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A Satana

A Satana
[1863]
Versi di Giosuè Carducci, come pubblicati sul periodico democratico “Il Popolo” di Bologna dell’8 dicembre 1869. Poi nella raccolta “Poesie di Giosuè Carducci” pubblicata a Bologna dalla Zanichelli.
Musica dei Valkyrian, gruppo heavy death metal senese, dal loro disco d’esordio del 2005 intitolato "…Of Boredom And Sorrow"

“...Tu spiri, o Satana, ... sfidando il dio de’ rei pontefici, de’ re cruenti: e come fulmine scuoti le menti...”

Questa al liceo non me l’hanno mai fatta leggere...

“Del resto, tu non potevi non intendere a qual nume inneggiassi io. Tu l’hai detto: alla Natura. E alla Ragione. [...] Sì, ho inneggiato a queste due divinità dell’anima mia, dell’anima tua e di tutte le anime generose e buone, a queste due divinità che il solitario e macerante e incivile ascetismo abomina sotto il nome di carne e di mondo; che la teocrazia scomunica sotto il nome di Satana.
[...]... (Continues)
A te, dell’essere
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/2/21 - 19:05
Song Itineraries: The Devil
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Giorgio Gaber: Destra-Sinistra

Giorgio Gaber: Destra-Sinistra
[2001]
Testo e musica: Gaber-Luporini
Lyrics and music: Gaber-Luporini
Paroles et musique: Gaber-Luporini
Album: La mia generazione ha perso

Destra-Sinistra è un singolo di Giorgio Gaber, pubblicato nel 2001, tratto dall'album La mia generazione ha perso.

La canzone vuol mettere ironicamente in risalto le presunte differenze tra destra e sinistra politiche, delle quali è una bonaria critica. Tutta la canzone verte infatti su luoghi comuni anziché sulle differenze di tipo idealistico, ed è lo stesso Gaber a specificare che, attualmente, le differenze fra le due parti sono ormai minime, e che chi si definisce di una fazione rispetto ad un'altra lo fa per mera «ideologia», e per «passione ed ossessione» di una diversità che «al momento dove è andata non si sa». In altre parole, la differenza fra chi si definisce di una parte piuttosto che dall'altra è solamente ostentata, ed è nulla per quanto riguarda il lato pratico. - it.wikipedia
Tutti noi ce la prendiamo con la storia
(Continues)
Contributed by Gino LUKA 2014/2/21 - 17:58
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Der Zündschnüre-Song

Der Zündschnüre-Song
[1972]
Colonna sonora del film per la televisione “Zündschnüre” di Reinhard Hauff, 1974, dall’omonimo racconto di Degenhardt del 1973
Poi nell’album dell’autore intitolato “Mit Aufrechtem Gang”.

“Zündschnüre” è prima di tutto il titolo di un racconto – credo autobiografico - di Degenhardt (1973), ambientato nella natale regione della Ruhr durante gli ultimi anni della guerra, descrizione della vita quotidiana e delle avventure di alcuni bambini di famiglie operaie e antinaziste, i cui padri sono finiti ammazzati o in campo di concentramento, che partecipano a modo loro, e spesso divertente, alla resistenza contro il regime…
Und als von tausend Jahren
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/2/21 - 15:28
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Gegen Verführung

Gegen Verführung
[1925]
Versi di Bertolt Brecht, dalla raccolta intitolata “Hauspostille” (da noi col titolo “Libro di devozioni domestiche”) pubblicata nel 1927.
Musica di Hans-Dieter Hosalla e poi anche di Hanns Eisler. Interpretata da molti, tra cui Hilmar Thate, Ernst Busch, Hanns Ernst Jäger, Therese Giehse, Hein & Oss e Katja Ebstein.

Con un pensiero a quanti hanno perso la vita in questi giorni a Kiev…
Laßt Euch nicht verführen!
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/2/21 - 14:32
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Wenn die Leute fragen (Heckerlied)

Anonymous
Wenn die Leute fragen (Heckerlied)
[1848]
Canto dalla “Primavera dei Popoli” tedesca, che ebbe il suo inizio nel Baden quando, nell’aprile del 1848, Friedrich Hecker (1811-1881) e Gustav von Struve (1805-1870), insieme ad altri radicali repubblicani come il poeta Georg Herwegh (1817-1875) riuscirono a deporre il locale gran duca. Durò poco. Già il 14 aprile le truppe della “Deutscher Bund”, la confederazione tedesca nata dalla Restaurazione, sconfissero le milizie di Hecker, il quale fuggì in America finendo a combattere nella guerra civile nelle fila dell’Unione.

Da quello che posso capire, non certo una CCG, anzi, si tratta di una canzone piuttosto sanguinaria, come sanguinarie e sanguinose sono il più delle volte le rivoluzioni (Ucraina docet).
A voi, o perfidi ma giusti Admins, l’ardua sentenza.
Wenn die Leute fragen,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/2/21 - 13:56
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Mετανάστες

Mετανάστες
Metanástes
Στίχοι: Γιώργος Σκούρτης
Μουσική: Γιάννης Μαρκόπουλος
Πρώτη εκτέλεση: Βίκυ (Βασιλική) Μοσχολιού και Λάχης (Μιχάλης) Χαλκιάς
Δίσκος « Μετανάστες», 1974

Testo di Yorgos Skourtis
Musica di Yannis Markopoulos
Prima interpretazione di Vicky (Vassiliki) Moscholiou con Lahis (Mihalis) Halkias
Disco: «Μετανάστες/Emigranti», 1974

Io lo so che nel sito ho disseminato promesse che non ho sempre mantenuto. Ogni tanto, però, faccio una ricognizione e puntualmente trovo qualche debito da saldare. Questa volta sono stati gli "Ergates" di Markopoulos, che ho tradotto e postato nelle settimane scorse, a farmi ricordare che, dopo averne messo le tre canzoni più belle e significative (Η φάμπρικα; Η μπαλάντα του μετανάστη; Ο Ρόκκο κι οι άλλοι), avevo lasciato in sospeso il resto del disco, con la promessa che l'avrei prima o poi completato. Lo faccio adesso, perché anche le altre... (Continues)
1. Οχτώ χωριάτες / Βίκυ Μοσχολιού (Continues)
Contributed by Gian Piero Testa 2014/2/20 - 17:58
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Agüita pa' beber (Carmona)

Agüita pa' beber (Carmona)
(1974)
Incisa con il titolo "Carmona" da Maria Burruca (Burruca significa "lotta" in basco), pseudonimo Elisa Serna quando si trovava esiliata in Francia, nel disco "Contra La Muerte Espagne En Marche" pubblicato in Francia alla fine del 1974 dall'etichetta privata Droug (Collera in bretone) fondata da Kirjuhel.

Poi nell'LP del 1977 di Elisa Serna "Choca la mano" con il titolo "Agüita pa beber".

Ringraziamo Flavio Poltronieri per averci segnalato questo storico brano e Gustavo Sierra per averci inviato le immagini della copertina originale da cui abbiamo ricavato il testo spagnolo.

Vedi anche Por el agua de Carmona e El pueblo no olvidará.


L'ultima vittima del fascismo a Carmona
traduzione parziale e riassunto dell'articolo di Francisco Eslava per La Voz de Carmona

A Carmona, paese andaluso della provincia di Siviglia, il 1 agosto del 1974 una manifestazione pacifica di cittadini... (Continues)
Ya no basta que el salario
(Continues)
Contributed by Flavio Poltronieri, Gustavo Sierra & CCG Staff 2014/2/20 - 16:03
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Текст олимпийской песни

Текст олимпийской песни
(2014)


Nuova sfida e nuova disavventura a Sochi per le Pussy Riot, la punk band russa impegnata a denunciare il potere di Vladimir Putin.

Questa volta è finita a spintoni, botte e manganellate per due componenti della ormai celebre formazione, malmenate brutalmente e cosparse di spray irritante al peperoncino sotto gli occhi di una telecamera da guardiani cosacchi incaricati di garantire la sicurezza nella città dei giochi olimpici invernali, mentre tentavano di esibirsi in nuova performance ostile al presidente russo. Nadezhda Tolokonnikova e Maria Alyokhina, amnistiate di recente dopo quasi due anni di galera e che già ieri erano state fermate per alcune ore dalla polizia insieme ad attivisti per i diritti umani, sono tornate alla carica per girare un videoclip di denuncia a ritmo di musica di fronte allo sfondo del porto di Sochi. Come avevano scritto sui loro account, intendevano... (Continues)
50 миллиардов и радужный Лучик,
(Continues)
Contributed by adriana 2014/2/20 - 09:40

Sã Blah

Sã Blah
[1989]
Texto: Modesto Escobar Aquino
Música: José Asunción Flores
Ñe'ã ñe'ê yvoty ha Ñemongeta Kito Kolõndive,
Asunción 1993

Testo: Modesto Escobar Aquino
Musica: José Asunción Flores
Ñe'ã ñe'ê yvoty ha Ñemongeta Kito Kolõndive,
Asunción 1993

Il 3 febbraio il martirologio festeggia San Biagio; ed il giorno di San Biagio del 1989 è una data storica per il Paraguay. Quel giorno, infatti, dopo una dittatura considerata tra le più dure e oscurantiste della storia, il generale Alfredo Stroessner, dittatore e signore assoluto del paese sudamericano per trentacinque anni, fu deposto con un colpo di stato. Era al potere dal 4 maggio 1954; il 15 agosto dello stesso anno aveva già sospeso la costituzione e instaurato una tirannia che trasformò il Paraguay in un paese sospeso e addormentato nella paura. Figlio di un immigrato bavarese, Stroessner diede asilo in Paraguay ad ogni sorta di... (Continues)
Oho pyhare puku, puku,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2014/2/20 - 01:24
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Przesłanie z daleka

Przesłanie z daleka
Testo e musica di DAAB
trovato gui, su YT
U mnie jest noc -
(Continues)
Contributed by Krzysztof Wrona 2014/2/20 - 01:12
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Przed nami wielka przestrzeń

Przed nami wielka przestrzeń
Musica e testo DAAB
trovato su YT
con qualche citazione da Bob
Dookoła płacz.
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2014/2/20 - 00:21
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Olle Kamellen

Olle Kamellen
[1919]
Versi di Kurt Tucholsky, apparsi su Die Weltbühne sotto uno dei suoi tanti pseudonimi, Kaspar Hauser.
Musica di Hanns Eisler, nel 9° volume di “Lieder und Kantaten”, raccolta pubblicata tra il 1955 ed il 1966.

Una poesia in cui Kurt Tucholsky indicava nell’autoritarismo, nel militarismo e nella mentalità, anche popolare, che li sosteneva (il “Kaiserreich-pensiero”) il più grave impedimento a che la Repubblica di Weimar potesse divenire un’esperienza di democrazia reale, compiuta, adulta, soddisfacente per i suoi cittadini… La Storia gli ha dato pienamente ragione.
Vor der Front ein junger Bengel.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/2/19 - 15:31
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Von der Kindsmörderin Marie Farrar

Von der Kindsmörderin Marie Farrar
[1922]
Versi di Bertolt Brecht, dalla raccolta intitolata “Hauspostille” (da noi col titolo “Libro di devozioni domestiche”) pubblicata nel 1927.
Difficilissimo mettere in musica una poesia del genere, eppure qualcuno ci ha provato
L’attore Giuseppe Di Mauro, per esempio, la recita su musiche di Fabrizio De André e Jean Sibelius.
Trovo anche un disco di tal Sylvia Zangenberg, classificato nel genere folk, in cui compare anche questo titolo.

La povertà, la solitudine, il corpo ancora giovane già segnato dalla miseria, una specie d’amore, un fallito tentativo d’aborto, il parto nella solitudine, nell’abbandono e nella disperazione più complete, l’infanticidio, la condanna della “società civile”, la galera e la morte…
Una splendida e terribile poesia su cui c’è ben poco da dire… bisogna solo leggerla o ascoltarla…
Marie Farrar, geboren im April
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/2/19 - 13:49
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Mutterns Hände

Mutterns Hände
[1929]
Versi di Kurt Tucholsky
Musica di Hanns Eisler
Interpretata da Gisela May (1924-), attrice e cantante tedesca, nel suo disco “Gisela May Singt Tucholsky” (1967), con musica di Henry Krtschil.
In seguito dalla cantante tedesca Dagmar Krause (sulla musica originaria di Eisler) nel suo disco intitolato “Panzerschlacht: Die Lieder Von Hanns Eisler” (“Tank Battles: The Songs of Hanns Eisler”) del 1988.




Una canzone che farà la gioia del traduttore, chè qui non si tratta di tedesco ma di stretto dialetto berlinese della classe bassa.
Elegìa di una “madre coraggio” del proletariato berlinese, il cui vero eroismo quotidiano viene esaltato da Tucholsky in contrapposizione al falso eroismo dei militari.
Il tutto reso attraverso una parlata che ricorda quella del grande cabarettista Karl Valentin, contemporaneo di Tucholsky, che si esibiva in bavarese stretto…
Hast uns Stulln jeschnitten
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/2/19 - 12:02
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Das Lied vom Kompromiß

Das Lied vom Kompromiß
[1919]
Versi di Kurt Tucholsky pubblicati su Die Weltbühne con lo pseudonimo Kaspar Hauser.
Musica di Hanns Eisler
Interpretata da Ernst Busch nel disco “Fromme Gesänge - He! Republik” del 1969 e in varie raccolte successive.

Come più tardi Feldfrüchte, uno dei frequenti attacchi satirici di Tucholsky contro i socialdemocratici tedeschi, primo fra tutti “Papa Ebert”, ossia Friedrich Ebert (1871-1925), leader dell’SPD nei primi anni 20, caloroso interventista nella Grande Guerra, poi mandante della feroce repressione delle rivolte spartachiste e popolari, per cui si avvalse dei servigi dei Freikorps (poi SA) e dei militari filo-monarchici. Morì nel 1925 sulla poltrona di presidente del Reich, riconsegnando la Germania ai monarchici, nella persona di Paul Ludwig Hans Anton von Beneckendorff und von Hindenburg, che fu poi quello che, a sua volta, la consegnò a Hitler…
Manche tanzen manchmal wohl ein Tänzchen
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/2/19 - 11:25
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Die Trommel, oder Das Leibregiment

Die Trommel, <strong>oder</strong> Das Leibregiment
[1921-23]
Versi di Kurt Tucholsky, pubblicati con lo pseudonimo di Theobald Tiger
Musica di Werner Richard Heymann (1896-1961), compositore tedesco, soprattutto di colonne sonore, attivo prima in Germania e poi a Hollywood.
Interpretata per prime dalle chansonnières e cabarettiste tedesche Trude Hesterberg (1892-1967) e Kate Kühl (1899-1970).

Ripresa negli anni 60 da Gisela May (1924-), attrice e cantante tedesca, nel suo disco “Gisela May Singt Tucholsky” (1967). Negli anni 70, da Hein & Oss nel loro disco “Singen Volkslieder Auf Den Plätzen, In Den Straßen” (1976).

Più recentemente dal gruppo antimilitarista Die Zündschnüre e da Franz Josef Degenhardt nel disco intitolato “Dreizehnbogen” del 2008.

Canzone satirica sui veterani di guerra (se qualche anima buona potesse tradurla…)
Der einst dem Feind die Hosen klopfte
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/2/19 - 10:50
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Feldfrüchte

Feldfrüchte
[1926]
Versi di Kurt Tucholsky, pubblicati su Die Weltbühne il 21 settembre 1926 con lo pseudonimo di Theobald Tiger.
Musica di Hanns Eisler (1930).
Interpretata da Ernst Busch in “Ernst Busch ‎– Singt Kurt Tucholsky” del 1974.

Una bella canzoncina sarcastica indirizzata ai socialdemocratici tedeschi, quelli che prima cacciarono dalle loro fila gli oppositori alla prima guerra mondiale, poi – sul finire di questa - cavalcarono la rivoluzione di novembre che portò al dissolvimento della monarchia e all’avvio di una repubblica pluralista, parlamentare e democratica; quindi, spaventati dagli influssi della rivoluzione bolscevica e timorosi che i consigli rivoluzionari li estromettessero dalla vita politica, condussero trattative segrete con la vecchia casta militar-monarchica; nel 1919 fecero soffocare nel sangue la rivolta spartachista e consegnarono i suoi leader, Karl Liebknecht e Rosa... (Continues)
Sinnend geh ich durch den Garten,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/2/19 - 09:21

Per i 4 NO TAV accusati di terrorismo

Antiwar Songs Blog
Per i 4 NO TAV accusati di terrorismo
In queste settimane avete sentito parlare di loro. Sono le persone arrestate il 9 dicembre con l’accusa, tutta da dimostrare, di aver assaltato il cantiere Tav di Chiomonte. In quell’assalto è stato danneggiato un compressore, non c’è stato un solo ferito. Ma l’accusa è di terrorismo perché “in quel contesto” e con le loro azioni […]
Antiwar Songs Staff 2014-02-19 08:59:00
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Por el agua de Carmona

Por el agua de Carmona
(1974)

Letra: José María Carrillo
Música: Gente del Pueblo

Testo e maggiori informazioni nel blog dedicato al gruppo Gente del pueblo

Il 1 agosto del 1974, si tenne a Carmona, nella provincia di Siviglia, una grande manifestazione con 30.000 persone, nel corso della quale la popolazione reclamava... acqua. Come altre volte, la guardia civile sparò "in aria", uccidendo Miguel Roldán Zafra.

Vedere anche El pueblo no olvidará e Agüita pa' beber (Carmona).
En Sevilla con agua
(Continues)
Contributed by CCG Staff - commento di Flavio Poltronieri 2014/2/18 - 23:27
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Mir ist heut’ so nach Tamerlan

Mir ist heut’ so nach Tamerlan
[1922]
Versi di Kurt Tucholsky, sotto lo pseudonimo di Theobald Tiger.
Musica di Rudolf Nelson (1878-1960), tedesco, compositore ed impresario di cabaret.
Testo trovato sul sempre ottimo Mudcat Café, proveniente dal German Music Database

Originariamente interpretata da Fritzi Massary (1882-1969), attrice e canatnte austriaca.
Più recentemente ripresa da Ute Lemper nel suo disco “Berlin Cabaret Songs” del 1996.

Il cabaret berlinese ai tempi di Weimer non aveva nulla da invidiare a quello parigino, e anche la sfavillante vita mondana e, soprattutto, notturna erano assolutamente comparabili. Kurt Tucholsky, come corrispondente a Parigi del giornale “Die Weltbühne”, respirò entrambe quelle incredibili arie di sfrenata libertà e divenne uno dei più importanti scrittori di piéces per il cabaret.
Ma già all’inizio degli anni 20 Tucholsky cominciò a respirare un’altra aria, questa volta mefitica... (Continues)
Tamerlan war Herzog der Kirgisen,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/2/18 - 22:14
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Raus mit den Männern!

Raus mit den Männern!
[1926]
Parole e musica di Friedrich Hollaender
Interpretata dalla stessa Claire Waldoff, cui la canzone è dedicata e per la quale, evidentemente, fu scritta.
Più recentemente ripresa da Ute Lemper nel suo disco “Berlin Cabaret Songs” del 1996.

Un inno femminista e lesbico dedicato ad una delle regine del cabaret berlinese all’epoca di Weimar, Claire Waldoff (1884-1957), che sul palco si esibiva spesso in camicia e cravatta, fumando e imprecando, interpretando canzonette, spesso triviali, nel gergo berlinese che aveva appreso nelle osterie dove si esibiva prima di raggiungere il successo. Claire Waldoff era dichiaratamente lesbica e la sua compagna di tutta la vita fu la baronessa Olga (Olly) von Roeder, con la quale folleggiava in frequenti festini negli anni d’oro del cabaret... Poi l’avvento del nazismo, ovvero della tristezza, della brutalità e della morte... Claire Waldoff - che oltre... (Continues)
(für Claire Waldoff)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/2/18 - 21:27

Die Schnupftabaksdose

Die Schnupftabaksdose
[1912]
Un’altra allegra poesiola cantabile di Joachim Ringelnatz, cabarettista e pittore tedesco, un birbante anarchico e antiautoritario che in questi versi si prende gioco di una delle icone del nazionalismo teutonico, Federico II di Hohenzollern, “Friedrich der Große”, ossia Federico il Glande - pardon - il Grande...

Joachim Ringelnatz morì - probabilmente ridendosela - poco dopo l’avvento del nazismo, ma in tempo per vedersi bollato come artista “degenerato”. Molta della sua produzione fu distrutta negli anni successivi alla sua scomparsa.
Es war eine Schnupftabaksdose
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/2/18 - 20:36
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Hodné štěně

Hodné štěně
Un'altra canzone contro il regime in Cecoslovacchia, scritta agli inizi degli anni '50 ma subito “messa all'indice”. L'allegoria del rapporto tra il cane e il suo padrone sta per il rapporto tra il popolo e i suoi oppressori. I riferimenti sono piuttosto chiari: la voglia repressa del cane di curiosare qua e là e scoprire i paesini circostanti allude ai divieti di viaggiare oltre i confini del paese, l'impossibilità di studiare per alcuni ecc.
Narodilo se štěně, lidí se nebálo,
(Continues)
Contributed by Stanislava 2014/2/18 - 18:47

Italien-Chanson

Italien-Chanson
[1926]
Testo trovato su Buchi nella sabbia

Cercando una canzone in judezmo, mentre facevo la guardia ad un’altra in yiddish, che non la sorprendessero i crucchi, ecco che mi pare proprio di vederne arrivare uno che canticchia nella sua lingua… “Chi va là?”, urlo. Mi risponde: “Sono Joachim Ringelnatz, sono tedesco ma antifascista! Non sparare!”… Lo faccio passare. Ci abbracciamo. Meno male che anche tra di loro non tutti sono “nazi schmazi”…

Joachim Ringelnatz è stato uno scrittore, un cabarettista, un poeta, e dipingeva pure. Inventò un personaggio letterario, il marinaio Kuddel Daddeldu, che era un po’ il suo alter ego, anarchico e antiautoritario. Morì poco dopo l’avvento del nazismo, ma in tempo per vedersi bollato come artista “degenerato”. Molta della sua produzione fu distrutta negli anni successivi alla sua scomparsa.
Questa poesia-canzone sull’Italia fascista è datata 1926 ed... (Continues)
Wie war Italien einst verdreckt!
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/2/18 - 16:03

די שבועה

די שבועה
Di Shvue
[1902]
Versi di S. An-sky (1863-1920), originario di Čašniki, oggi in Bielorussia, scrittore, drammaturgo, ricercatore di folklore ebraico, cultore dell’Yiddish, militante socialista.
Questa sua “Di shvue” divenne quasi subito l’inno del “Bund” (בונד), il Partito socialista ebraico di Lituania, Polonia e Russia.
Testo trovato su Sam Yiddish Site Web
ברידער און שװעסטער פֿון אַרבען און נױט
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/2/18 - 14:59
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א וואָגן שיך

א וואָגן שיך
A Vogn Shikh
[1 gennaio 1943]
Versi di Avrom Sutskever
Musica di Tomáš Novotný
Interpretata da Hilda Bronstein nel suo disco “Yiddish Songs Old and New”. Il testo si trova recitato dallo stesso autore in un vecchio disco della Folkways Records.
Testo trovato sul blog Sam Yiddish Site Web

In questa sua famosa poesia Avrom Sutskever riesce a sintetizzare magistralmente tutto l’orrore dell’Olocausto attraverso l’immagine di un carro che attraversa cigolando i vicoli silenti del ghetto di Vilnius, carico di scarpe ancora palpitanti della vita di chi le calzava, tutti ebrei morti di stenti nella prigione a cielo aperto in cui i nazisti li rinchiusero… In soli due anni, dal settembre 1941 al settembre 1943, la fame, le malattie, le esecuzioni sommarie uccisero quasi tutti i 40.000 ebrei rinchiusi nel ghetto lituano. Sopravvissero solo coloro che, come Sutskever e la moglie , riuscirono a fuggire (insieme a Shmerke Kaczerginski e Abba Kovner), unendosi poi ai partigiani.
די רעדער יאָגן, יאָגן
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/2/18 - 11:23
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Gaza

Gaza
This is a song for the people - especially the children - of Gaza. It was written after many conversations with ordinary Palestinians living in the refugee camps of Gaza and the West Bank. I spoke also to Israelis, to N.G.O workers, to a diplomat unofficially working in Jerusalem, and took their perspectives into account whilst writing the lyric.
It is not my/our intention to smear the Jewish faith or people - we know many Jews are deeply critical of the current situation - and nothing here is intended to show sympathy for acts of violence,whatever the motivation, but simply to ponder upon where desperation inevitably leads.

Many Gazan children are now the grandchildren of Palestinians BORN in the refugee camps - so called "temporary" shelters. Temporary for over 50 years now..
Gaza is today, effectively, a city imprisoned without trial. We ask you to add your voice to those already campaigning... (Continues)
When I was young it all seemed like a game
(Continues)
Contributed by Andrea Tramonte 2014/2/18 - 10:31
Song Itineraries: The Palestinian Holocaust
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Miłość

Miłość
(2002)
Testo e musica di Maciej Maleńczuk
L'album "Ande la more"
Testo da tekstowo.pl
Sito ufficiale
Może to i lepiej, że żyję teraz,
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2014/2/18 - 04:38

Sweatshop

Antiwar Songs Blog
Sweatshop
Al Capitale piacciono le camicie: che siano nere o brune quando ha bisogno del fascismo poliziotto, o che siano tanto belline quando c’è da rendere schiavi nelle fabbriche che producono per la “moda”. Ce lo racconta esattamente, dalla sua breve e triste vita, Morris Rosenfeld, ebreo, immigrato, schiavo in uno Sweatshop newyorkese nel 1893. Qui […]
Antiwar Songs Staff 2014-02-17 23:13:00
The Capital likes shirts, be they black or brown when it needs police and fascism, or so nice when it needs slavery in fashion workshops. That's just what Morris Rosenfeld tells us from his short and dreary life: a Jew who immigrated to the US to work as a slave in a NY Sweatshop, 1893. Just written.
Riccardo Venturi 2014/2/17 - 22:47
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Je ne hurlerai pas avec les loups

Je ne hurlerai pas avec les loups
IO NON URLERÒ CON I LUPI
(Continues)
Contributed by Flavio Poltronieri & CCG Staff 2014/2/17 - 21:27
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Night In Baghdad

Night In Baghdad
NOTTE A BAGHDAD
(Continues)
Contributed by Flavio Poltronieri 2014/2/17 - 17:58

Love and Freedom

Love and Freedom
Words and music: Straw Lee No
Back in the old days in 1968
(Continues)
Contributed by adriana 2014/2/17 - 17:45

Peace

Words and music: Straw Lee No
Peace isn't just a word or a state of mind
(Continues)
Contributed by adriana 2014/2/17 - 17:31
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Las cárceles

Las cárceles
LE CARCERI
(Continues)
Contributed by Flavio Poltronieri 2014/2/17 - 16:54
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Song to the Men of England

Song to the Men of England
ET TU LABOURES
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/2/17 - 15:44
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Tre passi nel delirio

Tre passi nel delirio
Chanson italienne - Tre passi nel delirio - Dugentodumila – 2002

Plus qu'une chanson, il s'agit d'une trilogie, ou bien de trois micro-chansons, dans lesquelles trois des membres du groupe interprètent les sensations qu'ils imaginent avoir été éprouvées tout au long de sa vie par le pilote qui lors de la seconde guerre mondiale a lâché la bombe atomique sur Hiroshima. La peur, quand il était dans l'avion, qui ne lui a pas laissé voir la gravité du geste, le remords qui commence à le tourmenter immédiatement comme un spectre, une fois rentré chez lui à la fin de la guerre et enfin la honte, pendant sa vieillesse qu’il masque avec orgueil et arrogance. Cette trilogie ne s'inspire pas de la biographie réelle du pilote, les auteurs prennent simplement appui sur cet événement pour faire surgir l'absurdité de la guerre.
LES TROIS PAS DU DÉLIRE
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2014/2/17 - 15:20
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ישׂראליק

ישׂראליק
Questa canzone di Leyb Rozental di Vilnius è sicuramente stata ispirata ad un brano precedente, “פּאַפּיראָסן” (Papirosn), di cui fu autore negli anni 20 Hermann Yablokoff (1903-1981), originario di Hrodna, oggi in Bielorussia, ed emigrato negli USA nel 1924. Personaggio molto noto nel teatro yiddish americano, alla fine della guerra Yablokoff fece molte tournée in Germania, Austria ed Italia per portare conforto ai rifugiati sopravvissuti alla Shoah.
Su di una melodia tradizionale bulgara.
Bernart Bartleby 2014/2/17 - 15:07
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קעשענעווער שטיקעלע

קעשענעווער שטיקעלע
A proposito della foto, i colbacchi di pelliccia ostentati dai due potentoni mi pare mostrino - ma potrei sbagliarmi - anche l'ordine gerarchico e, quindi, alimentare che vige in natura e anche laddove l'essere umano, nei suoi consorzi, torna ad essere una bestia: da notarsi infatti che il copricapo sfoggiato da Vladimir è di pelliccia di lupo, mentre quello di Silvio sembra soltanto più ricco e imponente ma in realtà pare proprio essere di volpe...
Putin, il grande cacciatore, e Berlusca, la volpina che si ciba dei suoi avanzi..
Bernart Bartleby 2014/2/17 - 09:09




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