Secondo me, ancor più vero proprio perché sommario. Doveva poi essere per forza tutto sommario: si trattava di annotazioni quasi "clandestine" sui margini di manoscritti contenenti tutt'altro (questo qui, una grammatica latina). Spesso erano "probationes pennae", vale a dire frasi scritte a caso per provare se una penna d'oca era ben temperata. E così, spesso, lo scrivano ci metteva delle cose nel suo volgare. Il primo documento scritto della lingua olandese è una cosa del genere: un amanuense del XI secolo, per provare la sua penna, scrisse a Rochester nel Kent, sul margine di un codice, la frase Hebban olla vogala nestas hagunnan hinase hic anda thu, uuat unbidan uue nu?, "tutti gli uccelli hanno cominciato a fare il nido tranne io e te; che cosa aspettiamo?". A volte mi immagino un Krzysiek amanuense del X secolo che scrive commenti in polacco dell'epoca dei Piasti sui margini di qualche codice... [RV]
Amazza, però, son esterrefatto dalle tue nuove traduzioni. A dire poco, perfetto. Mi duole unicamente il mancato riferimento al corallo, nella quarta strofa, ma mi rendo conto che è una cosa al limite der possibile, rendere quel passo in italiano. La tua soluzione è comunque molto bella, poeticamente. A 'sto punto, penzo, che il corso estensivo di perfezionamento di lingua polacca, ce lo possiamo pure risparmiare : D
Sei un grande (spiritualmente, ovviamente, e a parte il tuo fisico ben noto)...grazie, Ricky (il nome che comunque sta a significare - pieno di doti) e because, Ti Salud!
Chanson italienne – Umschlagplatz - Stormy Six – 2013
Écrite par Umberto Fiori et Tommaso Leddi des Stormy Six
Du spectacle “Benvenuti nel ghetto” (Bienvenue au ghetto) créé par le groupe avec Moni Ovadia, à l'occasion des 70 ans de l'insurrection du ghetto de Varsovie.
« Pourtant est-ce peut-être là où quelqu'un résiste sans espoir, que commence l'histoire humaine, comme nous l'appelons, et la beauté de l'homme. » Yannis Ritsos/Γιάννης Ρίτσος, fragment de « Ελένη », 1970.
Entre avril et mai 1943 les Juifs du ghetto de Varsovie — hommes et femmes, vieillards et enfants — se rebellèrent face à la violence des SS et leur tinrent tête, armes la main, pendant presque un mois. Il s'agit du premier épisode de résistance armée contre les nazis ; un épisode d'autant plus significatif que les protagonistes — dans des conditions désespérées d’infériorité militaire et presque total isolement — en... (Continues)
Direi che in calce ci stanno bene questi bellissimi versi di Luigi Di Ruscio (magnifica figura di poeta operaio e autodidatta, 1930-2011). Da Nazione Indiana.
con la fine degli umani i grattacieli
si copriranno improvvisamente di licheni spumosi
gli asfalti inizieranno fioriture
che richiameranno gli insetti più luminosi
nessun gatto
rischierà di venire castrato
e nell’universo rimarrà lo splendente ricordo
di essersi visto con l’occhio umano
Version française – CHANT DU LUMPEN – Marco Valdo M.I. – 2014
Chanson allemande – Lumpenlied – Erich Mühsam – 1909
Texte d'Erich Mühsam, dans le recueil “Wüste, Krater, Wolken” publié en 1914.
Musique de Béla Reinitz (1878-1943), compositeur, militant de la gauche hongroise.
Dans le film “Mephisto” (1981) du réalisateur hongrois István Szabó, interprété par Klaus Maria Brandauer, tiré d'un récit de Klaus Mann.
Plus récemment mis en musique par Frank Spilker e Knarf Rellöm.
Une chanson dans le style cabaret qu'Erich Mühsam [http://labouchedefer.free.fr/spip.php?article51] écrivit à l'époque de son séjour à Munich, où il fonda un groupe socialiste révolutionnaire appelé « Gruppe Tat » avec lequel il entendait conscientiser et impliquer dans le processus révolutionnaire le « Lumpenproletariat », le sous-prolétariat urbain. L'expérience échoua, car les « lumpens » n'étaient pas vraiment intéressés... (Continues)