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Hitler con gli occhiali a specchio

Hitler con gli occhiali a specchio
[2014]

Album: Come il soffitto di una chiesa bombardata (split con i Contrasto)


La guerra ha un'inizio?
Memorie oniriche di uno stato in bilico tra la pace e la guerra... Al classico pezzo, diciamo, punk, abbiamo voluto abbinare alcuni momenti ambient, sperimentando un po' al di fuori delle solite cose... il frammento che chiude il disco si intitola "Hitler con gli occhiali a specchio"kalashnikov-collective
La prima volta che vedemmo il nemico fu in televisione all'ora di cena, si muoveva sullo schermo con il passo dell'oca e i denti bianchi. La prima volta che vedemmo del sangue fu sul fondo delle vaschette della carne macinata, mentre spingevamo i carrelli pieni verso l'uscita del supermercato.
(Continues)
Contributed by dq82 2014/12/1 - 11:11
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Apollo i Marsjasz

Apollo i Marsjasz
[1961]
Poesia di Zbigniew Herbert dalla raccolta "Studium przedmiotu"
Messa in musica da Przemysław Gintrowski
Da http://www.fundacjaherberta.com/
właściwy pojedynek Apollona
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2014/11/30 - 22:44

Riccardo Venturi: Per Gian Piero Testa / Για τον Τζαν Πιέρο Τέστα

Riccardo Venturi: Per Gian Piero Testa / Για τον Τζαν Πιέρο Τέστα
Firenze, 10 frimaio 223.
Quando scompare una persona che mi è cara, e per mille motivi, non mi riesce mai scrivere “a caldo”. Probabilmente, la prima reazione che ho è quella del silenzio. Nel caso di Gian Piero Testa, purtroppo, ho avuto poi in sorte di sapere già prima che cosa si stava preparando, e direttamente dalla sua voce; eravamo soliti farci telefonate interminabili, raccontandoci di tutto e “cospirando” per mettere sul sito questo o quell'album, questa o quella canzone. Nel contempo, ci raccontavamo la nostra vita, quella passata e quella quotidiana. Mi accadeva, con Gian Piero, praticamente la stessa cosa che ebbi a vivere con un altro mio amico carissimo, anche lui scomparso all'improvviso; la raccontai, anni fa, parlando di Traiettorie dei gatti. I gatti, non so come, ci sono sempre. Nelle persone cui più ho vol... (Continues)
2014/11/30 - 08:46
Song Itineraries: Cats & Bad cats
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Πω πω τι έπαθε ο Μουσολίνι

Πω πω τι έπαθε ο Μουσολίνι
[1941]
Versi di Pol Menestrel / Πωλ Μενεστρέλ, che credo sia lo pseudonimo di tal Γιάννης Χιδίρογλου
Parodia sulla melodia di una qualche canzone italiana dell’epoca con musica scritta da Nino Casiroli (1910-1975), milanese, compositore, autore di testi, direttore d’orchestra ed editore.
Nella raccolta di canzoni interpretate dalla Vembo negli anni 40 intitolata “Η Σοφία Βέμπο Στα Τραγούδια Του '40”

Sofia Vembo cantò queste canzoni di sdegno e di incitamento contro l'aggressione italiana al suo Paese, diventando, tra l' Ottobre del 1940 e l'Aprile del 1941, la "voce della Grecia" per antonomasia. (Si vedano anche Bάζει o Nτούτσε τη στολή του e Στον πόλεμο βγαίν' ου Ιταλός)
“Μολών Λαβέ!”, “Vieni a prenderle!”, è la risposta data da Leonida a Serse che gli chiedeva di consegnare le armi (Battaglia delle Termopili, 480 a.C.). (Note di Gian Piero Testa, da Stixoi.info
Ντούτσε κορόιδο τα έκανες ρόιδο αφότου φοράς το χακί
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/30 - 00:12

Αθάνατος

Antiwar Songs Blog
Αθάνατος
E’ la più triste notizia che si possa dare, ma purtroppo dobbiamo farlo. Gian Piero Testa, collaboratore storico di questo sito e anima della “Sezione Greca”, con decine di traduzioni magistrali, ci ha lasciati stanotte per una gravissima e rapidissima malattia. A chi lo ha conosciuto di persona restano non uno, ma diecimila ricordi; a […]
Antiwar Songs Staff 2014-11-29 23:14:00
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La Brigata Garibaldi

Anonymous
La Brigata Garibaldi
Canto partigiano nel repertorio di Giovanna Daffini (voce e chitarra) e Vittorio Carpi (violino)
Fata largo cha passa
(Continues)
Contributed by gianfranco 2014/11/29 - 22:07
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Valsesia

Anonymous
Discografia : Bella Ciao, LP Signal, 1972

Canto partigiano
Quando si tratta di attaccare
(Continues)
Contributed by gianfranco 2014/11/29 - 14:04
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Me and the I.R.S.

Me and the I.R.S.
Well you can tell them boys at the IRS
(Continues)
Contributed by Anonymous 2014/11/29 - 05:49
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Ítaca

Ítaca
(1975)
dall'album Viatge a Ítaca

Testo (I) tratto da Itaca (Ιθάκη), poesia di Konstandinos Kavafis / Κωνσταντίνος Καβάφης (1911)
traduzione catalana di Carles Riba (1893-1959), professore di greco all'Università Autonoma di Barcellona dal 1925 al 1939, traduttore in catalano dell'Odissea e dei poeti greci moderni
Adattamento di Lluís Llach
Testo (II - III) di Lluís Llach
Musica di Lluís Llach
Arrangiamenti del pianista Manel Camp leader del gruppo di rock progressive Fusioon

Per Gian Piero che oggi ha raggiunto la sua Itaca, dopo un cammino pieno di avventure, pieno di conoscenze



E' il 1975, l'ultimo terribile anno della dittatura franchista. Il dittatore morirà a novembre, a maggio Llach presenta al Palau de la Música di Barcellona il nuovo album. Il recital sarà seguito dall'immancabile ritorsione: per aver proferito parole considerate offensive verso le istituzioni e... (Continues)
I
(Continues)
Contributed by Lorenzo Masetti 2014/11/28 - 22:59
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Antifascista

Antifascista
Herz für die Sache (2013)

Antifascista è un appello a bloccare il neonazismo e a opporsi all’ideologia di destra e alle manifestazioni della estrema destra.

La canzone fa parte del progetto Kein Bock auf Nazis, avviato da ZSK e alcune altre band tedesche. Si tratta di un’“iniziativa contro il neonazismo, la politica di destra e il razzismo”.
Es ist unsere Stadt, merkt euch das
(Continues)
Contributed by ZugNachPankow 2014/11/28 - 17:19
This is the saddest news we possibly can give, but we have to do it anyway.
Gian Piero Testa, an historical collaborator of our website and the “soul” of the Greek Section with dozens of masterly translations, has passed away last night for a serious and sudden illness.
All those who have known him will keep thousands of memories; those who have not known him will keep his work, to which this website will give on its right importance, merit and value.
For Gian Piero, so deeply fond of Greece, its culture and its language, let the cry resound: ΑΘΑΝΑΤΟΣ !

Αυτά είναι τα θλιβερότατα νέα που μπορούμε να δώσουμε, αλλά, δυστυχώς, πρέπει να το κάνουμε.
Ο Τζαν Πιέρο Τέστα, ιστορικός συνεργάτης αυτής της ιστοσελίδας και ψυχή του “Ελληνικού Τμήματος” με δεκάδες εξαιρετικών μεταφράσεων, μας άφησε χρόνους απόψε λόγω μιας βαριάς και ξαφνικής ασθένειας.
Γι' όλους αυτούς που τον έχουν γνωρίσει μένουν μυριάδες θυμήσεων. Γι' αυτούς που δεν τον έχουν γνωρίσει, μένει το έργο του, που η ιστοσελίδα αυτή θα μελετάει να του δίνει την αξία και την προβολή που αξίζει.
Για τον Τζαν Πιέρο, ερωτευμένο με την Ελλάδα, την κουλτούρα και τη γλώσσα της, ας ηχήσει η φωνή· ΑΘΑΝΑΤΟΣ !
Riccardo Venturi 2014/11/28 - 15:35
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Fa' o Signore

Fa' o Signore
"Sono il numero A 5384 di Auschwitz-Birkenau" Così iniziava le sue "lezioni" la testimone sopravvissuta agli orrori dell'inferno.

Seduta sul divano della sua abitazione genovese, l'ex maestra di Langasco racconta, con la sua voce calma e pacata, al microfono dell'intervistatrice uno dei tanti simpatici episodi che avevano allietato il suo ritorno dal campo femminile di Auschwitz-Birkenau.
"Andavo alle poste a ritirare la pensione e una volta ho, incautamente, appoggiato il braccio sul piano del banco. L'impiegato, incuriosito dal tatuaggio rimasto in vista mi ha chiesto che cosa era. Gli ho spiegato che era quello che mi avevano fatto al campo di sterminio. E lui mi ha risposto, ma se vi hanno sterminati, come mai siete così tanti?" (Forse si riferiva ai superstiti degli oltre duemila genovesi deportati nei campi di concentramento)
Oltre all'inferno tedesco, anche quello, imprevisto, trovato... (Continues)
Fa' o Signore
(Continues)
Contributed by gianfranco 2014/11/28 - 15:30
Song Itineraries: Extermination camps

Le soleil rouge

Le soleil rouge
[1896]
Parole di Maurice Boukay (nome d’arte di Charles-Maurice Couyba, 1866-1931), nella raccolta intitolata “Chansons rouges”, pubblicata nel 1897, con le illustrazioni di Théophile-Alexandre Steinlen (1859-1923) artista anarchico svizzero.

Musica di Marcel Legay (1851-1915), cantante di strada, chansonnier e compositore, soprannominato “le barde au bouc noir” o ancora il “chauve chevelu”. E’ considerato un precursore degli chansonniers di Montmartre.
Testo trovato su questo sito dedicato a Marcel Legay

Interpretata già nel 1910 nientepopòdimeno che da Émile Combes (1835-1921), uomo politico francese di primo piano all’inizio del secolo scorso, esponente radicale e fiero anticlericale.
Nella raccolta “Chansons de Frances. Chansons révolutionnaires et sociales”

Si dice che all’epoca questa canzone fosse amata e cantata quanto L'Internationale
Vers la Cité de l’Avenir
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/28 - 13:23
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Tu t’en iras les pieds devant…

Tu t’en iras les pieds devant…
[1896]
Parole di Maurice Boukay (nome d’arte di Charles-Maurice Couyba, 1866-1931), nella raccolta intitolata “Chansons rouges”, pubblicata nel 1897, con le illustrazioni di Théophile-Alexandre Steinlen (1859-1923) artista anarchico svizzero.

Musica di Marcel Legay (1851-1915), cantante di strada, chansonnier e compositore, soprannominato “le barde au bouc noir” o ancora il “chauve chevelu”. E’ considerato un precursore degli chansonniers di Montmartre.
Testo trovato su questo sito dedicato a Marcel Legay
Interpretata da Simone Bartel, nel suo disco intitolato “Chansons du Sang Passé - Sur les turpitudes et les usages des monarchies des empires et des république” (1970) e anche da Georges Brassens, nella raccolta “Inédits, archives 1953-1980”

Canzone de “‘A livella”, come direbbe Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio, che in arte fu Totò…
Tu t'en iras les pieds devant,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/28 - 11:53

Les pissenlits

Les pissenlits
[1896]
Parole di Maurice Boukay (nome d’arte di Charles-Maurice Couyba, 1866-1931), nella raccolta intitolata “Chansons rouges”, pubblicata nel 1897, con le illustrazioni di Théophile-Alexandre Steinlen (1859-1923) artista anarchico svizzero.

Musica di Marcel Legay (1851-1915), cantante di strada, chansonnier e compositore, soprannominato “le barde au bouc noir” o ancora il “chauve chevelu”. E’ considerato un precursore degli chansonniers di Montmartre.
Testo trovato su questo sito dedicato a Marcel Legay
Interpretata da Hélène Delavault nel disco “La Républicaine”, Le Chant du Monde, 1988.

Il “piscialetto”, o “dente di leone”, è il nome popolare dato in Francia al Tarassaco, da noi chiamato anche dente di cane, soffione (con riferimento all'infruttescenza), cicoria selvatica, ingrassaporci, ecc. Più genericamente con “pissenlits” ci si riferisce alle erbe selvatiche, raccolte in passato... (Continues)
« Des pissenlits ! des pissenlits ! »
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/28 - 11:18

Les ventres

Les ventres
[1896]
Parole di Maurice Boukay (nome d’arte di Charles-Maurice Couyba, 1866-1931), nella raccolta intitolata “Chansons rouges”, pubblicata nel 1897, con le illustrazioni di Théophile-Alexandre Steinlen (1859-1923) artista anarchico svizzero.

Musica di Marcel Legay (1851-1915), cantante di strada, chansonnier e compositore, soprannominato “le barde au bouc noir” o ancora il “chauve chevelu”. E’ considerato un precursore degli chansonniers di Montmartre.
Testo trovato su questo sito dedicato a Marcel Legay
Interpretata da Anne Cuvelier e Denis Cacheux (Compagnie Tant Qu’à Faire) nel disco intitolato “Moi, j’m'en fous!” pubblicato nel 1999.

“Il grasso ventre dei commendatori…”, 80 anni prima di Rino Gaetano
Chantons le ventre des bourgeois
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/28 - 10:49

La citée rouge

La citée rouge
[1896]
Parole di Maurice Boukay (nome d’arte di Charles-Maurice Couyba, 1866-1931), nella raccolta intitolata “Chansons rouges”, pubblicata nel 1897, con le illustrazioni di Théophile-Alexandre Steinlen (1859-1923) artista anarchico svizzero.

Musica di Marcel Legay (1851-1915), cantante di strada, chansonnier e compositore, soprannominato “le barde au bouc noir” o ancora il “chauve chevelu”. E’ considerato un precursore degli chansonniers di Montmartre.
Testo trovato su questo sito dedicato a Marcel Legay
Interpretata da Anne Cuvelier e Denis Cacheux (Compagnie Tant Qu’à Faire) nel disco intitolato “Moi, j’m'en fous!” pubblicato nel 1999.

La miseria, la fame, lo sfruttamento, l’emarginazione delle classi più povere nella grande città, la “Ville Lumière” (si veda al proposito la bellissima Embrasse-moi di Prévert/Oswald), non determina automaticamente la protesta organizzata contro gli affamatori, ma prima di tutto la guerra e la violenza tra gli stessi diseredati.
Una canzone di oltre un secolo fa che parla del nostro presente.
Le cuir rongé de vermine,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/28 - 10:26
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La chanson de l’aiguille

La chanson de l’aiguille
[1896]
Parole di Maurice Boukay (nome d’arte di Charles-Maurice Couyba, 1866-1931), nella raccolta intitolata “Chansons rouges”, pubblicata nel 1897, con le illustrazioni di Théophile-Alexandre Steinlen (1859-1923) artista anarchico svizzero.

Musica di Marcel Legay (1851-1915), cantante di strada, chansonnier e compositore, soprannominato “le barde au bouc noir” o ancora il “chauve chevelu”. E’ considerato un precursore degli chansonniers di Montmartre.
Testo trovato su questo sito dedicato a Marcel Legay
Interpretata da Chantal Grimm in un disco della serie “Anthologie de la Chanson Française” (“Chansons de métiers. Travaux des villes et travaux des champs”)

“Complainte des petites mains”, lamento delle giovani, spesso giovanissime, operaie che nell’industria tessile di fine 800 erano impiegate nelle cuciture a mano. Qui una giovane sarta, costretta a cucire giorno e notte, lamenta che il lavoro le ha sottratto la salute e, di fatto, la vita.
«Cours, mon aiguille, dans la laine !»
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/28 - 09:47

La chanson du rémouleur

La chanson du rémouleur
[1896]
Parole di Maurice Boukay (nome d’arte di Charles-Maurice Couyba, 1866-1931), nella raccolta intitolata “Chansons rouges”, pubblicata nel 1897, con le illustrazioni di Théophile-Alexandre Steinlen (1859-1923) artista anarchico svizzero.

Musica di Marcel Legay (1851-1915), cantante di strada, chansonnier e compositore, soprannominato “le barde au bouc noir” o ancora il “chauve chevelu”. E’ considerato un precursore degli chansonniers di Montmartre.
Testo trovato su questo sito dedicato a Marcel Legay
Interpretata da Hélène Delavault nel disco “La Républicaine”, Le Chant du Monde, 1988.

Un pamphlet contro la guerra e contro la pena di morte.
Jadis, en la paix des familles,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/28 - 09:18
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To Hell With the Devil

Stryper
To Hell With the Devil
Well, speak of the devil
(Continues)
Contributed by Anonymous 2014/11/27 - 23:27
Song Itineraries: The Devil
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Embrasse-moi

Embrasse-moi
[1935]
Versi di Jacques Prévert, nella raccolta intitolata “Histoires et d'autres histoires” pubblicata nel 1963.
Musica di Wal-Berg (1910-1994), nome d’arte di Voldemar Rosenberg, compositore e direttore d’orchestra originario di Odessa.

Impareggiabile Prévert. Splendida la Oswald.
C’était dans un quartier de la ville lumière
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/27 - 16:12
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Spiel nicht mit den Schmuddelkindern

Spiel nicht mit den Schmuddelkindern
Spiel nicht mit den Schmuddelkindern
Franz-Josef Degenhardt – 1965
Spiel nicht mit den Schmuddelkindern,
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2014/11/27 - 11:57
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Ode to Billy Joe

Ode to Billy Joe
What the hell did Billie Joe McAllister throw off the Tallahatchee Bridge?

Over thirty-five years after the release of Bobbie Gentry’s “Ode to Billie Joe,” questions linger about her haunting southern-gothic ballad. Decades from now, will anyone still wonder who let the dogs out? Gentry’s #1 single tells the story of a family dinner where the narrator finds out that her boyfriend, Billie Joe McCallister, has jumped off the Tallahatchee Bridge; the day before, people spotted her and Billie Joe throwing an unidentified object off the same bridge. “Everybody has a different guess about what was thrown off the bridge: flowers, a ring, even a baby,” Gentry has said. “What was thrown off the bridge really isn’t that important. The message of the song, if there must be a message, revolves around the nonchalant way the family talks about the suicide. The song is a study in unconscious cruelty.”... (Continues)
It was the third of June
(Continues)
Contributed by John Doe 2014/11/27 - 06:00
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Muerte de Atahualpa

Muerte de Atahualpa
1986
Taki Ongoy
Pizarro mató a Atahualpa
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2014/11/26 - 22:43
Song Itineraries: Native American Genocide
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Fischia il vento

Fischia il vento

Maria Baiardo, la mamma d'U Megu

Come riportato dalla storiografia del canto partigiano, la mamma di Felice Cascione è stata la fedele custode della memoria del figlio e del canto partigiano per eccellenza "Fischia il Vento" dai vari tentativi di sfruttamento commerciale del dopoguerra delle numerose versioni del canto, che dalla zona di origine, si era rapidamente propagato in tutte le formazioni partigiane dell'alta Italia.
E in ogni formazione le parole della canzone avevano subito qualche modifica, per motivi non sempre "politici". Un motivo poteva essere, ad esempio il passaggio orale non necessariamente fedele, anche per evidenti ragioni, tipo la scomoda presenza di varie divisioni militari tedesche che erano poco propense ad agevolare le canzoni ed altre attività partigiane, per non parlare delle bande nere.
Nel suo libro del 2014, sotto citato, Donatella Alfonso cita la versione... (Continues)
gianfranco 2014/11/26 - 22:23
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Pus d’ patrons!

Pus d’ patrons!
[1890]
Parole e musica di Aristide Bruant, nella raccolta “Dans la rue” pubblicata tra il 1889 ed il 1895.

Interpretata dallo stesso autore in “Le Paris de Bruant. Enregistrements historiques”

Ripresa da molti artisti, per esempio da Marc Ogeret ‎nel suo “Chansons Contre” del 1968.

Canzone “dans la rue”, in stretto argot - anche se il testo viene spesso mal trascritto, a cominciare dal titolo che non è “Plus de patrons” - fieramente anarchica, anche se si conclude con un interrogativo che è quello che attanaglia da sempre l’utopia libertaria: “E quando non ci sarà più nemmeno un padrone, chi darà la paga al sabato?”, cioè a dire, ma gli esseri umani saranno mai pronti per una società di liberi ed eguali?

Personalmente non lo credo proprio, infatti sono un anarchico nichilista convintamente “estinzionista” (quelle tristesse!)…
J’suis républicain socialisse,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/26 - 11:23
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Casseur de gueules

Casseur de gueules
[1888]
Parole (e musica?) di Aristide Bruant, nella raccolta “Dans la rue” pubblicata tra il 1889 ed il 1895.
Testo trovato su Histoire de France en Chansons

Brano incluso nella compilation intitolata “L’esprit anarchiste de la Commune à Mai 68. Chansons anarchistes et pacifistes, 1820-1990”, a cura di Jean Buzelin e Christian Marcadet.

Nel 1886, dopo un sontuoso ricevimento in occasione del fidanzamento della principessa Amélie d’Orléans, percepito dai Repubblicani come un affronto, il Parlamento aveva votato una legge che vietava a tutti gli appartenenti alla famiglia reale di soggiornare sul suolo francese… Ma all’anarchico Aristide Bruant “L’Expulsion” evidentemente non bastava… Per prìncipi, preti e ricchi non c’è che una cura: “Il faut leur casser la gueule”, bisogna spaccargli la faccia.
I's ont la gueule et la vi' dures
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/26 - 10:20
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Salut Commune!

Salut Commune!
[1881]
Versi di Clovis Hugues (1851-1907), poeta, romanziere, comunardo a Marsiglia e militante socialista (poi in vecchiaia – come spesso accade - diventato nazionalista boulangista)
Musica di Pierre Letorey (1867-1948), compositore
Testo trovato su Histoire de France en Chansons
Brano incluso nella compilation intitolata “L’esprit anarchiste de la Commune à Mai 68. Chansons anarchistes et pacifistes, 1820-1990”, a cura di Jean Buzelin e Christian Marcadet.
Salut Commune! Quand tu vins,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/26 - 09:25
Song Itineraries: The Paris Commune, 1871
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Todesfuge

Todesfuge
ITALIANO / ITALIAN / ITALIEN / ITALIA [2]

Paul Celan, Poesie, a cura di M. Kanan e M. Bagnasco, Mondadori, Milano 1976, p. 46
FUGA DI MORTE
(Continues)
Contributed by Donquijote82 +Gianfranco 2014/11/25 - 21:21
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La Commune de Paris [Versaillais! Versaillais!]

Jean-Edouard
La Commune de Paris [Versaillais! Versaillais!]
La canzone (con qualche lieve modifica nel testo) si può ascoltare anche nel doppio 45 giri "Les Barricadiers ‎(“Commune de Paris 1871 - Commune de Mai 68”, 1968)edita in Francia dalla "Collection Expression Spontanée" di Parigi. Sul retro della copertina (che per esempio, si può vedere nel sito cliccando su "Le Père Duchesne (ou L'Bon Dieu dans la merde)" scrivevano: l'"Expression Spontanée" è una produzione e diffusione di dischi che non trova posto nel sistema di produzione capitalista attuale e ha la sua diffisione al di fuori dei circuiti commerciali tradizionali che sono basati unicamente sul profitto e sull'abbruttimento dell'individuo.

L'elenco completo dei titoli presenti in questo doppio 45 giri, interpretato da questi non meglio identificati Barricadiers, è:
- La Semaine Sanglante
- Le Père Duchesne
- Le Drapeau Rouge
- La Canaille
- Je Vote
- Carmela
- Versaillais
- Des Canons
Flavio Poltronieri 2014/11/25 - 18:46
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Le Père Duchesne (ou L'Bon Dieu dans la merde)

Anonymous
Le Père Duchesne (<em>ou</em> L'Bon Dieu dans la merde)
[1792]
Canzone degli “Enragés”, radicali della Rivoluzione francese.
Le Père Duchesne, nome dato ad un quotidiano rivoluzionario ripreso poi anche nell’800 e 900, è un personaggio fittizio che denuncia abusi, soprusi ed ingiustizie.

Esattamente 100 anni dopo, l’11 luglio 1892, la canzone fu intonata da Ravachol, bandito anarchico, salendo sulla ghigliottina nella prigione di Montbrison. Pare che la lama lo interruppe alla fine della penultima strofa, per questo “Le Père Duchesne” è conosciuta anche con il titolo alternativo de “L'Bon Dieu dans la merde”.

Interpretata da molti artisti e in numerose compilation di area anarchica, per esempio da Les Barricadiers ‎(“Commune de Paris 1871 - Commune de Mai 68”, 1968), da Les Quatre Barbus ‎(“Chansons Anarchistes”, 1969) e da Marc Ogeret ‎(“Chansons Contre”, 1988). E in "Pour en finir avec le travail" (1968).


Né en nonante-deux Nom De Dieu
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/25 - 15:36
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Que demande le peuple?

Que demande le peuple?
[1935]
Parole di Lucien Boyer (1876-1942), poeta, compositore, chansonnier e goguettier.
Musica di Maurice Yvain (1861-1965), compositore
Testo trovato su Histoire de France en Chansons
Nel film “Jérôme Perreau, le héros des barricades”, diretto da Abel Gance, con Georges Milton nella parte del protagonista.

Film e canzone che descrivono l’epoca della “Fronde” (dalla fionde che il popolo di Parigi usava contro le finestre degli appartamenti del potente primo ministro dell’epoca, il cardinale Mazarino, successore di Richelieu), il movimento di protesta sorto in Francia a metà del 600 a causa della crisi economica e contro le tasse feroci, imposte per finanziare la partecipazione del regno alla Guerra dei Trent’anni, l’assolutismo monarchico e la limitazione dei poteri parlamentari. Chi vinse? Non di certo il popolo… Ci vuole altro che le fionde!
Que demande le peuple?
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/25 - 13:14
Song Itineraries: Thirty Years' war
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Non, pas ça, pas la guerre!

Non, pas ça, pas la guerre!
[1932]
Composta da R. Vuhianne & H. Charpentier, Guillon & A. Carrara (?)
Testo trovato su Histoire de France en Chansons
Brano incluso nella compilation intitolata “L’esprit anarchiste de la Commune à Mai 68. Chansons anarchistes et pacifistes, 1820-1990”, a cura di Jean Buzelin e Christian Marcadet.

Una canzone di autori sconosciuti interpretata all’epoca da un cantante baritono di cui non so nulla, accompagnato dall’orchestra di tal Edouard Bervilly, ignoto direttore…
Come vedete, il vostro B.B. è sempre molto ben documentato…
C'est au sixième, une mansarde
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/25 - 11:14
Song Itineraries: World War I (1914-1918)

Un an, c'est assez!

Anonymous
Un an, c'est assez!
[1921]
Sull’aria della popolare “Valsez, midinettes!” (ou “La Valse du printemps”).
Testo trovato su Histoire de France en Chansons

In Francia nel 1913 il servizio militare obbligatorio passò da due a tre anni. Poi la carneficina della Grande Guerra. Ci vollero poi 4 anni per portarlo a 18 mesi e nel 1928 finalmente a un anno. Ma siccome i governanti pianificano le guerre per benino e con largo anticipo (per dare tempo agli industriali di organizzarsi), già nel 1935 il periodo di ferma fu riportato a due anni. Finito il massacro del 39-45 tornò a 1 anno per poi alzarsi di nuovo a 18 e poi a 30 mesi in occasione – guarda un po’ – della guerra d’Algeria…
Alors, vraiment, y a rien de décidé
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/25 - 10:26
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(R)Esistenza

(R)Esistenza
Ciao Tristano, a quanto ho capito è stato realizzato un Cd contenente anche la canzone tua su Solismo Sacco. Ci terrei ad averlo.Sappimi dire il prezzo e se potrei riceverlo con pagamento contrassegno.La mia mail è quella segnalata nell'indirizzo visibile solo agli amministratori.Grazie.Carlo Sacco.
carlo sacco 2014/11/25 - 01:02
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Hommes 40, chevaux 8

Hommes 40, chevaux 8
[1936]
Parole di Michel Vaucaire (1904-1980), compagno della grande cantante Geneviève Collin, meglio conosciuta come Cora Vaucaire (1918-2011)
Musica di Ivan Devriès (1909-1997), compositore
Nella raccolta “Gilles et Julien. Intégrale (1932-1938)”
Testo trovato su Histoire de France en Chansons

Il rimbombo dei cannoni della Grande Guerra non si era ancora perduto che già se ne profilava un’altra all’orizzonte...

A proposito di “Cavalli 8, uomini 40” si veda anche Il Sergente nella Neve di Marco Paolini e i Mercanti di Liquore.
On a mis des fleurs au bout des fusils
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/24 - 21:44
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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Toute seule

Toute seule
[1936]
Versi di Jacques Prévert
Musica di Wal-Berg (1910-1994), nome d’arte di Voldemar Rosenberg, compositore e direttore d’orchestra originario di Odessa.

Sono incerto in quali percorsi inserire questa splendida poesia-canzone, se i quello sulla violenza contro le donne, oppure in quello sulla repressione, oppure in entrambi...
Di certo c’è che è una splendida CCG, l’invocazione e la maledizione di una donna di strada contro quegli “uomini buoni” - la società borghese e gli sgherri che la presidiano - che le hanno ammazzato il compagno e adesso vorrebbero ripararla dalla pioggia e, già che ci sono, approfittare un po’ di lei... “Voi siete buoni come... come il cacciatore di topi è buono per il topo! Ma verrà il giorno che il topo vi morderà! Andate per la vostra strada, uomini buoni...”
Où je vais, d'où je viens
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/24 - 20:19

Ce que chantent les victimes

Anonymous
Ce que chantent les victimes
[1921]
Sulla melodia della patriottica “Ce que chantent les flots de la Marne” (1915).
Testo trovato su Histoire de France en Chansons
Ils sont partis joyeux, l'âme en délire
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/24 - 17:16
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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Appel

Appel
[1934]
Parole e musica di Jean Tranchant ((1904-1972), autore, compositore ed interprete francese.
Interpretata anche da Fréhel.

Nel 1931 l’alsaziana Marianne Oswald, che aveva sempre vissuto in Germania, era riparata a Parigi, in esilio volontario, a causa dell’irritazione e della paura per il montante nazismo.
Nel 1934 la Oswald interpretò questa canzone nella sala da concerto sinfonica Pleyel, fatta costruire dalla famiglia titolare della famosa fabbrica di pianoforti. L’artista scoprì in quell’occasione che nazionalismo e militarismo non erano una prerogativa della sola Germania (come la successiva storia di Francia avrebbe ampiamente dimostrato): la sua esecuzione fu infatti subissata dai fischi e poi stroncata sui giornali. Solo Jacques Prévert e pochi altri presero le sue difese. Fu l’inizio di una lungua e proficua collaborazione col grande poeta.
Quelques millions d'homme tombés
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/24 - 16:51
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Ah! C'est la guerre!

[1914-18]
Parole di Willems & Dommel (Victor Willems e Lucien Dommel)
Musica di Étienne Jaquinot
Canzonetta pubblicata solo nel 1919 (vedi la chiusura dell’ultima strofa)
Testo trovato su Histoire de France en Chansons
Les cris populaires
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/24 - 14:37
Song Itineraries: World War I (1914-1918)




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