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Evviva i disertori!

Antiwar Songs Blog
Evviva i disertori!
Antiwar Songs Staff 2014-11-04 20:18:00
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Dunlavin Green

Anonymous
Dunlavin Green
Canzone di autore anonimo dalla ribellione irlandese del 1798, quella capitanata da Wolfe Tone.
Incisa da innumerevoli autori e in un numero notevole di dischi compilativi. Per citarne alcuni, in ordine cronologico: Patrick Galvin (1956), Wallace House (1959), Frank Harte (1973), Christy Moore (1978), Dolores Keane (1997), Karan Casey (2008).
Nella compilation “Canti della Resistenza irlandese”, versione italiana per la Albatros dell’“Irish Rebellion Album” pubblicato dalla Folkways Records nel 1975, la canzone è interpretata da Paddy Mahone.

La canzone racconta un episodio della feroce repressione dell’insurrezione irlandese del 1798.
Il 26 maggio di quell’anno fatidico, a Dún Luáin (Dunlavin), un paese nella contea di Wicklow, a pochi chilometri da Dublino, i soldati britannici furono protagonisti di una delle tante esecuzioni extragiudiziali di prigionieri irlandesi.

La rivolta... (Continues)
In the year one thousand seven hundred and ninety eight
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/4 - 11:12
Song Itineraries: Conflicts in Ireland

Rathenau

Rathenau
Rathenau

Kurt Tucholky – 1922
alias Theobald Tiger
Die Weltbühne, 29.06.1922, Nr. 26, S. 653.
Du bist doch schon daran gewöhnt!
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2014/11/3 - 21:28
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Hommage à Rémi Fraisse

Hommage à Rémi Fraisse
[2014]

Texte de Daniel Mermet en hommage à Rémi Fraisse pour les 20 ans des Les Ogres de Barback



30 ottobre 2014
REMI, UNO DI NOI.
Si chiamava Remi. Uno studente di Tolosa colpito a morte da una granata assordante durante una notte di assedio al cantiere per la diga di Sivens.
La polizia francese le chiama armi non letali. Ma fanno male. Tanti sono stati feriti, Remi invece è morto. Un omicidio di Stato.
Aveva 21 anni. Non lo conoscevamo, ma era uno di noi. Uno dei tanti che hanno scelto di mettersi di mezzo, di lottare contro l’imposizione di un’opera inutile e costosa. Contro la distruzione di una zona umida, per un’agricoltura misurata sulla qualità, non sul peso, per una vita libera dalla feroce logica del profitto.
La piccola dimensione, l’autogestione dei territori e delle proprie vite, un’idea di relazioni sociali che rifiuta il profitto e sceglie la solidarietà, un’utopia... (Continues)
C’est l’histoire de deux enterrements. Voilà deux enterrements qui tombent nez à nez, face à face.
(Continues)
Contributed by adriana 2014/11/3 - 15:10
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The Liberty Tree

Anonymous
The Liberty Tree
[1798]
Canzone di autore anonimo dalla ribellione irlandese del maggio-settembre 1798, quando gli United Irishmen, sulla scorta delle rivoluzioni americana e francese, tentarono l’insurrezione contro i dominatori inglesi, convinti del supporto delle truppe francesi, che però fu scarso e non determinante. La ribellione fallì e molti dirigenti irlandesi furono catturati e giustiziati. Fra di loro Wolfe Tone, che preferì suicidarsi prima dell’esecuzione.

Ripresa da Karan Casey nel suo disco “The Winds Begin To Sing” del 2001.

The Winds Begin To Sing
It was the year of '93
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/3 - 14:35
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The Liberty Tree

The Liberty Tree
[1775]
Versi di Thomas Paine, ideologo della Rivoluzione Americana, poi pubblicati in “The American Patriotic Songbook”, 1813.
Sulla melodia della popolare “Once the Gods of the Greeks”


In a chariot of light from the regions of day
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/3 - 14:08
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Waiting for the Snow

Waiting for the Snow
[2005]
Scritta da Barry Kerr, musicista e pittore di Belfast.
Nell’album di Karan Casey intitolato “Chasing The Sun”
Feed us with your left hand
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/3 - 13:30
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Mother Earth's Revenge

Mother Earth's Revenge
[2005]
Scritta da Barry Kerr, musicista e pittore di Belfast.
Nell’album di Karan Casey intitolato “Chasing The Sun”

“Ma voi avete abbattuto tutti gli alberi, con le vostre esalazioni avete soffocato le brezze, avete bruciato il mondo per il petrolio, avete avvelenato le terre… E così io inonderò le pianure, vi affogherò nelle piogge acide, rovescerò su di voi la mia maledizione e vi farò ritornare alla polvere.”
I am a hawk on a mountain side
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/3 - 13:23
Song Itineraries: War on Earth
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NPWA (No Power Without Accountability)

NPWA (No Power Without Accountability)
[2002]
Parole e musica di Billy Bragg
Nel disco intitolato “England, Half English”, con il gruppo The Blokes.

Un disco incentrato sul razzismo in Gran Bretagna, il diffuso sentimento contro gli immigrati e le violente campagne di stampa, in particolare quelle del Daily Mail, contro i profughi richiedenti asilo. Ma anche a proposito dei problemi della globalizzazione capitalistica: delocalizzazione, irresponsabilità delle grandi multinazionali, concentrazione della ricchezza e diffusione della povertà, grandi istituzioni internazionali che dovrebbero proteggere le masse e invece sono al soldo di ricchi e potenti.
I grew up in a company town
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/3 - 11:25
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England, Half English

England, Half English
[2002]
Parole e musica di Ian McLagan, Martyn Barker, Lu Edmonds, Ben Mandelson, Billy Bragg & the Blokes
La traccia che dà il titolo all’album del 2002, con il gruppo The Blokes.

Un disco interamente incentrato sul razzismo in Gran Bretagna, il diffuso sentimento contro gli immigrati e le violente campagne di stampa, in particolare quelle del Daily Mail, contro i profughi richiedenti asilo.
My mother was half English and I’m half English too
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/3 - 11:15
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Distant Shore

Distant Shore
[2002]
Parole e musica di Ian McLagan, Martyn Barker, Lu Edmonds, Ben Mandelson, Billy Bragg & the Blokes
Nel disco intitolato “England, Half English”, con il gruppo The Blokes.

Un disco interamente incentrato sul razzismo in Gran Bretagna, il diffuso sentimento contro gli immigrati e le violente campagne di stampa, in particolare quelle del Daily Mail, contro i profughi richiedenti asilo.
Everyone knows
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/3 - 10:51
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Oh Dear Me (The Jute Mill Song)

Oh Dear Me (The Jute Mill Song)
[1920s]
Canzone scritta da Mary Brooksbank (1897-1978), operaia tessile, sindacalista e militante socialista originaria di Aberdeen, Scozia. Membro del partito comunista inglese, negli anni 20 e 30 passò diverso tempo nelle regie galere per via della sua militanza politica. Nel 36 o 37 fu espulsa dal partito per aver detto pubblicamente che Stalin era un brutale fascista e un assassino di massa.
Il testo – ripreso da Mudcat Café – si trova nella raccolta poetica intitolata “Sidlaw Breezes”, pubblicata nel 1966.
Interpretata da moltissimi artisti, a cominciare dal Ian Campbell Folk Group (“This Is The Ian Campbell Folk Group!”, 1963)

“I have never had any personal ambitions. I have but one: to make my contribution to destroy the capitalist system.” Mary Brooksbank.

“The life of the women workers of Dundee right up to the thirties was ... a living hell of hard work and poverty. It was... (Continues)
Oh, dear me, the mill's gaen fest,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/3 - 10:13
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Eva tomando el sol

Eva tomando el sol
Letra: Joaquín Sabina
Música: Joaquín Sabina, Pancho Varona
Disco: El Hombre del traje Gris (1988)

Una storia di amore marginale, di case occupate e di sgomberi del paradiso terrestre raccontata in forma di parabola biblica con semplicità e poesia. Come spesso succede nelle canzoni di Sabina, l'ironia si accompagna alla denuncia sociale. Fra l'altro in alcuni punti la trama ricorda Bocca di Rosa.

immagine tratta da Taringa (dove si trova un buon commento e la spiegazione di alcune parole).
Todo empezó cuando aquella serpiente
(Continues)
Contributed by Lorenzo Masetti 2014/11/2 - 23:15
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Dos anònims

Dos anònims
Due testi anonimi messi in musica da Ovidi Montllor

dall'album "Bon vent... i barca nova (1979)

Interpretata anche da Maria Del Mar Bonet in Terra secreta [2007]
Al damunt de la tomba
(Continues)
2014/11/2 - 22:48
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El club de las mujeres muertas

El club de las mujeres muertas
(2004)
El perro del garaje
A las que se rebelan, no se callan
(Continues)
2014/11/2 - 22:11
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Nen soldat

Nen soldat
(2010)
Album: "Sembla que plourà"
Un altre dia s'il.lumina
(Continues)
2014/11/2 - 22:02
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Foglie tremule

Foglie tremule
Canto Partigiano
"FOGLIE TREMULE"

- Parole del partigiano MAMELI
- Musica del partigiano ULISSE

Il brano musicale puo' anche essere ascoltato nel cd "Chicchirichì" ristampato dall'ISRAL

Il testo del canto partigiano è quello pubblicato sull'Opuscolo "CANZONI PARTIGIANE" della 58° BRIGATA GARIBALDI "ORESTE", entroterra di Genova.

Il Canto è presente con piccole varianti anche su altri siti ON-LINE:

dal sito anpi-piacenza

Valzer composto probabilmente da Francesco “Ulisse” Pini, partigiano genovese vicecomandante della brigata “Oreste”.

da "il deposito"

Raccolta dalla voce di Tullio Cammellini, operaio genovese, antifascista, cantastorie, famoso perché girava per i carug(g)i con i volantini contro l'occupazione nascosti dentro la chitarra.

Commento inviato da ezio cuppone
12/10/2014 - 23:14

Walzer attribuito a Francesco Pini “Ulisse” vice comandante della brigata “Oreste”... (Continues)
Foglie portate dal vento
(Continues)
Contributed by gianfranco 2014/11/2 - 11:40
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The Ruin [Wrætlic is þæs wealstan]

Anonymous
The Ruin [Wrætlic is þæs wealstan]
[ca. VII secolo]]
Dal Libro di Exeter
[ab. VII century]
From the Exeter Book

Ed eccoci, finalmente, alla Rovina. C'è un perché nel “finalmente” che ho detto: con questa pagina doveva cominciare il mio “excursus” anglosassone in questo sito, praticamente certo che mai le CCG fossero state sfiorate dall'antica lingua di Cædmon, di Cynewulf e di Alfredo il Grande. Mi sbagliavo. Quando ho inserito il testo della “Rovina”, mi sono accorto che il computo delle lingue non era aumentato di una; e mi sono accorto che, qualche mese fa, ci aveva già pensato Bartleby. Sacré Bernart; ha una singolare caratteristica, quella di andare a pescare cose che mi ricollegano a un passato lontano, sia oggettivo che personale. Perdipiù in un periodo come quello attuale, dove un presente sempre più desolante mi ha di nuovo spinto verso le mie origini medievalistiche, che sono sempre là a farmi da rifugio, da... (Continues)
Wrætlic is þæs wealstan;          wyrde gebræcon,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2014/11/1 - 20:12
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Canto della Cichero

Anonymous
Canto della Cichero
E GIUSTIZIA SARÀ - CANTO DELLA CICHERO
Discografia : Gruppo Folk Italiano di Paolo Castagnino "Saetta": "Canti della Resistenza", Lp - Dischi dello Zodiaco, 1972

Documentazione : "Sulla Terra faremo Libertà" di Giorgio "Getto" Viarengo, 1999

Il canto è stato composto nella primavera del '44 all'interno della divisione Cichero, entroterra di Chiavari. Viene pubblicato sul giornale "Il Partigiano", il 9 Settembre 1944 (vedi foto)




CICHERO

Case e piccoli borghi, sparsi alle pendici del monte Ramaceto, la piccola Cichero (frazione del Comune di San Colombano Certenoli) rappresenta nella storia della Resistenza ligure il punto di partenza e di costante riferimento degli eventi più rilevanti del movimento di Liberazione nella nostra regione.

A Cichero, infatti, Bisagno inizia la sua attività clandestina e dai primi contatti con Bini, Marzo, Moro si forma l'embrione delle prima banda armata... (Continues)
Partigiano,
(Continues)
Contributed by gianfranco 2014/11/1 - 14:41

Die Herde

Die Herde
Die Herde

Kurt Tucholsky – 1922
alias Theobald Tiger
Die Weltbühne, 31.08.1922, Nr. 35, S. 232.
Ob im Sturm die Königsfahnen flattern,
(Continues)
Contributed by m 2014/10/31 - 22:05
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The Pressers

Anonymous
The Pressers
Canzone risalente alle guerre napoleoniche (1803-1815… il “Boney” nella terza strofa è proprio Napoleone Bonaparte), nel testo ripreso e riadattato da Mary Brooksbank (1897-1978), operaia tessile, sindacalista e militante socialista originaria di Aberdeen, Scozia.
Incisa da artisti come Ray Fisher (album “Willie's Lady”, 1982) e gli Stravaig (album “Movin' On, 1994).
Testo trovato su Traditional Music




Ancora una per le già molte canzoni presenti sul sito a proposito del cosiddetto “Impressment”, la pratica di arruolamento forzato (spesso un sequestro violento) con cui la Royal Navy, tra la fine del 17° secolo ed il 1815 (definitiva capitolazione di Napoleone), si procurò le ciurme per le sue navi da guerra…
There is nocht in this wide world but sorrow and care
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/10/31 - 13:46
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By Memory Inspired

By Memory Inspired
A tributary role-call of many of the rebel heroes who died in the rebellion, anonymous, recorded by Frank Harte, music by Donal Lunny.

Poesia anonima raccolta da Padraic Colum (1881–1972) in Anthology of Irish Verse (1922)
By Memory inspired,
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2014/10/31 - 12:11
Song Itineraries: Conflicts in Ireland
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Boolavogue

Boolavogue
1898

Il protagonista di questa canzone è John Murphy (1753-1798), parroco di Buaile Mhaodhóg (Boolavogue), un villaggio nella contea irlandese di Wexford.

Aveva 45 anni quando scoppiò la ribellione anti-inglese, e sulle prime lui invitò i fedeli della sua parrocchia a non imbracciare le armi e a cercare un’intesa con occupanti e lealisti. Ma dopo aver assistito alle vessazioni e alle angherie esercitate in particolare dalla Yeomanry, la milizia irlandese al soldo degli inglesi, anche lui dovette ricredersi. Il 26 maggio 1798 fu proprio padre Murphy a guidare la reazione contro un gruppo della milizia che aveva bruciato le abitazioni di presunti membri degli United Irishmen. Ci scapparono dei morti e padre Murphy, forse un po’ suo malgrado, si trovò proiettato nella Storia tragica di quel momento. La reazione feroce degli inglesi e dei collaborazionisti non si fece attendere, ma John Murphy... (Continues)
At Boolavogue as the sun was setting
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2014/10/31 - 12:05
Song Itineraries: Conflicts in Ireland
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Follow Me Up to Carlow

Follow Me Up to Carlow


English
Italiano

"Follow Me Up to Carlow" is an Irish folk song celebrating the defeat of an army of 3,000 English soldiers by Fiach Mac Aodh Ó Broin (anglicised Fiach McHugh O'Byrne) at the Battle of Glenmalure, during the Second Desmond Rebellion in 1580.

The air is reputed to have first been performed by the pipers of Fiach MacHugh in 1580.
The words were written by Patrick Joseph McCall (1861–1919) and appear in his Songs of Erinn (1899) under the title "Marching Song of Feagh MacHugh".

"Follow me up to Carlow" è un canto popolare dell'epopea ribellistica irlandese che celebra la sconfitta di un esercito di 3.000 soldati inglesi, guidato da Lord Grey de Wilton, da parte di Fiach McHugh O'Byrne nella battaglia di Glenmalure, avvenuta durante la seconda rivolta dei Desmond.

La vallata dove avvenne la battaglia ed in cui si svolgono i fatti narrati nella canzone è quella di Glenmalure,... (Continues)
Lift Mac Cahir Og your face,
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2014/10/31 - 11:41
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The Father's Song

The Father's Song
[1968]
Parole e musica di Ewan MacColl
Nel disco con Peggy Seeger intitolato “Hot Blast”, pubblicato nel 1978.
Interpretata anche da Dick Gaughan.

Una canzone scritta in occasione della nascita di uno dei tre figli che MacColl ebbe dalla Seeger.

Una bellissima lullaby che andrebbe cantata a tutti i bambini, molto dolcemente però, ché è un po’ dura… “Non c’è nessun uomo nero che ti porta via, non aver mai paura, non ci sono orchi o streghe cattive… Ci sono soltanto degli avidi figli di puttana che stanno aspettando di sfruttarti fino alla morte. Cresci forte, che presto sarai costretto a combattere ogni santo giorno contro un nemico che pensa di essere il padrone del mondo.”
That's another day gone by, son. Close your eyes
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/10/31 - 11:08
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Freeborn Man

Freeborn Man
[1964]
Parole e musica di Ewan MacColl
Scritta per “The Travelling People”, l’ultima serie delle “Radio Ballads” curate e trasmesse da MacColl sulla BBC.
Ripresa in seguito da diversi artisti, quali Noel Murphy, Nigel Denver, Dave Burland, Tony Capstick e Dick Gaughan.
La canzone compare in alcuni dischi di MacColl con Peggy Seeger, compresa la compilation “Freeborn Man” del 1983.
I'm a freeborn man of the travelling people
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/10/31 - 09:51
Song Itineraries: Rom, Racism, Porrajmos
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El changuito cañero

El changuito cañero
[1964]
Letra y música: Palito Ortega
Testo e musica: Palito Ortega
Lyrics & Music: Palito Ortega






La cancion está basada en parte en la vida de Palito Ortega.
Questa canzone è in parte basata sulla vita di Palito Ortega.
This song is in part based upon Palito Ortega's life.

Ver notas / Vedi note / See notes

Curioso tipo, Ramón Bautista Ortega detto “Palito”. Nato nel 1942 a Lules da una famiglia poverissima (quella di cui parla in questa canzone), ha davvero lavorato duro fin da bambino e davvero nei campi a raccogliere canna da zucchero, sognando però sempre di diventare un cantante. Sembra fosse un fan di Elvis Presley. Nel '56 se ne andò a Buenos Aires, dove campava vendendo caffè nei parchi cittadini e per le strade; per farsi notare, mise su un chioschetto vicino all'angolo della strada dove si trovava Canal 7, la tv pubblica di Buenos Aires. Parecchi uomini di spettaclo... (Continues)
Por la mañana temprano
(Continues)
Contributed by BorikuaTainoGuerrero 2014/10/31 - 08:18

Vom kriegerischen Lehrer

Vom kriegerischen Lehrer
[1950]
Poesia di Bertolt Brecht
Musica di Hanns Eisler, nell’opera “Neue Kinderlieder”
Interpretata, per esempio, da Sonja Kehler ‎in “Sonja Kehler Singt Hanns Eisler”

Wilhelm Pieck (1876–1960), citato nella prima strofa, fondatore della lega Spartachista e dirigente comunista tedesco, fu il primo e unico presidente della Repubblica Democratica Tedesca, dal 1949 fino alla sua morte. La carica fu in seguito abolita.
Da war der Lehrer Huber
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/10/30 - 15:58

Lied der Starenschwärme

Lied der Starenschwärme
[1932]
Versi di Bertolt Brecht, poi compresi nella raccolta “Svendborger Gedichte” pubblicata nel 1939 durante l’esilio in Danimarca.
Non so se questa poesia sia mai stata messa in musica, ma si tratta comunque, e dichiaratamente, di un “lied”.

Il funesto presagio dell’imminente, inevitabile esilio, dell’annunciato quanto improvviso sradicamento. Il giorno dopo l’incendio del Reichstag, mentre le SA di Göring già rastrellavano gli oppositori per le strade, Brecht - insieme alla moglie, il figlio Stefan ed alcuni amici – senza nemmeno passare di casa, riempì una valigia e in fretta e furia abbandonò Berlino.
Wir sind aufgebrochen im Monat Oktober
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/10/30 - 14:01
Song Itineraries: Exiles and exilees
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Im Gefängnis zu singen

Im Gefängnis zu singen
[1930-31]
Versi di Bertolt Brecht (in collaborazione con Hanns Eisler, Slatan Dudow e Günther Weisenborn), dalla piéce “Die Mutter. Leben der Revolutionärin Pelagea Wlassowa aus Twer” presentata al pubblico nel 1932 e tratta da un racconto del 1906 dello scrittore russo Maksim Gor'kij (1868-1936).
Musica di Hanns Eisler.

È la canzone che intona Pavel, figlio di Pelageja Vlasova (La Madre), rinchiuso in prigione perché rivoluzionario, prima di evadere e poi morire ucciso dalla polizia zarista. "Die Mutter" fu l'ultima opera di Brecht ad essere rappresentata in Germania prima dell'avvento del nazismo.
Sie haben Gesetzbücher und Verordnungen,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/10/30 - 11:02
Song Itineraries: From World Jails
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Ein Deutsches Lied

Ein Deutsches Lied
Ein Deutsches Lied

Nichts
1982
Deutsch sein,
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2014/10/29 - 20:08
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Ballade von den Osseger Witwen

Ballade von den Osseger Witwen
[1934]
Versi di Bertolt Brecht, in “Svendborger Gedichte” (1937), la prima grande raccolta di poesie pubblicata in esilio.
Musica di Stefan Wolpe (1902-1972), compositore tedesco, comunista, come Brecht esule dopo il 1933. Nel disco “Lieder. Battle Piece” (1942–1943, 1947), con Gunnar Brandt-Sigurdsson, tenore, e Johan Bossers, pianoforte.

Nella terza edizione di “Bertolt Brecht. Poesie e canzoni”, a cura di Ruth Leiser e Franco Fortini (Einaudi, 1962), la “Ballata delle vedove di Osseg” è annotata da Brecht come segue (in traduzione):

“120 vedove e 80 bambini di minatori periti nella miniera Nelson di Osseg vennero nell’aprile [o piuttosto novembre, stando all’ultima strofa, ndr] del 1934 a Praga e mossero verso il Parlamento per appoggiare le loro richieste.”

Osek (in tedesco Ossegg) è una città della Repubblica Ceca nel distretto di Teplice, nella regione di Ústí nad Labem, nella... (Continues)
Die Osseger Witwen im Witfrauenkleid
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/10/29 - 14:11
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Bertolt Brecht: Von Armen B. B.

Bertolt Brecht: Von Armen B. B.
[1921?]
Versi di Bertolt Brecht, inclusi nella raccolta intitolata “Hauspostille” (“Libro delle devozioni domestiche”) pubblicata nel 1927.
La versione inglese della poesia, nell’adattamento di Michael Hamburger, è stata messa in musica dal compositore Dmytro Morykit per il disco di poetry reading “From Dungeons to the Sky”, ideato e realizzato nel 1996 dallo scrittore e storico scozzese Angus Calder (1942-2008) su commissione di Amnesty International.

Propongo questa poesia di Brecht come Extra perché forse non può essere considerata una CCG tout court. Eppure l’inquietudine che pervade questi versi non è solo quella personale del poeta ma anche quella dei tempi bui e sanguinosi in cui aveva vissuta la sua giovinezza e in cui avrebbe vissuto la sua maturità, come uomo e come artista. Se poi questa poesia fosse davvero databile al 1921 (così come indicano la Leiser e Forini nel loro volume... (Continues)
Ich, Bertolt Brecht, bin aus den schwarzen Wäldern.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/10/29 - 10:11
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Voglia di gridare

Voglia di gridare
1994
Daniele Silvestri

1994, Daniele Silvestri pubblica la canzone “Voglia di gridare”, oggi una delle più conosciute del suo ormai cospicuo repertorio. Il senso è semplice quanto stimolante: lo slogan riduce, semplifica, massimalizza. Un condensato che denuncia ma non spiega, che va gridato e non detto, che deve colpire e non dialogare. Che, quindi, secondo Silvestri, è “fascista di natura”.
Vorrei che tu partissi con un tempo house
(Continues)
Contributed by Donquijote82 2014/10/29 - 09:15
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Deutsches Lied

Deutsches Lied
Deutsches Lied

Kurt Tucholsky – 1923
alias Theobald Tiger
Die Weltbühne, 18.10.1923, Nr. 42, S. 381.
Musica di Hanns Eisler (1961), in "Lieder nach Texten von Kurt Tucholsky".
Interpretata da Ernst Busch, nel suo “Ernst Busch Singt Tucholsky / Eisler” (1965)
Interpretata anche da Christoph Holzhöfer
Blasse Kinder auf dem Hof
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2014/10/28 - 22:58
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The White Slave

The White Slave
[1912]
Versi di Joel Emmanuel Hägglund, meglio noto come Joe Hill.
Sulla melodia della popolarissima "Meet Me Tonight In Dreamland" di Beth Slater Whitson e Leo Friedman (1909).
Nell’edizione del 1913 del “Little Red Songbook” dell’Industrial Workers of the World (IWW).

Non sembra che sia passato più di un secolo da che Joe Hill scrisse questa canzone…
Come allora, anche oggi continua a farsi mercato della carne di donne di pelle bianca e nera sui marciapiedi delle nostre metropoli…

Mi sono ricordato le parole di un funzionario di polizia romeno che collaborava con Don Oreste Benzi (1925-2007) contro la tratta delle donne dai paesi dell’est Europa… Era il 2007 e l’opinione pubblica era scossa dall’assassinio di Giovanna Reggiani, violentata e uccisa da un giovane romeno. Proprio in quell’occasione un poliziotto disse a Benzi: “[…] I lupi feroci siete voi italiani. Voi oggi in Italia... (Continues)
One little girl, fair as a pearl,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/10/28 - 16:03

The Rebel's Toast (Liberty Forever)

The Rebel's Toast (Liberty Forever)
[1914?]
Versi di Joel Emmanuel Hägglund, meglio noto come Joe Hill, pubblicati nell’edizione del 1914 del “Little Red Songbook” dell’Industrial Workers of the World (IWW). La musica non è nota.

Mi sembra evidente che questa celebrazione del “buon vecchio zoccolo di legno”, il sabot, non sia altro che l’invito a considerare come forma di lotta contro potenti ed affamatori, quando necessaria, il “buon vecchio sabotaggio”.
Prima ancora del gatto nero incazzato, disegnato da Ralph Chaplin per l’IWW, uno dei simboli dell’anarcosindacalismo era infatti lo zoccolo di legno, il sabot, che – chissà un po’ come – durante le proteste finiva frequentemente negli ingranaggi dei telai…
If Freedom's road seems rough and hard,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/10/28 - 15:31

14 luj. Complènta për la sità 'd Turin

14 luj. Complènta për la sità 'd Turin
[1943]
Versi del poeta torinese Nino Costa (1886-1945)

Non credo che questa poesia sia mai stata messa in musica, ma si tratta comunque di una “complainte”, un poema che nasce di per sé come cantabile. Non ho perciò nessuna remora a proporla come CCG a tutti gli effetti.

Testo trovato su “Torino sotto le bombe, nei rapporti inediti dell’aviazione alleata”, di Pier Luigi Bassignana, Edizioni del Capricorno, Torino 2012. Originariamente nella raccolta intitolata “Tempesta”, pubblicata dalla storica casa editrice torinese Viglongo nel 1946, un anno dopo la morte del poeta.

“I temi della guerra e della vita sotto le bombe hanno trovato in Nino Costa un cantore attento e partecipe. Così, ad esempio, nella poesia An cròta (In cantina) sono descritte le ansie ma anche il coraggio dei torinesi che, chiusi nei rifugi, attendono la fine del bombardamento e la sirena del cessato allarme. Nel sonetto... (Continues)
Pioroma, 'nt l'ora neira dël destin
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/10/28 - 10:52
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Eu marchava de dia e de noite (Canta o comerciante)

Eu marchava de dia e de noite (Canta o comerciante)
[1930/1974]
Versi ispirati al dramma “didattico” di Bertolt Brecht intitolato “Die Ausnahme und die Regel” (“L'eccezione e la regola”) nell’adattamento di Luiz Francisco Rebello (1924-2011), avvocato, drammaturgo, critico e storico del teatro e saggista portoghese.
Musica di José Afonso
Nel disco intitolato “Coro dos Tribunais”

11 aprile 2003, Nassiriya, Iraq centrale. È l’alba. Al check-point i liberatori garantiscono l’ordine di ciò che resta. Dopo ricostruiranno. Si avvicina un minibus: undici persone a bordo, anche due bambini sul sedile anteriore, a dimostrare intenzioni pacifiche. Il conducente non capisce che deve fermarsi, forse è terrorizzato dalle armi dei marines. «Ad alta velocità», dirà poi l’ufficiale che comanda il posto di blocco, il minibus «si è infilato nel tratto a zig zag delimitato da ostacoli». Non abbastanza velocemente, però, da evitare la punizione immediata.... (Continues)
Eu marchava de dia e de noite
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/10/27 - 16:15
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Flieder

Flieder
[1919]
Versi di Karl Kraus (1874-1936), austriaco, scrittore, giornalista, autore satirico, saggista, aforista e poeta, in “Worte in Versen” (IV sezione), raccolta di poesie scritte tra il 1916 ed il 1930.
Più volti messi in musica da importanti compositori, quali Hanns Eisler, Ernst Křenek e Krzysztof Penderecki.

La Grande Guerra era finita. Nessuno poteva crederci. Nessuno poteva credere che la lunga, orribile notte avrebbe potuto lasciare ancora una volta spazio alla primavera, che tutti ormai pensavano rubata per sempre…

Ma Karl Kraus sapeva che il suo era solo un entusiasmo momentaneo: nel suo capolavoro, la tragedia “Die letzten Tage der Menschheit” (“Gli ultimi giorni dell’umanità”), già anticipava il nuovo orrore che sarebbe giunto di lì a non molto. Lo intuì in tutta la sua chiarezza e, per sua fortuna, il poeta morì poco prima che si inverasse.
Nun weiß ich doch, 's ist Frühling wieder.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/10/27 - 14:03
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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Casey Jones, the Union Scab

Casey Jones, the Union Scab
[1912]
Parole di Joe Hill
Sulla melodia de “The Ballad of Casey Jones” di Eddie Newton (su testo di Wallace Saunders e T. Lawrence Seibert, 1900)
Testo trovato su Folk Archive
Interpretata da Earl Robinson, Pete Seeger ed Utah Phillips, tra gli altri.

In questa canzone l’agitatore Joe Hill osa parodiare ferocemente la canzone dedicata ad uno degli eroi statunitensi per eccellenza, il macchinista ferroviere Casey Jones che nell’aprile del 1900, dopo aver lanciato la sua locomotiva alla massima velocità per arrivare a destinazione all’ora prevista, avvedutosi dell’inevitabile scontro con un altro locomotore in sosta sullo stesso binario, anziché fare lo “Schettino” si adoperò a cercare di frenare la macchina e ridurre gli effetti dell’impatto. Sacrificò sé stesso ma salvò la vita dei passeggeri.

Per Joe Hill, Casey Jones non è affatto un eroe. In fondo è proprio lui ad aver lanciato il... (Continues)
The Workers on the S. P. line to strike sent out a call;
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/10/27 - 11:49
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Die erfrorenen Soldaten

Die erfrorenen Soldaten
[1915-22]
Versi di Karl Kraus (1874-1936), austriaco, scrittore, giornalista, autore satirico, saggista, aforista e poeta, dalla tragedia intitolata “Die letzten Tage der Menschheit” (“Gli ultimi giorni dell’umanità”), scritta in reazione all’ecatombe della Grande Guerra.
Musica composta da Hanns Eisler nel 1928 (“Zwei Männerchöre Op. 35”, l’altro brano è Kohlen für Mike di Bertolt Brecht), poi nella “Chöre” pubblicata nella DDR nel 1976.


Gli ultimi giorni dell’umanità stanno al centro dell’opera di Karl Kraus, come il Minotauro nel labirinto. Tutti i suoi saggi, i suoi aforismi, i suoi pamphlets, le sue liriche convergono verso questo testo di teatro irrappresentabile, che accoglie in sé tutti i generi e gli stili letterari, così come la realtà di cui parla – quell’irrappresentabile evento che fu la prima guerra mondiale – racchiudeva in sé le più sottili e inedite varietà dell’orrore.... (Continues)
[Bei der vordersten Linie in den Karpathen. Es ist alles ruhig. In den Schützengräben stehende Leichname, Mann neben Mann, das Gewehr im Anschlag.]
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/10/27 - 10:46
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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Linea 30

Linea 30
[2014]
Scritta da Alberto "Bebo" Guidetti
Written by Alberto "Bebo" Guidetti
Album: L'Italia peggiore

"Il gruppo bolognese ha raccontanto nell'ultimo album quel fatto. Quella bomba, quell'eccidio. Raccontano la strage alla stazione di Bologna a chi non c’era o non l’ha vissuta e così evidenziano: 'Il ricordo della memoria è una cosa che abbiamo introdotto da questo lavoro, ma che precedentemente abbiamo sempre fatto dal vivo, cioè il raccontare quegli avvenimenti che non abbiamo nemmeno vissuto sulla nostra pelle, perche io che sono il più anziano della band sono dell’84. Però sappiamo bene l’importanza che ha il ricordare, raccontando come sono andate le cose ed in questo caso lo facciamo non riportando l’avvenimento di per se, ma riviverlo dal punto di vista del papà di Bebo, autore del pezzo. Di questo ne siamo molto orgogliosi perché attraverso la narrativa siamo riusciti a riportare... (Continues)
Il turno chiamato corta e quello più estremo della cortissima sono due turni molto adatti a chi, come il babbo, preferisce alzarsi presto, lavorare e staccare presto.
(Continues)
Contributed by Ahmed il Lavavetri 2014/10/27 - 03:16
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La stazione di Bologna

La stazione di Bologna
[2012]
Lorenzo Scuda - Davide Calabrese
Con Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda, Fabio Vagnarelli
Tromba: Matteo Costanzi
Trombone: Giordano Bruno Tedeschi
Sax Alto: Stefano Melloni
Sax Tenore: Alessio Alberghini
Violini: Tania Righi e Anna Lodi Rizzini
Pianoforte: Simone Manfredini
Chitarra: Lorenzo Scuda
Contrabbasso: Camilla Missio
Batteria: Sebastian Mannuzza

"Cinque anacronistici viaggiatori alle prese con i trasporti del ventunesimo secolo", recita la presentazione di questa canzoncina apparentemente leggerissima e démodée. Tre simpatici giovani e due ragazze, tutti vestiti da inizio '900, cantano quella che sembra un'arietta dell'epoca, ma che parla con intenti garbatamente satirici della grande stazione attuale coi suoi personaggi, i suoi viaggiatori d'ogni giorno, i gabinetti a pagamento, il giovanotto cannato che chiede soldi al pari,... (Continues)
Che bella la stazione di Bologna,
(Continues)
Contributed by Ahmed il Lavavetri 2014/10/27 - 02:35
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Dura Lex

Dura Lex
Album: "Prohibition" (2009)
Interdit d'entrer
(Continues)
2014/10/26 - 18:50
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Patriarcat

Patriarcat
Brigitte Fontaine et Areski Belkacem.
Album: Vous et nous (1977)

Le titre Patriarcat, où se confondent boîte à rythmes, mini-Moog, bandonéon et guitare électrique est à cet égard l'une des plus étonnantes chansons enregistrées par Brigitte Fontaine, qui slame ici avant l'heure un texte où elle appelle les hommes à abandonner la violence et la raison pour s'abandonner aux sensations et aux sentiments.
Wikipedia
En direct de l’arbre de transmission. L’organisation du contrôle est une performance de haut niveau, score trois à zéro. Ulysse a gagné, battant Zorro et King Size est vainqueur à droite de votre écran.
(Continues)
2014/10/25 - 23:30
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Après la guerre

Après la guerre
(1974)
Album: "L'Incendie" (Brigitte Fontaine et Areski Belkacem)

Après la guerre dessine un monde parfait, annonçant Le Repas des dromadaires sur Vous et nous.
Les blés sont en fleurs.
(Continues)
2014/10/25 - 23:16
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Fox News Is My Muse

Fox News Is My Muse
(2012)

Ironicamene dedicata a Hank Williams Jr., il figlio del famoso cantante country (e cantante a sua volta) famoso per essere un fervente repubblicano e difensore dei valori tradizionali contro quell'estremista di Obama...
I thought I’d gone to the well, boys, one too many times
(Continues)
2014/10/25 - 22:15
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This Land Is Not Your Land

This Land Is Not Your Land
(2012)

Omaggio dichiarato a Woody Guthrie di This Land Is Your Land e al Phil Ochs di Here's To The State Of Mississippi, un appello ai fondamentalisti cristiani, razzisti di separarsi dal resto degli Stati Uniti...

Here’s to the land you’ve torn out the heart of,
(insert name of individual or state) find yourself another country to be part of
– Phil Ochs
This land is our land, this land is not your land
(Continues)
2014/10/25 - 22:00
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The West is Dead

The West is Dead
(2012)

Album: "This Land Is Not Your Land"

Tratta da una poesia di Ralph Chaplin, attivista e sindacalista statunitense, in "Bars and Shadows -- The Prison Poems of Ralph Chaplin" (1926)

Musica di Theo Hakola
Les soleils dorés de vos pères menaient
(Continues)
2014/10/25 - 20:12
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Illegal Alien

Illegal Alien
25 ottobre 2014
ALIENO CLANDESTINO
(Continues)
2014/10/25 - 00:37

Non fa mai notte in questo giorno al neon

Antiwar Songs Blog
Non fa mai notte in questo giorno al neon
Horizon è una canzone dei Détroit, il nuovo gruppo di Bertrand Cantat, l’ex cantante dei Noir Désir, tornato in libertà dopo gli anni di detenzione in seguito all’assassinio della sua compagna Marie Trintignant. Una canzone sulla galera scritta da chi l’ha vissuta in prima persona. L’inserimento di una canzone del genere nel nostro sito è […]
Antiwar Songs Staff 2014-10-24 21:54:00
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The Return Of The Giant Hogweed

The Return Of The Giant Hogweed
Da questa pagina
Polish translation by Adam Dąbrowski
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Giant Hogweed - Barszcz Mantegazziego (heracleum mantegazzianum) jest rośliną przywiezioną z Kaukazu, ma białe kwiaty o cierpkim zapachu, a jej rozmiar dochodzi do 4.5 metra wysokości. Z uwagi na jego wielkość bywa stosowany jako roślina ozdobna. Ma bardzo skuteczny system reprodukcyjny i bardzo szybko się rozprzestrzenia. Bezpośredni kontakt z nim powoduje dokuczliwe poparzenia, których objawy potrafią pojawić się nawet po miesiącu od kontaktu.
POWRÓT OLBRZYMIEGO CHWASTU
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2014/10/24 - 20:25
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Horizon

Horizon
24 ottobre 2014.

Due parole del traduttore, e forse anche tre. Poiché si tratta di un testo veramente arduo, in chiara forma di stream of consciousness, avverto che la traduzione è accompagnata da una serie di note che solo in parte sono « esplicative », mentre in alcuni punti riflettono le mie personali impressioni (che possono essere, ovviamente, diverse da quelle di altri). Proprio a tale proposito avverto anche che eventuali commenti esterni del tipo « la traduzione è sbagliata » o roba del genere saranno stavolta cassati senza pietà e sostituiti dall'invito pressante o a fornire una traduzione alternativa, o a andare al diavolo. Si tratta probabilmente della prima traduzione su questo sito per la quale ho dovuto servirmi anche di un dizionario tecnico, ma la cosa non mi stupisce : negli universi chiusi, concentrazionari, privi della minima libertà, l'attenzione ai dettagli tecnici di... (Continues)
ORIZZONTE
(Continues)
2014/10/24 - 10:29

Kleines Marschliedchen

Kleines Marschliedchen
Chanson allemande - Kleines Marschliedchen – Erich Kästner – 1932

Musique de Holger Münzer [1972]
Interprétation : Holger Münzer [1976] et Georg Schneyder [1986]

La Kleine Marschliedchen (petite chanson de marche) d'Erich Kästner a été conçue en 1932, c'est-à-dire à la veille de la prise de pouvoir (par les Nazis) en janvier 1933.
On y découvre les pensées qui vinrent à un pacifiste comme Kästner, quand il vit marcher « les colonnes brunes » dans les rues.

Il n'y a donc rien d'étonnant, dit Lucien l'âne en redressant l'échine, à ce que les mêmes Nazis mirent les écrits d'Erich Kästner au bûcher.

Tu n'as pas tort. Ce qui est plus étonnant, c'est qu'Erich Kästner affronta la bête dans son antre – comme le fit le peintre Max Liebermann Le Maître et Martha et même s'il fut réduit (provisoirement – le temps des 12 ans du Reich de Mille Ans) au silence, il persista dans son combat ; ce qui... (Continues)
PETIT CHANT DE MARCHE
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2014/10/23 - 23:06
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Burn the Flag

Burn the Flag
Parole e musica di Théo Hakola
Album: "What Fresh Hell Is This?" (1991)

Julie Christensen - other voice
Burn the flag for your mother, hot dogs and milk shakes
(Continues)
2014/10/23 - 20:19
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Brown Baby

Brown Baby
[1961]
Scritta da Oscar Brown, Jr.
Nel disco “Nina at the Village Gate”, registrato dal vivo a New York nell’aprile del 1961 e pubblicato l’anno seguente.

Una canzone dal movimento per i diritti civili, all’epoca dei Freedom Riders.
Brown baby brown baby
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/10/23 - 15:56
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Libertação

Libertação
[1954]
Versi di David de Jesus Mourão-Ferreira (1927-1996), poeta, romanziere, saggista, autore teatrale e cinematografico, critico letterario, direttore di importanti giornali e ministro della cultura tra il 1976 ed il 1979.
Musica di Santos Moreira, compositore e violista portoghese.

Canzone che Amália Rodrigues interpretò dal vivo nel 1955. Censuratissima dal regime salazarista, fu pubblicata in Francia nel 1956 (nel disco “Album n° 2: Fado Et Flamenco”) e in Portogallo solo dopo la Rivoluzione del 1974 (“Amália Rodrigues ‎no Café Luso, 1955”).
Si dice che Amália Rodrigues sia stata connivente con il regime: canzoni come questa e come Abandono (Fado Peniche) parrebbero non confermare a pieno quell’opinione. E si tenga pure conto che la celebre cantante nel suo disco intitolato “Com que voz” del 1970 interpretò Trova do vento que passa, la poesia di Manuel Alegre messa in musica da Adriano Correia de Oliveira, due artisti non certo amati dalla dittatura.
Fui à praia, e vi nos limos
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/10/23 - 15:17




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