Due notizie in rapida successione dal GR2 delle 19,30 del 30 dicembre 2013.
«Italia, povertà a livelli record. Dal 2005 i poveri in senso assoluto sono raddoppiati, triplicati nelle regioni del nord. Colpito quasi il 30% della popolazione, soglia superata solo dalla Grecia. Nel 2012, si legge nel rapporto su lavoro e coesione sociale redatto dall’ISTAT, INPS e Ministero del Welfare, nel 2012 si trovava in condizione di povertà relativa il 12,7% delle famiglie residenti in Italia e il 15,8% degli individui: sono i valori più alti dal 1997. A tinte fosche anche la situazione del lavoro: posto fisso sempre più un miraggio e disoccupazione giovanile in aumento del 14% dal 2008 ad oggi. Retribuzioni praticamente ferme dal 2011: l’aumento medio è stato di 4 (quattro) Euro. Quasi un pensionato su due ha un reddito da pensione sotto i 1.000 Euro (lordi) al mese, solo il 15.1% supera i 2.000 Euro.
Situazione... (Continues)
Bernart Bartleby 2013/12/30 - 22:37
Grazie Gian Piero, ottima soluzione. La praìvasi è salva e la NSA, ancora una volta, se l'è preso nel gnau.
E' sempre la poesia che vince.
Ricambio l'abbraccio
Ciao!
Non so bene chi fosse Antonio Catacchio, autore di questa canzone, però mi dispiace sempre molto quando sulle CCG una biografia rimane vuota, così sono andato a cercare se negli infiniti meandri della Rete ci fosse qualche traccia della sua esistenza...
Antonio Catacchio è morto nel 2011.
Era un compagno ed un appassionato interprete ed autore di canzoni popolari.
La sua figura è legata, nel passato, al Nuovo Canzoniere milanese (di cui fece parte insieme ad Ezio Cuppone, Franco Mascetti, Gabriella Merlo e Cristina Rapisarda) ed a Gianni Bosio, storico e militante socialista (in epoca in cui questo significava ancora qualcosa), e Franco Coggiola, etnomusicologo ed animatore del Nuovo Canzoniere italiano e dell’Istituto Ernesto De Martino. Nel 1971 Antonio Catacchio fu, insieme agli altri di Milano, l’interprete de «Il bosco degli alberi. Storia d’Italia dall’Unità a oggi attraverso il... (Continues)
[Aggiunta alla nota alla 2a canzone / Sto completando la trascrizione dei testi mancanti, tre recitati e uno cantato. Arriveranno presto, con altre note]
E' lecito chiedersi come mai la canzone di Makriyannis sia finita in questo disco. Nel testo di Ritsos non appare trascritta: però il poeta riesce a introdurre la figura del grande combattente
della libertà greca. Questo accade verso la fine del poemetto, quando - rievocata la guerra civile, e la parte che vi hanno avuto John, l'inglese, e Tom, l'americano, Ritsos prende personalmente la parola apostrofando Tom da Ai-Stratis, il luogo di confino dove si trova costretto. E' una bella sera d'estate, e la penna del poeta "pesa come un fucile", perché "Makriyannis è stato di nuovo condannato a morte":
"E questa sera Makriyannis dentro la mia stamberga
riunisce i suoi compagni e pone loro domande:
- Dove l'hai maciullata questa mano?
-... (Continues)
Gian Piero Testa 2013/12/29 - 07:11
[ Con questo contributo "I quartieri del mondo" di Theodorakis-Ritsos sono completi: resta, credo, un po' di lavoro a RV per ricomporre la pagina. Poi, magari, faremo un buon trattamento anche a quelli di Samoilis. Vanno ancora cercati gli eventuali link alle letture di Ritsos, che era un ottimo interprete dei propri testi; e anche alla canzone n.11, che mi sembra introvabile in You Tube ]
1) Τούτη την άνοιξη
(Τραγουδάει ο Γιάννης Θωμόπουλος)
Τούτη την άνοιξη
ραγιάδες, ραγιάδες
4) Οι γειτονιές είναι έρημες
(Απαγγέλλει ο Γιάννης Ρίτσος)
Οι γειτονιές είναι έρημες. Είναι γυμνές οι γειτονιές.
Τα σπίτια είναι καμένα. Κείνο το ηρώο
με τις ασβεστωμένες πέτρες , με τις γλάστρες που κουβάλαγαν οι γριούλες
έγινε στάχτη τώρα. Το ξύλινο σταυρό
με πολλά τα ονόματα των λαϊκών ηρώων
τον κάψαν στην πλατεία. Μοναχά το κράνος [το ελασίτικο]
δεν έλιωσε στην φλώγα - απόμεινε
πεταμένο στο δρόμο... (Continues)
Del testo "di Makriyannis", "Il Sole è tramontato", ho trovato in You Tube una terza traduzione musicale, di Christos Tsamoulis, che in chiave "demotica" cerca, credo, di avvicinarsi ai moduli musicali che dovevano essere in uso ai tempi della lotta per l'indipendenza, specialmente nella Grecia continentale. Metto il relativo link, a integrazione dei materiali di questa pagina: http://www.youtube.com/watch?v=FXpbjPF8nYM
Chiedo scusa a L.L., davvero di cuore; il fatto è che sono talmente abituato a che ogni cosa in greco qui dentro sia trovata da Gian Piero Testa, che sono andato in "automatico" senza controllare. Una leggerezza di cui chiedo ancora scusa, anche per l'entusiasmo di aver ritrovato questa cosa...
Riccardo Venturi 2013/12/29 - 15:02
Grazie a tutti e due, Riccardo e Gian Piero. Gian Piero, il Pontani nell'introduzione scrive che il testo è quello di Savvidis. Se non ho capito male, l'edizione di riferimento è questa: Καβάφης, Ποιήματα, 2 voll., Atene I 1963, 1965², II 1963. Riccardo, ho inviato a antiwarsongs@gmail.com una foto che raffigura uno dei quattro condannati di Densuai nell'atto di 'salire la scala della forca'. La fonte è questa. Per chi legge il greco moderno - io ho utilizzato un traduttore - altre informazioni si trovano qui e qui
E anche nel blog Diamartiries si dice che la poesia fu trovata dal Savvidis; mentre Rizospastis ne dà anche il titolo originale - "Densuai 27 Giugno 1906, ore 2 postmeridiane" - e aggiunge che la composizione è del 1908 (Το Φλεβάρη του 1908 ο Καβάφης με αφορμή αυτό το γεγονός γράφει το ποίημα «Ντενσουάι 27 Ιουνίου 1906 2μ.μ.»): però il Savvidis non sembra averla inserita nella sua raccolta. L'edizione in mio possesso è un reprint del 2011 dell'edizione ateniese di Ikaros (che suppongo sia quella del 1963 citata dal Pontani), stampato e distribuito dal quotidiano Ta Nea. Che dire? ora cercherò di leggere più attentamente la nota introduttiva del Savvidis (è del 1991), che a una veloce scorsa non contiene spiegazioni circa l'eventuale esclusione di un reperto innegabilmente importante come questo. Grazie a Leonardo e per il contributo ad AWS e per i link. Se scopro qualcosa, mi rifaccio vivo. Intanto, Buon Anno a tutti.
Nel contributo è riprodotto anche l'autografo di Kavafis, in calce al quale, come osserva il Pontani, si può leggere il nome del giovane Iusef Hussein Selìm.
This version of the chant was made posible by our Elven brothers in Spain. One of them being a narrator and a writer in his country. I thank you very much for your time in making this posible as i am hoping to also find translatios into Italian, French, German, Esperanto and other very good languages. This song is a beautiful song of legends but also a reminder of struggle and never to give up regardless of anything. If you feel opressed, never give up, you may struggle and let your word be heard without having to resort to violence and mischief.
Translated into Spanish by:
José María "Chemo" Vidot & Josep Busquet
Nunca se rindan ante la opresión!
La oda en Español va dedicada a todos los hermanos Tolkianos, Elfianos y que se sientan minorias oprimidas! Nunca sedan ante los opresores. Si sienten ser oprimidos, siempre pueden luchar y hacer... (Continues)
Verso 1: (Continues)
Contributed by Vulgumür Ilf Isildur 2013/12/30 - 08:02
Català/Español:
Here is the version in Catalan Spanish for those who speak the language as their mother language including those living in Andorra, France and Italy.
Mai es rendeixin davant l'opressió!
L'oda en Español(i Català) va dedicada a tots els germans Tolkians, Elfians i que es sentin minories oprimides! Mai s'inquietin davant els opressors. Si senten ser oprimits, sempre poden lluitar i fer valer els vostres drets sense haver d'arribar a la violència i la maldat. Us dono salutacions des d'Espanya.
«Italia, povertà a livelli record. Dal 2005 i poveri in senso assoluto sono raddoppiati, triplicati nelle regioni del nord. Colpito quasi il 30% della popolazione, soglia superata solo dalla Grecia. Nel 2012, si legge nel rapporto su lavoro e coesione sociale redatto dall’ISTAT, INPS e Ministero del Welfare, nel 2012 si trovava in condizione di povertà relativa il 12,7% delle famiglie residenti in Italia e il 15,8% degli individui: sono i valori più alti dal 1997. A tinte fosche anche la situazione del lavoro: posto fisso sempre più un miraggio e disoccupazione giovanile in aumento del 14% dal 2008 ad oggi. Retribuzioni praticamente ferme dal 2011: l’aumento medio è stato di 4 (quattro) Euro. Quasi un pensionato su due ha un reddito da pensione sotto i 1.000 Euro (lordi) al mese, solo il 15.1% supera i 2.000 Euro.
Situazione... (Continues)