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A Night to Remember

A Night to Remember
Parole e musica di Jeremy Taylor.
Nel suo disco dal vivo “Live in Chicago” del 2005
Testo trovato su 3rd Ear Music

Nei pressi di Grahamstown, Sudafrica, notte del 18 agosto 1977.
Due agenti della South African Police hanno allestito un posto di blocco. Hanno l’ordine di intercettare ed arrestare un “kaffir”, un negro che pare abbia pisciato troppo lungo e deve essere fermato.
Si aspettano anche che il ricercato sia accompagnato da qualcuno di quegli spregevoli bianchi traditori ebrei comunisti che se la fanno coi sovietici...
I due aspettano pazienti, parlando in afrikaans del più e del meno: il dovere, l’ordine, quel che ha detto loro il superiore, che è Dio ad aver creato differenti i bianchi e i neri, come il sole e la luna, che non possono mescolarsi mai, checchè ne dicano gli agitatori, sporchi kaffir o bianchi comunisti...
Poi il rumore di un’auto, fari nel buio...
“Fermate... (Continues)
The night is dark and starry
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/17 - 22:56
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Black-White Calypso

Black-White Calypso
[1961]
Parole e musica di Jeremy Taylor
Canzone inclusa nello spettacolo intitolato “Wait A Minim!”

Un classico di Jeremy Taylor offerto all’interno di uno spettacolo musicale, diretto da Leon Gluckman, che andò in scena a Londra a metà degli anni 60. In Sudafrica, ovviamente, non fu mai rappresentato durante l’epoca dell’Apartheid. E anche in Gran Bretagna l’ultima strofa, quella che parla di coppie miste come soluzione al problema di pelli troppo scure o troppo bianche, fu censurata. (fonte: 3rd Ear Music)
The other day reading Drum magazine
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/17 - 22:07
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Piece of Ground

Piece of Ground
[1964]
Parole e musica di Jeremy Taylor
Canzone inclusa in uno spettacolo intitolato “Wait A Minim!”

Interpretata da Miriam Makeba e da Vusi Mahlasela, tra gli altri.
(Bernart Bartleby)
When the white man first came here from over the sea
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/17 - 21:40
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Huberta (a True Story. Details Culled From the Library of the Johannesburg Sunday Times)

Huberta (a True Story. Details Culled From the Library of the <Em>Johannesburg Sunday Times</Em>)
Parole e musica di Jeremy Taylor (1937-), cantautore folk anglo-sudafricano.
Nel disco live alla Eton Art School, “Sydney Carter & Jeremy Taylor at Eton”, 1967.
Con Sydney Carter.
Testo trovato sul solito magico Mudcat Café

Jeremy Taylor è inglese ma ha vissuto per decenni in Sudafrica. Là si è inventato uno stile del tutto personale fondato su di una solida preparazione musicale folklorica tipicamente britannica ma caratterizzato da performance di sapore cabarettistico, con canzoni piene di umorismo il cui sottotesto è quasi sempre la denuncia politica e sociale, delle contraddizioni e delle idiosincrasie della società moderna. Così, nonostante la sua delicatezza e simpatia, ed il grande apprezzamento del pubblico, le storie solo apparentemente buffe ed innocenti proposte da Jeremy Taylor non furono gradite dalle autorità sudafricane nell’era dell’Apartheid, e l’intera sua produzione... (Continues)
I'll tell you the story of Huberta the Hippopotamus,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/17 - 21:24
Song Itineraries: War against Animals
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Standing in the Rain

Standing in the Rain
[1965]
Parole e musica di Sydney Carter
Nel disco live alla Eton Art School, “Sydney Carter & Jeremy Taylor at Eton”, 1967.
Con Jeremy Taylor (1937-), cantautore e cantante folk anglo-sudafricano.

Canzone che, sotto le mentite spoglie di una Christmas carol, denuncia con ferocia l’ipocrisia, l’egoismo ed il razzismo dei so-called cristiani... Lo sconosciuto che arriva, forse per cercare un riparo ed un tozzo di pane, forse per annunciare la lieta novella, è lasciato fuori nel gelido inverno...
No use knocking on the window
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/17 - 20:18
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Friday Morning

Friday Morning
[1966]
Parole e musica di Sydney Carter (1915-2004), poeta, cantautore e musicista folk inglese.
Nel suo disco intitolato “Lord of the Dance - Carols & Ballads”, con Martin Carthy, Johnny Scott Trio e Mike Sammes Singers.

Un condannato a morte riflette sull’origine dell’ingiustizia rivolgendosi ad un altro prigioniero, un falegname, destinato come lui ad essere crocifisso...
It was on a Friday morning
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/17 - 14:54
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The Devil Wore a Crucifix

The Devil Wore a Crucifix
[1966]
Parole e musica di Sidney Carter (1915-2004), poeta, cantautore e musicista folk inglese.
Nel suo disco intitolato “Lord of the Dance - Carols & Ballads”, con Martin Carthy, Johnny Scott Trio e Mike Sammes Singers.
The devil wore a crucifix.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/17 - 14:26
Song Itineraries: Conflicts in Ireland
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John Ball

John Ball
[1981]
Parole e musica di Sidney Carter (1915-2004), poeta, cantautore e musicista folk inglese.
Nel disco collettivo intitolato “Lovely in the Dances: Songs of Sydney Carter”, con lo stesso autore e molti grandi nomi del folk britannico, a partire da Maddy Prior e John Kirkpatrick.
Testo trovato sul solito ineguagliabile Mudcat Café

Una canzone, quasi infantile, sicuramente cristiana (nel senso profondo dell’aggettivo) che parla di amore, di amicizia, di rispetto reciproco, di uguaglianza...
E’ dedicata a John Ball (1338-1381), un predicatore, un “lollard” (seguace della filosofia egualitarista di John Wycliffe), un prete perseguitato e scomunicato dalla Chiesa inglese. “Lollards” - l’etimologia è incerta: zizzania (da lolium), o “borbottanti” (dal neerlandese lollaerd), o da Lolhard, nome di un francescano convertito al valdismo e poi bruciato come eretico nel 1370... - erano chiamati... (Continues)
Who’ll be the lady, who will be the lord
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/17 - 12:12
Song Itineraries: Heresies and heretics
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Transgresores de la ley

Transgresores de la ley
[2013]

Album :Transgresores de la ley
Techo, tierra, pan, educaución
(Continues)
Contributed by adriana 2014/5/17 - 11:50

Wat Tyler

Wat Tyler
[1817]
Canzone che apre l’Atto II di quest’opera intitolata dallo scrittore romantico Robert Southey al fabbro ribelle Wat Tyler, ucciso a tradimento dai tirapiedi di re Riccardo II nel 1381.
Il verso introduttivo, ripetuto in chiusura, è attribuito a John Ball (1338-1381), un “lollard”, un prete che predicava la riforma della Chiesa e della società feudale.

John Ball era un prete o, meglio, un predicatore, seguace di John Wycliffe (1320-1384), un filosofo e teologo precursore della Riforma protestante, uno bollato come eretico, che batteva molto sui principi di eguaglianza sociale e che entrò in rotta di collisione sia con la Chiesa che con il re di allora, Edoardo III. E così accadde pure al suo allievo: John Ball fu più volte incarcerato e quindi scomunicato dall’Arcivescovo di Canterbury. Quando nel 1381 Wat Tyler e i suoi contadini si ribellarono in armi contro i nobili feudatari... (Continues)
“When Adam delv'd, and Eve span,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/17 - 07:40
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La complainte du coureur de bois

La complainte du coureur de bois
Tradizionale/Traditionnel
Arrangiamento/Arrangement: Malicorne
Album: L'Extraordinaire Tour de France d'Adélard Rousseau, dit Nivernais la clef des cœurs, Compagnon charpentier du devoir [1978]

Il quinto album dei Malicorne, uscito nel 1978, ha un titolo chilometrico ed è un concept album del tutto sui generis; è infatti formato interamente da canzoni tradizionali riarrangiate dal gruppo. L'idea concettuale fu quella di collegare tutte le canzoni tradizionali (alcune delle quali molto antiche) in modo da presentarle come un viaggio attraverso la Francia intrapreso da Adélard Rousseau, un “compagnon du devoir” immaginato da Gabriel Yacoub.

Nella Francia tradizionale, i “compagnons du devoir” erano gli eredi del Compagnonnage, nato all'epoca dei grandi cantieri medievali sorti per l'edificazione delle cattedrali (quindi nel XII secolo, oppure ancora prima anche se mancano le testimonianze... (Continues)
Écoutez-tous mes bons amis
(Continues)
2014/5/17 - 01:00
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Le Blues de la Porte D'Orléans

Le Blues de la Porte D'Orléans
dall'album "Laisse béton" del 1977

Divertente presa in giro da parte di quel ragazzaccio di Renaud dei vari movimenti indipendentisti e autonomisti, che pure "non hanno mica tutti i torti". Renaud sembra quasi anticipare Fabrizio De André che dichiarava scherzosamente "sono così favorevole al decentramento che darei autonomia anche ai condomini".

Nel blues della Porta d'Orléans Renaud si batte invece per l'indipendenza del XIV arrondissement, il quartiere periferico a sud di Parigi dove è nato e cresciuto. Il finale con gli "sbirri che sono uguali al resto della capitale" sta lì a ricordarci che è inutile battersi per l'indipendenza per poi sostituire la repressione di uno stato centrale con la medesima repressione in scala regionale...
Puisque les Basques et les Bretons
(Continues)
2014/5/16 - 23:11
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Tres veces mojado

Tres veces mojado
[1988]
Trovo la canzone nell’album intitolato “Idolos del pueblo”.

Era anche nella colonna sonora di un film musicale messicano intitolato - per l’appunto - “Tres veces mojado”, diretto nel 1989 da José Luis Urquieta, con Los Tigres del Norte addirittura nel cast.

Storia di un “indocumentado” salvadoregno che attraversa Messico e Guatemala per raggiungere gli Stati Uniti... “Mojado tres veces”, letteralmente “tre volte bagnato”, come chi attraversa tre fiumi (o tre frontiere) a guado...
Cuando me vine de mi tierra El Salvador
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/16 - 23:07

Le grand bond au plafond

Le grand bond au plafond
Le Grand Bond Au Plafond

Canzone française – Le Grand Bond Au Plafond – Marco Valdo M.I. – 2014

Le Livre Blanc 1

Opéra-récit contemporain en multiples épisodes, tiré du roman de Pavel KOHOUT « WEISSBUCH »publié en langue allemande - Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1970 et particulièrement de l'édition française de « L'HOMME QUI MARCHAIT AU PLAFOND », traduction de Dagmar et Georges Daillant, publiée chez Juillard à Paris en 1972.

Me voici, Lucien l'âne mon ami, et par ricochet, toi aussi, finalement à l'aube d'une nouvelle aventure, d'une nouvelle série de chansons écrites spécialement pour les Chansons contre la Guerre. Je ne sais d'ailleurs si cette attention leur plaira...

Et comme à l'ordinaire, dit l'âne Lucien en souriant, nous attendrons les musiciens... Je me demande d'ailleurs où ils restent. Peut-être se sont-ils égarés dans l'espace... Tout est possible à partir... (Continues)
Adam, Adam, mon fils, où es-tu ?
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2014/5/16 - 22:55
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El Muro (de la Vergüenza)

El Muro (de la Vergüenza)
[2007]
Nell’album dal vivo intitolato “Directo desde el otro lado”

“E il muro della vergogna io lo attraverserò come l’Arco di Trionfo, e quando sarò dall’altra parte sul vostro bel muro io me lo scrollerò, ci piscerò e ci cagherò pure...”

Una canzone giustamente dedicata al Muro della Vergogna, così i messicani chiamano la barriera di separazione tra Stati Uniti d'America e Messico.
Nei primi anni 90 fu eretta una barriera d’acciaio di 30 km tra San Diego e Tijuana... Il confine però è lungo più di 3.000 km, e così nel 2005, su proposta di un parlamentare repubblicano della California, il Senato ha approvato la costruzione di un “Muraglia cinese” lunga 1.123 km, progetto poi ridimensionato nel 2006 a “soli” 595 km, più 800 km di barriere “leggere”... In alcuni ampi tratti desertici, dove le dune sono in movimento, è stata progettata un’impressionante “barriera flottante”...

Il numero... (Continues)
Ora sí ya me voy ahí nos vemos
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/16 - 22:30
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Wat Tyler

Wat Tyler
[1985]
Scritta da Ralph McTell e Simon Nicol
Nell’album intitolato “Gladys' Leap”
Testo trovato sull'imprescindibile Mudcat Café

Letta The Rhythm of Time, la magnifica poesia di Bobby Sands contribuita e tradotta da Riccardo, mi sono subito chiesto chi fosse il citato Wat Tyler...

Risposta: un soldato e poi fabbro inglese del 300 che decise di ribellarsi al re e ai signori feudali che imponevano continue nuove gabelle per finanziare le loro corti e le loro scorribande e scaramucce... Wat Tyler e i suoi contadini dovevano avere ben chiaro chi fossero gli affamatori: infatti decollarono l’arcivescovo di Canterbury e, in rapida successione, il nipote di Riccardo II, all’epoca giovanissimo neocoronato. I consiglieri di quest’ultimo suggerirono al re di incontrare i rivoltosi e di abolire le tasse inique... Così Wat Tyler si recò all’incontro con Riccardo II, da solo, senza scorta, sottovalutando... (Continues)
And on the field at Blackheath
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/16 - 20:55
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Shock

Shock
[2011]
Parole e musica di Ana Tijoux, musicista franco-cilena, figlia di esuli durante la dittatura di Pinochet.
Nell’album intitolato “La bala”

Canzone dedicata alle grandi mobilitazioni che gli studenti cileni organizzarono nel 2011 contro i pesanti tagli alla scuola statale e pubblica e contro la privatizzazione strisciante degli atenei, una tendenza accelerata pesantemente dopo l’avvento al potere della destra guidata dall’impresario e paperone Sebastián Piñera.
Veneno tus monólogos
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/16 - 18:56
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Todos somos ilegales / We Are All Illegals

Todos somos ilegales / We Are All Illegals
[2012]
Una canzone realizzata da Miles Solay e soci, con l’apporto di Tom Morello (Rage Against The Machine), Residente (Calle 13) e Chad Smith (Red Hot Chili Peppers), all’indomani del parere positivo della Corte Suprema sulla durissima legge anti-immigrazione varata dallo Stato dell’Arizona nel 2010, un provvedimento che aveva suscitato fortissime proteste in tutti gli USA per via degli enormi poteri riconosciuti alla polizia nella repressione dell’immigrazione illegale.
[Miles Solay]
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/16 - 16:55
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Ave que emigra

Ave que emigra
[2012]
Parole e musica di Gaby Moreno, nata a Città del Guatemala nel 1981. Oggi vive a Los Angeles.
Vengo desde muy lejos
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/16 - 16:24
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Querido FBI

Querido FBI
[2005]
Scritta da René Pérez Joglar (Residente) ed Eduardo José Cabra (visitante)
La canzone che ha rivelato il gruppo portoricano Calle 13. Prodotta e distribuita gratuitamente in Internet dalla White Lions Records.

Scritta a qualche ora dall’assassinio di Filiberto Ojeda Ríos (1933-2005), leader del gruppo armato indipendentista portoricano Ejército Popular Boricua (Los Macheteros), ucciso il 23 settembre da agenti dell’FBI venuti per arrestarlo nella sua casa di Hormigueros, Porto Rico. Ojeda Ríos fece resistenza all’arresto (cioè non si arrese), i federali americani aprirono il fuoco, lui rimase gravemente ferito e, privo di assistenza medica, morì dissanguato ben prima che la polizia facesse irruzione nell’edificio.

“Querido FBI” contiene anche un riferimento all’attentato dell’11 settembre 2001, per evidenziare che gli statunitensi, vittime del terrorismo, sono a loro volta dei... (Continues)
Esto es un mensaje de parte del residente 'e Calle 13 pa' to' el gobierno y pa' to' los puertorriqueños...
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/16 - 16:04
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Pa'l Norte

Pa'l Norte
[2007]
Parole di Residente
Musica di Visitante (la parte strumentale è mescolata con una melodia tradizionale venezuelana)
Nell’album intitolato “Residente o Visitante”.
Il brano è interpretato con la band cubana degli Orishas.
Introduzione: Cancion mixteca
¡Qué lejos estoy del suelo donde he nacido!
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/16 - 11:03
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El Hielo (ICE)

El Hielo (ICE)
[2013]
Nell’album intitolato “Treinta días”
Ice. Water Frozen Solid.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/15 - 22:25
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Ilegal, ¿Y Qué?

Ilegal, ¿Y Qué?
[1992?]
Nelle compilation “Los Crudos - 1492-1992, 500 años de violación y asesinatos” (1992) e “Los Crudos – 1991-1995. Los primeros gritos” (1997).
Llegamos buscando una vida mejor
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/15 - 21:58
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Los mandados

Los mandados
[1978]
Nell’album intitolato “Se vende un caballo”

Magnifica ranchera!
“La Migra mi ha acciuffato trecento volte, su per giù, ma non mi hanno mai fermato. Mi fanno un baffo a me. Le botte che mi hanno dato, le ho restituite tutte ai loro compaesani...”

Non a caso “Los mandados” è la canzone che accompagna l’ingresso sul ring di Caín Velásquez (1982-), lottatore statunitense di arti marziali miste, attuale n.1 dell’UFC (Ultimate Fighting Championship) Heavyweight: Velasquez è figlio di un messicano entrato illegalmente negli USA...
Crucé el Río Grande nadando
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/15 - 21:40
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Migra

Migra
[1999]
Scritta da Santana, Rachid Taha e Tony Lindsay.
Nell’album intitolato “Supernatural”
Migra Migra
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/15 - 17:55
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Matamoros Banks

Matamoros Banks
[1996-2004]
Parole e musica di Bruce Springsteen.
Nell’album intitolato “Devils & Dust” pubblicato nel 2005.

“Each year many die crossing the deserts, mountains, and rivers of our southern border in search of a better life. Here I follow the journey backwards, from the body at the river bottom, to the man walking across the desert towards the banks of the Rio Grande.”

“Ogni anno molti muoiono attraversando deserti, montagne e fiumi nei pressi del nostro confine meridionale, mentre sono in cerca di una vita migliore. In questa canzone seguo un viaggio a ritroso [dalla morte alla vita, da nord a sud] quello di un corpo sul fondo del fiume, un cadavere che era stato un uomo in cammino nel deserto verso le rive de Rio Grande” (Bruce Springsteen)
For two days the river keeps you down
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/15 - 17:30
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Proud to Be Black

Proud to Be Black
[1985-86]
Scritta da Joseph "Run" Simmons e Darryl "D.M.C." McDaniels.
Nell’album intitolato “Raising Hell” pubblicato nel 1986
[Run]
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/15 - 16:46
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Wake Up My Children

Wake Up My Children
1969
Siren

(Kevin Coyne/Dave Clague/NickCudworth)
Wake up my children
(Continues)
Contributed by donquijote82 2014/5/15 - 10:16
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Suttaterra

Suttaterra
[2014]

Album :Suttaterra

Testo e musica di Salvatore Nocera

"La condizione paradossale dei lavoratori delle miniere di zolfo, nel cuore della Sicilia del dopoguerra, costretti a scavare sottoterra per sfamare una famiglia, che non gli bastava mai… per vivere, sepolti con le loro stesse mani… diventa, oggi, la condizione sociale, politica, culturale di chi si convince che per aver concessa la possibilità di vivere una vita dignitosa si è costretti a farsi calpestare e umiliare… calpestando ed umiliando, a loro volta, la propria dignità."
Dal Sito ufficiale
Me patri pi’ campari faciva ‘u surfararu
(Continues)
Contributed by adriana 2014/5/15 - 09:45
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Princes entendez bien

Princes entendez bien
Album: Princes, Entendez Bien ... (1973)

Vorrei contribuire a far comprendere (seppur nei limiti della traduzione) l'apocalisse artistica descritta nei versi della sua poetica. Un'ira di Dio. La Bretagna non fu più la stessa. Personaggio stratosferico Glenmor. Glen (terra) Mor (mare), all'anagrafe Emile Le Scanv (Milig ar Scanv in bretone) nato al solstizio d'estate del 1931. Bardo moderno all'origine del rinnovamento e dell'impegno in difesa dell'identità culturale della sua terra e della lingua, così come Jord Cochevelou (padre di Alan Stivell) lo fu della rinascita (ricostruzione) dell'arpa celtica.

Filosofo, visionario, scrittore, anarchico, censurato, amato a Montparnasse, amico di Léo Ferré (vedi foto), con cui sovente condivide lo stesso furore nel canto, perfino Jacques Brel lo cita in Le Moribond (Adieu l'Emile je t'aimais bien...). Satanesco prete da combattimento, perennemente... (Continues)
Princes, entendez bien, vous germez dans la fumure populace et vous êtes solitaires. Le grain qui se refait à la même terre est damné puis il dégénère.
(Continues)
Contributed by Flavio Poltronieri 2014/5/14 - 22:16
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Tom Paxton: I'm Changing My Name to Chrysler

Tom Paxton: I'm Changing My Name to Chrysler
[1979]
Parole e musica di Tom Paxton.

Una canzone che non starebbe forse male nel percorso sulla Guerra del Lavoro, ma che per pudore - viste le tante tragedie sul lavoro accadute anche in questi giorni, prima fra tutte quella nella miniera di carbone di Soma in Turchia - preferisco proporre come Extra, dato il suo tenore allegro, benchè satirico...

Tom Paxton scrisse “Ho deciso di cambiare il mio nome in Chrysler” nel 1979 quando l’influente businessman Lee Iacocca, entrato l’anno prima in Chrysler dopo essere stato silurato dai vertici Ford, accortosi che stava mandando dal culo l’azienda, chiese ed ottenne dal Congresso (e dal presidente Carter) un prestito da 1 miliardo e mezzo di dollari oltre a lucrose commesse militari. Un sistema mica male per evitare la bancarotta e rilanciare gli affari!

Oggi è il nostro brillante Marchionne ad aver cambiato il nome in Chrysler, e anche lui... (Continues)
Oh the price of gold is rising out of sight,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/14 - 21:21
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Poor Swine

Poor Swine
 ALBUM: Blame It On The Night 
1974

(Kevin Coyne)

( Robert Olver has this "analysis" of the song which I think is really good:"The opening verse describes the funeral procession of 7 miners killed in a mining accident..."pit boots" are the big boots miners wear...members of the procession casting roses while ladies look down from windows and cry...our "poor swine" is the mine owner or boss who is heartsick about what's happened, but is blamed for it. In fact, this is one of my favorite Coyne songs. One of the great things about Kevin is that he often expresses sentiments that no one else does and this is a prime example. We often hear about the discrimination of the upper classes against the lower, but this is the only song I know of that talks about the reverse situation.")
See the red-neck climb the cobbled streets casting roses around
(Continues)
Contributed by Donquijote82 2014/5/14 - 20:23
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The Coal Miner Song

The Coal Miner Song
[2006]
Parole e musica di Jimmy Joe Lee
Nell’album intitolato “Made in America”

Uno struggente lamento del minatore di carbone...
Dedico il brano a tutti i minatori turchi che sono morti, che sono rimasti feriti, che sono sopravvissuti all’immane tragedia verificatasi oggi a Soma in quello che è sicuramente uno dei disastri minerari più gravi di sempre: 250 morti. Tra di loro anche un ragazzino di 15 anni.
Born and raised in a minin' town
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/14 - 19:07

La mine (Complainte de Springhill)

La mine (Complainte de Springhill)
[2009]
Nell’album intitolato “La part du feu”

Una canzone quebecchese dedicata ai molteplici disastri occorsi nelle miniere di carbone di Springhill, contea del Cumberland, Nuova Scozia, Canada. Il primo risale al 1891 (il riferimento preciso della prima strofa) e vi morirono 125 minatori, molti dei quali erano ragazzini di 10/13 anni. Nel 1956 un’esplosione si portò via 39 vite. Ancora nel 1958 - quello cui si riferisce la canzone di Peggy Seeger The Ballad of the Springhill Mine Disaster - le vittime furono 74...

Sembrano cifre di altri tempi, di quando le tecnologie erano povere e le misure di sicurezza non normate... Eppure, all’alba del terzo millennio, in tutto il mondo ogni anno muoiono ancora centinaia di minatori, quasi 250 in un colpo solo, proprio oggi a Soma, in Turchia. Tra di loro anche un ragazzo di 15 anni. Lavoratori e sindacati da tempo denunciavano gravi rischi legati... (Continues)
Jour de courroux, jour mémorable, jour de chagrin, jour de douleur
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/14 - 18:32
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Canto d'amuri

Canto d'amuri
[2014]

Album :Suttaterra

"CANTU D’AMURI: Un canto d’amore… una serenata ad una donna bellissima, un tempo nobile e ricca, adesso schiava, ridotta in miseria, costretta a mendicare, a dare il suo corpo in pasto a cani e porci… la Sicilia, terra maledettamente bella… un patrimonio artistico e naturale inestimabile, saccheggiato con arroganza e disprezzo dal colonizzatore di turno… abbandonato ed umiliato da un popolo tanto generoso, quanto spesso incapace di recuperare nell’animo un briciolo d’amor proprio… un canto di lotta e di riscatto… dedicato a tutti i siciliani che amano la propria terra… in particolare a chi ha avuto il coraggio di gridare fino alla morte… “la mafia è una montagna di merda!”…
Dal sito ufficiale del gruppo
Dintra un palazzu ci sta 'na signura
(Continues)
Contributed by adriana 2014/5/14 - 10:25
Song Itineraries: Mafia and Mafias
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Scendi giù

Scendi giù
[2014]

Album : Al monte



"È legato alla cronaca perché parla di uno che viene pestato in carcere, ma più in generale vuole essere un brano su un'ideale vendetta nei confronti della giustizia, dai secondini ai giudici. Nel nostro sistema uno va in galera perché ha rubato o si fa le pere: con il temine giustizia si perpetua un sistema che mette in galera le classi subalterne".

Intervista
Il detenuto
(Continues)
Contributed by adriana 2014/5/13 - 18:07
Song Itineraries: From World Jails
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When I Win the Lottery

When I Win the Lottery
[1989]
Nell’album intitolato “Key Lime Pie”
Well I lost an eye in Mexico
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/13 - 15:55
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Desert!

Desert!
[1987]
Nell’album intitolato “IX”
Anche in “Alive in Poland” (a Katowice nel 1989) pubblicato poco prima dello scioglimento (la band si è poi ricostituita nel 2008).

Una canzone assolutamente antimilitarista e antinazionalista dalla storica band black/speed metal milanese fondata nel 1980 da Andy Panigada e Dario Carria (morto suicida poco dopo l’uscita di questo disco), con Alberto Contini alla voce.
The army always pretended to take
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/13 - 15:26
Song Itineraries: Deserters
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Rendition

Rendition
2007
Send Away the Tigers

The song "Rendition" concerns the act of extraordinary rendition, which has been described as a global system of human rights violations. The song is partly inspired by the academy award-winning 1982 film Missing starring Jack Lemmon.

Extraordinary rendition or irregular rendition is the apprehension and extrajudicial transfer of a person from one country to another. During the United States war on terror under the administration of President George W. Bush, the term became associated with US practices of abducting and transferring terrorism suspects to countries known to employ torture for the purpose of interrogation. The process has continued under the Barack Obama administration, though new rules have been put in place that claim to prevent torture of abducted individuals; in August 2009, U.S. Attorney General Eric Holder accepted the results of the Special... (Continues)
Rendition, rendition, blame it on the coalition
(Continues)
Contributed by Donquijote82 2014/5/13 - 13:37
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Chain Gang Boun’

Chain Gang Boun’
[1940]
Incisa con il gruppo dei Carolinians in un 78 giri del 1940.
In seguito in alcune collezioni come “Josh White ‎– 1936-1941” (Wolf Records) e “Songs For Political Action - Folk Music And The American Left 1926 – 1953” (Bear Family Records, 1996)
T'was on a Monday
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/13 - 11:01
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(I’m Marching Down) Freedom Road

(I’m Marching Down) Freedom Road
[1942]
Versi del grande poeta afroamericano Langston Hughes.
Musica di Emerson Harper.
Registrata da Josh White (chitarra e voce) nel 1944.
Trovo il brano in un paio di collezioni: “That's Why We're Marching: World War II and the American Folksong Movement” (Smithsonian Folkways Records, 1996) e “Songs For Political Action - Folk Music And The American Left 1926 – 1953” (Bear Family Records, sempre del 1996)

Se per i bianchi di sinistra, come Guthrie e Seeger, la guerra in Europa era una battaglia anti-fascista, una nuova Internazionale e “cantare canzoni di guerra non era poi diverso da cantare canzoni di lavoro”, per gli afroamericani come Josh White (anche lui, non a caso, collaborò strettamente con gli Almanac Singers) la guerra era pure un’occasione per ribadire che se la lotta è comune allora tutti sono uguali, bianchi e neri… “United we stand, divided we fall” sancisce anche la... (Continues)
Hand me my gun, let the bugle blow loud
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/13 - 10:20
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You Better Get Ready

You Better Get Ready
[1942]
Parole e musica di Woody Guthrie.
Conosciuta anche con i titoli alternativi di “Sing On Brother, Sing!” e “The Devil’s Song”.
La canzone fu registrata per la prima volta nel 1944 dagli Union Boys, un “supergruppo” costituito da Burl Ives, Brownie McGhee, Sonny Terry, Tom Glazer e Pete Seeger.
Trovo il brano in un paio di collezioni: “That's Why We're Marching: World War II and the American Folksong Movement” (Smithsonian Folkways Records, 1996) e “Songs For Political Action - Folk Music And The American Left 1926 – 1953” (Bear Family Records, sempre del 1996)

Il nostro menestrello dell’Oklahoma, preoccupato dalla guerra in Europa, incontra in sogno il Diavolo il quale gli dice di non avere indugi, che Hitler ed il nazismo sono peggio assai dell’Inferno e che pure il principe degli Inferi sta dalla parte di chi combatte un simile flagello e, anzi, promette a Guthrie che, una volta... (Continues)
I had a dream the other night.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/13 - 09:39

Rédaction : Goethe et Hitler

Rédaction : Goethe et Hitler
Rédaction : Goethe et Hitler

Chanson française – Rédaction : Goethe et Hitler – Marco Valdo M.I. – 2014
d'après Kaspar Hauser, alias Kurt Tucholsky, « Hitler und Goethe » Ein Schulaufsatz - 1932



Attention, Lucien l'âne mon ami, je viens d'écrire une chanson à partir d'une « rédaction »...

D'une rédaction, Marco Valdo M.I. mon ami, dois-je comprendre que tu retournes à l'école ?

Voyons, Lucien l'âne mon ami, que me chantes-tu là ? Je n'ai aucune intention de retourner à l'école et d'ailleurs, je n'y suis pas retourné. Si tu avais attendu que je termine ma phrase, tu aurais su ce que je voulais vraiment te dire. Je reprends donc : Je viens d'écrire une chanson à partir d'une « rédaction scolaire » (Ein Schulaufsatz), publiée en 1932 par Kurt Tucholsky sous le nom de Kaspar Hauser, renvoyant sans doute au personnage du mystérieux jeune homme, mort un siècle avant et surnommé « l'orphelin... (Continues)
Considérons l'histoire d'Allemagne
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2014/5/12 - 19:28
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Pane prezidente

Pane prezidente
[2006]
Testo e musica di Jaromír Nohavica
Dall'album pubblicato in Internet intitolato "Pražská pálená"
Il testo da qui

Nohavica, come Boris Vian nella sua celeberrima "Le Déserteur", si rivolge al presidente della repubblica per metterlo al corrente della sua condizione di cittadino.
Pane prezidente - ústavní činiteli
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2014/5/12 - 18:25
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House of the Fascist Scum

House of the Fascist Scum
[1989]
Nell’album d’esordio intitolato “On Yer Toez”

Celebre inno antifascista in salsa Punk/Oi! britannica.
Ispirato – com’è ovvio – alla The House of the Rising Sun, versione The Animals.
There is a house in London town
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/12 - 14:42
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Funny Names

Funny Names
[1988]
Scritta da Mick Jones e Don Letts
Nell’album intitolato “Tighten Up, Vol. 88”
A stranger's a friend
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/12 - 14:26

Almanac Singers: The Rifles

Almanac Singers: The Rifles
[giugno 1942]
Scritta da Sis Cunningham.
Sulla melodia de “The Riflemen's Song At Bennington”, canzone del 1770 che celebra una vittoria americana durante la Guerra d’Indipendenza.
Nell’album degli Almanac Singers intitolato “Anti-Fascist Songs Of The Almanac Singers”.

Altra canzone bellicista e patriottarda, contribuita pertanto come Extra.
Eppure, anche qui lo stile degli Almanac Singers non si smentisce: non solo applausi ai fucili americani spianati contro Hitler e Hideki Tōjō, primo ministro e comandante in capo dell’esercito giapponese, ma anche per chi già da due o tre anni aveva imbracciato le armi contro la minaccia nazista, in primis i combattenti partigiani (non ancora i nostri, ma quelli di Cecoslovacchia, Polonia, Olanda, Belgio, Francia, Grecia e Jugoslavia), gli inglesi (i Tommies) e i sovietici (non essendo all’epoca note oltre oceano le porcate che anche questi andavano... (Continues)
Who is that I see coming, advancing row on row.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/12 - 14:07

I'm on My Way

I'm on My Way
[18??]
Gospel di anonimo autore afroamericano
Ad inciderlo per primi furono forse quelli della Carter Family, negli anni 30 del secolo scorso.
Ovviamente la canzone esiste in numerose versioni. E’ ispirata a brani precedenti (come “I'm On My Way to Canaan Land”, o “I'll Journey On”) e ha ispirato brani successivi, come “On My Way” di Louis Armstrong (1958)
Famose anche le versioni offerte da Odetta, Mahalia Jackson e Nina Simone.
Si tratta certamente di un inno sacro che però si riferisce a qualcosa di molto terreno, all’Undeground Railroad, cammino segreto e organizzazione di sostegno che negli precedenti l’abolizione della schiavitù negli USA consentì a molti schiavi neri di fuggire verso gli Stati del nord e la libertà.

[Giugno 1942 - Versione degli Almanc Singers]
Una canzone tradizionale afroamericana, un gospel, ripreso e arrangiato dagli Almanac Singers.
Nel loro album intitolato... (Continues)
A song from "Underground Railroad" days, as sung these days by the Almanac Singers…
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/12 - 13:35
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Side by Side

Side by Side
[Febbraio 1942]
Parole di Arthur Stern.
Sulla melodia di un canto tradizionale di marinai.
La prima incisione è degli Almanac Singers (Bess Hawes, Pete Seeger, Millard Lampell, Woody Guthrie, Arthur Stern, Sis Cunningham) nel disco intitolato Dear Mr. President registrato nel febbraio del 1942.

Canzone del “Why We Fight”…
There stood a house upon the hill…
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/12 - 12:02
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The Sinking of the Reuben James

The Sinking of the Reuben James
[1941]
Parole e musica di Woody Guthrie, con Millard Lampell.
La prima incisione è degli Almanac Singers (Bess Hawes, Pete Seeger, Millard Lampell, Woody Guthrie, Arthur Stern, Sis Cunningham) nel disco intitolato Dear Mr. President registrato nel febbraio del 1942.

Questa canzone invece provo a proporla come CCG a tutti gli effetti perchè, pur essendo tratta dal disco interventista “Dear Mr. President”, non è “patriottarda”, piuttosto sgomenta, di fronte ad uno degli episodi che accelerarono l’intervento degli USA nella guerra in Europa, prima ancora però dell’attacco giapponese a Pearl Harbor.
A partire dal marzo del 1941 gli Stati Uniti cominciarono a preoccuparsi seriamente di quel che stava accadendo nel cuore dell’Europa e anche in Manciuria e nel Pacifico. Roosevelt si convinse di dover aiutare pesantemente chi combatteva contro Germania e Giappone. 50 miliardi di dollari di aiuti... (Continues)
Have you heard of a ship called the good Reuben James
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/12 - 11:44
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The Almanac Singers: Dear Mr. President

The Almanac Singers: Dear Mr. President
[Febbraio 1942]
Parole di Pete Seeger
Musica degli Almanac Singers (Bess Hawes, Pete Seeger, Millard Lampell, Woody Guthrie, Arthur Stern, Sis Cunningham)

Propongo questa canzone tra gli Extra per pura cautela, perché si tratta – a differenza di canzoni precedenti degli Almanac Singers, soprattutto quelle tratte da “Songs for John Doe”, album d’esordio emblema dell’“isolazionismo” - di un brano in appoggio all’intervento USA nella guerra in Europa.
Fino alla primavera del 1941 gli USA restarono piuttosto indifferenti a quel che succedeva in Europa. Poi, a marzo, Roosevelt fece approvare il cosiddetto “Land-Lease Act” attraverso cui aiutare finanziariamente gli Stati la cui difesa era considerata strategica per l’America, e cioè non solo la Gran Bretagna ma anche la Francia, l’Unione Sovietica e la Cina (vennero erogati più di 50 miliardi di dollari di aiuti). La reazione tedesca e italiana,... (Continues)
Dear Mr. President, I sat me down
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/12 - 10:38
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Malamor

Malamor
[2014]

Album : Al monte

"I personaggi sono esemplari, c'è l'Imperatore, il Carcerato, il Dio, il Popolo, il Militare e io li affronto con volontà chirurgica cercando la vera essenza, la nudità dell'uomo di fronte allo sconosciuto e alle stelle. È questo lo scatto che volevo fare anch'io, come persona, e credo di aver fatto consegnandolo a queste nove canzoni"

Intervista
Qui si nasce senza fiato e già la prima punizione
(Continues)
2014/5/12 - 10:15
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Grida forte la val Susa

Popolo No TAV
Grida forte la val Susa
Grida forte la val Susa
(Continues)
Contributed by adriana 2014/5/12 - 07:45
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Union Maid

Union Maid
[1940]
Parole di Woody Guthrie
Sulla tema del “Fröhlicher Landmann von der Arbeit zurückkehrend” di Robert Schumann (dall’ “Album für die Jugend”, Op. 68, n. 10, anno 1848)
Il ritornello è invece tratto dalla popolare “Red Wing”, scritta nel 1907 da Kerry Mills e Thurland Chattaway.

Una canzone scritta da Guthrie per il Partito comunista di Oklahoma City, ma dalla prospettiva, abbastanza insolita per l’epoca, di un’attivista femmina, e pure piuttosto determinata...
Incisa per la prima volta dagli Almanac Singers nel 1941. Ripresa in seguito molte volte da Pete Seeger e in dischi di tributo a Woody Guthrie.
Anche nella colonna sonora del film “Bound For Glory” [Questa terra è la mia terra] diretto da Hal Ashby nel 1976.

Non vorrei sbagliarmi, ma ci si sono cimentati pure i nostri Stormy Six e Luca Barbarossa.
There once was a union maid, she never was afraid
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/11 - 22:48
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Al di là del confine

Al di là del confine
[2003]
Parole e musica di Luigi Grechi.
Nell’album intitolato “Pastore di nuvole”
Siamo vecchi della vita
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/11 - 21:01
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Die Gefangenen

Die Gefangenen
Die Gefangenen

Kurt Tucholsky - 1931
Theobald Tiger in Die Weltbühne, 14.04.1931, Nr. 15, S. 534
Hörst du sie schlucken, Herrgott?
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2014/5/11 - 19:45
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Accusato di libertà

Accusato di libertà
[1976]
Parole e musica di Luigi Grechi, nome d'arte di Luigi De Gregori (Padova, 3 aprile 1944), cantautore e chitarrista italiano, fratello del più famoso Francesco.
La canzone che dà il titolo al suo album d’esordio.
Quando mi verrete a cercare
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/11 - 17:05
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Il bandito e il campione

Il bandito e il campione
[1990]
Parole e musica di Luigi Grechi, nome d'arte di Luigi De Gregori (Padova, 3 aprile 1944), cantautore e chitarrista italiano, fratello del più famoso Francesco.
La prima versione della canzone sta in una musicassetta autoprodotta di Luigi Grechi intitolata “Azzardo”, risalente al 1990 e mai pubblicata da qualche casa discografica.
La canzone divenne famosa tre anni più tardi quando il fratello la inserì in apertura dell’omonimo album registrato live a Reggio Calabria nell’agosto del 1993.

Canzone che racconta del rapporto tra Sante Pollastri (1899-1979), detto Pollastro, fuorilegge, omicida ed anarchico, e Costante Girardengo (1893-1978), campione ciclistico. Entrambi nati a Novi Ligure, entrambi figli di contadini poverissimi, si frequentarono - anche se non furono mai veri e propri amici, vista anche la differenza d’età - perché legati dalla passione comune per la bicicletta,... (Continues)
Due ragazzi del borgo cresciuti troppo in fretta
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/11 - 16:50
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Sentii cume la vusa la sirena

Sentii cume la vusa la sirena
[1958]
Parole di Dario Fo
Musica di Fiorenzo Carpi (1918-1997), pianista e compositore.
Prima interpretazione di Ornella Vanoni nel 1958 nell’EP “Le canzoni della malavita”

Una canzone bellissima che, come Hanno ammazzato il Mario, racconta di malavita, di perdenti, di ribellione, d’inconformità e di repressione.
Secondo me, ci sta. Poi, fate voi, o perfidi Admins. Ma non fosse altro per la sua bellezza, merita almeno un Extra (anche se ormai la categoria mi pare un po’ abusata, pure dal sottoscritto)
Sentii cume la vusa la sirena
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/11 - 15:07
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Hanno ammazzato il Mario

Hanno ammazzato il Mario
[1959]
Parole di Dario Fo
Musica di Fiorenzo Carpi (1918-1997), pianista e compositore.
Prima interpretazione di Ornella Vanoni nel 1959 ne “Le canzoni della malavita, vol.2”

Una canzone enigmatica perchè il protagonista è solo apparentemente un abile ladro di biciclette. Perchè se no a dargli la caccia sarebbe addirittura il questore, che gliel’ha giurata per via di tutte le volte che gli è sfuggito? Perchè il Mario per sfuggire alla cattura fa eplodere una granata che uccide il poliziotto? Per il furto dell’ennesima bicicletta? No di certo! Perchè fuggendo, sempre il bicicletta, non viene inseguito ed ucciso dagli altri poliziotti sicuramente presenti sulla scena ma da un cecchino che gli spara in testa appostato sul tram che va all’Ortica?

Domande che si era posto anche Carlo Oliva (1943-2012), scrittore, saggista, conduttore radiofonico e giornalista milanese in questo suo scritto... (Continues)
Hanno ammazzato il Mario in bicicletta
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/11 - 14:39
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Como un dolor de muelas

Como un dolor de muelas
[2002]

Album: Dímelo en la Calle

Por Joaquín Sabina y El Subcomandante Marcos.

Carta del Sub:

Ejército Zapatista de Liberación Nacional 18 de Octubre de 1996 (como a las no sé cuántas de la madrugada)

A: Joaquín Sabina
Planeta Tierra

De: Subcomandante Insurgente Marcos CCRI-CG del EZLNMontañas del Sureste Mexicano, Chiapas México

Don Sabina:

Yo sé que le parecerá extraño que le escriba, pero resulta que me duele la muela y, según acabo de leer, usted camina ahora por estas tierras que, mientras no acaben por venderlas también, siguen siendo mexicanas. Entonces pensé yo que, aprovechando que me duele la muela y que usted camina ahora bajo estos cielos, pudiera yo escribirle y saludarlo e invitarlo a echarse un “palomazo” con el Sup (a larga distancia, se entiende). ¿Qué dice usted? ¿Cómo? ¿Que qué tiene que ver el dolor de muela con el “palomazo”? Bueno, tiene usted razón, debo explicarle... (Continues)
Como si llegaran a buen puerto mis ansias,
(Continues)
Contributed by adriana 2014/5/11 - 13:50
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The Lee Shore

The Lee Shore
Era un bel po' che volevo aggiungere questo brano. E' sicuramente uno dei più bei pezzi mai composti da David Crosby, scritto nel periodo e con lo stesso spirito di "Almost Cut My Hair" e "Wooden Ships".

Cercherò di essere breve e schematico, altrimenti rischio di annoiare. Perchè proporlo tra le canzoni contro la guerra? Perchè, nonostante qualcuno nel tempo possa averlo inteso come un brano d'amore (anche per il solito "you", che vuol dire "tu", ma anche "voi"), è invece una manifestazione del disagio che provocavano le pressantissime campagne per l'arruolamento nell'esercito nel periodo della guerra del Vietnam in chi invece era profondamente contro la Guerra (rif. Almost Cut My Hair) e, contemporaneamente, della ricerca di una via di fuga, qui rappresentata da una mitica isola sperduta in mezzo al mar dei Caraibi (rif. "Wooden Ships" - fuga sulle navi di legno).

I riferimenti alla... (Continues)
Wheel gull spin and glide…
(Continues)
Contributed by Enrico 2014/5/11 - 12:22
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Hobo's Lullaby

Hobo's Lullaby
[Primi anni 40]
Parole e musica di Goebel Leon Reeves (1899-1959), folkisinger texano.
Come sappiamo Woody Guthrie incise in vita un solo LP in studio, “Dust Bowl Ballads” del 1940.
La stragrande maggioranza delle sue canzoni si trovano in registrazione radiofoniche e in dischi compilativi successivi.
“Hobo's Lullaby” - che viene spesso erroneamente datata al 1961, cosa impossibile visto che l’autore Goebel Reeves era morto due anni prima - la troviamo nelle registrazioni effettuate da Moses "Moe" Asch nel 1944 e 1945, poi confluite in “This Land Is Your Land, The Asch Recordings, Vol.1” pubblicato dalla Smithsonian Folkways Records nel 1997.

Interpretata anche da Cisco Houston e da Pete Seeger e in seguito da The Kingston Trio, Arlo Guthrie, Utah Phillips, Jack Elliott ed Emmylou Harris.

L’attore David Carradine, nei panni proprio di Woody Guthrie, la interpreta lui stesso nel film “Bound For Glory” [Questa terra è la mia terra] diretto da Hal Ashby nel 1976.
Go to sleep you weary hobo
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/11 - 11:05
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Il faisait si beau ce matin

Il faisait si beau ce matin
Poesia di Louis Aragon
Musica di Jean-Paul Marchand

Nell'album "Ogeret chante Aragon" del 1967
Mais dans la maison tiède et douce
(Continues)
2014/5/10 - 23:24




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