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Toz jorz dras de soie tristrons

Toz jorz dras de soie tristrons
[1180 ca.]
Da Yvain il Cavaliere del Leone
Canto popolare
D'après Yvain ou le Chevalier au Lion
Chanson populaire

Si veda anche la pagina Complainte des tisserandes di Marco Valdo M.I.
Voir aussi la page Complainte des tisserandes de Marco Valdo M.I.

Il romanzo Yvain il Cavaliere del Leone (Yvain ou le Chevalier au Lion), scritto da Chrétien de Troyes tra il 1170 e il 1180, è un poema cavalleresco il cui protagonista, Yvain, deriva dal personaggio storico di Owain mab Urien.

Nel poema, Yvain cerca di vendicare il cugino Calogrenant sconfitto da un cavaliere nella foresta di Brocelianda. Yvain uccide questo cavaliere, Esclados, e si innamora della sua vedova, Laudine. Con l'aiuto della damigella di Laudine, Lunete, Yvain riesce a sposarla, ma Gawain lo convince a imbarcarsi in un'avventura cavalleresca. La moglie acconsente, a patto che lui ritorni dopo un anno, promessa che però Yvain... (Continues)
Toz jorz dras de soie tristrons
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2014/10/15 - 23:42
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Run and Hide

Run and Hide
Canzone per la pace, fantastico video.
All my life
(Continues)
Contributed by Federico 2014/10/15 - 15:17
Song Itineraries: Child Abuse, War on Earth
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?אלי, אלי, למה עזבתני

?אלי, אלי, למה עזבתני
Eyli, Eyli, lomo azavtoyni?
[1896]
Versi di Boris Thomashevsky (Борис Томашевский, 1866-1939), attore, regista, drammaturgo, storico del teatro. Originario di un villaggio nella regione di Kiev, emigrò con la famiglia a New York nel 1881.

Musica di Jacob Koppel Sandler (Яков Коппель Сандлер, 1853-1931), direttore d’orchestra e compositore, anche lui originario dei dintorni di Kiev, allora Impero russo. Emigrò negli USA nel 1888.
Testo trovato su YouTube. Credo che il titolo sia in ebraico, come dalle Sacre Scritture, mentre poi il testo prosegue in Yiddish.

Una canzone popolare Yiddish, direttamente tratta dal “Salmo di Davide” (l’incipit del Salmo 22 dell’Antico Testamento, nonché l’invocazione in aramaico di Cristo in croce, “Elì, Elì, lemà sabakhtàni?”) ma indissolubilmente legata alla versione, divenuta famosissima, che ne fecero Sandler e Thomashevsky per l’operetta “Brokhe, Oder... (Continues)
אלי, אלי, למה עזבתני?
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/10/15 - 14:01
Song Itineraries: Exiles and exilees
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Ewakuacja Breslau 1945

Ewakuacja Breslau 1945
2014
Wrocław
Testo e musica di Kamil Borkowski
Testo da YT
Na dworze śnieg przenika ziąb
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2014/10/15 - 00:53
Song Itineraries: Exiles and exilees
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El Cochinito

El Cochinito
dall'album "Que No Pare la Lucha" (2010)

Da un gruppo di lavoratori giornalieri che ha suonato ieri per protesta davanti al carcere per migranti a Los Angeles, California insieme a Ana Tijoux
Ando con mi ropa sucia porque voy a trabajar
(Continues)
2014/10/14 - 22:22

יוגנט הימען

יוגנט הימען
Yugnt Himen
[1942?]
Versi di Shmerke Kaczerginski
Musica di Basye Rubin
Testo trovato qui
Trovo una versione di questo “Inno della gioventù” in un disco del compositore ebreo americano di origine russa Mark Olf (1905-1987) intitolato “Yiddish Folk Songs for Children”, edito nel 1960 dalla Folkways Records.
Anche nel disco compilativo “In Love and In Struggle: The Musical Legacy of the Jewish Labor Bund”, YIVO, New York, 1999.

Inno dedicato ai giovani partigiani ebrei del ghetto di Vilnius, probabilmente una delle canzoni più popolari allora tra gli indomiti combattenti della Fareynikte Partizaner Organizatsye (FPO) di Abba Kovner e Yitzhak Wittenberg.
אונדזער ליד איז פֿול מיט טרױער
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/10/14 - 15:11
Song Itineraries: Extermination camps
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ווילנע

ווילנע
Vilne
[1935]
Testo trovato qui
Versi di Efraim-Leyb Wolfson (Эфраим-Лейб Вольфсон, 1867-1946), scrittore nativo di Riga (allora nell’Impero russo, oggi capitale della Lettonia) emigrato negli USA nel 1889. Lì pubblicò sempre sotto vari pseudonimi tra i quali A. Fotograf, Mefistofele, L. Vaynshteyn, L. Robotnik.

Musica di Alexander Olshanetsky (1892-1946), violinista, compositore e direttore d’orchestra originario di Odessa, di fede ebraica, emigrato negli USA nel 1922. Figura prominente nella scena teatrale e musicale Yiddish a New York.

Attribuisco, del tutto arbitrariamente, questa splendida canzone – che tanto mi ricorda la struggente Odessa Mama – alla cantautrice israeliana Chava Alberstein perché la sua versione di “Vilne” apre “Songs of the Vilna Ghetto”, un disco collettivo realizzato in Israele molti anni or sono (data imprecisata) da diversi artisti con l’Orchestra di Stato... (Continues)
ווילנע,שטאָט פֿון גײַ סט און תּמימות,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/10/14 - 12:10
Song Itineraries: Exiles and exilees
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Glasgerion [Jack Orion]

Anonymous
Glasgerion [Jack Orion]
[Ca. XII secolo ?]
[About 12th Century ?]
Ballata tradizionale inglese
English Popular Ballad
Musica/Music: Andrew Lancaster Lloyd (1961)
Child #67

Glasgerion è, nelle sue linee essenziali, una ballata tradizionale di remotissima antichità; un'antichità che spiega senza difficoltà l'estrema crudezza e brutalità della vicenda che vi viene narrata. Nella vera tradizione orale non ha mai goduto di molta popolarità, sia per la sua lunghezza, sia per il vero e proprio stupro che il giovane scudiero traditore compie nei confronti della Principessa; motivo per cui non si conoscono interpretazioni musicali del testo più antico e completo che possediamo (sia pure lacunoso in alcune parti), che proviene dal famoso Folio Percy (I, 248-252), redatto nel XVII secolo, una delle principali fonti per la conoscenza delle più antiche ballate britanniche e base delle Reliques of Ancient English Poetry... (Continues)
Glasgerion was a kings owne sonne,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2014/10/13 - 23:35
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The Day They Set Jim Larkin Free

The Day They Set Jim Larkin Free
In due dischi compilativi dei Black 47, “Elvis Murphy's Green Suede Shoes” del 2005 e “Rise Up: The Political Songs” del 2014.

Su queste pagine abbiamo già incontrato James Larkin (1876-1947), combattivo sindacalista irlandese.
Fu uno dei leader del “Frithdhúnadh Mór Baile-Átha-Cliath”, il “Dublin Lock-Out”, il grande sciopero per il diritto all’organizzazione sindacale che paralizzò l’Irlanda dall’agosto del 1913 al gennaio del 1914 quando la repressione poliziesca (che causò almeno quattro morti, uno dei quali – il dirigente sindacale Michael Byrne – picchiato a morte sul cellulare in cui era stato rinchiuso), il crumiraggio e la fame spinsero la maggioranza dei lavoratori a tornare alle fabbriche.

Jim Larkin decise di cambiare aria per un po’, ma anche negli USA riuscì a mettersi subito nei guai: aderì all’IWW, si fece espellere dal partito socialista per via del suo entusiastico sostegno... (Continues)
I see what is, I see the way things should be
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/10/13 - 16:12
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Il lupo di Gubbio

Il lupo di Gubbio
[2000]
Parole di Luisa Zappa, basate su fonti francescane
Musica di Angelo Branduardi
Nell’album intitolato “L’infinitamente piccolo”, dedicato alla vita di san Francesco d'Assisi

Mancava proprio il lupo di Gubbio nel percorso “Lupi Contro la Guerra”.
Propongo questa canzone per via di immagini come queste:

Non sono uno zoologo o un etologo, e nemmeno so quali problemi specifici abbiano in centro Italia con i lupi… Anche sulle mie montagne – da qualche parte nelle valli valdesi – i lupi li stanno ammazzando, a fucilate o col veleno, perché dicono che sono troppi e causano danni alle greggi nella bella stagione. Io, con tutto che giro parecchio a piedi, anche d’inverno, di lupo non ne ho visto né sentito nemmeno uno fino ad oggi, anche se mi è capitato di imbattermi in esiti di predazioni, in un solo caso ai danni di un animale domestico. Credo invece che i lupi diano fastidio piuttosto... (Continues)
Francesco a quel tempo in Gubbio viveva
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/10/13 - 12:37
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חד גדיא

חד גדיא
Khad gadyà
[1989]
Versi in parte della tradizione ebraica (originariamente in aramaico), in parte originali di Chava Alberstein.
Musica tradizionale ebraica, per intenderci, quella della cantilena-filastrocca “Alla fiera dell’est” di Angelo Branduardi (1976), che è per l’appunto ispirata al “חד גדיא / Khad Gadya”, canto intonato durante il Pesach, la Pasqua ebraica.
Nell’album di Chava Alberstein intitolato “לונדון” (“London”), 1989.
Nella colonna sonora del film intitolato “Free Zone” diretto nel 2005 dal regista israeliano Amos Gitai.
Testo trovato su questo sito portoghese
Interpretata anche dal Rana Choir, coro di donne israeliane e palestinesi di Jaffa.



Durante la prolungata e sanguinosa occupazione israeliana del Libano meridionale (durata 18 anni, dal 1982 al 2000) e all’inizio della Prima Intifada palestinese, Chava Alberstein riscrisse questo che è uno dei canti più amati... (Continues)
דזבין אבא בתרי זוזי
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/10/13 - 10:24
Song Itineraries: The Palestinian Holocaust
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Canzone di Paraloup (Canson ‘d Paralup)

Canzone di Paraloup (Canson ‘d Paralup)
[1944]
Testo tratto da “Uno sarà preso. Due fratelli nella bufera della guerra”, di Domenico Agasso jr. e Attilio Celeghini, Effatà editrice, 2008.
La canzone si canta sull'aria di "Quand ch'a j eru a Pampalüc" la
famosa canzone del Battaglione Alpino Val Cenischia.

Paraloup (“difesa dai lupi”) è una borgata situata a 1.361 metri nel comune di Rittana, tra le valli Stura e Grana, provincia di Cuneo, dove durante la Resistenza operò la banda “Italia Libera”, facente parte delle brigate partigiane “Giustizia e Libertà” legate al Partito d’Azione (il cui organo di stampa si chiamava, per l’appunto “L’Italia Libera”).
La banda Italia Libera, costituitasi l’11 settembre 1943 a Madonna del Colletto per iniziativa di 12 antifascisti, tra i quali Duccio Galimberti, Dante Livio Bianco, Ettore Rosa e Dino Giacosa, si spostò a Paraloup alla fine del mese, e qui rimase fino alla primavera del 1944.... (Continues)
Quand ca j eru a Paralup
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/10/12 - 23:07

La polenta gialla

Anonymous
La polenta gialla
[1943-45]
Canzone delle formazioni partigiane operanti nell’Alta valle del Serchio, in Garfagnana.
Testo presente nella raccolta “Canti politici italiani : 1793-1945” a cura di Lamberto Mercuri e Carlo Tuzzi, con la prefazione di Ferruccio Parri, Editori Riuniti, 1962.

Trovo l’avvio di questa canzone citato in “Sapori resistenti. Dal fascismo alla Resistenza. Che cosa mangiavano (e non mangiavano) gli italiani. E i partigiani., un articolo pubblicato una decina d’anni fa su A-Rivista Anarchica a firma di Marco Rossi.
Al proposito, nel paragrafo dedicato al vino, l’autore riporta due curiosi aneddoti resistenziali, il primo da “Ribelli per un ideale” di Ezio Raspanti, pubblicato a Foiano della Chiana nel 1994, il secondo da “Partigiani della montagna. Vita delle divisioni “Giustizia e Libertà” del Cuneese” di Giorgio Bocca, uno dei primi libri sulla Resistenza, essendo la prima edizione... (Continues)
C'è un gruppo partigiano
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/10/12 - 21:31
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Ventrebleu!

Ventrebleu!
Quand tu dois te lever ventrebleu
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2014/10/12 - 17:19
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מחנות גײען

מחנות גײען
Makhnes geyen
[1936]
Lyrics and Music by Mikhl Gelbart
Testo e musica di Mikhl Gelbart
Paroles et musique de Mikhl Gelbart

Un canto scritto nel 1936 da Mikhl Gelbart, prolifico autore di canzoni yiddish nato presso Łódź, in Polonia, nel 1889 e emigrato negli USA nel 1912. Una canzone di lotta operaia che divenne non solo parte del patrimonio anarcosindacalista ebraico, ma che immediatamente fu “adottata” dalla Brigata Internazionale Ebraica, la "Compagnia Naftali Botwin" che si recò a combattere in Spagna nel 1937 e della quale divenne l'inno riconosciuto. [CCG/AWS Staff]

"Pochi conoscono il contributo degli ebrei alla Guerra di Spagna del 1936-1938. Nelle Brigate Internazionali, che contarono un totale di 35-40 mila volontari, gli ebrei furono 7.760 (388 italiani, tra i quali Carlo Rosselli, Leo Valiani, Sergio Ali, Aldo Jacchia), più di ogni altro contingente nazionale, ad eccezione... (Continues)
פֿאָרװערטס ברידער אין די רײען
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2014/10/10 - 21:17

Battaglioni del duce

Anonymous
Battaglioni del duce
[1943?]
Canzone della Resistenza, parodia di “Battaglioni M” - dove la M stava per Mussolini - inno delle tristemente famigerate unità d'élite della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale fascista.
Battaglioni del duce, battaglioni
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/10/10 - 14:11
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Le parole perdute

Le parole perdute
[2014]
Parole di Fiorella Mannoia
Musica di Bungaro (Antonio Calò) e Cesare Chiodo
Anticipazione dal prossimo album della Mannoia, intitolato “Fiorella”
Le parole perdute nascoste in fondo al cuore
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/10/10 - 13:10
Song Itineraries: Anti War Love Songs
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Auf, auf zum Kampf!

Anonymous
Auf, auf zum Kampf!
[1919]
Ho preferito attribuire questa canzone ad anonimo perchè la paternità di Bertolt Brecht non è universalmente confermata.
Sull’aria e sulla falsariga di una canzone militare della Grande Guerra.

Magistralmente interpretata da Hannes Wader fin dal disco “Hannes Wader Singt Arbeiterlieder” del 1977.

Una canzone dedicata a Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg, protagonisti della rivoluzione tedesca del 1918, tra i fondatori del partito comunista di Germania, leader della rivolta spartachista del gennaio 1919. Il 15 gennaio di quell’anno Liebknecht e la Luxemburg vennero rapiti da membri dei Freikorps, il gruppo paramilitare allora agli ordini del governo socialdemocratico, che li torturarono ed uccisero.
In memoria di Liebknecht, della Luxemburg e di altri militanti comunisti uccisi nel 1919, qualche anno dopo fu eretto un monumento a Berlino, opera di “sovietica brutalità” firmata dall’architetto... (Continues)
Auf, auf zum Kampf, zum Kampf!
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/10/10 - 12:09
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Der Rattenfänger

Der Rattenfänger
[1974]
Parole e musica di Hannes Wader
La canzone che dà il titolo all’album del 1974.

Il pifferaio di Hameln cantato da Hannes Wader libera la città dai topi in cambio della semplice promessa di essere compensato. Quando però, a lavoro fatto, si presenta per riscuotere la sua paga le autorità della città non solo si rifiutano e lo scherniscono, ma lo fanno massacrare e sbranare dai cani, ignorando che il pifferaio – figura simile all’ “ebreo errante” - è una creatura sovrannaturale, un immortale. Questi infatti fa presto ritorno in città, di domenica, quando tutti gli adulti, falsi ed ipocriti, sono a messa e a casa sono rimasti solo i bambini. Il pifferaio li raccoglie al suono del suo flauto e canta loro della sua disgrazia, sicchè i ragazzini decidono di aiutarlo ad ottenere giustizia contro i loro stessi padri. La reazione non si fa attendere: i genitori, messi alla berlina, non esitano... (Continues)
Fast jeder weiß was in Hameln geschah, vor tausend und einem Jahr
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/10/10 - 09:43
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Chico Mendes

Chico Mendes
Composed in 1989; Recorded in 1993

Acre, no BRasil, nasceu Chico Mendes
(Continues)
Contributed by Donquijote82 2014/10/9 - 20:53
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Unser Marsch ist eine gute Sache

Unser Marsch ist eine gute Sache
[1964]
Parole e musica di Hannes Stütz
Arrangiamento musicale di Dieter Süverkrüp
Interpretata da Fasia Jansen, Ingrid & Dieter Süverkrüp ed Hannes Stütz.
In “Wir Wollen Dazu Was Sagen - Neue Lieder Gegen Die Bombe 64”, uno dei dischi collettivi riconducibili al movimento pacifista e antimilitarista tedesco.
Unser Marsch ist eine gute Sache
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/10/9 - 15:50
Song Itineraries: No Nukes
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Erschröckliche Moritat Vom Kryptokommunisten

Erschröckliche Moritat Vom Kryptokommunisten
[1965]
Parole e musica di Dieter Süverkrüp
Nell’album intitolato “Die Widerborstigen Gesänge Des Dieter Süverkrüp” del 1967.

Prima ancora di Hannes Wader e di Reinhard Mey, l’alfiere della canzone di protesta in Germania (parliamo della Germania ovest, quella capitalista) è stato Dieter Süverkrüp, classe 1934, da Düsseldorf. Lui iniziò il suo canto politico alla fine degli anni 50 e ben prima del ’68 scrisse questa canzone sul comunismo o, meglio, sugli abusati stereotipi sui comunisti allora molto in voga nell’Occidente in piena Guerra Fredda…

Incredibile come le classi politiche dirigenti in ogni epoca riescano a nutrire i rispettivi popoli di pregiudizi velenosi e perniciosi al fine di colpire opposizioni, minoranze e inconformi. E si tratta oltretutto di fole che molto spesso attraversano intatte i secoli e che talora, nonostante il bersaglio diverso, sono assai simili tra di loro, se si pensa per esempio alle immagini dell’ebreo sacrificatore di bambini, del comunista che li mangia e dello zingaro che invece li rapisce…
Wenn die Sonne, bezeichnenderweise im Osten und rot hinter Wolken aufgeht –
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/10/9 - 14:40
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Marsch Der Minderheit

Marsch Der Minderheit
[1967?]
Parole e musica di Hanns Dieter Hüsch.
Nell’album intitolato “Typisch Hüsch” del 1970.
Freunde, noch sind wir wenige
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/10/9 - 13:52
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Comme Un Petit Coquelicot

Comme Un Petit Coquelicot
Comme Un Petit Coquelicot

Chanson française – Comme Un Petit Coquelicot – Marcel Mouloudji – 1951
Paroles: Raymond Asso
Musique: Claude Valéry



Voici, Lucien l'âne mon ami, une chanson sur une fleur et comme elle le dit dans son titre, sur une de ces modestes fleurs des champs, que les herbicides, pesticides et autres planticides avaient presque réussi à éliminer, mais qui a résisté et reprend (du moins dans nos régions) sa place au bord dans les champs et au bord des chemins : c'est le coquelicot, petit pavot rouge.

Eh bien, tu en peux pas savoir, Marco Valdo M.I. mon ami, comme ça me fait rand plaisir une chanson où le coquelicot tient une belle place… Moi qui ai toujours été si amoureux de cette petite fleur que je lui ai place en mon cœur. Je l'ai si souvent contemplé tout le long de ma longue route ; ils étaient là joyeux ou mélancoliques suivant que le ciel était clair ou assombri.

Cette... (Continues)
Le myosotis, et puis la rose,
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2014/10/8 - 22:35
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La voix des prisons

La voix des prisons
[1972]
Paroles et musique: Dominique Grange
Testo e musica: Dominique Grange

Canzone non fraintendibile scritta da Dominique Grange nel 1972.

Avevo pensato, inizialmente, di dedicarla a una persona che è uscita da poco di galera. Da molta galera. Poi non l'ho fatto; ho solo ripreso un'immagine da un suo spazio. E' la foto delle detenute di Rebibbia in rivolta, sul tetto del carcere, nel 1973; fu scattata, se non mi sbaglio, da Tano D'Amico. Non so se sarebbe stato giusto dedicare questa canzone ad una sola persona, e neppure se sia giusto “dedicarla”, semplicemente. Ascoltandola non vengono più a mente dediche, ma soltanto lo schifo che si chiama galera, ed un periodo in cui le galere esplodevano, con mille rivolte represse nel sangue.

Dominique Grange è diventata famosa, in Italia, senza esserlo. Fu lei che “donò” a Fabrizio De André Chacun de vous est concerné [incl. Canzone del maggio... (Continues)
Entendez-vous la voix des prisons,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2014/10/8 - 16:38
Song Itineraries: From World Jails
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C'è chi spera

C'è chi spera
[1967]
Scritto da Colonnello-Pace-Panzeri
Written by Colonnello-Pace-Panzeri

Si tratta del brano (di Colonnello, Pace, Panzeri) portato al Festival di Sanremo edizione n.17 del 1967 da Riki Maiocchi, allora sulla cresta dell'onda, dopo il grande successo di Uno in più (oltre un milione di dischi venduti), un brano di Mogol e Battisti che era anche stato uno dei primi successi della "Linea verde".

In coppia con l'ex cantante dei Camaleonti partecipava al festival un personaggio importante della musica e del jet set della allora trionfante swingin' London, proprio la giovane diva trasgressiva Marianne Faithfull, già compagna di Mick Jagger e cantante di grande successo internazionale con As Tears Go By, scritta per lei dai due Stones Jagger e Richards.

Nonostante queste buone premesse, e il fatto che si trattasse oggettivamente di un brano piuttosto valido, C'è chi spera fu scartato dalle... (Continues)
Il mondo volta le spalle al bene
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2014/10/8 - 15:32
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O vintiquattro d'Arvî

Anonymous
O vintiquattro d'Arvî
[1945]

Il 24 aprile del 1945 fu il giorno decisivo per la liberazione di Genova. I tedeschi si arresero alle 15 del giorno dopo. Contro il generale Meinhold, artefice della resa, fu emessa condanna a morte da Berlino e alcuni dei suoi ufficiali gli diedero inutilmente la caccia per eseguirla…

“24 aprile: Alle quattro del mattino i primi colpi di fucile. Subito dopo, le raffiche di mitraglia.
Alle cinque, sempre più frequenti, i colpi di cannone e di mortaio. .. Durissima la battaglia al centro di Piazza De Ferrari....Gli abitati di Sestri Ponente, Cornigliano,Pontedecimo, Bolzaneto, Rivarolo, Quarto, Quinto erano caduti fin dal mattino in mano agli insorti. Mancava, tuttavia, la continuità territoriale fra le loro posizioni e il centro cittadino...Sulla camionale per Milano le colonne nemiche, bloccate nelle gallerie, tentano sortite: non possono più a lungo restare prive d'acqua...
La... (Continues)
O vintiquattro d'Arvî, regòrdê,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/10/8 - 11:47
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Rondinella livornese

Anonymous
Rondinella livornese
[1849]

Canzoncina risorgimentale dalla Repubblica di Livorno, nata nel gennaio del 1849 dopo la fuga del granduca Leopoldo. Traditori furono i fiorentini (controrivoluzionari!) che si opposero al governo repubblicano. I livornesi decisero di resistere alla restaurazione ma furono travolti dai sopraggiunti austriaci, in forze 10 volte superiori agli insorti. Livorno resistette per due giorni, dal 10 all’11 maggio, ma poi gli austriaci dilagarono, fucilando e saccheggiando. Tra i 90 e gli 800 livornesi, a seconda delle fonti, perirono per mano austriaca.
Si veda al proposito la curatissima pagina dedicata a La Tirolese (E semo livornesi).
Sciogli pur, Livorno mia
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/10/8 - 11:09
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Verbrannte Erde in Deutschland

Verbrannte Erde in Deutschland
[1965]
Parole di Fasia Jansen e Gerd Semmer (1919-1967), poeta, giornalista e traduttore, considerato il “padre della canzone di protesta tedesca”
Musica di Fasia Jansen

Una delle canzoni più celebri del movimento pacifista e antimilitarista tedesco degli anni 60.
L’annuale Ostermarsch, Marcia di Pasqua, è dal 1964 un appuntamento fisso del movimento.
La canzone è presente, interpretata dalla stessa Fasia Jansen e i Fratelli Konrads (?), nel disco compilativo “Il Canzoniere Internazionale dei Ribelli - International Songbook Of Revolutionary Songs” edito in Italia nel 1972 per i tipi de I Dischi Dello Zodiaco.
Feuer! Vorsicht, man legt Feuer –
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/10/8 - 09:55
Song Itineraries: No Nukes
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The Electrician

The Electrician
1978

Preceded and paralleled by a slow, haunting drone of synth strings accompanied by a repeated percussive bass note, these verses convey an equally sinister allegory. With John Walker softly harmonizing along, Scott Walker sets the scene, describing the torture against Chilean dissidents under the Pinochet dictatorship. The torture is slow and conducted in the low light of a torture chamber. Scott continues, emphasizing the severity of these sadistic acts, saying, “There’s no help, no.” Here, Scott is speaking as the torturer, assuring his victim that salvation is not coming. The music accompanying these lines is constant and feeds into the song’s emotional bridge.

In Chile, converted cultural centers, stadiums, locker-rooms, and even The Esmeralda, a ship of the Chilean Navy, were used as torture chambers. Under Augusto Pinochet, there were 1,300 prison camps and torture centers. The... (Continues)
Baby, it's slow
(Continues)
Contributed by krzyś 2014/10/8 - 01:35
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Let's Rekindle the Candle of Peace

Nickel Chrome
Inspiré par la Vigil for Peace du 16 mars 2003, malheureusement encore d'actualité.
Un vent glacé
(Continues)
Contributed by Nickel Chrome 2014/10/7 - 22:34
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Wretches and Kings

Wretches and Kings
[2010]
Parole di Chester Bennington e Mike Shinoda
Musica dei Linkin Park
Nell’album intitolato “A Thousand Suns”

I “mille soli” che intitolano quest’album dei Linkin Park sono quelli di un passo del Bhagavadgītā, poema sacro dell’Induismo, citato dal fisico americano Julius Robert Oppenheimer con riferimento alla bomba atomica, di cui fu uno degli artefici: “If the radiance of a thousand suns were to burst at once in the sky, that would be like the splendor of the mighty one” - “Se la luce di mille soli divampasse nel cielo, sarebbe come lo splendore dell'Onnipotente” Una sorta di concept album, quindi, dedicato all’uomo moderno, in balìa di armi di distrazione e di distruzione di massa, che in un improvviso momento di lucidità si trova ad osservare il proprio mondo ormai sull’orlo del baratro.

“Miserabili e Re”, apologo su controllo e ribellione, si apre con la voce di Mario Savio... (Continues)
“There’s a time when the operation of the machine becomes so odious, makes you so sick at heart, that you can’t take part. You can’t even passively take part, and you’ve got to put your bodies upon the gears and upon the wheels, upon the levers, upon all the apparatus, and you’ve got to make it stop. And you’ve got to indicate to the people who run it, to the people who own it, that unless you’re free, the machine will be prevented from working at all”
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/10/7 - 22:30
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(R)Esistenza

(R)Esistenza
Ciao Tristano, e grazie della tua risposta.Sono felice che la lettura delle poesie di Solismo Sacco ti siano servite per insegnarti qualcosa che abbia a che fare con i valori.Quelli di cui parli e che oggi sono sfumati e sempre più introvabili nella società e negli uomini.Purtroppo dei libri di Solismo ne ho pochi ma sarebbe veramente bello poter diffondere le poesie che scriveva e che nascondeva dentro le scatole delle lastre fotografiche vergini per salvarle dalle perquisizioni dei carabinieri e della polizia politica sotto il fascismo. Ogni poesia è datata,ed iniziano dall'affermarsi del fascismo e terminano dopo la liberazione e comprendono i principali momenti fino agli anni '70.(Solismo è morto a 98 anni d'età nel 2001 e sua moglie a 100 anni nel 2005)Per me hanno rappresentato un aiuto insostituibile ed una grande lezione morale dalla quale non è possibile separarsi e che mi porterò dietro per tutta la vita.Carlo Sacco.
carlo sacco 2014/10/7 - 21:36
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Le déserteur du régiment d'Auvergne

Le déserteur du régiment d'Auvergne
dall'album "Tarentule" del 1977 ristampato su cd nel 1996

Il brano è inserito all'interno di un medley con due strumentali; Branles - Dits d'Écosse / Le Déserteur du régiment d'Auvergne / Air d'après Gaillarde d'Hassler

Les Branles viennent de l'orchésographie de Thoinot-Arbeau (1539). La chanson est tirée d'un recueil de chants de Hte-Bretagne de J.Choleau.

Instruments : violons, violoncelle, mandoloncelle, mandole, dulcimer, courteau, concertina, cymbalettes, tambour.
Voudriez-vous chanter
(Continues)
Contributed by Gianfranco Robiglio 2014/10/7 - 20:15
Song Itineraries: Deserters

Ballata partigiana

Ballata partigiana
[2004]
Versi di Massimo Rendina, giornalista, reduce della campagna di Russia e poi partigiano, con il nome di “Max il giornalista”, e comandante della I Divisione Garibaldi.
Musica per soprano e quartetto d’archi scritta dal compositore Alessandro Annunziata (1968-) in occasione del 60º anniversario dell’ANPI.
La prima esecuzione è stata affidata alla soprano Kim Mingji accompagnata dal Quartetto Pessoa, composto da Marco Quaranta e Rita Gucci al violino, Achille Taddeo alla viola e Giacomo Grandi al violoncello.
Testo trovato sul n. 10 del 2004 di Patria Indipendente, rivista dell’ANPI.
Fischia il vento
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/10/7 - 16:01
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Me gustan los estudiantes

Me gustan los estudiantes
Messico, 28 corpi in fossa comune alla periferia di Iguala: "Sono gli studenti scomparsi dopo le proteste"

Confessione di un uomo che avrebbe partecipato al massacro. Corpi bruciati, in corso i test del Dna. I ragazzi erano spariti dopo una manifestazione di protesta: arrestati 22 poliziotti

Mexico: Mass grave found after 43 students went missing

(Come a Tlatelolco nel 1968, come in Cile nel 1973, come in Argentina nel 1976, i metodi della controinsurgencia sono sempre gli stessi... ndr)
B.B. 2014/10/6 - 18:22
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Aqualung

Aqualung
SPLENDIDA TRADUZIONE, che non conoscevo assolutamente , ed ha dato unogrosso ulteriore spessore alla magistrale arte di Jan Anderson e dei Jethro di ALLORA.
DAVVERO GRAZIE, Ti terrò sicuramente d' occhio.

Gianfranco. Genova
gianfranco campanella 2014/10/6 - 17:43
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Vita di Mussolini

Vita di Mussolini
[1945]
Bruscello toscano scritto poco dopo la Liberazione da Giovanni Mattioli, poeta improvvisatore di Alberoro, frazione di Monte San Savino, provincia di Arezzo.
Testo trovato nell’articolo “Musica della libertà. Dal 25 luglio alla Liberazione”, di Marco Cecchini, pubblicato sul n.9/2002 di Patria Indipendente, rivista nazionale dell’antifascismo e della Resistenza edita dall’ANPI.
Il bruscello “Vita di Mussolini” fu raccolto da Emilio Jona e Sergio Liberovici, che poi lo utilizzarono nello spettacolo teatrale intitolato “Per uso di memoria: omaggio senza retorica alla Resistenza” del 1973, per la regia del cortonese Massimo Castri (1943-2013).

I “bruscellanti” toscani erano un po’ come i cantastorie del sud Italia. Il loro nome deriva dal fatto che uno di essi portava il “bruscello”, un “ramo fronzuto di leccio o di cipresso, ornato di nastri, campanelli, fiori finti, frutti ecc.”... (Continues)
[Coro]
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/10/6 - 16:10
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Tonton Macoute

Tonton Macoute
Un altro bastardo che finalmente il Diavolo ha chiamato a sè: è morto Jean Claude "Baby Doc" Duvalier, affamatore e assassino di haitiani. La cosa scandalosa è che sia morto da persona libera e nella sua Port-Au-Prince, dove aveva fatto ritorno in pompa magna e sotto scorta armata nel 2011 dopo 25 anni di esilio dorato in Francia.
Bernart Bartleby 2014/10/6 - 10:04

A Letter for Haiti

A Letter for Haiti
Haiti è un paese terribilmente travagliato, molto povero e segnato dalle distruzioni riportate durante il grande terremoto del 2010. È un paese dove da 2011 la carica del presidente viene coperta da un cantante Kompa, tale Michel Martelly (in arte Sweet Micky) http://it.wikipedia.org/wiki/Michel_Ma...
Ma risulta che quello stato dei Caraibi, oggi come oggi, è presidiato da incirca 10.000 marines americani e 8.500 caschi blu . Wyclef Jean, nel corso delle ultime elezioni, ha appoggiato la candidatura di Martelly, dopo che ha dovuto ritirare la sua, visto che vive negli U.S.A. Però, se ho capito bene, dopo diverse critiche e accuse, fra le quali anche questa di non sapersi esprimere nell'idioma natio, ha deciso a quanto pare, registrare pure dei pezzi cantati in creolo haitiano. Non lo so se il testo haitiano proposto da me è corretto, ma è l'unico che sono riuscito a reperire nella rete.... (Continues)
Krzysiek Wrona 2014/10/6 - 00:38

Décret

Décret
Décret

Canzone française – Décret – Marco Valdo M.I. – 2014

Le Livre Blanc 11

Opéra-récit contemporain en multiples épisodes, tiré du roman de Pavel KOHOUT « WEISSBUCH » publié en langue allemande – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1970 et particulièrement de l'édition française de « L'HOMME QUI MARCHAIT AU PLAFOND », traduction de Dagmar et Georges Daillant, publiée chez Juillard à Paris en 1972.



Comme je connais ta mémoire à éclipses, ta distraction proverbiale et ta curiosité insatiable, je te remémore rapidement les épisodes antérieurs de cette saga du Livre Blanc. Tout a commencé, il t'en souviendra…

Je veux bien, Marco Valdo M.I. mon ami, que tu me taquines et que fasses des circonlocutions tarabiscotées pour épater le lecteur ou l'auditeur, c'est selon, mais quand même, je te rappelle qu'en matière de mémoire et de souvenance, je ne suis pas en reste vis-à-vis... (Continues)
Attendu que… et cetera, et cetera
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2014/10/5 - 21:11
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Lontano lontano…

Lontano lontano…
Chanson italienne – Lontano lontano… – Franco Fortini – 1990-91
Interprétation : Margot – 2011

Une des « Sette canzonette del Golfo – Sept chansonnettes du Golfe » du recueil « Composita solvantur », le dernier publié avant la mort du poète en 1994 et qui rassemble des poèmes écrites entre 1984 et 1993.
Musique de Margot Galante Garrone, de son album « Margot » de 2011.

Cynique chanson du vieux et désenchanté Fortini, désormais proche de son départ libérateur de ce monde cruel. Dédiée à la guerre par laquelle Bush Senior inaugura le Nouvel Ordre Mondial où dans le sang des millions se noient/nous pataugeons encore aujourd'hui…

Admettons, dit Lucien l'âne en se penchant avec douceur et lançant un regard de derrière ses oreilles tombantes… Admettons que je ne puisse juger de cette canzone qu'au travers de ta version…

Admettons, dit Marco Valdo M.I. Admettons cela, Lucien l'âne mon ami... (Continues)
LOIN LOIN…
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2014/10/5 - 15:52




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