Version française - CHANSON DES FUSIBLES – Marco Valdo M.I. – 2014
Chanson allemande – Der Zündschnüre-Song – Franz-Josef Degenhardt – 1972
« Zündschnüre » est avant tout le titre d'un récit – je crois autobiographique - de Degenhardt (1973), situé dans sa région natale de la Ruhr pendant les dernières année de la guerre, de la description de la vie quotidienne et des aventures de quelques enfants de familles ouvriers et antinazis, dont les pères ont fini tués ou en camp de concentration, qui participent à leur manière, souvent amusante, à la résistance contre le régime…
[...]
"Di base farò in Italia lo stesso show che faccio in Brasile, è il mio brazilian show, con qualche piccola eccezione".
Eccezione? Per quale ragione?
"Beh, per esempio nell'utlimo disco c'è un pezzo che per me è molto importante, ma forse non è del tutto adatto a un concerto italiano. È il pezzo che si intitola Um comunista, dedicato alla storia di Carlos Marighella, un combattente ucciso dalla dittaura militare. Quando la canto in Brasile ci sono reazioni molto forti, la gente canta il ritornello, appalude, urla il nome di Marighella, è un pezzo che piace e il pubblico rispetta la storia che racconto, anche i giovani, trovano commovente raccontare di un comunista che guardava verso un sogno. Io non sono mai stato violento, ma quella storia mi piaceva, nel pezzo ci sono tutte le contraddizioni del caso, non l'ho mai incontrato e non sono mai stato vicino... (Continues)
L'intonazione e le parole, sono nei ricordi della mia infanzia,trascorsi in Lombardia,di cui conoscevo il dialetto.
Questi riemergono con l'età avanzata con un velo di nostalgia per qui canti ormai lontani nel passato, rievocarli è come ritornare bambini di allora, o com'eravamo chiamati ' GNARI '.
Ballissima! Mi piacerebbe poterla ascoltare...
Penso che di questo Tonino Zurlo dovrebbero esserci molte più canzoni sulle CCG...
Grazie Flavio per averla contribuita!
E bisogna pure ricordare che in occidente Wysocki è stato ingnorato, trattato come un fenomeno da baracone, allora c'era neccesità di vendere i dischi dei Beatels , poco è cambiato da 40 anni a sta parte, anzi , e peggio
E' vero che Vysotskij in occidente non è molto conosciuto, però affermare che è stato ignorato mi sembra una esagerazione se perfino in Italia ben tre libri parlano di lui, in due CDs le meravigliose traduzioni di Sergio Sacchi sono cantate da Finardi, Ligabue, Capossela Guccini, Branduardi...grazie ai lodevoli amici del Club Tenco
ed è pure in commercio un DVD con un omaggio di Sentieri Selvaggi diretti da Carlo Boccadoro (sempre con Finardi al canto)e non vorrei tralasciare le bellissime interpretazioni (e traduzioni) del caro amico Alesssio Lega che si trovano su Youtube. Certo il personaggio ha goduto di un boicottaggio totale quand'era in vita, ma esiste pure un video dell'allora corrispondente RAI a Mosca...Essendo in possesso del materiale a riguardo posso affermare comunque che in Germania e soprattutto in Francia è stato tributato meno che qui (pur essendo la patria della sua consorte... (Continues)
-anche Huenchullán, Curimón, Manquilef, Callfull, Callupán, Quilapaiun (che stranamente non ho visto riportato nel testo in spagnolo qui sopra)e Pailahuán sono tutti dei capi indios che lottarono aspramente contro i conquistatori spagnoli
- lo "chamal" per la precisione è un mantello indio.
Flavio Poltronieri
Flavio Poltronieri 2014/4/15 - 19:01
Volevo anche precisare che la parola "Arauco" equivale sia a "Cile" che ad "Indio".
Bellissimo pezzo resistente. Grandissimo Claudio Lolli e grandissimi i fratelli Severini.
P.S. Non è "un miracolo assurdo e in vita l'amore/e di tutti quei fiori il più bello eri tu era noi" ma "un miracolo assurdo che invita all'amore/e di tutti quei fiori il più bello eri tu,era Nori".