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Bruciato in piazza dalla Santa Inquisizione

Antiwar Songs Blog
Bruciato in piazza dalla Santa Inquisizione
“La farina dal Diàul” (La farina del Diavolo), è una canzone del gruppo friulano Braùl che narra la storia purtroppo realmente accaduta di Domenico Scandella, detto “Menocchio” (in friulano “Menòcjo”), mugnaio di Montereale Valcellina, in provincia di Pordenone, che visse nel XVI° secolo. Sosteneva straordinarie tesi sia sull’origine dell’Universo che sulla presenza e il ruolo […]
Antiwar Songs Staff 2014-05-24 19:47:00
Two tracks take us back to the dark ages of Inquisition. The first tells the history of Menocchio, an Italian miller burned at the stake for his philosophical teachings. The second is a remarkable song by chilean group Quilapayún about the trial of Galileo Galilei.

Many thanks to Flavio Poltronieri for his precious contributions.
Lorenzo Masetti 2014/5/24 - 00:58

I.W.W. Prison Song

I.W.W. Prison Song
[1917-21]
Parole di Ralph Chaplin (1887-1961), scrittore, giornalista e “Wobblie”, autore del disegno del gatto nero incazzato simbolo dell’IWW e poi dell’anarco-sindacalismo.
Sulla melodia de The Red Flag di Jim Connell.
In “Bars And Shadows: The Prison Poems”, una raccolta di poesie scritte in prigione negli ultimi anni della Grande Guerra e immediatamente successivi. Ralph Chaplin era statto infatti condannato a scontare una pena di 20 anni (ridottisi poi a 4) per la sua attività volta a boicottare l’arruolamento e favorire la diserzione.

Alla fine della seconda strofa Chaplin fa riferimento ai cosiddetti “Centoneri” (Черносотенцы, Černosotency), un'organizzazione nazionalista, reazionaria e antisemita russa sorta per contrastare la rivoluzione del 1905 ed attiva anche negli anni immediatamente successivi. Si trattava di un gruppo paramilitare, incoraggiato e foraggiato dallo zar (che... (Continues)
The pale and dismal daylight falls
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/21 - 14:20
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Manovra a tenaglia

Manovra a tenaglia
[1997]
Parole e musica di Frankie hi-nrg MC.
Nel disco intitolato “La morte dei miracoli”

Miele, foglie d’acacia e segale cornuta, estratto di silfio (sorta di finocchio gigante, una pianta estinta già nell’antichità), radice di giglio e rue, misture, unguenti, oggetti di varia natura inseriti profondamente nella vagina… E poi, lavande interne, bagni caldi e senape, fosforo, purghe, sale, olio, catrame, piombo, succo di menta, semi di cavolo, rosmarino, mirto, coriandolo, foglie di salice, balsamina, mirra, apiolo (l’olio di prezzemolo, venduto in farmacia fino al 1949), semi di trifoglio e persino urina animale…

Oltre alle immancabili botte, metodica immutata nei secoli, il cui uso è ancora oggi molto in voga, che la malcapitata sia incinta o meno…
Nella casa la situazione è tesa
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/21 - 12:05
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I trafficati

I trafficati
[2003]
Parole e musica di Frankie hi-nrg MC.
Nel disco intitolato “Ero un autarchico”
Scorre su nastri d'asfalto l'Italia all'assalto del proprio presente, un serpente si snoda su neri sentieri che uniscon canteri che fan prigionieri interi quartieri ordinati in colonne, collane rombanti di uomini e donne dentro abitacoli monoporzione, incubati nel ventre dell'alienazione di questa nazione che sgassa uscendo di casa già tesa, che cerca ogni scusa per fare l'offesa e per autodifesa al prossimo incrocio è già scesa a chiedere il conto e rubar la ragione - ripetilo ancora coglione se c'hai coraggio - parte il pestaggio, lava l'oltraggio, paga il pedaggio e buon viaggio.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/21 - 11:32
Song Itineraries: War on Earth
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Il giocattolo

Il giocattolo
[2008]
Parole e musica di Frankie hi-nrg MC.
Nel disco intitolato “DePrimoMaggio”
Sveglia ore cinque e trenta, immerso in un buio che mi spaventa, muovendo lenta una mano attenta cercando ciò che più mi rappresenta: la trovo già pronta, anatomica edura, prolunga il mio corpo ben oltre natura
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/21 - 10:54
Song Itineraries: Weapons: our daily home war
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Direttore

Direttore
[2008]
Parole e musica di Frankie hi-nrg MC.
Collaborazione musicale di Giorgia
Nel disco intitolato “DePrimoMaggio”
Spettabile direttore responsabile dell'ufficio imperturbabile gestione risorse umane commestibile della multinazionale nordoccidentale stabile dalla bella incontestabile situazione contabile.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/21 - 10:38
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Essere umani

Essere umani
[2014]
Parole e musica di Frankie hi-nrg MC
La canzone che dà il titolo al suo ultimo disco.
Poi venne la crisi, sparirono i sorrisi, le frasi col vicino divennero scortesi: nervi troppo tesi, tasse tutti i mesi, i soldi peggio spesi, i soldi sempre attesi. Intanto tutti a testa bassa negli androni, le tasche coi bottoni, le case, i padroni, i brutti contro i buoni, i matti contro i pazzi, gli Orazi, i Curiazi, le liti, gli scazzi. Tutti a campare in apnea, c'è sempre l'alta marea, pure il weekend all'Ikea è mors tua vita mea. Il tablet per la scuola, i libri perché non funziona, il treno che ritarda tutti i giorni un'ora. Il posto traballa, il posto crolla: tutti per strada e nessuno se l'accolla. Tutti con la netta sensazione di esser soli: non c'è nessuno che ascolti nonostante ci si sgoli.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/21 - 10:24
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L’ovvio

L’ovvio
[2014]
Parole e musica di Frankie hi-nrg MC.
Nel disco intitolato “Essere umani”
L'ovvio fin da subito, prima d'ogni cosa, ovvio come i fiocchi, ovvio come il rosa, ovvio come le allusioni erotiche, ovvie quanto il nome con le consonanti esotiche. Ovvio che sai già che nella vita sarai madre di maschi, sposa di maschi, amante di maschi e comunque sarai sempre raccontata da maschi, con meno fantasia dei pastori tedeschi. L'ovvio, sempre l'ovvio, fondamentalmente l'ovvio, la fuga da ogni dubbio: dentro le canzoni ti sussurrano l'ovvio, ti danno le istruzioni per vestire il tuo doppio, ti dicono le marche, ti elencano i modelli, così vuoi sempre quelli perché sono i più belli. Ti dicono "per sempre", ma intendono "per ora": ti dicono l'ovvio, di quell'ovvio che innamora.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/21 - 07:44
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Nun te scurdà

Nun te scurdà
[1995]
Nell’album intitolato “Sanacore”
del brano venne girato un videoclip con la regia di Pappi Corsicato interpretato da Alessandra D'Elia

“Nun te scurdà” non può esistere in un'altra lingua: in quella canzone ho messo insieme cose distanti, che poi tanto distanti non sono.
“Nun te scurdà” è un pezzo che parla della vita difficile di una donna che si ritrova a fare la prostituta. Lei chiede a chi l'accusa: «Sì, è vero, mi critichi perché io vendo il mio corpo, ma tu non fai la stessa cosa tutti i giorni?».

Raiz - I 25 anni di ‘Sanacore’

*

Il testo nasce dai racconti del dopoguerra della nonna e della mamma a Raiz, infatti sono utilizzati termini che in napoletano non si usano più (ad esempio figliola al posto di guagliona). Racconta di una donna che è conscia di quello che gli succede intorno ma è troppo passionale, troppo attaccata ai sensi, troppo aperta al comunicare per trattenersi... (Continues)
'E ssentevo quanno ero figliola, 'o cchiammavano ammore
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/20 - 19:21
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Francesco Guccini: Canzone per un'amica (In morte di S.F.)

Francesco Guccini: Canzone per un'amica (In morte di S.F.)
[1967]
Testo e musica di Francesco Guccini
da "Folk Beat n°1"

Canzone per un'amica (nota anche come In morte di S.F.) è una canzone di Francesco Guccini, scritta nel 1967 e pubblicata nello stesso anno all'interno del suo primo album, Folk beat n. 1. È famosa per essere stata da sempre la canzone di apertura di ogni suo concerto, tranne che nel tour del 2002 in cui venne eseguita dopo Libera nos Domine (erano gli anni del G8 di Genova e dll'attentato alle torri gemelle, ma questa è un'altra storia).

La genesi della canzone deriva dalla morte di una cara amica di Guccini nel 1966 (Silvana Fontana). Così racconta Franco Ceccarelli componente della band Equipe 84, di cui Francesco era collaboratore:
« Eravamo al Festival Nazionale dell'Unità a Ferrara. Pochi minuti prima di salire sul palco, qualcuno ci venne a dire che Silvana, una della compagnia del bar Grande Italia era appena morta,... (Continues)
Lunga e diritta correva la strada,
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2014/5/20 - 17:55
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Mourn Not the Dead

Mourn Not the Dead
[1917-21]
Parole e musica di Ralph Chaplin (1887-1961), scrittore, giornalista e “Wobblie”, autore del disegno del gatto nero incazzato simbolo dell’IWW e poi dell’anarco-sindacalismo.
In “Bars And Shadows: The Prison Poems”, una raccolta di poesie scritte in prigione negli ultimi anni della Grande Guerra e immediatamente successivi. Ralph Chaplin era statto infatti condannato a scontare una pena di 20 anni (ridottisi poi a 4) per la sua attività volta a boicottare l’arruolamento e favorire la diserzione.
Mourn not the dead that in the cool earth lie
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/20 - 14:38

The Harvest Song

The Harvest Song
[1915]
Parole di Ralph Chaplin (1887-1961), scrittore, giornalista e “Wobblie”, autore del disegno del gatto nero incazzato simbolo dell’IWW e poi dell’anarco-sindacalismo.
Sulla melodia de I Did Not Raise My Boy To Be A Soldier
Testo trovato nel volume curato da Salvatore Salerno intitolato “Red November, Black November: Culture and Community in the Industrial Workers of the World”, State University of New York, 1989.

“Un giorno ci prenderemo le buone cose della terra
Che i parassiti accumulano e vendono;
Ci terremo per noi ciò che produciamo
E i capi se ne vadano all'inferno.
La terra è sul bottone che portiamo noi del sindacato
Noi scateneremo il gatto del sabotaggio se non avremo quel che ci spetta!”
The ripening grain is waiting for us now,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/20 - 13:20
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Ta-Ra-Ra Boom-De-Ay

Ta-Ra-Ra Boom-De-Ay
[1914]
Parole di Joe Hill.
Sulla melodia di una nota canzonetta di varietà ed avanspettacolo risalente alla fine dell’800.

Sabotaggio: il termine ha origine durante la rivoluzione industriale, nel settore tessile, nei paesi francofoni di fine 700, inizio 800. Quando cominciarono a diffondersi i telai a vapore, i lavoratori in sovrannumero che venivano licenziati li danneggiavano infilando negli ingrannaggi i loro “sabots”, gli zoccoli di legno…


L’uomo dal cacciavite in mano: il sabotaggio.

Di Valerio Evangelisti, da “Come si fa: tecniche e prospettive di rivoluzione”, a cura di Franco "Bifo" Berardi e Valerio Monteventi, Manni editore.

Esiste una forma di lotta che ha gli effetti di uno sciopero di massa, pur se attuata da un numero esiguo di lavoratori o, in certi casi, persino da uno solo? Sì, esiste, e si chiama sabotaggio. Era comune, e teorizzata da alcune forze sindacali, nei... (Continues)
I had a job once threshing wheat
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/20 - 11:39
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Ribbons Fall

Ribbons Fall
[2013]
Parole e musica di Duncan McFarlane
Nell’album della Duncan McFarlane Band intitolato “Poachers Bold”
Testo trovato sul sito dell’autore.

Duncan McFarlane è nato nel 1954 in una base militare della RAF e dunque sa bene che quando “the ribbons fall” da sotto le ali dei jet in assetto tattico vuol dire che di lì a poco gli aerei scaricheranno il loro carico di morte sugli obiettivi previsti… E lo sanno anche gli attivisti contro la guerra che manifestano all’esterno delle basi: quando gli ordigni vengono liberati dalle loro fettucce colorate la guerra è già in atto ed è il momento di cercare di superare le recinzioni ed invadere la pista di decollo (anche se ignoro se qualcuno ci sia mai riuscito…)
I still see you as a girl - Party frock and hair in curls
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/20 - 10:26
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Canzone per Malala

Canzone per Malala
[2013]

Singolo:Canzone per Malala

La canzone di Claudio Gabelloni dedicata a Malala Yousafzai nasce nell'ottobre 2012 quando durante la trasmissione di Rai 3 "Alle falde del Kilimangiaro" la conduttrice, Licia Colò, comunica in diretta la notizia dell'attentato a Malala.
La notizia commuove e colpisce Claudio, e dopo aver approfondito ciò che era veramente successo, affiora dal cuore l'ispirazione per scrivere questa canzone e il desiderio di far conoscere la storia di Malala come tributo al suo coraggio e impegno.
Andavi a scuola con i libri nascosti sotto lo scialle
(Continues)
Contributed by adriana 2014/5/20 - 09:49
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Hilhas n'aimetz pas tan los òmis

Anonymous
Hilhas n'aimetz pas tan los òmis
Tradizionale guascone [XVII secolo?]
Traditionnel gascon [17ème siècle?]
Gascon traditional folksong [17th century?]

Incisioni recenti / Enregistrements récents /
Recent recordings:

a) Rosina de Pèira e Martina, "Cançons de femnas/Cançons de hemnas/Cançons de fremas", 1980
b) André Minvielle, "Canto!" (1998)




C'è qualcosa di nuovo nel sole, anzi d'antico. Ad esempio, si prenda questa antica canzone popolare guascone, che tra le altre cose fa entrare in contatto con quel linguaggio romanzo altamente insolito (outlandish, direbbero gl'inglesi...) dove le “f” iniziali diventano “h”, e le doppie “elle” diventano a volte “th” e a volte “r”; particolarità linguistiche a parte, verrebbe da dire che non c'è proprio nulla di inconsueto. Dalla civiltà rurale tradizionale alle modernissime cronache (ma non solo ad esse: diciamo ad un modo di fare e di intendere in generale) il salto sembra... (Continues)
Hilhas n'aimetz pas tan los òmis,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2014/5/20 - 09:35
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Ballade vom gut Kirschenessen

Ballade vom gut Kirschenessen
[dicembre 1989]
Parole e musica di Wolf Biermann.
Nel disco intitolato “Gut Kirschenessen (DDR - Ça Ira !)”.

Era da poco caduto il Muro e nel febbraio del 1990, in un concerto ad Altona, Amburgo (la città del martire antifascista Bruno Tesch e di tanti altri che con lui furono uccisi dai nazisti nell’estate del 1932), Wolf Biermann cantò, fra le altre, questa bellissima ballata dedicata ad un suo amico, anche lui un martire del totalitarismo: Robert Havemann.

Robert Havemann (1910-1982) era un chimico. All’avvento del nazismo era già ricercatore universitario presso il Kaiser Wilhelm Institute. Peccato che Robert Havemann fosse comunista, e non solo: divenne presto un membro attivo della Widerstand, la resistenza tedesca. Arrestato dalla Gestapo nel 1943, fu condannato a morte ma l’esecuzione della sentenza venne continuamente posposto, grazie all’intercessione di alcuni suoi ex colleghi... (Continues)
Ich hatte im Halbschlaf heute früh
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/19 - 21:51
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La pianura dei sette fratelli

La pianura dei sette fratelli
il vostro sito è molto interessante
rebecca 2014/5/19 - 14:07
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All Things Are Quite Silent

All Things Are Quite Silent
[18° secolo?]
Un brano tradizionale, quasi sicuramente di epoca settecentesca, il cui testo compare per la prima volta in una raccolta datata 1904.
Nel primo album degli Steeleye Span, “Hark! The Village Wait” del 1970.
Testo trovato sull’ottimo Mainly Norfolk: English Folk and Other Good Music.

Lamento di una donna il cui marito è stato sequestrato da una “press-gang”, costretto con la forza ad arruolarsi nella Royal Navy… Cose che capitavano tra 600 e 700, quando ogni cosa era consentita in nome di Dio, del re e delle loro guerre… L’odiosa pratica terminò solo dopo la sconfitta di napoleone nel 1814.
All things are quite silent, each mortal at rest,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/19 - 09:46
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Piosenka niezapomniana

Piosenka niezapomniana
Bellezza oscurata

krzyś 2014/5/19 - 00:49
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White Man

White Man
[1986]
Scritta da Peter Knight, voce e violino della formazione inglese.
Nell’album intitolato “Back in Line”. Poi anche nell’album dal vivo “Tonight's the Night”.

Suprema sintesi di Storia del Colonialismo, quello inglese in particolare...
Some sing of their glory
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/18 - 21:05
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Minguccio

Minguccio
Carissimi Bernart e Krzys, visto che avete apprezzato Tonino Zurlo, vi invito ad ascoltare anche quest'altra (anche se non è una anti-war song ma piuttosto una anti-slanders song)

http://www.infinititesti.com/2014/05/0...
Flavio Poltronieri 2014/5/18 - 18:54
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Lift Girl's Lament

Lift Girl's Lament
[1962]
Parole e musica di Jeremy Taylor.
Un singolo pubblicato in Sudafrica nel 1962.
Un classico di Jeremy Taylor, presente in tutte le compilation successive, a partire da “Ag Pleez Deddy” (titolo del suo brano forse più famoso)

Il lamento dell’ascensorista sfruttata, malpagata e rovinata dal lavoro, lei che avrebbe voluto fare la hostess sugli aerei...
Going up!
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/18 - 14:13
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La musica è finita

La musica è finita
[2012]
Parole di Alessandro Hellmann
Musica di Rosario Di Bella
Nell’album intitolato "Se io ho perso... chi ha vinto?", raccolta di brani inediti di autori contemporanei (Edizioni Maremosso).
C’è un silenzio assordante
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/18 - 13:25
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Girotondo

Girotondo
[2012]
Parole di Abner Rossi
Musica di Mario Berlinguer
Nell’album intitolato "Se io ho perso... chi ha vinto?", raccolta di brani inediti di autori contemporanei (Edizioni Maremosso).
Guarda guarda il mondo che non è più tondo
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/18 - 13:22
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Contessa

Contessa
COUNTESS
(Continues)
Contributed by Stacciarini Valentino 2014/5/18 - 12:49
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Quirra

Quirra
[2014]

Album: Ali di stracci

"Quirra è nata come un martirio, per quello che hanno permesso di fare a questa terra. Non puoi vedere la grande bellezza e poi c'è chi fa di tutto per mutilarla, storpiarla, stuprarla». «Quirra» è la canzone che racconta l'identità violata: «Io sanguinerò per l'agonia di questa terra». «L'ho scritta in un giorno particolare. Ho incontrato per strada uno dei tanti estimatori, uno di quelli che ti fermano e poi cominciano a raccontarti le loro storie. E tu hai il dovere di ascoltarli, sei una specie di fratello maggiore. Questo signore, Giancarlo, col quale sono diventato amico, mi racconta la storia del figlio perso a 27 anni a Teulada dove faceva il militare. Io non sapevo cosa dire, un imbarazzo incredibile. Questo ragazzo mi sembrava di vederlo. Giancarlo mi ferma e toccandomi il braccio mi dice tu e fa una pausa tu devi fare qualcosa. E allora non sei più... (Continues)
Mi lascerò morire a Quirra
(Continues)
Contributed by adriana 2014/5/18 - 10:57
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A Night to Remember

A Night to Remember
Parole e musica di Jeremy Taylor.
Nel suo disco dal vivo “Live in Chicago” del 2005
Testo trovato su 3rd Ear Music

Nei pressi di Grahamstown, Sudafrica, notte del 18 agosto 1977.
Due agenti della South African Police hanno allestito un posto di blocco. Hanno l’ordine di intercettare ed arrestare un “kaffir”, un negro che pare abbia pisciato troppo lungo e deve essere fermato.
Si aspettano anche che il ricercato sia accompagnato da qualcuno di quegli spregevoli bianchi traditori ebrei comunisti che se la fanno coi sovietici...
I due aspettano pazienti, parlando in afrikaans del più e del meno: il dovere, l’ordine, quel che ha detto loro il superiore, che è Dio ad aver creato differenti i bianchi e i neri, come il sole e la luna, che non possono mescolarsi mai, checchè ne dicano gli agitatori, sporchi kaffir o bianchi comunisti...
Poi il rumore di un’auto, fari nel buio...
“Fermate... (Continues)
The night is dark and starry
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/17 - 22:56
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Black-White Calypso

Black-White Calypso
[1961]
Parole e musica di Jeremy Taylor
Canzone inclusa nello spettacolo intitolato “Wait A Minim!”

Un classico di Jeremy Taylor offerto all’interno di uno spettacolo musicale, diretto da Leon Gluckman, che andò in scena a Londra a metà degli anni 60. In Sudafrica, ovviamente, non fu mai rappresentato durante l’epoca dell’Apartheid. E anche in Gran Bretagna l’ultima strofa, quella che parla di coppie miste come soluzione al problema di pelli troppo scure o troppo bianche, fu censurata. (fonte: 3rd Ear Music)
The other day reading Drum magazine
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/17 - 22:07
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Piece of Ground

Piece of Ground
[1964]
Parole e musica di Jeremy Taylor
Canzone inclusa in uno spettacolo intitolato “Wait A Minim!”

Interpretata da Miriam Makeba e da Vusi Mahlasela, tra gli altri.
(Bernart Bartleby)
When the white man first came here from over the sea
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/17 - 21:40
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La socialdemocrazia

La socialdemocrazia
Ricordo perfettamente il momento: ecco, questa era la canzone di chi era contro il compromesso storico. Eravamo in Italia. Sono passati tanti anni d'accordo ma perchè ho l'impressione che siano passati secoli?!

Flavio Poltronieri
Flavio Poltronieri 2014/5/17 - 21:36
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Leonard Cohen: Bird On The Wire

Leonard Cohen: Bird On The Wire
Caro Riccardo, tu sai che per qualsiasi cosa riguardi Leonard Cohen, puoi rivolgerti a me.

Nello specifico: le versioni proposte da Daiano sono poeticamente purtroppo impresentabili. Il disco naturalmente ce l'ho, i testi pure, ma io voglio bene a Cohen, sia come autore che come persona e credo sia meglio lasciare ai lettori italiani la traduzione di Massimo Cotto.
Flavio Poltronieri 2014/5/17 - 21:31
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Standing in the Rain

Standing in the Rain
[1965]
Parole e musica di Sydney Carter
Nel disco live alla Eton Art School, “Sydney Carter & Jeremy Taylor at Eton”, 1967.
Con Jeremy Taylor (1937-), cantautore e cantante folk anglo-sudafricano.

Canzone che, sotto le mentite spoglie di una Christmas carol, denuncia con ferocia l’ipocrisia, l’egoismo ed il razzismo dei so-called cristiani... Lo sconosciuto che arriva, forse per cercare un riparo ed un tozzo di pane, forse per annunciare la lieta novella, è lasciato fuori nel gelido inverno...
No use knocking on the window
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/17 - 20:18
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Friday Morning

Friday Morning
[1966]
Parole e musica di Sydney Carter (1915-2004), poeta, cantautore e musicista folk inglese.
Nel suo disco intitolato “Lord of the Dance - Carols & Ballads”, con Martin Carthy, Johnny Scott Trio e Mike Sammes Singers.

Un condannato a morte riflette sull’origine dell’ingiustizia rivolgendosi ad un altro prigioniero, un falegname, destinato come lui ad essere crocifisso...
It was on a Friday morning
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/17 - 14:54
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John Ball

John Ball
[1981]
Parole e musica di Sidney Carter (1915-2004), poeta, cantautore e musicista folk inglese.
Nel disco collettivo intitolato “Lovely in the Dances: Songs of Sydney Carter”, con lo stesso autore e molti grandi nomi del folk britannico, a partire da Maddy Prior e John Kirkpatrick.
Testo trovato sul solito ineguagliabile Mudcat Café

Una canzone, quasi infantile, sicuramente cristiana (nel senso profondo dell’aggettivo) che parla di amore, di amicizia, di rispetto reciproco, di uguaglianza...
E’ dedicata a John Ball (1338-1381), un predicatore, un “lollard” (seguace della filosofia egualitarista di John Wycliffe), un prete perseguitato e scomunicato dalla Chiesa inglese. “Lollards” - l’etimologia è incerta: zizzania (da lolium), o “borbottanti” (dal neerlandese lollaerd), o da Lolhard, nome di un francescano convertito al valdismo e poi bruciato come eretico nel 1370... - erano chiamati... (Continues)
Who’ll be the lady, who will be the lord
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/17 - 12:12
Song Itineraries: Heresies and heretics
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Transgresores de la ley

Transgresores de la ley
[2013]

Album :Transgresores de la ley
Techo, tierra, pan, educaución
(Continues)
Contributed by adriana 2014/5/17 - 11:50




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