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Campo De' Fiori

Campo De' Fiori
[1974]
Dall'album "Quando verrà Natale"

Venditti scrisse "Campo de' Fiori" subito dopo la denuncia ricevuta per "A Cristo", in occasione di un tour nei teatri intitolato "Racconto". Venditti suonava al Teatro dei Satiri con Cocciante e De Gregori e una sera un ufficiale di polizia pensò bene di fare la denuncia. La canzone era tutto meno che vilipendiosa, una ballata in romanesco dove Venditti chiedeva a Cristo di scendere sulla terra perchè le cose non si mettevano troppo bene... nel brano vengono citati l'Irlanda e il Vietnam: "forse stai impegnato su in Irlanda... e t'hanno pure incastrato nel Vietnam..." e poi la Palestina: "L'occhio vergognoso di un Mosè, Moshe Dayan", insomma Cristo, un Cristo molto umano....

La denuncia fu basata sulla frase "Aammazzate, Gesù Cri' quanto sei fico!", come se questa frase portasse un insulto.... inoltre Antonello invitava Cristo a non tornare a Roma,... (Continues)
Campo de' Fiori, io non corro più,
(Continues)
Contributed by krzyś 2014/2/4 - 23:03
Song Itineraries: Giordano Bruno
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Mister C

Mister C
Sachsenhausen, 1940
Lyrics: Aleskander Kulisiewicz
Music: Henryk Wars ("Czarny Jim", 1939)

Sachsenhausen, 1940
Testo: Aleksander Kulisiewicz
Musica: Henryk Wars ("Czarny Jim", 1939)


“Mister C” is Winston Churchill, the cigar-chomping British Prime Minister who, between the fall of France and the United States’ entry into World War II, personified captive Europe’s last hope for defeating the Germans. Written after news reached Sachsenhausen of the demoralizing Allied retreat from Dunkirk in northern France, “Mister C” debuted at a secret gathering in Cell Block 3 where, Kulisiewicz recalls, “the most biting and obscene antifascist satires were performed in several languages.” Certain lines of “Mister C” are purposely obscure. “Isle of Rugia”—the German Baltic island Rügen evokes an ancient borderland clash between Slavic and Germanic groups. “Eastern wind” hints at the prisoners’ hoped-for... (Continues)
Roczek wtóry, mój ty Boże,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2014/2/4 - 17:40
Song Itineraries: Extermination camps
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Ketchup vs Genocide

Ketchup vs Genocide
2004
Politics

Con "Politics" l'obiettivo è chiaro: stavolta Tellier si schiera, nel suo solito stile, a fianco delle minoranze e degli oppressi di tutto il mondo, che siano i nativi americani (delirante il titolo della canzone in questione: "Ketchup Vs Genocide")
 "Ketchup Vs Genocide" è uno sfacciato synth-pop che affastella piacevolmente luoghi comuni sugli indiani d'America ("ma almeno mi permette di scegliere da che parte stare" dichiara Tellier nell'introduzione).

 ondarock
Steel horse over Navajos
(Continues)
Contributed by donquijote82 2014/2/4 - 14:28
Song Itineraries: Native American Genocide
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Fagioli 'olle 'otenne

Fagioli 'olle 'otenne
Grazie ad Antonella Puccinelli che ha ricordato che nella compagnia c'era anche il mio nonno Mario Casini...è morto nel 1976 ma nella mia vita è stato sempre presente nei racconti del mio babbo, con le sue serate tra stornelli e barzellette.
Grazie ancora..
Valeria Casini 2014/2/4 - 12:27
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1947

1947
La famiglia di Endrigo aveva optato per l’emigrazione in Italia nel 1947, in base a quanto previsto dal Trattato di Pace. Da poeta quale poi divenne, Endrigo seppe tramutare le memorie lontane della sua infanzia nella nostalgia struggente della canzone “1947″, dedicata alla sua città natale; ma da amico della pace e della fratellanza fra i popoli, e particolarmente amico dei popoli della Jugoslavia, egli continuò a frequentare quelle terre, anche quando era all’apice della sua carriera, partecipando tra l’altro al festival della Canzone di Spalato, e con innumerevoli apparizioni televisive e radiofoniche sui canali jugoslavi.

Fu amico personale di Arsen Dedić, grande cantante dell’altra sponda adriatica, e con Ivan Pavičevac imparò a pronunciare correttamente i testi in lingua serbocroata delle canzoni che presentava al pubblico jugoslavo.

Da vivo, Endrigo non si definiva “esule”. E non... (Continues)
2014/2/3 - 23:09
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Campo di Fiori

Campo di Fiori
da "The Collected Poems: 1931-1987" (The Ecco Press, 1988)
Translated by Louis Iribarne and David Brooks
Testo trovato qui http://www.poetryfoundation.org/
CAMPO DEI FIORI
(Continues)
Contributed by Krzysztof Wrona 2014/2/3 - 22:26

On va se marier

On va se marier
Voici l'invitation au mariage de Mario et Giovanni.

Comme une partie de la cérémonie se déroule à Milan; il y aura sans doute des amis intéressés à y assister et à soutenir les mariés dans leur dur combat.
Marco Valdo M.I. 2014/2/3 - 17:54
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Canzone del padre

Canzone del padre
Tolta Canzone del padre dagli Extra: La famiglia borghese come esplicazione e strumento di galera, oppressione e guerra.
di Riccardo Venturi



Stamani mi sono svegliato e ho deciso, motu proprio di togliere la “Canzone del padre” di De André dagli “Extra” in cui si trovava relegata fin dal suo inserimento, il 15 luglio 2009. A dire il vero, a suo tempo la canzone era stata inserita come pagina autonoma; fu passata negli “Extra” a seguito della interessante e lunga discussione che si sviluppò nei giorni a seguire. La mia decisione di rifarne una pagina autonoma deriva da alcune considerazioni che ho avuto modo di elaborare, e che vado a esplicare.

La “Canzone del padre” è il resoconto della dissoluzione della famiglia borghese; addirittura della sua esplosione. Non è neppure necessario ricordare come “Storia di un impiegato” sia un album pienamente esplosivo; di bombe è disseminato dall'inizio... (Continues)
Riccardo Venturi 2014/2/3 - 13:43
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Quando stai per cominciare

Quando stai per cominciare
Chanson italienne – Quando stai per cominciare – Eugenio Finardi – 1975

À force de traduire et de commenter, il m'arrive de refaire une nouvelle traduction d'une chanson que j'avais déjà traduite et la première version se trouve déjà dans les CCG.
C'est le cas de celle-ci - une chanson de Finardi : Quando stai per cominciare.

J'ai découvert cela au moment d'insérer la nouvelle version...
Revue dans un sens plus collectif - l'usage du "on" à la place du "tu" et assortie d'un commentaire
assez fourni... qui m'a demandé quelques recherches.
Je vous la propose...

Marco Valdo M.I.

*

Regarde, Lucien l'âne mon ami, voici une chanson qui parle du début dans la vie... Mais, comme il est dit, elle date un peu... Elle est de 1975...

Et alors ?, demande l'âne Lucien, ébahi...

Et alors ? Mais, Lucien l'âne mon ami, il y a qu'elle parle du service militaire obligatoire.

Oui, certes, mais encore ?,... (Continues)
QUAND ON VEUT COMMENCER
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2014/2/3 - 11:08
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Muzulman-Kippensammler

Muzulman-Kippensammler
3 febbraio 2014

Per questa e per tutte le altre traduzioni vale il principio che ho proceduto dalla traduzione inglese; ovviamente, se Krzysiek Wrona vorrà metterci le mani, sarà sempre il benvenuto. Per la traduzione, vista la natura del testo ho usato una specie di romanesco di maniera. Del tutto arbitrariamente, ma servirà forse a riprodurre un po' l'andamento del testo. [RV]
MUSELMANN IL CICCAIOLO
(Continues)
2014/2/3 - 10:51
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Люби ти Україну

Люби ти Україну
krzyś 2014/2/2 - 23:26
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Tapum

Anonymous
Tapum
Ta pum è stata composta in una tricea dell'ortugara dal giovane bersagliere musicista Nino Piccinelli, su di lui alcuni anni fa ho scritto un libro.
Complimenti per la vostra attività
Guerino Lorini chiari ( brescia)
Lorini Guerino 2014/2/2 - 20:35
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È la domenica il giorno del signore

È la domenica il giorno del signore
L’idea di “Non so, non ho visto, se c'ero dormivo” è nata in me nel 1963 quando vidi in Inghilterra uno straordinario spettacolo di Joan Littlewood, intitolato “Oh, What A Lovely War!” che raccontava la Prima Guerra Mondiale, La chiave del racconto era di denuncia sarcastica, ma – dopo quello che si era visto nella Seconda – vagamente nostalgica di un modo d’essere ancora umano della guerra: Oh, what a lovely war, appunto. Ho tradotto quel testo in italiano (cfr. Sipario n. 212, dicembre 1963), e in Italia fu messo in scena da Paolo Stoppa e Rina Morelli; con esito modesto dato che la guerra era narrata da un punto di vista inglese, riguardava essenzialmente il “fronte occidentale”, e nulla aveva a che fare con il Piave, Caporetto, Trento e Trieste, il Re soldato e il generale “Firmato Cadorna“. Sulle prime ne ho meditato – sempre ’14-’18 – un’ambientazione italiana, ma a poco a poco... (Continues)
precisazione ricevuta da Luigi Lunari via mail 2014/2/2 - 20:33

Die Kartoffelschälerin

Die Kartoffelschälerin
Chanson tchèque de langue allemande – Die Kartoffelschälerin – Ilse Weber – 1942/1944

Un poème d'Ilse Weber mis en musique par Bente Kahan, interprète norvégien de musique juive.
Dans le disque de Bente Kahan « Stemmer fra Theresienstadt » de 1995, sorti les années suivantes en allemand et en anglais.
L'ÉPLUCHEUSE DE PATATES
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2014/2/2 - 19:32
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We Shall Not Be Moved

Anonymous
We Shall Not Be Moved
No nos moveran

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¡No, no, no nos moverán!
(Continues)
Contributed by Andrea 2014/2/2 - 13:44
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Nie żałuj mnie

Nie żałuj mnie
NON AVERE COMPASSIONE DI ME
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2014/2/2 - 00:23
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Noi della Val Camonica

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Noi della Val Camonica
mi piace tantissimo questa canzone!
2014/2/1 - 23:04
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Still I Rise

Still I Rise
ANCORA MI SOLLEVO
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/2/1 - 19:04
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Forever Young

A version in the Fataluku language by the Australian musician Gillian Howell
Forever Young
Versione in lingua Fataluku del musicista australiano Gillian Howell

La lingua Fataluku, di origine papuasiana, è parlata comunemente anche in alcune zone di Timor Est. E' considerata come una sorta di linguaggio "transpapuasiano" (ricordiamo che sul territorio della Nuova Guinea si parlano letteralmente centinaia di idiomi diversi) [RV]




Questa versione l'avevo postata tempo addietro, in maniera erronea, in un'altra Forever Young, quella di Dylan, come osservato in un commento da Lorenzo:

non per spegnere i vostri entusiasmi papuasiani ma mi sa che avete sbagliato canzone. La Forever Young tradotta è questa. Che però magari potrebbe essere una CCG (Heaven can wait we're only watching the skies / Hoping for the best but expecting the worst / Are you going to drop the bomb or not?)...

Oggi torna al suo posto
Contributed by DonQuijote82 2014/2/1 - 18:10
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Non maledire questo nostro tempo (25 Aprile 1945)

Non maledire questo nostro tempo (25 Aprile 1945)
Non so se sono già intervenuto sulla questione (la mia memoria ha dei buchi) ma posso precisare che la canzone Non Maledire questo Nostro Tempo è stata scritta da nel nel 1967 per i Gufi (nello spettacolo NON SO, NONN HO VISTO, SE C'ERO DORMIVO, sempre del sottoscritto, La canzone è stata musicata da Lino Patruno; la versione di Gino Negri, usata da Milva, è successiva. E io devo dire - con tutto l'affetto per Gino Negri - che la semplice e lineare interpretazione di Patruno è più "adeguata" ed è quella che preferisco. Colgo l'occasione per segnalare che recentemente (dicembre 2013) l'editore Book Time di Milano ha pubblicato i due testi da me scritti per i Gufi nel 1967 e '68: oltre a quello citato, che contiene la canzone in oggetto, si tratta del testo NON SPINGETE, SCAPPIAMO ANCHE NOI.
Grazie per l'attenzione e molti cordiali saluti
Luigi Lunari
luigi.lunari@libero.it
www.luigilunari.com
Luigi Lunari 2014/2/1 - 11:16
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Bob Dylan: Forever Young

Bob Dylan: Forever Young
Questo extra era stato inserito per un triste episodio qualche anno fa. Ascoltate però questa bella recente versione di Pete Seeger, uno che è stato "forever young", fino a 94 anni.



May your song always be sung, Pete.
2014/1/31 - 23:57
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Theresienstädter Kinderreim

Theresienstädter Kinderreim
Chanson tchèque de langue allemande – Theresienstädter Kinderreim - Ilse Weber – 1942/44

Une comptine noire du camp de concentration de Thérésine....

Son auteure, Ilse Weber, poète et écrivaine d'origine tchèque et de religion juive, fut internée à Thérésine en 1942. Déportée à Auschwitz en octobre 1944, elle fut exécutée à son arrivée en même temps que son fils Tommy…

Lucien l'âne mon ami, voici une comptine terrible, née au plus profond de la terreur. On croirait un chant parcouru par des enfants poursuivis par des démons peints par Hieronymus van Aken, alias Jérôme Bosch, dans lequel les futurs cadavres d'enfants tirent un corbillard couvert d'autres cadavres. Juste deux mots sur la ritournelle qui parcourt toute la comptine... Elle est assez douce-amère... Le point de départ est le proverbe français : « Rira bien qui rira le dernier »... C'est une parade des enfants et des faibles... (Continues)
COMPTINE DE THÉRÉSINE
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2014/1/31 - 19:00

Ein Transport wird einberufen

Traduzione italiana dell’intera poesia, a cura di Rita Baldoni, docente di lingua tedesca presso l’Università di Macerata, da “Ilse Weber. Ma quando avrà fine il dolore? Poesie e lettere da Theresienstadt”, 2011.
Ein Transport wird einberufen
(*”Leb wohl” sta per “Addio!” o, meglio, “Vivi bene!”)
A RACCOLTA PER UN TRASPORTO
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/31 - 15:48
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Ade, Kamerad!

Ade, Kamerad!
Farewell, my friend
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/31 - 11:42

Die Hungernden

Traduzione italiana dell’intera poesia, a cura di Rita Baldoni, docente di lingua tedesca presso l’Università di Macerata, da “Ilse Weber. Ma quando avrà fine il dolore? Poesie e lettere da Theresienstadt”, 2011.
Die Hungernden
GLI AFFAMATI
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/31 - 11:19




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