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La guerra di lu 1866

La guerra di lu 1866
[1866]
Cronaca cantata attribuita a Giovanni Geraci di Partinico, Palermo, un contadino che nel 1866, come tanti altri uomini del Sud appena annesso al Regno d’Italia, fu arruolato di gran corsa e spedito a combattere al Nord nell’ennesima (la terza) guerra d’indipendenza. La canzone è il racconto della coscrizione, del lungo e faticoso viaggio verso il Veneto e delle battaglia di Custoza combattuta il 24 giugno 1866 (dove gli italiani subirono una cocente sconfitta). Tornato indietro vivo, il Geraci ebbe modo di insegnare la sua “cronaca” in forma di canzone ai suoi parenti ed amici, dai quali l’apprese e trascrisse Salvatore Salomone Marino (1847-1916), medico palermitano appassionato di tradizioni e canti popolari.

“Il popolo era lontano dai problemi di politica interna e internazionale che la classe dirigente italiana affrontava in quel momento. Una vecchia di Canicattini Bagni, detta... (Continues)
L’annu sissantasei mill’ottucentu
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/10/27 - 22:52
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In Memoriam (Private D. Sutherland Killed in Action in the German Trench, May 16, 1916, and the Others Who Died.)

In Memoriam (Private D. Sutherland Killed in Action in the German Trench, May 16, 1916, and the Others Who Died.)
[1917]
Versi Ewart Alan Mackintosh (1893-1917), poeta inglese di Brighton, Sussex.
Nella raccolta “A Highland Regiment and Other Poems”, 1917
Musica di Martyn Jacques, interpretata dalla band inglese Man's an Idiot con il titolo di “Officer”

Volontario nella Grande Guerra, benchè fosse stato riformato a causa della sua esile corporatura, Ewart Alan Mackintosh combattè fin dal dicembre del 1914. Nell’agosto del 1915 fu ferito nella Somme e dovette rientrare per alcuni mesi in patria per riprendersi. Durante quel periodo ricevette l’incarico di preparare le reclute da spedire al fronte.

Il 16 maggio 1916 il tenente Mackintosh guidava la sua squadra nei pressi di Arras quando caddero in un imboscata tedesca: 14 dei suoi uomini furono feriti e due uccisi, tra i quali quel David Sutherland cui è dedicata questa poesia. Mackintosh cercò di riportare indietro tutti ma fu costretto ad abbandonare... (Continues)
So you were David's father,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/10/27 - 13:41
Song Itineraries: World War I (1914-1918)

Vann'Antò: L'arcunè (Arrarrò)

Vann'Antò: L'arcunè (Arrarrò)
Versi di Vann'Antò, pseudonimo di Giovanni Antonio Di Giacomo (1891-1960), poeta e scrittore siciliano, docente di letteratura delle tradizioni popolari all’Università di Messina.
Ignoro l’anno preciso di composizione di questa poesia, poi inclusa nella raccolta intitolata “U vascidduzzu” pubblicata nel 1956.
Testo trovato qui

Giovanni Antonio, per ciò detto Vann'Antò, era nato nel 1891 a Ragusa, ultimo di sette figli maschi. Il padre Salvatore era minatore ma decise che il piccolo, a differenza dei suoi fratelli, avrebbe studiato. E così Vann'Antò fece il liceo classico a Siracusa e poi si laureò in Lettere a Catania con una tesi sul verso libero. Tornato a Ragusa, fondò con altri una rivista letteraria, "La Balza", di matrice futurista. E come molti intellettuali di quella corrente, allo scoppio della Grande Guerra anche Vann'Antò fu fervente interventista ma, arruolatosi e destinato... (Continues)
Les enfants sont tout l'horizon
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/10/27 - 11:24

Vann'Antò: La cartullina

Vann'Antò: La cartullina
[1945]
Versi di Vann'Antò, pseudonimo di Giovanni Antonio Di Giacomo (1891-1960), poeta e scrittore siciliano, docente di letteratura delle tradizioni popolari all’Università di Messina.
Un poesia risalente al 1945, poi inclusa nella raccolta intitolata “U vascidduzzu” pubblicata nel 1956.
Testo trovato qui

Giovanni Antonio, per ciò detto Vann'Antò, era nato nel 1891 a Ragusa, ultimo di sette figli maschi. Il padre Salvatore era minatore ma decise che il piccolo, a differenza dei suoi fratelli, avrebbe studiato. E così Vann'Antò fece il liceo classico a Siracusa e poi si laureò in Lettere a Catania con una tesi sul verso libero. Tornato a Ragusa, fondò con altri una rivista letteraria, "La Balza", di matrice futurista. E come molti intellettuali di quella corrente, allo scoppio della Grande Guerra anche Vann'Antò fu fervente interventista ma, arruolatosi e destinato a tenente di fanteria,... (Continues)
Cci mmannarru e la cartullina
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/10/27 - 11:03

Vann'Antò: L'urtima guerra

Vann'Antò: L'urtima guerra
[1955]
Versi di Vann'Antò, pseudonimo di Giovanni Antonio Di Giacomo (1891-1960), poeta e scrittore siciliano, docente di letteratura delle tradizioni popolari all’Università di Messina.
Un poesia pubblicata sulla rivista “Il Ponte” nel 1955. Credo che poi sia stata inclusa nella raccolta intitolata “U vascidduzzu” pubblicata l’anno seguente.
Testo trovato qui

Giovanni Antonio, per ciò detto Vann'Antò, era nato nel 1891 a Ragusa, ultimo di sette figli maschi. Il padre Salvatore era minatore ma decise che il piccolo, a differenza dei suoi fratelli, avrebbe studiato. E così Vann'Antò fece il liceo classico a Siracusa e poi si laureò in Lettere a Catania con una tesi sul verso libero. Tornato a Ragusa, fondò con altri una rivista letteraria, "La Balza", di matrice futurista. E come molti intellettuali di quella corrente, allo scoppio della Grande Guerra anche Vann'Antò fu fervente interventista... (Continues)
Cu ntê càmmini ca cumànnanu
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/10/27 - 10:54
Song Itineraries: World War I (1914-1918)

Oh chi m’abbinni lària (La Sicilia a lu 1866)

Anonymous
Oh chi m’abbinni lària (La Sicilia a lu 1866)
[1866]
Versi di autore anonimo cantati durante la ribellione di Palermo del 1866, la cosiddetta “Rivolta del sette e mezzo”.
Testo tratto da “Risorgimento e società nei canti popolari siciliani” di Antonino Uccello, Parenti editore, 1961.

“Una tinta matinata del settembre 1866, i nobili, i benestanti, i borgisi, i commercianti all'ingrosso e al minuto, i signori tanto di coppola quanto di cappello, le guarnigioni e i loro comandanti, gli impiegati di uffici... che dopo l'Unità avevano invaso la Sicilia pejo che le cavallette, vennero arrisbigliati di colpo e malamente da uno spaventoso tirribìlio di vociate, sparatine, rumorate di carri, nitriti di vestie, passi di corsa, invocazioni di aiuto.
Tre o quattromila viddrani, contadini delle campagne vicino a Palermo, armati e comandati per gran parte da ex capisquadra dell'impresa garibaldina, stavano assalendo la città. In un vìdiri e svìdiri,... (Continues)
Oh chi m'abbinni lària
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/10/26 - 22:58
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Glory Hallelujah

Glory Hallelujah
(2011)

England Keep My Bones
Brothers and sisters, have you heard the news?
(Continues)
Contributed by Luca 'The River' 2015/10/26 - 21:34
Song Itineraries: Antiwar Anticlerical
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Tân yn Llŷn

Tân yn Llŷn
[1980]
Scritta da / Written by Ann Fychan
Interpreti / Performers: Plethyn, 1980
Album: Golau tan gwmwl ("Luce sotto le nuvole")

Tre uomini tranquilli

Penyberth, nella penisola del Penllŷn, non è un “luogo sacro” per i gallesi, ma è comunque stato un luogo molto importante in quanto, per secoli e secoli, era stata una stazione di rifugio e ristoro per i pellegrini che si recavano all'isola di Bardsey (Ynis Enlli in gallese), che si trova esattamente al termine della penisola. Si tratta di un luogo storico e dal paesaggio stupendo, che nel 1935 il governo di Sua Maestà Britannica scelse per installare una scuola. Nulla di particolare, si direbbe; però la scuola che il governo britannico costruì a Penyberth non era una scuola qualsiasi dove si insegnavano le cose ai ragazzini. Era una scuola militare e, in particolare, una Scuola di Bombardamento della RAF. Una scuola fatta apposta per... (Continues)
Beth am gynnau tân fel y tân yn Llŷn?
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/10/26 - 19:44
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Te Deum (o Te Deum de’ Calabresi)

Te Deum (<em>o</em> Te Deum de’ Calabresi)
[1787-1800]
Versi di Gian Lorenzo Cardone (1743-1813), nativo di Bella, Potenza, pittore, poeta e militante giacobino durante la Rivoluzione partenopea del 1799.
Musica di Giovanni Paisiello (1740-1816), nativo di Taranto, uno dei più importanti e influenti compositori d'opera del Classicismo italiano.
Una versione condensata del “Te Deum de’ Calabresi” è stata proposta da Vinicio Capossela in un suo concerto a Rendano di Cosenza nel 2012.
Testo trovato in La storia di Bella, documento non firmato presente sul sito dello spettacolo “Mille e ancora mille” patrocinato dal Comune di Bella e realizzato da Claudio Paternò e altri.


“Te Deum della Rivoluzione, terribile e bellissimo”. Sono le parole che Benedetto Croce usò per il più sconvolgente inno giacobino emerso dalla rivoluzione napoletana del 1799. Si intitola “Il Te Deum de' Calabresi” e sembra fosse cantato dai patrioti partenopei... (Continues)
Parte prima [1787]
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/10/26 - 15:49
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Ballo del matto (per Franco Mastrogiovanni)

Ballo del matto (per Franco Mastrogiovanni)
2015
Il ballo del matto

2015
Fumo al vento

Ogni volta che eseguo dal vivo il Ballo del Matto, mi prendo un paio di minuti per riassumere la vicenda di Franco Mastrogiovanni. Prima di tutto perché in effetti, se non si conosce la storia, la canzone risulta un tantino oscura. E poi perché è una vicenda che deve essere raccontata.
Allora era giusto che scrivessi qualche riga anche qui.

Tanto per cominciare, Francesco Mastrogiovanni, detto Franco, non era affatto un matto. Di mestiere faceva il maestro elementare. Di lui i suoi alunni dicevano che era il maestro più alto del mondo. Doveva essere una persona di intelligenza vivace, curiosa, molto sensibile. Sua nipote, la giornalista Grazia Serra, mi ha scritto di essere felice che si scrivano canzoni per ricordare suo zio, perché lui «viveva di musica». E amava i libri. E poi aveva da sempre simpatie anarchiche. Per le forze dell’ordine... (Continues)
Di bianco veste la morte
(Continues)
Contributed by dq82 2015/10/26 - 12:00
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La siccità

La siccità
[1970?]
Parole e musica di Matteo Salvatore.
In almeno tre dischi del poeta, a cominciare da “Le Puglie di Matteo Salvatore” del 1970
Testo trovato su Canto tradizionale e cantautori popolari. Un esempio pugliese, di Maria Luisa Scippa, in Archivio storico pugliese dell’emeroteca provinciale di Brindisi (1991)

Un bracciante scambia un anno di lavoro per ottenere cinque ettari di terra. Ottenuta la terra arriva la siccità. La sua fidanzata muore. Con il caldo nemmeno una lacrima bagna la terra. La siccità è più amara della guerra.
(Introduzione ad un concerto di Matteo Salvatore con Otello Profazio, 1975. Registrazione contenuta nell’Archivio Sonoro della Puglia)
Tutte la fatijā miā ji l’ē pperdute
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/10/26 - 11:55
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I due fannulloni

I due fannulloni
[1966]
Parole e musica di Matteo Salvatore
Nel disco “Il lamento dei mendicanti” pubblicato da I Dischi del Sole nel 1966
Hitler i Mussolini
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/10/24 - 22:47
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Lu core tosto

Lu core tosto
[1978]
Parole e musica di Matteo Salvatore

“[Nei concerti] La ballata di Teresina era spesso preceduta, come se fungesse da glossa introduttiva, da un altro brano, Lu core tosto, [...] [Matteo Salvatore introduceva il pezzo con un’invettiva/riflessione], accompagnandosi sull’arpeggio degli accordi che compongono il giro sul quale poi eseguiva il testo vero e proprio.
La voce viene modulata a diversi livelli: Matteo Salvatore si adira, si indigna, mette fuori il suo livore anche col turpiloquio, poi passa all’irrisione e allo sberleffo del latino maccheronico di formule liturgiche; infine diventa pacato e lirico nello scolpire duramente lo stato delle cose. I poveri e la Legge sono ancora due mondi che non riescono a toccarsi, problema atavico la cui soluzione sembra essere inaccessibile. L’ultima parte di questo discorso, quella meno estemporanea, la ritroviamo anche sul testo autobiografico... (Continues)
Lu core tosto, il cuore duro, lu core tosto, quando il cuore è duro è terribile, non si può cambiare, non si può fare il trapianto, niente, nemmeno Bernac, Bernacchia, Bernabé, quillu cazzo di professore americano come cazzo si chiama? Ji nu sacce chiamà… nemmeno lui lo può cambiare perché è troppo tosto. Se lo butti davanti alla porta nemmeno i cani te lo vogliono mangiare.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/10/24 - 21:54
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Pronti a salpare

Pronti a salpare
2015
Pronti a salpare

Estratto dal nuovissimo album omonimo uscito il 23 ottobre 2015, 'Pronti a salpare' è una ballad folk/rock nella quale Edoardo torna a parlare dell'odissea di chi senza più alcuna scelta è pronto a scappare e salpare dal proprio paese per una vita migliore; un monito che non riguarda solo il sud del mondo ma investirà sempre più il ricco Occidente se non daremo forma a cambiamenti sostanziali.
Via da quei luoghi comuni verso luoghi eccezionali
(Continues)
Contributed by Donquijote82 2015/10/24 - 21:48
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Renato Curcio

Renato Curcio
[1992]
Testo e musica di Francesco Baccini
Lyrics and Music by Francesco Baccini
Paroles et musique: Francesco Baccini
Album: Nomi e cognomi

Strano tipo, Francesco Baccini. Genovese, classe 1960, e senz'altro un ottimo musicista e dotato di capacità vocali di tutto rispetto; comincia la sua carriera con canzoni sì carine, allegre & scanzonate, ma non certamente appiattite sulla banalità come si potrebbe magari presupporre. Ciò non gli impedisce di diventare, verso la fine degli anni '80, un idolo delle teenager. Nel settembre del 1992, annus horribilis per l'Italia, all'improvviso se ne esce fuori con un album incredibile, il suo terzo, intitolato Nomi e cognomi; e, lasciando tutti bouché bée, i nomi e i cognomi li fa davvero, cominciando da quello del collega Antonello Venditti (che non la piglia per nulla bene) per proseguire con Giulio Andreotti e altri. Tra i quali, eh sì, Renato... (Continues)
Cos'è sta pioggia che mi batte in testa
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/10/24 - 21:26
Song Itineraries: From World Jails
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Ode to Joy

Ode to Joy
La versione di Pete Seeger dell'inno alla gioia di Beethoven.
Build the road of peace before us
(Continues)
Contributed by Leoskini 2015/10/24 - 18:21

Renzo Pezzani: Anviti

Renzo Pezzani: Anviti
Poesia di Renzo Pezzani
Dalla raccolta Oc' Luster ("Occhi lustri"), 1950

Retropensieri

Se in tutto e per tutto ci dev'essere una storia, la mia con il poeta parmigiano Renzo Pezzani comincia molto tempo fa. Nato a Parma nel 1898, fu maestro elementare; e, probabilmente, anche per questo motivo aveva scritto parecchie poesie educative per ragazzi, che “ai miei tempi” (oramai, mi sa, posso dire così...) godevano di parecchia considerazione e di parecchio spazio sul “sussidiario”. Il “sussidiario” era, nelle scuole elementari, il secondo libro di testo affiancato al libro di scuola principale che comprendeva tutte le materie; conteneva problemi di aritmetica, letture e tutto ciò che poteva servire a completare ciò che s'intendeva per studio di base. Forse mi sarei dimenticato, e probabilmente mi dimenticai, di Renzo Pezzani; ma ho una stranissima, particolare e micidiale “memoria lunga”,... (Continues)
Un fis’c da la corta ch’al pär na cortläda
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/10/24 - 02:47
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Fendin

Fendin
[2005]
Album : AKUADUULZA

La canzone si basa sulla leggenda del Fendin (dialettizzazione del nome Defendente): si narra che le 7 streghe di Torno, sul Lago di Como, rubassero ogni venerdì notte la barca (gondola) di questo Fendin poiché non era stata benedetta. Per la benedizione delle barche bisognava corrispondere una misura di sale in pagamento e il Defendente, che era leggermente tirchio, piuttosto che pagare lasciava la barca in balia degli spiriti e delle streghe che la utilizzavano per andare ai Sabbah… Scoperto l’arcano, dopo essere stato coinvolto in uno dei magici viaggi all’insaputa delle streghe, decise di pagare.
Yalba kuresh manumm traagah
(Continues)
Contributed by adriana 2015/10/23 - 16:59
Song Itineraries: Witches
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Noi che facciamo?

Noi che facciamo?
Chanson italienne – Noi che facciamo? – Rocco Scotellaro – 1946

Poème de Rocco Scotellaro, publié en avril 1949 d’abord sur le « New York Times Magazine » et puis, sur l’« Avanti ».
Ensuite dans le recueil intitulé « È fatto giorno. 1940-1953 », publié en 1954, l’année qui suit la mort du poète.
Mis en musique par le groupe Têtes de Bois dans leur disque intitulé « Avanti Pop » de 2007, le morceau s'intitule « Rocco et ses frères ». Malheureusement je n'en ai pas trouvé le texte ... mais le morceau bénéficie de la partecipation d’ « Il Coro dei Lucani » (Choeur des Lucains), constitué de Rocco De Rosa, Rocco Papaleo, Canio Loguercio, Ulderico Pesce et de Claudio Santamaria.

Comment dire, Lucien l’âne mon ami, combien Rocco Scotellaro est important à mes yeux et combien il est important pour la poésie, mais pas seulement… On peut y ajouter la chanson et aussi, le monde « au-delà d’Eboli »,... (Continues)
ET NOUS, QUE FAISONS-NOUS ?
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/10/23 - 13:10
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Der Mussolini

Der Mussolini
Chanson allemande – Der Mussolini – D.A.F. (Deutsch-Amerikanische Freundschaft) – 1981

Écrite par Robert Görl e Gabriel "Gabi" Delgado-López
Célèbre simple extrait de l’album “Alles ist gut”



Connais-tu cette danse qui s’appelle : le Mussolini ? Et cette autre qui se nomme : l’Adolf Hitler ? Ou encore, celle baptisée : le Jésus-Christ ? Mais, Lucien l’âne mon ami, je vois ton œil troublé et je te sens un peu perturbé par le fait que j’ai mis ces danses au masculin. Je te comprends ; cependant, il y a des exemples de danses dont le nom est masculin : le tango ou le rock, par exemple et puis, les personnages auxquelles elles se réfèrent sont masculins eux aussi.

Oui, oui, c’est exact. La Hitler, la Mussolini ou la Jésus-Christ auraient sonné bizarrement aux oreilles et singulièrement, à mes oreilles d’âne si sensibles. Cela dit, je n’ai jamais entendu parler d’elles et a fortiori, je ne... (Continues)
LE MUSSOLINI
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/10/22 - 22:25
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Der Sheriff

Der Sheriff
[2003]
Scritta da Robert Görl e Gabriel "Gabi" Delgado-López
Singolo estratto dall’album “Fünfzehn neue D.A.F-Lieder”

Dedicato a George W. Bush all’alba della seconda guerra del Golfo.
Facile che questo brano sia stato concepito negli stessi giorni in cui lo era questo sito delle CCG/AWS…
Wenn der Sheriff reiten geht, reiten alle mit
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/10/22 - 09:13
Song Itineraries: George Walker Bush II
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Elegia żydowskich miasteczek

Elegia żydowskich miasteczek
https://www.youtube.com/watch?v=rPb-aeUIydU

Ci sono l'elezioni in corso da noi . Bisogna difendersi in qualche modo. :)

https://www.youtube.com/watch?v=rPb-aeUIydU
krzyś 2015/10/22 - 00:55
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Disastro aereo sul canale di Sicilia

Disastro aereo sul canale di Sicilia
Ciao a tutti, siete sicuri che nella quarta strofa non dica "Ginestra" al singolare anziché ginestre?
A me par di capire così, e ho sempre creduto si riferisse a Portella della Ginsestra, località in provincia di Palermo tristemente famosa per la strage di lavoratori ad opera della banda di Salvatore Giuliano.
Comunque è solo una mia supposizione.
Iacopo 2015/10/21 - 23:08
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Quando fernesce 'a guerra

Quando fernesce 'a guerra
Che castroneria hai scritto, innanzitutto nel napoletano scritto (basta vedere sia scritti del 600 come la Vajasseide o Lo cunto de de li cunti sia in scritti moderni (basta vedere al grande de Simone) il rotacismo non si scrive, poi la finale anche quando è soggetta a sceva si scrive, acché la parola non deve risultare ambigua di genere e numero.
Pugnator 2015/10/21 - 01:42

La pompe à merde (Marseillaise des Vidangeurs)

Anonymous
La pompe à merde (Marseillaise des Vidangeurs)
Versione di Pierre Perret

Bernart Bartleby 2015/10/20 - 18:44
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Stranamore (pure questo è amore)

Stranamore (pure questo è amore)
Che bello aver trovato subito questo testo e i vostri commenti. Ho scritto una lettera ad un caro amico e ho scritto anche questo e'amore, non ricordavo l'autore e cercando ho trovato tutto cio'.GRAZIE.P.S.anche per me il significato e' molto semplice.Ci sono tante forme e modi di amare. CIAO FEDERICA
Federica C. 2015/10/20 - 18:18
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Counterstrike

Counterstrike
Traduzione italiana su Canzoni Metal.

A mio avviso, nient'altro che una bieca esaltazione della vittoria israeliana nell guerra del 1967.

L'articolo nell'introduzione - anch'esso incomprensibile ai più non tanto e non solo perchè manca la traduzione italiana ma per via della sua complessità - non solo venne copiato e incollato senza citare la fonte ma non venne nemmeno attribuito al suo autore, che è lo statunitense Ray McGovern, ex militare statunitense e analista della CIA.
Bernart Bartleby 2015/10/20 - 10:40
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Panzer Battalion

Panzer Battalion
Anche qui, come per "Reign of Terror", i potenti americani (come panzer nazisti) che schiacciano gli iracheni come insetti durante la seconda guerra del Golfo...
Vedasi la traduzione italiana su Canzoni Metal

Non posso non chiedermi come mai, all'epoca del suo "furore metal-bellicista", Giorgio non abbia provveduto a postare quasi nessuna traduzione italiana dei brani che proponeva, così da rendere i contributi un po' più intelligibili ai più...
Bernart Bartleby 2015/10/20 - 10:25

Tra de record

Tra de record
CATENA DI RICORDI
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/10/20 - 09:59
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مين إرهابي

مين إرهابي
کی تروریسته؟ من تروریستم؟!
(Continues)
Contributed by Omid 2015/10/19 - 23:57
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Allah

Allah
Chanson italienne – Allah – Bisca – 1999
Texte de E. Manzo, S. Maglietta
Album : Lo sperma del diavolo (Le Sperme du Diable)



Hé hé, Lucien l'âne mon ami, viens donc voir la chanson que voici, que voilà, que je viens de traduire. Ce n'est pas une chanson très nouvelle, elle date du siècle dernier, mais rien qu'à son titre, on comprend qu'elle a une certaine actualité. Elle s'intitule tout simplement Allah.

Avec un titre comme Allah, en effet, elle peut paraître d’actualité ; on n'entend plus parler que de ça. Mais je te dirai que moi, l'actualité, je m'en contrefiche. L’actualité est cette chose déjà périmée au moment où on en parle. Avec l'actualité, on perd son temps ; il faut courir pour la suivre et si jamais, on la rattrape, elle se dissout. Mon idée est que les choses du monde sont trop importantes et trop complexes pour se soucier de l'actualité. Il est aussi temps de mettre au... (Continues)
ALLAH
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/10/19 - 23:11

Nous an pres la vido

Nous an pres la vido
L'immagine dei Troubaires qui sopra è presa dal libretto dello splendido cd "A toun souléi" che non contiene la citata canzone che come scritto da Bernart è antecedentemente registrata unicamente nel loro primo 45 giri
Flavio Poltronieri 2015/10/19 - 22:18
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Vivi lotta pensa

Vivi lotta pensa
2015
Vivi lotta pensa

Donquijote82 2015/10/19 - 16:46
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Reign of Terror

Reign of Terror
Anche questo testo è davvero mistificante (si legga la traduzione italiana su Canzoni Metal): della dozzina di strofe di cui è composto, solo la prima contiene un vago accenno ad una delle vere ragioni della guerra di Bush & soci contro l'Iraq, per il resto i Sabaton passano il tempo a snidare il perfido e codardo Saddam Hussein nascosto in qualche buco come un ratto.
Pura merda.
Bernart Bartleby 2015/10/19 - 12:59
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We Burn

We Burn
BRUCIAMO
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/10/19 - 12:53
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Union (Slopes of St. Benedict)

Union (Slopes of St. Benedict)
Anche qui - specie nell'intro (a proposito, la sola a dover essere in corsivo) - una canzone di guerra, e il fatto che siano i "buoni" che combattono contro i "cattivi" non cambia di molto la sostanza.
Si veda la traduzione italiana su Canzoni Metal
Bernart Bartleby 2015/10/19 - 12:42
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Unbreakable

Unbreakable
INDISTRUTTIBILE
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/10/19 - 11:50
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I disien Elva

I disien Elva
Il testo originale di Dajre D'Angel (Dario Anghilante) nell’occitano di San Pèire (Sampeyre), Valle Varaita, Cuneo.
Trovato sul portale dell'Associazione Chambra d'Òc
I DIZÌEN ELVO
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/10/19 - 11:18
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Dogs

Dogs
Pink Floyd , grandioso gruppo inglese. La vostra musica non morirà mai...il perché ? L' arte vera non puo morire! Il brano Dogs lo reputo un capolavoro ritmico, tecnico, una musica che arriva all'anima, emozionante anche il video. Il testo descrive problematiche tuttora presenti ,la vostra musica salirà ancor più in alto. Grazie ancora della vostra inseparabile musica. " Pink Floyd " è.......basta !
oberto.Sabatini. 66@gmail.com 2015/10/19 - 09:12
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Vitti na crozza

Vitti na crozza
Salve,
vorrei aggiungere che in una versione che sentivo da bambino (circa 45 anni fa) la canzone terminava con :
....o terra di briganti, terra d' unu-u-u-u-u-u-ri
(o terra di briganti terra di onore)
Gio 2015/10/16 - 13:58
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Ali está o rio

Ali está o rio
Da “L’eccezione e la regola”, Einaudi 1963, traduzione di Laura Pandolfi.

V.
Presso il fiume impetuoso.

PORTATORE Siamo andati per la strada giusta, signore. Questo fiume che vediamo è il Mir. In questa stagione di solito non è difficile attraversarlo, ma quando è in piena la corrente è molto forte e si rischia la vita. E adesso è in piena.

MERCANTE LO dobbiamo attraversare.

PORTATORE Spesso si deve aspettare anche otto giorni per attraversarlo senza pericolo. In questo momento si rischia la vita.

MERCANTE Questo poi si vedrà! Non possiamo perdere neanche un giorno.

PORTATORE Allora dobbiamo cercare un guado o una barca.

MERCANTE Ci vuol troppo tempo.

PORTATORE Ma io non so quasi nuotare.

MERCANTE L'acqua non è molto alta.

PORTATORE (vi immerge un ramo) È molto alta.

MERCANTE Quando ti troverai in acqua saprai anche nuotare; perché vi sarai costretto. Già, tu non riesci a vedere... (Continues)
Bernart Bartleby 2015/10/16 - 13:55
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Tinha uma sala mal iluminada

Tinha uma sala mal iluminada
In tutte le trascrizioni del testo presenti in Rete, compresa quella dal sito della Associação José Afonso, “pide” viene riportato in minuscolo e come un sostantivo qualunque… Non conosco il portoghese, ma credo che si tratti invece di PIDE, acronimo per la famigerata polizia politica salazarista, la Polícia Internacional e de Defesa do Estado…
Bernart Bartleby 2015/10/16 - 13:14
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Le pluriel

Le pluriel
La sana "anarco-misantropia" programmatica di Brassens è celebrata anche in "Discours des fleurs" (musica di Eric Zimmermann), una canzone - mi pare - del tutto inedita il cui ritornello recita:

"Car je préfère, ma foi,
En voyant ce que parfois,
Ceux des hommes peuvent faire,
Les discours des primevères.
Des bourdes, des inepties,
Les fleurs en disent aussi,
Mais jamais personne en meurt
Et ça, plaît à mon humeur."
Bernart Bartleby 2015/10/15 - 14:12




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