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Before 2013-6-24

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Violence 1 et Violence 2

Violence 1 et Violence 2
[1975]
Scritta da Michel Corringe con André Hervé.
Dall’album “Laissez nous vivre”
Et le vent qui commence à hurler
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/6/20 - 20:45
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J'ai rêvé tellement fort de toi (Dernier poème)‎

J'ai rêvé tellement fort de toi (Dernier poème)‎
‎[1926/1945]‎
Versi di Robert Desnos.‎
Dalla raccolta “Corps et biens” pubblicata nel 1930.‎
Musica per voce e pianoforte scritta nel 1956 dal compositore francese Francis Poulenc (1899-‎‎1963).‎

Una poesia scritta da Desnos all’amata Yvonne George, cantante ed attrice belga prematuramente ‎scomparsa nel 1930. ‎

Una semplice – anche se struggente – poesia d’amore… Allora perché la propongo?‎
Perché casualmente, per colpa di una traduzione multipla, questa poesia si trasformò negli ultimi ‎versi scritti da Desnos in punto di morte quando, gravemente denutrito ed ammalato, si trovava ‎ricoverato in un’infermeria improvvisata, subito dopo la liberazione del campo di concentramento ‎di Theresienstadt dove era stato internato (solo l’ultimo dei tanti in cui i nazisti l’avevano costretto).‎
Quando le truppe sovietiche liberarono il campo, nei primi giorni di maggio del 1945, uno studente... (Continues)
J'ai rêvé tellement fort de toi,
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/6/20 - 13:38
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Couplets de la rue Saint-Martin (Le disparu)‎

Couplets de la rue Saint-Martin (Le disparu)‎
‎[1942]‎
Versi del poeta francese Robert Desnos.‎
Dalla raccolta intitolata “État de veille” pubblicata nel 1943. Poi anche in “Destinée arbitraire” del ‎‎1975.‎

Musica per voce e pianoforte scritta nel 1947 dal compositore francese Francis Poulenc (1899-‎‎1963)‎



Poesia in memoria di André Platard, amico di Desnos e suo compagno nella Resistenza, arrestato e ‎fucilato dai nazisti nel 1942. Con Desnos furono più crudeli: lo internarono nel 1944 e in poco più ‎di un anno gli distrussero il corpo… ‎



Desnos morì di stenti e di tifo a Theresienstadt un mese dopo la liberazione del campo di ‎concentramento da parte delle truppe sovietiche… Però almeno (consolazione non da poco) morì ‎libero, ed essendo stato riconosciuto da due studenti cechi – volontari per assistere gli ex-prigionieri ‎infermi – che ben conoscevano ed amavano la sua opera.‎
Je n’aime plus la rue Saint-Martin
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/6/20 - 12:09
Song Itineraries: Anti-war classical music
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The Trashmen: Surfin’ Bird

The Trashmen: Surfin’ Bird
[1964]
Parole e musica di Steve Wahrer, batteria e voce di questa band americana di surf-garage rock and roll.
Dall’album “Surfin’ Bird”

Propongo questa demenziale e delirante e insensata “surfin’ song” perchè demenziale e delirante e insensata è la guerra. Ed il grande Stanley Kubrick doveva averci pensato quando incluse questo tormentone degli anni 60 nel suo “Full Metal Jacket” a far da commento (e da contrasto) alla mitica scena della battaglia di Huế (1968), durante l’offensiva del Tet.
A-well-a everybody's heard about the bird
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/6/19 - 22:57
Song Itineraries: Anti-war Movies Soundtracks
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Préface en prose

Préface en prose
‎[1942]‎
Versi di Benjamin Fondane, alias B. Fundoianu, nato Benjamin Wechsler (1898-1944), filosofo, ‎poeta, drammaturgo, saggista, critico letterario, regista e traduttore di origine romena, di religione ‎ebraica, ucciso in una camera a gas nel campo di sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau il 2 o 3 ‎ottobre del 1944.‎
Estratto dalla poesia “L’Exode (Super flumina Babylonis)”, scritta sotto lo pseudonimo di Isaac ‎Lacquedem, pubblicata per la prima volta nel 1965 e poi inclusa nella raccolta “Le mal de ‎fantômes” edita nel 2006.‎
Nel 1965 questo estratto entrò a far parte de “L’Honneur des poètes”, antologia di letture poetiche, ‎accompagnate dalle musiche originali del pianista e compositore francese Jean Wiener (1896-1982), ‎ispirata all’omonima raccolta curata da Pierre Seghers, Jean Lescure e Paul Éluard, ‎pubblicata clandestinamente nel 1943.‎



Benjamin Fondane è stato un grande... (Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/6/19 - 13:53

בּאַבּי יאַר

בּאַבּי יאַר
Babi Yar
Testo di Shike Driz (1908-1971)
Lyrics by Shike Driz (1908-1971)

Musica di Rive Boyarska (1894-1967)
Music by Rive Boyarska (1894-1967)

Il nome di Babij Jar, o Babin Jar in ucraino, fu conosciuto soltanto nel 1961, quando il poeta sovietico Evgenij Evtušenko scrisse un famoso ciclo di poesie poi messo in musica da Dmitrij Šostakovič nella sua Sinfonia n° 13. Era una profonda faglia naturale, o burrone, nei pressi di Kiev dove, tra il 29 e il 30 settembre 1941 i nazisti, calorosamente aiutati dalla polizia collaborazionista ucraina, massacrarono 33.771 civili ebrei. Poiché il burrone di Babij Jar aveva assolto egregiamente alla “bisogna”, fu mantenuto in attività negli anni successivi per sterminarvi altre novantamila persone tra ucraini, zingari e comunisti.

I tedeschi raggiunsero Kiev il 19 settembre 1941. I partigiani e i servizi sovietici dell'NKVD avevano minato una serie... (Continues)
װאָלט איך אױפֿגעהאַנגען
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2013/6/19 - 12:29
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Oradour

Oradour
‎[1944]‎
Versi dello scrittore e poeta francese Jean Tardieu (1903-1995), pubblicati nel 1944 su di un ‎giornale clandestino e poi dopo la guerra, nel 1947, nella raccolta intitolata “Jours pétrifiés”‎
Musica del regista teatrale alsaziano Yan Gilg, dal suo spettacolo di “rap teatrale” intitolato ‎‎“Schilick Memories”, messo in scena dalla sua compagnia, “Mémoires Vives”.‎
Voce di Maeva Heitz.‎

Per il racconto della strage compiuta dai nazisti il 10 giugno del 1944 sugli abitanti del paese di ‎Oradour-sur-Glane (Limousin, Haute-Vienne) rimando all’introduzione alla canzone di Richard ‎Aubert Oradour, mon amour.‎
Ricordo soltanto qui che il paese distrutto dalla furia dei nazisti (fra i quali c’erano pure alcuni ‎francesi d’Alsazia) non fu mai ricostruito ed è ancora oggi così come i carnefici lo lasciarono, ‎monumento alla memoria dei suoi abitanti, tutti sterminati (642 morti, si salvarono solo una donna e ‎sei ragazzini).‎
Oradour n'a plus de femmes
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/6/19 - 10:54

Les charniers

Les charniers
‎[1945]‎
Versi del poeta francese Eugène Guillevic (che qui si firmava con lo pseudonimo di “Serpières”), ‎cattolico praticante ma poi divenuto militante comunista grazie soprattutto all’amicizia con Paul ‎Éluard.‎
Questa poesia non faceva parte della raccolta intitolata “L’Honneur des poètes”, curata da Pierre ‎Seghers, Jean Lescure e da Paul Éluard, pubblicata clandestinamente nel 1943, ‎
ma nel 1965 fu inclusa nell’omonimo disco di letture poetiche accompagnate dalle musiche ‎originali del pianista e compositore francese Jean Wiener (1896-1982)‎

Guillevic scrisse “Les charniers” nel 1945, dopo aver visto le foto di un’esecuzione di massa ‎perpetrata dai nazisti pubblicate su France-Soir. La poesia chiude anche la sua raccolta intitolata ‎‎“Exécutoire” pubblicata nel 1947‎
Passez entre les fleurs et regardez ‎
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/6/19 - 10:07

Le châle rouge-gorge

Anonymous
Le châle rouge-gorge
‎[1943]‎
Poesia scritta da un partigiano francese prigioniero dei nazisti.‎
Nella raccolta intitolata “L’Honneur des poètes”, curata da Pierre Seghers, Jean Lescure e dallo ‎stesso Paul Éluard e pubblicata clandestinamente nel 1943.‎
Nel 1965 quella raccolta fu base per un omonimo disco di letture poetiche accompagnate dalle ‎musiche originali del pianista e compositore francese Jean Wiener (1896-1982)‎

‎‎

Credo che il titolo alluda al fazzoletto rosso al collo dei partigiani del “Front national de lutte pour ‎la libération et l'indépendance de la France”, d’ispirazione comunista. Non per nulla “rougegorge” è ‎il nome che in francese viene dato al pettirosso…‎
Oui, j'ai peur au ventre d'être battu
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/6/19 - 09:27
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Les dents serrées

Les dents serrées
‎[1943]‎
Parole del poeta e insegnante francese Pierre Emmanuel, pseudonimo letterario di Noël Mathieu ‎‎(1916-1984)‎
Nella raccolta intitolata “L’Honneur des poètes”, curata da Pierre Seghers, Jean Lescure e dallo ‎stesso Paul Éluard e pubblicata clandestinamente nel 1943.‎
Nel 1965 quella raccolta fu base per un omonimo disco di letture poetiche accompagnate dalle ‎musiche originali del pianista e compositore francese Jean Wiener (1896-1982)‎



Pierre Emmanuel aveva esordito solo nel 1940 pubblicando la raccolta poetica intitolata “Elégies”.‎
Poi l’occupazione nazista. Pierre Emmanuel, con tanti altri, si rifugiò sulle montagne del Vercors, ‎nel Drôme provenzale, e lì partecipò alla Resistenza continuando ad insegnare e a scrivere poesie.‎
Je hais. Ne me demandez pas ce que je hais‎
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/6/19 - 08:56
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Storia di tutti

Storia di tutti
‎[1972]‎
Parole di Eugenio Pezza
Musica di Claudio Rocchi‎
Dall’album “La norma del cielo (Volo magico n. 2)”, con Alberto Camerini, Mauro Pagani, Lucio “Violino” Fabbri, Eno Bruce e altri.‎

In ricordo di Claudio Rocchi, artista sensibile e visionario, scomparso ieri, 18 giugno 2013, all’età ‎di 62 anni.‎
Mi guardo intorno e sento,‎
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/6/19 - 08:36
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Chi fermerà queste croci?

Chi fermerà queste croci?
instant song - giugno 2013

La canzone "Chi fermerà queste croci ?" è concepita come un salmo biblico sul femminicidio, un lungo e straziante elenco di casi, di violenze e di morti femminili avvenute negli ultimi due anni. Ogni verso della canzone ha attinenza a fatti realmente accaduti, come il recente assassinio della giovane Fabiana di Corigliano Calabro il 25 maggio del 2013.
Chi in una radura
Chi nella controra
Chi in ginocchio ferita a pregare
E dal suo amore vedersi bruciare

C'è chi viene uccisa attraverso i propri figli come nell'episodio di Umbertide, quando Mustapha Hajjaji, non trovando la moglie che era separata nella sua casa, sgozzò i loro due figli di otto e dodici anni, nel novembre del 2012.
Chi attraverso i suoi piccoli figli
sgozzati come conigli

C'è Alessia Francesca Simonetta, 25 anni, incinta che viene uccisa davanti al figlio di 14 mesi , nel settembre del 2012... (Continues)
Chi neanche un nome
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2013/6/18 - 20:37

Les Armes de la douleur

Les Armes de la douleur
‎[1943]‎
Versi del grande poeta francese, firmati con lo pseudonimo di Maurice Hervent .‎
Nella raccolta intitolata “L’Honneur des poètes”, curata da Pierre Seghers, Jean Lescure e dallo ‎stesso Paul Éluard e pubblicata clandestinamente nel 1943.‎
Nel 1965 quella raccolta fu base per un omonimo disco di letture poetiche accompagnate dalle ‎musiche originali del pianista e compositore francese Jean Wiener (1896-1982)‎

Una poesia dedicata a Lucien Legros e ai suoi compagni del liceo Buffon di Parigi (Jean-Marie ‎Arthus, Jacques Baudry, Pierre Benoît, Pierre Grelot), tutti studenti tra i 15 e i 18 anni che prima a ‎viso aperto, pubblicamente, poi clandestinamente nella lotta armata sfidarono il regime di Vichy e ‎gli occupanti tedeschi. Furono catturati, processati sommariamente da un tribunale della Luftwaffe e ‎poi fucilati nel poligono di Balard, l’8 febbraio del 1943.‎

I
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/6/18 - 15:18
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L'Avis

L'Avis
‎[1942]‎
Versi del grande poeta francese, firmati con lo pseudonimo di Jean du Haut .‎
Nella raccolta intitolata “L’Honneur des poètes”, curata da Pierre Seghers, Jean Lescure e dallo ‎stesso Paul Éluard e pubblicata clandestinamente nel 1943.‎
Nel 1965 quella raccolta fu base per un omonimo disco di letture poetiche accompagnate dalle ‎musiche originali del pianista e compositore francese Jean Wiener (1896-1982)‎

Come Gabriel Péri, un’altra poesia dedicata al giornalista de “L'Humanité” e dirigente comunista che ‎nel dicembre del 1941 fu arrestato dai collaborazionisti francesi che lo consegnarono ai nazisti. ‎Venne fucilato per rappresaglia il 15 dicembre del 1941 nella fortezza prigione di Mont-Valérien. ‎Aveva 39 anni.‎
La nuit qui précéda sa mort
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/6/18 - 14:56
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Courage

Courage
‎[1942]‎
Versi del grande poeta francese.‎
Nella raccolta intitolata “L’Honneur des poètes”, curata da Pierre Seghers, Jean Lescure e dallo ‎stesso Paul Éluard e pubblicata clandestinamente nel 1943.‎
Nel 1965 quella raccolta fu base per un omonimo disco di letture poetiche accompagnate dalle ‎musiche originali del pianista e compositore francese Jean Wiener (1896-1982)‎

Paris a froid Paris a faim
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/6/18 - 14:33
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Ce coeur qui haïssait la guerre

Ce coeur qui haïssait la guerre
‎[1939/40?]‎
Versi di Robert Desnos, poeta surrealista, giornalista, membro della Resistenza francese, morto a 45 ‎anni di tifo e privazioni l’8 giugno del 1945 a Theresienstadt – ironia della sorte: un mese dopo la ‎liberazione del campo! – ultimo dei vari campi di prigionia nazisti dove era transitato.‎

Nella raccolta intitolata “L’Honneur des poètes”, curata da Pierre Seghers, Paul Éluard e ‎Jean Lescure e pubblicata clandestinamente nel 1943.‎
Nel 1965 quella raccolta fu base per un omonimo disco di letture poetiche accompagnate dalle ‎musiche originali del pianista e compositore francese Jean Wiener (1896-1982)‎

Credo che questa poesia risalga al 1939/40 quando Robert Desnos, fino a quel momento pacifista, ‎realizzò la necessità di unirsi alla battaglia contro il nazismo. Così scrisse alla sua amata compagna ‎Youki (Lucie Badoud) in una lettera del gennaio 1940: «J'ai décidé de retirer de la guerre tout ‎le bonheur qu'elle peut me donner : la preuve de la santé, de la jeunesse et l'inestimable satisfaction ‎d'emmerder Hitler»…‎
Ce coeur qui haïssait la guerre
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/6/18 - 14:24
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Robert le diable

Robert le diable
‎[1945]‎
A partire dalla poesia di Louis Aragon intitolata “Complainte de Robert le Diable”, ‎scritta nel 1945 e inclusa nella raccolta “Les poètes” pubblicata nel 1960.‎
Testo adattato da Christine Sèvres (1931-1981), moglie di Jean Ferrat, composta nel 1971‎
Musica di Jean Ferrat.‎
Nell’album “Ferrat chante Aragon” del 1971.‎

Questo “Lamento per Roberto il diavolo” è una poesia dedicata alla memoria di Robert Desnos ‎‎(1900-1945), geniale poeta surrealista, grande amico di Aragon, un “poète maudit” dalla fervida ‎creatività, nella cui opera sterminata (arrivò a comporre una poesia al giorno) si annovera anche la ‎trasposizione radiofonica delle avventure di Fantômas, lo spietato e diabolico criminale parigino ‎nato dalla fantasia di Marcel Allain e Pierre Souvestre. La canzone ‎‎“La complainte de ‎Fantômas” - interpretata in seguito da tanti, tra cui Léo Ferré e Francesca ‎Solleville... (Continues)
Tu portais dans ta voix comme un chant de ‎Nerval
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/6/18 - 09:20
Song Itineraries: Extermination camps, The Devil
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K.I.S.S. of Death

K.I.S.S. of Death
[2012]
Lyrics & Music by Evan Herzoff

Solo acoustic guitar and vox..
K.I.S.S. stands for "Key to Imperialists' Sinister Success".

Robert S. McNamara said in the documentary film by Errol Morris, "Fog of War", that "in order to do good you may have to engage in evil". But what if you don't want to do good? What if you want to do evil? Then you must make it look good, right?

Examples include: Green washing, "making the world safe for democracy" via rigging elections, backing corporate-friendly autocratic political leaders and military invasions of sovereign states that have large deposits of valuable resources in their territory and democratically elected socialists or populists, as well as pink-washing, historical revisionism (Columbus Day and Thanksgiving are perfect examples), social cleansing for purposes of "urban renewal" a.k.a. gentrification, minimizing the scope of political... (Continues)
Don't take without asking unless your question's worded shrewd
(Continues)
Contributed by giorgio 2013/6/18 - 09:10

La ballata della guerra

La ballata della guerra
Video e testo trovati qui
E cala 'n artra sera e su 'a faccia della terra
(Continues)
Contributed by Silva 2013/6/17 - 17:04
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Ballade de celui qui chanta dans les supplices

Ballade de celui qui chanta dans les supplices
‎[1943]‎
Versi di Louis Aragon, dalla raccolta intitolata “La Diane française” pubblicata nel 1944, la stessa ‎di cui fanno parte La rose et le réséda e “Il n'y a pas d'amour heureux”, divenuta in seguito una celebre ‎canzone di Georges Brassens.‎
Nel disco “L'Honneur des Poètes: Four French Resistance Writers” pubblicato nel 1964 dalla ‎Folkways Records

Non so se questa poesia sia mai stata messa in musica, ma si tratta comunque di una “ballata”, cioè ‎una forma poetica dotata di una particolare unità sonora, e poi è stata inclusa in un vero e proprio ‎disco, anche se recitativo e non musicale.‎

La “Ballade de celui qui chanta dans les supplices” è datata 14 luglio, data emblematica della ‎Rivoluzione Francese, e tanto più per una Francia sotto occupazione dove solo qualche giorno ‎prima, l’8 luglio 1943, la Gestapo del boia Klaus Barbie aveva ucciso sotto tortura una delle figure ‎principali della Resistenza, il prefetto Jean Moulin.‎
Et s’il était à refaire, ‎
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/6/17 - 14:33
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Արյունոտ դրոշ

Anonymous
Արյունոտ դրոշ
[ca. 1918?]
Aryownot droš

Le canzoni rivoluzionarie armene (in armeno: Հայ յեղափոխական երգեր, Hay heghapokhagan yerker) non sono certo, in senso proprio, “canzoni contro la guerra”. Sono, in generale, il più tipico esempio di canzoni nella guerra. Provengono in gran parte dal periodo a cavallo tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, quando furono fondati dei partiti politici armeni che lottavano per i diritti civili e politici degli Armeni sotto l'Impero Ottomano. Il Movimento Rivoluzionario Armeno, guidato in origine dal Partito Socialdemocratico “Hunchakian” (fondato nel 1887) e la Federazione Rivoluzionaria Armena (fondata nel 1890) agirono in questo periodo. La brutale oppressione degli Armeni da parte dell'Impero Ottomano guidato dal sultano Abdulhamid II provocò una rivolta generalizzata per esigere i diritti fondamentali e per difendere le città armene dalla sanguinosa repressione... (Continues)
Արյունոտ դրոշ մեր ազատության,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2013/6/17 - 12:16
Song Itineraries: The Armenian Genocide
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Neurotic Society

Neurotic Society
‎[2013]‎
Parole e musica di Lauryn Hill.‎
Il primo singolo dal 1999 per questa grande ma sporadicissima cantautrice (il suo debut album, ‎l’unico da lei mai realizzato, l’indimenticabile e seminale “The Miseducation of Lauryn Hill” risale ‎al 1998)‎
We're living in a joke time, metaphorical coke time
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/6/17 - 11:33
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Ερώτηση κρίσεως

Ερώτηση κρίσεως
Erótisi kríseos
Στίχοι: Θανάσης Παπακωνσταντίνου
Μουσική: Θανάσης Παπακωνσταντίνου
Ερμηνεία: Θανάσης Παπακωνσταντίνου
'Αλμπουμ: Ο ελάχιστος εαυτός (2011)

Testo: Thanasis Papakonstandinou
Musica: Thanasis Papakonstandinou
Interprete: Thanasis Papakonstandinou
Album: Ο ελάχιστος εαυτός ("Me stesso essenziale", o "minimum", 2011)

Thanasis Papakonstandinou, che abbiamo già incontrato nella Sezione Greca in un paio di canzoni scritte per il suo omonimo Vasilis (di figli del pope Costantino ce ne devono essere diversi in Grecia...), è nato a Tyrnavos, in Tessaglia vicino a Larissa, nel 1959. Il nome “Tyrnavos”, in piena Tessaglia, è di origine slava: deriva infatti dal bulgaro-macedone Tirnovo, che vuol dire “luogo spinoso, pieno di pruni”. La radice slava tirn- “spina, pruno”, è di antica origine indoeuropea e trova preciso riscontro nell'inglese thorn o nel tedesco Dorn. Vi chiederete... (Continues)
Ρώτησα τον σκύλο μου τον Ρίβα άμα νιώθει
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ 2013/6/17 - 09:57
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Georges Brassens: Tempête dans un bénitier

Georges Brassens: Tempête dans un bénitier
[1976]
Testo e musica di Georges Brassens
Paroles et musique de Georges Brassens
Album: Don Juan

Tempête dans un bénitier
Chanson française – Georges Brassens – 1976

Je l'avais promise dans le commentaire à La Chiesa si rinnova de Giorgio Gaber La Chiesa si rinnova; la voici.
Voir aussi Brassens, à table avec son bassiste Nicolas et d'autres amis, qui commente la chanson.

Marco Valdo M.I.
Tempête dans un bénitier
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2013/6/16 - 16:45
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Evacuee

Evacuee
1991
Shepherd Moons
Each time on my leaving home
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2013/6/16 - 11:02
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San Franciscan Nights

San Franciscan Nights
(1967)

Il 1967 è stato l'anno della "Summer of Love," e San Francisco era il centro della cultura hippy. Insieme "San Francisco (Be Sure to Wear Some Flowers in Your Hair)," "San Franciscan Nights" è un inno alla città californiana in quei tempi movimentati.

Gli Animals erano inglesi, ma sull'onda della British Invasion divennero famosi anche negli Stati Uniti. La canzone prende posizione contro la guerra nel Vietnam (citando apertamente Where Have all the Flowers Gone). In un'intervista del 2010 Eric Burdon ha detto: "La 'generazione peace and love' ha aiutato il movimento contro la guerra negli Stati Uniti. Sicuramente ha fatto cambiare idea a molti soldati, facendoli riflettere sul perché dovessero andare a combattere una guerra in un paese lontano mentre a casa le loro ragazze se la spassavano..."
Songfacts
This following program is dedicated to the City and people of San Francisco, who may not know it, but they are beautiful, and so is their city. This is a very personal song, so if the viewer cannot understand it, particularly those of you who are our European residents, save up all your bread and fly Trans World Airways to San Francisco, USA. Then, maybe you'll understand the song. It will be worth it. If not for the sake of this song, but for the sake of your own piece of mind.
(Continues)
2013/6/15 - 23:54
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La guerre et la paix

La guerre et la paix
(1971)

François Rabbath es un importante contrabajista y compositor francés de origen sirio, que aparte de sus extraordinarias obras de composición –como la que hoy voy a presentar– ha acompañado con su contrabajo a numerosos grandes cantantes como Jacques Brel, Serge Gainsbourg, Charles Aznavour, Michel Legrand, o Paco Ibáñez.

En este disco se recoge la obra musical, para contrabajo, que compuso François Rabbath en homenaje a Pablo Picasso con motivo del 90 aniversario de su nacimiento. Obra estrenada por François en un concierto celebrado, el 24 de octubre de 1971, en la capilla del castillo de Vallauris (Francia), conocida como "Capilla de la guerra y de la paz" porque en sus muros interiores Picassó pintó, en 1952, dos de sus obras maestras, una dedicada a la paz, y la otra a la guerra.
Fernando Lucini
(strum.)
2013/6/15 - 23:09
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La Chiesa si rinnova

La Chiesa si rinnova
‎[1967]‎
Album “L’asse di equilibrio”‎


Per il commento, vedere L'ÉGLISE SE RÉNOVE.

Versione 1967
Il mondo ha fretta, continua a cambiare
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2013/6/15 - 21:45
Song Itineraries: Antiwar Anticlerical
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Ελεύθερη τηλεόραση

Ελεύθερη τηλεόραση
Eléftheri tileórasi
Στίχοι: Αντίδραση
Μουσική: Αντίδραση
Ερμηνεία: Αντίδραση
'Αλμπουμ: Κατάσταση κινδύνου (1990)

Testo: Andidrasi
Musica: Andidrasi
Interpreti: Andidrasi
Album: Κατάσταση κινδύνου ("Situazione di pericolo"), 1990

L'inserimento di questa vecchia canzone del gruppo metal rock Andidrasi ("Reazione") è, senz'altro, figlia del momento; ed è un momento, in Grecia ed in Europa, terribile. Nei giorni scorsi, come tutti sanno, il capo del governo greco, Samaràs, ha, con un diktat effettuato senza neppure consultare il parlamento e i membri del proprio esecutivo, chiuso la ERT, la TV pubblica greca. Ha ordinato alla polizia di andare a spegnere il segnale, cosa che è avvenuta da un momento all'altro; e la Grecia si ritrova senza più nemmeno il servizio pubblico televisivo, naturalmente col pretesto dei "tagli". Duemilacinquecento lavoratori a spasso, perdipiù in una situazione... (Continues)
Στηρίζεις το κράτος βλέπεις τηλεόραση
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμἠμα των ΑΠΤ 2013/6/15 - 11:18
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Two Flags Flying

Two Flags Flying
[2010]
Lyrics & Music by Dai Crowther
Album: Thomas Crowther's Album

It speaks for itself; Two Flags - The Stars & Stripes and the Union Jack - flying together and supporting each other in conflict - again.
Forever together!

"An off-the-wall song about the support and commonality between the USA and the UK.
That's all really".
(Continues)
Contributed by giorgio 2013/6/15 - 09:17
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Best of All Possible Words

Best of All Possible Words
1970
Kristofferson

Riedito nel 1971 col titolo Me and Bobby McGee

Inspired by the character of professor Pangloss in Voltaire's Candide, a satire of optimism
I was runnin' thru the summer rain, try'n' to catch that evenin' train
(Continues)
Contributed by Piersante Sestini 2013/6/15 - 01:34
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Johnny Lobo

Johnny Lobo
1995

A sad story of an Indian warrior of the 20th century

La triste storia di un guerriero indiano del XX secolo

La canzone è ispirata alla storia di John Trudell, intellettuale e attivista indiano americano
John Trudell - wikipedia
(Piersante Sestini)
(This is a true story)
(Continues)
Contributed by Piersante Sestini 2013/6/15 - 00:29
Song Itineraries: Native American Genocide
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Scendo in piazza

Scendo in piazza
2013
Arrovesciata

musica e testo di Giulia Tripoti.

“Scendo in piazza” è riuscita commistione di generi, rock, reggae, sperimentazione, jazz, Orhan Osman al bouzouki, con l’invito a partecipare nelle piazze alla nuova resistenza, insufficienti quelle virtuali quando bisogna assolutamente esserci e metterci la faccia.
Scendono in piazza operai e precari,
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2013/6/14 - 23:19
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San José Mine

San José Mine
[2010]
Lyrics & Music by Jack Warshaw

About the mining accident occurred on August, 2010 in San José de Copiapó (Chile)..
Estoy Frank Lobos Ramirez,
(Continues)
Contributed by giorgio 2013/6/13 - 08:52
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Particles in Peace

Particles in Peace
Il pianista israeliano Yaron Herman e il percussionista franco-iraniano Bijan Chemirani hanno improvvisato (era la prima volta che suonavano insieme) questa "Particles in Peace" durante l'evento TEDx CERN tenutosi al CERN il 25 maggio 2013.
(instrumental)
Contributed by Lorenzo Masetti 2013/6/12 - 22:25
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Peace, Sex & Tea

Peace, Sex & Tea
(2004)
Why do we see what we see?
(Continues)
2013/6/12 - 22:06
Song Itineraries: Make Love, Not War
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Die Weiße Rose

Die Weiße Rose
‎‎[1982]‎
Parole e musica di Konstantin Wecker
Canzone scritta per la colonna sonora del film di Michael Verhoeven dedicato alla resistenza ‎antinazista di Sophie Scholl e del gruppo della Rosa Bianca
‎1943, kurz vor dem Ende der Nazidiktatur, wurden die Geschwister Sophie und Hans Scholl und ‎vier weitere Mitglieder der Widerstandsbewegung "Die Weiße Rose" in München hingerichtet. ‎Ihnen und all denen, die sich auch heute noch dem Faschismus entgegenstellen, ist dieses Lied ‎zugeeignet.
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/6/12 - 14:21
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Wenn unsre Brüder kommen

Wenn unsre Brüder kommen
‎[1982]‎
Parole e musica di Konstantin Wecker
Dall’album intitolato “Wecker”‎
Wenn unsre Brüder kommen
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/6/12 - 13:32
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Die Ballade von Antonio Amadeu Kiowa

Die Ballade von Antonio Amadeu Kiowa
‎[1990]‎
Parole e musica di Konstantin Wecker
Dall’album intitolato “Uferlos”, pubblicato nel 1993, lo stesso in cui è presente Sage Nein!.‎

‎13 anni dopo Willy e sulla falsariga di quella, Konstantin Wecker fu costretto a scrivere un’altra ‎canzone dedicata alla vittima di una mortale aggressione neonazista…‎


Amadeu Antonio Kiowa era nato in Angola nel 1962, il più grande dei 12 figli della signora Helena ‎Alfonso. Antonio aveva studiato in Brasile, Portogallo ed Unione Sovietica. Poi, nel 1987, era ‎emigrato in Germania Est con la speranza di poter concludere i suoi studi in ingegneria e svolgere ‎una professione qualificata. In realtà fu costretto a lavori umili, come quello di operaio in un ‎macello. Ciò nonostante Antonio si stabilì ad Eberswalde, nel Brandenburgo, e pensò a mettere su ‎famiglia ma, dopo la caduta del Muro, si trovò come tanti, tedeschi ed immigrati, senza lavoro,... (Continues)
Siehst as Willy, jetzt is doch scho a Zeit her, daß wir
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/6/12 - 13:03
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Fünf vor zwölf

Fünf vor zwölf
‎[1990]‎
Scritta da Campino (Andreas Frege) e Andi (Andreas Meurer).‎
Nel doppio album “125 Jahre die Toten Hosen: Auf dem Kreuzzug ins Glück“‎
Poi nel disco collettivo intitolato “Nazis Raus!” del 1991, ripubblicato in CD nel 2003‎
Bei ihm hab ich mir immer mein Gemüse eingekauft.
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/6/12 - 10:32
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Roll On Dark Water

Roll On Dark Water
[2006]
Lyrics & Music by Christopher David Rogers

A song for peace, hope, destiny… watching the river flow by Chris Rogers.
Roll on dark water, roll on
(Continues)
Contributed by giorgio 2013/6/12 - 09:21
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Ode to Obama Iraq & Afghanistan

Ode to Obama Iraq & Afghanistan
[2010]
Lyrics & Music by Jim Putnam
Withdrawal of U.S. troops from Afghanistan
In a desert far away
(Continues)
Contributed by giorgio 2013/6/12 - 08:47
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Hannes Wader: Heute hier, morgen dort

Hannes Wader: Heute hier, morgen dort
[1972]
Parole e musica di Hannes Wader
Dall’album “7 Lieder”

Nulla, è che mi è piaciuta molto questa canzone... Dedicarla a qualcuno in particolare sarebbe presunzione... Diciamo che la dedico a me - viaggiatore mai stato da nessuna parte - e a quanti, incontrati su queste pagine, ci si ritrovano e, quindi, mi assomigliano un po’, fratelli e compagni sconosciuti.
Heute hier, morgen dort,
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/6/12 - 00:32
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War Memorial

War Memorial
(2013)
Album: Black Pudding - Mark Lanegan & Duke Garwood
Garwood/Lanegan

Lanegan si avventura in un territorio incentrato su un personaggio e accenna una critica sociale in "War Memorial", una canzone narrata in prima persona da un soldato caduto. In questo pezzo Lanegan canta in un registro più alto del suo solito aspro baritono. Gli orrori della guerra sono rappresentati con immagini che sembrano tratte da "Niente di nuovo sul fronte occidentale".

Un triste assolo di uno strumento a fiato, un sassofono o una tromba, suona in sottofondo un tributo al soldato morto. Insomma uno dei pezzi più commoventi dell'album, una canzone che sembra influenzata dall'album monotematico di PJ Harvey Let England Shake.
(traduzione libera della recensione di Cole Waterman per Pop Matters)

Good, have I done good?
(Continues)
2013/6/11 - 23:10
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Waiting for Margaret to Go

Waiting for Margaret to Go
2013 (2005)
In Memoriam: Margaret Thatcher



English
Italiano

Back in 2005, anarchist collective Chumbawumba pre-sold an EP called In Memoriam: Margaret Thatcher which they would keep under wraps until the prime minister passed away. Since Thatcher did pass earlier this week, the band has delivered the EP and is also streaming the release online. Along with that, the band delivered a eulogy:
Let's make it clear: This is a cause to celebrate, to party, to stamp the dirt down. Tomorrow we can carry on shouting and writing and working and singing and striking against the successive governments that have so clearly followed Thatcher's Slash & Burn policies, none more so than the present lot. But for now, we can have a drink and a dance and propose a toast to the demise of someone who blighted so many people's lives for so long. If we must show a little reverence and decorum at this time,... (Continues)
Alfred and Beatrice and Muriel too
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2013/6/11 - 20:33
Song Itineraries: Miss Maggie Thatcher
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Willy

Willy
‎[1977]‎
Parole e musica di Konstantin Wecker
Dall’album “Genug ist nicht genug”‎

Certamente una delle canzoni più celebri del grande cantautore tedesco, insieme alla più recente ‎‎Sage Nein!.‎
Il ricordo di un caro amico di Wecker, ucciso a calci e pugni da un gruppo di fascisti in una birreria ‎di Monaco solo perché aveva osato protestare per le loro volgari canzonacce naziste…‎
Mei, Willy, jetz wo i di so doliegn sich, so weit weg hinter dera Glasscheibn, genau oa Lebn zweit ‎weg, da denk i ma doch, es hat wohl so kumma müaßn, i glaub oiwei, du hast as so wolln, Willy.
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/6/11 - 15:41
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Frijolero

Frijolero
‎[2003]‎
Dall’album intitolato “Dance and Dense Denso”‎
Yo ya estoy hasta la madre
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/6/11 - 14:10
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Why?‎

Why?‎
‎[1981]‎
Scritta da Lynval Golding, musicista nero di origine giamaicana, membro fondatore de The Specials
Singolo che è la b-side di Ghost Town

‎”…We don't need no British ‎Movement, nor the Ku Klux Klan, nor the National Front…” (et même pas les Jeunesses ‎nationalistes révolutionnaires e neppure le teste rasate neonaziste nostrane…)
Why did you try to hurt me?
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/6/11 - 13:42
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How Would You Feel?‎

How Would You Feel?‎
‎[1965]‎
Parole di Curtis Knight (1945-1999), il musicista di Harlem con cui Hendrix cominciò la sua breve ‎ma intensissima avventura musicale.‎
Arrangiamento musicale di Jimi Hendrix a partire da “Like a Rolling Stone” che Bob Dylan ‎aveva scritto e pubblicato come singolo pochi mesi prima, per poi includerla nell’album “Highway ‎‎61 Revisited”.‎
Il brano fu registrato allo Studio 76 di New York alla fine del 1965 e fu poi incluso nell’album “Get ‎That Feeling”, con Jimi Hendrix, Curtis Knight e la sua band, “The Squires”.‎
This is a song that asks a question
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/6/11 - 12:02

Clément

Clément
Nouvelle chanson originale écrit pour notre frère de plusieurs vies, Clément Méric. L'amour reviendra pour tout le monde, qui chantent les rêves bien sur les ondes. Je suis américain, donc je regrette les erreurs de grammaire :) J'espère qu'on peut me comprendre. J'ai un point de vue inhabituel sur sa vie, en raison de circonstances remarquables. Écoutez afin de découvrir vous-mêmes.
Les paroles en bas, pour faciliter la compréhension :)
Si quelqu'un a l'envie d'améliorer la grammaire, il sera bien reçu
Da questa pagina
Il y a encore quelque chose magique que le diable a oublié
(Continues)
Contributed by adriana 2013/6/11 - 10:16
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Çapulcular oldu mu meydanlara doldu mu?

Çapulcular oldu mu meydanlara doldu mu?
Parole turche
di Riccardo Venturi

Nei mesi scorsi, durante la rivolta di piazza Taksim e di Gezi Park contro il dittatore islamo-fascista Erdoğan, abbiamo imparato qualche parola turca, senza naturalmente mai chiederci che cosa significasse per davvero. Così "Gezi Park" vuol dire semplicemente "Parco del Passeggio" o, come si sarebbe detto un tempo, "della promenade". "Piazza Taksim" (in turco: Taksim Meydani) significa, alla lettera, "Piazza della Divisione" o "della Distribuzione": all'epoca del sultano Mahmud I, in quell'area le condotte d'acqua provenienti da nord venivano convogliate alle altre parti della città di Istanbul, e nella piazza sorgeva un grande serbatoio. Però, la parola "taksim" si riferisce anche ad una forma di musica popolare improvvisata. Fino al 1940, sulla piazza sorgeva anche una grande caserma di artiglieria, che fu però demolita per costruire, pensate un po',... (Continues)
Çapulcular oldu mu?
(Continues)
Contributed by adriana 2013/6/11 - 08:59
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Gezi Parkı

Gezi Parkı
Nel video, il coro del Boğaziçi Caz, intona una canzone che descrive la lotta degli attivisti, di coloro che difendono il parco e i propri diritti, fieri di essere tutti dei "çapulcu", dei "saccheggiatori" come qualche giorno fa li ha definiti il Primo Ministro.Da quel momento çapuling è il neologismo usato per indicare tutti coloro che combattono per la democrazia.
Fonte :youmedia
Çapulcu musun vay vay eylemci misin vay vay
(Continues)
Contributed by adriana 2013/6/11 - 08:31
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Schrei nach Liebe

Schrei nach Liebe
[1993]
Scritta da Bela “Bela B.” Felsenheimer e Farin Urlaub, membri fondatori del gruppo punk berlinese Die Ärzte
Dall’album significativamente intitolato “Die Bestie in Menschengestalt”, “La bestia sotto umane spoglie”

Una canzone che è un manifesto anti-neonazista scritto nei primi anni 90, all’epoca dei gravi disordini razziali scoppiati a Hoyerswerda, in Sassonia, quando gruppi di giovani neonazisti aggredirono venditori ambulanti di origine vietnamita.
Forse oggi, di fronte al brutale assassinio di Clément Méric , anche i Die Ärzte si mostrerebbero più duri... Allora il loro sarcasmo verso le teste rasate si esprimeva - ma forse solo all’apparenza - più bonariamente: “Sei veramente una testa di cazzo. L’odio è la tua sola attitudine. Sei uno zuccone, bisogna spiegarti tutto perchè davvero non capisci nulla. La tua violenza è solo una disperata mancanza d’amore, l’amore che ti neghi... (Continues)
Du bist wirklich saudumm, darum gehts dir gut
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/6/11 - 00:14
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Lungo la linea del Don

Lungo la linea del Don
[2013]

Album: Mat e Famat

I passi stanchi degli alpini del Don si trasformano nella corsa di un figlio che ha ancora molte cose da insegnare ad un padre che lo sta a guardare, mentre fugge lontano.
Piangono le scarpe dei vecchi alpini lungo la linea del Don
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2013/6/10 - 20:04
Song Itineraries: Deserters
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Ο μαύρος γάτος

Ο μαύρος γάτος
O mávros gátos

Στίχοι: Θανάσης Παπακωνσταντίνου
Μουσική: Βασίλης Παπακωνσταντίνου
Ερμηνεία: Βασίλης Παπακωνσταντίνου
'Αλμπουμ: Διαίρεση [1984]

Testo: Thanasis Papakonstandinou
Musica: Vasilis Papakonstandinou
Interprete: Vasilis Papakonstandinou
Album: Διαίρεση [1984]



Come "titolare" di un gattone nero (anzi, il gattone nero è titolare mio...lo vedete nella foto e si chiama Redelnoir), ho un po' esitato nel dar corso a questa pagina dove proprio un gatto nero fa una brutta fine, e in parte anche una brutta figura. Un gatto che, a un certo punto, sia pure in una data situazione, abiura al suo essere gatto proprio non esiste; e, infatti, ho come il vago sospetto che, in questa canzonaccia dovuta alla penna di Thanasis Papakonstandinou (che già abbiamo visto in Λεγεωνάριος) e cantata, nel disco Διαίρηση del 1984, dal suo omonimo Vasilis (ma sono soltanto omonimi, senza nessuna parentela),... (Continues)
Ήταν ένας γάτος μαύρος πονηρός
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ 2013/6/10 - 15:34
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Cuba

Cuba
1978
Blitz

Ripresa anche dai Fratelli di Soledad
Forse è vero che a Cuba non c'è il paradiso
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2013/6/10 - 11:25
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Equal Rights

Equal Rights
2002
Rasta in Control
Stand up for justice and equality
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2013/6/10 - 11:18
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Roots and Culture

Roots and Culture
1982
Single: "Roots & Culture" / "Jungle Dread"
Album: "Pave the way"
Now here comes a special request
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2013/6/10 - 11:15
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Quel giorno

Quel giorno
Quel giorno sulla torre il solito passare
(Continues)
Contributed by lorenzo fiore 2013/6/10 - 11:12
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La C.I.A.

La C.I.A.
[1976]
Dall'album "Sugo"
Well there's really nothin' that you can do or say
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2013/6/10 - 11:11
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Afghanistan

Afghanistan
[1975]
Album “Non gettate alcun oggetto dai finestrini”

Eugenio Finardi - Alberto Camerini
Tu predichi la pace della coscienza
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2013/6/10 - 11:07
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אני מאמין - טרבלינקה

Yehuda Dim / יהודה דים
אני מאמין - טרבלינקה
Anì ma'amìn - Treblinka


Succede, a volte, di dover inserire una canzone (e il relativo video) senza essere riusciti a reperire in rete né notizie precise sul suo autore, né i dati discografici e di composizione. Il suo autore, comunque, dovrebbe essere un chassid; cosa che traspare anche dall'intensa religiosità di questa canzone ambientata tra il campo di Treblinka come appare oggi, e una vicenda ambientata "allora". La vicenda dei deportati che, prima di andare a morire, intonavano l' Ani Ma'amin, il Credo ebraico formulato nella Mishnah e redatto in prosa nel XII da Mosè Maimonide. La canzone l'ho reperita per puro caso su YouTube cercando canzoni sul campo di Treblinka, ed è a mio parere splendida; tanto da avermi fatto entrare per un momento nel mondo dei chassidim, che forse un po' troppo sbrigativamente vengono definiti "ebrei ultraortodossi". Un mondo lontanissimo, sicuramente, di cui però merita conoscere qualche voce; come merita conoscerla di tutti. [RV]
הסתכל מסביב, איך הכל פה ירוק,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2013/6/10 - 10:58
Song Itineraries: Extermination camps
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The Fields of July

The Fields of July
[2001]
Lyrics & Music by Colin Harper
Album: The Road to the West [2004]

Colin Harper is a music librarian in Belfast. His song, The Fields Of July, is a response to 'the troubles' in Northern Ireland - specifically the annual posturings of both sides during the Orange Order marching season.

Verse 1 includes the perspective of the unionists, verse 2 the nationalist, verse 3 his own - and the view of many non-affiliated people who happen to live in Northern Ireland, that is 'draw a line under history, stop this nonsense now and let the rest of us get on with life'. Colin is author of 'Dazzling stranger: Bert Jansch and the British Folk and Blues Revival' and co-author of 'Irish Folk, Trad & Blues: A Secret History'.

Conor Shields (vocal), Brian Connor (piano), Ali Mackenzie (bass), Liam Bradley (drums)
Recorded in 2001 at Amberville Studios, Cullybackey, at the end of sessions... (Continues)
Here they come again with a mind to kill
(Continues)
Contributed by giorgio 2013/6/10 - 08:55
Song Itineraries: Conflicts in Ireland
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Eyvallah

Eyvallah
La "colonna sonora" degli scontri di Istanbul
Biberine gazına
(Continues)
Contributed by adriana 2013/6/10 - 08:22
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Stimmen aus dem Massengrab (Für den Totensonntag. Anstatt einer Predigt)

Stimmen aus dem Massengrab (Für den Totensonntag. Anstatt einer Predigt)
[1927]
Versi del grande scrittore e poeta tedesco, dalla raccolta intitolata “Herz auf Taille” pubblicata nel 1928.
Credo che il primo a trasporre in musica questa bellissima e terrificante poesia sia stato il pittore e musicista tedesco Hans Trimborn (1891-1979) nel 1941.
Nel 2012 Campino, il leader dei Die Toten Hosen, ha incluso la poesia del doppio CD che il gruppo ha pubblicato con il titolo “Ballast der Republik”.

Una poesia dedicata all’immane massacro della Grande Guerra...
Da liegen wir und gingen längst in Stücken.
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/6/9 - 21:29
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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טרעבלינקע

Anonymous
טרעבלינקע
Treblinke
[1942?]
Tramandato da Sara Bialas-Tenenberg
In: Karsten Troyke, Yidishe Fargesene Lider (1997)

La "canzone di Treblinka" si trova riportata soltanto su un pochissimi siti internet, tra i quali l'importante Aktion Reinhard Songs. Il canto, vi si legge, è stato "kept" (che si potrebbe rendere come "mantenuto, conservato", ma anche "mandato a memoria") da Sara Stefania Sliwka, oggi Sara Bialas-Tenenberg, presumibilmente una sopravvissuta al lager di Treblinka, la quale lo canta nell'album di Karsten Troyke "Yidishe fargesene lider - Jidische vergessene Lieder" ("Canzoni ebree dimenticate", 1997). La canzone, riportata in un album di ambiente tedesco (Karsten Troyke, nata Karsten Bertolt Sellhorn, è un'ebrea tedesca nata a Berlino nel 1960) è riportata in una trascrizione "semitedesca" che è stata qui mantenuta, ma anche riproposta secondo le norme YIVO e poi ritrascritta in caratteri... (Continues)
אין אַ קלײן שטעטל גאַנץ מאָרגן פֿאַרטאָג
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2013/6/9 - 15:52
Song Itineraries: Extermination camps
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Just Another Day in Baghdad

Just Another Day in Baghdad
[2008]
Lyrics & Music by Aidan Jolly
Album: State of Hysteria

Just Another Day is by Manchester-based singer/songwriter Aidan Jolly. It makes connections between the 7/7 bombings in London in 2005

and the daily slaughter in Baghdad, and puts the question: Who really profits from war?
Thursday morning in the crowded market
(Continues)
Contributed by giorgio 2013/6/9 - 12:30
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Beans and Beer

Beans and Beer
[2006]
Lyrics & Music by Bob W. Leslie
Album: Different World

Another anti-war song by Bob Leslie, which in his words 'critiques the morality of the crappy politicians who get us into this kind of mess'.
Seek not for whom the bell tolls
(Continues)
Contributed by giorgio 2013/6/9 - 11:27
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Camp des deux roses

Camp des deux roses
[1978]

Album : Tatouage
Camp des deux roses
(Continues)
Contributed by adriana 2013/6/9 - 10:47
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Petits enfants des rizières

Petits enfants des rizières
[1978]

Album : Tatouage
Elle masse ses seins à l’huile de phoque
(Continues)
Contributed by adriana 2013/6/9 - 10:43




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