Mahurini, il panzone di Predappio
Antiwar Songs Blog
Non molto tempo fa avevamo proposto una canzone, The Gold in Africa di Neville Marcano « The Tiger » proveniente da Trinidad e Tobago : un calypso composto all’epoca dell’aggressione fascista italiana all’Etiopia, rivolto espressamente contro Benito Mussolini. Un’autentica particolarità che oggi ripetiamo spingendoci ancor più lontano : nell’antipodale Aotearoa, vale a dire il nome con cui il popolo […]
Antiwar Songs Staff 2014-08-09 17:46:00
Per la Memoria: Laura, Estela, Guido
Antiwar Songs Blog
“L’ultima lettera arrivo il sedici novembre del 1977. Poi più nulla. Dopo qualche tempo venimmo a sapere che in una pasticceria di Buenos Aires era stata sequestrata una ragazza, le cui caratteristiche fisiche corrispondevano a quelle di nostra figlia. Quando era entrata la patota, lei stava bevendo un caffè in compagnia di un giovane. Lui […]
Antiwar Songs Staff 2014-08-08 10:26:00
ANZAC Cove
[1915]
Parole di Leon Gellert
Musica di Bob Rummery, cantante, musicista e ricercatore folklorico australiano.
Nel disco intitolato “The Riderless Horse - An Australian Impression of World War 1” (2004) in cui I Roweth, musicisti australiani, hanno raccolto più di 30 canzoni e poesie dal primo e dal secondo fronte durante la Grande Guerra.
Leon Gellert era nato ad Adelaide nel 1892. Fu uno dei primi australiani ad essere spedito al fronte, sui Dardanelli. Prese parte alla terribile campagna di Gallipoli (25 aprile 1915 - 9 gennaio 1916, mezzo milione di morti), fu gravemente ferito e rimpatriato.
ANZAC è l'acronimo con cui è conosciuto l'Australian and New Zealand Army Corps.
ANZAC Cove è il nome che fu dato ad una baia di Gallipoli dove il corpo di spedizione austrialiano sbarcò il 25 aprile 1915.
Parole di Leon Gellert
Musica di Bob Rummery, cantante, musicista e ricercatore folklorico australiano.
Nel disco intitolato “The Riderless Horse - An Australian Impression of World War 1” (2004) in cui I Roweth, musicisti australiani, hanno raccolto più di 30 canzoni e poesie dal primo e dal secondo fronte durante la Grande Guerra.
Leon Gellert era nato ad Adelaide nel 1892. Fu uno dei primi australiani ad essere spedito al fronte, sui Dardanelli. Prese parte alla terribile campagna di Gallipoli (25 aprile 1915 - 9 gennaio 1916, mezzo milione di morti), fu gravemente ferito e rimpatriato.
ANZAC è l'acronimo con cui è conosciuto l'Australian and New Zealand Army Corps.
ANZAC Cove è il nome che fu dato ad una baia di Gallipoli dove il corpo di spedizione austrialiano sbarcò il 25 aprile 1915.
There’s a lonely stretch of hillocks;
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/8/7 - 09:43
Song Itineraries:
World War I (1914-1918)
The Second Front Song
[1944 o 45?]
Scritta da Ewan MacColl e firmata col suo vero nome, James Henry Miller.
Il testo di MacColl è però certamente basato su di una canzone soldatesca.
La melodia è quella della popolare scozzese “Musselburgh Fair”.
Nel disco intitolato “Barrack-Room Ballads” (o “Bundook Ballads”) pubblicato per la prima volta nel 1958, con Peggy Seeger, Jimmie MacGregor e John Cole.
Testo trovato sull’immancabile Mudcat Café
Non proprio una CCG, piuttosto una canzone che descrive una delle tante miserie delle guerre…
Il “secondo fronte” è quello di casa, dove chi resta – madri, mogli, compagne e figli – è costretto a combattere a sua volta contro i razionamenti, contro le imposte di guerra, contro una vita sempre più difficile man mano che il conflitto prosegue, e anche contro la solitudine…
Non proprio una CCG ma senz’altro una canzone ben poco patriottica…
Scritta da Ewan MacColl e firmata col suo vero nome, James Henry Miller.
Il testo di MacColl è però certamente basato su di una canzone soldatesca.
La melodia è quella della popolare scozzese “Musselburgh Fair”.
Nel disco intitolato “Barrack-Room Ballads” (o “Bundook Ballads”) pubblicato per la prima volta nel 1958, con Peggy Seeger, Jimmie MacGregor e John Cole.
Testo trovato sull’immancabile Mudcat Café
Non proprio una CCG, piuttosto una canzone che descrive una delle tante miserie delle guerre…
Il “secondo fronte” è quello di casa, dove chi resta – madri, mogli, compagne e figli – è costretto a combattere a sua volta contro i razionamenti, contro le imposte di guerra, contro una vita sempre più difficile man mano che il conflitto prosegue, e anche contro la solitudine…
Non proprio una CCG ma senz’altro una canzone ben poco patriottica…
Now, my boys, if you will listen, I'll sing you a little song.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/8/7 - 09:14
Spóźnione pytania
TSA
Da http://www.tekstowo.pl/
Da http://www.tekstowo.pl/
Usiądź! Porozmawiać z Tobą chcę
(Continues)
(Continues)
Contributed by krzyś 2014/8/7 - 07:27
Ballada o Bieli
12.09.1987
Testo e musica di Jacek Kaczmarski
La canzone era presente sulle diverse musicassette edite clandestinamente sul finire degli anni '80, quando Kaczmarski lavorava a Monaco di Baviera per Radio Free Europe.
La prima cassetta ufficiale che la contiene è intitolata "Kosmopolak" ed è uscita nel 1991
Il testo da http://www.kaczmarski.art.pl/index.php
Testo e musica di Jacek Kaczmarski
La canzone era presente sulle diverse musicassette edite clandestinamente sul finire degli anni '80, quando Kaczmarski lavorava a Monaco di Baviera per Radio Free Europe.
La prima cassetta ufficiale che la contiene è intitolata "Kosmopolak" ed è uscita nel 1991
Il testo da http://www.kaczmarski.art.pl/index.php
Są narody, które znają
(Continues)
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2014/8/6 - 17:35
Song Itineraries:
The Gulag Archipelago
Salonika
Anonymous
[1916-18]
Canzone di anonimo autore irlandese risalente alla Grande Guerra.
Interpretata – per quel che ho potuto capire – dal duo Foster & Allen nei primi anni 80 e in seguito anche dai Dubliners.
Testo trovato sull’indispensabile Mudcat Café
Una canzone da uno dei tanti teatri di guerra nel corso del primo conflitto mondiale, quello che in Grecia vide le forze anglo-francesi impegnate duramente e per tre anni, dalla fine del 1915 fino all’armistizio del 1918, contro quelle bulgare alleate della Germania. Le battaglie furono molte e cruente, soprattutto quella di Doiran, in Macedonia, che venne combattuta solo qualche giorno prima della pace (18-19 settembre 1918) e dove trovarono inutilmente la morte quasi 8.000 soldati inglesi e greci e quasi 3.000 bulgari…
La canzone è una sorta di invettiva della moglie di un fuciliere irlandese di stanza a Salonicco contro quella di qualcuno... (Continues)
Canzone di anonimo autore irlandese risalente alla Grande Guerra.
Interpretata – per quel che ho potuto capire – dal duo Foster & Allen nei primi anni 80 e in seguito anche dai Dubliners.
Testo trovato sull’indispensabile Mudcat Café
Una canzone da uno dei tanti teatri di guerra nel corso del primo conflitto mondiale, quello che in Grecia vide le forze anglo-francesi impegnate duramente e per tre anni, dalla fine del 1915 fino all’armistizio del 1918, contro quelle bulgare alleate della Germania. Le battaglie furono molte e cruente, soprattutto quella di Doiran, in Macedonia, che venne combattuta solo qualche giorno prima della pace (18-19 settembre 1918) e dove trovarono inutilmente la morte quasi 8.000 soldati inglesi e greci e quasi 3.000 bulgari…
La canzone è una sorta di invettiva della moglie di un fuciliere irlandese di stanza a Salonicco contro quella di qualcuno... (Continues)
Me husband's in Salonika, I wonder if he's dead
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/8/6 - 15:38
Song Itineraries:
World War I (1914-1918)
Custer's Blues
Recorded in 1987
Published in 2001 in "Too close to Heaven"
George Armstrong Custer (New Rumley, 5 dicembre 1839 – Little Bighorn, 25 giugno 1876) è stato un generale statunitense. Fu ufficiale dell'Esercito degli Stati Uniti e comandante della cavalleria durante la guerra di secessione statunitense e le guerre indiane. Cresciuto nel Michigan e nell'Ohio, Custer venne ammesso a West Point nel 1858, dove si diplomò ultimo della sua classe. Comunque con lo scoppio della guerra civile statunitense venne chiamato a servire nell'esercito dell'Unione.
Durante la guerra civile si guadagnò una buona reputazione. Prese parte alla prima battaglia di Bull Run e la sua carriera fu aiutata dalla sua associazione con diversi importanti ufficiali e si dimostrò un efficace comandante di cavalleria. Venne infine promosso al rango temporaneo (brevetto) di maggior generale e al termine della guerra venne... (Continues)
Published in 2001 in "Too close to Heaven"
George Armstrong Custer (New Rumley, 5 dicembre 1839 – Little Bighorn, 25 giugno 1876) è stato un generale statunitense. Fu ufficiale dell'Esercito degli Stati Uniti e comandante della cavalleria durante la guerra di secessione statunitense e le guerre indiane. Cresciuto nel Michigan e nell'Ohio, Custer venne ammesso a West Point nel 1858, dove si diplomò ultimo della sua classe. Comunque con lo scoppio della guerra civile statunitense venne chiamato a servire nell'esercito dell'Unione.
Durante la guerra civile si guadagnò una buona reputazione. Prese parte alla prima battaglia di Bull Run e la sua carriera fu aiutata dalla sua associazione con diversi importanti ufficiali e si dimostrò un efficace comandante di cavalleria. Venne infine promosso al rango temporaneo (brevetto) di maggior generale e al termine della guerra venne... (Continues)
Well, you look just like General Custer
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2014/8/6 - 15:12
Song Itineraries:
Native American Genocide
Out in the Country
[1969]
Scritta da Paul Williams e Roger Nichols.
Nell’album dei Three Dog Night intitolato “It Ain't Easy” pubblicato nel 1970.
Scritta da Paul Williams e Roger Nichols.
Nell’album dei Three Dog Night intitolato “It Ain't Easy” pubblicato nel 1970.
Whenever I need to leave it all behind
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/8/6 - 14:29
Song Itineraries:
War on Earth
Mr. War
[1940s]
Scritta da Irene Paul (?).
Nel disco d’esordio di Randy Burns intitolato “Of Love And War” pubblicato nel 1966.
Una CCG/AWS DOCG scritta negli anni 40 da un’autrice sconosciuta – tale Irene Paul, di cui non ho trovato traccia in Rete – e ripresa dal giovanissimo Randy Burns, al suo esordio tra i nomi del Greenwich Village, negli anni iniziali della terribile avventura statunitense in Vietnam…
Scritta da Irene Paul (?).
Nel disco d’esordio di Randy Burns intitolato “Of Love And War” pubblicato nel 1966.
Una CCG/AWS DOCG scritta negli anni 40 da un’autrice sconosciuta – tale Irene Paul, di cui non ho trovato traccia in Rete – e ripresa dal giovanissimo Randy Burns, al suo esordio tra i nomi del Greenwich Village, negli anni iniziali della terribile avventura statunitense in Vietnam…
Why're you walking by my side Mr. War?
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/8/6 - 14:04
Song Itineraries:
Anti War Love Songs, War in Viet Nam as seen from the U.S.
The Comin' of the Roads
[196?]
Parole e musica di Billy Edd Wheeler.
La prima incisione è di Judy Collins nel suo “Fifth Album” del 1965
Altre interpretazioni famose sono quelle di Randy Burns (1966), Mary Hopkin (1970, una versione in gallese intitolata “Tyrd Yn Ôl”), e Peter, Paul & Mary (1990).
Una canzone che denunciava la devastazione del territorio (e degli esseri umani) causata dallo sfruttamento minerario e dalle infrastrutture per porlo in atto…
Parole e musica di Billy Edd Wheeler.
La prima incisione è di Judy Collins nel suo “Fifth Album” del 1965
Altre interpretazioni famose sono quelle di Randy Burns (1966), Mary Hopkin (1970, una versione in gallese intitolata “Tyrd Yn Ôl”), e Peter, Paul & Mary (1990).
Una canzone che denunciava la devastazione del territorio (e degli esseri umani) causata dallo sfruttamento minerario e dalle infrastrutture per porlo in atto…
Oh, now that our mountain is growing
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/8/6 - 13:29
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery, War on Earth
Błogosławię zło...
04.02.1995
Testo e musica di Jacek Kaczmarski
Sulla musicassetta "Pochwała łotrostwa" [1997]
Il testo da http://www.kaczmarski.art.pl/index.php
Testo e musica di Jacek Kaczmarski
Sulla musicassetta "Pochwała łotrostwa" [1997]
Il testo da http://www.kaczmarski.art.pl/index.php
Błogosławię zło na ekranie niebieskim,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2014/8/6 - 13:26
God Bless the Grass
[1964]
Parole e musica di Malvina Reynolds.
Nel suo disco intitolato “Malvina Reynolds Sings the Truth”, pubblicato nel 1967 e poi riedito nel 2008.
La incise però prima di lei Pete Seeger, utilizzandola come titolo del suo album del 1966.
Una canzone dai significati molteplici, da quello ambientalista alla celebrazione del movimento per i diritti civili, di cui il crescere inarrestabile dell’erba è metafora… Ma soprattutto Malvina Reynolds scrisse queste strofe dopo l’assassinio del presidente John Kennedy, un trauma collettivo mai completamente rimarginato (come quello della guerra in Vietnam, di cui Kennedy fu peraltro uno degli iniziatori: “Abbiamo un problema: rendere credibile la nostra potenza. Il Vietnam è il posto giusto per dimostrarlo”, dichiarò in un’intervista nel 1961…)
Parole e musica di Malvina Reynolds.
Nel suo disco intitolato “Malvina Reynolds Sings the Truth”, pubblicato nel 1967 e poi riedito nel 2008.
La incise però prima di lei Pete Seeger, utilizzandola come titolo del suo album del 1966.
Una canzone dai significati molteplici, da quello ambientalista alla celebrazione del movimento per i diritti civili, di cui il crescere inarrestabile dell’erba è metafora… Ma soprattutto Malvina Reynolds scrisse queste strofe dopo l’assassinio del presidente John Kennedy, un trauma collettivo mai completamente rimarginato (come quello della guerra in Vietnam, di cui Kennedy fu peraltro uno degli iniziatori: “Abbiamo un problema: rendere credibile la nostra potenza. Il Vietnam è il posto giusto per dimostrarlo”, dichiarò in un’intervista nel 1961…)
God bless the grass that grows thru the crack.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/8/6 - 11:54
Song Itineraries:
Racism and Slavery in the USA, War on Earth
Seminole Wind
[1991]
Parole e musica di John Anderson
La canzone che dà il titolo al suo album pubblicato nel 1992.
A proposito dei Seminole della Florida e della loro eroica ma inutile resistenza si vedano anche Dade’s Massacre e Osceola's Last Words. Quest’ultima è dedicata al capo seminole Osceola, citato anche in questa canzone di John Anderson.
Parole e musica di John Anderson
La canzone che dà il titolo al suo album pubblicato nel 1992.
A proposito dei Seminole della Florida e della loro eroica ma inutile resistenza si vedano anche Dade’s Massacre e Osceola's Last Words. Quest’ultima è dedicata al capo seminole Osceola, citato anche in questa canzone di John Anderson.
Ever since the days of old,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/8/6 - 11:24
Song Itineraries:
Native American Genocide, War on Earth
Seasons End
[1989]
La canzone che dà il titolo al quinto album del gruppo britannico, il primo senza la voce di Fish, sostituito da Steve Hogarth.
La canzone che dà il titolo al quinto album del gruppo britannico, il primo senza la voce di Fish, sostituito da Steve Hogarth.
Getting close to seasons end
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/8/6 - 10:58
Song Itineraries:
War on Earth
La bala
[2009]
Parole di Residente (René Perez)
Musica di Visitante (Eduardo Cabra)
Nell’album intitolato “Entren los que quieran”, pubblicato nel 2010.
Parole di Residente (René Perez)
Musica di Visitante (Eduardo Cabra)
Nell’album intitolato “Entren los que quieran”, pubblicato nel 2010.
El martillo impacta la aguja.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/8/6 - 10:40
Song Itineraries:
Weapons: our daily home war
El hormiguero
[2009]
Parole di Residente (René Perez)
Musica di Visitante (Eduardo Cabra)
Nell’album intitolato “Entren los que quieran”, pubblicato nel 2010.
Parole di Residente (René Perez)
Musica di Visitante (Eduardo Cabra)
Nell’album intitolato “Entren los que quieran”, pubblicato nel 2010.
Aquí llegaron las hormigas,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/8/6 - 10:13
Mejor morir en pie
[2005]
La canzone che dà il titolo al settimo album di questa band heavy metal spagnola, pubblicato nel 2006.
Emiliano Zapata, comandante dell’Ejército Libertador del Sur (1911-1919)
La canzone che dà il titolo al settimo album di questa band heavy metal spagnola, pubblicato nel 2006.
“Es mejor morir de pie que vivir de rodillas.”
“Meglio morire in piedi che vivere in ginocchio.”
“Meglio morire in piedi che vivere in ginocchio.”
Emiliano Zapata, comandante dell’Ejército Libertador del Sur (1911-1919)
No he de rendirme aunque caiga al andar.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/8/6 - 09:45
La bala
[2011]
Parole e musica di Ana Tijoux
La canzone che dà il titolo al suo album del 2011.
Ho come la sensazione che si tratti di un omaggio a Víctor Jara e alla sua La bala...
Parole e musica di Ana Tijoux
La canzone che dà il titolo al suo album del 2011.
Ho come la sensazione che si tratti di un omaggio a Víctor Jara e alla sua La bala...
La pistola lo miraba fijamente
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/8/6 - 09:12
John Lee Hooker: Boom Boom
(1961)
Parole e musica di John Lee Hooker
Boom, boom: non è il rumore delle bombe o della mitragliatrice ma del cuore che batte per amore. Per questo è stata scelta come sigla del programma di Radio Due "Rataplan" che ci ha accompagnato per il mese di luglio. Un pezzo elettrizzante scritto da uno dei padri del blues elettrico.
Innumerevoli le versioni, la più famosa è forse quella incisa nel 1965 dagli Animals di Eric Burdon, ma ricordiamo anche un'incredibile interpretazione di Demetrio Stratos degli AreA.
Parole e musica di John Lee Hooker
Boom, boom: non è il rumore delle bombe o della mitragliatrice ma del cuore che batte per amore. Per questo è stata scelta come sigla del programma di Radio Due "Rataplan" che ci ha accompagnato per il mese di luglio. Un pezzo elettrizzante scritto da uno dei padri del blues elettrico.
Innumerevoli le versioni, la più famosa è forse quella incisa nel 1965 dagli Animals di Eric Burdon, ma ricordiamo anche un'incredibile interpretazione di Demetrio Stratos degli AreA.
Boom, boom, boom, boom
(Continues)
(Continues)
2014/8/5 - 22:44
Song Itineraries:
Anti War Love Songs
La mia lettera
2014
Minoranza rumorosa
Minoranza rumorosa
Non mi avrai mai nell'eternità,
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2014/8/5 - 21:22
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Comunque Dada
2014
Museica
Dada e il Cabaret Voltaire
di Domenico Letizia
L’arte dada è l’arte dell’anti-arte.
A Zurigo, nella neutrale Svizzera, nell’ambiente intellettuale cosmopolita e illuminato formato da coloro che vi avevano trovato riparo dai sanguinosi orrori della Grande Guerra, nasce l’idea di dada. Sul significato della parola dada, i dadaisti ne hanno dette tante, in assenza di vere certezze risulta comunque chiaro il valore di non senso che la parola esprime. All’inizio “Dada” è anche l’idea di una rivista. Ne progetta il tutto, lo scrittore e uomo di teatro tedesco, Hugo Ball, nella pagina di una pubblicazione di carattere artistico e letterario apparsa nel maggio 1913, con il nome di “Cabaret Voltaire”. “Il piccolo fascicolo che pubblichiamo oggi è frutto della nostra iniziativa e della collaborazione dei nostri amici in Francia, in Italia e in Russia. Esso deve indicare l’attività... (Continues)
Museica
Dada e il Cabaret Voltaire
di Domenico Letizia
L’arte dada è l’arte dell’anti-arte.
A Zurigo, nella neutrale Svizzera, nell’ambiente intellettuale cosmopolita e illuminato formato da coloro che vi avevano trovato riparo dai sanguinosi orrori della Grande Guerra, nasce l’idea di dada. Sul significato della parola dada, i dadaisti ne hanno dette tante, in assenza di vere certezze risulta comunque chiaro il valore di non senso che la parola esprime. All’inizio “Dada” è anche l’idea di una rivista. Ne progetta il tutto, lo scrittore e uomo di teatro tedesco, Hugo Ball, nella pagina di una pubblicazione di carattere artistico e letterario apparsa nel maggio 1913, con il nome di “Cabaret Voltaire”. “Il piccolo fascicolo che pubblichiamo oggi è frutto della nostra iniziativa e della collaborazione dei nostri amici in Francia, in Italia e in Russia. Esso deve indicare l’attività... (Continues)
Le quattro di notte,
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2014/8/5 - 19:41
Song Itineraries:
Deserters
Rejoice in the Sun
[1971]
Parole di Diane Lampert (1924-2013), songwriter newyorkese
Musica del compositore Peter Schickele
Nella colonna sonora del film fantascientifico a tema ambientalista intitolato “Silent Running” (uscito in Italia con un solito orribile titolo, “2002, la seconda odissea”) diretto nel 1972 da Douglas Trumbull
“[…] Nelle immagini iniziali si è immersi in una natura dalle forme e dai colori splendidi. La sensazione di essere in un luogo della Terra dove la vita è rimasta indisturbata, è perfetta. Ma non è così: la Terra ha subito un processo di urbanizzazione totale che ha annientato ogni traccia degli ecosistemi naturali. Perfino delle aree protette, dei grandi parchi di un tempo non resta nulla, e gli ultimi brandelli di essi sono stati esiliati in grandi cupole trasparenti agganciate ad astronavi che orbitano nelle zone esterne del sistema solare.
È a bordo di una di queste astronavi... (Continues)
Parole di Diane Lampert (1924-2013), songwriter newyorkese
Musica del compositore Peter Schickele
Nella colonna sonora del film fantascientifico a tema ambientalista intitolato “Silent Running” (uscito in Italia con un solito orribile titolo, “2002, la seconda odissea”) diretto nel 1972 da Douglas Trumbull
“[…] Nelle immagini iniziali si è immersi in una natura dalle forme e dai colori splendidi. La sensazione di essere in un luogo della Terra dove la vita è rimasta indisturbata, è perfetta. Ma non è così: la Terra ha subito un processo di urbanizzazione totale che ha annientato ogni traccia degli ecosistemi naturali. Perfino delle aree protette, dei grandi parchi di un tempo non resta nulla, e gli ultimi brandelli di essi sono stati esiliati in grandi cupole trasparenti agganciate ad astronavi che orbitano nelle zone esterne del sistema solare.
È a bordo di una di queste astronavi... (Continues)
Heels of children running wild in the sun
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/8/5 - 16:39
Song Itineraries:
War on Earth
We Can Run
[1989]
Scritta da Brent Mydland (1952-1990) tastierista del gruppo, in collaborazione con il solito John Perry Barlow, autore di gran parte dei testi dei Dead.
Nell’album intitolato “Built to Last”, il tredicesimo per la band e anche l’ultimo, proprio a causa dell’improvvisa morte di Mydland poco tempo dopo.
Scritta da Brent Mydland (1952-1990) tastierista del gruppo, in collaborazione con il solito John Perry Barlow, autore di gran parte dei testi dei Dead.
Nell’album intitolato “Built to Last”, il tredicesimo per la band e anche l’ultimo, proprio a causa dell’improvvisa morte di Mydland poco tempo dopo.
We don't own this place, though we act as if we did,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/8/5 - 16:03
Song Itineraries:
War on Earth
Cuyahoga
[1986]
Scritta da Bill Berry, Peter Buck, Mike Mills e Michael Stipe.
Nell’album intitolato “Lifes Rich Pageant”
Il Cuyahoga River (da un parola di un qualche idioma nativo che vuol dire “tortuoso”) è il fiume sulle cui sponde venne edificata Cleveland, nell’Ohio. Abbiamo già trovato un riferimento al Cuyahoga nella canzone My City Was Gone dei Pretenders, e non a caso: nella prima metà del 900, ma fin verso la fine dei 60, il “Fiume Tortuoso”, che un tempo era stato la vita stessa per le popolazioni native della regione, venne a tal punto inquinato che sulla superficie dell’acqua avvenivano esplosioni e roghi causati dalla concentrazione spaventosa di idrocarburi ed altri componenti chimici altamente infiammabili…
L’ennesimo grande incendio, avvenuto nel 1969, portò al varo del provvedimento legislativo noto come “Clean Water Act” e alla costituzione dell’agenzia federale Environment... (Continues)
Scritta da Bill Berry, Peter Buck, Mike Mills e Michael Stipe.
Nell’album intitolato “Lifes Rich Pageant”
Il Cuyahoga River (da un parola di un qualche idioma nativo che vuol dire “tortuoso”) è il fiume sulle cui sponde venne edificata Cleveland, nell’Ohio. Abbiamo già trovato un riferimento al Cuyahoga nella canzone My City Was Gone dei Pretenders, e non a caso: nella prima metà del 900, ma fin verso la fine dei 60, il “Fiume Tortuoso”, che un tempo era stato la vita stessa per le popolazioni native della regione, venne a tal punto inquinato che sulla superficie dell’acqua avvenivano esplosioni e roghi causati dalla concentrazione spaventosa di idrocarburi ed altri componenti chimici altamente infiammabili…
L’ennesimo grande incendio, avvenuto nel 1969, portò al varo del provvedimento legislativo noto come “Clean Water Act” e alla costituzione dell’agenzia federale Environment... (Continues)
Let's put our heads together and start a new country up
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/8/5 - 15:27
Song Itineraries:
War on Earth
Monkey Gone to Heaven
[1989]
Scritta da Black Francis (Frank Black)
Nell’album intitolato “Doolittle”
Inquinamento, riduzione della fascia d’ozono, riscaldamento globale: questi i temi affrontati in questa “Monkey Gone to Heaven”, insieme a richiami alla religione e alla numerologia ebraica…
La scoperta dell’assottigliamento della fascia d’ozono, che ci protegge dalle radiazioni solari letali, data appena pochi anni prima dell’uscita di “Doolittle”. Proprio nel 1989 il fenomeno del buco d’ozono già conclamato nella porzione di stratosfera che sovrasta l’Antartide venne osservato in formazione anche sul Polo Nord…
Scritta da Black Francis (Frank Black)
Nell’album intitolato “Doolittle”
Inquinamento, riduzione della fascia d’ozono, riscaldamento globale: questi i temi affrontati in questa “Monkey Gone to Heaven”, insieme a richiami alla religione e alla numerologia ebraica…
La scoperta dell’assottigliamento della fascia d’ozono, che ci protegge dalle radiazioni solari letali, data appena pochi anni prima dell’uscita di “Doolittle”. Proprio nel 1989 il fenomeno del buco d’ozono già conclamato nella porzione di stratosfera che sovrasta l’Antartide venne osservato in formazione anche sul Polo Nord…
There was a guy
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/8/5 - 14:58
Song Itineraries:
War on Earth
(Nothing but) Flowers
[1987]
Scritta da David Byrne, Chris Frantz, Jerry Harrison e Tina Weymouth.
Nell’album intitolato “Naked” (1988), l’album finale per la famosa band di New York.
Ricollegandomi a Down to Earth di Peter Gabriel e ad Apeman dei The Kinks – cui oltre tutto la copertina del disco dei Talking Heads in qualche modo rimanda – mi sa tanto che se l’umanità non si darà presto una regolata non sarà poi mica tanto facile vivere in una “decrescita” che l’uomo non avrà scelto ma che gli sarà imposta dalle circostanze, e che per ciò stesso potrebbe essere niente affatto felice…
Scritta da David Byrne, Chris Frantz, Jerry Harrison e Tina Weymouth.
Nell’album intitolato “Naked” (1988), l’album finale per la famosa band di New York.
Ricollegandomi a Down to Earth di Peter Gabriel e ad Apeman dei The Kinks – cui oltre tutto la copertina del disco dei Talking Heads in qualche modo rimanda – mi sa tanto che se l’umanità non si darà presto una regolata non sarà poi mica tanto facile vivere in una “decrescita” che l’uomo non avrà scelto ma che gli sarà imposta dalle circostanze, e che per ciò stesso potrebbe essere niente affatto felice…
Here we stand
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/8/5 - 13:58
Song Itineraries:
War on Earth
Apeman
[1970]
Scritta da Ray Davies
Nell’album intitolato “Lola versus Powerman and the Moneygoround, Part One”
Scritta da Ray Davies
Nell’album intitolato “Lola versus Powerman and the Moneygoround, Part One”
I think I'm sophisticated 'cause I'm living my life
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/8/5 - 13:42
Song Itineraries:
No Nukes, War on Earth
Down to Earth
[2008]
Parole di Peter Gabriel.
Musica di Peter Gabriel e Thomas Newman.
Con l’accompagnamento del Soweto Gospel Choir.
Dalla colonna sonor del film d’animazione “WALL-E”, diretto da Andrew Stanton e prodotto dalla Walt Diney e dalla Pixar.
In mezzo a tante canzoni “distopiche” sul destino della Terra, eccone finalmente una che lascia trasparire un po’ di ottimismo, a patto che noi bipedi la smettiamo di incasinare il nostro mondo, ridefinendo una volta per tutte le priorità per la vita (e non solo la sopravvivenza) futura.
Parole di Peter Gabriel.
Musica di Peter Gabriel e Thomas Newman.
Con l’accompagnamento del Soweto Gospel Choir.
Dalla colonna sonor del film d’animazione “WALL-E”, diretto da Andrew Stanton e prodotto dalla Walt Diney e dalla Pixar.
In mezzo a tante canzoni “distopiche” sul destino della Terra, eccone finalmente una che lascia trasparire un po’ di ottimismo, a patto che noi bipedi la smettiamo di incasinare il nostro mondo, ridefinendo una volta per tutte le priorità per la vita (e non solo la sopravvivenza) futura.
Did you think that your feet had been bound
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/8/5 - 13:29
Song Itineraries:
War on Earth
My City Was Gone
[1982]
Scritta da Chrissie Hynde.
Singolo B-side di “Back On The Chain Gang”, poi nell’album intitolato “Learning to Crawl” del 1983.
Una canzone su Akron, Ohio, la città natale che Chrissie Hynde lasciò nel 1973 per cercare miglior fortuna in Gran Bretagna. Non fu facile, ma nel 1978 ecco i Pretenders ed il successo. Ritornata a casa parecchi anni dopo, Chrissie Hynde la trovò di molto peggiorata (e dire che Akron è sempre stata la “Rubber Capital of the World” e quindi l’aria non doveva essere un gran che nemmeno quando la Hynde era giovinetta), ridotta ad un tappeto di parcheggi e di centri commerciali, con la loro “muzak” inascoltabile: “Everything's just huge masses of granite blocks, and everything's outsized. It might look good on a drawing, but it doesn't seem to apply to human life.”
Scritta da Chrissie Hynde.
Singolo B-side di “Back On The Chain Gang”, poi nell’album intitolato “Learning to Crawl” del 1983.
Una canzone su Akron, Ohio, la città natale che Chrissie Hynde lasciò nel 1973 per cercare miglior fortuna in Gran Bretagna. Non fu facile, ma nel 1978 ecco i Pretenders ed il successo. Ritornata a casa parecchi anni dopo, Chrissie Hynde la trovò di molto peggiorata (e dire che Akron è sempre stata la “Rubber Capital of the World” e quindi l’aria non doveva essere un gran che nemmeno quando la Hynde era giovinetta), ridotta ad un tappeto di parcheggi e di centri commerciali, con la loro “muzak” inascoltabile: “Everything's just huge masses of granite blocks, and everything's outsized. It might look good on a drawing, but it doesn't seem to apply to human life.”
I went back to Ohio
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/8/5 - 13:08
Song Itineraries:
War on Earth
Hungry Planet
[1970]
Scritta da Skip Battin, Kim Fowley e Roger McGuinn.
Nel nono album dei The Byrds, registrato un po’ dal vivo e un po’ in studio nei primi mesi del 1970 e noto con il titolo di “Untitled”
Scritta da Skip Battin, Kim Fowley e Roger McGuinn.
Nel nono album dei The Byrds, registrato un po’ dal vivo e un po’ in studio nei primi mesi del 1970 e noto con il titolo di “Untitled”
I'm a hungry planet, I had a youthful face
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/8/5 - 11:47
Song Itineraries:
War on Earth
The Prophet's Song
[1975]
Parole e musica di Brian May
Nell’album intitolato “A Night At The Opera”
The Prophet's Song venne composta da Brian May (il titolo provvisorio del pezzo era People of the Earth) come una mini-suite. Nel mezzo del brano è presente una complessa parte vocale cantata da Freddie Mercury, in cui la sua voce viene sovraincisa quattro volte in modo non sincronico. Nel programma In the Studio with Redbeard, May raccontò che l'idea per la canzone gli era venuta da un sogno apocalittico sul diluvio universale che aveva fatto mentre era ricoverato in ospedale durante le sessioni di registrazione dell'album Sheer Heart Attack, e che proprio il sogno fu la fonte di parte del testo.
Con i suoi oltre otto minuti di durata, è la più lunga canzone in studio dei Queen
A Night at the Opera (Queen) - Wikipedia
Parole e musica di Brian May
Nell’album intitolato “A Night At The Opera”
The Prophet's Song venne composta da Brian May (il titolo provvisorio del pezzo era People of the Earth) come una mini-suite. Nel mezzo del brano è presente una complessa parte vocale cantata da Freddie Mercury, in cui la sua voce viene sovraincisa quattro volte in modo non sincronico. Nel programma In the Studio with Redbeard, May raccontò che l'idea per la canzone gli era venuta da un sogno apocalittico sul diluvio universale che aveva fatto mentre era ricoverato in ospedale durante le sessioni di registrazione dell'album Sheer Heart Attack, e che proprio il sogno fu la fonte di parte del testo.
Con i suoi oltre otto minuti di durata, è la più lunga canzone in studio dei Queen
A Night at the Opera (Queen) - Wikipedia
Oh oh people of the earth
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/8/5 - 11:24
Song Itineraries:
War on Earth
Song for a Dying Planet
[1992]
Parole e musica di Joe Walsh
La canzone che dà il titolo all’album del 1992.
Parole e musica di Joe Walsh
La canzone che dà il titolo all’album del 1992.
Is anyone out there?
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/8/5 - 11:14
Song Itineraries:
War on Earth
Piazza, bella piazza
Lolli: "La mia canzone per le vittime dell'Italicus suonerà in memoria del 2 agosto"
di Ilaria Venturi da Repubblica - Bologna
LOLLI, che effetto le fa la sua canzone in piazza Maggiore per il 2 Agosto?
"E' una grande emozione, come se fossi riuscito a dare un piccolo contributo alla memoria in questa città".
C'era stata piazza Fontana, arrivò l'Italicus, il 4 agosto 1974.
"Ero lì, il 9 agosto in piazza Maggiore, il giorno dei funerali: quelle dieci bare in fila, impossibile dimenticare. Avevo 25 anni".
E molta rabbia dentro?
"Tanta rabbia e anche un sentimento di impotenza, che però non doveva diventare sconfitta".
E lo è diventato?
"No, sconfitta no".
"Eravamo in tanti, davvero forti, una sola contraddizione: quella fila, quei dieci morti", chiude la sua canzone. Poi arrivarono quegli 85, di morti...
"Ai funerali dell'Italicus mi sembrava già un punto di non ritorno, insopportabile,... (Continues)
2014/8/4 - 22:43
Agosto
Antiwar Songs Blog
Ricorre oggi il quarantesimo anniversario della strage del treno Italicus. Forse fra le tante stragi è quella meno ricordata; gli imputati sono stati tutti assolti e non c’è un colpevole, anche se sicuramente la strage fu compiuta da neofascisti. La strage dell’Italicus non sembra avere grande eco nella canzone politica e d’autore italiana. Dopo Piazza […]
Antiwar Songs Staff 2014-08-04 20:30:00
Vendemmia
[2011]
Canzone scritta per la compilation ""ADDOSSO!" (2011 - Ribéss Records), dedicata ai 150 anni dell'Unità d'Italia e alla Resistenza
Canzone scritta per la compilation ""ADDOSSO!" (2011 - Ribéss Records), dedicata ai 150 anni dell'Unità d'Italia e alla Resistenza
Viene su per la salita
(Continues)
(Continues)
2014/8/4 - 15:13
Always You
Per tutti i morti in battaglia
Come on down won’t you lift me high
(Continues)
(Continues)
Contributed by Richard Sherwood 2014/8/4 - 01:40
Benny Got Blowed Up
[2006]
Album: Wolves in Wolves' Clothing
Album: Wolves in Wolves' Clothing
Tired of shootin' smack, tired of on the run
(Continues)
(Continues)
2014/8/4 - 00:02
Oro Negro
Album: "Vengo" (2014)
Facendo brillare la versatilità della sua voce senza perdere il ritmo hip hop della base, Anita Tijoux scrive una canzone critica, stavolta contro la guerra e contro l'ambizione che c'è dietro. Un canto alla pace nel suo stile, con un'armonia gradevole e che centra l'obbiettivo: fare riflettere e far capire che le guerre per il potere e la ricchezza danno il popolo in pasto alla morte.
Humo Negro
Facendo brillare la versatilità della sua voce senza perdere il ritmo hip hop della base, Anita Tijoux scrive una canzone critica, stavolta contro la guerra e contro l'ambizione che c'è dietro. Un canto alla pace nel suo stile, con un'armonia gradevole e che centra l'obbiettivo: fare riflettere e far capire che le guerre per il potere e la ricchezza danno il popolo in pasto alla morte.
Humo Negro
No mira ni siente, nunca se detiene,
(Continues)
(Continues)
2014/8/3 - 21:59
Der müde Soldat
Version française – LE SOLDAT FATIGUÉ – Marco Valdo M.I. – 2014
Chanson allemande - Der müde Soldat – Felicitas Kukuck – 1996
Poème de Klabund [1919]
Musique de Felicitas Kukuck [1996]
C'est le poème qui donne au titre au cycle de « Lieder gegen den Krieg » (Chansons contre la guerre) que Felicitas Kukuck mit en musique en 1996. Klabund (pseudonyme du poète Alfred Henschke, 1890-1928), l'écrivit en faisant semblant qu'il s'agissait d'une traduction du chinois, ou peut-être sous la précise influence des poésies chinoises qu'il traduisait en allemand. Elle fait partie du drame pacifiste Der Kreidekreis (« Le cercle de craie », 1919, qui par la suite inspira Bertolt Brecht pour Der kaukasische Kreidekreis (« Le cercle de craie caucasien »). Klabund, au début de la guerre fervent interventionniste (écrivit même ballades patriotiques et militaristes), au cours d'une de ses fréquentes hospitalisations... (Continues)
Chanson allemande - Der müde Soldat – Felicitas Kukuck – 1996
Poème de Klabund [1919]
Musique de Felicitas Kukuck [1996]
C'est le poème qui donne au titre au cycle de « Lieder gegen den Krieg » (Chansons contre la guerre) que Felicitas Kukuck mit en musique en 1996. Klabund (pseudonyme du poète Alfred Henschke, 1890-1928), l'écrivit en faisant semblant qu'il s'agissait d'une traduction du chinois, ou peut-être sous la précise influence des poésies chinoises qu'il traduisait en allemand. Elle fait partie du drame pacifiste Der Kreidekreis (« Le cercle de craie », 1919, qui par la suite inspira Bertolt Brecht pour Der kaukasische Kreidekreis (« Le cercle de craie caucasien »). Klabund, au début de la guerre fervent interventionniste (écrivit même ballades patriotiques et militaristes), au cours d'une de ses fréquentes hospitalisations... (Continues)
LE SOLDAT FATIGUÉ
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2014/8/3 - 15:19
El adiós del soldado
Es muy posible que la canción por el origen sea cubana pero por el compositor, es muy probable que sea española. Tenemos otro ejemplo de canción que México se atribuye por adopción; esta es: "La Paloma" otra habanera, al igual que "El adiós del soladado" o "Volveré mañana", fue compuesta en Cuba por el vasco Sebastián de Iradier Salaverri (Lanciego, Álava, 20 de enero de 1809 - Vitoria, 6 de diciembre de 1865)
El ritmo de "habanera" está asociado al movimiento de las olas del mar y a las travesías de los soldados españoles a Cuba.
El ritmo de "habanera" está asociado al movimiento de las olas del mar y a las travesías de los soldados españoles a Cuba.
Gisrobar 2014/8/3 - 04:07
Postkarte an junge Menschen
c'è un modo per ascoltare questo brano? oppure per averne gli spartiti? grazie!
elisa 2014/8/2 - 14:29
People Not Places
O primogenito, dove hai lasciato
i tuoi sandali? Non senti gli aquiloni
nella striscia di Gaza? C’è l’esercito
dell’omicida. Aiuta. Combattiamo
noi, non preghiamo. E anche tu, combatti.
1°-2 agosto 2014
i tuoi sandali? Non senti gli aquiloni
nella striscia di Gaza? C’è l’esercito
dell’omicida. Aiuta. Combattiamo
noi, non preghiamo. E anche tu, combatti.
1°-2 agosto 2014
L.L. 2014/8/2 - 11:55
Antipatriarca
Album: "Vengo" (2014)
Antipatriarca es una canción que nace, debo ser extremadamente honesta, siempre me he sentido extremadamente ignorante con respecto al feminismo, porque tenemos un machismo intrínseco social. Sin darnos cuenta repetimos patrones de machismo, porque están metidos desde la educación más joven, a través de la Tele, de las aulas de clase, en fin. Y siempre me parece que el feminismo me parece algo lejano, y debo ser honesta, me puse a leer Gabriela Mistral y a leer Simone de Beauvoir. Gabriela Mistral que es poetisa chilena, ganadora de un premio nobel y tremenda feminista, libertaria. Y me enamoré de su obra, de su poesía. Y también me hizo una suerte de clic, de cuestionamiento y reflexión respecto a la condición de mujer. Y también sumado a estar mirando la historia incluso revolucionaria de izquierda latinoamericana, y darme cuenta que son puros hombres, no hay mujeres.... (Continues)
Antipatriarca es una canción que nace, debo ser extremadamente honesta, siempre me he sentido extremadamente ignorante con respecto al feminismo, porque tenemos un machismo intrínseco social. Sin darnos cuenta repetimos patrones de machismo, porque están metidos desde la educación más joven, a través de la Tele, de las aulas de clase, en fin. Y siempre me parece que el feminismo me parece algo lejano, y debo ser honesta, me puse a leer Gabriela Mistral y a leer Simone de Beauvoir. Gabriela Mistral que es poetisa chilena, ganadora de un premio nobel y tremenda feminista, libertaria. Y me enamoré de su obra, de su poesía. Y también me hizo una suerte de clic, de cuestionamiento y reflexión respecto a la condición de mujer. Y también sumado a estar mirando la historia incluso revolucionaria de izquierda latinoamericana, y darme cuenta que son puros hombres, no hay mujeres.... (Continues)
Yo puedo ser tu hermana tu hija, Tamara Pamela o Valentina
(Continues)
(Continues)
Contributed by Lorenzo 2014/8/1 - 23:12
Song Itineraries:
Violence on Women: just like and worse than war
We Took the Wrong Step Years Ago
[1971]
Nell’LP intitolato “X In Search of Space”
Nell’LP intitolato “X In Search of Space”
Think about the things that we should have done before
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/8/1 - 13:52
Song Itineraries:
War on Earth
Warsaw Ghetto
Ammettiamo pure che col termine Olocausto s'intendano tutte le vittime civili della furia nazista (compresi quelle quasi mai ricordate, ricordate come i 2 o 3 milioni di soldati russi prigionieri, o i due milioni di polacchi non ebrei), mi pare comunque che gli ebrei sterminati (in soli 3 anni) compongano il numero totale (17 milioni ca) per più di un terzo... Continuo a pensare che anche solo per questo l'Olocausto ebraico meriti un percorso proprio...
B.B. 2014/8/1 - 13:49
Keine Macht für Niemand
Versione ebraica di Eli
Stop the war, stop the occupation!
(Continues)
Contributed by Eli 2014/8/1 - 13:23
Somos Sur
Album: "Vengo" (2014)
feat. Shadia Mansour / شادية منصور
Interpretata insieme alla rapper anglo-palestinese Shadia Mansour, una canzone contro tutti gli imperialismi che non a caso unisce in una sola lotta America Latina e Palestina.
Dopo vari anni ho trovato anche il testo in arabo insieme a quello spagnolo corretto da genius che mi sembra l'unico sito che lo riporta correttamente.
“’Somos Sur’ es sobre la importancia de la resistencia, no sólo en Chile, pero alrededor del mundo. Los movimientos de resistencia global, ya sean en Latinoamérica, África o el Medio Oriente, están peleando en contra de los mismos patrones de violencia que se han repetido una y otra vez a través de la historia. Lo que significa que muchos de estos grupos comparten una serie de demandas similares. Estamos pidiendo una Palestina libre, así como exigimos un Wallmapu independiente en Chile, sin control policiaco”.... (Continues)
feat. Shadia Mansour / شادية منصور
Interpretata insieme alla rapper anglo-palestinese Shadia Mansour, una canzone contro tutti gli imperialismi che non a caso unisce in una sola lotta America Latina e Palestina.
Dopo vari anni ho trovato anche il testo in arabo insieme a quello spagnolo corretto da genius che mi sembra l'unico sito che lo riporta correttamente.
“’Somos Sur’ es sobre la importancia de la resistencia, no sólo en Chile, pero alrededor del mundo. Los movimientos de resistencia global, ya sean en Latinoamérica, África o el Medio Oriente, están peleando en contra de los mismos patrones de violencia que se han repetido una y otra vez a través de la historia. Lo que significa que muchos de estos grupos comparten una serie de demandas similares. Estamos pidiendo una Palestina libre, así como exigimos un Wallmapu independiente en Chile, sin control policiaco”.... (Continues)
Tu nos dices que debemos sentarnos
(Continues)
(Continues)
2014/8/1 - 13:15
Song Itineraries:
The Palestinian Holocaust
Shock
Secondo il celebre saggio di Naomi Klein "Shock Economy", la "Shock Doctrine" consiste nell'applicazione delle politiche ultraliberiste teorizzate da Milton Friedman e dalla Scuola di Chicago (che prevedono privatizzazioni, tagli alla spesa pubblica e liberalizzazioni dei salari) approfittando di uno shock causato da un evento contingente, provocato ad hoc per questo scopo, oppure generato da incapacità politiche o da cause esterne.
Il Cile conosce bene la Shock Economy "grazie" ai Chicago Boys, un gruppo di giovani economisti cileni formatisi presso l'Università di Chicago, sotto l'egida di Milton Friedman e Arnold Harberger ai quali fu affidata l'amministrazione del ministero dell'economia cilena, presieduto da José Piñera, durante il regime di Augusto Pinochet.
José Piñera e' il fratello maggiore dell'ex presidente cileno (recentemente battuto nelle ultime elezioni dalla "socialista" Michelle Bachelet), Sebastian Piñera, che infatti aveva abbracciato le stesse polithce economiche.
Il Cile conosce bene la Shock Economy "grazie" ai Chicago Boys, un gruppo di giovani economisti cileni formatisi presso l'Università di Chicago, sotto l'egida di Milton Friedman e Arnold Harberger ai quali fu affidata l'amministrazione del ministero dell'economia cilena, presieduto da José Piñera, durante il regime di Augusto Pinochet.
José Piñera e' il fratello maggiore dell'ex presidente cileno (recentemente battuto nelle ultime elezioni dalla "socialista" Michelle Bachelet), Sebastian Piñera, che infatti aveva abbracciato le stesse polithce economiche.
CCG Staff 2014/8/1 - 12:49
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