d'après la version italienne de Riccardo Venturi d'une Chanson allemande – Frühling auf dem Mont Klamott – Wolf Biermann – 1967/1968
Chausseestraße 131 a été le premier album enregistré de Wolf Biermann et a une histoire légendaire : puisque Biermann était banni dans la DDR (République Démocratique Allemande), et donc avait reçu l'interdiction officielle de publier ses chansons, enregistrées dans un studio improvisé dans son appartement. Avec l'aide de quelques amis et de sa mère, il avait réussi à se procurer des appareillages dont un microphone de haute qualité et un enregistreur de studio importé en contrebande de l'Allemagne occidentale, de façon à pouvoir enregistrer ses chansons. L'histoire rapporte même que le microphone était même de qualité trop bonne. Et tellement sensible que pendant que Biermann enregistrait, il captait aussi les bruits de la rue, les automobiles qui passaient... (Continues)
Se ti riferisci alla "ë" di Алëша, non si tratta di un accento, ma di una specifica lettera dell'alfabeto cirillico. Praticamente, la "e" normale, senza dieresi sopra, si legge "ie" in posizione tonica, e in vari modi tendenti a una "i" indistinta in posizione atona. Con la dieresi sopra, invece, si legge "io" in posizione tonica (da cui "Alioscia", "Alyosha", "Aliocha" a seconda delle trascrizioni); peraltro, la "ë" in russo attrae sempre su di sé l'accento, quindi è sempre tonica. In realtà te l'ho messa semplice, la pronuncia russa è parecchio complessa e le parole hanno accento variabile senza che l'ortografia ufficiale lo segni mai; il problema è che dalla posizione dell'accento, cioè da come si pronuncia la vocale tonica, dipende la pronuncia di tutte le restanti vocali atone. Per cui, all'interno di una stessa parola, la pronuncia cambia a seconda dello spostamento dell'accento (ad... (Continues)
Ehhhh, già!?! Prima devo guardarmi dalle traslitterazioni crucche, adesso da quelle franciose... Mica posso fare la guerra a tutti, io! Allora mi devi fare anche un decalogo anti-francioso, perchè se poi mi chiami Bernadette Soubirous finisce che bestemmio la Madonna e non va niente bene...
Prima di tutto, se diventi Bernadette Soubirous devi imparare a bestemmiare in dialetto guascone dell'occitano, che era la lingua che la fanciulla parlava; la madonna le apparve dicendole Que sòc, ès l'inmaculada councepciòu, con il tipico anticipo relativo della frase affermativa (caratteristica dei dialetti occitani guasconi). Poi ti invito a considerare la considerazione estrema che ti riservo rompendoti i coglioni fino all'inverosimile, e divertendomi come una biscia; comunque non temere, ti farò anche un decalogo anti-francioso, sennò non vorrei che mi scrivi "Poutine" e "Poussy Raïote". Salud!
Allora ti faccio notare una russificazione di un nome proprio francese: sulla pagina dove ho reperito la biografia (tradotta in inglese dal russo) del nostro Alëša c'è scritto che è sepolto a "Сен-Женевье-де-Буа", trascritto "Sen. Genevieve de Bua" (hi-hi-hi!)...
Ma la cosa veramente buffa è il fatto che il tizio in questione, come riporta la Wikipedia russa, la lingua di Puszkin (trascrizione polacchizzata)la parlava assai modestamente, visto che trascorse in Russia solo quattro anni da giovane. Chissà poi se la scriveva, ah, ah...
E la traduzione francese è molto "sui generis", credo, perché in caso della parola "блузa", parlerei piuttosto di una camicia, che di una carpa ; D
Già, ha ragione Krzyś: mi sa che il traduttore francese del video (a parte scrivere "maintenent" per "maintenant") qui ha preso un bell'abbaglio: с брынзой за блузой vuol dire "con del formaggio nel giubbotto" (o meglio, direi: "in tasca nel giubbotto", visto che la preposizione за qui significa piuttosto "dietro"). Se poi nella blusa ci aveva anche qualche carpa non è dato saperlo...
Comunque ne approfitto per dire che il formaggio in questione, quello che in rumeno si chiama brânză (e che in Romania, peraltro, è il termine generico per "formaggio"), ha una parola che probabilmente è una delle rarissime e antichissime sopravvivenze della lingua dei Daci.
Beh, la traduzione francese è fatta male ma per quanto riguarda la carpa ci ho messo del mio, visto che dopo c'era l'aringa... Ho sbagliato, sono stato indotto in errore, e allora adesso cosa volete fare? Prendermi tutti a pesci in faccia?!?
Santa Bernarda Sobirova della Bua (molto mortificata) 2014/3/4 - 18:53
Ma, scusatemi, la Madonna davanti alla Bernarda esclama soccia come Bersani, e i Rumeni mangiano lo Sbrinz come gli Svizzeri? Ma questa è la globalizzazione!
Je ne sais pas qui est le traducteur en langue française, mais je peux dire deux choses :
le texte français doit avoir été écrit soit par un martien qui aurait trop bu, soit par un automate...
En l'occurrence, je pencherais pour le premier...
Entendons-nous bien je ne me prononce absolument pas sur le contenu et encore moins sur des notions d'ichtyologie élémentaire et moins encore, sur les liaisons scabreuses que certaines personnes ont pu avoir dans des grottes pyrénéennes...
Questa canzone è un adattamento di una tradizionale romaní, ad opera nel 1920 di un musicista del clan Dimitrievich, Ivan. Fece pure parte della colonna sonora di “Anastasia”, film diretto nel 1956 da Anatole Litvak e interpretato da Yul Brynner e Ingrid Bergman…
La foto di Brynner che volevo proporre era un’altra (questa) ma va bene lo stesso… Quella che è venuta fuori denuncia solo il mio amore per “Il mondo dei robot” (“Westworld”), thriller, sci-fi distopico diretto con le sue mani nel 1973 da Michael Crichton, più famoso come scrittore e sceneggiatore... Se vi capita, godetevelo... Meno riuscito il sequel, "Futureworld" di Richard T. Heffron (1976), con Peter Fonda...
Přeložil G. Žalud
Vyňato z nezabavených básní J. Heine-ho.
Bylo to roku 1844, kdy všichni myslící a cítící lidé střední Evropy musili býti otřeseni ve své víře v stávající hospodářský řád hrozným výkřikem bídy, jímž v jejich sluch zavzněly bouře tkalců v pruském Slezsku i jinde. Mzda tkalců při zavádění nových strojů stlačena do té míry, že při nejvyšším uskrovnění nemohla více stačit na živobytí. Nouze a hlad i nemoce je provázející, jež byly denním údělem textilních dělníků, posléze veštvaly strádající a pomoci nenacházející lid v divoké povstání; to ovšem bylo pruským vojskem krvavě zduseno a královskými soudy bezpříkladně krutě ukončeno. Veřejná moc zjednala pořádek, vykonala svoji povinnost ... A kdož více se staral o beznadějnou a zoufalou bídu klesajících pracovníků? A z této chmurné nálady, která musila za tak smutných výsledků pronikati dušemi lidí, jichž srdce nebylo pohlceno žaludkem, vytryskla mocnou silou Heine-ova uvedená báseň.
Tämä sleesialaisten kankurien kapinasta kertova Heinrich Heinen runo julkaistiin alun perin 10.7.1844 Pariisissa ilmestyneessä saksankielisessä viikkolehdessä nimeltä Vorwärts!, tuolloin nelisäkeisenä ja nimellä Die armen Weber (Köyhät kankurit / Kankuriparat). Nykyisin tunnetulla nimellään Die schlesischen Weber (Sleesian kankurit) ja viisisäkeisenä runo ilmestyi lentolehtisissä vasta pari vuotta myöhemmin. Hilja Pärssinen suomensi runon salanimellä Hilja Liinamaa, ja se ilmestyi vuonna 1910 julkaistussa teoksessa Heinrich Heine: Aikarunoja.