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Before 2015-1-22

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Sólo para locos

Sólo para locos
[197?]
Parole e musica di Luis Gabriel Naranjo Arce, noto semplicemente come Luis Gabriel, cantautore colombiano attivo negli anni 70.
Ignoro in quale suo disco fosse incluso questo brano
Testo trovato sul forum di Cuando calienta el sol e sistemato all’ascolto.
Sólo para locos
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/22 - 22:24
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La historia de Pedro y Rosita

La historia de Pedro y Rosita
[197?]
Parole e musica di Luis Gabriel Naranjo Arce, noto semplicemente come Luis Gabriel, cantautore colombiano attivo negli anni 70.
Ignoro in quale suo disco fosse incluso questo brano
El alquiler fue subiendo
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/22 - 22:07
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La Revolución vendrá

La Revolución vendrá
[197?]
Parole e musica di Luis Gabriel Naranjo Arce, noto semplicemente come Luis Gabriel, cantautore colombiano attivo negli anni 70.
Nel suo disco intitolato “Esto de ser artista”
Explicale a tu abuelita, anda, dile a tu papá
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/22 - 21:30
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Mula revolucionaria

Mula revolucionaria
[Fine anni 60, o inizio 70]
Parole e musica di Gonzalo Navas Cadena, in arte Pablus Gallinazo (o Gallinazus), cantautore e poeta colombiano.
Nell’album “Una flor para mascar, vol.2” pubblicato nel 1972 (almeno, credo)

Ho scoperto dell’esistenza di questo cantautore “di protesta” colombiano trovando il suo curioso nome d’arte nel testo de Canción protesta degli Aterciopelados.

Pare che Gonzalo Navas Cadena decise di chiamarsi Pablus Gallinazo in onore dei Paolo famosi dell’epoca (Paolo VI, Pablo Picasso, Pablo Neruda,...) e perchè l'Urubù dalla Testa Nera (Coragyps atratus) - un uccello che in America Latina viene variamente chiamato “buitre negro”, “zopilote” o, appunto, “gallinazo” - era uno dei pochi animali non ancora utilizzati nell’araldica, siccome che è un avvoltoio, un uccellaccio mangiacarogne...

Un altro grande exito del “Comandante” Gallinazo.
Baja una mula del monte
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/22 - 20:41
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Cinco balas

Cinco balas
[Fine anni 60, o inizio 70]
Parole e musica di Gonzalo Navas Cadena, in arte Pablus Gallinazo (o Gallinazus), cantautore e poeta colombiano.
Nell’album “Una flor para mascar, vol.2” pubblicato nel 1972 (almeno, credo)

Ho scoperto dell’esistenza di questo cantautore “di protesta” colombiano trovando il suo curioso nome d’arte nel testo de Canción protesta degli Aterciopelados.

Pare che Gonzalo Navas Cadena decise di chiamarsi Pablus Gallinazo in onore dei Paolo famosi dell’epoca (Paolo VI, Pablo Picasso, Pablo Neruda,...) e perchè l'Urubù dalla Testa Nera (Coragyps atratus) - un uccello che in America Latina viene variamente chiamato “buitre negro”, “zopilote” o, appunto, “gallinazo” - era uno dei pochi animali non ancora utilizzati nell’araldica, siccome che è un avvoltoio, un uccellaccio mangiacarogne...
Por todo lo que me hicieron
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/22 - 20:15
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Boris Vian: Ne Vous Mariez pas les Filles

Boris Vian: Ne Vous Mariez pas les Filles
Ne Vous Mariez pas les Filles

Chanson française – Ne Vous Mariez Pas Les Filles – Boris Vian – 1958
Paroles: Boris Vian
Musique: Alain Goraguer

Alors, Marco Valdo M.I. mon ami, te voilà à nouveau avec une chanson de Boris Vian…

Oui, bien sûr, une chanson de Boris Vian. Il y a beaucoup de chansons de Boris Vian, mais celle-ci m'est revenue en mémoire en traduisant la canzone de Carmen Consoli
« La signora del quinto piano », qui raconte un féminicide… Un de plus, car comme on peut le constater le féminicide est un sport fort développé. Il se pratique individuellement, en groupe, en famille ou même, de façon quasi-rituelle dans certains coins du monde.

C'est, en effet, une pratique courante chez les humains, dit Lucien l'âne en raclant le sol d'un sabot aussi noir que rageur, ou l'inverse.

Dans le cas de la chanson de Carmen Consoli, on peut même préciser qu'il s'agit d'un uxoricide,... (Continues)
Avez-vous vu un homme à poil
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/1/22 - 19:51
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Las cosas que pasan

Las cosas que pasan
[1972]
Parole e musica di Piero De Benedictis, in arte Piero, cantautore argentino ma nato in Italia, a Gallipoli il 19 aprile 1945, giusto in tempo per festeggiare la fine della guerra.

Un brano inedito fino a pochi anni fa ma risalente al 1972, registrato durante un concerto di Piero con il Cuarteto Zupay alla Facoltà di Medicina dell’Università di Buenos Aires. Non venne però incluso nell’album “Coplas de mi país”, pubblicato quell’anno, e vide la luce solo in un album dal vivo con Pablo Milanés nel 1999 e, più recentemente, nella riedizione del disco originario.

Una canzone che trovo bellissima.
Nel racconto mi ricorda La memoria di León Gieco, ma più “lieve” ed ironica... per forza, ancora non era accaduto il macello del 76-82 e tutto il resto, ma i germi c’erano già tutti...
Nell’andamento musicale è invece molto simile a La guerra di Piero di Fabrizio De André.
Que lindo es sentarse en la mesa de un bar
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/22 - 18:56
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Rosa di Turi

Rosa di Turi
Album: Radiodervish - 1996

Poi in Radiodervish - In acustico (2001)

Gramsci scontò nel 1926 un periodo di detenzione nel carcere pugliese di Turi e scrisse una poesia intitolata appunto La rosa di Turi. E’ intensa come può esserlo parlare alla donna che si ama tra le pareti di un carcere e ci mostra un lato di vulnerabilità sentimentale e personale di un uomo dalle forti convinzioni politiche.
Della parte in arabo c'è solo la traduzione tra parentesi.


22 aprile 1929
Carissima Tania,
ho ricevuto le tue cartoline del 13 e del 19 aprile. Aspetterò con pazienza le notizie di casa.
Credo che anche tu ti sia accorta, in quei pochi momenti che ci siamo visti, quanto io sia divenuto paziente. Lo ero anche prima, ma solo in virtú di un grande sforzo su me stesso: era una certa qualità diplomatica, necessaria per entrare in rapporto con gli imbecilli e con la gente noiosa, della quale purtroppo... (Continues)
Sai da un anno in qua
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2015/1/22 - 17:55
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La signora del quinto piano

La signora del quinto piano
da "L'abitudine di tornare" (2015)

Nei brani più di denuncia, da La signora del quinto piano che descrive un femminicidio a La notte più lunga sui barconi di immigrati, utilizzi un tono di feroce sarcasmo, accompagnato però da una musica quasi dolciastra: è una scelta stilistica?

"No, proviene dalla nostra cultura siciliana. Il buon Pirandello ha introdotto il concetto dell'umorismo che è il sentimento del contrario: davanti il carretto e dietro la tragedia. Sta un po' nello stile siciliano descrivere anche le tragedie in maniera sarcastica, umoristica. Basterebbe vedere Emma Dante che è proprio la rappresentazione dello spirito siciliano. Penso che in questo sono proprio figlia della mia terra".
Intervista a Carmen Consoli
La signora del quinto piano ha un piccone in salotto, un guardiano fidato
(Continues)
2015/1/21 - 23:48
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Esercito silente

Esercito silente
da "L'abitudine di tornare" (2015)

Palermo: guerre e faide di mafia, lo stato assente che compare solo ai funerali, l'omertà, la lotta di Peppino Impastato, lo scempio della costruzione dell'aeroporto di Punta Raisi, oggi intitolato a Falcone e Borsellino.
Come si può credere che questa città
(Continues)
2015/1/21 - 23:40
Song Itineraries: Mafia and Mafias
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La notte più lunga

La notte più lunga
da "L'abitudine di tornare" (2015)

La furia mediatica che accompagna gli sbarchi degli immigrati in Sicilia
Verso l'alba avvistammo quella barca malandata
(Continues)
2015/1/21 - 23:35
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Mi país

Mi país
[196?]
Parole e musica di Gonzalo Navas Cadena, in arte Pablus Gallinazo (o Gallinazus), cantautore e poeta colombiano.
Ignoro se Pablus Gallinazo abbia mai inciso questa sua canzone. Sicuramente all’epoca la interpretarono Ana y Jaime (un duo colombiano anch’esso autore di canzoni di protesta) e più recententemente i K.O.M.A., una punk band di Bogotà (nel loro album “Basura de Estado” pubblicato nel 2013.)
Con un poco de humor
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/21 - 22:44
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Hay un niño en la calle y un diamante en un baile

Hay un niño en la calle y un diamante en un baile
[1972?]
Parole e musica di Gonzalo Navas Cadena, in arte Pablus Gallinazo (o Gallinazus), cantautore e poeta colombiano.
Nel disco intitolato “El comandante”

Ho scoperto dell’esistenza di questo cantautore “di protesta” colombiano trovando il suo curioso nome d’arte nel testo di Canción protesta degli Aterciopelados.
Pare che Gonzalo Navas Cadena decise di chiamarsi Pablus Gallinazus in onore dei Paolo famosi dell’epoca (Paolo VI, Pablo Picasso, Pablo Neruda,...) e perchè l'Urubù dalla Testa Nera (Coragyps atratus) - un uccello che in America Latina viene variamente chiamato “buitre negro”, “zopilote” o, appunto, “gallinazo” - era uno dei pochi animali non ancora utilizzati nell’araldica, siccome che è un avvoltoio, un uccellaccio mangiacarogne...
En el fango del mundo se ve
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/21 - 21:48
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Gaza

Gaza
Album: Al Darawish - 1993

Poi in Radiodervish - In acustico (2001)

testo in arabo
Hanno avvolto il cielo con il nero della notte,
(Continues)
Contributed by Donquijote82 2015/1/21 - 20:07
Song Itineraries: The Palestinian Holocaust
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La chanson des Restos

La chanson des Restos
[1986]
Parole e musica di Jean-Jacques Goldman.

Goldman scrisse questa canzone per Coluche che aveva appena fondato un’associazione caritativa chiamata “Les Restos du cœur”, per la lotta contro la povertà e contro lo spreco e la distruzione delle eccedenze alimentari per ragioni di mercato (un’esperienza paragonabile al nostro Banco Alimentare, ma molto più articolata).
Purtroppo Coluche morì poco dopo, il 19 giugno 1986, in un incidente motociclistico (un episodio molto misterioso, che molti hanno considerato un assassinio, per via della personalità molto scomoda di Coluche)
Moi, je file un rancard
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/21 - 16:20
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Il naufragio del Katër i Radës

Il naufragio del Katër i Radës
2007
Est!

La Katër i Radës, realizzata in Unione Sovietica negli anni cinquanta come motosilurante, era stata trasformata in pattugliatore costiero negli anni settanta.

Era stata rubata al porto di Saranda da gruppi criminali che gestivano il traffico di immigrati clandestini. Partì da Valona nel pomeriggio del 28 marzo 1997carica di profughi che cercavano di raggiungere le coste italiane, per fuggire dall'Albania in preda all'anarchia. Sulla piccola imbarcazione, progettata per 9 membri dell'equipaggio, avevano trovato invece posto verosimilmente 142 persone.

Alle 17:15 fu avvistata dalla fregata Zeffiro, impegnata nell'operazioneBandiere Bianche, nome in codice con cui era nota l'operazione di blocco navale realizzata per limitare gli sbarchi delle cosiddette carrette del mareprovenienti dalle coste albanesi. La Zeffiro intimò alla Katër i Radës di invertire la rotta, ma la nave albanese... (Continues)
Gli occhi verso Est a montagne non più mie
(Continues)
Contributed by dq82 2015/1/21 - 15:40
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Quand je s´rai grand j´veux être con

Quand je s´rai grand j´veux être con
[1975]
Scritta da Xavier Thibault, autore compositore e interprete, membro e direttore de Le Grand Orchestre du Splendid, l’orchestra del caffè-teatro Le Splendid di Parigi.
Nel disco di Coluche intitolato “Le Schmilblick”
[Parlé:]
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/21 - 15:36
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Sois fainéant (ou Conseil à un nourrisson)

Sois fainéant (<em>ou</em> Conseil à un nourrisson)
[1977]
Scritta da Michel Colucci, in arte Coluche (1944-1986), umorista ed attore francese.
Nel disco “Enregistrement public Vol. 3”
A toi l'enfant qui viens de naître
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/21 - 15:07
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La guitare enragée (ou Les salauds!)

La guitare enragée (<em>ou</em> Les salauds!)
[1982]
Scritta da Michel Colucci, in arte Coluche (1944-1986), umorista ed attore francese.
Nel disco intitolato “...Adieu, me revoilà!”
[Parlé:]
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/21 - 14:57
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Misère

Misère
[1978]
Scritta da Jean-Louis Chotard - Gérard Grandjean / Pierre Bénichou - Marie Grospierre
Nell’album dal vivo intitolato “Le triomphe de Coluche au Gymnase”
Misère, misère
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/21 - 14:38
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Storie di uomini di donne e di sogni

Storie di uomini di donne e di sogni
Brano dedicato ai popoli migranti.
Si immagina la Terra osservata da una navicella spaziale
che attraverso rapide zoomate protocolla le migrazioni dei popoli
Aspettative di migliori condizioni di vita
(Continues)
Contributed by Katya Sanna 2015/1/21 - 12:21
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Una flor para mascar

Una flor para mascar
[1961]
Parole e musica di Gonzalo Navas Cadena, in arte Pablus Gallinazo (o Gallinazus), cantautore e poeta colombiano.
Nell’album “Una flor para mascar, vol.2” pubblicato nel 1972 (almeno, credo)

Ho scoperto dell’esistenza di questo cantautore “di protesta” colombiano trovando il suo curioso nome d’arte nel testo de Canción protesta degli Aterciopelados.
Pare che Gonzalo Navas Cadena decise di chiamarsi Pablus Gallinazus in onore dei Paolo famosi dell’epoca (Paolo VI, Pablo Picasso, Pablo Neruda,...) e perchè l'Urubù dalla Testa Nera (Coragyps atratus) - un uccello che im America Latina viene variamente chiamato “buitre negro”, “zopilote” o, appunto, “gallinazo” - era uno dei pochi animali non ancora utilizzati nell’araldica, siccome che è un avvoltoio, un uccellaccio mangiacarogne...

Questa “Una flor para mascar” è una delle più famose del Gallinazo ed è una dolente ma anche divertente... (Continues)
El reloj se ha dañado
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/20 - 23:23
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Canción del pueblo

Canción del pueblo
“La Solfónica” è un gruppo spontaneo di cantori e musicisti nato in Spagna nel 2011 in seno al Movimiento 15-M, meglio noto come “Indignados”.
Cuando el pueblo alza su voz
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/20 - 16:12
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Canción protesta

Canción protesta
[2006]
Nell’album intitolato “Oye”
Contra los talabosques
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/20 - 14:07
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Rosas en el mar

Rosas en el mar
[1966]
Una delle prime canzoni scritte da Aute, poi inserita nell’albun d’esordio “Diálogos de Rodrigo y Ximena” pubblicato nel 1968.
Interpretata anche da Massiel nel 1967.
Testo trovato su Cancioneros.com
Recentemente reinterpretata dal gruppo punk rock spagnolo Reincidentes nella loro raccolta intitolata “Aniversario” pubblicata nel 2013.
Voy buscando un amor
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/20 - 13:14
Song Itineraries: Anti War Love Songs

Moi, j'aime la Chine…

Moi, j'aime la Chine…
Moi, j'aime la Chine…

Comptine enfantine de langue française – Moi, j'aime la Chine – Marco Valdo M.I. – 2015


Lucien l'âne mon ami, voilà que je t'ai concocté une comptine. Enfin, il faut bien dire qu'elle existait déjà, mais je l'ai en quelque sorte adaptée à notre temps où comme tu le verras, la Chine, je veux dire la Chine officielle, la seule qui compte, pas celle des petites gens – la Chine, cette Chine d'importance pétrie, se révèle être le grand phare universel et brille tel un astre éternel par son humour ravageur.

Oh, Marco Valdo M.I., tu galèjes encore. Qu'as-tu donc à exalter la grande Chine, qui a tant d'importance dans le monde ? On dirait que nous voici revenus aux temps du Grand Timonier et de l'encensoir. Je ne te savais pas aussi cauteleux.

Comment ? Que penses-tu de moi, mon ami Lucien l'âne. Qu'imagines-tu ? Je veux juste par une petite comptine légèrement impertinente... (Continues)
Chine, Chine,
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/1/19 - 22:43
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Գինի լից

Anonymous
Գինի լից
Gini lits
[1921?]
Canzone armena che celebra l’assassinio del Gran Visir dell’impero ottomano Mehmed Talât Pasha, avvenuto a Berlino il 15 marzo 1921 ad opera di Soghomon Tehlirian (Սողոմոն Թեհլերեան), militante rivoluzionario armeno, con la determinante collaborazione logistica dei servizi segreti britannici.

Mehmed Talât Pasha era stato uno degli uomini politici più influenti dell’impero ottomano durante la Prima guerra mondiale ed il mandante del genocidio armeno. Gli inglesi, alla fine della guerra, avrebbero voluto arrestarlo e processarlo per i suoi crimini, e non solo per il massacro della popolazione armena, ma poi, per motivi di opportunità diplomatica (Talât Pasha si era rifugiato a Berlino dove godeva di piena protezione), preferirono lasciarlo alla vendetta dei perseguitati. Mehmed Talât Pasha era infatti considerato dagli armeni come l’ “Hitler turco”, il n° 1 nella lista... (Continues)
Աշխարհ սարսափ հայի ահը,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/19 - 13:39
Song Itineraries: The Armenian Genocide
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Նազեի օրոր

Նազեի օրոր
Nazei Oror
[1894-96]
Versi di Avetis Aharonian / Աւետիս Ահարոնեան (1899-1948), scrittore e poeta armeno, militante rivoluzionario e figura di spicco del Movimento di Liberazione armeno.

Una poesia in forma di ninna nanna scritta da Aharonian ai tempi del primo massacro degli armeni, quello avvenuto alla fine dell’800 per mano del sultano ottomano Abdul Hamid II. All’epoca gli armeni nell’impero ottomano erano circa 2 milioni e, sostenuti dalla Russia, avanzavano pretese autonomiste. Il governo, dal canto suo, osteggiava l’ingerenza russa ed era andato instillando ed alimentando l’odio anti-armeno in altre etnie presenti nella regione, in primis quella curda. Sicchè quando gli armeni si rivoltarono contro la feroce imposizione fiscale ottomana e le angherie dei curdi la reazione fu feroce: centinaia di migliaia di morti.
E non fu che l’inizio. I “Giovani Turchi” furono responsabili di... (Continues)
Քնի'ր, իմ բալիկ, օրոր իշ արա,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/19 - 11:58
Song Itineraries: The Armenian Genocide
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Scala crimen de estado

Scala crimen de estado
Barcellona, 15 gennaio 1978. Il sindacato anarchico CNT (uscito da solo due anni dalla clandestinità in cui era costretto durante la dittatura) indice una manifestazione a cui partecipano circa 15000 persone contro i cosiddetti Patti della Moncloa tra il governo e i principali sindacati nel difficile periodo della transizione. Durante la dimostrazione alcuni giovani lanciarono delle bottiglie molotov contro la facciata del locale "Scala". Secondo la versione ufficiale della polizia, queste bottiglie avrebbero causato l'incendio ed infine il collasso dell'intero palazzo causando la morte di quattro operai - paradossalmente aderenti alla CNT.

Tuttavia fu subito chiaro che l'incendio fu opera di alcuni infiltrati nelle fila del sindacato e che materiali incendiari erano stati collocati nell'edificio prima della manifestazione, dato che era evidentemente impossibile che delle semplici molotov... (Continues)
Otra vez resurgen con fuerza
(Continues)
2015/1/18 - 19:19
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Wise Users

Wise Users
[1995]
Parole e musica di Bruce Cockburn
Canzone scritta per “The Charity of Night” ma poi non inclusa in quell’album del 1996.
Si trova però in un disco collettivo pubblicato lo stesso anno e intitolato “Honor: A Benefit For The Honor The Earth Campaign”

Questa canzone fu scritta da Cockburn all’epoca di un suo infruttuoso tentativo di salvare alcune decine di tigri siberiane prigioniere in una fattoria cinese, dove erano allevate per la carne e per la farmacopea locale. Infatti molti cinesi, ancora oggi, considerano prelibata la carne di tigre e, in particolare, ritengono che mangiarne il pene aumenti la potenza sessuale (!).

Ho trovato questo brano mentre cercavo in Rete un testo significativo di una canzone sulla tigre siberiana, il più grande (e il più letale) felino presente sulla faccia della Terra, ancora oggi fortemente minacciato di estinzione.
Sto rileggendo, infatti, un... (Continues)
Hear me you business blackmailers
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/18 - 18:47
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Cinq ans

Cinq ans
(2009)
Album: En quête de sens
Du haut de ses cinq ans
(Continues)
2015/1/18 - 16:40
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Deir Ez-Zor

Deir Ez-Zor
Parole e musica di Lucia Moon, psicologa e cantautrice statunitense di origine armena.

Il 24 aprile scorso gli Armeni hanno ricordato il “Medz Yeghern”, il “Grande Crimine”, così loro chiamano il genocidio che il loro popolo subì tra il 1915 ed il 1916 (al culmine di una persecuzione iniziata già alla fine dell’800) ad opera dell’Impero ottomano allora guidato dal movimento politico dei “Giovani Turchi”, quello che avrebbe poi dato vita alla moderna Turchia.
Le cifre dell’olocausto armeno restano controverse, ma il numero dei morti è comunemente ritenuto vicino ai 3 milioni, tra primo (1894-1896) e secondo massacro (1915-1916).

Deir ez-Zor, nell’est della Siria, divenne la tappa finale del cammino della morte imposto dai turchi ai prigionieri armeni. Deir ez-Zor è la Auschwitz degli armeni. A Deir ez-Zor il popolo armeno ha il suo Yad Vashem. O, meglio, lo aveva, perchè è stato distrutto... (Continues)
Rivers bloody red, silence shouting “ Threat !”
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/18 - 13:58
Song Itineraries: The Armenian Genocide
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Take Me to Church

Take Me to Church
[2013]
Parole e musica di Andrew Hozier-Byrne, in arte Hozier, cantautore irlandese
Singolo del 2013 poi incluso nell’EP "Take Me to Church" riedito nel 2014

Un brano che da noi è noto solo da qualche settimana, proposto a spron battuto da tutte le radio e già entrato nelle orecchie di tutti, accompagnato da video diretto nel 2013 da Brendan Canty.

“Take Me To Church” è una canzone d’amore, un’esperienza che Hozier descrive come religiosa nella sua purezza di vita, di morte e di resurrezione. E proprio per questo risulta all’autore ancora meno comprensibile come il Potere - molto spesso quello esercitato dalle chiese in nome della religione che credono di rappresentare, ma talora anche quello di governi autoritari o reazionari o di gruppi violenti generalmente appartenenti alla galassia dell’estrema destre - possa condannare la libertà, la purezza, la religiosità dell’amore nelle sue... (Continues)
My lover's got humour
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/18 - 11:04
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J'ai honte

J'ai honte
(2009)
Album: En quête de sens

Dai rimpatri forzati degli immigrati ai dittatori accolti a braccia aperte nel paese dei diritti dell'uomo c'è molto da vergognarsi in Francia (ma non solo)
Les charters vers l’Afrique ont repris leur envol
(Continues)
2015/1/18 - 00:54
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La grande marée

La grande marée
Album: "Le Stéphanois" (1975)

« La Grande Marée », una canzone futurista: chitarre acustiche e una voce all'inizio sommessa e dolce, ma quello che racconta è terribile. Via via la voce accelera si inasprisce. E' quasi 1984 di Orwell.
Un colosse aux pieds d'argile surveille la frontière
(Continues)
2015/1/17 - 19:13
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Georges Brassens: Trompe la Mort

Georges Brassens: Trompe la Mort
da "Brassens - tutte le canzoni tradotte".
INGANNA LA MORTE
(Continues)
2015/1/15 - 23:31
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Il massacro dei trecentoventi (Le Fosse Ardeatine)

Anonymous
Il massacro dei trecentoventi (Le Fosse Ardeatine)

Un prete nelle Fosse Ardeatine - don Pietro Pappagallo

"Pane e Cipolla e Santa Libertà", è probabile che un buongustaio come Aldo Fabrizi non avrebbe sottoscritto facilmente ai primi due termini del trinomio; il prete corpulento che l'attore romano interpretò in "Roma città aperta", invece, ne aveva fatto il motto di un'esistenza coraggiosamente libera e cristiana.
Il don Pietro "partigiano" di Roberto Rossellini - e dell'aiuto sceneggiatore Federico Fellini - era infatti il calco di un personaggio realmente esistito (pur se la fine del sacerdote cinematografico si ispira piuttosto a un altro prete romano, don Morosini, fucilato a Forte Boccea): don Pietro Pappagallo, l'unico sacerdote ucciso alle Fosse Ardeatine. E forse il solo, fra le 335 vittime dell'allucinante eccidio del 24 marzo 1944, a cui fu offerta la possibilità di salvarsi e la rifiutò.
Ora, a sessant'anni dall'episodio,... (Continues)
gianfranco 2015/1/15 - 13:38
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Ur bez e Dulenn

Ur bez e Dulenn
UNE TOMBE À DUBLIN
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/14 - 23:32
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Son al louarn kounnaret

Son al louarn kounnaret
LA CHANSON DU RENARD ENRAGÉ
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/14 - 23:11
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Jeune homme à la médaille

Jeune homme à la médaille
Su “Les fusillés de Châteaubriant” si veda anche La rose et le réséda di Louis Aragon.
Bernart Bartleby 2015/1/14 - 15:53
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Le temps ne fait rien à l'affaire

Le temps ne fait rien à l'affaire
da "Brassens - tutte le canzoni tradotte".
IL TEMPO NON C'ENTRA NIENTE
(Continues)
2015/1/13 - 22:58
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Georges Brassens: Tempête dans un bénitier

Georges Brassens: Tempête dans un bénitier
da "Brassens - tutte le canzoni tradotte".
TEMPESTA IN UN'ACQUASANTIERA
(Continues)
2015/1/13 - 22:48
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La liberté brille dans la nuit

La liberté brille dans la nuit
LA LIBERTÀ BRILLA NELLA NOTTE
(Continues)
Contributed by Flavio Poltronieri 2015/1/13 - 22:32
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La ragazza e la miniera

La ragazza e la miniera
non credo che si riferisca alle miniere del Belgio, infatti l'interpretazione comune e' che questa canzone sia la "seconda parte" de L'abbigliamento di un fuochista, quando il fuochista, arrivato in America, si trova obbligato a fare il minatore.
Leonardo 2015/1/13 - 15:58
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Mourir pour des idées

Mourir pour des idées
da "Brassens - tutte le canzoni tradotte".
MORIRE PER DELLE IDEE
(Continues)
2015/1/12 - 22:29
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Pouvoir

Pouvoir
POTERE
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Contributed by Flavio Poltronieri 2015/1/12 - 21:55
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Elio e le Storie Tese: Complesso del Primo Maggio

Elio e le Storie Tese: Complesso del Primo Maggio
ragazzi nella parte di Mengoni col megafono dice "Roma" e non "o ma" :)
(Gabbro)

Giusto!! Grazie.
2015/1/12 - 17:51
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Bliss

Bliss
Quando dice "they are watching you from above" a chi si riferisce? quel "they" intendo ovviamente
Alex 2015/1/12 - 16:28
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Gloria e il fante

Gloria e il fante
Chanson italienne – Gloria e il fante – Silvano Staffolani – s.d.

Texte Bruno Trillini – Musique Silvano Staffolani
Récit : "La ninna nanna de la guerra" - Trilussa – 1914
GLOIRE ET LE SOLDAT
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/1/11 - 22:54
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Pour me rendre à mon bureau

Pour me rendre à mon bureau
Pour me rendre à mon bureau

Chanson française – Pour me rendre à mon bureau – Jean Boyer – 1943
Version complète : Interprétation Georges Tabet – 1943




Notre ami Georges Brassens a certes produit une excellente version de cette chanson de Jean Boyer. Mais...

Cela ne se discute pas, dit Lucien l'âne en ouvrant des yeux plus grands que le ventre.

Mais cependant, Lucien l'âne mon ami, la version de Tonton Georges n'est pas complète. Il l'a raccourcie d'un couplet ; le dernier. Peut-être trouvait-il la fin de la chanson originale un peu, comment dire, triviale. D'un autre côté, il semblerait bien qu'elle – la version originale – ait été interprétée en 1943 par Georges Tabet. Ce sont là deux rectifications qu'il me faut apporter à ce qui en est dit dans les Chansons contre la Guerre. Je le fais d'autant plus volontiers que ce qui en était dit, était dit par moi.

C'est bien beau ton commentaire,... (Continues)
Pour me rendre à mon bureau,
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/1/11 - 21:59
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Libera nos Domine

Libera nos Domine
controllata da Gustavo Sierra Fernández che mi ha detto che "está muy bien"... gracias
LIBERA NOS DOMINE
(Continues)
2015/1/11 - 19:19
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Gloria e il fante

Gloria e il fante
Grazie di cuore per la correzione .. siete stati veramente gentili. bruno.trillini@alice.it
2015/1/11 - 19:18




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