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Benvenuti nel ghetto

Antiwar Songs Blog
Benvenuti nel ghetto
“Eppure – chissà – là dove qualcuno resiste senza speranza, è forse là che inizia la storia umana, come la chiamiamo, e la bellezza dell’uomo.” Yannis Ritsos / Γιάννης Ρίτσος, frammento da “Ελένη”, 1970. Tra l’aprile e il maggio del 1943 gli ebrei del ghetto di Varsavia — uomini e donne, vecchi e bambini — […]
Antiwar Songs Staff 2014-03-24 10:29:00
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Dangerous Night

Dangerous Night
Album: Croz (2014)
Written by David Crosby and James Raymond

Dal nuovo album solista (il quarto - a distanza di vent'anni dall'ultimo...) del grande David Crosby, ecco una canzone scritta a quattro mani con James Raymond, il figlio dato in adozione e ritrovato trent'anni dopo...


We heard a line in the song "Dangerous Night." I want to believe I can pass happy to my child, but the truth gets lost and the system runs wild.

CROSBY: Yeah, and the two lines before it are: I try to write Buddha and it comes out guns. I vote for peace and the blood still runs.

So what are these lines about? Is this about what you - the legacy you want to leave to your kids?

CROSBY: Yes. And I worry a great deal about the world we're handing them. Our government is broken. Our democracy is broken. Other people own our government now. Yes, I am worried.
from Serve the song
Now some small parts seem right scattered here and there
(Continues)
2014/3/14 - 17:25
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װער עס האָט אין בלאַט געלעזן

Anonymous
װער עס האָט אין בלאַט געלעזן
Ver es hot in blat gelezn
[Fine 800]
Canzone raccolta negli anni 50, da qualche parte negli USA, da Ruth Rubin, folksinger ed etnomusicologa ebrea americana di origine russa.
L’interprete era un vecchio mendicante cieco, un immigrato ebreo originario di Vilnius, Lituania.
La registrazione è inclusa nel disco intitolato “Jewish Life: The Old Country”, pubblicato nel 1958 dalla Folkways Records.
Il testo in caratteri ebraici è presente nel libretto del disco (pag. 11).
Per quanto riguarda quello in caratteri latini, la versione presente su YouTube e quella nel libretto del disco differiscono un poco, ma mi pare che superino entrambe il controllo “anti-francioso” suggeritomi da Riccardo.

La canzone si riferisce ad uno dei tanti pogrom antisemiti che ebbero luogo nell’impero zarista nel corso dell’800. Ad Odessa, in particolare, i pogrom furono molto frequenti. I primi – nel 1821 e 1859... (Continues)
װער עס האָט אין בלאַט געלעזן
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/3/14 - 10:09

Joachim Ringelnatz: Das Parlament

Joachim Ringelnatz: Das Parlament
[1928]
Versi di Joachim Ringelnatz, nella raccolta intitolata “Allerdings. Gedichte” pubblicata nel 1928.
Musica per mezza voce e pianoforte (2009) di Gary Bachlund, compositore e cantante d’opera che vive tra Germania e USA.

Che sia porcellum o mattarellum o italicum, che sia proporzionale o maggioritario, corretto o con latte, uninominale secco o umido, a turno doppio o quadruplo carpiato, con premio o con nota sul registro…
Im Parlament geht's zu.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/3/13 - 14:48

Ein Taschenkrebs und ein Känguruh

Ein Taschenkrebs und ein Känguruh
[1912]
Versi di Joachim Ringelnatz, nella raccolta intitolata “Die Schnupftabaksdose. Stumpfsinn in Versen und Bildern” pubblicata nel 1912.
Musica per mezza voce e pianoforte (2009) di Gary Bachlund, compositore e cantante d’opera che vive tra Germania e USA.
Ein Taschenkrebs und ein Känguruh,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/3/13 - 14:21
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Pogrom

Pogrom
Versi di Alfred Henschke, in arte Klabund, nella raccolta intitolata “Die Harfenjule” pubblicata nel 1927.
Musica di Gary Bachlund, compositore e cantante d’opera che vive tra Germania e USA.

I pogrom antisemiti furono molto frequenti in Russia tra la fine dell’800 e l’inizio del 900, sia durante l’impero zarista che nel corso e dopo la Rivoluzione del 1917…
Una poesia questa tristemente premonitrice di ciò che sarebbe accaduto in seguito, quando dai pogrom (“погром”, devastazione) si passò alla Shoah (“השואה”, catastrofe, distruzione)…
Am Sonntag fällt ein kleines Wort im Dom,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/3/13 - 10:39
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Ballade des Vergessens

Ballade des Vergessens
[1925]
Versi di Alfred Henschke (1890–1928), meglio conosciuto con lo pseudonimo di Klabund, scrittore tedesco.
Nella raccolta “Die Harfenjule”, pubblicata nel 1927, poco prima della prematura morte.
Musica di Hanns Eisler
Interpretata da Ernst Busch nel disco dell’Aurora-Schallplatten intitolato “Erich Mühsam / Klabund Zeit-, Leid-, Streitgedichte” del 1966, rieditato nel 1972.



Invettiva contro il revanscismo diffusissimo nella Germania tra le due guerre, sentimento che avrebbe pesantemente contribuito all’affermazione del nazionalsocialismo… Klabund morì giovanissimo nel 1928, a causa delle tubercolosi contratta da bambino, ma aveva già chiaramente capito i futuri sviluppi… Chissà cosa avrebbe scritto se fosse stato vivo nel 1933!
Lo pseudonimo Klabund con cui Alfred Henschke si firmava significa “spirito vagabondo”, dalla fusione di “Klabautermann”, lo spirito protettore delle... (Continues)
In den Lüften schreien die Geier schon
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/3/13 - 09:58
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Lettera da Sant'Anna di Stazzema

Lettera da Sant'Anna di Stazzema
2013
Così canterò tra vent'anni

testo trascritto dal video

Sulla strage di Sant'Anna si veda Sant'Anna di Stazzema
Anche stamattina c'è il sole
(Continues)
Contributed by donquijote82 2014/3/12 - 15:23

Si estirem tots, ella caurà…

Antiwar Songs Blog
Si estirem tots, ella caurà…
Da oggi L’estaca è una delle canzoni fondamentali di questo sito: una canzone che non cessa ancora oggi di essere una delle principali canzoni di libertà del mondo: nata nella Spagna oppressa dal Franchismo, ha attraversato i regimi di qualsiasi (finto) “colore”, dalla Polonia fino alla rivolta tunisina e alla Russia dello “zar” Putin. Composta […]
Antiwar Songs Staff 2014-03-12 11:54:00
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Venezia 1948

Venezia 1948
2014
Una storia di mare e di sangue

Natale 1963. Vincenza (Vizze) Buliumbassich, la mia bisnonna, consegna al maggiore dei suoi figli le sue memorie, scritte in veneto, su un quaderno comune. Le importanti testimonianze sono poi state consegnate a mio padre, che, a sua volta, le ha passate a me, qualche anno fa. Parole di mare e di sangue, scritte senza nessuna pretesa letteraria e dunque perfette e ardenti nella volontà di preservare una storia di famiglia. Una storia insieme particolarissima e comune, come tutte le storie della gente povera. Una storia di mare e di sangue è stata ispirata e guidata da quel quaderno; è un omaggio a quella grazia preziosa e involontaria. La scrittura e la composizione di Una storia di mare e di sangue mi ha accompagnato per tanti anni. Con il mio violino sempre in spalla, sono tornato in tutti i luoghi dove la mia famiglia ha vissuto: ho studiato tradizioni... (Continues)
Non c'è stato un eroe
(Continues)
Contributed by donquijote82 2014/3/12 - 10:30
Song Itineraries: Exiles and exilees
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Tränen des Vaterlandes / Anno 1636

Tränen des Vaterlandes / Anno 1636
[1636]
Versi di Andreas Gryphius (1616-1664), poeta e drammaturgo tedesco nato e vissuto a Glogau, in Bassa Slesia (oggi Głogów, Polonia).
Musica di Jacques-Louis Monod (1927-), pianista, compositore e direttore d’orchestra franco-americano, nel suo “Cantus contra Cantum IV” per coro misto, sackbuts (dal francese “saqueboute”, un antico trombone a tiro) e tromboni.

Un sonetto bellissimo e terribile che in quattro pennellate descrive tutta la morte e la distruzione, esteriore ed interiore, causata dalla tremenda guerra dei 30 anni che dilaniò l’Europa nella prima metà del XVII secolo (dal 1618 al 1648) e che accompagnò l’autore dalla più tenera infanzia fino all’età adulta.
Alla fine del conflitto, nel solo Impero germanico la popolazione si era ridotta di 3/4 milioni, con un calo demografico del 15/20 per cento...
Wir sind doch nunmehr ganz, ja mehr den ganz verheeret!
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/3/11 - 22:18
The page of L'estaca has been thoroughfully reshaped and upgraded. A great number of versions and translations into various languages accumulated in this most important page, and many others probably exist; so, it was decided to reshape it conveniently, also by including all the videos available of the various versions. Starting from today, the song is included in the Basic songs of this website: a song that is still now one of the world's main songs of freedom: composed in the Spain oppressed by Franco, it has gone through regimes and dictatorships of any (false) “colour”, from Poland up to the Tunisian revolution and “tsar” Putin's Russia. Just from Russia can we listen to what is, in our opinion, the most impressive document and the most precise witness of the libertarian nature of this song: the Russian version, by the Gruppa Arkadiy Kots, being sung by people arrested by the Police, inside a prison van. A video that is also a symbol.
Riccardo Venturi 2014/3/11 - 20:30

سبعة أسباب تكفي لأموت

سبعة أسباب تكفي لأموت
Sono gli ultimi versi scritti da Hashem Shabani prima di affrontare il patibolo.
Testo dal sito del quotidiano internazionale in lingua araba Asharq Al-Awsat
لسبعة أيام وهم يصرخون بي:
(Continues)
Contributed by L.L. 2014/3/11 - 17:48
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Dressur

Dressur
[1921]
Parole di Walter Mehring (1896-1981), autore per il cabaret, poeta e scrittore.
Musica di Friedrich Hollaender
Canzone presentata al “Wilde Bühne”, il cabaret politico-letterario allestito nel seminterrato del Theater des Westens di cui fu protagonista l’attrice Trude Hesterberg (1892-1967).

Ritrovo infatti il brano interpretato, dopo la fine della guerra, proprio dalla Hesterberg – insieme alla collega Ursula Herking (1912-1974) – in un EP intitolato “Das Kabarett”.
Ripresa da Gisela May in un suo disco del 1974 intitolato “Hoppla Wir Leben”.

Walter Mehring (1896-1981) fu uno dei più importanti autori satirici durante gli anni della Repubblica di Weimar. Prolifico scrittore per il cabaret, per tutti gli anni 20 pubblicò pure frequenti e taglientissime poesie e prose sul settimanale di politica ed arte “Die Weltbühne” diretto da Kurt Tucholsky prima e infine da Carl von Ossietzky.... (Continues)
Der Zirkus herrscht! Der Weltquatsch ist beendigt!
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/3/11 - 14:27
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Trenes para el cielo

Trenes para el cielo
(2004)

Sono passati dieci anni dai terribili attentati dell'11 marzo 2004 alla stazione di Atocha a Madrid. Vedi anche Jueves e Venite a vedere.
Sonó el despertador y estaba por llegar la pesadilla
(Continues)
2014/3/11 - 13:29
Song Itineraries: Trains
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Sé que vénen pels camins

Sé que vénen  pels camins
[1968]
Parole di Joan Soler i Amigó
Musica di Jaume Arnella
Singolo del 1968, facciata B di És ara, amics, és ara, quando ancora non si era conclusa l’esperienza del Grup de Folk e intanto Arnella cominciava la sua carriera solista collaborando con lo scrittore e ricercatore di cultura popolare Joan Soler i Amigó.
Canzone poi ripresa nella raccolta “Cap i cua” pubblicata nel 2005.
Sé que vénen pels camins
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/3/11 - 09:13
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És ara, amics, és ara

És ara, amics, és ara
[1968]
Parole di Joan Soler i Amigó
Musica di Jaume Arnella
Singolo del 1968, quando ancora non si era conclusa l’esperienza del Grup de Folk e intanto Arnella cominciava la sua carriera solista collaborando con lo scrittore e ricercatore di cultura popolare Joan Soler i Amigó.
Canzone poi ripresa nella raccolta “Cap i cua” pubblicata nel 2005.
Quan per mi sigui la terra
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/3/11 - 09:08
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Complantes

Complantes
[1968]
Parole di Joan Soler i Amigó
Musica di Jaume Arnella
Singolo del 1968, quando ancora non si era conclusa l’esperienza del Grup de Folk e intanto Arnella cominciava la sua carriera solista collaborando con lo scrittore e ricercatore di cultura popolare Joan Soler i Amigó.
Canzone poi ripresa nella raccolta “Cap i cua” pubblicata nel 2005.
Quan vaig anar-me fent gran,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/3/11 - 09:02
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Un home mor en mi

Un home mor en mi
[1968]
Parole di Joan Soler i Amigó
Musica di Jaume Arnella
Singolo del 1968, quando ancora non si era conclusa l’esperienza del Grup de Folk e intanto Arnella cominciava la sua carriera solista collaborando con lo scrittore e ricercatore di cultura popolare Joan Soler i Amigó.
Canzone poi ripresa nella raccolta “Cap i cua” pubblicata nel 2005.
Un home mor en mi,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/3/11 - 08:55
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Del Pirineu al Montseny: el darrer viatge de Quico Sabaté (Romanço de Quico Sabaté)

Del Pirineu al Montseny: el darrer viatge de Quico Sabaté (Romanço de Quico Sabaté)
Parole e musica di Jaume Arnella, cantautore catalano.
Non sono riuscito a capire in che anno questa “chanson de geste” sia sta scritta né in quale album del suo autore sia contenuta.

Un romanço, una canzone di gesta dedicata ad una figura indelebile nella lotta contro il regime franchista spagnolo.

Il catalano Francisco Sabaté Llopart, detto “El Quico” (L'Hospitalet de Llobregat, 30 marzo 1915 – Sant Celoni, 5 gennaio 1960) è stato un anarchico antiautoritario fin dall’adolescenza. A 17 anni già partecipò a rivolte contro il governo conservatore della Seconda Repubblica. Nel 1935 rifiutò il servizio militare, diventando ricercato. Durante la guerra civile si battè tra le fila della CNT-FAI su fronte di Aragona. Quando alla sua colonna fu imposto un commissario politico stalinista, El Quico semplicemente lo uccise. Arrestato e incarcerato, riuscì a fuggire e ad unirsi alla colonna Durruti.... (Continues)
I
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/3/10 - 16:46
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Marlene Dietrich: Ich bin von Kopf bis Fuß auf Liebe eingestellt

Marlene Dietrich: Ich bin von Kopf bis Fuß auf Liebe eingestellt
[1930]
Parole e musica di Friedrich Hollaender (1896-1976), autore e compositore tedesco di musiche per il cinema.

Interpretata da Marlene Dietrich nel film “Der Blaue Engel”, diretto nel 1930 da Josef von Sternberg, con la divina nella parte della soubrette di cabaret Lola-Lola, affiancata da Emil Jannings e Kurt Gerron. La sceneggiatura, in gran parte scritta da Carl Zuckmayer, era basata sulla novella di Heinrich Mann “Professor Unrat” del 1905

Propongo questa canzone, pur negli Extra, per diverse ragioni che vado ad illustrare:

- Lo scrittore Heinrich Mann (1871-1950), autore del racconto da cui “L’Angelo Blu” fu tratto, è stato un fiero oppositore del nazismo e per questo costretto alla fuga e all’esilio già a partire dal 1933. Inutile dire che ogni sua opera fu bandita dal regime, così come quelle dello sceneggiatore del film Carl Zuckmayer (1896-1977), che era per giunta in parte... (Continues)
Ein rätselhafter Schimmer,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/3/10 - 13:28
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Eight Hour Day

Eight Hour Day
[1886 o 1896-97]
Parole di anonimo
Sulla melodia de "The British Grenadiers” (fine del 600)
Nel disco di Pete Seeger intitolato “American Industrial Ballads” pubblicato dalla Folkways Records nel 1956 e riedito nel 1992.

Con Eight Hours, un’altra canzone di fine 800 – questa nata tra i minatori – di rivendicazione delle "Eight-hour day with no cut in pay”.
L’incertezza sulla datazione è dovuta al fatto che la lotta per le otto ore si radicalizzò a partire dal 1880, raggiunse il suo apice con i fatti di Haymarket Square (Chicago, maggio 1886) ma non si spense nemmeno dopo. Questa potrebbe risalire in particolare al grande sciopero dei minatori avvenuto a Leadville, Colorado, tra il 1896 ed il 1897. Anche in quell’occasione, crumiri, provocatori, poliziotti e vigilantes attaccarono con ferocia il lavoratori in sciopero, uccidendone almeno quattro…
We're brave and gallant miner boys
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/3/10 - 10:58

Eight Hours

Eight Hours
[1866]
Versi di I.G. Blanchard, pubblicati sul “Workingman's Advocate” nel 1866
Musica di Jesse H. Jones, pubblicata sul “Labor Standard” nel 1878
Testo e nota introduttiva trovati su Contemplator
Ho attribuito la canzone non al suo autore, sul cui conto non avevo notizie precise, ma ai Cincinnati’s University Singers che nel 1978 realizzarono un disco, intitolato “The Hand That Holds The Bread - Progress and Protest in the Gilded Age - Songs from the Civil War to the Columbian Exposition”, dove è presente anche questa “Eight Hours”.

In 1850 the average work week was 70 hours, in 1900 the average work week was 60 hours and in 1920 the average work week was 50 hours. In the 1840s unions began working for a 10 hour day.
Agitation for the eight hour day began after the Civil War. Congress passed an eight hour law on June 25, 1868, but it was largely ignored. In the 1880s the issue was... (Continues)
We mean to make things over,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/3/10 - 10:33
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Lettara muta

Lettara muta
[2011]
Album : Lettara muta
U me sguardu s’appudda, ùn trovu ch’è bughjura
(Continues)
Contributed by adriana 2014/3/10 - 08:22
Song Itineraries: Anti War Love Songs
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Signor tenente

Signor tenente
[1977]
Testo e musica di Alfredo Cohen
Album: Come barchette dentro un tram

Lyrics and music by Alfredo Cohen
Album: Come barchette dentro un tram
("Like small boats on a tramway")

Alfredo Cohen, l'introvabile, l'invisibile o quasi. Non molti se ne ricorderanno di questo artista gay militante, esponente del FUORI (Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano), che aveva esordito nel 1974 a Torino con lo spettacolo di cabaret Dove vai stasera amico? Ironico, dal tono apparentemente “leggero”, si tratta di un'antologia di personaggi gay da lui stesso interpretati, che vuole suscitare il dibattito sui temi della lotta contro il sessismo e il moralismo (temi tutt'altro che inattuali). Dopo altri spettacoli di cabaret teatrale con canzoni e monologhi (Oggi sul giornale, 1975; Salve signori sono normale, 1976), nel 1977 Alfredo Cohen pubblica il suo primo album di canzoni, lo storico... (Continues)
Signor tenente,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2014/3/9 - 21:53
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"1968"

1968 was a year I remember, revolution spilling to the streets,
(Continues)
Contributed by adriana 2014/3/9 - 18:52
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Mamma tedesca

Mamma tedesca
1980
l'Omu e la natura: Nonò Salamone canta Ignazio Buttitta

Ignazio Buttitta è un grande poeta siciliano, ma a scuola molto difficilmente ne sentiamo parlare.
Buttitta combattè la prima guerra mondiale, e quando tornò a casa non riuscì mai a dimenticare la gente che aveva ammazzato, soprattutto un ragazzo di 17 anni tedesco, caduto proprio a qualche passo dalla sua mitragliatrice.
Ebbe il tempo di vedere i suoi occhi azzurri chiudersi per sempre.
Come consuetudine, gli frugò nelle tasche in cerca di qualcosa di utile, ma trovò solo una sua foto abbracciato con la madre: la prese.
Quando tornò a casa la mise al muro con una cornice.
Alcuni anni dopo, tornando a casa, trovò sua moglie addormentata con i suoi figli vicino, e li abbracciava nello stesso identico modo con cui la mamma tedesca abbracciava suo figlio.
Ignazio guarda sua moglie e vede la mamma tedesca a cui ha ammazzato... (Continues)
Mamma tedesca,
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2014/3/9 - 17:39
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Considero valore

Considero valore
Il gruppo Corimé interpreta accompangnandolo con la musica il celebre testo di Erri De Luca "Considero valore"
Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca.
(Continues)
Contributed by adriana 2014/3/9 - 11:13
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Carta de Salvador Puig Antich

Carta de Salvador Puig Antich
Cançons d'Amor i Anarquia» de Joan Isaac

Neixen flors per tu Salvador
Dins del cor, pels cims i els valls
La teva llum il·luminarà
Per sempre més la llibertat

(Nacen flores para ti Salvador
Dentro del corazón, por las cumbres y los valles
Tu luz iluminará
Para siempre la libertad)
adriana 2014/3/9 - 10:52

Intervista alle CCG

Antiwar Songs Blog
Intervista alle CCG
Nel maggio del 2008 la rivista Musica & Parole pubblicava un’intervista di Antonio Piccolo a due amministratori del sito “Canzoni contro la guerra”. La riproponiamo oggi nella speranza che possa essere ancora interessante, avvertendo che alcuni riferimenti sono per  forza di cose datati Raccontatemi un po’ la storia del vostro sito internet. Come, quando e […]
Antiwar Songs Staff 2014-03-08 21:38:00
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Fiure di Palestina

Fiure di Palestina
Album: D'Umbria è di Sulana
Sottu à un celu spurgulatu
(Continues)
Contributed by adriana 2014/3/8 - 18:22
Song Itineraries: The Palestinian Holocaust
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In The Army Now

In The Army Now
Hey,

Actually the lyrics from the original song by Bolland & Bolland were like: "Smiling faces on your way to 'Nam".

BTW, why say "unfortunatelly now they change their lyrics to pro-war"? I would say they just changed the lyrics to pro-the-guys-who-are-sent-to-war, which makes a huge difference: you can be against war but still support the people (= the soldiers) who fight it.
pierre 2014/3/8 - 18:18
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Corsica mea

Corsica mea
O Corsica mea ti do lu mio core
(Continues)
Contributed by adriana 2014/3/8 - 18:00
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A serva

Eu, paisanu fieru
(Continues)
Contributed by adriana 2014/3/8 - 17:43
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Subbuglio

Subbuglio
Si sente un gran subbuglio da dietro un cespuglio
(Continues)
Contributed by fabio bello 2014/3/8 - 13:59
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Gagarin

Gagarin
Ci vuole fantasia per leggere la parola plagio dove mai è stata pronunciata. Si è parlato di ispirazione estremamente accentuata. Che non si può negare. Il brano resta bellissimo ed emozionante. Ispirarsi a una fonte letteraria? Magari tanti autori di canzoni odierne lo facessero, migliorerebbe la qualità! Bastava solo scrivere nel disco un "liberamente ispirato a ..." e ci sarebbe stata maggior correttezza, ecco tutto.
2014/3/8 - 10:14
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From Her Lips to God's Ears (the Energizer)

From Her Lips to God's Ears (the Energizer)
Album: Searching for a Former Clarity (2005)
Regime change under a Bush doctrine
(Continues)
2014/3/7 - 23:53
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Die hab' ich satt!

Die hab' ich satt!
d'après la version italienne de Riccardo Venturi d'une
Chanson allemande – Die hab' ich satt! – Wolf Biermann – 1974


Chausseestraße 131 a été le premier album enregistré de Wolf Biermann et a une histoire légendaire : puisque Biermann était banni dans la DDR (République Démocratique Allemande), et donc avait reçu l'interdiction officielle de publier ses chansons, enregistrées dans un studio improvisé dans son appartement. Avec l'aide de quelques amis et de sa mère, il avait réussi à se procurer des appareillages dont un microphone de haute qualité et un enregistreur de studio importé en contrebande de l'Allemagne occidentale, de façon à pouvoir enregistrer ses chansons. L'histoire rapporte même que le microphone était même de qualité trop bonne. Et tellement sensible que pendant que Biermann enregistrait, il captait aussi les bruits de la rue, les automobiles qui passaient et, parfois,... (Continues)
MOI, J'EN AI MARRE !
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2014/3/7 - 23:09
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Il tenentino

Il tenentino
[1906]
Parole di Ugo Ricci, detto Mascarillo e anche Tripleplatte (1875-1940), napoletano, giornalista e prolifico scrittore umorista in prosa e in versi.
Musica di Vincenzo Valente (1855-1921), paroliere e compositore di canzoni napoletane e operette.
Nel repertorio di Nicola Maldacea (1870-1945), grande protagonista dei varietà e dei cafè-chantant napoletani e romani nonché caratterista nel cinema degli anni 30.

Beh, non è certo una canzone contro la guerra, eppure anche con una semplice canzoncina d’avanspettacolo ci si può burlare di qualcuno dei capisaldi del militarismo… Nel caso specifico, non “Dio”, non la “Patria” ma la “Bandiera”, anzi, l'asta… Elegante presa in giro del mito della virilità che immancabilmente si ritrova nelle società autoritarie associato, in pace, ai “sani valori tradizionali” (si vedano di recente le esternazioni dello zar Putin sugli omosessuali), mentre in guerra si ritrova nello stupro delle femmine della parte soccombente, in quanto facenti parte del legittimo bottino del vincitore…
Io, francamente, non potrei sortire
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/3/7 - 09:41
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Mobilizace

Mobilizace
MOBILITAZIONE
(Continues)
Contributed by Stanislava 2014/3/6 - 23:12

Oh ! Papa … C'est très beau la liberté

Oh ! Papa … C'est très beau la liberté
Oh ! Papa … C'est très beau la liberté

Chanson française – Oh ! Papa... C'est très beau la liberté – Marco Valdo M.I. – 2014

Oh, Marco Valdo M.I. mon ami, dit Lucien l'âne tout guilleret, regarde ces papillons qui se poursuivent là devant ta fenêtre, ces ailes rousses qui se balancent à l'air libre dans le soleil . On dirait qu'ils font la danse du bonheur...

C'est le printemps, Lucien l'âne mon ami. Enfin, celui de la nature... Mais il y a aussi eu des printemps artificiels, faits de la main de l'homme... Mais généralement, ils tournent mal... Pour ceux-là, l'hiver revient vite sur les ailes du vent du Nord... T'en souvient-en du printemps de Prague ? Eh bien, la canzone raconte précisément l'histoire d'un printemps de ce genre et même, en quelque sorte, de tout printemps généralement quelconque de ce genre, de tout printemps artificiel... Bref, de gens, quelque part, n'importe où, qui... (Continues)
Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2014/3/6 - 19:05
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Franco Battiato: Shackleton

Franco Battiato: Shackleton
È morto Manlio Sgalambro

E così, dopo una lunga vita, se n'è andato Manlio Sgalambro. Non fosse stato per Battiato e per le sue canzoni, sarebbe rimasto senz'altro confinato in quel suo pensiero che, come ha affermato, "non gli ha dato gioia". Non è, per essere sincero in modo brutale, un pensiero che mi abbia granché corrisposto; le sue radici nichiliste e la sua insalata di Nietzsche e Cioran non mi hanno mai appassionato più di tanto. Ma riconosco, limitatamente alla sua collaborazione con Battiato, qualche testo interessante o quantomeno da considerare, anche al di là del "boom" de La cura. C'è poi il ricordo di questa canzone, certamente, e di quella notte al confino in ospedale; una cosa che, per me, resterà per sempre piantata dentro con quella voce da siciliano antico (non molto dissimile da quella di Andrea Camilleri). Dunque, buon viaggio a Manlio Sgalambro in quel vastissimo nulla... (Continues)
Riccardo Venturi 2014/3/6 - 18:29
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Obława

Obława
Ah...ecco, e anche per le "interazioni fondamentali"! : P
http://it.wikipedia.org/wiki/Interazio...
krzyś 2014/3/6 - 10:01
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The Crimean War

Anonymous
The Crimean War
Su Ballads On Line ho trovato un testo molto simile, datato tra il 1850 ed il 1899, presente in una raccolta pubblicata a Dublino da Nugent, J.F. & Co. La canzone s’intitola “The Young Soldier’s Letter To His Mother” e la melodia è quella della tradizionale nord-irlandese “The River Roe” (il River Roe - Abhainn na Ró – scorre nella contea di Derry).
L’ordine delle strofe è diverso e non c’è il lieto fine: “Nessuno potrebbe descrivere l’immane massacro che accadde [il riferimento è alla battaglia di Sebastopoli, agosto 1855, costata circa 23.000 morti], solo chi avesse avuto il cuore duro come l’acciaio avrebbe potuto sostenere la vista di tutti quegli eroi che morivano o agonizzavano lontani dagli amici e dalla terra natale, nella lontana Russia”

Copia del testo di Ballads on line
THE YOUNG SOLDIER
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/3/6 - 09:25




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