ho trovato questo brano su:
La Resistenza dell'Emilia Romagna
nei canti, nelle testimonianze, nei documenti
Dischi del Sole (2 Lp) DS502/4 e DS505/7
Le note di copertina indicano:
Ormai lontano quel giorno fatale - Vignola, Modena (cantano Mario Gibellini "Baratieri" e Romeo Belugani)
Il testo riportato è il seguente:
Ormai lontano quel giorno fatale
come bestie venimmo 'graditi
da gente infamma incivil senza cuori
e condannati a un duro lavor
da gente infamma incivil senza cuori
e condannati a un duro lavor
La feroce vitalle canaglia
si scatenava con grande furore
che con pistolli pugnalli e mitraglia
sui nostri corpi cercavan sfogar
che con pistolli pugnalli e mitraglia
sui nostri corpi cercavan sfogar
Quante più volte eravam torturati
perché una fedi avevamo in Badoglio
nel nostro sangue esisteva l’orgoglio
dei marturiati ma non traditor
nel nostro... (Continues)
Ho 66 anni ,ho vissuto da piccolo in sicilia a ravanusa,i miei nonni cantavano spesso questa canzone che,mi dicevano molto vecchia,e ricordo alcune strofe che poi non ho piu sentito e che riporto qui di seguito,scusate il mio siciliano approssimato. Suli ca spacchii i petri pa calura,suli ca rumpi lu sciancu a cu lavura,sulu lu chiantu di la donna amata po allifriscari st'arma scunsulata.Mi piacerebbe sapere se c'e qualcuno che ne ha notizia. Lo Porto Giuseppe Livorno 16/11/2014
2014/11/16 - 18:00
Per quel che riguarda la strofa : chiamo la morte .....io ricordo che dicevano: chiamo la vita e morte mi risponde...come a dire sono vecchio mi aspetta solo di morire, ma non so, come per cio che ho scritto prima,se e' piu o meno giusto.
La versione ottocentesca [184?] di Salomon Hermann Mosenthal (1821-1877), scrittore ebreo tedesco originario di Kassel, Hesse, ma che visse per lo più a Vienna.
Musica per voce e pianoforte di Anton Häckel (1799-1846), compositore viennese (che viene comunemente indicato come l’inventore della fisarmonica).
DER DESERTEUR (Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/15 - 16:35
La versione tedesca di Ingo Barz, cantautore e poeta della Germania comunista, uno per nulla allineato col regime. Infatti non gli consentirono mai di cantare in pubblico, solo nelle chiese del culto evangelico di cui l’artista era seguace.
Questa riscrittura de “I pensieri sono liberi” credo risalga a pochi anni prima la caduta del Muro.
LIED DER FRIEDENSGEBETE IN NEUBRANDENBURG (Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/14 - 22:28
Chanson allemande - Gebet für die Gefangenen – Kurt Tucholsky – 1924
Texte de Kurt Tucholsky, publié - sous le pseudonyme de Theobald Tiger - dans Die Weltbühne, 23 décembre 1924. Ensuite inséré dans « Deutschland, Deutschland über alles » (1929), un « journal de lutte réalisé avec des photographies de tendance » écrits de Tucholsky et appareil iconographique (photographies et montages photographiques) d'Helmut Herzfeld, en art John Heartfield
Musique de Hanns Eisler.
Interprétée par Ernst Busch, mais aussi par d'autres artistes sur sa musique, comme Peter Janssens et Leon Boden avec Bernd Klinzmann.
Après la répression de la révolution spartakiste de 1919, les prisons de la République de Weimar (nouveau-né de l'alliance entre l'armée impériale et la social-démocratie) se remplirent de communistes, si bien que ensuite en 1933, les S.A. de Hitler finirent seulement l'efficace travail commencé... (Continues)
PRIÈRE POUR LES PRISONNIERS (Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2014/11/13 - 20:42
La Resistenza dell'Emilia Romagna
nei canti, nelle testimonianze, nei documenti
Dischi del Sole (2 Lp) DS502/4 e DS505/7
Le note di copertina indicano:
Ormai lontano quel giorno fatale - Vignola, Modena (cantano Mario Gibellini "Baratieri" e Romeo Belugani)
Il testo riportato è il seguente:
Ormai lontano quel giorno fatale
come bestie venimmo 'graditi
da gente infamma incivil senza cuori
e condannati a un duro lavor
da gente infamma incivil senza cuori
e condannati a un duro lavor
La feroce vitalle canaglia
si scatenava con grande furore
che con pistolli pugnalli e mitraglia
sui nostri corpi cercavan sfogar
che con pistolli pugnalli e mitraglia
sui nostri corpi cercavan sfogar
Quante più volte eravam torturati
perché una fedi avevamo in Badoglio
nel nostro sangue esisteva l’orgoglio
dei marturiati ma non traditor
nel nostro... (Continues)