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Stop The Cavalry
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Si può godere il remix della canzone Jona Lewie 'You'll always find me in the kitchen at parties' a allbum.it
allbum.it 2014/2/11 - 20:25
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Αχ βρε Νικόλα
![Αχ βρε Νικόλα](img/upl/gptesta.jpg)
Versione italiana di Gian Piero Testa
AHI NICOLA
(Continues)
(Continues)
Contributed by Gian Piero Testa 2014/2/11 - 19:07
Рафенсбрюклид
Anonymous
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(Dal testo russo)
11 febbraio 2014
La presente traduzione è stata condotta direttamente sul testo russo, con l'intento di renderlo quanto più letteralmente possibile; laddove non è stato possibile, se ne è dato conto nelle Note esplicative, che naturalmente si occupano anche di altri aspetti del testo. Il confronto con la Traduzione tedesca di Elke Erb è stato costantemente fatto, per rivelare che si tratta di una (bella) “traduzione d'arte” che si allontana in parecchi punti dal testo originale; ma questo riguarda, ovviamente, solo chi è tedesco o conosce il tedesco. Qui abbiamo preferito attenerci al testo russo per far vedere che cosa veramente esprima; e si può dire tranquillamente che, pur nelle terribili e particolari condizioni del lager, si tratta in gran parte di un canto patriottico. [RV]
11 febbraio 2014
La presente traduzione è stata condotta direttamente sul testo russo, con l'intento di renderlo quanto più letteralmente possibile; laddove non è stato possibile, se ne è dato conto nelle Note esplicative, che naturalmente si occupano anche di altri aspetti del testo. Il confronto con la Traduzione tedesca di Elke Erb è stato costantemente fatto, per rivelare che si tratta di una (bella) “traduzione d'arte” che si allontana in parecchi punti dal testo originale; ma questo riguarda, ovviamente, solo chi è tedesco o conosce il tedesco. Qui abbiamo preferito attenerci al testo russo per far vedere che cosa veramente esprima; e si può dire tranquillamente che, pur nelle terribili e particolari condizioni del lager, si tratta in gran parte di un canto patriottico. [RV]
RAVENSBRÜCKLIED
(Continues)
(Continues)
2014/2/11 - 11:11
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Dove non basta il mare
![Dove non basta il mare](img/thumb/c38082_130x140.jpeg?1328486189)
Che idea geniale. Ha messo insieme l'Italia molto meglio di tanti altri. Grazie Mr. Van Der Sfroos. Commovente.
tatomoto 2014/2/11 - 10:59
De Rode Kruis bussen
![De Rode Kruis bussen](img/upl/Svedish_Red_Cross_buses_in_Germany_WW22C_possibly_near_Friedrichsruh.jpg)
DIE ROTKREUZBUSSE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/2/11 - 09:14
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This Land Is Your Land
![This Land Is Your Land](img/thumb/c8891_130x140.jpeg?1328224678)
THIS LAND IS NOT OUR LAND
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Contributed by DoNQuijote82 2014/2/10 - 23:30
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Balada del que nunca fue a Granada
![Balada del que nunca fue a Granada](img/thumb/c36369_130x140.jpeg?1328130384)
BALLATA DI COLUI CHE NON ANDO' MAI A GRANADA
(Continues)
(Continues)
Contributed by Maria Cristina Costantini 2014/2/10 - 18:49
O bittre Zeit
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10 febbraio 2014
In questo testo si pone il solito problema del valore da dare al termine tedesco "Heimat". Ho optato per un neutro "questo paese", ritenendo che "patria" non fosse adeguato. Il concetto di "Heimat" era del resto fondamentale nel nazismo, e lo è tuttora per tutte le destre (neonaziste o meno) tedesche. Qui, invece, si dice che le più forti guardiane della "Heimat" sono le sbarre di una cella. [RV]
TEMPI AMARI
(Continues)
(Continues)
2014/2/10 - 17:15
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То, что я должен сказать
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10 febbraio 2014
Se questa è una delle più famose canzoni russe contro la guerra, ne mancava una traduzione italiana; eccola.
QUEL CHE HO DA DIRE
(Continues)
(Continues)
2014/2/10 - 16:39
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Polentransport
Traduzione italiana di Rita Baldoni, docente di lingua tedesca presso l’Università di Macerata, da “Ilse Weber. Ma quando avrà fine il dolore? Poesie e lettere da Theresienstadt”, 2011.
![Polentransport](img/thumb/c46745_130x140.jpeg?1392059630)
(*) Ahasvero è l’Ebreo errante
TRASPORTO IN POLONIA
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/2/10 - 14:57
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Wiegenlied
![Wiegenlied](img/thumb/c39473_130x140.jpeg?1344846191)
Evidentemente la Ottolenghi decise di adottare una versione ridotta del canto originario... Infatti manca una strofa, la seconda, che qui aggiungo... Se poi qualcuno avesse voglia di tradurla...:
Noch weißt du vom Leben nicht allzuviel,
noch dünkt´s dich ein heiteres, schönes Spiel.
Und bist du am Abend auch müde und matt,
o Kind, noch warst niemals des Spieles du satt.
Schlaf, Kind, schlaf, die Zukunft ist weit,
schlafe, schlaf, erträume die Zeit.
Die Zukunft ist weit,
erträume die Zeit!
Noch weißt du vom Leben nicht allzuviel,
noch dünkt´s dich ein heiteres, schönes Spiel.
Und bist du am Abend auch müde und matt,
o Kind, noch warst niemals des Spieles du satt.
Schlaf, Kind, schlaf, die Zukunft ist weit,
schlafe, schlaf, erträume die Zeit.
Die Zukunft ist weit,
erträume die Zeit!
Bernart Bartleby 2014/2/10 - 14:25
Wiegenlied vom Polentransport
![Wiegenlied vom Polentransport](img/thumb/c46670_130x140.jpeg?1391161155)
Chanson tchèque de langue allemande – Wiegenlied vom Polentransport – Ilse Weber – 1944
Poème d'Ilse Weber mis en musique par Bente Kahan, interprète norvégienne de musique juive.
Sur le disque de Bente Kahan « Stemmer fra Theresienstadt » de 1995, sorti les années suivantes en allemand et en anglais.
Ilse Herlinger Weber était une poétesse et écrivaine d'origine tchèque et de religion juive.
À Prague, où elle vivait, elle écrivit de nombreux récits pour l'enfance et réalisa de nombreux programmes radiophoniques pour les enfants. Après l'occupation nazie, en 1939, elle réussit à sauver son aîné Hanuš en l'envoyant en Suède par un « kindertransport » . Ensuite, elle, son mari et le plus jeune des enfants furent enfermés dans le ghetto de Prague et ensuite, internés au camp de Theresienstadt. Là, où furent déportés de très nombreux enfants, Ilse Weber fut infirmière dans le département enfants... (Continues)
Poème d'Ilse Weber mis en musique par Bente Kahan, interprète norvégienne de musique juive.
Sur le disque de Bente Kahan « Stemmer fra Theresienstadt » de 1995, sorti les années suivantes en allemand et en anglais.
Ilse Herlinger Weber était une poétesse et écrivaine d'origine tchèque et de religion juive.
À Prague, où elle vivait, elle écrivit de nombreux récits pour l'enfance et réalisa de nombreux programmes radiophoniques pour les enfants. Après l'occupation nazie, en 1939, elle réussit à sauver son aîné Hanuš en l'envoyant en Suède par un « kindertransport » . Ensuite, elle, son mari et le plus jeune des enfants furent enfermés dans le ghetto de Prague et ensuite, internés au camp de Theresienstadt. Là, où furent déportés de très nombreux enfants, Ilse Weber fut infirmière dans le département enfants... (Continues)
BERCEUSE DU CONVOI VERS LA POLOGNE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2014/2/10 - 12:04
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Magazzino 18
![Magazzino 18](img/thumb/c43564_130x140.jpeg?1361305463)
Oggi al GR1 delle 7 hanno detto che nelle foibe sono stati uccisi "decine di migliaia di italiani, uomini, donne e bambini"... e basta.
Oggi al GR2 delle 7.30 hanno detto che nelle foibe sono stati uccisi "migliaia di italiani"... Poi hanno intervistato Cristicchi che non ha parlato di foibe ma dell'esodo istriano e ha parlato di "bambini morti di freddo nei campi di raccolta" e di persone "morte di malinconia e di alcol, di depressione, si direbbe oggi, perchè sradicati dalle loro terre e dai loro legami sociali"...
Poi hanno intervistato un italiano sopravvissuto alla foibe che ha raccontato che gli jugoslavi, dei giovani croati, legarono lui e altri italiani col filo di ferro e poi lui vide che alcuni prigionieri erano costretti da quei soldati a prendere la rincorsa e a schiantarsi con la testa contro le rocce, e poi venivano risvegliati a secchiate d'acqua o con la baionetta o a calci...
Oggi al GR2 delle 7.30 hanno detto che nelle foibe sono stati uccisi "migliaia di italiani"... Poi hanno intervistato Cristicchi che non ha parlato di foibe ma dell'esodo istriano e ha parlato di "bambini morti di freddo nei campi di raccolta" e di persone "morte di malinconia e di alcol, di depressione, si direbbe oggi, perchè sradicati dalle loro terre e dai loro legami sociali"...
Poi hanno intervistato un italiano sopravvissuto alla foibe che ha raccontato che gli jugoslavi, dei giovani croati, legarono lui e altri italiani col filo di ferro e poi lui vide che alcuni prigionieri erano costretti da quei soldati a prendere la rincorsa e a schiantarsi con la testa contro le rocce, e poi venivano risvegliati a secchiate d'acqua o con la baionetta o a calci...
Bernart Bartleby 2014/2/10 - 09:16
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(io ci sto...)