Matteo Renzi vorrebbe mettere una statua del Monni alle cascine. Non credo proprio che Carlo Monni ci terrebbe. Spero che il comune di Firenze s'inventi qualcosa di meglio per ricordarlo.
Chanson italienne – Fan fan - Paolo Pietrangeli – 1975
Histoire du putsch manqué des 7/8 décembre 1970 (connu aussi comme « putsch des forestiers », car y participa même une escouade de la garde forestière) ourdi par l'extrême droite et son « prince noir », l'ex-commandant du X Mas nazifasciste pendant la seconde guerre mondiale, le prince Junio Valerio Borghese.
La tentative de coup d'État fut appuyée par les militaires, la loge P2 de Licio Gelli, la mafia, les services secrets italiens et, au moins au début, la CIA. Ensuite les Zétazuniens, qui voulaient un homme de garantie à la tête du gouvernement putschiste, retirèrent leur appui car – semble-t-il – ils ne réussirent pas à obtenir la disponibilité d'Andreotti.
C'est sans doute une des pages les plus obscures et les plus mystérieuses de l'histoire d'Italie. Il suffit de penser que dans ce putsch fut impliquée la plus haute charge... (Continues)
FAN FAN – LEÇON DE PUTSCH (Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2013/5/23 - 18:19
Arieccola qui, "Fanfan", sempre nel formato ogg "Vorbis" Fan fan
Don Andrea Gallo (Campo Ligure, 18 luglio 1928 – Genova, 22 maggio 2013)
Andrea Gallo nasce a Genova il 18 Luglio 1928. Fin da piccolo fu attratto dalla spiritualità dei salesiani di Giovanni Bosco tanto che nel 1948 entrò nel loro noviziato di Varazze, proseguendo poi a Roma gli studi liceali e filosofici. Fin dall’adolescenza, fece sua la dedizione di don Bosco di vivere a tempo pieno con gli ultimi, i poveri , gli emarginati.
Nel 1953 chiede di partire per le missioni e viene mandato in Brasile a San Paulo dove compie studi teologici. Il clima per lui insopportabile della dittatura che vigeva in Brasile, lo costringe a ritornare l’anno dopo in Italia, ad Ivrea, dove prosegue gli studi e viene ordinato sacerdote il 1 luglio 1959. Un anno dopo viene nominato cappellano alla nave scuola della Garaventa, noto riformatorio per minori in cui introdusse una impostazione educativa diversa,... (Continues)
È morto Georges Moustaki. Il cantante, greco di nascita e francese di adozione, aveva 79 anni e soffriva da tempo di problemi respiratori che gli impedivano di cantare. Nato ad Alessandria d'Egitto il 3 maggio 1936 - il suo vero nome era Giuseppe Mustacchi; lo aveva mutuato nel nome d'arte con cui è conosciuto in omaggio a Georges Brassens, conosciuto a Parigi negli anni Cinquanta - aveva scritto tante canzoni popolari, tra le quali la celebre Milord, uno dei successi della divina Edith Piaf. In Italia lo si ricorda soprattutto per la sua interpretazione di Lo straniero.
Traduzione inglese di Kibele da questo forum. Si tratta forse di una traduzione un po’ approssimativa… “Büyü”, il termine più ricorrente, dovrebbe infatti significare “magia”… Se qualcuno (Riccardooooo!!!) avesse tempo e voglia di rivederla…
GROW UP (?) (Continues)
Contributed by Bernart 2013/5/23 - 10:35
No, Bernart; "büyü" è l'imperativo del verbo "büyümek", che significa "crescere, aumentare"; la traduzione inglese "grow up" è corretta. Comunque sto facendo la traduzione in italiano senza tenere conto dell'inglese, a fra un po'...
NB. "Büyü" significa effettivamente anche "incantesimo, formula magica"; ma lascia stare il traduttore automatico di Google, ancora è uno dei pochi casi in cui l'essere umano va ampiamente in culo alla macchina :-P
Sul periodo della dittatura militare in Turchia nei primi anni 80, vorrei consigliarvi la lettura di un piccolo, bellissimo libro edito da una piccola, coraggiosa casa editrice torinese, Scritturapura. Si tratta di “Non sparate agli aquiloni” scritto nel 1986 da Feride Çiçekoğlu (1951-), oggi docente universitaria ad Istanbul, che nel 1980 fu arrestata e incarcerata per quattro anni, prigioniera politica.
Questo racconto – dal quale nel 1989 è stato tratto il film “Uçurtmayi vurmasinlar”, diretto da Tunç Başaran e sceneggiato dalla stessa Çiçekoğlu – è un diario di prigionia costituito dalle lettere immaginarie scambiate tra Barış, il piccolo figlio di una detenuta comune che ha seguito la madre in carcere, e Inci, una detenuta politica che piano piano educa il bambino al culto della libertà.
Qui alcune sequenze del film accompagnate dalla canzone “Bir Görüş Kabininde” del Grup Yorum.
La traduzione è stata fatta direttamente sul testo turco; ma, come si può vedere, la traduzione inglese è del tutto corretta (seppure non completa). [RV]
Poiché ho la memoria molto, ma molto lunga, mi piacerebbe anche ricordare che nel 1980, poco dopo il colpo di stato militare in Turchia, la cosa fu salutata con entusiasmo dal "gandhiano" Marco Pannella e da parecchi esponenti del partito radicale, che parlarono di "colpo di stato molto positivo".
Ma figurati, Bernart, per canzoni del genere è sia un piacere che un dovere. Tra l'altro proprio oggi comincia al CPA Firenze Sud la Tre Giorni di Musica Popolare, dove abbiamo anche un gruppo turco militante (non è il Grup Yorum, ma la motivazione è la stessa). Col turco non è comunque poi che me la cavi così liberamente come con altri lingue, ma ho semplicemente cavato fuori dagli scaffali un dizionario e una grammatica di lingua turca. Cari, vecchi libri!