dell'epoca, alle rivoluzioni che fermentavano nel mondo, allo sviluppo di armi atomiche, alla Guerra Fredda, all'inquinamento portato dalle industrie; tuttavia ha anche un fortissimo messaggio positivo nel suo ritornello, che metaforizza la speranza per un futuro migliore nella forte aquila del titolo, la quale vola incurante di ciò che accade nel mondo.
AQUILA VOLA LIBERA
(Continues)
Contributed by Matteo 2015/1/29 - 18:42
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Considero valore

Considero valore
From CPA Firenze Sud Hacklab
January 29, 2015
I SEE AS A VALUE
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/1/29 - 18:36
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Wind Of Change

Wind Of Change
Antonio, non esiste una versione italiana
Matteo 2015/1/29 - 18:20
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Gambadilegno a Parigi

Gambadilegno a Parigi
Ad ascoltarla attentamente, ognuno può trarne le proprie emozioni e significati. Io mi sono commosso.
Franco 2015/1/29 - 14:46
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We Shall Not Be Moved

Anonymous
We Shall Not Be Moved
La terza strofa della versione spagnola contribuita da Jacopo nel 2008 è costituita dai versi finali di una poesia di Pablo Neruda tratta dal “Canto General”, quella che si apre con “Sube a nacer conmigo, hermano”, alla fine della seconda sezione intitolata “Alturas de Macchu Picchu”

Il “Canto General” è già presente in parte sulle CCG nella versione offerta da Mikis Theodorakis... Prossimamente provvederò ad inserire anche alcune delle poesie comprese in “Alturas de Macchu Picchu” perchè ho scoperto che il gruppo cileno Los Jaivas le mise in musica in un loro disco del 1981.
Bernart Bartleby 2015/1/28 - 22:04
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Lamentu pi la morti di Turiddu Carnivali

Lamentu pi la morti di Turiddu Carnivali
d'après la version italienne d'une
Chanson sicilienne – Lamentu pi la morti di Turiddu Carnevali – Ciccio Busacca

Poème d'Ignazio Buttitta
Musique de Nonò Salamone
Interprétation de Ciccio Busacca

Pour les commentaires en langue française voir : Salvamort
LAMENTATION POUR LA MORT DE TURIDDU CARNEVALI
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/1/28 - 21:35
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Considero valore

Considero valore
JE SUIS ERRI

“Nell’aula del tribunale di Torino il 28 gennaio 2015 non sarà in discussione la libertà di parola. Quella ossequiosa è sempre libera e gradita. Sarà in discussione la libertà di parola contraria, incriminata per questo”.
2015/1/28 - 21:09
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La ragazza di Kobanê

La ragazza di Kobanê
Kobanê è libera
2015/1/28 - 21:03
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Sessanta sacchi di carbone

Sessanta sacchi di carbone
Chanson italienne – Sessanta sacchi di carbone – Giacomo Lariccia – 2014
SOIXANTE SACS DE CHARBON
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/1/28 - 20:39
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Roberto Vecchioni: Figlia

Roberto Vecchioni: Figlia
D'accordo, però "Sporca estate" in realtà è costituita dal raggruppamento di tre poesie autonome e il riferimento ai figli riguarda solo una parte del testo cantato, anche se lo struggimento è il medesimo ("a cena sulle stelle" è una immagine folgorante, infatti l'ho utilizzata come titolo per il mio primo omaggio collettivo a Ciampi a Verona nel 2002).
La grandezza de "L'incontro" invece stà anche proprio nel fatto che a differenza delle altre sopracitate di Vecchioni e Guccini, non è dichiratamente indirizzata a Mira.
Flavio Poltronieri 2015/1/28 - 17:13
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The Backlash Blues

The Backlash Blues
il testo dice
"Do you think that alla colored folks
Are just second class fools"
quindi... pensi che TUTTI i negri non siano che sciocchi di seconda categoria (forse meglio classe!)?
grazie mille per il sito è una miniera di letture interessanti
Black Panther 2015/1/28 - 16:29




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