500 Miles
Versione italiana di Lorenzo
"Trovandola una delle più belle canzoni. Continua a ispirarmi e sarò lieto di dare la mia traduzione.
La conosco specialmente attraverso Joan Baez e Roger McGuinn che presentano versioni bellissime con sonorità commoventi."
La conosco specialmente attraverso Joan Baez e Roger McGuinn che presentano versioni bellissime con sonorità commoventi."
500 MIGLIA
(Continues)
(Continues)
Contributed by Lorenzo 2014/7/25 - 22:46
Töltik a nagy erdő útját
THEY ARE FILLING THE BIG FOREST ROADS
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/7/25 - 11:29
L'arcusgi di Pasquale
L'arcusgi sò "les archers" micca "les fusils"
(anne marie)
(anne marie)
E grazzie pe' la currezzione, surella! La mettemu subitu ind'e traduzzioni. [CCG/AWS Staff]
2014/7/25 - 11:24
Vietnam War
Ci sono sguardi silenziosi che lasciano immaginare le parole, e le cose non dette possiamo solo immaginarle.
I momenti più belli della cultura popolare che si basa sulla trasmissione orale sono quelli che riescono a condensare in poco spazio una memoria secolare...
Sam Lightnin' Hopkins riusciva a mantenere viva quella memoria, in così poco spazio, con la propria forza espressiva che gli permetteva non solo di ricordare, ma anche di inventare di fronte a un piccolo pubblico che voleva divertirsi, e gli riusciva di farlo da solo, con la sua chitarra. Non gli necessitava di aggiungere nulla alle poche note che seguivano il silenzio della sua voce... Lui non suonava per il “consumo”, lo faceva per l’immaginazione…
I momenti più belli della cultura popolare che si basa sulla trasmissione orale sono quelli che riescono a condensare in poco spazio una memoria secolare...
Sam Lightnin' Hopkins riusciva a mantenere viva quella memoria, in così poco spazio, con la propria forza espressiva che gli permetteva non solo di ricordare, ma anche di inventare di fronte a un piccolo pubblico che voleva divertirsi, e gli riusciva di farlo da solo, con la sua chitarra. Non gli necessitava di aggiungere nulla alle poche note che seguivano il silenzio della sua voce... Lui non suonava per il “consumo”, lo faceva per l’immaginazione…
iciogoodtimemusic [Maurizio] 2014/7/25 - 02:54
War News Blues
Ci sono sguardi silenziosi che lasciano immaginare le parole, e le cose non dette possiamo solo immaginarle.
I momenti più belli della cultura popolare che si basa sulla trasmissione orale sono quelli che riescono a condensare in poco spazio una memoria secolare...
Sam Lightnin' Hopkins riusciva a mantenere viva quella memoria, in così poco spazio, con la propria forza espressiva che gli permetteva non solo di ricordare, ma anche di inventare di fronte a un piccolo pubblico che voleva divertirsi, e gli riusciva di farlo da solo, con la sua chitarra. Non gli necessitava di aggiungere nulla alle poche note che seguivano il silenzio della sua voce... Lui non suonava per il “consumo”, lo faceva per l’immaginazione…
I momenti più belli della cultura popolare che si basa sulla trasmissione orale sono quelli che riescono a condensare in poco spazio una memoria secolare...
Sam Lightnin' Hopkins riusciva a mantenere viva quella memoria, in così poco spazio, con la propria forza espressiva che gli permetteva non solo di ricordare, ma anche di inventare di fronte a un piccolo pubblico che voleva divertirsi, e gli riusciva di farlo da solo, con la sua chitarra. Non gli necessitava di aggiungere nulla alle poche note che seguivano il silenzio della sua voce... Lui non suonava per il “consumo”, lo faceva per l’immaginazione…
iciogoodtimemusic [Maurizio] 2014/7/25 - 02:51
Maybe There's a World
(2006)
Dall'album "An Other Cup"
Dall'album "An Other Cup"
I have dreamt of a place and time
(Continues)
(Continues)
2014/7/25 - 00:54
Angel of War
da "Footsteps in the Light" (2006)
Si trova nella prima raccolta pubblicata da Yusuf Islam (già Cat Stevens) dopo la conversione alla religione musulmana. E' un bellissimo dialogo fra l'Angelo delle Guerra e il Giovane Soldato che rivede se stesso nel nemico. La melodia ricorda molto il suo classico degli anni '70 "Lady D'Arbanville." ma in questo caso Yusuf è accompagnato solo dalle percussioni e da un coro di voci zulu.
Ancora una volta dobbiamo ringraziare la trasmissione Rataplan di Radio Due Rai per averci fatto conoscere questo pezzo.
Si trova nella prima raccolta pubblicata da Yusuf Islam (già Cat Stevens) dopo la conversione alla religione musulmana. E' un bellissimo dialogo fra l'Angelo delle Guerra e il Giovane Soldato che rivede se stesso nel nemico. La melodia ricorda molto il suo classico degli anni '70 "Lady D'Arbanville." ma in questo caso Yusuf è accompagnato solo dalle percussioni e da un coro di voci zulu.
Ancora una volta dobbiamo ringraziare la trasmissione Rataplan di Radio Due Rai per averci fatto conoscere questo pezzo.
O Angel Of War! What am I fighting for?
(Continues)
(Continues)
Contributed by CCG Staff 2014/7/25 - 00:16
Communiqués
Communiqués
Canzone française – Communiqués – Marco Valdo M.I. – 2014
Le Livre Blanc 8
Opéra-récit contemporain en multiples épisodes, tiré du roman de Pavel KOHOUT « WEISSBUCH » publié en langue allemande – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1970 et particulièrement de l'édition française de « L'HOMME QUI MARCHAIT AU PLAFOND », traduction de Dagmar et Georges Daillant, publiée chez Juillard à Paris en 1972.
Mon ami Lucien l'âne, encore une canzone paradoxale, comme son titre te l'indique : « Communiqués ».
Eh bien, Marco Valdo M.I. mon ami, rien ne va droit dans cette histoire du Livre Blanc. A-t-on déjà vu une chansons constituée de communiqués ? Car j'imagine que c'est de cela qu'il s'agit...
En effet, c'est bien de cela qu'il est question : une chanson constituée de communiqués. Comme tu le sais, le communiqué est – dans notre univers médiatique – une forme très particulière... (Continues)
Canzone française – Communiqués – Marco Valdo M.I. – 2014
Le Livre Blanc 8
Opéra-récit contemporain en multiples épisodes, tiré du roman de Pavel KOHOUT « WEISSBUCH » publié en langue allemande – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1970 et particulièrement de l'édition française de « L'HOMME QUI MARCHAIT AU PLAFOND », traduction de Dagmar et Georges Daillant, publiée chez Juillard à Paris en 1972.
Mon ami Lucien l'âne, encore une canzone paradoxale, comme son titre te l'indique : « Communiqués ».
Eh bien, Marco Valdo M.I. mon ami, rien ne va droit dans cette histoire du Livre Blanc. A-t-on déjà vu une chansons constituée de communiqués ? Car j'imagine que c'est de cela qu'il s'agit...
En effet, c'est bien de cela qu'il est question : une chanson constituée de communiqués. Comme tu le sais, le communiqué est – dans notre univers médiatique – une forme très particulière... (Continues)
L'Académie des Sciences communique :
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2014/7/24 - 23:27
Sanitarium Blues
[1989/1996]
Parole e musica di Townes Van Zandt
Nel disco postumo del 1999 intitolato “A Far Cry From Dead”
Una bellissima canzone, forse una delle ultime, dello schivo e malinconico Van Zandt, morto a soli 52 anni nel 1997 per effetto dei postumi non curati di una brutta caduta ma a causa di una vita trascorsa in frequenti ricoveri psichiatrici per una mai sconfitta psicosi maniaco-depressiva e nella dipendenza da farmaci, alcool e droghe...
Parole e musica di Townes Van Zandt
Nel disco postumo del 1999 intitolato “A Far Cry From Dead”
Una bellissima canzone, forse una delle ultime, dello schivo e malinconico Van Zandt, morto a soli 52 anni nel 1997 per effetto dei postumi non curati di una brutta caduta ma a causa di una vita trascorsa in frequenti ricoveri psichiatrici per una mai sconfitta psicosi maniaco-depressiva e nella dipendenza da farmaci, alcool e droghe...
The folks, they just can't take no more
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/7/24 - 21:11
Song Itineraries:
Lunatics and lunatic camps: Lagers, troubles, repression, freedom
Viole del Carso
[1918]
Parole e musica di E. A. Mario, pseudonimo di Giovanni Ermete Gaeta (Napoli, 1884-1961).
I testi di questa e di altre canzoni del maestro napoletano nel 1922 verrano incluse - “Leggenda del Piave” compresa - in un volume d’impronta marcatamente patriottarda intitolato “Il Libro Grigio-Verde”... E bisogna pure aggiungere che il prolifico E. A. Mario fu amato assai durante il fascismo: per esempio, nel 1936 al Gran Teatro la Fenice a Venezia si tenne un grande concerto durante il quale vennero cantate molte sue canzoni di celebrazione del fascismo e della guerra coloniale...
Resta il fatto che “Viole del Carso” di patriottico non ha nulla e credo che possa bene essere accolta nel percorso delle “Canzoni d’amore contro la guerra”, così come a suo tempo fu accolta Le rose rosse, scritta sempre da E. A. Mario e interpretata da Carlo Buti.
Parole e musica di E. A. Mario, pseudonimo di Giovanni Ermete Gaeta (Napoli, 1884-1961).
I testi di questa e di altre canzoni del maestro napoletano nel 1922 verrano incluse - “Leggenda del Piave” compresa - in un volume d’impronta marcatamente patriottarda intitolato “Il Libro Grigio-Verde”... E bisogna pure aggiungere che il prolifico E. A. Mario fu amato assai durante il fascismo: per esempio, nel 1936 al Gran Teatro la Fenice a Venezia si tenne un grande concerto durante il quale vennero cantate molte sue canzoni di celebrazione del fascismo e della guerra coloniale...
Resta il fatto che “Viole del Carso” di patriottico non ha nulla e credo che possa bene essere accolta nel percorso delle “Canzoni d’amore contro la guerra”, così come a suo tempo fu accolta Le rose rosse, scritta sempre da E. A. Mario e interpretata da Carlo Buti.
Noi siamo le viole del Carso
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/7/24 - 20:22
Song Itineraries:
Anti War Love Songs, World War I (1914-1918)
Podgora
Anonymous
[1915?]
Un breve canto di anonimo soldato che, dopo un secolo, ci fa ripiombare nel fango e nel dolore delle trincee…
Prima della Grande Guerra il Monte Calvario – in realtà una collina di poco più di 200 metri – ad ovest di Gorizia, veniva chiamato in sloveno Kalvarija o Podgora, dal nome del vicino villaggio, oggi Piedimonte del Calvario. La zona fu teatro di battaglie feroci, come quella avvenuta nel luglio 1915 nel quadro della cosiddetta Seconda battaglia dell'Isonzo…
Un breve canto di anonimo soldato che, dopo un secolo, ci fa ripiombare nel fango e nel dolore delle trincee…
Prima della Grande Guerra il Monte Calvario – in realtà una collina di poco più di 200 metri – ad ovest di Gorizia, veniva chiamato in sloveno Kalvarija o Podgora, dal nome del vicino villaggio, oggi Piedimonte del Calvario. La zona fu teatro di battaglie feroci, come quella avvenuta nel luglio 1915 nel quadro della cosiddetta Seconda battaglia dell'Isonzo…
Ho perso la voce
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/7/24 - 11:59
Song Itineraries:
World War I (1914-1918)
La ballata degli sconfitti
1994
Le scoperte di Arezzo
Canzone allegorica sull'Italia, scritta ancora all'inizio dell'era Berlusconi
Le scoperte di Arezzo
Canzone allegorica sull'Italia, scritta ancora all'inizio dell'era Berlusconi
Per la carrozza Italia preghino signori
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2014/7/24 - 07:23
Kalašnjikov
Bellissima pagina, complimenti per la traduzione.
Bregovic è tra i pochi artisti che non si vergognano di criticare e prendere in giro i responsabili della disgregazione della Jugoslavia, inoltre ha sempre rifiutato una qualsiasi etichetta etnica.
Bregovic è tra i pochi artisti che non si vergognano di criticare e prendere in giro i responsabili della disgregazione della Jugoslavia, inoltre ha sempre rifiutato una qualsiasi etichetta etnica.
Ognjen 2014/7/24 - 02:01
Lili Marleen [Lied eines jungen Wachtpostens]
VIETNAMITA / VIETNAMESE
Da questa pagina di Newvietart è stata reperita la traduzione vietnamita della prima strofa della canzone assieme a una presentazione della sua storia (una pagina Wikipedia dedicata alla canzone non esiste ancora). La traduzione sembra essere stata fatta sulla versione inglese.
A Vietnamese translation of the 1st verse of the song has been found and reproduced from this Newvietart page together with a short historical outline (there's no Vietnamese Wikipedia page on the subject, up to now). The translation seems to have been conducted on the English version.
Những câu hát đó đã được hấu hết tất cả những người lính của cả 2 phía - Quân đội Đồng Minh và Quân đội Đức Quốc Xã thời Đệ Nhị Thế Chiến , họ ưa chuộng , họ đã nghe, họ đã hát một mình, hát với những chiến hữu bạn bè, hát khi vui , hát lúc buồn... không biết bao nhiêu lần. " Lili Marleen " bản nhạc bán chính... (Continues)
Da questa pagina di Newvietart è stata reperita la traduzione vietnamita della prima strofa della canzone assieme a una presentazione della sua storia (una pagina Wikipedia dedicata alla canzone non esiste ancora). La traduzione sembra essere stata fatta sulla versione inglese.
A Vietnamese translation of the 1st verse of the song has been found and reproduced from this Newvietart page together with a short historical outline (there's no Vietnamese Wikipedia page on the subject, up to now). The translation seems to have been conducted on the English version.
Những câu hát đó đã được hấu hết tất cả những người lính của cả 2 phía - Quân đội Đồng Minh và Quân đội Đức Quốc Xã thời Đệ Nhị Thế Chiến , họ ưa chuộng , họ đã nghe, họ đã hát một mình, hát với những chiến hữu bạn bè, hát khi vui , hát lúc buồn... không biết bao nhiêu lần. " Lili Marleen " bản nhạc bán chính... (Continues)
[LILY MARLENE]
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2014/7/23 - 22:18
ניט קײן ראָזשינקעס, ניט קײן מאַנדלען
d'après la version italienne de Riccardo Venturi
d'une chanson yiddish
Nit kayn rozhinkes, nit kayn mandlen – Isaiah Shpigl – Dovid Beyglman [David Beygelman] – 1943
Paroles d'Isaiah Shpigl (1906-1990), écrivain, poète et professeur qui survécut à la liquidation du ghetto de Łódź et à l'Holocauste
Musique de David Beyglman, qui par contre fut tué Auschwitz en août 1944, peu de jours après sa déportation de Łódź.
La chanson a été interprétée par beaucoup, par exemple par Abraham Brun dans l'album « Songs of the Ghetto », Folkways Records, 1965.
Le texte translittéré du yiddish a été trouvé sur Music and the Holocaust ; le texte original en caractères hébraïques est par contre une image reproduite de Der Yidisher Tem-Tem, revue pour l'apprentissage de la langue yiddish. L'image reproduit même le portrait de l'auteur des vers, Isaiah Shpigl.
Isaiah Shpigl écrivit cette chanson en mémoire... (Continues)
d'une chanson yiddish
Nit kayn rozhinkes, nit kayn mandlen – Isaiah Shpigl – Dovid Beyglman [David Beygelman] – 1943
Paroles d'Isaiah Shpigl (1906-1990), écrivain, poète et professeur qui survécut à la liquidation du ghetto de Łódź et à l'Holocauste
Musique de David Beyglman, qui par contre fut tué Auschwitz en août 1944, peu de jours après sa déportation de Łódź.
La chanson a été interprétée par beaucoup, par exemple par Abraham Brun dans l'album « Songs of the Ghetto », Folkways Records, 1965.
Le texte translittéré du yiddish a été trouvé sur Music and the Holocaust ; le texte original en caractères hébraïques est par contre une image reproduite de Der Yidisher Tem-Tem, revue pour l'apprentissage de la langue yiddish. L'image reproduit même le portrait de l'auteur des vers, Isaiah Shpigl.
Isaiah Shpigl écrivit cette chanson en mémoire... (Continues)
NI RAISINS, NI AMANDES
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2014/7/23 - 19:33
Maddalena di Val Susa
[2014]
Testo e musica di Alessio Lega
Lyrics and music by Alessio Lega
Paroles et musique d'Alessio Lega
Testo ripreso da Il deposito
Testo e musica di Alessio Lega
Lyrics and music by Alessio Lega
Paroles et musique d'Alessio Lega
Testo ripreso da Il deposito
La recentissima e bella canzone di Alessio Lega è accompagnata qui per la prima volta dal suo video, perché certe canzoni, sempre sgradite al potere, è sempre bene ascoltarle cantate e ricantate. Abbiamo pensato di inserire in questa pagina anche il racconto di una domenica di qualche mese fa, passata in Val Susa. Per ribadire certe cose e certi eventi. [RV]
Maddalena sequestrata
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi e Adriana 2014/7/23 - 19:24
Lili Marleen [Lied eines jungen Wachtpostens]
RUMENO / ROMANIAN - Sisiphe
Sisiphe è una blogger rumena evidentemente assai dotata per le traduzioni: la sua versione di Lili Marleen è, infatti, assolutamente perfetta (e, naturalmente, cantabile). Così la stessa Sisiphe, nel suo blog Bagajul regăsit (“Il bagaglio ritrovato”), racconta come si è ritrovata a fare questa sua traduzione:
”Un tip din my YM friends list m-a rugat într-o zi să-i fac o favoare: să-i incropesc o traducere/adaptare în limba română a textului piesei Lili Marleen […] după versiunile din engleză şi germană. Cu aceasta ocazie, melodia (un mare succes pe vremea războiului) şi-a mai câştigat un fan. Am reuşit, grosso modo, să fac o adaptare cât mai aproape de varianta germană (cea originală) cât se poate de cantabilă, dar poate prea puţin poetică in comparaţie cu varianta engleză.”
Fossi in Sisiphe, non sarei così pessimista: la sua versione, oltre a essere “cantabilă”,... (Continues)
Sisiphe è una blogger rumena evidentemente assai dotata per le traduzioni: la sua versione di Lili Marleen è, infatti, assolutamente perfetta (e, naturalmente, cantabile). Così la stessa Sisiphe, nel suo blog Bagajul regăsit (“Il bagaglio ritrovato”), racconta come si è ritrovata a fare questa sua traduzione:
”Un tip din my YM friends list m-a rugat într-o zi să-i fac o favoare: să-i incropesc o traducere/adaptare în limba română a textului piesei Lili Marleen […] după versiunile din engleză şi germană. Cu aceasta ocazie, melodia (un mare succes pe vremea războiului) şi-a mai câştigat un fan. Am reuşit, grosso modo, să fac o adaptare cât mai aproape de varianta germană (cea originală) cât se poate de cantabilă, dar poate prea puţin poetică in comparaţie cu varianta engleză.”
Fossi in Sisiphe, non sarei così pessimista: la sua versione, oltre a essere “cantabilă”,... (Continues)
LILI MARLEEN
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2014/7/23 - 19:17
Lili Marleen [Lied eines jungen Wachtpostens]
KELARTICO / KELARTIC - Riccardo Venturi
Alle oramai celebri 48 lingue in cui sarebbe stata tradotta "Lili Marleen", se ne aggiunge una sorprendente quarantanovesima. Qualcuno proverà a cantarla? E chi lo sa...
LILĪ MARLĒN
(Continues)
(Continues)
2014/7/23 - 17:13
Auschwitz, o Canzone del bambino nel vento
VENETO VICENTINO / VICENZA VENETIAN / VÉNITIEN DE VICENZA / VICENZAN VENETONKIELI
Versione veneta (vicentino centrale) di Andrea Seraglio
A version into Venetian (Vicenza central dialect) by Andrea Seraglio
Version en vénitien (dialecte central de Vicenza) par Andrea Seraglio
Andrea Seraglion käännös Veneton kieleen (Vicenzan keskimurreeseen)
23-07-2014
Beppe Righi, 2013
Versione veneta (vicentino centrale) di Andrea Seraglio
A version into Venetian (Vicenza central dialect) by Andrea Seraglio
Version en vénitien (dialecte central de Vicenza) par Andrea Seraglio
Andrea Seraglion käännös Veneton kieleen (Vicenzan keskimurreeseen)
23-07-2014
Beppe Righi, 2013
AUSCHWITZ
(Continues)
(Continues)
Contributed by Andrea Seraglio 2014/7/23 - 11:48
Lili Marleen [Lied eines jungen Wachtpostens]
PORTOGHESE (BRASILIANO) / (BRAZILIAN) PORTUGUESE [3] - Francisco Alves
La versione brasiliana (di Ghiaroni) interpretata e registrata nel 1947 da Francisco Alves. In questa versione ogni legame con l'originale (a parte la musica e il lampione) cessa di esistere: si tratta di una canzonetta d'amore portata al successo da uno dei più famosi cantanti dell'epoca, Francisco Alves detto "o rei das vozes". Figlio di immigrati portoghesi, era nato a Rio de Janeiro nel 1898; morì il 27 settembre 1952 carbonizzato in un incidente stradale.
The Brazilian version (by Ghiaroni) performed and recorded 1947 by Francisco Alves. In this version, every connection with the original (except music and, of course, the lamplight) is eliminated: it is a love song popularized by one of the best known Brazilian singers of that time, Francisco Alves, known as "o rei das vozes". The son of Portuguese immigrants,... (Continues)
La versione brasiliana (di Ghiaroni) interpretata e registrata nel 1947 da Francisco Alves. In questa versione ogni legame con l'originale (a parte la musica e il lampione) cessa di esistere: si tratta di una canzonetta d'amore portata al successo da uno dei più famosi cantanti dell'epoca, Francisco Alves detto "o rei das vozes". Figlio di immigrati portoghesi, era nato a Rio de Janeiro nel 1898; morì il 27 settembre 1952 carbonizzato in un incidente stradale.
The Brazilian version (by Ghiaroni) performed and recorded 1947 by Francisco Alves. In this version, every connection with the original (except music and, of course, the lamplight) is eliminated: it is a love song popularized by one of the best known Brazilian singers of that time, Francisco Alves, known as "o rei das vozes". The son of Portuguese immigrants,... (Continues)
LILI MARLENE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2014/7/23 - 09:23
Núcleo Base
Dall'album "Mudança de Comportamento" (1988)
Scritta dal cantante Edgard Scandurra durante il servizio militare, è un vero e proprio manifesto anti-arruolamento.
Scritta dal cantante Edgard Scandurra durante il servizio militare, è un vero e proprio manifesto anti-arruolamento.
Meu amor eu sinto muito, muito, muito, mas vou indo
(Continues)
(Continues)
2014/7/22 - 22:34
This 22 July of death in Gaza, due to Zionist nazism, is also the anniversary of two massacres apparently distant in time: that by the “Christian” xenophobe Anders Breivik in Oslo and Utøya on July 22, 2011, and that of the Béziers Cathars on July 22, 1209. Both are products of the same culture, of the same intolerance, of the same religious fanatism, of the same history. Nothing comes from the moon. We want to remember them together in this black day.
Riccardo Venturi 2014/7/22 - 21:55
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