Homeless
Emaweni webaba
(Continues)
(Continues)
Contributed by Lorenzo Masetti 2013/12/12 - 23:59
Song Itineraries:
Apartheid, Institutionalized Racist Shame
Gipo Farassino: Girano
Singolo del 1977 (lato B, sul lato A c’era «Cuore»)
Parole di Gipo Farassino
Musica di Giorgio Conte
Piuttosto attuale, no?!?
Parole di Gipo Farassino
Musica di Giorgio Conte
Piuttosto attuale, no?!?
Il pedale contro il carter fa un rumore sgangherato
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2013/12/12 - 22:53
Cuando mi hijo nació
Versione francese di Francesca Solleville, musica di Philippe-Gérard. Nell'album "Récital n°4" del 1966.
LA NAISSANCE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2013/12/12 - 14:13
La mia città
[1969]
Parole e musica di Gipo Farassino
Dall’album intitolato «Due soldi di coraggio»
... anche se allora a Torino gli operai non erano più soltanto «un fiume di soldati blu», ma anche un fiume di rabbia...
Parole e musica di Gipo Farassino
Dall’album intitolato «Due soldi di coraggio»
... anche se allora a Torino gli operai non erano più soltanto «un fiume di soldati blu», ma anche un fiume di rabbia...
Un mare di fredde ciminiere
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2013/12/11 - 22:16
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Je trahirai demain
[1943]
Versi di Marianne Cohn (1922-1944), ebrea, antinazista tedesca che operò in Francia.
Testo trovato su Poètes en Résistence
Ho scoperto che questa bellissima poesia ha anche una musica, quella composta dal gruppo punk-rock francese Cartouche, formato da membri dei più celebri Kochise.
Marianne Cohn era nata a Mannheim in una famiglia di fede ebraica ma non praticante.
All’avvento del nazismo la famiglia Cohn si trasferì in Francia ma con l’occupazione finirono tutti internati nel campo di Gurs. In Francia Marianne cominciò ad occuparsi dei bambini ebrei minacciati dalle deportazioni, organizzando una rete per metterli in salvo. Per questa sua attività già nel 1942 fu arrestata e detenuta per qualche mese a Nizza, dove scrisse questa poesia. Rilasciata, proseguì la sua attività clandestina volta a far espatriare verso la Svizzera il maggior numero possibile di bambini ebrei. Il... (Continues)
Versi di Marianne Cohn (1922-1944), ebrea, antinazista tedesca che operò in Francia.
Testo trovato su Poètes en Résistence
Ho scoperto che questa bellissima poesia ha anche una musica, quella composta dal gruppo punk-rock francese Cartouche, formato da membri dei più celebri Kochise.
Marianne Cohn era nata a Mannheim in una famiglia di fede ebraica ma non praticante.
All’avvento del nazismo la famiglia Cohn si trasferì in Francia ma con l’occupazione finirono tutti internati nel campo di Gurs. In Francia Marianne cominciò ad occuparsi dei bambini ebrei minacciati dalle deportazioni, organizzando una rete per metterli in salvo. Per questa sua attività già nel 1942 fu arrestata e detenuta per qualche mese a Nizza, dove scrisse questa poesia. Rilasciata, proseguì la sua attività clandestina volta a far espatriare verso la Svizzera il maggior numero possibile di bambini ebrei. Il... (Continues)
Je trahirai demain pas aujourd’hui.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2013/12/11 - 21:52
Noci di cocco
Chanson italienne – Noci di cocco – Giorgio GABER – 1972
Album: Dialogo Tra Un Impegnato E Un Non So (1972)
Avec la parodie des naufragés, GABER « vulgarise » sympathiquement la vieille théorie – commencée par Rousseau et ensuite reprise par les pères du socialisme – du « communisme primitif » de la préhistoire fondé hélas sur la pénurie alimentaire, et l'« invention » de l'État qui présenté comme une nécessité d'organisation devient ensuite – en instituant la propriété privée – l'expression et le moyen de la domination des privilégiés au détriment des autres, d'une classe sociale sur une autre.
J.J.Rousseau ouvrait la seconde partie de son « Discours sur l'origine et les fondements de l'inégalité parmi les hommes » (1754) en disant :
« Le premier qui, ayant enclos un terrain, s'avisa de dire Ceci est à moi, et trouva des gens assez simples pour le croire, fut le vrai fondateur de la société... (Continues)
Album: Dialogo Tra Un Impegnato E Un Non So (1972)
Avec la parodie des naufragés, GABER « vulgarise » sympathiquement la vieille théorie – commencée par Rousseau et ensuite reprise par les pères du socialisme – du « communisme primitif » de la préhistoire fondé hélas sur la pénurie alimentaire, et l'« invention » de l'État qui présenté comme une nécessité d'organisation devient ensuite – en instituant la propriété privée – l'expression et le moyen de la domination des privilégiés au détriment des autres, d'une classe sociale sur une autre.
J.J.Rousseau ouvrait la seconde partie de son « Discours sur l'origine et les fondements de l'inégalité parmi les hommes » (1754) en disant :
« Le premier qui, ayant enclos un terrain, s'avisa de dire Ceci est à moi, et trouva des gens assez simples pour le croire, fut le vrai fondateur de la société... (Continues)
NOIX DE COCO
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2013/12/11 - 19:30
La danse des Négresses Vertes
1988
Mlah
Mlah
Y'en a marre de vos figures blemes
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2013/12/11 - 17:18
America
Album: "Due soldi di coraggio" (1969)
Lo sguardo rassegnato
(Continues)
(Continues)
2013/12/11 - 16:31
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Sol de Compiègne
[1944]
Canzone composta da Robert Desnos al suo arrivo nel campo di concentramento e transito di Royallieu (“Frontstalag 122”) a Compiègne, nell’Oise.
Pubblicata il 1 dicembre 1944, con lo pseudonimo di Valentin Guillois, sul primo numero non più clandestino de L'Éternelle Revue.
Testo trovato su Mes musiques régénérées – Jewish Music, il sito di Claude Torres di Montpellier.
Desnos passò da Royallieu-Compiègne tra il 20 marzo ed il 27 aprile del 1944, prima di essere deportato alla volta di Buchenwald, Flossenbürg e Flöha. La fine della guerra lo trovò a Theresienstadt, ormai ridotto in fin di vita dagli stenti e dalla malattia contratta in prigionia. Robert Desnos ebbe il destino di morire a Terezin, finalmente libero ma ancora prigioniero: era l’8 giugno 1945
Canzone composta da Robert Desnos al suo arrivo nel campo di concentramento e transito di Royallieu (“Frontstalag 122”) a Compiègne, nell’Oise.
Pubblicata il 1 dicembre 1944, con lo pseudonimo di Valentin Guillois, sul primo numero non più clandestino de L'Éternelle Revue.
Testo trovato su Mes musiques régénérées – Jewish Music, il sito di Claude Torres di Montpellier.
Desnos passò da Royallieu-Compiègne tra il 20 marzo ed il 27 aprile del 1944, prima di essere deportato alla volta di Buchenwald, Flossenbürg e Flöha. La fine della guerra lo trovò a Theresienstadt, ormai ridotto in fin di vita dagli stenti e dalla malattia contratta in prigionia. Robert Desnos ebbe il destino di morire a Terezin, finalmente libero ma ancora prigioniero: era l’8 giugno 1945
CHŒUR [très pressé et comme se chevauchant]
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2013/12/11 - 16:18
Courage
[1939]
Canzone assai ironica scitta da Max Schlesinger, commediografo, autore drammatico e sceneggiatore ebreo tedesco esule in Francia.
Sulla musica di “Snow White and the Seven Dwarfs” (“Biancaneve e i sette nani”), il celebre film d’animazione prodotto da Walt Disney e diretto da David Hand nel 1937. Adattamento musicale del direttore d’orchestra Adolf Siebert, anche lui recluso a Milles.
Testo trovato su Mes musiques régénérées – Jewish Music, il sito di Claude Torres di Montpellier.
Inno del campo di concentramento e transito di Milles, vicino ad Aix-en-Provence.
Inaugurato nel 1939, fino al 1942 “ospitò” antifascisti di 38 nazionalità diverse (moltissimi gli sfortunati ebrei tedeschi che dopo il ‘33 si erano rifugiati in Francia) e divenne poi anticamera di Auschwitz per migliaia di uomini, donne e bambini ebrei. Oggi è il solo campo di concentramento francese che sia rimasto intatto ed è per questo diventato memoriale dell’Occupazione e della Shoah in Francia.
Canzone assai ironica scitta da Max Schlesinger, commediografo, autore drammatico e sceneggiatore ebreo tedesco esule in Francia.
Sulla musica di “Snow White and the Seven Dwarfs” (“Biancaneve e i sette nani”), il celebre film d’animazione prodotto da Walt Disney e diretto da David Hand nel 1937. Adattamento musicale del direttore d’orchestra Adolf Siebert, anche lui recluso a Milles.
Testo trovato su Mes musiques régénérées – Jewish Music, il sito di Claude Torres di Montpellier.
Inno del campo di concentramento e transito di Milles, vicino ad Aix-en-Provence.
Inaugurato nel 1939, fino al 1942 “ospitò” antifascisti di 38 nazionalità diverse (moltissimi gli sfortunati ebrei tedeschi che dopo il ‘33 si erano rifugiati in Francia) e divenne poi anticamera di Auschwitz per migliaia di uomini, donne e bambini ebrei. Oggi è il solo campo di concentramento francese che sia rimasto intatto ed è per questo diventato memoriale dell’Occupazione e della Shoah in Francia.
Voilà notre Chant!
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2013/12/11 - 15:30
Fern bei Sedan auf den Höhen
[1870]
Scritta da tal Kurt Moser, fuciliere del 29° reggimento “Dresdener Schützen” impegnato nella battaglia di Sedan, scontro decisivo della prima fase della guerra franco-prussiana del 1870-71.
Triste canto di soldati, ma per nulla una canzone di guerra, “Fern bei Sedan auf den Höhen” divenne subito un motivo molto popolare tra le truppe.
Durante la prima guerra mondiale era cantata sia dai soldati tedeschi che da quelli francesi, in una loro versione.
Sulla sua melodia nel 1942 fu composto il Konzentrationäre (Neuengammer Lagerlied), inno di quel campo di concentramento nazista.
Alla canzone fa esplicito riferimento Franz-Josef Degenhardt nella sua Bon, la France.
Scritta da tal Kurt Moser, fuciliere del 29° reggimento “Dresdener Schützen” impegnato nella battaglia di Sedan, scontro decisivo della prima fase della guerra franco-prussiana del 1870-71.
Triste canto di soldati, ma per nulla una canzone di guerra, “Fern bei Sedan auf den Höhen” divenne subito un motivo molto popolare tra le truppe.
Durante la prima guerra mondiale era cantata sia dai soldati tedeschi che da quelli francesi, in una loro versione.
Sulla sua melodia nel 1942 fu composto il Konzentrationäre (Neuengammer Lagerlied), inno di quel campo di concentramento nazista.
Alla canzone fa esplicito riferimento Franz-Josef Degenhardt nella sua Bon, la France.
Fern bei Sedan auf den Höhen,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2013/12/11 - 14:49
In ricordo di Gipo Farassino
Antiwar Songs Blog
E’ morto oggi a Torino il cantante, cantautore e politico piemontese Gipo Farassino. Aveva 79 anni. Lo ricordiamo con Ballata per un eroe, un testo bellissimo del 1969. Gipo Farassino, piemontese, chansonnier eccelso e traduttore di Brassens in piemontese. Considerato, a suo tempo, una sorta di anarchico. Poi, a un certo punto, s’è dato alla […]
Antiwar Songs Staff 2013-12-11 11:10:00
Éloignez-vous
[1941]
Versi di Jean Cassou, composti nella prigione militare di Furgole, Tolosa.
Nella raccolta intitolata “33 sonnets composés au secret” pubblicata clandestinamente nel 1944 sotto lo pseudonimo di Jean Noir dalle Éditions de Minuit, con la dedica «À mes Compagnons de prison», e l’introduzione di François La Colère, alias Louis Aragon.
Musica di Henri Dutilleux (1916-2013), compositore francese, nell’opera per piano ed orchestra “Sonnets de Jean Cassou” composta tra il 1944 ed il 1954.
Altra musica di Manuel Rosenthal (1904-2003), compositore francese, nell’opera “Deux sonnets de Jean Cassou”.
Jean Cassou è stato una figura importante della vita culturale francese. Negli anni 30 fu ispettore dei monumenti storici di Francia, poi conservatore al Museo nazionale d’arte moderna di Parigi. Ma fece anche parte del Comité de vigilance des intellectuels antifascistes ed entrò subito nella... (Continues)
Versi di Jean Cassou, composti nella prigione militare di Furgole, Tolosa.
Nella raccolta intitolata “33 sonnets composés au secret” pubblicata clandestinamente nel 1944 sotto lo pseudonimo di Jean Noir dalle Éditions de Minuit, con la dedica «À mes Compagnons de prison», e l’introduzione di François La Colère, alias Louis Aragon.
Musica di Henri Dutilleux (1916-2013), compositore francese, nell’opera per piano ed orchestra “Sonnets de Jean Cassou” composta tra il 1944 ed il 1954.
Altra musica di Manuel Rosenthal (1904-2003), compositore francese, nell’opera “Deux sonnets de Jean Cassou”.
Jean Cassou è stato una figura importante della vita culturale francese. Negli anni 30 fu ispettore dei monumenti storici di Francia, poi conservatore al Museo nazionale d’arte moderna di Parigi. Ma fece anche parte del Comité de vigilance des intellectuels antifascistes ed entrò subito nella... (Continues)
Éloignez-vous sur la pointe des pieds.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2013/12/11 - 08:28
Le Camp de Judes
[2005]
Parole et musique de Michel Ronchi.
Nell’album intitolato "Entre Nous" con il gruppo Les Ostrogoths
Testo trovato su Musique dans les camps d'internement en France sul sito dedicato alla musica ebraica curato da Claude Torres di Montpellier.
Anche il campo di Judes-Septfonds in Tarn-et-Garonne, come quello di Gurs, nacque per ospitare i profughi della guerra di Spagna ma poi, con l’armistizio franco-tedesco e l’avvento del governo collaborazionista di Vichy, divenne un campo di concentramento, prima per prigionieri di guerra alleati, poi per «individui pericolosi», in gran parte ebrei non francesi che verranno quasi tutti (alcune centinaia) spediti a morire ad Auschwitz, via Drancy...
Parole et musique de Michel Ronchi.
Nell’album intitolato "Entre Nous" con il gruppo Les Ostrogoths
Testo trovato su Musique dans les camps d'internement en France sul sito dedicato alla musica ebraica curato da Claude Torres di Montpellier.
Anche il campo di Judes-Septfonds in Tarn-et-Garonne, come quello di Gurs, nacque per ospitare i profughi della guerra di Spagna ma poi, con l’armistizio franco-tedesco e l’avvento del governo collaborazionista di Vichy, divenne un campo di concentramento, prima per prigionieri di guerra alleati, poi per «individui pericolosi», in gran parte ebrei non francesi che verranno quasi tutti (alcune centinaia) spediti a morire ad Auschwitz, via Drancy...
Ils étaient des milliers ruminant sur le sol
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2013/12/10 - 19:12
Wird es Nacht im Camp de Gurs (Das Lied von Gurs)
[1940?]
Parole e musica di Leonhard Karl Märker
Testo trovato su Musique dans les camps d'internement en France sul sito dedicato alla musica ebraica curato da Claude Torres di Montpellier.
“Là nei Bassi Pirenei c’è un posto dove ci sono baracche a perdita d’occhio e nemmeno più un albero. E’ lì, in quel campo, che rinchiudono chi non ha diritto di stare al mondo…”
Alla fine della guerra civile spagnola nella vicina Francia vennero costruiti parecchi campi di accoglienza per i repubblicani in fuga. Uno di questi sorse a Gurs, ai piedi dei Pirenei, nei pressi di Oloron-Sainte-Marie, a poca distanza dal confine con la Spagna.
Ma con l’occupazione nazista Gurs venne trasformato in campo di concentramento per ebrei (soprattutto sventurati ebrei tedeschi rifugiatisi in Francia dopo il 1933), comunisti ed oppositori del regime di Vichy, criminali abituali ed appartenenti a minoranze etniche.
Da... (Continues)
Parole e musica di Leonhard Karl Märker
Testo trovato su Musique dans les camps d'internement en France sul sito dedicato alla musica ebraica curato da Claude Torres di Montpellier.
“Là nei Bassi Pirenei c’è un posto dove ci sono baracche a perdita d’occhio e nemmeno più un albero. E’ lì, in quel campo, che rinchiudono chi non ha diritto di stare al mondo…”
Alla fine della guerra civile spagnola nella vicina Francia vennero costruiti parecchi campi di accoglienza per i repubblicani in fuga. Uno di questi sorse a Gurs, ai piedi dei Pirenei, nei pressi di Oloron-Sainte-Marie, a poca distanza dal confine con la Spagna.
Ma con l’occupazione nazista Gurs venne trasformato in campo di concentramento per ebrei (soprattutto sventurati ebrei tedeschi rifugiatisi in Francia dopo il 1933), comunisti ed oppositori del regime di Vichy, criminali abituali ed appartenenti a minoranze etniche.
Da... (Continues)
Schön ist die Welt für viele,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2013/12/10 - 16:26
Beyazıt Meydanı’ndaki Ölü
[maggio 1960]
Versi di Nazim Hikmet.
Musica di Derya Köroğlu e Selim Atakan.
Da “Buğdayın Türküsü” (1979), album d’esordio del gruppo turco.
Testo trovato sul blog Türkü Sözleri
Credo che in questa sua poesia Hikmet si riferisse al colpo di Stato del 27 maggio 1960, quando il generale Cemal Gürsel depose il presidente Mahmut Celâleddin Bayar e fece impiccare il primo ministro Adnan Menderes, fondatore del Demokrat Parti.
Ma Derya Köroğlu ed i suoi Yeni Türkü, riproponendo in musica i versi del grande poeta, non potevano che riferirsi ai massacri avvenuti nelle piazze Taksim (1 maggio 1977) e Beyazıt (16 marzo 1978) e alle altre stragi che funestarono la Turchia in quell’anno.
A piazza Taksim, durante la festa dei lavoratori accadde più o meno quello che era già accaduto a Città del Messico nel 1968 e a Buenos Aires nel 1973: uomini dei servizi segreti e militanti ultranazionalisti... (Continues)
Versi di Nazim Hikmet.
Musica di Derya Köroğlu e Selim Atakan.
Da “Buğdayın Türküsü” (1979), album d’esordio del gruppo turco.
Testo trovato sul blog Türkü Sözleri
Credo che in questa sua poesia Hikmet si riferisse al colpo di Stato del 27 maggio 1960, quando il generale Cemal Gürsel depose il presidente Mahmut Celâleddin Bayar e fece impiccare il primo ministro Adnan Menderes, fondatore del Demokrat Parti.
Ma Derya Köroğlu ed i suoi Yeni Türkü, riproponendo in musica i versi del grande poeta, non potevano che riferirsi ai massacri avvenuti nelle piazze Taksim (1 maggio 1977) e Beyazıt (16 marzo 1978) e alle altre stragi che funestarono la Turchia in quell’anno.
A piazza Taksim, durante la festa dei lavoratori accadde più o meno quello che era già accaduto a Città del Messico nel 1968 e a Buenos Aires nel 1973: uomini dei servizi segreti e militanti ultranazionalisti... (Continues)
Bir ölü yatıyor
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2013/12/10 - 14:43
A Thousand Years of War
2004
Andiamo
Andiamo
Throughout the generations flags of peace and treaties sworn
(Continues)
(Continues)
Contributed by donquijote82 2013/12/10 - 14:34
Poor Paddy on the Railway
Anonymous
This song has been performed by numerous musicians and singers, including Ewan MacColl, Authority Zero, The Dubliners, The Tossers, The Kelly Family and The Pogues.
"Poor Paddy Works on the Railway" is a popular Irish folk and American folk song. Historically, it was often sung as a sea chanty. The song portrays an Irish worker working on a railroad.
There are numerous titles of the song including, "Pat Works on the Railway" and "Paddy on the Railway". "Paddy Works on the Erie" is another version of the song.
In The American Songbag, the writer Carl Sandburg claims that the song has been published in sheet music since the early 1850s. The earliest confirmed date of publication is from 1864 from a manuscript magazine. Ernest Bourne recorded the first version, released in 1941, by Alan Lomax for the Library of Congress in 1938.
"Paddy on the Railway" is attested as a chanty in the earliest... (Continues)
"Poor Paddy Works on the Railway" is a popular Irish folk and American folk song. Historically, it was often sung as a sea chanty. The song portrays an Irish worker working on a railroad.
There are numerous titles of the song including, "Pat Works on the Railway" and "Paddy on the Railway". "Paddy Works on the Erie" is another version of the song.
In The American Songbag, the writer Carl Sandburg claims that the song has been published in sheet music since the early 1850s. The earliest confirmed date of publication is from 1864 from a manuscript magazine. Ernest Bourne recorded the first version, released in 1941, by Alan Lomax for the Library of Congress in 1938.
"Paddy on the Railway" is attested as a chanty in the earliest... (Continues)
In eighteen hundred and forty one
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2013/12/10 - 12:37
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Sesto San Giovanni
Riccardo... qualche mese fa ho cercato e ricercato "la resurrezione" di Piero Ciampi che avevi scritto su bielle... nelle mail perse negli anni non l'ho più ritrovata... non è che potresti rimandarmela via mail? Grazie infinite!!!
andrea . gualdoni @ gmail . com
Un pianto che si scioglie,
la statua nella piazza,
la vita che si sceglie,
è il sogno di una pazza.
andrea . gualdoni @ gmail . com
Un pianto che si scioglie,
la statua nella piazza,
la vita che si sceglie,
è il sogno di una pazza.
gualdo 2013/12/10 - 09:35
Giorgio Gaber: I reduci
Chanson italienne – I reduci – Giorgio Gaber – 1976
En voilà encore une fois, un de ces titres de chanson qui évoque mille choses, dit Lucien l'âne en râpant d'un sabot rugueux le sol de gravillons qui s'étale jaunâtre devant lui. Les anciens combattants... depuis le temps que je cours le monde, j'en ai rencontrés de toutes les sortes et revenant de toutes sortes de guerre. Je me souviens assez bien de ceux qui revenaient de la guerre de Troie, par exemple, de la guerre des Gaules ou des guerres d'Espagne. Ceux qui s'en étaient allés avec Roland et bien entendu étaient revenus... Don Quichotte et Sancho... Ceux qui avaient fait les campagnes de Russie... Là d'ailleurs, il y en eut bien des vagues et de toutes les couleurs. Sans compter ceux qui s'en étaient allés à la croisade ou au Tonkin ou même en Chine ; ceux de Carthage ou de Rome, ceux qui avaient été dans les bataillons d'Afrique... (Continues)
En voilà encore une fois, un de ces titres de chanson qui évoque mille choses, dit Lucien l'âne en râpant d'un sabot rugueux le sol de gravillons qui s'étale jaunâtre devant lui. Les anciens combattants... depuis le temps que je cours le monde, j'en ai rencontrés de toutes les sortes et revenant de toutes sortes de guerre. Je me souviens assez bien de ceux qui revenaient de la guerre de Troie, par exemple, de la guerre des Gaules ou des guerres d'Espagne. Ceux qui s'en étaient allés avec Roland et bien entendu étaient revenus... Don Quichotte et Sancho... Ceux qui avaient fait les campagnes de Russie... Là d'ailleurs, il y en eut bien des vagues et de toutes les couleurs. Sans compter ceux qui s'en étaient allés à la croisade ou au Tonkin ou même en Chine ; ceux de Carthage ou de Rome, ceux qui avaient été dans les bataillons d'Afrique... (Continues)
LES ANCIENS COMBATTANTS
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2013/12/9 - 23:04
Many Young Men of Twenty
In the 1960s, a new generation of dramatists made emigration a central theme in their work. John B Keane's musical play, Many Young Men of Twenty, debuted in 1961 with its rousing chorus in the title song – "many young men of twenty said goodbye"– becoming an Irish hit for the Dubliners. The group articulated the often brutal urban experience of Irishmen abroad in songs such as McAlpine's Fusiliers and Poor Paddy on the Railway, both about Irish labourers in England.
Many young men of twenty said goodbye
(Continues)
(Continues)
Contributed by donquijote82 2013/12/9 - 22:39
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Camarade Chili
[1974]
Parole e musica di Jean-Max Brua
Orchestrazione e direzione musicale di Jean Musy.
Nell’album intitolato “Le visage de l’homme”
Il retro della copertina è una foto di David Burnett scattata durante i funerali di Pablo Neruda celebrati pochi giorni dopo il golpe militare in Cile…
Il fotografo ricorda che la folla, appena il feretro superò la porta del cimitero, cominciò ad intonare L’Internazionale a gola spiegata e a pugno chiuso, incurante dei soldati e degli agenti dei servizi che filmavano la scena… Chi fece l’orazione funebre con voce tonante fu lo scrittore Francisco Coloane (1910-2002)…
Parole e musica di Jean-Max Brua
Orchestrazione e direzione musicale di Jean Musy.
Nell’album intitolato “Le visage de l’homme”
Il retro della copertina è una foto di David Burnett scattata durante i funerali di Pablo Neruda celebrati pochi giorni dopo il golpe militare in Cile…
Il fotografo ricorda che la folla, appena il feretro superò la porta del cimitero, cominciò ad intonare L’Internazionale a gola spiegata e a pugno chiuso, incurante dei soldati e degli agenti dei servizi che filmavano la scena… Chi fece l’orazione funebre con voce tonante fu lo scrittore Francisco Coloane (1910-2002)…
Camarades chantiers, camarades labours,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2013/12/9 - 15:15
Les poètes aussi
[1967]
Parole di Yves Broussard.
Musica di Hélène Martin.
Nell’album “La guerre, la gloire, le paradis…”.
La Martin la incise sempre lo stesso anno in un disco con René Char che abbiamo già incontrato, “Terres mutilées”.
Parole di Yves Broussard.
Musica di Hélène Martin.
Nell’album “La guerre, la gloire, le paradis…”.
La Martin la incise sempre lo stesso anno in un disco con René Char che abbiamo già incontrato, “Terres mutilées”.
Contributed by Bernart Bartleby 2013/12/9 - 13:57
Sachez qu’on m’appelle Mary
[1968]
Parole di Michelle Senlis e Claude Delécluse
Musica di Jorge Milchberg.
Nell’album “La guerre, la gloire, le paradis…”.
Una canzone sull’ “Éirí Amach na Cásca”, l’ “Easter Rising”, l’insurrezione irlandese dell’aprile 1916 contro la dominazione britannica.
Parole di Michelle Senlis e Claude Delécluse
Musica di Jorge Milchberg.
Nell’album “La guerre, la gloire, le paradis…”.
Una canzone sull’ “Éirí Amach na Cásca”, l’ “Easter Rising”, l’insurrezione irlandese dell’aprile 1916 contro la dominazione britannica.
Donnez-moi des clefs pour les grilles
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2013/12/9 - 13:25
Song Itineraries:
Conflicts in Ireland
Le paradis
[1969]
Parole di Jean Monnier
Musica di Philippe-Gérard
Nell’album “La guerre, la gloire, le paradis…”
Parole di Jean Monnier
Musica di Philippe-Gérard
Nell’album “La guerre, la gloire, le paradis…”
N'allez pas croire, mes doux amis
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2013/12/9 - 13:08
Soldier's Eyes
Album: Between The Minds (2007)
Lately I've been wondering what's been going on
(Continues)
(Continues)
2013/12/9 - 12:42
La Gloire
[1957]
Versi di Pierre Seghers (1906-1987), poeta, editore, combattente nella Resistenza francese.
Musica di Jean-François Gaël
Nell’album “La guerre, la gloire, le paradis…” pubblicato nel 1968
Poesia scritta da Seghers nel pieno della guerra d’Algeria…
Versi di Pierre Seghers (1906-1987), poeta, editore, combattente nella Resistenza francese.
Musica di Jean-François Gaël
Nell’album “La guerre, la gloire, le paradis…” pubblicato nel 1968
Poesia scritta da Seghers nel pieno della guerra d’Algeria…
Mon beau dragon, mon lance-flammes
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2013/12/9 - 11:47
Song Itineraries:
The Algerian War
Thoughts about Sacco and Vanzetti
1977
House on the hill/Thoughts about Sacco and Vanzetti
Lyrics and Musica: Deborah Kooperman
Voice: Daniela Arveda
La canzone fino ad oggi era presentata solo in italiano, così come tradotta sulla copertina del disco. Oggi (27/12/2018) viene sbobinata all'ascolto, ovviamente con l'aiuto della versione italiana.
House on the hill/Thoughts about Sacco and Vanzetti
Lyrics and Musica: Deborah Kooperman
Voice: Daniela Arveda
La canzone fino ad oggi era presentata solo in italiano, così come tradotta sulla copertina del disco. Oggi (27/12/2018) viene sbobinata all'ascolto, ovviamente con l'aiuto della versione italiana.
You must be proud when you say
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2013/12/9 - 11:27
Song Itineraries:
Sacco and Vanzetti
The House on the Hill
Versione italiana dei Mocogno Rovers da La repubblica del folk - 1998
(originariamente postata come canzone a parte per irreperibilità del testo originale di Deborah Kooperman)
C'era una casa, lassù sulla collina
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2013/12/9 - 11:24
Morbihan
[1963]
Versi di Guillevic, poeta nato a Carnac, Morbihan, nel 1907 e morto a Parigi nel 1997.
Nella raccolta intitolata “Sphère”
Musica di Jean-François Gaël
Nell’album “La guerre, la gloire, le paradis…” pubblicato nel 1968
Credo che in questa poesia Guillevic si riferisse a quanto subìto dalla gente bretone a partire dalla metà dell’800: la crisi economica e l’emigrazione di massa; la depressione delle campagne flagellate dalla miseria, dalle carenze alimentari, dalla mancanza d’igiene, dalle malattie endemiche; l’alto tributo di sangue pagato nella guerra del 1870 e poi nelle due guerre mondiali…
Sul Morbihan si vedano anche, per esempio, le canzoni Complainte de Marion du Faouët e An hini a garan
Sul tema si veda anche Crubelz di Gilles Servat.
Di Guillevic è già presente sul sito Les charniers
Versi di Guillevic, poeta nato a Carnac, Morbihan, nel 1907 e morto a Parigi nel 1997.
Nella raccolta intitolata “Sphère”
Musica di Jean-François Gaël
Nell’album “La guerre, la gloire, le paradis…” pubblicato nel 1968
Credo che in questa poesia Guillevic si riferisse a quanto subìto dalla gente bretone a partire dalla metà dell’800: la crisi economica e l’emigrazione di massa; la depressione delle campagne flagellate dalla miseria, dalle carenze alimentari, dalla mancanza d’igiene, dalle malattie endemiche; l’alto tributo di sangue pagato nella guerra del 1870 e poi nelle due guerre mondiali…
Sul Morbihan si vedano anche, per esempio, le canzoni Complainte de Marion du Faouët e An hini a garan
Sul tema si veda anche Crubelz di Gilles Servat.
Di Guillevic è già presente sul sito Les charniers
Ce qui fu fait à ceux des miens
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2013/12/9 - 11:13
Icarus Generation
My name is Frank Cable and this is my song.
This song is a message to all dictators and oppressors within this world. It is a plea for these people to remember that they were once a child, a plea that the search for fame and power only leads to blindness and pain for millions, a plea to realize that there legacy can only be preserved by spreading love, not war across the countries that they rule.
Ultimately peace will prevail, but this song is a plea for compassion addressed to these rulers in Syria, North Korea and the USA.
Blessings,
Frank Cable
Icarus Generation Frank Cable Copyright 2008
This song is a message to all dictators and oppressors within this world. It is a plea for these people to remember that they were once a child, a plea that the search for fame and power only leads to blindness and pain for millions, a plea to realize that there legacy can only be preserved by spreading love, not war across the countries that they rule.
Ultimately peace will prevail, but this song is a plea for compassion addressed to these rulers in Syria, North Korea and the USA.
Blessings,
Frank Cable
Icarus Generation Frank Cable Copyright 2008
Looking for love
(Continues)
(Continues)
Contributed by Frank Cable 2013/12/9 - 05:26
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Parole e musica di Paul Simon e Joseph Shabalala
con Ladysmith Black Mambazo
Nel 1984, cercando ispirazione in seguito al fallimento di critica e commerciale dell'album Hearts and Bones, Paul Simon rimase affascinato da una cassetta che suonava regolarmente in macchina, una compilation di gruppi sudafricani chiamata Accordion Jive Hits, II.Nel 1985, presi dei contatti grazie all'etichetta discografica con alcuni gruppi locali, Simon volò in Sudafrica.
Era un momento critico per il paese. Il regime dell'apartheid era in una delle fasi più dure. Le Nazioni Unite avevano approvato sanzioni economiche e un boicottaggio culturale. Non erano solo gli attivisti politici ad interessarsi alla situazione in Sudafrica. Negli anni precedenti, molti artisti avevano denunciato il regime sudafricano scrivendo numerose canzoni, dalla potente “Biko” di Peter Gabriel al classico... (Continues)