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Campo De' Fiori

Campo De' Fiori
[1974]
Dall'album "Quando verrà Natale"

Venditti scrisse "Campo de' Fiori" subito dopo la denuncia ricevuta per "A Cristo", in occasione di un tour nei teatri intitolato "Racconto". Venditti suonava al Teatro dei Satiri con Cocciante e De Gregori e una sera un ufficiale di polizia pensò bene di fare la denuncia. La canzone era tutto meno che vilipendiosa, una ballata in romanesco dove Venditti chiedeva a Cristo di scendere sulla terra perchè le cose non si mettevano troppo bene... nel brano vengono citati l'Irlanda e il Vietnam: "forse stai impegnato su in Irlanda... e t'hanno pure incastrato nel Vietnam..." e poi la Palestina: "L'occhio vergognoso di un Mosè, Moshe Dayan", insomma Cristo, un Cristo molto umano....

La denuncia fu basata sulla frase "Aammazzate, Gesù Cri' quanto sei fico!", come se questa frase portasse un insulto.... inoltre Antonello invitava Cristo a non tornare a Roma,... (Continues)
Campo de' Fiori, io non corro più,
(Continues)
Contributed by krzyś 2014/2/4 - 23:03
Song Itineraries: Giordano Bruno
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Mister C

Mister C
Sachsenhausen, 1940
Lyrics: Aleskander Kulisiewicz
Music: Henryk Wars ("Czarny Jim", 1939)

Sachsenhausen, 1940
Testo: Aleksander Kulisiewicz
Musica: Henryk Wars ("Czarny Jim", 1939)


“Mister C” is Winston Churchill, the cigar-chomping British Prime Minister who, between the fall of France and the United States’ entry into World War II, personified captive Europe’s last hope for defeating the Germans. Written after news reached Sachsenhausen of the demoralizing Allied retreat from Dunkirk in northern France, “Mister C” debuted at a secret gathering in Cell Block 3 where, Kulisiewicz recalls, “the most biting and obscene antifascist satires were performed in several languages.” Certain lines of “Mister C” are purposely obscure. “Isle of Rugia”—the German Baltic island Rügen evokes an ancient borderland clash between Slavic and Germanic groups. “Eastern wind” hints at the prisoners’ hoped-for... (Continues)
Roczek wtóry, mój ty Boże,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2014/2/4 - 17:40
Song Itineraries: Extermination camps
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Ketchup vs Genocide

Ketchup vs Genocide
2004
Politics

Con "Politics" l'obiettivo è chiaro: stavolta Tellier si schiera, nel suo solito stile, a fianco delle minoranze e degli oppressi di tutto il mondo, che siano i nativi americani (delirante il titolo della canzone in questione: "Ketchup Vs Genocide")
 "Ketchup Vs Genocide" è uno sfacciato synth-pop che affastella piacevolmente luoghi comuni sugli indiani d'America ("ma almeno mi permette di scegliere da che parte stare" dichiara Tellier nell'introduzione).

 ondarock
Steel horse over Navajos
(Continues)
Contributed by donquijote82 2014/2/4 - 14:28
Song Itineraries: Native American Genocide
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Maravillas

Maravillas
Album: Payola (2009)

"Maravillas" racconta la storia di Maravillas Lamberto, ragazza quattordicenne di Larraga (Nafarroa) violentata e assassinata dai falangisti nell'agosto 1936. Il padre Vicente, militante della UGR, fu arrestato insieme alla figlia e rinchiuso nella prigione mentre Maravillas fu violentata. Quindi padre e figlia furono assassinati. La sorella Josefina si fece monaca a ventun anni, per "lavorare con i bambini, così che nessuno dovesse soffrire quello che avevo sofferto io". La madre non glielo perdonò mai, perché era convinta che fossero stati proprio i preti a denunciare suo padre come "rosso" ai fascisti. Quando alla fine degli anni '70 cominciarono le prime esumazioni dei morti della guerra civile, Josephina volle cercare la tomba del padre, ma le suore glielo impedirono. "Qualcosa avrà fatto, tuo padre.". Da 16 anni Josefina ha lasciato l'ordine, "non crede più in... (Continues)
Ostikoz bota digute atea
(Continues)
Contributed by Lorenzo Masetti - grazie a Teresa per aver segnalato l'articolo 2014/2/4 - 00:10
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La famiglia

La famiglia
[1997-98]
Di Giorgio Gaber e Sandro Luporini
Nello spettacolo intitolato “Un’idiozia conquistata a fatica”, andato in scena dal 1998 al febbraio 2000, quando fu interrotto per l’aggravarsi dello stato di salute di Gaber.

Saluto con grande favore l’inserimento della Canzone del padre di Faber tra le CCG e con questo contributo sottoscrivo il relativo commento di Riccardo Venturi.
E si nasce in famiglia
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/2/3 - 15:11

Karussell (Wir reiten auf hölzernen Pferden)

Karussell (Wir reiten auf hölzernen Pferden)
Versi di Manfred Greiffenhagen (1896-1945), ebreo tedesco, berlinese, autore di cabaret.
Musica di Martin Roman (1913-1996), anche lui ebreo tedesco, pianista jazz.
Testo trovato su The Lied, Art Song and Choral Texts Archive
Interpretata dalla norvegese Bente Kahan nel suo disco “Stemmer fra Theresienstadt” del 1995, ‎uscito negli anni seguenti anche in tedesco ed in inglese.‎
Recentemente riproposta al grande pubblico dal basso baritono tedesco Christian Gerhaher e dalla ‎mezzo-soprano svedese Anne Sofie von Otter nella raccolta intitolata “Terezín/Theresienstadt”, ‎pubblicata nel 2008 dalla Deutsche Grammophon.‎

Internato a Theresienstadt, Manfred Greiffenhagen scrisse molti dei testi delle piéces teatrali e musicali messe in scena nel campo-ghetto. Come molti artisti ebrei lì rinchiusi – tra i quali il noto attore Kurt Gerron – fu costretto dagli aguzzini a prestarsi nel documentario... (Continues)
In den lang entschwundnen Jahren,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/2/3 - 14:56
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Ich weiss bestimmt, ich werd dich wiedersehen!

Ich weiss bestimmt, ich werd dich wiedersehen!
[1943]
Versi di Ludwig Hift (1899 - 1981), ebreo austriaco, funzionario di banca a Vienna, che fu rinchiuso a Theresienstadt ma che scampò all’Olocausto.
Musica (tango) composta da Adolf Strauss (1902-1944) che fu più sfortunato di Hift: ebreo cecoslovacco, Adolf Strauss ebbe lo stesso destino di Ilse Weber e di tanti altri suo connazionali e correligionari: rinchiuso nel ghetto-campo di Theresienstadt, nel 1944 fu poi trasferito ad Auschwitz dove fu eliminato.
Arrangiamento per pianoforte e voce di Moshe Zorman.

Testo trovato su The Lied, Art Song and Choral Texts Archive
Recentemente riproposta al grande pubblico dal basso baritono tedesco Christian Gerhaher e dalla ‎mezzo-soprano svedese Anne Sofie von Otter nella raccolta intitolata “Terezín/Theresienstadt”, ‎pubblicata nel 2008 dalla Deutsche Grammophon.‎
Anche nella raccolta “KZ Musik: Encyclopedia of Music Composed in Concentration... (Continues)
Als ich dich gesehn zum ersten Mal,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/2/3 - 10:45
Song Itineraries: Extermination camps
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Kleines Wiegenlied

Kleines Wiegenlied
Versi di Ilse Weber (1903-1944).

Nel recital di Charlette Shulamit Ottolenghi intitolato “Dalle profondità – Canti di donne nella Shoah”, con musiche di Francesco Lotoro eseguite da Alexander (pianoforte) e Ludmilla Zlotnikov (violoncello).
Anche nel disco “KZ Musik: Encyclopedia of Music Composed in Concentration Camps, CD 2”, con Francesco Lotoro (pianoforte), Angelo De Leonardis (baritono), Anna Maria Stella Pansini (soprano), Rosa Sorice (voce femminile recitante).

Ilse Herlinger Weber è stata una poetessa e scrittrice di origine ceca e di religione ebraica.
A Praga, dove viveva, scrisse molti racconti per l’infanzia e condusse anche programmi radiofonici per i bambini. Dopo l’occupazione nazista, nel 1939, riuscì a mettere in salvo il suo primogenito Hanuš mandandolo da amici in Svezia attraverso un “kindertransport”. Poi lei, il marito ed il figlio più piccolo furono rinchiusi nel... (Continues)
Die Nacht kriecht durchs Ghetto so schwarz und stumm,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/2/3 - 09:10
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Campo di Fiori

Campo di Fiori
[1943]
Warszawa-Wielkanoc
Varsavia-Pasqua
Nell'interpretazione di Roman Kołakowski
Da Poezjaa.info

Campo de; Fiori

Czesław Miłosz

“…Sabato 25 aprile era Pasqua. Nella piazza confinante con il ghetto si era riunita una folla di persone spensierate, vestite con gli abiti della festa. In prossimità del muro del ghetto, delle nuvole di fumo, dell’odore acre e penetrante, mentre giravano le giostre e si stava in allegria. Helena Balicka-Kozlowska, una polacca che aiutava gli ebrei e la resistenza, scrisse nelle sue memorie “Il muro aveva due lati”:

“La piazza sembrava un mercato: c’erano venditori d’acqua, di dolci e di sigarette. La piazza risuonava di grida e di risate. Vicino alla giostra con la sua orchestrina rumorosa c’era l’artiglieria da campagna, i cui serventi non ritenevano necessario allontanare la massa di curiosi. Evidentemente, stando in mezzo ai polacchi si sentivano più... (Continues)
W Rzymie na Campo di Fiori
(Continues)
Contributed by Krzysztof Wrona 2014/2/3 - 00:25
Song Itineraries: Ghettos, Giordano Bruno
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Centrala

Centrala
[1981]
Album: "Live" Brygada Kryzys (Fresh Records UK 1982)
Da http://www.tekstowo.pl/
Czekamy, czekamy
(Continues)
Contributed by krzyś 2014/2/2 - 23:57
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Protest Song

Protest Song
[1981]
Scritta da Mark Wilkins, in arte Mark Astronaut.
Nel disco intitolato "Peter Pan Hits The Suburbs"

(B.B.)
I live my own life - do what I want - say what I mean
(Continues)
2014/2/2 - 23:22
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Typically English Day

Typically English Day
It's all Done by Mirrors L.P. 1983
On a typically English day
(Continues)
2014/2/2 - 23:19
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Disarm or Die

Disarm or Die
Fresh Hate tape
Self 1983
Appare nella compilation ANTI-WAR - Anarcho-Punk Compilation Vol. 1 del 2005
Over the horizon, over the hill
(Continues)
2014/2/2 - 23:11
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November's Song

November's Song
Canzone probabilmente della metà degli anni '80 di questa punk band inglese il cui nome si rifà direttamente a un verso di God Save The Queen dei Sex Pistols. La canzone appare nella raccolta "ANTI-WAR - Anarcho-Punk Compilation Vol. 1".
Chime on chime our bells are crying
(Continues)
2014/2/2 - 22:52

Γιώργος Σεφέρης: Μυθιστόρημα, ΚΒ΄ / Yorgos Seferis: Morire normalmente

Γιώργος Σεφέρης: Μυθιστόρημα, ΚΒ΄ / Yorgos Seferis: Morire normalmente
[1933-34]
Da Μυθιστόρημα, Sezione K'
“Andromeda” (Ανδρόμεδα)
[1933-34]
From Μυθιστόρημα, Part K'
“Andromeda” (Ανδρόμεδα)

Seferis stava in alto
di Riccardo Venturi

La “Sezione Greca” di questo sito, l'oramai famoso Ελληνικό Τμήμα, conta a tutt'oggi 438 pagine; e questa è la 439esima. Non si tratta quindi di un numero particolare, in sé; particolare, forse, è il mio stato d'animo di stasera, giorno della Candelora dell'anno 2014. E', a modo suo, un anniversario. Stasera sono andato, per una normalissima visita, da mia madre; e quando vado da mia madre ne approfitto quasi sempre per una cosa. Casa mia, quella dove abito, è un autentico buco; ed è un buco riempito, stipato, strabordante di libri. Persino in bagno, oramai, ne ho non so più quanti; e il problema, se così lo si vuole chiamare, è che a casa di mia madre ne sono rimasti altrettanti, così come altri due o trecento sono da anni... (Continues)
Γιατί περάσαν τόσα καὶ τόσα μπροστὰ στὰ μάτια μας
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2014/2/2 - 22:49
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Nα `τανε το 21

Nα `τανε το 21
Na' tane to 21 [éikosi-ena]
Στίχοι: Σώτια Τσώτου
Μουσική: Σταύρος Κουγιουμτζής
Πρώτη εκτέλεση: Γρηγόρης Μπιθικώτσης
'Αλμπουμ: 45-άρι [1969]
Άλλες σπουδαίες ερμηνίες:
Γιώργος Νταλάρας - Κώστας Σμοκοβίτης - Δημήτρης Μητροπάνος

Testo: Sotia Tsotou
Musica: Stavros Kougioumtzis
Primo interprete: Grigoris Bithikotsis
Album: Su 45 giri [1969]
Altri interpreti: Yorgos Dalaras - Kostas Smokovitis - Dimitris Mitropanos

Per questa famosissima canzone che, uscita nel 1969, rievoca nostalgicamente e favolisticamente il fatidico Ikosiena (quel 1821 che fu il primo anno della lotta decennale dei greci per l'indipendenza) si andò vicini a una crisi diplomatica tra Grecia e Turchia.
Sotìa Tsotou, autrice del testo, aveva immaginato che gli eroi combattessero di giorno, ma che, quando non ci avevano lasciato la gloriosa pelle, la notte potevano trascorrerla tra le braccia di qualche giovane... (Continues)
Mου ξανάρχονται ένα ένα χρόνια δοξασμένα
(Continues)
Contributed by Gian Piero Testa 2014/2/2 - 21:06
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Musisz walczyć, musisz wierzyć

Musisz walczyć, musisz wierzyć
[1989]
Dall'album "Mój blues"
Testo da tekstowo.pl
Musisz walczyć, żeby przeżyć
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2014/2/2 - 01:18
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Zrzuty

Zrzuty
[2005]
Dall'album "Powstanie Warszawskie"
Testo da tekstowo.pl
[Komunikat radiowy: "...lecz jako lotnicy okryci chwałą w dywizjonach lotniczych i bombardujących.."] / x4
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2014/2/1 - 23:33
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Barykada

Barykada
[2005]
Dall'album "Powstanie Warszawskie"

Lao Che

Testo da http://www.tekstowo.pl/
Samoloty!
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2014/2/1 - 23:24

Ρωμαιίκο 2 ΙΙ

Ρωμαιίκο 2 ΙΙ
Romaïiko 2, II
Στίχοι: Κωστής Παλαμάς
Μουσική: Μιχάλης Τερζής
Πρώτη εκτέλεση: Διονύσης Θεοδόσης με Παιδική χορωδία
Δίσκο: « Όλη τη μουσική μες στην αγάπη βάλε», 1984

Testo di Kostìs Palamas
Musica di Mihalis Terzis
Prima interpretazione di Dionisis Theodosis e coro infantile
Disco: "Όλη τη μουσική μες στην αγάπη βάλε/Metti tutta la musica dentro l'amore" - 1984

Quando dal disco "Metti tutta la musica dentro l'amore" (Όλη τη μουσική μες στην αγάπη βάλε), con i vecchi testi di Kostìs Palamàs musicati da Terzìs, ho scelto i brani che mi sembravano adatti al sito, non so per quale motivo abbia escluso proprio questo. Eppure il suo posticino se lo meritava, accanto agli altri. Ora voglio rimediare; e non mi dispiace di quella distrazione, perché mi consente di far notare due aspetti non sovente sottolineati della polimorfa produzione del Palamàs (1859 - 1943): il possesso di una pungente... (Continues)
2, II
(Continues)
Contributed by Gian Piero Testa 2014/2/1 - 22:29
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Die Nigga!!!

Die Nigga!!!
[1971]
Scritta da David Nelson.
Nella colonna sonora del film “Right On!: Poetry on Film” diretto da Herbert Danska.
Ho attribuito questa canzone ai Last Poets ma in realtà qui si tratta dei cosiddetti Original Last Poets (Felipe Luciano, Gylan Kain e David Nelson) che effettivamente furono i primi ma che poi lasciarono quasi subito il campo ad Alafia Pudim, Abiodun Oyewole e Umar Bin Hassan.
Walkin' down on 42nd Street
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/2/1 - 22:17
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True Blues

True Blues
[1971]
Scritta da Jalal Mansur Nuriddin aka Alafia Pudim
Interpretata dai Last Poets (Alafia Pudim, Omar Ben Hassen e Nilaja, quest’ultimo alle percussioni)
Nel secondo disco degli Ultimi Poeti, intitolato “This Is Madness”

La storia del Blues dall’epoca schiavista fino ai giorni nostri...
Il termine “Blues” pare derivare dal fatto che blu indaco era il colore delle vesti funebri in molti paesi africani, e l’Indigofera tinctoria - la pianta da cui si estrae quel colorante naturale - cresceva abbondante in molte piantagioni del Sud degli USA dove erano costretti gli schiavi neri trasportati dall’Africa... Ma c’è anche un’espressione americana, “blue devils”, che significa essere in uno stato di tristezza, melanconia... In ogni caso “blues” è sinonimo di sofferenza e pena.
True blues aint no new news about who's been abused
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/2/1 - 21:34
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Still I Rise

Still I Rise
[1976]
Versi della poetessa afroamericana Maya Angelou, dalla raccolta “And Still I Rise” pubblicata nel 1978.
Musica di Carmel Dean, compositrice e pianista australiana, interpretata da Rebecca Naomi Jones, attrice e cantante afroamericana.
Credo tuttavia che la poesia sia stata messa in musica anche da parecchi altri artisti.

Un’immensa poesia che ha come protagonista l’Angelou stessa, in quanto nera e in quanto donna, che leva potente la sua voce contro il pregiudizio, il razzismo, la segregazione di cui erano ancora vittime i neri e contro la violenza esercitata contro le donne... Ricordo che lei stessa fu vittima di stupro che era solo una bambina, a 8 anni...
You may write me down in history
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/2/1 - 19:01
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Niggers Are Scared of Revolution

Niggers Are Scared of Revolution
[1970]
Brano di “spoken word” interpretato da Umar Bin Hassan (1948-) che si unì ai Last Poets (Jalal Mansur Nuriddin aka Alafia Pudim e Abiodun Oyewole) nel 1969.
Nell’album di debutto, intitolato semplicemente “The Last Poets”
Mi è venuto bene di contriburlo dopo averlo ascoltato alla trasmissione "Mu" condotta su Radio2 da Matteo Bordone.

Uno dei brani più famosi dei Last Poets (Ultimi Poeti, perchè di lì in avanti la parola avrebbe dovuto passare alle armi) in cui la voce di Umar Bin Hassan, accompagnata solo da una scarna base ritmica, si scaglia contro i vizi della comunità nera: “Sarete sempre dei negri, perchè avete paura della Rivoluzione, avete paura del cambiamento, avete paura di prendere il potere, avete paura di agire come Malcolm X... Non fate altro che vivere all’ombra dei bianchi, non fate altro che parlare, parlare, fuck di qua e fuck di là, ma non combinate un cazzo... (Continues)
Niggers are scared of revolution
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/2/1 - 18:15
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A Brand New Day

A Brand New Day
"A Brand New Day" is a song from the 1975 Broadway musical The Wiz written by American R&B singer–songwriter Luther Vandross. (In 1976 Vandross recorded a version of the song for his album "Luther," on Cotillion records.) In the play, the song is sung to celebrate because Dorothy has killed Evilene, the tyrannical wicked witch of the West. Dorothy, the Tin Man, the Cowardly Lion, and the Scarecrow sing the song with the newly freed Winkies, who were ruled and enslaved by Evilene. It was later featured in the 1978 film version, sung by cast members Diana Ross, Michael Jackson, Nipsey Russell, and Ted Ross (credited as The Wiz Stars). Given the all-Black cast of The Wiz, the song's many references to freedom and new possibilities, (especially as sung by African American characters who had just been freed from enslavement) certainly invoked the struggles and history of Blacks in America.... (Continues)
Everybody look around
(Continues)
Contributed by Jon Doe 2014/2/1 - 04:47

Ein Transport wird einberufen

Ein Transport wird einberufen
Versi di Ilse Weber (1903-1944).
Musica di Michaela Sehrbrock e Marion Steingötter dell’Opernchor di Essen, Nord-Reno Westfalia.

Ilse Herlinger Weber è stata una poetessa e scrittrice di origine ceca e di religione ebraica.
A Praga, dove viveva, scrisse molti racconti per l’infanzia e condusse anche programmi radiofonici per i bambini. Dopo l’occupazione nazista, nel 1939, riuscì a mettere in salvo il suo primogenito Hanuš mandandolo da amici in Svezia attraverso un “kindertransport”. Poi lei, il marito ed il figlio più piccolo furono rinchiusi nel ghetto di Praga e quindi internati nel campo/ghetto di Theresienstadt. A Terezìn, dove erano stati deportati moltissimi bambini, Ilse Weber svolse l’attività di infermiera nel reparto infantile della locale infermeria. E’ in questo periodo che, per alleviare le pene dei piccoli ospiti, compose molte poesie che improvvisava in canzoni accompagnandosi... (Continues)
Morgen gehen fünftausend fort
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/31 - 15:48

On va se marier

On va se marier
On va se marier

Chanson de langue française – On va se marier – Marco Valdo M.I. – 2014
Parodie d'une chanson de Léo Ferré – Ils ont voté (1967) -

Lucien l'âne mon ami, voici une chanson composée dans l'urgence et qui répond à un objectif précis : mettre en cause la chape de plomb catholique qui pèse sur nous tous Européens (et bien au-delà) et qui dans bien des pays, encage les gens et entrave leurs libertés les plus personnelles. Ce combat, je le mène (avec toi, avec d'autres) à partir de la Belgique où je réside. Nous le menons au travers d'une association dont je t'ai déjà parlé et qui s'appelle ALBI – Action laïque belgo-italienne, dont le but est de soutenir et défendre les personnes résidant en Italie et les associations qui en Italie, sont en butte aux rétorsions catholiques, qui comme tu le sais, sont nombreuses et persistantes.

Cette association m'a adressé ce jour un message... (Continues)
Avec le Christ sur le dos
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2014/1/31 - 15:29

Die Hungernden

Die Hungernden
Versi di Ilse Weber (1903-1944).
Musica di Bente Kahan , interprete norvegese di musica ebraica.‎
Nel disco di Bente Kahan “Stemmer fra Theresienstadt” del 1995, ‎uscito negli anni seguenti anche in tedesco ed in inglese.‎
Purtroppo ho trovato qui solo tre delle cinque strofe originarie di cui è composta questa poesia
Flavio Poltronieri ha fornito il 26/3/2021 le strofe mancanti (CCG/AWS Staff)


Ilse Herlinger Weber è stata una poetessa e scrittrice di origine ceca e di religione ebraica.
A Praga, dove viveva, scrisse molti racconti per l’infanzia e condusse anche programmi radiofonici per i bambini. Dopo l’occupazione nazista, nel 1939, riuscì a mettere in salvo il suo primogenito Hanuš mandandolo da amici in Svezia attraverso un “kindertransport”. Poi lei, il marito ed il figlio più piccolo furono rinchiusi nel ghetto di Praga e quindi internati nel campo/ghetto di Theresienstadt.... (Continues)
Sie gehen ihres Wegs mit müdem Schritt,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/31 - 11:18

Wiegenlied vom Polentransport

Wiegenlied vom Polentransport
Versi di Ilse Weber (1903-1944).
Musica di Bente Kahan , interprete norvegese di musica ebraica.‎
Nel disco di Bente Kahan “Stemmer fra Theresienstadt” del 1995, ‎uscito negli anni seguenti anche in tedesco ed in inglese.‎
Testo tedesco e traduzione inglese trovati su The Practice Room

Ilse Herlinger Weber è stata una poetessa e scrittrice di origine ceca e di religione ebraica.
A Praga, dove viveva, scrisse molti racconti per l’infanzia e condusse anche programmi radiofonici per i bambini. Dopo l’occupazione nazista, nel 1939, riuscì a mettere in salvo il suo primogenito Hanuš mandandolo da amici in Svezia attraverso un “kindertransport”. Poi lei, il marito ed il figlio più piccolo furono rinchiusi nel ghetto di Praga e quindi internati nel campo/ghetto di Theresienstadt. A Terezìn, dove erano stati deportati moltissimi bambini, Ilse Weber svolse l’attività di infermiera nel reparto... (Continues)
Schlaf, kleiner Freund, du bist ja so müd,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/31 - 10:21
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Люби ти Україну

Люби ти Україну
[2013]
Testo: Віктор Бронюк
Musica: ТІК
Testo pescato qui http://www.pisni.org.ua/
Sito ufficiale http://tik.ua
Там, де трави вмиваються росами,
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2014/1/30 - 23:43
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On n'est pas des saints

On n'est pas des saints
On n'est pas des saints

Chanson française – On n'est pas des saints – Léo Ferré – 1967

Je n'avais pas oublié, mon ami Marco Valdo M.I., dit Lucien l'âne en souriant de son piano à mastiquer le son, et je me préparais à te rappeler ta promesse, car placer une nouvelle chanson de Léo Ferré dans les Chansons contre la Guerre, c'est un grand moment à chaque fois. Et puis, une chanson avec un pareil titre... « On n'est pas des saints »... Ça change du sirupeux évangélique dont on bassine nos jours et nos nuits. Jusqu'à la nausée... Imagine que ces gens-là, les mêmes que chantait Jacques Brel (Chez ces gens-là, on ne pense pas, Monsieur, on prie...) ont réussi à mettre des croix partout, jusque sur le dos des ânes... C'est tout dire. Laisse-moi te révéler une image qui me vient à l'esprit : le Vatican avec son Église, c'est un boa autour du cou de l'Europe... Il l'étouffe... La seule question... (Continues)
On n'est pas des saints
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2014/1/30 - 17:46
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Come Savonarola

Come Savonarola
[2013]

Singolo : Come Savonarola
Non hai fatto un grande affare
(Continues)
2014/1/30 - 15:33
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Brief an mein Kind

Brief an mein Kind
[1942-43]
Versi di Ilse Weber (1903-1944), poetessa cecoslovacca di fede ebraica.
Musica di Dariusz Świnoga e Bente Kahan , interprete norvegese di musica ebraica.‎
Nel disco di Bente Kahan “Stemmer fra Theresienstadt” del 1995, ‎uscito negli anni seguenti anche in tedesco ed in inglese.‎

Ilse Herlinger Weber è stata una poetessa e scrittrice di origine ceca e di religione ebraica.
A Praga, dove viveva, scrisse molti racconti per l’infanzia e condusse anche programmi radiofonici per i bambini. Dopo l’occupazione nazista, nel 1939, riuscì a mettere in salvo il suo primogenito Hanuš mandandolo da amici in Svezia attraverso un “kindertransport”. Poi lei, il marito ed il figlio più piccolo furono rinchiusi nel ghetto di Praga e quindi internati nel campo/ghetto di Theresienstadt. A Terezìn, dove erano stati deportati moltissimi bambini, Ilse Weber svolse l’attività di infermiera nel reparto... (Continues)
Mein lieber Junge, heute vor drei Jahren
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/30 - 15:08
Song Itineraries: Extermination camps
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Die Kinder vom Bullenhuser Damm

Die Kinder vom Bullenhuser Damm
Nel disco intitolato “Nach Hamburg” del 1989.

Si tratta in realtà di un racconto recitato dalla intensa voce di Wader, accampagnato semplicemente dal suono di un carillon.

In questi suoi versi Wader ci racconta di un orco cattivo e di un gruppo di bambini che finirono sotto i suoi artigli, ma non si tratta purtroppo di una favola…

L’orco rispondeva al nome di Kurt Heissmeyer (1905-1967), un medico mediocre, di modesta intelligenza, che però aveva l’ambizione di ottenere una prestigiosa cattedra universitaria. Obiettivo difficile da conseguire, visto che il giovane medico non aveva al suo attivo nemmeno una pubblicazione scientifica. Heissmeyer però intuì che diventando un fervente nazista ed avvicinandosi agli ambienti più fanatici del regime, quelli delle SS, avrebbe potuto ottenere delle belle spinte nella sua carriera. Si rese così subito conto che, con tutto quel materiale umano a... (Continues)
SS-Leute haben noch in den Tagen vor Kriegsende,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/30 - 11:35
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Muzulman-Kippensammler

Muzulman-Kippensammler
Sachsenhausen, 1940
Lyrics: Aleskander Kulisiewicz
Music: Menashe Oppenheim (“Zulejka,” 1936)

Sachsenhausen, 1940
Testo: Aleksander Kulisiewicz
Musica: Menashe Oppenheim ("Zulejka", 1936)



Kippenstecher (Kippensammler; cigarette-buttcollector), by Wiktor Simiński, postwar. Center figure: “Apparently: Arbeit macht Frei (Work makes you free)? Oh, splendid! We do it!!!” Inset on left: “Free Trade”: Prisoner on left: “Give me bread”; Prisoner on right: “Give me cigarettes.” Inset on right: “Cigarette Manufacture.” USHMM, Kulisiewicz Collection.

”Kippenstecher” (o “Kippensammler”: ciccaiolo, raccoglitore di cicche), di Wiktor Simiński. La figura al centro dice: “Dicono che 'Arbeit macht frei'? Meraviglioso! Noi lo facciamo!!!” Didascalia a sinistra: “Libero commercio”. Il prigioniero a sinistra: “Dammi del pane”; quello a destra: “Dammi delle sigarette”. Didascalia a destra: “Fabbrica... (Continues)
Laszek jestem ja poganin,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2014/1/30 - 11:28
Song Itineraries: Extermination camps
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Ukolébavka

Ukolébavka
[1989?]
Parole e musica di Karel Kryl (1944-1994)
Trovo la canzone in un album dal vivo, “Koncert 1989”, ed in un altro dell’anno successivo intitolato “Tekuté písky”.

Amara ninna nanna sul diventare adulti sotto un regime totalitario…
Spinkej, synáčku, spi, zavři očička svý
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/30 - 09:02
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To My Old Brown Earth

To My Old Brown Earth
Words and Music by Pete Seeger (1958)(c) 1964 (renewed) by Stormking Music Inc.

1964
Broadsides - Songs and Ballads
To my old brown earth
(Continues)
Contributed by donquijote82 2014/1/29 - 19:19
Song Itineraries: War on Earth
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The Torn Flag

The Torn Flag
Words and Music by Pete Seeger (1969)TRO – © 1970 Melody Trails, Inc., New York, NY

1970
Pete Seeger Now

(Malcolm X once debated another black man as to whether they could call themselves Americans.  “I’m not an American,” said Malcolm, “Why do you think you are?”  “I’m an American because I was born here,” said the other.  “well, you could put a shoe in an oven and that wouldn’t make it a biscuit,” was Malcolm’s retort.  I’m afraid I have no such choice.  My light-skinned ancestors participated fully in the decisions, good and bad, which formed this nation.  I’ve spent a lifetime fighting the blacklisters who tried to make me feel like an outcast in my own home.  “I had an uncle who wrote a poem with the lines: “I have a rendezvous with death / At midnight in some flaming town. . .”  So I made some new verses.  I don’t have a regular tune for it yet — I kind of chant it to an improvised modal melody.”  — Pete Seeger)
At midnight in a flaming angry town
(Continues)
Contributed by donquijote82 2014/1/29 - 19:13
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Now Is the Time for an Iron Hand

Now Is the Time for an Iron Hand
[1990]
Nell’album significativamente intitolato “Banking, Violence And The Inner Life Today”
In copertina un dipinto intitolato “Die Arbeitsmänner” (“I lavoratori”) dell’artista costruttivista tedesco Franz Wilhelm Seiwert (1894-1933).

“The iron hand of the Iron Lady”, quella della guerra delle Malvinas/Falklands, quella della repressione violenta degli scioperi operai…
Un album che è un bilancio dei lunghi anni del “thatcherismo” (1979-1990) e del suo funesto lascito.
Al proposito si veda anche Iron Hand dei Dire Straits.
Those who would rule before us wanted to be kind
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/29 - 16:05
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As the Sun (the Emperor Is Naked Today-O!)

As the Sun (the Emperor Is Naked Today-O!)
Words and Music by Pete Seeger (1970)(c) 1977, 1979 by Fall River Music Inc.

1970
What now people? Vol. 3

Liberamente ispirata alla fiaba il vestito nuovo del'imperatore
As the sun
(Continues)
Contributed by donquijote82 2014/1/29 - 14:16
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Peace Pin Boogie

Peace Pin Boogie
[1963]
Parole e musica di Woody Guthrie
Interpretata da Kurt Elling (cantante jazz americano) nel disco collettivo “Note Of Hope: A Celebration Of Woodie Guthrie” del 2011.
Interpretata da Pete Seeger in “Pete Remembers Woody” del 2012


Went to kiss my sweetie, same as before;
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/29 - 14:12
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Or Else! (One-a These Days)

Or Else! (One-a These Days)
[2006?]
Parole di Pete Seeger, David Bernz e A.N. Onymous (?).
Musica di Pete Seeger.

Trovo la canzone nell’album “At 89” del 2008.

“Verrà il giorno in cui la nostra scuola riceverà i soldi di cui ha bisogno, mentre la Marina militare dovrà mettersi a vendere le torte per comprarsi una nave da guerra… Verrà il giorno in cui Johnny riceverà i soldi di cui ha bisogno per la sua salute, mentre l’Aeronautica militare dovrà organizzare una lotteria per comprarsi un bombardiere…”
One-a these days (ONE-A THESE DAYS)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/29 - 11:32
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When I Was Most Beautiful

When I Was Most Beautiful
[1957]
Versi di 茨木のりこ / Noriko Ibaragi (1926-2006), poetessa giapponese.
Musica di Pete Seeger (1967)
Ignoro di chi sia la traduzione inglese. Più recentemente, nel 1992, l’opera di Noriko Ibaragi è stata tradotta in inglese dal poeta britannico Peter Robinson con Fumiko Horikawa e pubblicata nella raccolta “When I was at my most beautiful and other poems by Noriko Ibaragi”
Trovo la canzone nell’album “At 89” del 2008.

Poesia sulla tragedia della guerra vista con gli occhi di un’adolescente nel suo pieno fulgore…




Monsieur Rouault citato nell’ultima strofa è Georges Henri Rouault (1871-1958), pittore e incisore parigino – un artista isolato, un pittore religioso, non ascrivibile a nessuna corrente artistica - molto amato in Giappone e Corea. Pochi anni prima di morire bruciò gran parte delle sue opere.
When I was most beautiful,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/29 - 10:39
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Quite Early Morning

Quite Early Morning
Words and Music by Pete Seeger (1969)

Per Pete Seeger

Alessandro Portelli il manifesto 29.1.2014

“Dicono che l’umanità non sopravviverà a lungo, ma io vorrei sapere che cos’è che li fa essere così sicuri. L’ora più buia è sempre quella prima dell’alba, si sta facendo mattino, e io so che possiamo ancora avere singing tomorrows”, domani fatti di musica, “giorni cantati”. Così cantava Pete Seeger, e questa è stata la sua lezione per quasi ottant’anni di musica e di impegno.

Nel corso della sua vita, Pete Seeger ha cantato le canzoni dei minatori e degli operai (“Which Side Are You On?”) , gli spiritual di lotta del movimento per i diritti civili (“We Shall Overcome”), la protesta contro la guerra del Vietnam (“Waist Deep In The Big Muddy”), la mobilitazione per la salvezza dell’aria e dell’acqua della sua terra (“My Dirty Stream”); ha composto memorabili canzoni di libertà e speranza... (Continues)
Don't you know it's darkest before the dawn
(Continues)
2014/1/29 - 10:24
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Song of the World’s Last Whale

Song of the World’s Last Whale
[1972]
Parole e musica di Pete Seeger
Trovo la canzone nell’album “At 89” del 2008.

Restando sul tema, consiglio caldamente il riascolto e la rilettura del testo della canzone Last Great American Whale di un altro gigante recentemente scomparso, il vecchio Lou Reed…
I heard the song
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/29 - 09:26
Song Itineraries: War on Earth
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Throw Away That Shad Net (How Are We Gonna Tomorrow?)

Throw Away That Shad Net (How Are We Gonna Tomorrow?)
[1976]
Parole e musica di Pete Seeger.
Trovo la canzone nell’album “At 89” del 2008.

I policlorobifenili (PCB) sono composti organici che furono largamente impiegati a partire dal secondo dopoguerra nei liquidi isolanti e refrigeranti necessari al funzionamento di trasformatori, condensatori e motori elettrici. Tra il 1947 ed il 1977 gli enormi impianti di produzione di energia elettrica della General Electric situati a Fort Edward, New York, riversarono nelle acque dell’Hudson centinaia di tonnellate di PCB che andarono a sedimentarsi sul fondo del fiume e contaminarono irreparabilmente l’acqua e la fauna ittica, a tal punto che la specie più diffusa, un piccolo merluzzo chiamato “Tomcod”, nell’arco di soli 50 anni ha modificato il proprio apparato genetico in modo da resistere all’avvelenamento… Buon per lui, che però sta soltanto alla base della catena alimentare, mentre alla sommità... (Continues)
Throw away that shad net, get rid of hook and line.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/29 - 09:13
Song Itineraries: War on Earth
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Lettre d'un soldat

Lettre d'un soldat
[1942]
Paroles et musique: Roland Lebrun
Testo e musica: Roland Lebrun

Il quebecchese Roland Lebrun è passato alla storia come "Il soldato Lebrun" per le sue canzoni di ambito militare e bellico; negli anni della guerra, dal '42 al '45, vendette centinaia di migliaia di dischi. In realtà era un cantante country e, sui suoi oltre duecento titoli, solo 16 sono canzoni sui soldati; ma a queste rimane legato indissolubilmente il suo nome. Canzoni "contro la guerra" o "antimilitariste"? Tutt'altro. In quegli anni, le canzoni di Lebrun erano, anzi, canzoni di propaganda. Il soldato, insomma, fa il suo "dovere": va alla battaglia, attacca i "Boches" (i tedeschi), si becca le mitragliate mentre pensa alla famiglia ed è fiero che sia il suo turno di andare a crepare per la Patria. Ciononostante, le canzoni di Lebrun riflettono senz'altro quel che i soldati scrivevano e dicevano davvero alle famiglie, lasciado trasparire molto spesso l'esatto contrario. [RV]
Je t'écris ma femme adorée
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2014/1/28 - 18:56
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Ode to a Composer (Bach at Treblinka)

Ode to a Composer (Bach at Treblinka)
[1973]
Versi di Yuri Suhl (1908-1986), scrittore e poeta americano.
Musica di Pete Seeger (1983)
Trovo la canzone nell’album “At 89” del 2008.

Yuri Suhl era polacco, di fede ebraica, ed emigrò negli USA nel 1932, giusto in tempo per sfuggire alla barbarie nazista. Nella nuova patria si dedicò tutta la vita alla preservazione e diffusione della lingua e cultura Yiddish. Socialista, impegnato nel movimento per i diritti civili e per la pace, scrisse diversi volumi di poesie in Yiddish, un racconto sulla Resistenza ebraica in Europa, parecchi libri per bambini e biografie di militanti sociali..

L’ossessione principale di Hitler, in fatto di musica, era Wagner, ma il pantheon nazista dei compositori comprendeva Beethoven, Bruckner, Schumann, Brahms e Bach. Invece Mendelssohn, che di Bach aveva riportato alla luce la musica dopo un lungo periodo di oblio, fu censurato in quanto ebreo e la... (Continues)
You’re one of us now
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/28 - 16:21
Song Itineraries: Extermination camps
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La complainte d'une mère

La complainte d'une mère
[1952]
Paroles et musique: Roland Lebrun
Testo e musica: Roland Lebrun

Da Du Temps des Cerises aux Feuilles Mortes. Canzone degli anni '50, post-bellica, sospesa tra due temi più che classici: il dolore di una madre per il figlio in guerra e il "senso del dovere" (con l'immancabile eroismo). [RV]
Quelle douleur pour une pauvre mère
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2014/1/28 - 16:10
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Arrange and Rearrange

Arrange and Rearrange
[1997]
Parole e musica di Pete Seeger
Nell’album “At 89” del 2008.

“A volte i grandi cambiamenti si avverano con piccoli cambiamenti. Per esempio, quando tutti quei maniaci urlano ‘Crescere, crescere, crescere!’, noi al contrario possiamo scegliere di restare piccoli, di decrescere, di mangiare di meno, di bere di meno, di consumare di meno, persino di cagare di meno… Allora forse i bambini che oggi nascono avranno la possibilità e la speranza di vivere a lungo…”
Early in the mornin’ I first see the sun,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/28 - 15:16
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And Tomorrow the Stock Exchange Be the Human Race

And Tomorrow the Stock Exchange Be the Human Race
[1990]
Nell’album significativamente intitolato “Banking, Violence And The Inner Life Today”
In copertina un dipinto intitolato “Die Arbeitsmänner” (“I lavoratori”) dell’artista costruttivista tedesco Franz Wilhelm Seiwert (1894-1933).

“L’unica cosa sulla terra per cui vale la pena di morire è… il profitto!”
Praticamente L'Internationale ironicamente rovesciata.
Un album che è un bilancio dei lunghi anni del “thatcherismo” (1979-1990) e del suo funesto lascito. Un lavoro in ogni caso attualissimo, considerato che è già passato quasi un quarto di secolo dalla sua uscita e La Guerre de Cent mille ans che i ricchi fanno ai poveri dura tuttora, sempre più cruenta…
Arise, the wealthy of the earth
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/28 - 13:45
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I'm on the Side of Mankind as Much as the Next Man

I'm on the Side of Mankind as Much as the Next Man
[1990]
Nell’album significativamente intitolato “Banking, Violence And The Inner Life Today”
In copertina un dipinto intitolato “Die Arbeitsmänner” (“I lavoratori”) dell’artista costruttivista tedesco Franz Wilhelm Seiwert (1894-1933), forse scelto dai McCarthy per il suo radicalismo oppure perché, morendo molto giovane nell’anno dell’avvento di Hitler al potere, ebbe così modo di scampare al nazismo e alla seconda guerra mondiale…

“Io sto dalla parte del genere umano, come chiunque, ma viene per tutti il momento di chiedersi se non valga invece la pena invece stare dalla parte del denaro… D’altra parte, mi piacerebbe valorizzare la vita umana ma se non c’è un margine di profitto chi me lo fa fare?...”

Un album che è un bilancio dei lunghi anni del “thatcherismo” (1979-1990) e del suo funesto lascito. Un lavoro in ogni caso attualissimo, considerato che la La Guerre de Cent mille ans che i ricchi fanno ai poveri dura tuttora ed, anzi, è sempre più cruenta…
Long live free enterprise!
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/28 - 13:27
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Trayvon

Trayvon
2013 Spies are reading my blog

Canzoni dedicate a Trayvon Martin:
Trayvon Jasiri X
Justice! Godswill
We Are Trayvon Plies
Trayvon Martin Tribute Papoose
Super Life Chaka Khan
Hoodiez Willie D
I wonder why Rick Ross
The Ballad of Trayvon Martin Will Hoge
Justice (if You're 17) Wyclef Jean
No More Innocent People Dying Kamal Imani
Trayvon David Rovics
Sandra's Smile Blood Orange
Call It What It Is Ben Harper
Angel Down Lady Gaga
Sad News Swizz Beat
Black America Again Common


Trayvon Martin era un ragazzo afroamericano di 17 anni.‎



Il 26 febbraio 2012, mentre passeggiava verso le 19 in una strada di Sanford, Florida, era stato ‎segnalato alla polizia come sospetto da George Zimmerman, un membro di un gruppo di vigilantes ‎della zona chiamato Neighborhood Watch. Zimmerman aveva ritenuto di segnalare la presenza di ‎Martin perché questi si muoveva in modo, a suo dire, sospetto... (Continues)
A boy went to visit his father out of town 
(Continues)
Contributed by donquijote82 2014/1/28 - 12:08
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John Brown

John Brown
2009
Ten Thousand Miles Away

John Brown (Torrington, 9 maggio 1800 – Charles Town, 2 dicembre 1859) è stato un attivista statunitense, simbolo della causa antischiavista cui si dedicò anche mediante la lotta armata e per cui pagò con la vita. Egli fu infatti impiccato in seguito al fallito assalto all'arsenale federale di Harper's Ferry con le cui armi voleva dare il via ad una rivolta grazie al sostegno degli schiavi nelle contee occidentali dello Stato della Virginia.
La canzone John Brown's Body, di cui esiste anche una versione italiana, fece di lui un eroico martire della causa nordista. Essa perciò, adottata come canzone di battaglia dell'Unione durante la Guerra Civile Americana, divenne popolare.
Owen Brown was an abolitionist
(Continues)
Contributed by donquijote82 2014/1/28 - 11:29
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Israeli Geography

Israeli Geography
2015
Meanwhile In Afghanistan
Netanyahu is in a tizzy, his eyes are filled with hate
(Continues)
Contributed by donquijote82 2014/1/28 - 11:19
Song Itineraries: The Palestinian Holocaust
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Breivik

Breivik
2015
Meanwhile In Afghanistan
They say he acted alone for a Europe white and free
(Continues)
Contributed by donquijote82 2014/1/28 - 10:57
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Holy Land 5

Holy Land 5
2015
Meanwhile In Afghanistan
They grew up among the bombs of the occupation
(Continues)
Contributed by donquijote82 2014/1/28 - 10:38
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Breaking the Law

Breaking the Law
[1980]
Scritta da Rob Halford, K.K. Downing e Glenn Tipton
Nell’album intitolato “British Steel”, con una delle copertine più indimenticabili della storia del Rock, fotografata da Bob Elsdale.
Interpretata anche dai Motörhead

Una canzone contemporanea a Bankrobber dei Clash. Il tema è lo stesso: se le promesse del Welfare sono state miseramente tradite, se i poveri sono sempre più poveri, i ricchi sempre più ricchi e le loro banche sempre più piene, allora non resta altro da fare che…
There I was completely wasting,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/28 - 09:08
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Bankrobber

Bankrobber
[1980]
Parole e musica di Mick Jones e Joe Strummer
Singolo poi incluso nella raccolta “Black Market Clash” del 1980



Mi viene bene di proporre questa canzone dopo aver ascoltato alcune allegre notiziole, tipo quella che c’è il 16% degli italiani sotto la soglia di povertà e invece un altro 10% che da solo detiene il 50% della richezza nazionale… La fonte dei dati è Bankitalia, già, quel famoso istituto pubblico in mano alle banche private – in testa San Paolo e Unicredit - cui nei giorni scorsi il Governo (zitto zitto, mentre tanti italiani esausti facevano l’ennesima coda per pagare l’ennesimo balzello) ha regalato 7,5 miliardi di euro prelevandoli dai fondi d’emergenza nazionali…
C’è poi anche che alla Electrolux, negli stabilimenti che non verranno chiusi, i padroni vogliono pagare agli operai – a quelli che non verranno licenziati - 900 euro al mese al posto dei 1.400 che prendono... (Continues)
My daddy was a bankrobber
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/28 - 08:31
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Red Rifles

Red Rifles
(1981)

from Metro Youth's recording session on a four-track machine at their local rehearsal studio in 1981 ("Brutalised" that appeared on "Bullshit Detector Two" 2xLP compilation came from the same session)

Lyrics from anarchoscene
Street fighter
(Continues)
2014/1/27 - 23:03
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Anti-War

Anti-War
Album: "Just An Error" (1986)
Don't want to die a hero.
(Continues)
2014/1/27 - 22:56
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God Bless the USA

God Bless the USA
2013
Into A Prism
God bless all the Indians living in their reservations
(Continues)
Contributed by donquijote82 2014/1/27 - 18:48
Song Itineraries: Anthems and Anti-Anthems
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Inno delle Nazioni

Inno delle Nazioni
[1862]
Musica di Giuseppe Verdi
Testo di Arrigo Boito
Music by Giuseppe Verdi
Lyrics by Arrigo Boito



L'Inno delle Nazioni
it.wikipedia


L'Inno Delle Nazioni è una cantata profana composta da Giuseppe Verdi su testo di Arrigo Boito per l'Esposizione universale del 1862 e presentata in anteprima il 24 maggio 1862 presso la Royal Opera House di Londra.

Per l'Esposizione Universale del 1862, a Londra, furono incaricati di comporre musica di festa per l'occasione, i compositori di quattro paesi: Germania (Giacomo Meyerbeer), Francia (Daniel-François-Esprit Auber), Gran Bretagna (William Sterndale Bennett) e l'Italia, recentemente unificata. Prima di dare l'incarico a Verdi, che aveva appena terminato la composizione della sua opera La forza del destino, si cercò la disponibilità di Gioachino Rossini che rifiutò l'offerta.

Nel 1861 l'Italia era stata unificata per la maggior parte del... (Continues)
CORO DI POPOLO
(Continues)
Contributed by Ahmed il Lavavetri 2014/1/27 - 18:11
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Comets of Kandahar

Comets of Kandahar
2013
Everything Can Change
The Twin Towers came down in 2001
(Continues)
Contributed by donquijote82 2014/1/27 - 16:48
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Bonobo Song

Bonobo Song
2013
Into A Prism

Con il medesimo argomento si veda Bonobo power
There are lots of different monkeys on this lovely planet Earth
(Continues)
Contributed by donquijote82 2014/1/27 - 15:58
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Barack Obama

Barack Obama
2013
Into A Prism
His first name is the last name of an Israeli Prime Minister
(Continues)
Contributed by donquijote82 2014/1/27 - 12:41
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Ballad of Saed Bannoura

Ballad of Saed Bannoura
2016
1939

Saed Bannoura (b. 1973) is a Palestinian journalist working for the Bethlehem-based IMEMC (www.imemc.org). Saed currently lives in the United States. He is confined to a wheelchair since 1991 after being shot repeatedly by an Israeli death squad, who had infiltrated a demonstration in Bethlehem. In his own words:

When the man noticed that I had realized their true identify he pulled a small automatic gun from under his shirt, and I ran away knowing that even if I surrendered to him then, I would have been immediately assassinated, as had happened to so many Palestinian martyrs before me.The man ran after me, along with the other undercover death squad members, until I came to an area were he was standing above me on a hill, just five meters away from me. When he shouted at me again, I began to turn, and I could see his eyes, or at least, what was visible of them from under his... (Continues)
Saed Bannoura is a friend of mine
(Continues)
Contributed by donquijote82 2014/1/27 - 12:35
Song Itineraries: The Palestinian Holocaust
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Sulla Luna

Sulla Luna
Per Stefano Panzarasa.

Leggo solo ora il suo messaggio dell'agosto 2012... Come vede, il sito si sta arricchendo giorno dopo giorno delle poesie del grande Gianni Rodari...
Grazie a lei per averne messe in musica tante, continuando l'opera di Anton Virgilio Savona.
Un saluto
Bernart Bartleby 2014/1/22 - 09:53
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Il dittatore

Il dittatore
Sì, andate davanti con Gianni....
Krzysiek Wrona 2014/1/22 - 09:12
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Hej sokoły

Hej sokoły
Sapete quale è il vostro problema...che ve ne strafregate

https://www.youtube.com/watch?v=iC8ziXzl8lU

https://www.youtube.com/watch?v=RaN45mSjk6Y
Krzysiek Wrona 2014/1/22 - 08:43




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