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Before 2015-12-7

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For twelve Young People without even one Song

Istituto Salvemini
Casalecchio di Reno (Bologna, Italy)
6-12-1990 / 6-12-2015
Riccardo Venturi 2015/12/6 - 02:29

Per dodici ragazzi senza una canzone

Antiwar Songs Blog
Per dodici ragazzi senza una canzone
Sarebbe inutile cercare, anche tra le quasi venticinquemila canzoni di questo sito, qualcosa che parli della strage dell’Istituto Salvemini di Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna. Nulla. Perché, in realtà, pare non sia successo nulla. Il sei dicembre millenovecentonovanta, a Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna, non è successo nulla. Alle ore dieci […]
Antiwar Songs Staff 2015-12-06 01:07:00
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Senza paura delle rovine

Senza paura delle rovine
[2014]
Album: Senza paura delle rovine
Testo e musica di Rocco Arienti
Quando si avverano le scene di Salò
(Continues)
Contributed by daniela -k.d.- 2015/12/4 - 23:48
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Il processo di Benito Mussolini

Il processo di Benito Mussolini
[2011]
Album: Piccoli intrattenimenti musicali
Testo e musica di Rocco Arienti
A testa in giù come lo volevamo
(Continues)
Contributed by daniela -k.d.- 2015/12/4 - 23:32
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Spiazzati per cambiare

Spiazzati per cambiare
Brano scritto nel 2008 in omaggio a Woodstock e alla controcultura
hippie in cui si sottolinea lo stretto legame tra musica e questione sociale, tra antimilitarismo e slancio collettivo, tra consapevolezza e nonsense.

Registrazione effettuata a Radio Ramingo nella puntata di Stradenote dedicata al duo Cila Guillaume del 25-06-2015 - Associazione Ramingo.blogspot.it
C’è uno sguardo in chi ha suonato e celebrato
(Continues)
Contributed by Ivan Guillaume Cosenza 2015/12/4 - 17:39
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Giugno 1917

Giugno 1917
2012
Offbeat
Lieve come una nuvola
(Continues)
Contributed by dq82 2015/12/4 - 12:43

Canzoni Contro la Guerra su Radio Capital

Antiwar Songs Blog
Canzoni Contro la Guerra su Radio Capital
Domani, sabato 5 dicembre dalle 12 alle 13 la trasmissione Capital in the Walkman in onda su Radio Capital dedicherà un’intera puntata alle canzoni contro la guerra. Per l’occasione il nostro webmaster interverrà per presentare il sito e commentare una canzone in scaletta. Da non perdere! La playlist sarà incentrata sul rock, folk e soul […]
Antiwar Songs Staff 2015-12-04 11:48:00
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Youkali

Youkali
[1935]
Parole di Roger Fernay
Sulla melodia di un tango-habanera composta da Kurt Weill nel 1934 per l’adattamento teatrale del romanzo “Marie Galante” di Jacques Deval (1931).

Scopro questa canzone grazie a Flavio Poltronieri ed al suo intervento a commento de Le grand Lustukru, canzone popolare di cui Deval, Weill e Fernay offrirono una loro versione per il finale di “Marie Galante”.


“Youkali” è invece di un anno posteriore alla pièce, ma fu scritta da Fernay su uno dei pezzi strumentali composti da Weill per il dramma. E’ l’unica canzone nota di Fernay, che poi scelse la carriera di burocrate nella SIAE francese.

Propongo questo brano perché strettamente connesso al clima che si respirava in Francia e in tutta Europa in quegli anni così bui, dominati dal nazismo ormai trionfante che cominciava ad allargare la sua tetra ombra oltre la Germania. Ricordo che nel 1934, dopo la “Notte... (Continues)
C’est presque au bout du monde,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/12/4 - 10:54
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Crazy Train

Crazy Train
Album: Blizzard of Ozz 1980

Il folle treno della guerra fredda che rischia di far deragliare l'intera umanità. Una canzone con un celebre assolo di Randy Rhoads.
All aboard! Ha ha ha ha ha ha ha!
(Continues)
2015/12/4 - 04:08
Song Itineraries: Trains
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Free.mp3 (The Pirate Bay Song)

Free.mp3 (The Pirate Bay Song)
[2015]
Dubioza Kolektiv
da YT
Our music is for free
(Continues)
Contributed by Krzysi€k 2015/12/3 - 23:54
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Lettre à la République

Lettre à la République
(2012)
dall'album 92.2012

Fa il paio con Ni violeur ni terroriste. Un esplicito atto d'accusa alla Francia razzista neocolonialista e xenofoba.
Lettre à la République
(Continues)
2015/12/3 - 23:19
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Le grand Lustukru

Anonymous
Le grand Lustukru
[XVII secolo]
Ninna nanna popolare francese che affonda le sue radici addirittura nel 600, ripresa e arrangiata da Théodore Botrel nella sua raccolta “Chansons de Jean-La-Vague” del 1892.

Perchè proporre tra le “Chansons Contre la Guerre” un’innocente (ma solo all’apparenza) ninna nanna come questa?
Beh, un motivo già del tutto evidente è che molte ninna nanne, così come racconti e fiabe della tradizione, furono composte da adulti per il gusto di spaventare e lo scopo di controllare, costringere, ammansire, addomesticare, sedare quelle “tenere bestiole” che sono i bambini.
E per ciò stesso “Le grand Lustukru” va direttamente nel percorso sulla violenza contro l’infanzia.

Ma non è finita qui. Lustukru è maschio, possente, malefico e abusa con goduria della sua forza, che abbatte sui più deboli. E’ un “croque-mitaine”, espressione antica di incerta etimologia, che potrebbe significare... (Continues)
Entendez-vous dans la plaine
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/12/3 - 17:12
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La voilà notre Armée

La voilà notre Armée
[2007]
Parole di Allain Leprest
Musica di Daniel Lavoie (1949-), cantautore, compositore e pianista franco-canadese
Nell’album di Daniel Lavoie intitolato “Docteur Tendresse”
Il nous faudra des draps
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/12/3 - 14:06
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Le tamis

Le tamis
[2012]
Parole di Allain Leprest
Musica di Gérard Pierron e Nathalie Fortin
Nell’ultimo album dell’ultraottantenne, indomita Solleville, intitolato “La Promesse à Nonna”

Credo che qui “tamis”, lettralmente setaccio, sia usato nel senso di “grille”, “grillage”, l’inferriata o la rete di una prigione…
Inconnu, pourtant grand ami
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/12/3 - 13:49
Song Itineraries: From World Jails

L’autoroute des héros

L’autoroute des héros
[2010]
Parole di Michel Bonnefoi
Musica di Michel Bonnefoi e Dimoné, nome d’arte del cantautore e compositore Dominique Terrieu.
Ignoro se la canzone sia mai stata incisa.

“Autoroute des héros” è stata così ufficialmente chiamata dal 2007 l’autostrada 401 dell’Ontario, Canada, nel suo tratto compreso tra Don Valley Parkway e Toronto. E da lì infatti che fino a ieri passavano, diretti alla base militare di Trenton, i convogli funebri che riportavano a casa le spoglie dei soldati canadesi dell’ISAF uccisi in Afghanistan, 158 in 12 anni di missione conclusasi nella primavera dello scorso anno.
Dans le rétro de mon américaine
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/12/3 - 13:17
Song Itineraries: Heroes
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L’olivier

L’olivier
[2006?]
Parole di Allain Leprest
Musica di Romain Didier
Nell’album collettivo “Cantate pour un coeur bleu” (2009), con Romain Didier, Allain Leprest, Enzo Enzo e Jean-Louis Trintignant, realizzato in occasione del Festival “Musiques Sacrées du Monde” che si tiene ogni anno a Fès, in Marocco.
La canzone è stata anche interpretata da Salvatore Adamo

Una madre, il suo bambino, un oliveto, la vita. Poi la guerra. Un solo vecchio ulivo scampato alla furia del fuoco, uno sparviere ferito che viene curato dal piccolo protagonista (forse lo stesso Leprest) e che rimane legato all’ulivo sopravvissuto, difendendolo dai topi e dai corvi. Morirà poi lo sparviere durante una gelata di gennaio…
Ma mère toute en robe blanche
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/12/3 - 11:44
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Co-opération

Co-opération
[1963]
Parole e musica di Colette Magny, a partire da citazioni dei filosofi Jean Paul Sartre, Thomas Carlyle, Émile-Auguste Chartier, detto Alain, ed un Suarez che non so bene chi sia.
Canzone presente nell’EP contenente “Mélocoton”, che fu l’unico grande successo della Magny.
Poi nell’album “Les Tuileries” del 1964

“Mélocoton est mort au Vietnam!” rispose proprio allora la Magny al suo chitarrista, l’americano Mickey Baker, che con sarcasmo le aveva detto “Va faire tes chansons communistes qui ne rapportent pas un cent…”
Magny aveva già scelto la difficile strada della chanson engagée

“Pace sulla Terra agli uomini dai cuori aperti.”
Sartre, Suarez, Carlyle, Alain.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/12/3 - 08:56
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Circus '68, '69

Circus '68, '69
(1969)
Album: "Liberation Music Orchestra"

Perry Robinson — clarinet
Gato Barbieri — tenor saxophone, clarinet
Dewey Redman — alto saxophone, tenor saxophone
Don Cherry — cornet, flute, Indian wood & bamboo flutes
Michael Mantler — trumpet
Roswell Rudd — trombone
Bob Northern — French horn, hand wood blocks, crow call, bells, military whistle
Howard Johnson — tuba
Sam Brown — guitar, Tanganyikan guitar, thumb piano
Carla Bley — piano, tambourine
Charlie Haden — bass
Paul Motian — drums, percussion


The idea for "Circus '68, '69" came to me one night while watching the Democratic National Convention on television in the summer of 1968. After the minority plank on Vietnam was defeated in a vote taken on the convention floor, the California and New York delegates spontaneously began to sing We Shall Overcome in protest. Unable to gain control of the floor, the rostrum instructed... (Continues)
2015/12/2 - 23:35
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All Your Questions Answered

All Your Questions Answered
[1989]
Nell’EP intitolato “McCarthy at War”

“Tutte le vostre domande avranno immediata risposta… Se date ascolto ai ricchi e ai potenti tutta la vostra confusione sparirà come d’incanto…”
Who made the wealth
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/12/2 - 16:09
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I Worked Myself Up From Nothing

I Worked Myself Up From Nothing
[1990]
Scritta da Tim Gane e Malcolm Eden
Nell’album “Banking, Violence and the Inner Life Today”, l’ultimo della band dell’Essex, con la voce della francese Lætitia Sadier, poi negli Stereolab.
In copertina un dipinto intitolato “Die Arbeitsmänner” (“I lavoratori”) dell’artista costruttivista tedesco Franz Wilhelm Seiwert (1894-1933).

“Madri con le braccia immerse fino ai gomiti nell’acqua per lavare i panni, giovanotti senza un soldo in tasca e con le scarpe bucate, non disperate, provate a pensare positivo! Anche il più misero dei miseri può diventare un miliardario, se ha una buona attitudine e con un po’ di lavoro duro… E se poi vi andasse male, state comunque allegri: il sole splende ed il paradiso vi attende!”
Take a little time to improve your life
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/12/2 - 15:44
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Antinature

Antinature
[1987]
Scritta da Tim Gane e Malcolm Eden
In “I Am a Wallet”, album d’esordio di questa band inglese che, purtroppo, ebbe breve vita.

E’ noto che dalla seconda metà degli anni 50 e fino al 1963 il governo britannico condusse esperimenti nucleari nell’area di Maralinga, nell’Australia meridionale, dove vennero esplosi sette ordigni atomici. Meno noto il fatto che scienziati e militari inglesi valutarono anche la possibilità che alcuni esperimenti si svolgessero sul suolo patrio, precisamente nella zona di Wick, nelle Highlands scozzesi. Poi fu deciso che il clima locale non era favorevole perché troppo piovoso: ovviamente la valutazione non teneva in considerazione gli inevitabili e gravi danni all’uomo e all’ambiente, ma solo l’efficienza dei rilievi strumentali.

Anche se risparmiate dalla bomba, le Highlands vennero comunque disseminate di centrali nucleari e di stabilimenti per lo sviluppo... (Continues)
Antinature
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/12/2 - 15:22
Song Itineraries: No Nukes
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God Made the Virus

God Made the Virus
[1987]
In “I Am a Wallet”, album d’esordio di questa band inglese che, purtroppo, ebbe breve vita.

Una canzone che ironicamente illustra quello che negli anni 80 era il punto di vista semi-ufficiale della Chiesa cattolica sulla pandemia di AIDS, virus isolato tra il 1982 ed il 1984… E si pensi che ancora oggi alcuni illustri esponenti della Chiesa ritengono quella malattia una “forma di giustizia immanente” (così per esempio l’arcivescovo belga Léonard), quando non una vera e propria punizione divina…

A ciò bisogna aggiungere i criminali precetti anti contraccezionali di Santa Madre Chiesa, che hanno dato il loro nefasto contributo al diffondersi del morbo, specie nei paesi in via di sviluppo…
In this hotbed of vice, in this nursery of sin
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/12/2 - 14:08
Song Itineraries: Antiwar Anticlerical
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Didn’t My Lord Deliver Daniel?

Didn’t My Lord Deliver Daniel?
Uno degli standard spiritual più famosi risalente ai tempi della schiavitù.
Dovrebbe di regola essere attibuito ad autore anonimo ma tuttavia preferirei assegnarlo al grande cantore nero e comunista Paul Robeson, che interpretò questo brano molto spesso, essendo presente in parecchi suoi dischi degli anni 50 e 60.
Da ricordare anche l’interpretazione di Colette Magny, nel suo disco “Les Tuileries” del 1964, e la cover offerta dai Manic Street Preachers in accompagnamento al singolo Let Robeson Sing del 2001, non a caso dedicato proprio al grande baritono-basso afroamericano.

Se nell’Antico Testamento è scritto che il Signore salvò il profeta Daniele dato in pasto ai leoni dal re persiano Ciro II, e poi salvò il profeta Giona che gli aveva disubbidito ed era finito inghiottito da un grosso pesce, e poi salvò Shadrach, Meshach e Abednego, tre giovanissimi ebrei che il re babilonese Nabucodonosor... (Continues)
Didn’t my Lord deliver Daniel
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/12/2 - 13:16
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Δε μένει κανείς σ'αυτή την πόλη

Δε μένει κανείς σ'αυτή την πόλη
De ménei kanéis s'aftí tin póli
Poesia di Katerina Gogou [1978]
Dalla raccolta Τρία κλικ αριστερά
Musica e interpretazione di Vangelis Kondopoulos
Nell'album collettivo Πάνω κάτω η Πατησίων – Οι όψεις της μοναξιάς στην Κατερίνα Γώγου και 20 μελοποιημένα ποιήματα της (“Su e giù per Patision – Le visioni della solitudine in Katerina Gogou e 20 sue poesie musicate”) [2012]

Στίχοι: Κατερίνα Γώγου [1978]
από Τρία κλικ αριστερἀ
Μουσική και ερμηνεία:
Βαγγέλης Κοντόπουλος
στο άλμπουμ "Πάνω κάτω η Πατησίων – Οι όψεις της μοναξιάς στην Κατερίνα Γώγου και 20 μελοποιημένα ποιήματα της" [2012]

Ogniqualvolta ci si trova di fronte a un testo di Katerina Gogou, tutto si disassa. Va fuori da ogni schema e da ogni realtà predefinita, con l'unico collante del dolore immenso che pervade tutto. Questa poesia del 1978, ancora tratta dalla raccolta Τρία κλικ αριστερά, riflette senz'altro, come tante... (Continues)
Δε μένει κανείς σ’ αυτή την πόλη!
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμἠμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 2015/12/1 - 17:58
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Emily

Emily
[2003]
Parole di Nicky Wire
Musica di James Dean Bradfield e Sean Moore
Nell’album intitolato “Lifeblood”, pubblicato nel 2004

“Even when Lifeblood is at its most political, it remains highly emotional and personal. ‘Emily’ is possibly the peak of the album’s political engagement, but in focusing principally on women’s suffrage icon Emmeline Pankhurst (1858 – 1928), it remains firmly rooted in human experience. In the succinct line “the relics, the ghosts are down so many roads”, the song recalls not only the ghosts mentioned in other Lifeblood tracks but also the history and geography of the struggle for women’s suffrage in the UK and elsewhere.”
(tratto da Manic Street Preachers. A Critica Discography)

Canzone dedicata ad Emmeline Goulden Pankhurst, leader del movimento suffragista femminile britannico.
Emily, Emily your gift to me
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/12/1 - 16:29
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Autobiography of a Pistol

Autobiography of a Pistol
1994
Stories
I'm a pistol, a forty-five,
(Continues)
Contributed by dq82 2015/12/1 - 15:29
Song Itineraries: Weapons: our daily home war
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Woody Guthrie, Working Man!

Woody Guthrie, Working Man!
2012
Hero in you

Nella galleria di ritratti di eroi di questo album compare anche Woody Guthrie
Woody's jumping on a train
(Continues)
Contributed by dq82 2015/12/1 - 15:14
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Rachel Carson

Rachel Carson
2012
Hero in you

Rachel Carson è stata un'ambientalista americana, grazie al suo contributo venne messo al bando il DDT
Rachel went a'walkin in the woods at twilight
(Continues)
Contributed by dq82 2015/12/1 - 15:10
Song Itineraries: War on Earth
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A Design for Life

A Design for Life
[1996]
Parole di Nicky Wire, la prima canzone da lui scritta senza Richey Edwards, appena scomparso nel nulla (sarà dichiarato ufficialmente morto nel 2008, dopo anni di vane ricerche)
Musica di James Dean Bradfield e Sean Moore
Singolo poi incluso nell’album “Everything Must Go”

The song’s lyrics are usually thought to be themed around working class solidarity, and make specific reference to the value of libraries, which have historically allowed poorer people to learn on their own terms through books – by contrast, owning books has historically been the preserve of the educated rich (and books of course remain expensive today, particularly factual ones). This line was directly inspired by the band’s time in public libraries when they were young. The lines “we don’t talk about love / we only want to get drunk” are a play on upper class assumptions about poor people – the idea that the... (Continues)
Libraries gave us power
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/12/1 - 15:09
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Plastic Soldiers

Plastic Soldiers
2014
Chasing Beauty

Un bambino che gioca con i soldatini di plastica, diventa grande e in guerra salta in aria e perde le gambe. Suo figlio gioca con i soldatini, ma ormai anche lui è un "soldatino di plastica".
I had grass stains not scars
(Continues)
Contributed by dq82 2015/12/1 - 14:46
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Nellie Bly

Nellie Bly
2012
Hero in you

Elizabeth Jane Cochran, soprannominata "Pink" (Cochran's Mills, Pennsylvania, 5 maggio 1864 – 27 gennaio 1922), è stata una giornalista statunitense.

Una delle prime giornaliste investigative, ha creato il genere del giornalismo sotto copertura. Cochran era meglio conosciuta sotto lo pseudonimo giornalistico di Nellie Bly. Sembra che in seguito abbia cambiato il proprio nome in Cochrane (aggiungendo una 'e' finale).

Un articolo sessista sul giornale Pittsburgh Dispatch la spinse a scrivere un'accesa risposta all'editore. La qualità della lettera spinse l'editore ad offrire un posto nella redazione del giornale alla Cochran, che era alla disperata ricerca di un posto di lavoro. L'editore diede a Pink anche il suo pseudonimo, Nellie Bly, come il personaggio del titolo di una famosa canzone di Stephen Foster.

Bly scrisse numerosi articoli investigativi, prima di venire... (Continues)
Nellie Bly, Nellie Bly
(Continues)
Contributed by dq82 2015/12/1 - 14:35
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Rosa Parks

Rosa Parks
2012
Hero in you
The wheels on the bus, they go round and round...
(Continues)
Contributed by dq82 2015/12/1 - 14:26
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Rosa Parks

Rosa Parks
Excuse me?
Rosa was a little tired after work in December
(Continues)
Contributed by dq82 2015/12/1 - 14:17
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I Sat on a Bus

I Sat on a Bus
2013
Rosa Parks 'I Sat On A Bus' - song from Horrible Histories series 5
Music: Richie Webb, commediografo e compositore inglese, autore di questa come delle altre ‎canzoni del programma televisivo per bambini intitolato “Horrible Histories”, in onda tra il 2009 ed ‎il 2013 sul canale Children’s BBC (CBBC).‎
Lyrics: Dave Cohen
Performed by Dominique Moore with Gospel Singers Incognito

Nella serie “Horrible Histories” Dominique Moore ha interpretato diverse figure di donne nere ‎famose per il loro impegno politico e sociale, tra le quali Harriet Tubman, Rosa Parks e la giamaicana Mary Seacole (1805-1881).‎

Rosa Parks esattamente 60 anni fa, il 1 dicembre 1955, si sedeva sull'autobus. Oggi la ricordiamo anche così.
I'm Rosa Parks, my story marks
(Continues)
Contributed by dq82 2015/12/1 - 14:05
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Montana/Autumn/78

Montana/Autumn/78
[1998]
Parole di Nicky Wire
Musica di James Dean Bradfield e Sean Moore
B-side del singolo “If You Tolerate This Your Children Will Be Next”, estratto dall’album “This Is My Truth, Tell Me Yours”

Nell’autunno del 1978 Theodore Kaczynski - americano di origine polacca, precoce genio matematico e brillante docente alla prestigiosa Università di Berkeley fino al 1969, anno in cui si era dimesso da ogni incarico senza alcuna spiegazione – si isolò dal mondo ritirandosi a vivere in una capanna di legno, priva di luce e di acqua corrente, nei boschi intorno a Lincoln, nel Montana.
Kaczynski, che avrebbe potuto far parte dell’élite intellettuale statunitense, aveva deciso invece di sopravvivere di caccia e lavoretti occasionali, prendendo le distanze da tutto e da tutti.
Si seppe in seguito che buona parte del tempo l’aveva trascorsa scrivendo un documento, un vero e proprio manifesto, intitolato... (Continues)
Luddite lover
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/12/1 - 13:31
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Gli sposi di Tirana

Gli sposi di Tirana
2002
Il coraggio delle parole

C'è stato un tempo i cui i migranti (e quindi i "cattivi") erano gli albanesi. E anche nel canale d'Otranto ne sono sepolti a migliaia.
Signore delle stelle ascolta una preghiera
(Continues)
Contributed by dq82 2015/12/1 - 10:55
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First Republic

First Republic
[1996]
Parole di Nicky Wire
Musica di James Dean Bradfield e Sean Moore
B-side del singolo “Kevin Carter”, estratto dall’album “Everything Must Go”

Un’altra canzone ferocemente anti-monarchica, tema cui i Manics sono sempre stati particolarmente affezionati. Si vedano anche Repeat (UK) e We Her Majesty's Prisoners.
You are so alone
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/12/1 - 10:34
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Rose e gramigna

Rose e gramigna
Terra di diavuli e di santi
(Continues)
Contributed by dq82 2015/12/1 - 10:32

Il Padre Nostro dei coatti

Anonymous
Il Padre Nostro dei coatti
[prob.: Fine XIX secolo]
Per le fonti: Vedi introduzione
For its sources, see Introduction

L'Onnipotente tra le sbarre
di Riccardo Venturi

“Dalle galere del mondo”, recita la dicitura del nostro famoso e (purtroppo) nutrito “percorso”; d'accordo, e d'accordo anche sul fatto che una parte non indifferente di tale “percorso” sia costituita da canzoni, o altre cose, scritte da persone che si trovavano in galera, note oppure senza nome. Questa cosa che vado a presentarvi (che non è affatto una “canzone” in senso proprio) proviene invece, realmente, dalla galera come istituzione, come sistema organico e organizzato, come società codificata e definita. Mi scuso qui, naturalmente, per il linguaggio “simil-sociologico” che non mi è per nulla consono; ma non troverei altro modo per introdurre questi pochi versi, o meglio versetti, dato che si tratta nientepopodimeno che del Padre Nostro.

Fino... (Continues)
Divèle, carnente di nostrivisi che stanzi soprarma,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/12/1 - 06:40
Song Itineraries: From World Jails
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Charles Windsor

Charles Windsor
[1987]
Scritta da Tim Gane e Malcolm Eden
Nell’album d’esordio dell’indie band inglese, intitolato “I Am a Wallet”
Nel 1994 i Manic Street Preachers ne hanno proposto una loro versione nell’EP intitolato “Life Becoming a Landslide”

La costante vena anti-monarchica dei Manics non poteva non adottare questa canzone dei loro predecessori McCarthy. Una versione aggiornata e anglofona del « Ah ça ira! ça ira ça ira / Les aristocrates à la lanterne », ovvero « La vendetta è così dolce per coloro che non hanno mai conosciuto nulla di dolce »

I Manics coverizzarono anche un’altra canzone dei McCarthy, We Are All Bourgeois Now.
Charles Windsor, who's at the door?
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/11/30 - 16:17
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Lili Marleen [Lied eines jungen Wachtpostens]

Lili Marleen [Lied eines jungen Wachtpostens]
PIEMONTESE / PIEDMONTESE

“La rilettura piemontese di questo canto rientra, come “ven si nineta”, nell’infinita produzione spontanea di canzoni piegate con l’ironia ad una funzione antifascista.” Tra queste ricordiamo per esempio i canti che prendevano di mira la tassa sul celibato come “oi valà cistè” o “la mia mamma mi diceva”.
“In questo caso, a differenza di altri - come “giovinezza-delinquenza” che faremo più tardi - l’ironia si accompagna ad un sentimento di amarezza…” Se non altro per la mancanza di “tajarin” e la relativa abbondanza di polenta… (Alberto Cesa)
LILI' MARLEN
(Continues)
Contributed by dq82 2015/11/30 - 14:59
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Sculpture of Man

Sculpture of Man
[1994]
Parole di Richey Edwards (che qui si firma Richey James) e Nicky Wire
Musica di James Dean Bradfield e Sean Moore
Una delle B-sides di “Faster”, singolo estratto dall’album “The Holy Bible”
War censored, no blood on TV
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/11/30 - 14:50
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Us Against You

Us Against You
[1993]
Parole di Richey Edwards e Nicky Wire
Musica di James Dean Bradfield e Sean Moore
Canzone che accompagna il singolo “Roses in the Hospital”, estratto dal secondo album dei Manics. “Gold Against the Soul”

Una canzone sull’informazione asservita al potere, un’associazione a delinquere molto diffusa in ogni angolo del globo e che crea danni enormi.
Laddove invece i giornalisti non sono disponibili a stare sui libri paga dei potenti si sa bene cosa può loro capitare… Sono 1.153 quelli uccisi dal 1992 ad oggi

La Londra che i Manics avrebbero bombardato volentieri era quella dei John Major, primo ministro dal 1990 al 1997, e delle Virginia Hilda Brunette Maxwell Bottomley, Baroness Bottomley of Nettlestone, più volte ministro e “dama di carità”, due dei maggiori esponenti dei Tories nell’era post-Thatcher… Non che poi la Londra dei laburisti alla Tony Blair sia stata molto meglio…
From journalist to video to Channel 4 TV
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/11/30 - 13:13
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We Are Not Going Back

We Are Not Going Back
21 luglio 2015, Ventimiglia

Al tramonto, oltre gli scogli dei Balzi Rossi dove il cielo e il mare si toccano, due ragazzi francesi fanno sci nautico, sembrano divertirsi. Sulla riva, due ragazzi africani in mutande corrono, in un attimo si tuffano in acqua per cercare un po’ di fresco. Andrea Satta, cantante della band Têtes de Bois, ha questa immagine in testa da quando è tornato da Ventimiglia. Lì, sui massi di Ponte San Ludovico, tra la scogliera e il confine con la Francia, la band, insieme a Vauro, lo scorso 21 luglio è andata a raccogliere il canto di protesta dei migranti bloccati da quando l’Eliseo ha chiuso il confine con l’Italia. Si intitola We are not going back, noi non torniamo indietro. I Têtes de Bois, sulle parole dei migranti, hanno inciso la musica della ballata che si può vedere in anteprima sul sito de ilfattoquotidiano.it.

Satta, che cosa ha visto a Ventimiglia?
La... (Continues)
We are not going back
(Continues)
Contributed by dq82 2015/11/30 - 10:54
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Mama non mama

Mama non mama
2004
Tre Passi avanti

Una canzone un po' criptica, ma con una serie di rifiuti, quello del potere, della guerra, del denaro. un po' "fate l'amore, non fate la guerra"
Vedo stelle soltanto se l'oroscopo è gentile
(Continues)
Contributed by dq82 2015/11/30 - 10:18
Song Itineraries: Make Love, Not War
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Sempre allegri

Sempre allegri
2004
Tre Passi avanti

Non c'è molto da stare allegri, ma questa canzone mi ricorda due CCG: There But For Fortune "la fortuna è un fatto di geografia" e poi cita Dario Fo (anche nei credits dell'album) Ho visto un re, oltre al riferimento, più o meno diretto a Don Chisciotte.
Datemi i mulini a vento
(Continues)
Contributed by dq82 2015/11/30 - 10:06
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Prigioniero dentro il cielo

Prigioniero dentro il cielo
Per il giovane Marcello Lonzi picchiato a morte nel carcere le Sughere di Livorno, e la madre Maria Ciuffi, che chiede ancora giustizia
Prigioniero dentro il cielo
(Continues)
2015/11/30 - 08:42
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Hard Case

Hard Case
That's "the hardest cases IN the world" and "the screws WHO RUN the moor".

and now i'll run this through Google Translate and see what kind of hash it makes of an Italian translation.

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Questo è "the hardest cases IN the world" e "the screws WHO RUN the moor".

E adesso corro questo attraverso Google Translate e vedere che tipo di hash fa di una traduzione italiana.
Fairportfan 2015/11/30 - 02:05
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Mein Name ist Mensch

Mein Name ist Mensch
Chanson allemande – Mein Name ist Mensch – Ton Steine Scherben – 1971
Paroles et musique de Ralph Möbius (vrai nom de Rio Reiser, leader du groupe, mort à seulement 46 ans en 1996)

Hé, je ne voudrais pas dire une connerie (je ne parle pas l’allemand, excusez-moi, pardon) mais celle-ci est vraiment le manifeste contre la « Guerre de 10.000 ans que les riches font aux pauvres » !
Marco Valdooo, pense-z-y toi! ! !
(Bernart Bartleby)

Riccardo Venturi a dit quelque part que dans les Chansons contre la Guerre, tout finit par être traduit… Comme Bartleby l’a demandé, et mille excuses pour le délai, mais il y a tellement à faire ici, voici une version française de cette chanson allemande. Et merci, au nom de tous à Bartleby d’explorer la chanson allemande contemporaine ou plus ancienne, car est-ce un effet du passé, on ne connaît pas trop par ici la chanson de langue allemande. Pour ne pas dire... (Continues)
MON NOM EST HOMME
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/11/29 - 21:54
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Léo Ferré: La Solitude

Léo Ferré: La Solitude
Meraviglioso magico e molto umano
Ernesto 2015/11/29 - 20:34
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Fenario

Fenario
in realtà nella tradizione scandinava esiste una figura mitologica raffigurata come un terribile lupo mannaro gigantesco noto col nome Fenrir...da cui forse il nome Fenario...il che si collegherebbe con il magnifico brano dei Grateful Dead "Dire Wolf"
Enrico 2015/11/29 - 15:34
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La mauvaise herbe

La mauvaise herbe
...a proposito dell'intervento del 3/5/2011 - 15:18
è vero che "brave" significa "coraggioso" ma anche "buono", "onesto"..
conosco decine di traduzioni in molte lingue e dialetti e non è un caso che nessuno abbia mai interpretato "coraggiosa gente"...
Flavio Poltronieri 2015/11/29 - 12:31
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W świecie narracji

W świecie narracji
[2015]
Testo e musica di Kamil Borkowski
dA yT
Prawda ukryta racz mi wierzyć
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2015/11/29 - 07:43

Quando la storia

Quando la storia
[tra il 1982 e il 1983]
Testo e musica di Alfredo Bandelli
Lyrics and music by Alfredo Bandelli
Quando la storia viene raccontata solamente
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/11/29 - 02:15
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Crève salope!

Crève salope!
Durante le sue peregrinazioni casuali nei corridoi della Sorbona, Renaud si imbatte un giorno in Évariste, matematico, poeta e a quei tempi anche cantante. Un anno prima aveva fatto uscire un disco dal titolo enigmatico “Connais-tu l'animal qui inventa le calcul intégral?” che aveva riscosso un successo inatteso e procurato all'autore un'effimera gloria. La conversazione tra il giovane Renaud e Évariste si sposta però su una canzone che veicola un messaggio di tutt'altra natura. Il pezzo s'intitola La révolution. Évariste vorrebbe diffondere immediatamente la versione dattilografata tra i suoi studenti ma, al contrario di Renaud, non sa usare una macchina da scrivere. Renaud si propone di trascrivere il testo.

Le parole della canzone gli piacciono. Un desiderio, l'abbozzo di una possibilità emerge immediatamente. Quarantotto ore più tardi prova ad applicare una melodia ad una delle sue poesie.... (Continues)
2015/11/29 - 01:00
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Dragonfly Pie

Dragonfly Pie
(2008)
Album: Real Emotional Trash

Stephen Malkmus & The Jicks’ Real Emotional Trash starts off with a “dessert” song that’s really a meal in and of itself. Dense lyrics and layered guitars are the ingredients of “Dragonfly Pie,” the hazy, ambling album opener that features Sleater-Kinney’s Janet Weiss. Malkmus riffs in his usual style, and the individual lines of the song are simple enough—but when stacked on top of each other, they really give the listener something to chew on here. For my part, I’ve always interpreted “Dragonfly Pie” as an anti-war song.

Hear me out: There are “stoned digressions” that have “mutated into the truth,” which brings to mind a downtrodden vet who’s speaking out against future (or present) wars. A middle passage about kids named after jazz songs who are standing up to their high school principals sounds like it could fit into old protest songs, especially... (Continues)
Of all my stoned digressions
(Continues)
2015/11/28 - 23:25

Indulgence

Indulgence
Indulgence

Chanson française – Indulgence – Marco Valdo M.I. – 2015
Ulenspiegel le Gueux – 13

Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – I, LIV)

Cette numérotation particulière : (Ulenspiegel – I, I), signifie très exactement ceci :
Ulenspiegel : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs, dans le texte de l’édition de 1867.
Le premier chiffre romain correspond au numéro du Livre – le roman comporte 5 livres et le deuxième chiffre romain renvoie au chapitre d’où a été tirée la chanson. Ainsi, on peut – si le cœur vous en dit – retrouver le texte originel et plein de détails qui ne figurent pas ici.

Nous voici, Lucien l’âne... (Continues)
Indulgences, qui veut des indulgences ?
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/11/28 - 22:58
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The House at Pooneil Corners

The House at Pooneil Corners
(1968)
Parole e musica di Paul Kantner e Marty Balin
Album: "Crown of Creation"

Ancora una canzone sull'olocausto nucleare, potrebbe quasi essere il "prequel" di Wooden Ships. Questa traccia psichedelica appare sull'album del 1968 "Crown of Creation" ed è legata (secondo molti rappresenta l'altra faccia della medaglia) a un'altra canzone degli Airplane “The Ballad Of You & Me & Pooneil”, un inno vitale e ottimista pubblicato in After Bathing at Baxter’s del 1967.

Pooneil è una parola composta da "Winnie the Pooh", il personaggio del libro per bambini, e dal cognome del cantautore folk Fred Neil, considerati da Kantner come lo yin e lo yang - dove Pooh simboleggiava l'innocenza dell'infanzia e Neil la protesta e la critica anti-autoritaria al sistema. Fred Neil è anche l'ispiratore dello slogan "Tear Down The Walls!" di "We Can Be Together". Allo stesso modo, se la "Ballad" parlava... (Continues)
You and me we keep walkin’ around and we see
(Continues)
2015/11/28 - 19:16
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Et si en plus y'a personne

Et si en plus y'a personne
Ciàrli ciarla, sempre e comunque: lo spettacolo deve continuare anche a costo di ritrarre i banlieusards come delle scimmie.

Poi succede che la racaille smette di dar fuoco all'utilitaria del vicino e di stonarsi col vinaccio del discount, si procura mitra ed esplosivo e va a fare un macello.
In questo va reso onore a Ciàrli, che almeno rende a tutti l'onore delle armi evitando di unirsi al piagnisteo generale.

Io non sto con Oriana 2015/11/28 - 10:12




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