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Before 2013-10-23

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With Dos geto fun Oze / The Gaza Ghetto, that we do not know whether to call a song, an oration or something beyond all that, “Canzoni Contro la Guerra / Antiwar Songs” reaches the number of 20,000 songs. This is reached with something totally new, that never occurred before: an original text specially written for this occurrence. We received it from someone who requested us not to disclose his/her name, and who wrote it in the Yiddish language also providing us with a transcription and an Italian translation (the English translation has been made by the site staff).
Riccardo Venturi 2013/10/18 - 12:52
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Sotahullut

Sotahullut
[1982]
Testo e musica: Marjamäki/Hyvärinen
Lyrics and music: Marjamäki/Hyvärinen
Album: Rajoitettu ydinsota ("Guerra nucleare limitata" / "Limited Nuclear War")


"Rattus" vuol dire proprio quello: "ratto, topaccio". E' una storica band finlandese punk rock formatasi addirittura nel 1978 (!); scioltasi nel 1988, si è ricostituita nel 2001. La band si è formata nella città di Vilppula, costituita originariamente da Jarkko Marjamäki (detto "Jake") e da Veli-Pekka Hyvärinen (detto "Vellu"); il nome "Rattus" deriva dall'album Rattus Norvegicus della punk rock banda britannica The Stranglers. Nel 1980 i Rattus pubblicarono il primo single, dal titolo che è tutto un programma: "Khomeini Rock". Dopo altri single e il primo LP, "Fucking Disco", "Rajoitettu Ydinsota" ("Guerra nucleare limitata") è il loro secondo LP pubblicato nel 1982 sempre per la Poko Records. Nel 2012 i Rattus erano a Bologna in concerto, coi loro pezzi rigorosamente in finlandese. [RV]

Pitäkää vitun sormenne irti minusta
(Continues)
Contributed by Rikki Pentturi (RV:n suomalaisen kaksosveli) 2013/10/18 - 11:52
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U mari unnavi curpi

U mari unnavi curpi
[2013]



7 settembre 2013
Ad un anno dal naufragio di Lampione alcune iniziative sono state fatte in Tunisia e Sicilia per ricordare il triste evento e ricordare che molte famiglie ancora non hanno notizie certe sui loro cari ancora dispersi. Noi abbiamo dato il nostro contributo con una canzone ed un video da Lampedusa.

Giacomo Sferlazzo -associazione Askavusa Lampedusa
U mari unnavi curpi. Unnannu curpi l’ondi, ca supre e scogghi i varchi fisciru fracassari
(Continues)
Contributed by adriana 2013/10/18 - 11:48

Dos geto fun Oze – Il ghetto di Gaza

Antiwar Songs Blog
Dos geto fun Oze – Il ghetto di Gaza
Con questo testo, che non sappiamo se chiamare una canzone, un’orazione o qualcosa che va oltre, “Canzoni Contro la Guerra / Antiwar Songs” raggiunge quota ventimila. Lo fa con una cosa del tutto nuova, che mai si era verificata prima: un testo originale. Lo abbiamo ricevuto da una persona che desidera restare anonima e che […]
Antiwar Songs Staff 2013-10-18 10:48:00

La ballata dell'incazzato

Sono incazzato.
(Continues)
Contributed by adriana 2013/10/18 - 09:24

Lo sciopero

Lo sciopero
Mi volete?
(Continues)
Contributed by adriana 2013/10/18 - 09:14
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Non è l'inferno

Non è l'inferno
(2011)
Ho dato la vita e il sangue per il mio paese
(Continues)
Contributed by Luca 2013/10/18 - 00:52
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Pobre del cantor

Pobre del cantor
‎[1967]‎
Parole e musica di Pablo Milanés.‎
Nell’album di Ángel Parra intitolato “Canciones de patria nueva” pubblicato nel 1971.‎
Il brano fa parte del repertorio anche di Elisa Serna, di Daniel Viglietti, di ‎‎Soledad Bravo e di Víctor Manuel.‎
L’ho attribuita ad Ángel Parra perché risulta che sia stato il primo ad inciderla.‎
Pobre del cantor de nuestros días
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/17 - 11:39
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En la mina “El Tarancón”‎

En la mina “El Tarancón”‎
Canzone popolare asturiana, nell’album dela cantautrice madrilena intitolato “Quejido” del 1972.‎
Sulla melodia e la struttura di En el pozo María Luisa (Santa Barbara bendita)



A partire dal 1970 la Serna si autoesilò a Parigi e proprio lì, mentre si esibiva in un locale, venne ‎notata da Paco Ibáñez che decise di produrre questo primo disco della cantautrice ‎madrilena. Nel 1973 la Serna fece ritorno in Spagna e fu subito arrestata per sovversione. Rilasciata, ‎le fu impedito di esibirsi e di pubblicare. Il suo “Quejido” (lamento, in italiano) fu vietato e venne ‎ripubblicato solo qualche anno dopo con alcuni brani pesantemente censurati…‎

Canzone che racconta di un disastro minerario avvenuto nelle Asturie, nei pressi dei villaggi di ‎Caborana e di Moreda de Aller.‎
En la mina el Tarancón
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/17 - 11:00
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Quejido

Quejido
‎[1972]‎
Parole e musica di Elisa Serna
La traccia che apre e che dà il titolo al suo album d’esordio del 1972.‎



A partire dal 1970 la Serna si autoesiliò a Parigi e proprio lì, mentre si esibiva in un locale, venne ‎notata da Paco Ibáñez che decise di produrre questo primo disco della cantautrice ‎madrilena. Nel 1973 la Serna fece ritorno in Spagna e fu subito arrestata per sovversione. Rilasciata, ‎le fu impedito di esibirsi e di pubblicare. Il suo “Quejido” (lamento, in italiano) fu vietato e venne ‎ripubblicato solo qualche anno dopo con alcuni brani pesantemente censurati…‎
‎¿Qué es lo que pasa conmigo?
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/17 - 10:40
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Podzielono świat

Podzielono świat
[1987]
Testo e musica: DAAB
Dall'album "Ludzkie uczucia"

Dal sito www.tekstowo.pl
Podzielono świat na części,
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2013/10/17 - 04:48
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San Francisco

San Francisco
Album: "Mon frère" (1972)

En 1971, Catherine Le Forestier, accompagnée de son frère Maxime à la guitare, remporte le premier prix du festival de Spa. Avec l'argent ainsi gagné, ils décident de partir tous les deux pour San Francisco. Ils se rendent alors à l'adresse que leur a confié Luc Alexandre, un ami belge qui leur assure que la ville est faite pour eux. Ils y restent plusieurs semaines, au milieu d'une communauté hippie baptisée « Hunga Dunga » où se côtoient entre autres des déserteurs du Viêt Nam et des homosexuels.

De retour en France, Maxime reçoit une lettre accompagnée de dessins que lui ont envoyé les habitants de la maison bleue. Ne parlant que très peu l'anglais et pour les remercier de leur accueil, il décide de leur envoyer une chanson plutôt qu'un courrier et c'est ainsi qu'il écrit et compose rapidement San Francisco. Titre joué à la guitare, il évoque cette maison habitée par les hippies.
C'est une maison bleue
(Continues)
2013/10/16 - 23:23
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Nessuno è straniero

Nessuno è straniero
Questa canzone dell'enorme dramma dell'immigrazione, vuole essere un piccolo ricordo di tutte le persone che non ce l'hanno fatta e un a preghiera laica per tutte quelle persone scampate ai naufragi perché possano finalmente vivere con la dignità che meritano.
Sempre con le spalle al muro questa vita di passaggio,
(Continues)
Contributed by Stefano Crialesi 2013/10/16 - 23:10
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Places

Places
Album: Places (2012)

Dal primo album di Lou Doillon, figlia di Jane Birkin e del regista Jacques Doillon. Un album di canzoni intimiste cantate in inglese tra cui spicca questa "Places" per la quale la cantante e modella è stata paragonata (con un pizzico di esagerazione) a Patti Smith.
We've named everything
(Continues)
2013/10/16 - 22:46
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Las cárceles

Las cárceles
‎[1937-38]‎
Versi di Miguel Hernández, dalla raccolta “El hombre acecha”, pubblicata soltanto nel ‎‎1981 (la prima edizione del 1939 non fu conclusa e andò perduta alla fine della Guerra Civile) .‎
Musica di Elisa Serna, nell’album intitolato “Quejido” del 1972.‎

Cierra las puertas, echa la aldaba, carcelero
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/16 - 15:47
Song Itineraries: From World Jails
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Le mani

Le mani
‎[1974]‎
Scritta da Giorgio Gaber e Sandro Luporini
Dallo spettacolo “Anche per oggi non si vola”‎

Se già c’è Quelli che benpensano di Frankie HI-NRG MC, non poteva mancare anche questa altrettanto bella di ‎Gaber…‎
Un incontro civile fra gente educata
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/16 - 14:54
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Canción del antiavionista

Canción del antiavionista
‎[1937]‎
Poesia tratta dal IV volume di “Poemas sueltos” (1939)‎

La canzone dell’addetto alla batteria contraerea è una poesia importante perché descrive bene il ‎sentimento di civili e combattenti sottoposti ai primi bombardamenti a tappeto su obiettivi civili ‎della Storia, quelli attuati nella primavera del 1937 dalla Legione Condor della Luftwaffe nazista, ‎intervenuta a sostegno del bando franchista, sulle città di Durango e Guernica.‎
Que vienen, vienen, vienen
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/16 - 14:03
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Las abarcas desiertas

Las abarcas desiertas
‎[1937]‎
Poesia tratta dal IV volume di “Poemas sueltos” (1939)‎
Messa in musica da Francisco Curto nel suo “Miguel Hernández” del 1976 e più recentemente da ‎‎Joan Manuel Serrat nell’album “Hijo de la luz y de la sombra” del 2010.‎


Il grido di Miguel Hernández bambino contro la miseria e l’ingiustizia che soffocavano la sua terra.‎
Ogni 5 di gennaio in Spagna (dove sono un po’ più cattolici di noi, con la nostra Befana…) si ‎festeggia la “Cabalgata de Reyes Magos” ed il giorno seguente i bambini trovano nella calza il ‎carbone dolce portato dai re astronomi… Ma la calza del piccolo Miguel era un calzettone di lana di ‎capra messo sulla finestra fredda di una bergeria, e il bambino sognava che la mattina dopo il ‎mondo si fosse trasformato in un negozio di giocattoli… Ma nessun “re magio” si avvicinò mai alla ‎finestra ed alla calza di Miguel, sempre gelata e vuota così come le sue “abarcas”, i sandali di cuoio ‎crudo tipici delle zone rurali spagnole…‎
Por el cinco de enero,
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/16 - 13:11
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La senda está trazada

La senda está trazada
‎[anni 60]‎
Parole e musica di Jorge Salerno
Nel disco di Daniel Viglietti intitolato “Canto libre”, o “A una paloma”, del 1970.‎
Testo trovato su Cancioneros.com

Canzone scritta da Jorge Salerno, studente universitario uruguayo e militante del Movimiento de ‎Liberación Nacional-Tupamaros. Jorge Salerno morì con altri due compagni l’8 ottobre 1969 in uno ‎scontro fuoco con la polizia ‎durante le fasi concitate della cosiddetta “Toma de Pando”, quando i ‎Tupamaros si produssero in ‎un’azione militare in grande stile occupando seppur brevemente una ‎cittadina a pochi chilometri da ‎Montevideo. Per l’organizzazione fu un successo solo dal punto di ‎vista dimostrativo perché, oltre ‎alle perdite subite, parecchi militanti furono catturati.‎
A lui è dedicata anche un'latra canzone di Viglietti già presente sul sito, Sin música.‎
España, Inglaterra, también Portugal,
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/16 - 11:19
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Cantaliso en un bar

Cantaliso en un bar
‎[1937]‎
Versi del poeta, giornalista ed attivista politico cubano ‎‎Nicolás Guillén, dalla raccolta ‎‎“Cantos para soldados y sones para turistas” del 1937.‎
Musica di Daniel Viglietti, dal disco intitolato “Canciones chuecas” del 1971. ‎
Testo trovato su Cancioneros.com

Los turistas en el bar:
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/16 - 10:55
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Il miracolo

Il miracolo
2012
Luna Park live

Colonna sonora del film "Ci vorrebbe un miracolO"
Ben arrivato nel paese dei balocchi
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2013/10/16 - 10:30

Campos de paz, y sin embargo

Campos de paz, y sin embargo
Poesia di Rafael Alberti, originariamente intitolata ‎‎“Canción XVII”, nella raccolta intitolata “Balada y canciones del Paraná” pubblicata nel 1954.‎
Musica di Niño Gema, dall’LP di Francisco Montaner del 1974 intitolato “El crimen fue en ‎Granada”‎
Campos de paz. Y, sin embargo,
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/16 - 10:26
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El soldado

El soldado
‎[1939-40]‎
Testo di Ángel Parra, versione “dilatata” di una poesia di ‎‎Rafael Alberti inclusa nella raccolta intitolata “Entre ‎el clavel y la espada” pubblicata nel 1941.‎
Su di una melodia popolare arrangiata da Ángel Parra, dal disco “Ángel Parra, vol II”‎

Si tratta probabilmente della prima incisione di un brano musicale su testo del grande poeta ‎spagnolo.‎
El soldado soñaba que el soldado
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/16 - 09:10
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Amb la boca tancada

Amb la boca tancada
‎[1975]‎
Scritta da Ramon Muntaner i Torruella con Fèlix Cucurull i Tey (1919-1996), scrittore e militante ‎socialista catalano.‎
Nell’album d’esordio intitolato “Cançó de carrer”‎

Bellissima, quasi pittorica descrizione di un corteo di protesta di fronte all’imminente repressione ‎poliziesca…‎

Sense veu ‎
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/15 - 16:47
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María Coraje

María Coraje
‎[1970]‎
Parole e musica di Víctor Manuel.‎
Dall’album “Quiero abrazarte tanto” pubblicato nel 1970.‎
Testo trovato su Cancioneros.com
Tiene 106 años y tiene el pelo blanco de nieve.
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/15 - 15:59
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Cefalonia 8/9/1943

2012
E lo chiamano amore
8 settembre a Cefalonia il sole
(Continues)
Contributed by Dq82 2013/10/15 - 15:47
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Soldati

2012
E lo chiamano amore
Combattevano da ormai quaranta giorni
(Continues)
Contributed by Dq82 2013/10/15 - 15:45
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L'esercito dei morti

2009
Esterno buio
Stride nel vento freddo del mattino
(Continues)
Contributed by dq82 2013/10/15 - 15:43
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Il pazzo

2009
Esterno buio
Condannato a 100 anni di galera
(Continues)
Contributed by DoNQUijote82 2013/10/15 - 15:40
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Ai Martiri: Cumiana

Ai Martiri: Cumiana
2009
Album: Esterno buio

Gli autori della canzone sono Davide Grosso e Roberto Briscese, membri de La Bottega di Musica e Parole.

Cumiana, la strage del 1944

Da Wikipedia

La strage di Cumiana [paese nei pressi di Pinerolo, provincia di Torino, ndr] avvenne il 3 aprile 1944 ad opera di un reparto del 7º battaglione SS italiane (inquadrate qualche mese più tardi in quella che si chiamerà 29. Waffen-Grenadier-Division der SS). Il 7º battaglione, costituito da circa 500 militi, arrivò nella zona di Cumiana, non lontana dalla direttrice Avigliana-Orbassano-Pinerolo, per un ciclo di addestramento in vista di successivi impieghi sul fronte sud. Di fatto, esso fu utilizzato per fronteggiare forti gruppi di "ribelli" (così erano chiamati dalla propaganda nazifascista) appartenenti alla resistenza partigiana.

Antefatti

Il contatto con i partigiani avvenne la notte tra il 31 marzo ed il 1º aprile... (Continues)
Ho visto il sole tramontare nel cielo sui Tre Denti,
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2013/10/15 - 15:38
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Maquis

Maquis
‎[1976]‎
Parole e musica di Pedro Faura, dal suo secondo e (credo) ultimo album, “Volver no es volver ‎atrás” del 1976.‎



Ignoro cosa faccia oggi lo spagnolo Bernardo Feuerriegel Fuster – questo il vero nome di Pedro ‎Faura (1947-), autore di questa canzone – ma in gioventù è stato un militante comunista ed un ‎membro della formazione guerrigliera antifranchista Frente Revolucionario Antifascista y Patriota ‎‎(FRAP), attiva tra il 1973 ed il 1978, quella cui appartenevano Xosé Humberto Baena, Ramón ‎García Sanz e José Luis Sánchez Bravo, tre dei cinque “terroristi” fucilati dal regime poche ‎settimane prima della definitiva partenza di Francisco Franco per l’Inferno.‎


Ma la canzone non è dedicata tanto ai giovani rivoluzionari comunisti che tra gli anni 60 e 70 ‎diedero qualche grattacapo alla dittatura, bensì ai loro padri, ai maquis, ai “Guerrilleros Españoles”, ‎repubblicani che... (Continues)
Fueron tiempos de dolor
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/15 - 15:10
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Italia libera

Italia libera
Da "Dolce Resistenza" [2006]
Italia libera da mille facce vuote
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2013/10/15 - 12:18
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Volver no es volver atrás

Volver no es volver atrás
‎[1957]‎
Versi di José Bergamín (1895-‎‎1983) poeta spagnolo.‎
Musica di Pedro Faura, dal suo secondo e (credo) ultimo album, “Volver no es volver atrás” del ‎‎1976.‎


Poesia di esilio e di ritorno (ma mai un ritorno indietro), cosa che toccò più volte nella sua vita allo ‎scrittore José Bergamín. Già oppositore della dittatura del generale Miguel Primo Rivera (dal 1923 ‎al 1930), durante la Seconda repubblica diresse la rivista culturale “Cruz y Raya” e, allo scoppio ‎della Guerra Civile, divenne il presidente dell’Alianza de Intelectuales Antifascistas. Fu lui ad ‎incaricare ufficialmente Picasso affinchè realizzasse il suo ‎‎“Guernica” per l’Esposizione ‎Internazionale di Parigi. Alla vittoria dei fascisti, fuggì dalla Spagna portando con sé il manoscritto ‎di “Poeta en Nueva York” che l’autore, ‎‎Federico García Lorca, gli aveva ‎regalato poco prima di essere assassinato. Fu Bergamín... (Continues)
Volver no es volver atrás.
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/15 - 11:23
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Elegía a un poeta que no tuvo su muerte. Federico García Lorca

Elegía a un poeta que no tuvo su muerte. Federico García Lorca
‎[1936]‎
Versi del poeta Rafael Alberti, dalla raccolta ‎intitolata “De un momento a otro (Poesía e historia)” pubblicata nel 1937.‎
Musica di Rosa León e Alberto Estébanez.‎
Nel disco di Rosa León intitolato “Paloma desesperada”‎

Una poesia in cui Rafael Alberti esprime il suo profondo dolore per la morte, la sua profonda rabbia ‎per l’assassinio dell’amico Federico ‎García Lorca, con il quale, nel 1927, aveva organizzato nell’Università di Siviglia il tributo al ‎poeta barocco Luis de Góngora y ‎Argote in occasione del terzo centenario dalla morte. ‎
E’ come se Alberti rivendichi qui a sé la morte toccata all’amico e negli ultimi versi gli promette ‎che cercherà di vivere una vita lunga, intensa e degna anche per lui, per restituirgli quella che i ‎fascisti gli strapparono a soli 38 anni…‎
No tuviste tu muerte, la que a tí te tocaba.‎
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/15 - 10:18
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A Pair of Brown Eyes

A Pair of Brown Eyes
"My Elusive Dreams" è un grande successo del duo irlandese
Ray Lynam and Philomena Begley -



"While Ray and Philomena sang Of my elusive dream" perchè
probabilmente dopo Johnny (da cosa si capisce che è Cash?)il juke box suona quella celebre canzone.
(per le traduttrici water lilies sono le ninfee, forse è un riferimento a qualche altra canzone? Chi lo sa?).
Grande canzone, da brividi.
Un saluto a Phil Chevron, che ci ha lasciato qualche giorno fa, ora Lorelei è rimasta sola.
Claudio (Trieste)
2013/10/15 - 10:12
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L'estaca

L'estaca
CATALANO (VALENCIANO) [Jordi Forbes]
CATALAN (VALENCIAN) [Jordi Forbes]


Versione valenciana di Jordi Forbes
A translation into Valencia Catalan by Jordi Forbes.

"This version is for all of those in Valencia who also feel identified with this song.

Aquesta és una versió Valenciana més pròpia per a tots aquells que s'identifiquen amb la mateixa a València

Visca València! :) "
L'ESTACA
(Continues)
Contributed by Jordi Forbes 2013/10/15 - 10:10
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Il nemico avanza

Il nemico avanza
‎[2013]‎
Testo di Emidio Clementi
Nell’album “Aspettando i barbari”‎





‎“E’ un pezzo pieno di figure inquietanti, avanzi di galera da cui è meglio tenersi alla larga. Ho ‎sempre provato un’insana attrazione nei confronti dell’Africa postcoloniale di ‎‎Denard e di ‎‎Steiner. Dentro, da qualche parte, con una sahariana ‎arrotolata sulle maniche e la sigaretta tra le dita, si intravede anche ‎‎Goffredo Parise. A dentri stretti confessa che il ‎sangue umano ha un non so che di eccitante su di lui.” (Emidio Clementi)

Una canzone dedicata ai “colpi di coda” del colonialismo d’antan - dall’Algeria al Vietnam, dalla ‎Nigeria al Congo – e ai suoi squallidi protagonisti, “soldati di ventura” come Jean Schramme, o Bob ‎Denard, o Marc Goosens (e tra di loro c’erano anche parecchi italiani, veterani della Folgare e dei ‎Lagunari). Oggi il colonialismo viene esercitato con metodi più raffinati... (Continues)
Il nemico avanza
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/14 - 14:19

Plague

A song about an unidentified plague - the war actions of evil people. This plague is killing people and ruining lives day by day. The chorus explains how to change the way of thinking into a brand new human condition of disbelief.
People from the world, listen what I say.
(Continues)
Contributed by Verdley Thyme 2013/10/14 - 14:03
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Compound

Compound
‎[2013]‎
Testo di Emidio Clementi
Nell’album “Aspettando i barbari”‎



‎“Osama Bin Laden. Abbottabad. L’erba incolta e le galline. Una villetta sgangherata, simile a quelle ‎che punteggiano il litorale calabrese. Quel misto di domestico e di sinistro che avvolge la scena. I ‎materassi insanguinati a fianco delle ciabatte.” (Emidio Clementi)

Gli uccelli
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/14 - 13:18
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Seguendo la flotta

Seguendo la flotta
[1960]
Testo di Alberto Arbasino
Musica di Fiorenzo Carpi
Nel disco “Laura Betti con l’orchestra di Piero Umiliani”

Una canzone dai primissimi anni 60, tempi lievi, ridanciani, di matto divertimento e di aperta sfida al pudore. Così Arbasino poteva tranquillamente scrivere e la Betti serenamente cantare della dura vita di un marinaretto gay sotto le armi, ridicolizzando le istituzioni militari.

Oltre tutto, la Taranto dei circoli degli ufficiali di marina, dell’arsenale militare e dei cantieri navali era all’epoca ancora una città “povera, certo, ma deliziosa”, come ebbe a dire un illustre suo cittadino, il giornalista Sandro Viola. Una delle città più curiose ed eleganti d’Italia “dalla vita stradale euforica, mossa e vivace, dove spira un’aria esilarante, stimolante, direi cantabile”, registrava un altro giornalista, il veneto Guido Piovene...

Ma nel 1965 entrò in funzione il mostro... (Continues)
Ossigenarsi a Taranto
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/13 - 21:55
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Madre proteggi

Madre proteggi
2013
Ali di libertà

“Scrissi MADRE PROTEGGI in termini di preghiera. Non necessariamente nella direzione che può venire immediatamente collegata ad un credente quale io sono, ma come una sorta di invocazione che qualsiasi uomo potrebbe fare in ginocchio, guardando l'orizzonte ed invocando aiuto per la parte debole del mondo. Un aiuto che chiedi al Cielo, che chiedi ad una Madre che viceversa potresti chiamare Terra o anche nel modo che tu senti più vicino al senso che ha il tuo stare al mondo. Non deve esistere alcuna discriminazione al riguardo che non sia nella necessità di giustizia verso chi è ai margini. Solo gli infami, i ladri, gli assassini e i buffoni di qualunque latitudine possono non pensare che il primo compito che un essere umano deve avere non debba essere quello di allungare la propria mano verso chi ti cammina a fianco e che magari proprio dalla tua mano può ricevere la... (Continues)
Madre dei cieli, sopra gli occhi miei
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2013/10/13 - 19:11
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Sempre in viaggio (Lombardia)

Sempre in viaggio (Lombardia)
[2012]

Album : Caminante
Quando stavo nelle Puglie la facevo la bella vita
(Continues)
Contributed by adriana 2013/10/13 - 19:09
Video!

Sleepwalk With Me

Sleepwalk With Me
2013
Album: Ultramarine

The video, directed and animated by Fabricio Lima, tells the true story of two World War Two soldiers who were in love during their North African Campaign in 1943. The story was originally told by soldier Brian Keith in a 1961 published letter titled “Letter to a G.I.” The letter, addressed to his former lover, described the affair and what it meant to him, and revealed that the other soldier had died in combat. The video highlights parts of the letter in a beautiful, abstract way. And the pairing with Young Galaxy’s song works wonderfully together.
Can you hear me knockin'
(Continues)
Contributed by DoNQUijote82 2013/10/13 - 18:06
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Fiche cu le mendule

Fiche cu le mendule
[2013]

Album : Muddhriche
Suntu l'anni 40 e nc'è picca te fare
(Continues)
Contributed by Antonio P 2013/10/13 - 17:19
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El monte y el río

El monte y el río
Con l'occasione segnalo che un'errore ed un'inversione negli ultimi versi. Quelli corretti sono i seguenti:

Oh tú, la que yo amo,
pequeña, grano rojo
de trigo,
será dura la lucha,
la vida será dura,
pero vendrás conmigo
IL MONTE ED IL FIUME
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/13 - 17:13
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Neno orfo con cabalos ao fondo

Neno orfo con cabalos ao fondo
NIÑOS HUÉRFANOS CON CABALLOS AL FONDO
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/13 - 16:42
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Preguntas

Preguntas
Versi di José Manuel Caballero Bonald (1928-), scrittore e poeta spagnolo.
Musica di Paco Damas, dall’album intitolato “Que a todas las balas se les haga de noche” pubblicato nel 2012.
Ya se han puesto en camino
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/13 - 15:20
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Llévame antes el Dios de la guerra

Llévame antes el Dios de la guerra
Parole e musica di Paco Damas, dall’album intitolato “Que a todas las balas se les haga de noche” pubblicato nel 2012.
Llévame antes el Dios de la guerra,
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/13 - 15:08
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Il massacro dei trecentoventi (Le Fosse Ardeatine)

Anonymous
Il massacro dei trecentoventi (Le Fosse Ardeatine)
Non mi pare che su questa pagina ci fosse una sola immagine del Erich Priebke, finalmente andato al Diavolo un paio di giorni fa... Meglio ricordarsi sempre la faccia dei boia...
Bernart 2013/10/13 - 14:43
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Trigo y agua

Trigo y agua
Parole e musica di Paco Damas, dall’album intitolato “Que a todas las balas se les haga de noche” pubblicato nel 2012.
Interpretata nel disco insieme ad Amparo Sánchez degli Amparanoia
Hay una lluvia de manos
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/13 - 14:29
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Llevo el dolor del mundo por sombrero

Llevo el dolor del mundo por sombrero
Versi di Dolors Alberola (1952-), poetessa spagnola.
Musica di Paco Damas, dall’album intitolato “Que a todas las balas se les haga de noche” pubblicato nel 2012.
Hoy llevo la tristeza entre los dedos
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/13 - 14:24
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Canción para los refugiados

Canción para los refugiados
Parole e musica di Paco Damas, dall’album intitolato “Que a todas las balas se les haga de noche” pubblicato nel 2012.
Es de noche
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/13 - 13:57
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Que a todas las balas se les haga de noche

Que a todas las balas se les haga de noche
Parole e musica di Paco Damas, dall’album intitolato “Que a todas las balas se les haga de noche” pubblicato nel 2012.
Dame un abrazo, hermano, si tú ya no matas.
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/13 - 13:54
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Paz

Paz
Versi di Federico Mayor Zaragoza (Barcellona, 1934-), alto funzionario internazionale spagnolo, per molti anni direttore dell’UNESCO.
Musica di Paco Damas, dall’album intitolato “Que a todas las balas se les haga de noche” pubblicato nel 2012.
Plantaremos olivos
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/13 - 13:48
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The Last Train to Clarksville

La versione de I Camaleonti, singolo del 1966 poi incluso nell’album “Portami tante rose” del 1967.
The Last Train to Clarksville
LA LIBERTA’
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/13 - 11:06
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Canta che ti passa la paura

Canta che ti passa la paura
Ha ragione Mauro, la canzone è di Herbert Pagani.
Strano che sul sito ufficiale di Giorgio Gaber non si faccia alcun cenno alla cosa.
Fra l'altro, sempre sulla pagina della Fondazione Gaber, la canzone viene datata al 1965, mentre l'album "L'asse di equilibrio" di cui fa parte fu pubblicato nel 1968.
Quindi, siccome Pagani la incise come singolo nel 1967, la canzone è sicuramente da attribuire a lui, anzi, testo di Herbert Pagani e musica di Tony De Vita (1932-1998), pianista, compositore e direttore d'orchestra, celebre per le sue conduzioni musicali di programmi RAI e Mediaset dagli anni 60 fino agli 80.
Bernart (già Bartleby) 2013/10/13 - 10:51




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