A proposito di Villon, forse ci (all'Ελληνικό τμήμα, dico) può interessare che gli Amelopìita e Thanos Mikroutsikos nel 2001 uscirono con un CD intitolato Στον τόπο μου είμαι τέλεια ξένος/Nel mio paese sono perfettamente straniero, nel quale vengono recitati in greco e in parte musicati e cantati da una decina di importanti voci maschili (come Alkinoos Ioannidis, Sokratis Malamas, Lavrendis Macheritsas, Fivos Delivorias) 27 componimenti di François Villon tradotti da Spiros Skiadaresis, più uno composto dal traduttore stesso, in omaggio al poeta. Per i titoli vai qui
per trovare l'album.
d'après la version italienne de Riccardo Venturi – 2013
d'une chanson allemande - Ballade auf den Dichter François Villon – Wolf Biermann – 1968
Texte et musique : Wolf Biermann
Chausseestraße 131 a été le premier album enregistré de Wolf Biermann et a une histoire légendaire : puisque Biermann était banni dans la DDR (République Démocratique Allemande), et donc avait reçu l'interdiction officielle de publier ses chansons, enregistrées dans un studio improvisé dans son appartement. Avec l'aide de quelques amis et de sa mère, il avait réussi à se procurer des appareillages dont un microphone de haute qualité et un enregistreur de studio importé en contrebande de l'Allemagne occidentale, de façon à pouvoir enregistrer ses chansons. L'histoire rapporte même que le microphone était même de qualité trop bonne. Et tellement sensible que pendant que Biermann enregistrait, il captait aussi les... (Continues)
Dans son commentaire à la chanson de Wolf Biermann Ballade auf den Dichter François Villon, R.V. se demandait ce que François Villon pouvait faire de ses nuits avec la grosse Margot et parallèlement, ce que Wolf Biermann pouvait faire avec la Marie. À titre d'hypothèse et aux fins d'aider ( a posteriori, certes...) les visiteurs de la nuit, agents de la Stasi, à parfaire leurs dossiers, je propose cette description assez détaillée des amours de Jean Yanne, qu'on peut considérer à juste titre comme un descendant de Villon, avec le ou la dénommé(e) Camille.
Cordial
Lucien Lane
Camille
Chanson française – Camille – Jean Yanne – 1965
J'ai connu des tas de filles
Des tas de garçons aussi,
Mais quand j'ai connu Camille
Ah quel trouble dans ma vie !
Camille n'est pas très fille,
N'est pas très garçon non plus,
Comment expliquer Camille
À ceux qui ne l'ont jamais vu?
La versione più lunga di questa meravigliosa canzone ha ben SEI strofe, anche se non l'ho mai sentita cantare in tale forma. Ecco le due mancanti:
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Alla mattina il tenente fa sveglia
e tutt’a un tratto riunisce i plotoni
e sulle cime degli alti burroni
tutti insieme il fucile si sparò
e sulle cime degli alti burroni
tutti insieme il fucile si sparò
E più di venti li ho visti a morire
e tutti gli altri li ho visti a scappare
e si sentivano tra loro a gridare
"se ci rendiamo, saremo prigionier"
e si sentivano tra loro a gridare
"se ci rendiamo, saremo prigionier"
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Questo testo è visibile, per esempio,qui
Mi sono spesso chiesto per quale motivo le ultime due strofe siano praticamente scomparse; una mia personalissima ipotesi è che la scena di morte e di panico che chiude definitivamente la canzone sia stata percepita... (Continues)
Giuseppe Bertini 2013/8/2 - 11:59
Je ne sais pas pourquoi, aujourd'hui, je me souviens de cette chanson que reprenaient en choeur mon père et mes oncles durant les réunions de famille dans les années 50, 60 jusqu'aux annnées 70. la nostagie d 'une époque révolue!!! J'ai 65 ans je vis en france en tant que français,parce que papa venu en France à l'age de 12ans a adoré la france nourissière, mais est decedé toujours italien, les oncles aussi. J'ai en mémoire également "quel mazzolin di fiori" "romagnia mia" "terra straniera" et bien d'autres encore qui me viendraient si on me les fredonnait.
Je pense que ces temps là sont révolus, hélas.La convivivialité a également changé.
Mirtò Tasiou, il cui pensiero occupa questa drammatica poesia, è la figlia, vivente, di Caterina Gogou. La sua presenza di bambina nell'opera della madre è importante, e di importanza cresce e mi si rivela via via che mi addentro nel labirinto in cui quella donna, a un tempo fragile e coraggiosa, si perse. La chiave principale di questo benemerito sito ci costringe spesso a scegliere là dove i testi sono più marchiati dal fuoco delle lotte, delle quale tuttavia l'ansia di umanità e la felicità della tenerezza sono il presupposto di chi sogna un mondo umano e non si piega. Abbiamo sinora, necessariamente, conosciuto una Caterina Gogou che passa e ripassa la raspa sulle piaghe proprie e della società: ora la citazione della figlioletta mi dà l'occasione - nella quale speravo - di mostrarne un'altra faccia. Lo speravo, non solo perché i nostri visitatori ne fossero edotti, ma anche perché... (Continues)
"Questo è un canto tradizionale rumeno. Diciamo “rumeno” perché è in lingua rumena; la musica è zingaresca, balcanica, carpatica, è musica di quelle parti. Non si può sapere cosa sia. Lo cantano sia i rumeni che gli zingari, e anche gli zingari, a quanto ci risulta, lo cantano in rumeno".
VOGLIO SOLO CORREGERE: E UN CANTO TRADIZIONALE RUMENO DALLA PARTE DI MOLDAVIA,PERO LA MUSICA NON E ZINGARA, E MUSICA "LAUTAREASCA - IN RUMENO".NON TROVO IL SEGNIFICATO ESATTO IN DICTIONARIO,PERO "LAUTAR(RO)-STRIMPELLATORE(IT) E LA PERSONNA CHE CANTA QUESTA MUSICA.
Questa poesia è stata musicata con il titolo Ένα πρωί/Una mattina da Vasso Allaghianni (Βάσω Αλλαγιάννη) , e la canzone è stata postata ancora inedita nel 2012 dalla stessa compositrice in You Tube. Della stessa Allaghianni da pochi giorni si può ascoltare in AWS Με κόκκινο/Col rosso, un altro notevole tributo alla poesia di Caterina Gogou. La cosa mi obbliga ad ampliare il cenno alla musicista, che già mi era capitato di dedicarle quasi di sfuggita quando postai Αχ Ελλάδα!/Ahi Grecia! del bizzarro Manolis Rasoulis, allora privilegiando l'autore dei famosi versi (cercavo il pretesto per infilare una sua nota biografica) a scapito della compositrice della musica.
Pur non rilevando nel suo blog la data di nascita, non ci è difficile dedurla approssimativamente dall'informazione, lì contenuta, che suoi mentori artistici furono dapprima Manos Loizose poi Notis Mavroudis per incoraggiamento... (Continues)
provo ad ascoltarla. Il vostro sito è fantastico. Scusate se non lo conoscevo
roberto de pas 2013/7/31 - 22:55
Non devi scusarti, Roberto, l'importante è che tu ci sia capitato e che ti piaccia. Posso dirti che quel tuo "De Pas" mi ricorda il "Chevalier De Pas", che poi fu il primissimo eteronimo che, da ragazzo, si creò Fernando Pessoa...?
Avevo qualche perplessità riguardo alla traduzione del titolo della canzone. Cesta in realtà ricopre sia il significato di “viaggio” che quello di “sentiero”. Nel testo la parola si trova in quattro contesti, una volta chiaramente con il primo significato, una volta con l'altro, e due volte potenzialmente con entrambi... Ho scelto quello che, nel complesso, mi sembra prevalere...