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Αθάνατος

Antiwar Songs Blog
Αθάνατος
E’ la più triste notizia che si possa dare, ma purtroppo dobbiamo farlo. Gian Piero Testa, collaboratore storico di questo sito e anima della “Sezione Greca”, con decine di traduzioni magistrali, ci ha lasciati stanotte per una gravissima e rapidissima malattia. A chi lo ha conosciuto di persona restano non uno, ma diecimila ricordi; a […]
Antiwar Songs Staff 2014-11-29 23:14:00
This is the saddest news we possibly can give, but we have to do it anyway.
Gian Piero Testa, an historical collaborator of our website and the “soul” of the Greek Section with dozens of masterly translations, has passed away last night for a serious and sudden illness.
All those who have known him will keep thousands of memories; those who have not known him will keep his work, to which this website will give on its right importance, merit and value.
For Gian Piero, so deeply fond of Greece, its culture and its language, let the cry resound: ΑΘΑΝΑΤΟΣ !

Αυτά είναι τα θλιβερότατα νέα που μπορούμε να δώσουμε, αλλά, δυστυχώς, πρέπει να το κάνουμε.
Ο Τζαν Πιέρο Τέστα, ιστορικός συνεργάτης αυτής της ιστοσελίδας και ψυχή του “Ελληνικού Τμήματος” με δεκάδες εξαιρετικών μεταφράσεων, μας άφησε χρόνους απόψε λόγω μιας βαριάς και ξαφνικής ασθένειας.
Γι' όλους αυτούς που τον έχουν γνωρίσει μένουν μυριάδες θυμήσεων. Γι' αυτούς που δεν τον έχουν γνωρίσει, μένει το έργο του, που η ιστοσελίδα αυτή θα μελετάει να του δίνει την αξία και την προβολή που αξίζει.
Για τον Τζαν Πιέρο, ερωτευμένο με την Ελλάδα, την κουλτούρα και τη γλώσσα της, ας ηχήσει η φωνή· ΑΘΑΝΑΤΟΣ !
Riccardo Venturi 2014/11/28 - 15:35

Resistete

Antiwar Songs Blog
Resistete
Resistete a chi si costruisce una casetta e dice: Ci sto proprio bene. Resistete a chi è tornato e dice: Grazie a Dio. Resistete al tappeto persiano degli appartamenti condominiali all’ometto che sta in ufficio della società di import-export alla pubblica istruzione statale al fisco e pure a me che ve lo racconto. Resistete a […]
Antiwar Songs Staff 2014-11-23 18:46:00

John Carlos

Antiwar Songs Blog
John Carlos
È una delle immagini più famose del Novecento, quella in cui Tommie Smith e John Carlos si trovano sul podio dei 200 metri alle Olimpiadi a Città del Messico, il 16 ottobre 1968, con i pugni alzati, i guanti neri (simbolo del Black Power), i piedi scalzi (segno di povertà), la testa bassa e una […]
Antiwar Songs Staff 2014-11-14 21:46:00
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Khaled Said

Khaled Said
Khaled Said era un giovane egiziano originario di Alessandria, ammazzato il 6 giugno 2010, dopo essere stato arrestato dalla polizia. Le foto del suo cadavere sfigurato diffuse attraverso le comunità online hanno scatenato la rabbia sfociata poi nella rivoluzione egiziana del 2011. Nell'ottobre del 2011 due ufficiali di polizia sono stati giudicati colpevoli per la morte di Khaled e condannati a sette anni di prigione. Il processo d'appello ha confermato la prima sentenza e condannato i due polziotti a 10 anni di reclusione (marzo 2014).

Khaled Mohamed Saeed (Arabic: خالد محمد سعيد‎ IPA: [ˈxæːled mæˈħæmmæd sæˈʕiːd]; 27 January 1982 – 6 June 2010) was a young Egyptian man who died under disputed circumstances in the Sidi Gaber area of Alexandria on 6 June 2010, after being arrested by Egyptian police. Photos of his disfigured corpse spread throughout online communities and incited outrage... (Continues)
Abbiamo mani per non toccare.
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2014/11/14 - 10:23
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Metti che un giorno ti svegli (Tu da che parte stai?)

Metti che un giorno ti svegli (Tu da che parte stai?)
(testo e musica di Michele Negrini)

Questa canzone deve probabilmente molto alla poesia di Martin Niemöller
Vincitore del Premio Amnesty International Italia Emergenti del festival Voci per la Libertà 2014
Metti che un giorno ti svegli
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2014/11/14 - 10:16
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Sessanta sacchi di carbone

Sessanta sacchi di carbone
2014
Sempre avanti

Flavia Cumoli
Dai campi al sottosuolo. Reclutamento e strategie di adattamento al lavoro dei minatori italiani in Belgio

La centralità del nesso tra movimento di popolazione e contratto di lavoro ha contraddistinto l’emigrazione italiana assistita dall’immediato dopoguerra fino all’entrata in vigore dei principi teorici della libera circolazione della manodopera, ma l’intensità e le modalità della mobilità dei lavoratori sono mutate nel tempo e nello spazio sia in relazione alle differenti congiunture economiche che in relazione all’evoluzione delle politiche migratorie italiane ed estere. Gli anni della ricostruzione rappresentano, sotto questi due aspetti, uno dei periodi di maggiore diffusione dell’esodo clandestino così come della ripresa delle dinamiche autonome delle reti migratorie[1]. Nel corso dell’intero periodo postbellico l’Europa occidentale, ancora sconvolta... (Continues)
Sopravvivere non era cosa facile
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2014/11/14 - 09:46
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Les bourgeois

Les bourgeois
[1967]
Parole e musica di Julos Beaucarne
Nel suo album d’esordio, intitolato “Julos chante Julos”

Quando si è borghesi, che non si sà come ingannare il tempo, siccome in quella piccola testa c’è anche poca luce, inevitabilmente ci sia annoia. E allora si sogna la guerra, si maneggia il coltello e poi la pistola, ci si organizza in branco, in drappello, si marcia, si è fieri, in dieci contro uno, gli eroi sono fratelli... (Questa la prima strofa, ma la canzone merita senz’altro una traduzione completa)
Quand on est bourgeois, qu'on sait pas quoi faire
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/13 - 21:56
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L’enfant du Liban

L’enfant du Liban
[1989]
Parole e musica di Georges Chelon
La canzone che dà titolo al suo album del 1989.

Nel 1989 finiva la guerra civile scoppiata nel 1975, ma poco tempo dopo il Libano ricadeva sotto il controllo siriano, mentre nel sud continuava la guerra contro Israele, ritiratosi solo nel 2000. Un quarto di secolo di guerra ininterrotta, e sempre se non consideriamo l’attacco israeliano del 2006 e le ripercussioni che la guerra civile siriana in corso sta avendo anche sul Libano.
E non contiamo la situazione nei campi profughi palestinesi: in Libano sono 12, istituiti tra il 1948 ed il 1963, e raccolgono più di 400.000 rifugiati, quelli ufficialmente registrati: per i palestinesi guerra ed esilio durano ininterrottamente ormai da ben 66 anni!!!
Il me regarde avec des yeux
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/13 - 21:35
Song Itineraries: Child Abuse

La questione del Meridione

La questione del Meridione
2011
ViSiBì
La questione del Meridione non ha proprio conclusione
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2014/11/13 - 17:35
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Peste noire

Peste noire
[1990]
Parole e musica di Michel Bühler
Nel sesto CD della raccolta “Toutes les chansons”
Ce n'est rien de nouveau
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/13 - 17:27
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Yuri

Yuri
2011
ViSiBì
Yuri lo aveva capito di avere il difetto di essere nato
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2014/11/13 - 17:26
Song Itineraries: Rom, Racism, Porrajmos
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Frontières

Frontières
[2011]
Parole e musica di Jofroi
Nell’album intitolato "Cabiac sur terre"
C’est une ritournelle, un refrain
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/13 - 17:01
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La ballade de monsieur Saint-Pierre

La ballade de monsieur Saint-Pierre
[1974]
Parole di Michel Bühler
Musica di Michel Bühler e Michel Devy.
Nella raccolta “Rue de la Roquette - Chansons de 1969 à 1980” pubblicata nel 2001.
Monsieur Saint-Pierre avait cinquante-deux ans
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/13 - 16:52
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Bêtes de somme

Bêtes de somme
[1987]
Parole e musica di Michel Bühler
Nell’album intitolato “Il aimait les rires”
Je viens de recevoir la lettre
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/13 - 16:43
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Le chômeur

Le chômeur
[1976]
Parole di Jofroi
Musica di Jofroi, Jean Didier Vandervorst e Jean-Marie Simonart
Nell’album intitolato “L'odeur de la terre”
J'habite un'chambre dans une cité
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/13 - 16:33
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Ton Christ est Juif

Ton Christ est Juif
[1997]
Parole e musica di Julos Beaucarne
Nell’album intitolato “Vingt ans depuis quarante ans”
Ton Christ est Juif
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/13 - 16:19

Je dis la paix

Je dis la paix
[1953-54]
Versi di Louis Aragon, seconda sezione del “Chant XV” (“Chant de la Paix”) che chiude la raccolta intitolata “Les yeux et la mémoire”, pubblicata nel 1954
Musica di Jacques Yvart, cantautore di Dunkerque.
Nel disco di Yvart intitolato “Bonjour la paix!”, 1991.
Interpretati anche da un altro misconosciuto cantautore francese, Gérard-André Gaillard.
Lo stesso Aragon nel 1954 incise su LP Pathé Marconi frammenti (tra cui questa poesia) tratti da “Les yeux et la mémoire”.

Il 1954 fu un anno fatidico per la Francia colonialista, quello della sconfitta a Diên Biên Phu dopo una furiosa battaglia, combattuta contro il Viêt Minh di Võ Nguyên Giáp e Hô Chi Minh, durata più di cinque mesi, nel corso della quale gli occupanti persero oltre 2.300 soldati, cui però devono aggiungersene altri 7.800, catturati e poi morti in prigionia. Una disfatta che marcò indelebilmente il processo di decolonizzazione in atto ovunque, ma non in Vietnam, ben presto assalito da nuovi e più feroci invasori.
Je dis la paix pâle et soudaine
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/13 - 14:21
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La cravate lavallière

La cravate lavallière
[1954]
Parole e musica di Stéphane Golmann
Nel disco intitolato semplicemente all’autore

Bellissima! Stéphane Golmann era un genio!

C’era un soldatino che portava una bella cravatta ascot. Marciava al passo, sì, ma ballando la polka, e persino al suo attendente, molto più marziale, la cosa non andava affatto giù… Il soldatino con la bella cravatta ascot amava la natura intera ed era cordiale con tutti, salutava con la mano persino i nemici – Come va? – quasi che non si rendesse conto di essere in guerra… Nessuno lo considerava un vero soldato, e infatti fu l’unico a salvarsi dalla carneficina… Tornato a casa, solo soletto, il Ministero della Guerra non se l’aspettava, non sapeva cosa farsene di lui… Ma il soldatino voleva solo che gli fosse restituita la sua vita, con la sua casa, la sua mamma e la sua donna… I burocrati del Ministero però non furono affatto d’accordo: - Ma che diamine!... (Continues)
Y avait un p'tit soldat en cravate lavallière
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/13 - 09:52
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Holy Water

Holy Water
"Holy Water" is a song co-written and recorded by American country music duo Big & Rich. It was released in September 2004 as the third single from debut album Horse of a Different Color. It reached number 15 on the U.S. Billboard US Country chart. The song was written by Big Kenny, John Rich, Vicky McGehee and Jeff Cohen.

The duo wrote the song in honor of their sisters, both of whom had been affected by domestic abuse.

Wikipedia
Somewhere there's a stolen halo
(Continues)
Contributed by John Doe 2014/11/13 - 03:16
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Earache My Eye

Earache My Eye
My momma talkin' to me tellin' me how to live
(Continues)
Contributed by John Doe 2014/11/13 - 02:23
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Loukanikos

Loukanikos
[2014]
Album: Giro di danza



Loukanikos, (Λουκάνικος), era uno dei cani (chiamati internazionalmente Riot Dogs[1][2]), abbreviato in Louk, partecipanti a manifestazioni di piazza in Grecia, dai disordini del 2008, a quelli della protesta contro la crisi economica nel 2009 ai più recenti del 2010 e 2012, al pari di un altro animale, Kanellos (Κανέλλος), col quale è stato spesso confuso, e ad altri meno noti (Thodoris è un altro sosia di Kanellos, e si ritiene essere uno dei cuccioli). Esso è divenuto particolarmente famoso dopo la sua partecipazione a manifestazioni contro i tagli della spesa pubblica in Grecia, durante la Crisi economica della Grecia.

Il cane è diventato il simbolo della resistenza greca contro i tagli alla spesa pubblica. Si è altrimenti guadagnato un proprio sito web in cui vengono inoltrate le relazioni sui progressi di eventi in corso, correlati alle azioni di protesta.

Loukanikos è morto nell'ottobre 2014 per problemi cardiaci, a cui le prolungate esposizioni ai gas lacrimogeni hanno contribuito. Aveva circa 10 anni.
Arriva Loukanikos si incendia la città
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2014/11/12 - 23:51

Les chasseurs

Les chasseurs
[1980]
Parole e musica di Marie-Annick Rétif, in arte Mannick.
Nel suo disco intitolato “... c'est par amour”
Pardonnez si je vous offense
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/12 - 22:51
Song Itineraries: War against Animals
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L’art de la guerre

L’art de la guerre
[1958]
Parole di Stéphane Golmann ed F. Frédéric (?)
Musica di Stéphane Golmann
Nel disco “Stéphane Golmann 3”
Deux singes se disputent
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/12 - 22:18
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If We Make It Through December

If We Make It Through December
1974
If we make it through December
(Continues)
Contributed by John Doe 2014/11/12 - 19:27
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Mr. John Carlos

Mr. John Carlos
[1974]
Testo e musica: Ulf Dageby
Lyrics and music: Ulf Dageby
Text och musik: Ulf Dageby
Album: Livet är en fest

" È una delle immagini più famose del Novecento, quella in cui Tommie Smith e John Carlos si trovano sul podio dei 200 metri alle Olimpiadi a Città del Messico, il 16 ottobre 1968, con i pugni alzati, i guanti neri (simbolo del Black Power), i piedi scalzi (segno di povertà), la testa bassa e una collanina di piccole pietre al collo (“ogni pietra è un nero che si batteva per i diritti ed è stato linciato”).

Smith e Carlos facevano parte dell’Olympic Project for Human Rights («Perché dovremmo correre in Messico solo per strisciare a casa?» sta scritto sul manifesto di quegli atleti) e decisero di correre alle Olimpiadi nonostante il 4 aprile Martin Luther King fosse stato assassinato (e molti altri atleti avessero deciso di non partecipare). Tommie Smith arrivò primo (stabilendo... (Continues)
Säg, minns ni ännu den dagen i OS i Mexico
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2014/11/12 - 19:01
Sesto San Giovanni, its factories, its struggles: not only the famous song by The Gang, but also two struggling songs written and sung, in 1979 on hard strike, by an industrial worker, Franco Rusnati, and performed together with other workers and Ezio Cuppone. They are Gli sfruttati (“The Exploited”) and Padroni ci volete spaventare (“Masters, you Want to Frighten us”). There's no struggle without songs, and yesterday's struggles turn into today's struggles.
Riccardo Venturi 2014/11/12 - 16:43
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Padroni ci volete spaventare

Padroni ci volete spaventare
[1979]
Scritta e interpretata da Franco Rusnati
(Sull'aria di "E quei briganti neri")
Accompagnamento di Ezio Cuppone
Con un gruppo di operai della Breda Fucine
Album:
"Operai della Breda di Sesto"
Due canzoni sindacali di Franco Rusnati
A cura del Sindacato Unitario Metalmeccanici
(FIM / FIOM / UILM)
zona Sesto San Giovanni

Nel 1979, l'operaio metalmeccanico Franco Rusnati è delegato sindacale FIOM della Breda Siderurgica di Sesto San Giovanni; e il 1979 è l'anno del contratto metalmeccanico e delle elezioni politiche che, dopo il caso Moro, segnarono una virtuale disfatta del PCI di sant'Enrico Berlinguer. Dal sito resistenze.org, che assieme ai fratelli e compagni del Deposito – Canti di Lotta riporta il testo di questa canzone, leggiamo: “Come si sa, durante le elezioni in Italia la 'lotta di classe' viene messa ufficialmente “in soffitta”. I contratti vengono congelati e... (Continues)
Padroni ci volete spaventare
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2014/11/12 - 16:26
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Le temps perdu

Le temps perdu
Versi di Jacques Prévert, nella raccolta “Paroles” pubblicata nel 1946.
Musica di Alain Goraguer (1931-), compositore ed arrangiatore.
Interpretata da Marlène Jobert nel suo disco “Marlène Jobert dit Prévert” del 1978.
Devant la porte de l’usine.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/12 - 16:11
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Histoire du cheval

Histoire du cheval
Versi di Jacques Prévert, nella raccolta “Paroles” pubblicata nel 1946.
Ho trovato un video su YouTube in cui la poesia è proposta in forma di canzone su musica di Yves Tilly all’interno dello spettacolo intitolato “Maintenant et toujours Prévert” messo in scena dal gruppo teatrale bretone "Théâtre sans nom".

Una poesia che mi ha subito ricordato O Fallada, da du hangest (Ein Pferd klagt an) di Brecht.
Braves gens écoutez ma complainte
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/12 - 15:42
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Gli sfruttati

Gli sfruttati
[1979]
Scritta e interpretata da Franco Rusnati
Accompagnamento di Ezio Cuppone
Album:
"Operai della Breda di Sesto"
Due canzoni sindacali di Franco Rusnati
A cura del Sindacato Unitario Metalmeccanici
(FIM / FIOM / UILM)
zona Sesto San Giovanni

Nel 1979, l'operaio metalmeccanico Franco Rusnati è delegato sindacale FIOM della Breda Siderurgica di Sesto San Giovanni; e il 1979 è l'anno del contratto metalmeccanico e delle elezioni politiche che, dopo il caso Moro, segnarono una virtuale disfatta del PCI di sant'Enrico Berlinguer. Dal sito resistenze.org, che assieme ai fratelli e compagni del Deposito – Canti di Lotta riporta il testo di questa canzone, leggiamo: “Come si sa, durante le elezioni in Italia la 'lotta di classe' viene messa ufficialmente “in soffitta”. I contratti vengono congelati e lo scontro di classe lascia lo spazio al pacifico confronto attraverso la conta delle... (Continues)
L’autunno caldo ormai se n’è andato
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2014/11/12 - 15:00
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Pasionaria

Pasionaria
Una donna a piedi scalzi
con la cesta sulla testa
un bambino coi soldati
José Díaz e Pasionaria

12 novembre 1989 - 12 novembre 2014
L.L. 2014/11/12 - 14:55
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Le temps des noyaux

Le temps des noyaux
Non mi risulta che questa poesia antimilitarista (dalla raccolta "Paroles" del 1946) sia mai stata messa in musica. Forse andrebbe spostata a commento de Le temps des noyaux di Marie Cherrier, che ai versi di Prévert dichiaratamente s'ispira.
B.B. 2014/11/12 - 14:42
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La zolfara

La zolfara
Un altro 12 novembre

E poiché tutti, oggi, staranno a commemorare i "caduti di Nassiriya", morti in "missione di pace" (cioè mentre stavano a fare la guerra) per difendere una raffineria dell'ENI, oggi propongo di ricordare un altro 12 novembre, ben più lontano ma sempre vicinissimo. Una strage di lavoratori, quella del 12 novembre 1881 nella miniera di Gessolungo, che si ripeté, nella medesima miniera, il 14 febbraio 1958.
Riccardo Venturi 2014/11/12 - 14:36
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La pêche à la baleine

La pêche à la baleine
[193?]
Versi di Jacques Prévert, nella raccolta “Paroles” pubblicata nel 1946.
Musica di Joseph Kosma (1905-1969), celeberrimo compositore francese di origine ungherese.

Interpretata da diversi artisti, come Les Frères Jacques, Mouloudji, Cora Vaucaire, Olivier Cabanel, James Ollivier.




Nel 1935 il regista Louis Bonin (in arte Lou Tchimoukow) realizzò un cortometraggio a partire da questo testo di Prévert, un film che recentemente è stato restaurato e incluso nella nuova edizione (2004) de “Mon frère Jacques par Pierre Prévert”, documentario che il fratello del poeta realizzò su di lui nel 1961.

Una poesia da includere certamente nel percorso sulla “Guerra agli animali” ma che contiene anche la denuncia del terzo caposaldo della triade fascio-nazionalista, il “Diopatriafamiglia”.
A la pêche à la baleine, à la pêche à la baleine,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/12 - 14:24
Song Itineraries: War against Animals
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Nikolajewka

Nikolajewka
Grande armonia ed admosfera che ci trasportano nel mondo e nel luogo dove i nostri nonni ed i nostri padri hanno sofferto per qualcosa in cui credevano
Riccardo 2014/11/12 - 14:04
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The Enemy Inside

The Enemy Inside
The Enemy Inside, tratto dall'ultimo album Dream Theater dei Dream Theater, è un brano metal caratterizzato da un ritmo sostenuto, veloce, energetico e tecnico. A detta del cantante James LaBrie, il testo di The Enemy Inside "è relativo allo stress post-traumatico, di come le persone si occupano degli avvenimenti raccapriccianti accaduti durante le loro vite o di qualcosa realmente stridente a cui esso sono realmente collegati come esseri umani".
Il videoclip è stato pubblicato il 23 settembre ed è basato su migliaia di storie accadute realmente. Il protagonista del video (il quale rispecchia in parte lo stesso personaggio descritto nel testo della canzone) è un uomo che in passato è stato un soldato al servizio degli Stati Uniti e durante i momenti quotidiani viene perseguitato in modo continuo dai vari ricordi di guerra, senza poter avere alcuna via di scampo.
Over and over again
(Continues)
Contributed by Andrea - andreaipp86@libero.it 2014/11/12 - 12:38
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זאָג ניט קײנמאָל

זאָג ניט קײנמאָל
NOI SIAMO QUI

...
risuonerà ancora il nostro passo "noi siamo qui"
...

e la vita non finirà!
Prof. Pietro Nardella Dellova 2014/11/12 - 11:37
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La dame Cendrillon

La dame Cendrillon
[2008]
Parole di Yvan Dautin
Musica di Angelo Zurzolo
Album “Ne pense plus, dépense!”
Elle dort sur du carton
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/12 - 11:25
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Petit Pédé

Petit Pédé
Una canzone del 2002.
dall'album "Boucan d'enfer"
T'as quitté ta province coincée
(Continues)
Contributed by Renato Stecca 2014/11/12 - 10:18
Video!

It's Your World

It's Your World
Dall'album "Ride Out" del 2014.
Let's talk about acid in the ocean
(Continues)
Contributed by Renato Stecca 2014/11/12 - 10:15
Song Itineraries: War on Earth
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L'oiseau qui fait tchak tchak

L'oiseau qui fait tchak tchak
[1960]
Parole e musica di Paul Villaz, misconosciuto poeta, compositore, cabarettista attivo negli anni 60. Profondamente anarchico, “cugino” bizzarro e folle di Brassens, scomparve dalle scene senza aver mai ceduto a compromessi col sistema. E’ morto nel 2010.

In seguito incisa da altri artisti, come Yvan Dautin (1968) e James Ollivier (1979).




Canzone non-sense dal significato piuttosto chiaro: una sonora presa per il culo dei valori tradizionali “Diopatriafamiglia”, che di lì a qualche anno sarebbero stati seriamente danneggiati insieme al pavé delle strade di Parigi. Non a caso la canzone fu ripresa proprio nel 1968 e poi sul finire dei 70.
Tchak tchak
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/12 - 10:11
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Young Men Dead

Young Men Dead
Album: Passover - 2006
Fire for the hills pick up your feet and let's go
(Continues)
Contributed by Dionysus 2014/11/12 - 04:46
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Le lapin et les chameaux

Le lapin et les chameaux
[1953]
Parole di Raymond Asso (1901-1968), paroliere
Musica di Claude Valéry, compositore
Interpretata dalla grande Edith Piaf - che mai però la incise - nel 1955 o 1956
Incisa poi anche da molti altri artisti, come Marc et André, Marcel Amont, Jean Siegfried, James Ollivier.
Un riche et vieux sultan possédait en Afrique
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/12 - 01:00
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La ninna nanna de la guerra

La ninna nanna de la guerra
La guerra, poesia di Trilussa, nella raccolta "Cento favole" pubblicata nel 1934 (Anno XII dell'Era Fascista).

Ner mejo che un Sordato annava in guerra
er Cavallo je disse chiaramente:
"Io nun ce vengo!" e lo buttò per terra
precipitosamente.

"No, nun ce vengo - disse - e me ribbello
all'omo che t'ha messo l'odio in core
e te commanna de scannà un fratello
in nome der Signore!

Io - dice - so' 'na bestia troppo nobbile
p'associamme a l'infamie che fai tu;
se vôi la guerra vacce in automobbile,
n'ammazzerai de più!."
Bernart Bartleby 2014/11/11 - 18:57

Addio mammina addio

Anonymous
Addio mammina addio
[1943-45]
Canto delle brigate garibaldine operanti nell’aretino, oppure di quelle attestate sul monte Morello, sulla piana fiorentina.
Testo di autore anonimo (inevitabilmente con varianti), sulla falsariga e sulla melodia di un canto della Grande Guerra (“Addio mia bella addio / cantava nel partir la gioventù / e il bersagliere mio / é già tre mesi che non scrive più…”)
“Addio mammina addio”
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/11 - 15:44
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Che Italia è?

Che Italia è?
[2012]
Da “La gente muore di fame”, album d’esordio (e per ora l’unico) di questa band punkskareggae romana.
La gente muore di fame
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/11 - 14:29
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La ballata della piccolo-borghese

La ballata della piccolo-borghese
La canzone nasce nel 1965; quando i due autori (Gianni Famoso scrisse la musica)la composero non potevano prevedere il 68, ma, col senno di poi, il canto preannuncia, in qualche modo, la critica spietata a una borghesia chiusa e noiosa.
Il mio primo grande amore
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Contributed by Francesco 'Ciccio' Giuffrida 2014/11/11 - 10:48
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Broken Soldier

Broken Soldier
2013
I want to be able to close my eyes with you
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Contributed by John Doe 2014/11/11 - 03:37
Song Itineraries: Anti War Love Songs, Heroes
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Hungry Eyes

Hungry Eyes
A crowded canvas cabin in a crowded labor camp
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Contributed by John Doe 2014/11/11 - 02:43
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Lied der Steinklopfer

Lied der Steinklopfer
Chanson allemande – Lied der Steinklopfer – Kurt Tucholsky – 1929

Poème de Kurt Tucholsky, dans “Deutschland, Deutschland über alles” en 1929, un « journal de lutte comportant des photographie de tendance » avec les écrits de Tucholsky et l’apparatus iconographique (photographie et montages photographiques) d' Helmut Herzfeld, alias John Heartfield.
Une poésie mise en musique par The Ex, célèbre band anarco-punk néerlandais.
Seul e 1989 (en collaboration avec les Écossais Dog Faced Hermans) ensuite inclus en diverses formations successives. La photo de couverture est la même que celle que John Heartfield utilisa pour illustrer les poèmes de Tucholsky.

Oh, Lucien l'âne mon ami, cette fois-ci, il me faut vraiment donner quelque éclaircissement, même si, je peux te l'assurer et à la rigueur, le démontrer, ma version est conforme au texte et à son sens, ainsi d'ailleurs qu'à l'esprit de ce... (Continues)
CHANT DES PAVEURS
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Contributed by Marco Valdo M.I. 2014/11/10 - 23:26
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Camarade

Camarade
Nella quart’ultima strofa - la dove trovate (*) - ho voluto restituire al testo ciò che una qualche censura gli aveva tolto. Infatti Aznavour canta “scappata” (proprio brutto, come il precedente “scapolata”, che pure ci sta anche se obsoleto) ma è inquivocabilmente SCOPATA...
COMPAGNO
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Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/10 - 22:24
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Pane e Coraggio

Pane e Coraggio
devo dire che questa canzone non ha nulla di bello perché comunque è un po noiosa la melodia.. anche se non bisogna stare a guardare quello ma bensì il contenuto che malgrado tutti pensino sia fruttuoso e ricco di parole forse sagge o qualcosa di simile, la canzone non è altro che una delle solite poesie scritte per far vedere che anche ai poeti importa qualcosa di quello che succede nell'attualità ma invece non è cosi loro pensano solamente ai soldi e, ovviamente, per attirare attenzioni e quindi guadagnare soldi devono in qualche modo parlare di cose di cui parlano tutti.. come il tema che tratta proprio fossati ma, che a lui glie ne frega poco e nulla.. e con questo penso di aver concluso il mio pensiero.. mi dispiace per chi veramente crede ancora che gli artisti di oggi fanno queste cose per vero interesse e non solamente per soldi.. per chi lo pensa crescete di cervello perché non... (Continues)
clarissa 2014/11/10 - 19:05




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