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Before 2014-9-17

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The Thunder Rolls

The Thunder Rolls
[1989-90]
Scritta da Pat Alger e Garth Brooks
Singolo poi nell’album intitolato “No Fences” del 1990

Oh, bene! “Another love grows cold on a sleepless night… but tonight will be the last time!”
Three thirty in the morning
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/17 - 11:18
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Rosie Strike Back

Rosie Strike Back
[1987]
Scritta da Eliza Huntington Gilkyson
Nell’album intitolato “King's Record Shop”
He's a bruiser, he likes to tease you
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/17 - 10:51
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The Stairs

The Stairs
[1987]
Scritta da Pamela Brown e David Roberts
Nell’album intitolato “The Last One to Know”
She looks at the clock, it's a quarter past nine.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/17 - 10:41
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Contrasto fra America e Russia

Contrasto fra America e Russia
[1976]
Improvvisazione in ottava rima
di Guerriero Romanelli e Renato Livi

Nel 1976, a Arezzo, Guerriero Romanelli, venditore ambulante di confezioni e stoffe, e Renato Livi, commerciante pure ambulante di formaggi (quello che in Toscana si chiama “caciaio”, estrema e antica evoluzione popolare del latino casearius), si ritrovarono a fare un'improvvisazione in ottava rima. Si ignora dove; se da qualche parte in una mattina di mercato, o se a una delle tante “case del popolo” che allora, in Toscana, facevano ancora parte del patrimonio della classe operaja (ora ne sono rimaste poche: o le han dismesse, o sono diventate “pùbbe” finti irlandesi e ci fanno pure l'èppi àuar, oppure ancora sono in mano al PD con tutto quel che ne consegue). Allora, come si sa, c'erano du' cose che gli andàvano di paripasso: la guerra fredda e la pace. C'era anche, specialmente in Toscana, i' grande Partiho... (Continues)
America
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2014/9/17 - 10:34
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Coward of the County

Coward of the County
[1979]
Scritta da Roger Bowling e Billy Ed Wheeler
Singolo poi nell’album di Kenny Rogers intitolato “Kenny”

La vittima della violenza non si fa vendetta da sola, come in No Man's Land di Tanya Tucker, ma a vendicarla ci pensa una figura di reietto, fino a quel momento considerato dai bulli rednecks il “vigliacco del paese”…
Everyone considered him
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/17 - 10:24
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No Man's Land

No Man's Land
[1974]
Scritta da Don Wayne
Nell’album intitolato “Would You Lay with Me (In a Field of Stone)”

Vendetta, tremenda vendetta!
Many years ago in Brushcreak Georgia
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/17 - 09:39
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The Knoxville Girl

Anonymous
The Knoxville Girl
[1924]
Un’“Appalachian murder ballad”, la cui prima incisione risale al 1924 e resa famosa nella versione dei Louvin Brothers (1956), che deriva da una ballata ottocentesca inglese, “The Wexford Girl”, che a sua volta deriva da un’altra precedente, “The Oxford Girl”, ispirata ad una “broadside ballad” di epoca elisabettiana (‘5-‘600) intitolata “The Cruel Miller” e basata cedrtamente su di un episodio di violenza realmente accaduto.

La versione qui riportata – dal solito imprescindibile Mudcat Café– è quella classica dei Louvin Brothers, ma molti artisti vi si sono cimentati, per esempio Nick Cave ed Elvis Costello.
I met a little girl in Knoxville
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/17 - 09:05
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Quarterback

Quarterback
[2014]
Scritta da Rivers Rutherford, Bobby Hamrick e Marti Dodson.

Una canzone sul sempre crescente fenomeno degli stupri ai danni di giovani ragazze, spesso fan o supporter, di cui sono protagonisti molti giovani atleti dei team sportivi dei campus universitari americani e canadesi…
It was Friday night and the lights were shinning
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/17 - 08:35
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Il Volontario

Il Volontario
Il brano seguente è tratto dall’LP “Viva la Rosa” pubblicato nel 1972 dal duo Centanaro-Winderling (vedi oltre le note di copertina)

Adattamento de La chanson du déserteur, ballata francese del XV secolo.

Si tratta di 12 ballate tradizionali trasposte in lingua italiana da Luciano Noel Winderling ed eseguite per voce e due chitarre : una delle chitarre la riconoscerete perché è quella che accompagna Fabrizio De Andrè nella versione in studio della “Guerra di Piero” (la suona Vittorio Centanaro)

Della ballata del Volontario sono presenti molte varianti, ad esempio “Il disertore” presentato dal gruppo piemontese “Cantovivo” nel loro album “Leva la gamba”


Dalle note di copertina del disco



« Signore e signori Vi diamo il benvenuto alla prima di "Viva la Rosa" » con queste parole due anni fa fu presentata al pubblico genovese nel corso delle manifestazioni teatrali dello Stabile di Genova,... (Continues)
Mi son fatto soldato
(Continues)
Contributed by Gianfranco 2014/9/16 - 22:59
Song Itineraries: Deserters
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Que nuestras manos se unan

Que nuestras manos se unan
[1981]
Parole e musica di Ángel Parra
Nel disco “Isabel et Ángel Parra”, con la sorella Isabel Parra, realizzato in Francia dove i due erano esuli.
Alabado sea el niño
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/16 - 22:16
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El campesino del sur

El campesino del sur
[1981]
Parole e musica di Ángel Parra
Nel disco “Isabel et Ángel Parra”, con la sorella Isabel Parra, realizzato in Francia dove i due erano esuli.
El campesino del sur
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/16 - 22:08
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Por cantar con alegría

Por cantar con alegría
[1981]
Parole e musica di Ángel Parra
Nel disco “Isabel et Ángel Parra”, con la sorella Isabel Parra, realizzato in Francia dove i due erano esuli.
Qué largo se me ha hecho el viaje
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/16 - 21:47
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Cueca sola

Cueca sola
[1978]
Parole di Gala Torres
Musica basata sul tema strumentale "Caicaivilú" di Víctor Jara (1972)
Ripresa da Isabel Parra con il titolo “Carta de una mujer sola”
Certamente fonte d’ispirazione per They Dance Alone (Cueca Solo) di Sting

“No había modo de imaginar que el austero acto con el que, el 8 de marzo de 1978, debutó en vivo el conjunto folclórico de la Agrupación de Familiares de Detenidos Desaparecidos dejaría una marca tan profunda y de tan extenso alcance geográfico para la cultura chilena reciente. Allí, sobre el escenario del Teatro Caupolicán, en un acto conmemorativo del Día Internacional de la Mujer, se mostró por primera vez un baile de «cueca sola», un concepto artistico acogido y explicado por un país entonces bajo dictadura que combinó códigos de la creación popular y la denuncia. Su síntesis, austeridad y carga dramática produjo un alto impacto, y no sólo en Chile.
La... (Continues)
En un tiempo fui dichosa
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/16 - 16:25
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I Am What I Am

I Am What I Am
[1983]
Parole e musica di Jerry Herman
Dal musical intitolato “La Cage Aux Folles”, su libretto di Harvey Fierstein, basato sull’omonimo spettacolo scritto dal francese Jean Poiret nel 1973.
Da noi è meglio noto col titolo “Piume di struzzo” e per la riduzione cinematografica “Il vizietto”.

Pochi mesi dopo l'esordio del musical a Broadway, Gloria Gaynor incise il brano, trasformandolo in un successo globale. Il produttore Joel Diamon riconobbe il potenziale della canzone durante una rappresentazione dello show a Broadway e decise di trarne una versione disco per Gloria Gaynor, che la incise nell'album I Am Gloria Gaynor.
I am what I am, I am my own special creation
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/16 - 15:17
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Song for Two Jims

Song for Two Jims
[1984]
Parole e musica di Laurie Anderson
Nel quadruplo “United States, Live”

La Standard Oil Company of Kentucky – chiamata familiarmente Kyso – operò nel sud-est degli USA a partire dagli ultimi due decenni dell’800. Negli anni 60 fu acquisita dalla Chevron.
Qui la Anderson racconta di come la Kyso, dopo che con la sue attività aveva devastato interi territori della regione fino agli anni 30, non appena la natura era riuscita a ricolonizzare quegli ambienti contaminati, era ritornata alla carica per sfruttare l’argillite petrolifera residuale, per spremere per bene quel poco di oro nero che aveva lasciato nelle viscere della terra… Per farlo, la Kyso scavò dei pozzi profondissimi che poi, ad estrazione esaurita, vennero abbandonati senza essere messi in sicurezza…

Mrs. Taylor, un’abitante del luogo, madre di quattro figli - di cui due chiamati con lo stesso nome, Jim - raccontò alla... (Continues)
A while ago I was camping out in Kentucky. I was sleeping out under this ledge and about three in the morning I woke up. The fire was out but I could see two boots standing a few feet away. I crawled out and there was a guy standing there holding a musket. He said: We eat critters. And I said: What? He said: We eat critters--you know, possum, squirrel, night animals. We hunt ‘em at night.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/16 - 12:07
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Time and a Half

Time and a Half
[1984]
Parole e musica di Laurie Anderson
Nel quadruplo “United States, Live”
In the middle of the seventeenth century, the only people living in the American colonies were the Indians, a few scattered pilgrims, and lots of British troops. Communication between Britain and the colonies was confused and chaotic. King George told the troops: “Just pick some kind of headquarters and talk to me from there. I don’t care where you put it.”
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/16 - 11:13
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Finnish Farmers

Finnish Farmers
[1984]
Parole e musica di Laurie Anderson
Nel quadruplo “United States, Live”
During WWII, the Russians were testing their parachutes. Sometimes they didn’t open at all and a lot of troops were lost this way. During the invasion of Finland, hundreds of troops were dropped during the middle of winter. As usual, some of the chutes didn’t open and the troops fell straight down into the deep snow, drilling holes fifteen feet deep. The Finnish farmers would then get out their shotguns, walk out into their fields, find the holes, and fire down them.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/16 - 10:26
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Five Nights of Bleeding

Five Nights of Bleeding
[1978]
Testo di Linton Kwesi Johnson
Musica di Poet And The Roots
Dall'album "Dread Beat an' Blood"
Da http://www.mtv.it/



Johnson's first published poem was "Five Nights of Bleeding" which was later included in “Voices of the Living and the Dead” and in his second book, “Dread Beat and Blood”. It was written for Leroy Harris, a black youth stabbed at a party in South London. The poem was transitional. Its focus on the local, on the particulars of black life and struggle in London, would become typical of the poetry that his audience would read and hear in his books, performances, and recordings. And the rhythm is strongly that of the sound-system reggae that is the imaginative sound track for the events that occur in the poem's narrative, much in the way that the actual music would become integral with Johnson's performances. Yet the carefully chosen diction in the poem and the straightforward... (Continues)
Madness, madness
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2014/9/16 - 02:34
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Private Property

Private Property
[1984]
Parole e musica di Laurie Anderson
Nel quadruplo “United States, Live”

William F. Buckley, Jr. (1925-2008) è stato un importante intellettuale conservatore americano, fautore del totale laissez-faire in economia e ferocemente anticomunista. Fu un grande sostenitore di Barry Goldwater e di Ronald Reagan durante le loro campagne presidenziali.

Qui Laurie Anderson racconta di come nei primi anni 80 lo stesso William F. Buckley, Jr. avesse provato un giorno sulla propria pelle le sue teorie sulla deregulation selvaggia: recatosi per fare un comizio nel centro di una cittadina dell’Illinois e scoperto che il centro-città non c’era più, sostituito da un mega centro commerciale, provò a abbozzare un comizio proprio lì ma fu immediatamente invitato ad andarsene dalla security... “Mi dispiace, questa è proprietà privata”...

La Anderson continua raccontando che, tornata nella sua Glen Ellyn,... (Continues)
William F. Buckley, Jr., Mr. Private Property, planned to give a little talk, a political speech, in a small town in Illinois. His advance men discovered that the center of town had disappeared, and that all the commercial action was out at the mall. When Buckley arrived at the mall, he set up his microphone near a little fountain and began to hand out leaflets and autograph copies of his latest book. Just as a small crowd of shoppers gathered, the owners of the mall ran out and said: Excuse us. This is private property, we’re afraid you’ll have to leave ...
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/15 - 22:31
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Democratic Way

Democratic Way
[1984]
Parole e musica di Laurie Anderson
Nel quadruplo “United States, Live”
I dreamed that I was Jimmy Carter’s lover, and I was somewhere, I guess in the White House... and there were lots of other women there, too... and they were supposed to be his lovers too... but I never even saw Jimmy Carter... and none of the other women ever saw him either...
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/15 - 21:50
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Dance of Electricity (for Nikola Tesla)

Dance of Electricity (for Nikola Tesla)
[1984]
Parole e musica di Laurie Anderson
Nel quadruplo “United States, Live”

Una spoken-song dedicata allo scienziato serbo, naturalizzato statunitense, Nikola Tesla (1856-1943).

Tesla fu protagonista indiscusso degli studi sull’elettromagnetismo ed il suo lavoro teorico è alla base del moderno sistema elettrico a corrente alternata (AC), ma nonostante il suo genio indiscusso lo scienziato, pur sempre un immigrato e inoltre considerato un eccentrico quando non un folle, dovette scontrarsi con quel mulo ignorante di Thomas Edison, un uomo incolto, presuntuoso e sprezzante della scienza che pure ancora oggi è considerato “l’inventore” per antonomasia, un eroe per tutti gli americani. Edison, che era fautore del sistema a corrente continua e che sperava con quello di tirar su con un bel po’ di soldi, dichiarò guerra a Tesla e a quanti lo sostenevano (p. e. George Westinghouse) e iniziò... (Continues)
A while ago, I got a call from the Tesla Institute in Belgrade, long distance. The voice was very faint and it said, “Understand do we that much of your work has been dedicated to Nikola Tesla and do we know the blackout of information about this man in the U.S. of A. And so we would like to invite you to the Institute as a free citizen of the world ... as a free speaker on American Imperialist Blackout of Information .. Capitalist resistance to Technological Progress ... the Western World’s obstruction of Innovation. So think about it.” He hung up. I thought: Gee, really a chance to speak my mind, and I started doing some research on Tesla, whose life story is actually really sad.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/15 - 15:55
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Il mondo è fatto a scale

Il mondo è fatto a scale
[2000]
Testo di Claudio Lolli
Musica di Claudio Lolli e Paolo Capodacqua
Lyrics by Claudio Lolli
Music by Claudio Lolli and Paolo Capodacqua
Paroles de Claudio Lolli
Musique de Claudio Lolli et Paolo Capodacqua
Album: Dalla parte del torto

“Il mondo è fatto a scale: chi le scende, e chi le sale”, è un vecchio proverbio italiano; in questa sua riedizione, però, Claudio Lolli non serve dosi di fatalismo, proprie della cosiddetta “saggezza popolare” (e che il popolo sia così “saggio” resta senz’altro da dimostrare). In questa canzone non si parla di scale, ma di classi. Sapete, le classi…? Quelle cose per cui, in un tempo lontano, c’era la coscienza e c’era pure la lotta…ora, invece, ci hanno detto che “le classi non esistono più”, che sono passate di moda, che ci vuole concordia e coesione, e tutta una serie di altri concetti che si esplicano alla perfezione, e con estrema ma precisa... (Continues)
Lo sai come si dice
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi e danieka -k.d.- 2014/9/15 - 11:36
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Sonderzug nach Pankow

Sonderzug nach Pankow
[1983]
Parole di Udo Lindenberg
Melodia basata su “Chattanooga Choo Choo”, scritta nel 1941 da Harry Warren (musica) e Mack Gordon (parole) e diventata immediatamente celebre nell’interpretazione della Glenn Miller Orchestra nel film musicale “Sun Valley Serenade”
Nell’album di Udo Lindenberg intitolato “Odyssee”



Ecco da dove il collaboratore ZugNachPankow ha preso il suo nickname!

Udo Lindenberg scrisse il brano come reazione al rifiuto da parte delle autorità della Germania comunista di autorizzare un suo concerto a Berlino Est. Nell’ottobre dello stesso anno Lindenberg potè partecipare al festival "Rock für den Frieden" tenutosi presso il Palast der Republik, ma non potè eseguire questo brano, già diventato di culto, e comunque il permesso non gli venne più rinnovato negli anni seguenti… Il distretto di Pankow era quello dove sorgeva il palazzo presidenziale e lo Staatsrat e dove... (Continues)
Entschuldigen Sie, ist das der Sonderzug nach Pankow?
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/15 - 11:30
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Free Fire Zone

Free Fire Zone
[1992]
Parole e musica di Kerry Livgren, membro dei Kansas e poi fondatore degli AD e dei Proto-Kaw.
Nel disco compilativo intitolato “Decade”

Una canzone che mi ha riportato alla mente una delle tante celebri sequenze di “Full Metal Jacket” di Stanley Kubrick, quella in cui durante un trasporto in elicottero un mitragliere continua a sparare senza sosta sui civili vietnamiti nelle risaie sottostanti urlando come un pazzo, “Get some! Get some! Get some, get some! Yeah, YEAH! C'mon, C'mon! Get some!”.

Ecco il dialogo completo tra il “door gunner”, interpretato da Tim Colceri, e il soldato-giornalista Joker, interpretato da Matthew Modine:


Door Gunner: Git some! Git some! Git some, yeah, yeah, yeah! Anyone who runs is a VC. Anyone who stands still is a well-disciplined VC! You should do a story about me sometime!
Joker: Why should we do a story about you?
Door Gunner: 'Cause I'm so... (Continues)
Fear for your life, just when you thought you were safe inside,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/15 - 09:47
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The Only Life You Have

The Only Life You Have
[2014]
Parole e musica di Justin “J” Capaldi e Kristen Falso
Nell’album intitolato “Things That Are Not”

Il video che accompagna questa canzone è stato girato al Vietnam Memorial, al Korean Memorial e al World War Two Memorial in Washington DC.
When you tried to grow up
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/14 - 21:01
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The Negro Speaks of Rivers

The Negro Speaks of Rivers
[1920]
Versi di Langston Hughes, nella raccolta intitolata “The Weary Blues”, pubblicata nel 1926.
Molti compositori si sono cimentati con questa poesia, prima fra tutti, nel 1942, Margaret Bonds (1913-1972), compositrice e pianista afroamericana che collaborò spesso con Hughes.

Una poesia che Hughes scrisse a 17 anni mentre il treno su cui viaggiava attraversava il Mississippi.
E’ dedicata a William Edward Burghardt Du Bois (1868-1963) attivista, storico, saggista, editore e poeta statunitense, di padre bianco e di madre nera ma proveniente da una delle poche comunità di neri liberi esistenti negli USA prima della guerra civile. Antirazzista, pacifista e comunista, W. E. B. Du Bois fu a lungo perseguitato dal governo USA che nel 1961, essendosi lui recato in Ghana su invito del presidente Nkrumah, non gli rinnovò il passaporto per il rientro. Du Bois e la moglie divennero cittadini ghanesi e lui morì ad Accra poco tempo dopo, nell’agosto del 1963.
I’ve known rivers:
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/14 - 20:32
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War Song

War Song
[1944]
Versi di Dorothy Parker, pubblicati sul New Yorker nel marzo del 1944.
Musica imbastita nel 1945 da Marc Blitzstein (1905-1964), importante compositore, liricista e librettista americano, e in seguito completata da Leonard J. Lehrman (1949-), compositore originario del Kansas.

“Deliziosamente piccola, spaventosamente miope, mortalmente sarcastica e irreversibilmente alcolizzata, Dorothy Parker (1893-1967) è stata una grande narratrice del Novecento americano, dalla gloriosa e spericolata età del jazz (quando animava il bizzarro circolo di intellettuali che si riuniva all'hotel Algonquin di New York) fino ai turbolenti anni Cinquanta, quando imperversavano la rivolta dei costumi giovanili e la persecuzione politica della commissione McCarthy (anche lei fu indagata per essere stata una simpatizzante del Partito comunista). Fu scrittrice di racconti e poetessa, critico letterario e... (Continues)
Soldier, in a curious land
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/14 - 16:57
Song Itineraries: Anti War Love Songs
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The Man Who Controls the Drones

The Man Who Controls the Drones
[2012]
Parole di Joel Shatzky (1943-), scrittore e drammaturgo ebreo americano
Musica di Leonard J. Lehrman (1949-), compositore originario del Kansas. Si tratta di colui che nel 2001 ha portato a termine l’opera musicale “Sacco and Vanzetti” di Marc Blitzstein (1905-1964), importante compositore, liricista e librettista americano, morto assassinato in Martinica nel 1964.
In “The New Improved Superspy!”, attualizzazione del musical risalente al 1988 intitolato “Superspy!: The S-e-c-r-e-t Musical”

Mentre pensavo alla nuova guerra americana contro l’IS, che a quanto pare verrà combattuta a colpi di aerei e di droni e senza più truppe (too much dangerous!), ecco che ti trovo il testo di questa allegra canzoncina che casca proprio a fagiuolo...
I'm really fond of slick James Bond,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/14 - 16:24
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Him

Him
Album: It's Not Me, It's You (2009)

Il fanatismo religioso non è cosa nuova, e molti sono già morti e hanno ucciso in nome di Dio, ben prima dell'11 settembre 2001.
Would you please take me away from this place?
(Continues)
2014/9/13 - 23:57
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L'amore ai tempi del fascismo

L'amore ai tempi del fascismo
[1998]
Testo di Claudio Lolli
Musica di Claudio Lolli e Paolo Capodacqua
Lyrics by Claudio Lolli
Music by Claudio Lolli and Paolo Capodacqua
Paroles de Claudio Lolli
Musique de Claudio Lolli et Paolo Capodacqua
Album: Viaggio In Italia

Una canzone dell'anno Duemila, ma di tutto il cosiddetto "duemila" (o "ventunesimo secolo") non solo in Italia. Anche se l'Italia ha attraversato tutte quante le declinazioni del fascismo che è stato poi detto, appunto, "del XXI secolo": il solito, vecchio fascismo ben camuffato da "democrazia", regno del pensiero unico, della "legalità", del berlusconismo che, alla luce dei fatti, viene fatto di spostare al plurale.

I fascismi di questo paese che riescono a essere infiniti, che si autoriproducono su un tessuto sociale e storico, nazionale e locale, che è evidentemente un brodo di coltura perfetto. Fascismi che hanno, non ha caso, fatto leva anche... (Continues)
Guardare bene dove mettere i piedi
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi & daniela -k.d.- 2014/9/13 - 20:53
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Boeing 737

Boeing 737
(2011)
Album: Smart Flesh

I think the song is contrasting two methods to find "heaven" and inspire others. The tightrope walker does something peaceful and wonderful to achieve heaven and inspire (see above comment about Petit's tightrope walk); whereas the "prophets" (terrorists) do something violent and awful. The narrator seems to be in the bar trying to figure out his own way to achieve heaven ("I was in a bar when they rigged the towers/Trying to leave all my sins"). He seems to want to emulate the tightrope walker, but his thoughts are interrupted by the bold entrance of the prophets. That is, often our attempts to better ourselves are interrupted or stymied by the violent actions of others. This is corroborated by the fact that most people will have to google Philippe Petit's name to get the reference to his tightrope walk between the twin towers, but almost everyone probably thought... (Continues)
I was in the air when the towers came down
(Continues)
2014/9/13 - 14:35
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Lamento di Marinetta per la morte di Masaniello suo marito

Anonymous
Lamento di Marinetta per la morte di Masaniello suo marito
[1647]
Cantata in stile recitativo che viene attribuita a Francesco Melosio (Città della Pieve, Perugia, 1609-1670) poeta e magistrato italiano, ma che egli certamente trasse da una o più cantate forse opera del grande compositore ed insegnante napoletano Francesco Provenzale (1624-1704), il quale potrebbe averne composto testo e musica.
Per questa difficoltà di attribuzione il “Lamento di Marinetta” viene solitamente indicato come di autore anonimo.
Nel repertorio, per esempio, del grande tenore, sopranista, attore e chitarrista Pino De Vittorio, che l’ha inclusa nel suo “Il canto della Sirena. Cantate napoletane dell’Età Barocca”, con l’ensemble di musica antica I Turchini di Antonio Florio. Riproduco il testo dal libretto del disco.

Sulla rivoluzione di Masaniello si vedano 'O cunto 'e Masaniello e 'A mugliera 'e Masaniello
Correa l’ottavo giorno dal dì che sotto insopportabil soma lo cavallo di Napoli Fedele da ben mille ragazzi stimolato si pose a tirar calci com’un mulo arrabbiato, e parea volesse dire col feroce nitrire, che fedel la città più non vivea. Perché pagand’ ogn’ hor nuove gabelle all’ingordigia hispana s’era fatta pagana, e ch’ei magro, e distrutto com’uno storione, forzato al fin saria di lasciar la sua testa in pescaria. Né molto andò, che fu dal popol tutto chiamato per sua testa, e suo signore, Aniello il Pescatore, che se prendea si ben l’humor d’ognuno è forza ch’io lo nomini, un pescator degl’huomini. Marinetta di lui fida consorte, ch’in questo novo gioco sperava trionfando a poco a poco, poter di fante diventar regina, per più d’un fido messo spiarne ogni minuto evento, quando, ahi pen... (Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/13 - 14:09
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Il vecchio e il bambino

Il vecchio e il bambino
polluzione?????
Barbara 2014/9/13 - 01:40
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Sera di Pasqua

Sera di Pasqua
Chanson italienne – Sera di Pasqua - Eugenio Montale - 18 avril 1975

Vers d'Eugenio Montale, dans le recueil « Cahier de quatre ans » publié en 1977.
Musique de Altera,
SOIRÉE DE PÂQUES
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2014/9/12 - 20:48
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Sacco e Vanzetti

Vampo - Pensiero
Sacco e Vanzetti
"Sono scarse le notizie sul tenore italiano Raoul Romito, che incise un certo numero di dischi per la casa Columbia tra gli anni ’10 e ’20. Pare che egli sia emigrato negli Stati Uniti negli anni ‘20, forse per cause politiche, come fa sospettare il fatto che abbia inciso alcuni canti della tradizione anarchica. I dischi restituiscono una voce popolaresca, ma piena, maschia, di un piacevole colorito scuro, in cui è evidente l’imitazione dell'’allora celeberrimo Enrico Caruso."
(TodOpera)
Bernart Bartleby 2014/9/12 - 13:31
”Every tongue this world around”: The reshaping and complete translation into Italian of the Ballads of Sacco and Vanzetti by Woody Guthrie comes today to completion. A reshaping and translation mainly due to ”The March of Sorrow”, the clandestine film on the burial of the two Italian anarchists discovered and shown in world preview at De Martino Institute of Sesto Fiorentino (Florence, Italy) on August 21, 2014 (the film has never been publicly shown in the US). This website, concerned every day with “every tongue this world around”, gives this way its constant “Here's to You” to Nick and Bart.
Riccardo Venturi 2014/9/12 - 12:56

In ogni lingua di questo mondo

Antiwar Songs Blog
In ogni lingua di questo mondo
  ”In ogni lingua di questo mondo”: Termina oggi la ristrutturazione e la traduzione integrale in italiano delle Ballads of Sacco and Vanzetti di Woody Guthrie. Le undici ballate, più la dodicesima, (Sacco’s Letter To His Son), musicata e cantata nel 1951 da Pete Seeger, erano già state inserite nel sito nel 2006; ma, a […]
Antiwar Songs Staff 2014-09-12 12:53:00

Pain

Pain
[Febbraio 1917]
Ivor Gurney scrisse più di 1.500 poesie e compose circa 300 canzoni, oltre ad innumerevoli brani strumentali. Facile quindi che abbia dato una musica anche a questi versi. In ogni caso, ho trovato un video su YouTube in cui il testo di questa splendida e feroce poesia – accompagnato da un’altra canzone - è associato ad immagini della prima e della seconda guerra mondiale come pure delle guerre americane in Iraq e Afghanistan…

Ivor Gurney scrisse questo nerissimo sonetto dedicandolo al poeta Rupert Brooke (1887-1915), un entusiasta della guerra partito subito come volontario nella Royal Navy, ma che non era stato nemmeno sfiorato dall’orrore giacchè era morto di una brutta setticemia già nell’aprile del 1915.
I versi di “Pain” sono una delle fotografie più feroci della Grande Guerra che un poeta ci abbia mai dato: in un crescendo di orrore si concludono con l’associazione allitterante tra “gun” e “God” e con l’eco delle feroci bestemmie degli uomini, increduli di fronte alla totale assenza di Dio…
Pain, pain continual; pain unending;
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/12 - 11:50
Song Itineraries: World War I (1914-1918)

Bach and the Sentry

Bach and the Sentry
[Ottobre/Novembre 1916]
Ivor Gurney scrisse più di 1.500 poesie e compose circa 300 canzoni, oltre ad innumerevoli brani strumentali. Facile quindi che abbia dato una musica anche a questi versi. In ogni caso, la poesia parla dei “Preludi” di Bach ed il poeta si chiede se saprà ancora suonarli al suo ritorno o se i rumori e gli orrori della guerra, ormai interiorizzati, glielo impediranno…

C’è al proposito un aneddoto che Gurney amava raccontare: un giorno, sprofondato nella solita trincea, sentì un bel canto provenire dalla linea nemica e così, rischiando la vita, Gurney si sporse dal parapetto gridando, “Cantaci Strauss!”
Watching the dark my spirit rose in flood
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/12 - 11:14
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
Video!

The Trumpet

The Trumpet
[1917]
Versi di Edward Thomas(1878-1917), poeta e scrittore gallese, caduto in Francia il 9 aprile 1917 nel primo giorno della battaglia di Arras.
Musica di Ivor Gurney, che fu compositore oltre che poeta. Dal ciclo di canzoni intitolato “Lights Out”, 1926.




La tromba dell’adunata mattutina strappa i soldati ai loro sogni e improvvisamente il mondo non è più quello pieno di vita, di amore e di mistero ma una terra sconquassata dal quotidiano orrore della guerra…
Rise up, rise up,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/12 - 10:15
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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In Flanders

In Flanders
[1915]
Versi di Frederick William Harvey (1888-1957), amico di Ivor Gurney e come lui originario del Gloucestershire, come lui poeta e come lui soldato nelle trincee di Francia.
Musica di Ivor Gurney, che fu compositore oltre che poeta.




Una poesia sulla profonda nostalgia di casa, delle colline del Gloucestershire, mentre il poeta è sprofondato in una trincea nelle Fiandre, come in un enorme, orrida prigione brulicante di uomini…
I'm homesick for my hills again -
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/12 - 09:43
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
Video!

Requiem

Requiem
[1916]
Versi di Ivor Gurney, nella raccolta “Severn and Somme” pubblicata nel 1917
Musica per voce e pianoforte di John Jeffreys (1927-2010), importante compositore inglese.

“Severn and Somme” è la prima raccolta di Ivor Gurney, che proprio nelle trincee della Somme, in Piccardia (ma con il cuore al fiume Severn della sua natale Gloucester), si scoprì poeta. Nell’aprile del 1917 venne ferito ma poi fu rimandato in prima linea dove continuò a comporre febbrilmente. Nel settembre successivo, quando “Severn and Somme” era stata completata e Gurney aveva già trovato un editore, il poeta-soldato fu vittima di un attacco col gas e rimase per lungo tempo ricoverato ad Edimburgo. La sua salute mentale, già provata da un periodo di depressione subìto in giovinezza, fu definitivamente compromessa e negli anni successivi Ivor Gurney entrò e uscì continuamente dagli ospedali psichiatrici.
Morì il... (Continues)
Pour out your light, O stars, and do not hold
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/12 - 09:02
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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Salvador

Salvador
11 de septiembre de 2014
SALVADOR
(Continues)
2014/9/11 - 23:35
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Out of Our Heads

Out of Our Heads
Album: Detours (2008)
If you feel you wanna fight me
(Continues)
2014/9/11 - 22:57
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Manhattan Kaboul

Manhattan Kaboul
Finalmente il video dell'interpretazione di Joan Baez (del 2011)

2014/9/11 - 22:37
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If This Is Goodbye

If This Is Goodbye
Album: "All the Roadrunning" - Mark Knopfler & Emmylou Harris (2006)

The mobile phone has inserted itself into every crevice of our daily lives. Now, in catastrophe, if there is time enough, it is there in our dying moments. All through Thursday we heard from the bereaved how they took those last calls. Whatever the immediate circumstances, what was striking was what they had in common. A new technology has shown us an ancient, human universal.

A San Francisco husband slept through his wife's call from the World Trade Centre. The tower was burning around her, and she was speaking on her mobile phone. She left her last message to him on the answering machine. A TV station played it to us, while it showed the husband standing there listening. Somehow, he was able to bear hearing it again.We heard her tell him through her sobbing that there was no escape for her. The building was on fire... (Continues)
My famous last words
(Continues)
2014/9/11 - 22:08
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Dremong

Dremong
Chanson italienne – Dremong – Max Manfredi – 2014

« Dremong » l'ours tibétain, totem de l'album, est un être inquiet et inquiétant au caractère – traditionnellement – mauvais et qui tend souvent à se dresser debout sur ses pattes, semblable aux humains, jusqu'à donner origine, selon certains, aux légendes du Yeti, l'Abominable Homme des Neiges. Un ours imprenable qui habite les altitudes et les solitudes himalayennes, et de temps en temps se montre aux humains…

De maxmanfredi.com

*

Dremong est une étrange chanson, mon ami Lucien l'âne. Elle parle de ce personnage fantasmagorique et même, surtout, phantasmaphorique qui peut être parfois et par ici, le loup, loup-garou ou tout autant, selon les endroits, l'ours. En tous cas, un animal anthropomorphe. Il déambule ailleurs sous mille formes et au Tibet, sous l'inquiétante stature du Yéti, communément appelé l'Abominable Homme des Neiges.... (Continues)
DREMONG
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2014/9/11 - 19:03
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I cento passi

I cento passi
LA CENT PASXOJ
(Continues)
Contributed by ZugNachPankow 2014/9/11 - 16:52




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