Coffee To The People
Antiwar Songs Blog
Intervallo, aspettando la CCG numero 20000 sorseggiando un caffè equo e solidale, direttamente da Coffee To The People, Upper Haight, San Francisco, CA.
Antiwar Songs Staff 2013-10-11 21:04:00
It was rather obvious that a page devoted to Katyusha would become immediately a “monster” page; it is one of the most celebrated and famous songs in history. So famous, that it is considered by most people to be a folksong; but it was written in 1938 by Michail Vasiľevič Isakovskij and set to music by Matvei Blanter. It is about a young woman lamenting for her husband who has been sent to the front, but, in its long and incredible history, it gave its name to a type of rocket-launchers, was turned into a partisan song in Italy and Greece, was used as a base for pop songs and even turned into parody by students. A page starting with translations and versions in 35 languages is not everyday's matter; and this is only the beginning...
Riccardo Venturi 2013/10/7 - 02:35
Caino
Voci per la libertà 2013
Scendi giù, scendi giù dal letto
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2013/10/4 - 15:55
Song Itineraries:
Death penalty: murder by the power
Res Publica
(autore e compositore David Boriani)
Voci per la libertà 2013
Voci per la libertà 2013
In condizioni migliori
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2013/10/4 - 15:52
Saint Michel
2013
Canzoni al buio
(A.Cavallaro)
Sorta di preghiera al santo protettore della Polizia, al quale si rivolge l'artista per capire cosa è realmente successo a Stefano Cucchi e a Aldrovandi e per chiedere giustizia.
Voci per la libertà 2013
Canzoni al buio
(A.Cavallaro)
Sorta di preghiera al santo protettore della Polizia, al quale si rivolge l'artista per capire cosa è realmente successo a Stefano Cucchi e a Aldrovandi e per chiedere giustizia.
Voci per la libertà 2013
Per chi non spezza, mai le catene,
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2013/10/4 - 15:49
The Call of the Lords
Music and Lyrics by “SYNCAGE 2013”
DEDICATO AI MILIONI DI RAGAZZI TRASFORMATI IN SOLDATI DAI SIGNORI DELLA GUERRA
Premio della Critica Voci per la libertà 2013
DEDICATO AI MILIONI DI RAGAZZI TRASFORMATI IN SOLDATI DAI SIGNORI DELLA GUERRA
Premio della Critica Voci per la libertà 2013
Now, handsome young man
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2013/10/4 - 15:34
Rose di Romania
1992
Rock in Italia
Priviero/Bubola
Rock in Italia
Priviero/Bubola
Amore ciao, domani vado via
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2013/10/4 - 15:27
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
In Sud Africa
1988
San Valentino
San Valentino
Così siedi ed ascolta figlio mio
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2013/10/4 - 14:20
Song Itineraries:
Apartheid, Institutionalized Racist Shame
El burro i l’àguila reial
[1974]
Parole e musica di Francesc “Quico” Pi de la Serra
Dall’album intitolato “No és posible el que visc” (lo tradurrei con “Non credo ai miei occhi”)
Testo trovato su La Zamarra de Gustavo, il sempre ottimo sito di Gustavo Sierra Fernández.
interpretata anche da Cesk Freixas
Chi sono l’asino e l’aquila reale? Eccoli qua!
Parole e musica di Francesc “Quico” Pi de la Serra
Dall’album intitolato “No és posible el que visc” (lo tradurrei con “Non credo ai miei occhi”)
Testo trovato su La Zamarra de Gustavo, il sempre ottimo sito di Gustavo Sierra Fernández.
interpretata anche da Cesk Freixas
Chi sono l’asino e l’aquila reale? Eccoli qua!
Qui fa i desfà quan vol sense manies,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/4 - 10:54
Aire libre
[1958]
Versi del poeta Blas de Otero, dalla raccolta intitolata “En castellano” pubblicata nel 1960.
Musica di Víctor Manuel, dall’album intitolato “Víctor Manuel 10” pubblicato nel 1976.
Un inno all’amore e alla libertà di rara bellezza e potenza. Ed è pure una CCG DOCG perché negli ultimi versi il poeta, per aggirare la censura, trasforma “los curas”, i preti, in “los tundras” (con l’articolo non concordante, che tundra è femminile anche in spagnolo… e poi l’uso di quel sostantivo non avrebbe alcun senso nel contesto…) e “los militares” in “los similares”. La censura, meschina, non si accorse di essere stata buggerata, ma colpì comunque i versi più esplicitamente erotici contenuti nella seconda strofa…
Era quindi sul clero e su militari, sui cardini del franchismo che Blas de Otero sputava… all’aria libera. (fonte: Blas de otero y la censura española desde 1949 hasta la transición política”, di Lucía Montejo Gurruchaga, UNED – Madrid)
Versi del poeta Blas de Otero, dalla raccolta intitolata “En castellano” pubblicata nel 1960.
Musica di Víctor Manuel, dall’album intitolato “Víctor Manuel 10” pubblicato nel 1976.
Un inno all’amore e alla libertà di rara bellezza e potenza. Ed è pure una CCG DOCG perché negli ultimi versi il poeta, per aggirare la censura, trasforma “los curas”, i preti, in “los tundras” (con l’articolo non concordante, che tundra è femminile anche in spagnolo… e poi l’uso di quel sostantivo non avrebbe alcun senso nel contesto…) e “los militares” in “los similares”. La censura, meschina, non si accorse di essere stata buggerata, ma colpì comunque i versi più esplicitamente erotici contenuti nella seconda strofa…
Era quindi sul clero e su militari, sui cardini del franchismo che Blas de Otero sputava… all’aria libera. (fonte: Blas de otero y la censura española desde 1949 hasta la transición política”, di Lucía Montejo Gurruchaga, UNED – Madrid)
Si algo me gusta, es vivir.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/3 - 15:49
El monte y el río
[1952]
Versi di Pablo Neruda, dalla raccolta intitolata “Los versos del capitán”, edito per la prima volta a Napoli nel 1952.
Musica di Rosa León
Nell’album intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Versi di Pablo Neruda, dalla raccolta intitolata “Los versos del capitán”, edito per la prima volta a Napoli nel 1952.
Musica di Rosa León
Nell’album intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
En mi patria hay un monte.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/3 - 12:55
Porque no estamos conformes
[1976]
Scritta dal poeta e liricista basco Jesús Munárriz
Musica di Rosa León
Nell’album intitolato “Oído por ahí”.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Scritta dal poeta e liricista basco Jesús Munárriz
Musica di Rosa León
Nell’album intitolato “Oído por ahí”.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Porque no estamos conformes
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/3 - 12:54
Cómo canta la paloma
[1976]
Scritta per Rosa León da Chicho Sánchez Ferlosio
Nell’album della León intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Scritta per Rosa León da Chicho Sánchez Ferlosio
Nell’album della León intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
¡Cómo canta la paloma!.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/3 - 12:53
¡Ay Carmela!
[1976]
Scritta dal poeta e liricista basco Jesús Munárriz insieme a Luis Eduardo Aute
Nell’album della León intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Scritta dal poeta e liricista basco Jesús Munárriz insieme a Luis Eduardo Aute
Nell’album della León intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
¿Quén se acordaba de tí
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/3 - 12:52
Song Itineraries:
The Spanish Civil War 1936-1939 and Franco's Dictatorship
Campo de amor
[1964]
Versi del poeta Blas De Otero, dalla raccolta “Que trata de España” edita nel 1964 e stracensurata dal regime..
Musica di Rosa León
Nell’album intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Versi del poeta Blas De Otero, dalla raccolta “Que trata de España” edita nel 1964 e stracensurata dal regime..
Musica di Rosa León
Nell’album intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Si me muero, que sepan que he vivido
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/3 - 12:48
A por el mar
[1976]
Scritta da Luis Eduardo Aute, che la incise personalmente nel 1978 nel suo album intitolato “Albanta”.
Nell’album della León intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Scritta da Luis Eduardo Aute, che la incise personalmente nel 1978 nel suo album intitolato “Albanta”.
Nell’album della León intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
El mar, que fue una palabra
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/3 - 10:58
Song Itineraries:
The Spanish Civil War 1936-1939 and Franco's Dictatorship
Los clandestinos
[1976]
Scritta da Rosa León con il poeta e liricista basco Jesús Munárriz
Nell’album “Oído por ahí”
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Scritta da Rosa León con il poeta e liricista basco Jesús Munárriz
Nell’album “Oído por ahí”
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Pocos saben sus nombres, sus apellidos;
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/3 - 10:56
Las canciones que ahora nacen
[1976]
Scritta da Rosa León con il marito José Luis García Sánchez, regista cinematografico
Nell’album “Oído por ahí”
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Scritta da Rosa León con il marito José Luis García Sánchez, regista cinematografico
Nell’album “Oído por ahí”
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Las canciones que ahora nacen
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/3 - 10:55
Die Sonate vom Guten Menschen
[2006]
Scritta da Gabriel Yared e Stéphane Moucha.
Dalla colonna sonora del film “Das Leben der Anderen” (“Le vite degli altri”), diretto nel 2006 dal regista tedesco Florian Henckel von Donnersmarck, vincitore del Premio Oscar per il miglior film straniero.
Nel film viene eseguita direttamente dall’attore Sebastian Koch, interprete del personaggio dello scrittore teatrale ed intellettuale Georg Dreyman.
Non credo di dovervi raccontare la trama de “Le vite degli altri”.
Per motivare questa mia proposta, devo solo qui ricordare che nel film Albert Jerska (interpretato da Volkmar Kleinert), un attore perseguitato dalle autorità della Germania Est e costretto all’inattività, poco prima di suicidarsi regala all’amico Georg Dreyman (Sebastian Koch) lo spartito di questa “Sonate vom Guten Menschen”. Nei dialoghi viene associata a l’“Appassionata”, la sonata per pianoforte... (Continues)
Scritta da Gabriel Yared e Stéphane Moucha.
Dalla colonna sonora del film “Das Leben der Anderen” (“Le vite degli altri”), diretto nel 2006 dal regista tedesco Florian Henckel von Donnersmarck, vincitore del Premio Oscar per il miglior film straniero.
Nel film viene eseguita direttamente dall’attore Sebastian Koch, interprete del personaggio dello scrittore teatrale ed intellettuale Georg Dreyman.
Non credo di dovervi raccontare la trama de “Le vite degli altri”.
Per motivare questa mia proposta, devo solo qui ricordare che nel film Albert Jerska (interpretato da Volkmar Kleinert), un attore perseguitato dalle autorità della Germania Est e costretto all’inattività, poco prima di suicidarsi regala all’amico Georg Dreyman (Sebastian Koch) lo spartito di questa “Sonate vom Guten Menschen”. Nei dialoghi viene associata a l’“Appassionata”, la sonata per pianoforte... (Continues)
[strumentale]
Contributed by Bernart 2013/10/2 - 14:24
Neno orfo con cabalos ao fondo
[1962]
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Poesia musicata, per esempio, da César del Caño e da Antón Seoane (Pilocha).
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo, qui descritto come cavalli al galoppo di notte, portatori di un vento scuro e mortale, cavalli che al loro passaggio hanno lasciato il poeta – che nel 1936-39 era un giovane uomo – orfano di tutto, persino della propria dignità, giacchè allo scoppio della guerra civile Celso Emilio Ferreiro fu costretto ad arruolarsi tra i falangisti “come unico modo di aver salva la vita e di garantire tranquillità alla famiglia”. Ma già nel 1937, di ritorno dal fronte delle Asturie, fu arrestato e detenuto per alcuni giorni per aver pronunciato discorsi antifascisti. Fu salvato dalla fucilazione,... (Continues)
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Poesia musicata, per esempio, da César del Caño e da Antón Seoane (Pilocha).
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo, qui descritto come cavalli al galoppo di notte, portatori di un vento scuro e mortale, cavalli che al loro passaggio hanno lasciato il poeta – che nel 1936-39 era un giovane uomo – orfano di tutto, persino della propria dignità, giacchè allo scoppio della guerra civile Celso Emilio Ferreiro fu costretto ad arruolarsi tra i falangisti “come unico modo di aver salva la vita e di garantire tranquillità alla famiglia”. Ma già nel 1937, di ritorno dal fronte delle Asturie, fu arrestato e detenuto per alcuni giorni per aver pronunciato discorsi antifascisti. Fu salvato dalla fucilazione,... (Continues)
Pasaron os cabalos da noite e veu a ialba.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/2 - 12:12
Espranza
[1962]
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Poesia musicata, per esempio, da Alfonso Deus Santos (Cumbre), da Jei Noguerol e da Suso Vaamonde.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Poesia musicata, per esempio, da Alfonso Deus Santos (Cumbre), da Jei Noguerol e da Suso Vaamonde.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
Erguerémo-la espranza
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/2 - 11:51
Deitado frente ao mar
[1962]
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Messa in musica, per esempio, da Bibiano e da Xerardo Moscoso.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo… La lingua gallega, lingua popolare e proletaria, è per il poeta il solo mezzo per cantare degli uomini giusti e buoni, di tutti coloro che soffrono, in Galizia come nel mondo intero, perché costretti a subire, meglio, a combattere quotidianamente contro le menzogne e le ingiustizie dei potenti……
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Messa in musica, per esempio, da Bibiano e da Xerardo Moscoso.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo… La lingua gallega, lingua popolare e proletaria, è per il poeta il solo mezzo per cantare degli uomini giusti e buoni, di tutti coloro che soffrono, in Galizia come nel mondo intero, perché costretti a subire, meglio, a combattere quotidianamente contro le menzogne e le ingiustizie dei potenti……
Lingoa proletaria do meu pobo,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/2 - 11:39
Aire puro
[1962]
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Poesia musicata, per esempio, da Jei Noguerol.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo… L’aria pura che reclamava il suo diritto ad entrare in ogni casa era quella stessa libertà che - se accolta da tutti come auspicava il poeta - avrebbe finalmente soffiato via il tanfo del fascismo che appestava la Spagna…
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Poesia musicata, per esempio, da Jei Noguerol.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo… L’aria pura che reclamava il suo diritto ad entrare in ogni casa era quella stessa libertà che - se accolta da tutti come auspicava il poeta - avrebbe finalmente soffiato via il tanfo del fascismo che appestava la Spagna…
O aire puro da mañá procrama
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/2 - 11:24
Cantata NO MUOS
Nella tradizione dei cantastorie, la cantata racconta la nascita del movimento NO MUOS, che si oppone alla installazione della 4° stazione M.U.O.S. (Mobil User Objective Sistem) nella base militare US Navy N.R.T.F. a Niscemi (CT). La storia arriva fino al 30 marzo 2013, giornata della grande manifestazione nazionale a Niscemi, dove è stata presentata per la prima volta.
www.nomuos.info
www.nomuosfilm.it
www.matildepoliti.com
www.nomuos.info
www.nomuosfilm.it
www.matildepoliti.com
1. Sicilia, nostra terra amata matri
(Continues)
(Continues)
Contributed by matilde politi 2013/10/2 - 10:51
L’arresto degli assassini – A Mikis Theodorakis (nientepopodimeno)
Antiwar Songs Blog
“L’arresto degli assassini (come dovrebbe essere)” di Gian Piero Testa L’assassinio freddamente premeditato del trentaquattrenne rapper antifascista Pavlos Fyssas, che, sulle prime, la stampa e gli scoliasti politici greci avevano cercato di banalizzare, presentandolo come la conclusione di uno scazzo tra tifosi di squadre calcistiche rivali, è venuto alla luce per quello che è […]
Antiwar Songs Staff 2013-10-02 10:43:00
Nota necrolóxica
[1972]
Versi del grande poeta galiziano, dalla raccolta intitolata “Cementerio privado” pubblicata nel 1972.
Poesia poi musicata da Luís Emilio Batallán.
Si tratta di un epitaffio scritto per sé stesso (il poeta morirà qualche anno più tardi) e per ogni poeta che ha avuto il coraggio di mettere la sua arte al servizio della verità, della libertà, della speranza, della vita, dell’uomo. Questo tipo di poeta non muore ma si trasfonde nella storia. Il poeta può morire ammazzato come un cane ( il “can de palleiro”, razza canina autoctona della Galizia) perché canta una terra ferita e oltraggiata da gente stupida e meschina, ma ogni necrologio risulterà falso, che il poeta – così come tutti i morti ammazzati perché cercavano libertà e verità – non muore, anzi, godrà sempre di ottima salute. Il corpo può essere vinto, la giustizia può essere piegata ma il fuoco che incendia le idee, la ribellione, non sarà mai vinto…
Versi del grande poeta galiziano, dalla raccolta intitolata “Cementerio privado” pubblicata nel 1972.
Poesia poi musicata da Luís Emilio Batallán.
Si tratta di un epitaffio scritto per sé stesso (il poeta morirà qualche anno più tardi) e per ogni poeta che ha avuto il coraggio di mettere la sua arte al servizio della verità, della libertà, della speranza, della vita, dell’uomo. Questo tipo di poeta non muore ma si trasfonde nella storia. Il poeta può morire ammazzato come un cane ( il “can de palleiro”, razza canina autoctona della Galizia) perché canta una terra ferita e oltraggiata da gente stupida e meschina, ma ogni necrologio risulterà falso, che il poeta – così come tutti i morti ammazzati perché cercavano libertà e verità – non muore, anzi, godrà sempre di ottima salute. Il corpo può essere vinto, la giustizia può essere piegata ma il fuoco che incendia le idee, la ribellione, non sarà mai vinto…
Deron os abecedarios
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/2 - 09:27
Cantares
[1935]
Versi del grande poeta galiziano, dalla raccolta intitolata “Cartafol de poesía” pubblicata nel 1935.
Poesia poi musicata da diversi autori, tra cui Miguel Varela e María Manoela, Muxicas e Suso Vaamonde.
Testo trovato su La Zamarra de Gustavo, il sempre ottimo sito di Gustavo Sierra Fernández.
Bellissima poesia dedicata ala Galizia e alla sua gente, ma che può essere letta come un inno alla libertà universale, di ogni popolo…
Versi del grande poeta galiziano, dalla raccolta intitolata “Cartafol de poesía” pubblicata nel 1935.
Poesia poi musicata da diversi autori, tra cui Miguel Varela e María Manoela, Muxicas e Suso Vaamonde.
Testo trovato su La Zamarra de Gustavo, il sempre ottimo sito di Gustavo Sierra Fernández.
Bellissima poesia dedicata ala Galizia e alla sua gente, ma che può essere letta come un inno alla libertà universale, di ogni popolo…
Que ninguén queira ensinarme
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/2 - 08:51
Irmaus
[1962]
Poesia di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Messa in musica dal gruppo Fuxan os Ventos, nell’album “Fuxan os Ventos” del 1976.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
Poesia di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Messa in musica dal gruppo Fuxan os Ventos, nell’album “Fuxan os Ventos” del 1976.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
Camiñan ao meu rente moitos homes.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/2 - 08:34
Inverno
[1962]
Poesia di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Messa in musica da diversi autori, tra cui Xerardo Moscoso, Xoán Silva e Luís Emilio Batallán, la cui versione è intitolata “Chove, chove”.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
Poesia di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Messa in musica da diversi autori, tra cui Xerardo Moscoso, Xoán Silva e Luís Emilio Batallán, la cui versione è intitolata “Chove, chove”.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
Chove, chove na casa do pobre
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/2 - 08:32
María Soliña
[1962]
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Una delle poesie più intense e famose del grande poeta gallego, messa in musica da diversi autori, tra cui Falsterbo 3, Xavier, Amancio Prada, Astarot, Benedicto, Los Tamara, Luar Na Lubre e Carlos Núñez con Teresa Salgueiro, l’ex splendida voce dei Madredeus.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
Una poesia in cui Celso Emilio Ferreiro associa l’oscurità dei suoi tempi a quelli dell’Inquisizione, raccontando l’orribile vicenda della persecuzione di María Soliña (o Soliño), una donna vissuta tra 16° e 17° secolo a Cangas de Morrazo, in Galizia.
Nata intorno al 1550, María aveva sposato un pescatore povero ma intraprendente, Pedro Barba, che divenne ben presto un importante imprenditore ittico.... (Continues)
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Una delle poesie più intense e famose del grande poeta gallego, messa in musica da diversi autori, tra cui Falsterbo 3, Xavier, Amancio Prada, Astarot, Benedicto, Los Tamara, Luar Na Lubre e Carlos Núñez con Teresa Salgueiro, l’ex splendida voce dei Madredeus.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
Una poesia in cui Celso Emilio Ferreiro associa l’oscurità dei suoi tempi a quelli dell’Inquisizione, raccontando l’orribile vicenda della persecuzione di María Soliña (o Soliño), una donna vissuta tra 16° e 17° secolo a Cangas de Morrazo, in Galizia.
Nata intorno al 1550, María aveva sposato un pescatore povero ma intraprendente, Pedro Barba, che divenne ben presto un importante imprenditore ittico.... (Continues)
Polos camiños de Cangas
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/2 - 08:27
Consellos
[1962]
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Messa in musica, per esempio, da Amancio Prada (1949-), compositore e cantautore spagnolo.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Messa in musica, per esempio, da Amancio Prada (1949-), compositore e cantautore spagnolo.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
(Libro dos Proverbios, 23,1-9)
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/2 - 08:25
O Reino
[1962]
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Messa in musica, per esempio, da Federico Trillo del gruppo rock Alimarias de Teixido.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Messa in musica, per esempio, da Federico Trillo del gruppo rock Alimarias de Teixido.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
No tempo aquil
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/2 - 08:23
Longa noite de pedra
[1962]
Versi di Celso Emilio Ferreiro. E’ la poesia che dà il nome alla sua più celebre raccolta, pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Messa in musica da diversi autori, tra cui Xavier, Once máis 15, Luís Emilio Batallán e Astarot.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
Versi di Celso Emilio Ferreiro. E’ la poesia che dà il nome alla sua più celebre raccolta, pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Messa in musica da diversi autori, tra cui Xavier, Once máis 15, Luís Emilio Batallán e Astarot.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/2 - 08:21
Song Itineraries:
The Spanish Civil War 1936-1939 and Franco's Dictatorship
Fidelidad
[1955]
Versi del poeta spagnolo Blas de Otero (1916-1979), dalla raccolta intitolata “Pido la paz y la palabra”.
Musica di Luis Pastor. Singolo del 1975 recentemente ripubblicato nella raccolta “Piedra del sol”.
Dichiarazione di fedeltà, di fiducia del poeta nell’uomo, nella pace e nella propria terra natale, la Spagna, nonostante l’orrore della Guerra Civile (le due Spagne a cavallo del dolore e della fame) e l’ombra nera del fascismo imperante… “Ho visto e ho creduto, anche se oggi c’è solo buio…”
Versi del poeta spagnolo Blas de Otero (1916-1979), dalla raccolta intitolata “Pido la paz y la palabra”.
Musica di Luis Pastor. Singolo del 1975 recentemente ripubblicato nella raccolta “Piedra del sol”.
Dichiarazione di fedeltà, di fiducia del poeta nell’uomo, nella pace e nella propria terra natale, la Spagna, nonostante l’orrore della Guerra Civile (le due Spagne a cavallo del dolore e della fame) e l’ombra nera del fascismo imperante… “Ho visto e ho creduto, anche se oggi c’è solo buio…”
Creo en el hombre. He visto
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/2 - 08:20
Nanas
Versi di Víctor Manuel Arbeloa (1936-), scrittore, sacerdote e socialista spagnolo.
Musica di Luis Pastor, nel disco intitolato “Vallecas” del 1976.
Più recentemente il brano è stato incluso in “Piedra del sol”, raccolta delle prime canzoni di Luis Pastor.
Testo trovato sul sito di Luis Pastor
Musica di Luis Pastor, nel disco intitolato “Vallecas” del 1976.
Più recentemente il brano è stato incluso in “Piedra del sol”, raccolta delle prime canzoni di Luis Pastor.
Testo trovato sul sito di Luis Pastor
Despierta, mi niño,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/2 - 08:19
Vamos juntos
[1963?]
Versi di Mario Benedetti, dalla raccolta intitolata “Inventario uno” pubblicata nel 1963.
Musica di Luis Pastor, nel disco intitolato “Vallecas” del 1976.
Più recentemente il brano è stato incluso in “Piedra del sol”, raccolta delle prime canzoni di Luis Pastor.
Testo trovato sul sito di Luis Pastor
Versi di Mario Benedetti, dalla raccolta intitolata “Inventario uno” pubblicata nel 1963.
Musica di Luis Pastor, nel disco intitolato “Vallecas” del 1976.
Più recentemente il brano è stato incluso in “Piedra del sol”, raccolta delle prime canzoni di Luis Pastor.
Testo trovato sul sito di Luis Pastor
Con tu puedo y con mi quiero
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/2 - 08:18
Cancioneta
[1939]
Versi di León Felipe (1884-1968), poeta spagnolo, repubblicano, morto esule in Messico. Poesia originariamente inclusa nella raccolta intitolata “Español del éxodo y del llanto”, la prima pubblicata da León Felipe in esilio.
Musica di Luis Pastor, nel disco intitolato “Vallecas” del 1976.
Più recentemente il brano è stato incluso in “Piedra del sol”, raccolta delle prime canzoni di Luis Pastor.
Testo trovato sul sito di Luis Pastor
Versi di León Felipe (1884-1968), poeta spagnolo, repubblicano, morto esule in Messico. Poesia originariamente inclusa nella raccolta intitolata “Español del éxodo y del llanto”, la prima pubblicata da León Felipe in esilio.
Musica di Luis Pastor, nel disco intitolato “Vallecas” del 1976.
Più recentemente il brano è stato incluso in “Piedra del sol”, raccolta delle prime canzoni di Luis Pastor.
Testo trovato sul sito di Luis Pastor
El burgués tiene la mesa,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/1 - 10:04
Song Itineraries:
The Spanish Civil War 1936-1939 and Franco's Dictatorship
La huelga
Versi di Pablo Neruda (ignoro da quale raccolta, che non è la poesia dallo stesso titolo inclusa in “Canto General”)
Musica di Luís Pastor - che intitolò il brano “La huelga del ocio” - lato A di un singolo del 1973 pubblicato dall’etichetta catalana “Als 4 Vents” nella collana “Barlovento” dedicata ai cantautori.
Più recentemente il brano è stato incluso in “Piedra del sol”, raccolta delle prime canzoni di Luis Pastor.
Testo trovato sul sito di Luis Pastor
Musica di Luís Pastor - che intitolò il brano “La huelga del ocio” - lato A di un singolo del 1973 pubblicato dall’etichetta catalana “Als 4 Vents” nella collana “Barlovento” dedicata ai cantautori.
Più recentemente il brano è stato incluso in “Piedra del sol”, raccolta delle prime canzoni di Luis Pastor.
Testo trovato sul sito di Luis Pastor
Extraña era la fábrica inactiva
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/1 - 09:30
Los magos del petróleo
[1973]
Parole di Víctor M. Arbelda
Musica di Luis Pastor
Nel disco collettivo intitolato “Todo está muy negro”
Testo trovato sul sito La Zamarra de Gustavo, il sempre ottimo sito di Gustavo Sierra Fernández.
Parole di Víctor M. Arbelda
Musica di Luis Pastor
Nel disco collettivo intitolato “Todo está muy negro”
Testo trovato sul sito La Zamarra de Gustavo, il sempre ottimo sito di Gustavo Sierra Fernández.
Tres Reyes Magos desde el oriente
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/1 - 08:54
Η Κυρά των Αμπελιών
I Kyrà ton Ambeliòn
Στίχοι του Γιάννη Ρίτσου (1945 -1947, α´ έκδοση μαζί με «Αγρύπνια», Κέδρος Αθήνα, 1954, ειδική έκδοση Κεδρος, 1975)
Μουσική του Γεώργου Κοτσώνη, 1975
Α´ εκτέλεση: Κώστας Καμένος, Σάνια Κρυστάλη, Ελένη Βιτάλη
Δίσκο: « Η Κυρά των Αμπελιών», 1975 Λύρα. CD 1994.
La Signora delle Vigne
Testo di Yannis Ritsos (1945 - 1947; prima edizione insieme ad «Agrypnia», Kedros, Atene 1975 - edizione dedicata, Kedros, 1975)
Musica di Yorgos Kotsonis, 1975
Prima esecuzione: Kostas Kamenos, Sania Kristali, Eleni Vitali
Disco: «I Kyrà ton Ambeliòn/La Signora delle Vigne», 1975, Lyra. Riedizione in CD: 1994.
Di certo non pretendo che sia apprezzata come un raffinato e filologico scolio critico la mia impressione che qui mi arrischio ad annotare: ma il poemetto di Ritsos, "La Signora delle Vigne" - da cui nel 1975 fu tratto questo notevole disco - a me sembra percorso da un soffio... (Continues)
Στίχοι του Γιάννη Ρίτσου (1945 -1947, α´ έκδοση μαζί με «Αγρύπνια», Κέδρος Αθήνα, 1954, ειδική έκδοση Κεδρος, 1975)
Μουσική του Γεώργου Κοτσώνη, 1975
Α´ εκτέλεση: Κώστας Καμένος, Σάνια Κρυστάλη, Ελένη Βιτάλη
Δίσκο: « Η Κυρά των Αμπελιών», 1975 Λύρα. CD 1994.
La Signora delle Vigne
Testo di Yannis Ritsos (1945 - 1947; prima edizione insieme ad «Agrypnia», Kedros, Atene 1975 - edizione dedicata, Kedros, 1975)
Musica di Yorgos Kotsonis, 1975
Prima esecuzione: Kostas Kamenos, Sania Kristali, Eleni Vitali
Disco: «I Kyrà ton Ambeliòn/La Signora delle Vigne», 1975, Lyra. Riedizione in CD: 1994.
Di certo non pretendo che sia apprezzata come un raffinato e filologico scolio critico la mia impressione che qui mi arrischio ad annotare: ma il poemetto di Ritsos, "La Signora delle Vigne" - da cui nel 1975 fu tratto questo notevole disco - a me sembra percorso da un soffio... (Continues)
1) Κυρά των αμπελιών
(Continues)
(Continues)
Contributed by Gian Piero Testa 2013/9/30 - 17:40
Al cantante social, con cariño
[1969]
Scritta da Moncho Alpuente (Madrid, 1949-), giornalista e scrittore anarchico nonché fondatore e voce di questo gruppo e della sua prosecuzione, Desde a Santurce a Bilbao blues band.
Musica di Antonio Piera.
Testo trovato sul sito La Zamarra de Gustavo, il sempre ottimo sito di Gustavo Sierra Fernández.
Scritta da Moncho Alpuente (Madrid, 1949-), giornalista e scrittore anarchico nonché fondatore e voce di questo gruppo e della sua prosecuzione, Desde a Santurce a Bilbao blues band.
Musica di Antonio Piera.
Testo trovato sul sito La Zamarra de Gustavo, il sempre ottimo sito di Gustavo Sierra Fernández.
Amigo, tú que quieres practicar
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/9/30 - 14:15
Las Madres del Cordero: Los fantasmas
[1969]
Scritta da Moncho Alpuente (Madrid, 1949-), giornalista e scrittore anarchico nonché fondatore e voce del gruppo Las Madres del Cordero e della sua prosecuzione, Desde a Santurce a Bilbao blues band.
Scritta da Moncho Alpuente (Madrid, 1949-), giornalista e scrittore anarchico nonché fondatore e voce del gruppo Las Madres del Cordero e della sua prosecuzione, Desde a Santurce a Bilbao blues band.
Ya están aquí los fantasmas
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/9/30 - 13:08
Canción bailable
[1970]
Versi dell’importante poeta spagnolo, dalla raccolta intitolata “Delitos contra la esperanza”
Musica di Adolfo Celdrán, che incluse la poesia nel suo album “Silencio” del 1970.
Jesús López Pacheco
Una poesia dedicata non tanto al Che Guevara ucciso in Bolivia, quanto ai rivoluzionari da salotto che lo piangevano a Madrid come altrove… All’epoca Pacheco aveva già abbandonato la Spagna per il Canada dove insegnò per anni letteratura spagnola e dove morì nel 1997.
Versi dell’importante poeta spagnolo, dalla raccolta intitolata “Delitos contra la esperanza”
Musica di Adolfo Celdrán, che incluse la poesia nel suo album “Silencio” del 1970.
Jesús López Pacheco
Una poesia dedicata non tanto al Che Guevara ucciso in Bolivia, quanto ai rivoluzionari da salotto che lo piangevano a Madrid come altrove… All’epoca Pacheco aveva già abbandonato la Spagna per il Canada dove insegnò per anni letteratura spagnola e dove morì nel 1997.
Lo más cómodo es
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/9/30 - 11:30
La muerte del niño herido
[1938]
Versi del grande poeta spagnolo pubblicati nel giugno del 1938 sulla rivista culturale repubblicana “Hora de España”.
Musica di Elisa Serna, dal suo album “Cuatro poemas de Miguel Hernández, Antonio Machado, Jesús L. Pacheco según Elisa Serna” pubblicato nel 1969 nella collezione chiamata “Barlovento” che l’etichetta discografica “Als 4 Vents” di Barcellona dedicava ai cantautori.
Tutto l’orrore della Guerra Civile condensato nella descrizione dell’agonia e della morte di un bambino, ferito sotto un bombardamento, del dolore lancinante della madre che lo assiste nel suo delirio febbrile… Mentre nella notte illuminata dalla luna ronza lontano un aereo invisibile, portatore di altra morte, di altra distruzione…
E come il bimbo ferito, anche il poeta stava vivendo allora la sua agonia: di lì a pochi mesi, nel febbraio del 1939, sarebbe morto di crepacuore in quel di Collioure, in Francia, durante la fuga dalla sua terra ormai caduta sotto il giogo fascista…
Versi del grande poeta spagnolo pubblicati nel giugno del 1938 sulla rivista culturale repubblicana “Hora de España”.
Musica di Elisa Serna, dal suo album “Cuatro poemas de Miguel Hernández, Antonio Machado, Jesús L. Pacheco según Elisa Serna” pubblicato nel 1969 nella collezione chiamata “Barlovento” che l’etichetta discografica “Als 4 Vents” di Barcellona dedicava ai cantautori.
Tutto l’orrore della Guerra Civile condensato nella descrizione dell’agonia e della morte di un bambino, ferito sotto un bombardamento, del dolore lancinante della madre che lo assiste nel suo delirio febbrile… Mentre nella notte illuminata dalla luna ronza lontano un aereo invisibile, portatore di altra morte, di altra distruzione…
E come il bimbo ferito, anche il poeta stava vivendo allora la sua agonia: di lì a pochi mesi, nel febbraio del 1939, sarebbe morto di crepacuore in quel di Collioure, in Francia, durante la fuga dalla sua terra ormai caduta sotto il giogo fascista…
Otra vez en la noche... Es el martillo
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/9/30 - 10:48
Song Itineraries:
The Spanish Civil War 1936-1939 and Franco's Dictatorship
Pugni Chiusi
Altre canzoni sono cadute nel frullatore:
Pugni chiusi dei Ribelli, Destra-Sinistra di Giorgio Gaber, Figli della stessa rabbia e Beat Ska Oi della BandaBassotti, Pugni chiusi degli Statuto, Pugni in tasca di Frankie HI-NRG MC, Tommie Smith degli Airesis.
Pugni chiusi dei Ribelli, Destra-Sinistra di Giorgio Gaber, Figli della stessa rabbia e Beat Ska Oi della BandaBassotti, Pugni chiusi degli Statuto, Pugni in tasca di Frankie HI-NRG MC, Tommie Smith degli Airesis.
Forte il pugno che colpirà
(Continues)
(Continues)
Contributed by TjDJ 2013/9/30 - 10:34
Pugni in tasca
dePrimoMaggio (2008)
Pugni in tasca dagli ostaggi dello stage,
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2013/9/30 - 10:16
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Lekcja historii klasycznej
[1979]
Parole e musica di Jacek Kaczmarski
Dall'album "Krzyk" [1981-1989]
Il testo dal sito: kaczmarski.art.pl
Parole e musica di Jacek Kaczmarski
Dall'album "Krzyk" [1981-1989]
Il testo dal sito: kaczmarski.art.pl
"Galia est omnis divisa in partes tres
(Continues)
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2013/9/30 - 01:16
War is Over
[2013]
Lyrics & Music by Daniel and Lauren Goans
Album: Native Air
Lyrics & Music by Daniel and Lauren Goans
Album: Native Air
I know you will not stop
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2013/9/29 - 16:10
Hoobaale
[2008]
Lyrics by Keinan Abdi Warsame
Music: Traditional
Album: The Dusty Foot Philosopher (Re-Issue: Deluxe Edition)
With traditional sounds of Somalian strings and drums "Hoobaale" begins with one of the best lines from K'naan to sum up the whole album as he says: "How come they fix the bridge only after somebody has fallen?"
Lyrics by Keinan Abdi Warsame
Music: Traditional
Album: The Dusty Foot Philosopher (Re-Issue: Deluxe Edition)
With traditional sounds of Somalian strings and drums "Hoobaale" begins with one of the best lines from K'naan to sum up the whole album as he says: "How come they fix the bridge only after somebody has fallen?"
(Repeat:)
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2013/9/29 - 14:51
Cantano ancora i poeti andalusi
Antiwar Songs Blog
L’anno era il 1970 e, in Spagna, il generalissimo Franco godeva ancora di ben cinque anni di schifosissima vita. Il poeta andaluso di lontana origine toscana Rafael Alberti (suo nonno Tommaso Alberti Sanguinetti era un garibaldino pistoiese riparato in Spagna), invece, era in esilio in Italia. Facente parte della famosa Generación del ’27, assieme […]
Antiwar Songs Staff 2013-09-29 12:51:00
Jules César
Jules César
Chanson française – Grand Jojo – 1982
Mon cher Lucien l'âne, mon ami, toi qui as connu la Rome Antique, toi qui as circulé tout au travers de l'Empire, toi qui as accompagné les légions au travers des territoires, franchi les Alpes, surmonté les Pyrénées, tu as certainement dû rencontrer Jules César, l'envahisseur de la Gaule, celui qui plus tard écrivit – tant il avait pris de raclées dans nos paysages vallonnés et boisés : « Horum omnium fortissimi sunt Belgae, propterea quod a cultu atque humanitate provinciae longissime absunt, minimeque ad eos mercatores saepe commeant atque ea quae ad effeminandos animos pertinent inportant, proximique sunt Germanis, qui trans Rhenum incolunt, quibuscum continenter bellum gerunt. ». J'imagine que cette péripétie de l'histoire gauloise tu as dû l'entendre des milliers de fois lors des campagnes des Gaules par les légions romaines, dont... (Continues)
Chanson française – Grand Jojo – 1982
Mon cher Lucien l'âne, mon ami, toi qui as connu la Rome Antique, toi qui as circulé tout au travers de l'Empire, toi qui as accompagné les légions au travers des territoires, franchi les Alpes, surmonté les Pyrénées, tu as certainement dû rencontrer Jules César, l'envahisseur de la Gaule, celui qui plus tard écrivit – tant il avait pris de raclées dans nos paysages vallonnés et boisés : « Horum omnium fortissimi sunt Belgae, propterea quod a cultu atque humanitate provinciae longissime absunt, minimeque ad eos mercatores saepe commeant atque ea quae ad effeminandos animos pertinent inportant, proximique sunt Germanis, qui trans Rhenum incolunt, quibuscum continenter bellum gerunt. ». J'imagine que cette péripétie de l'histoire gauloise tu as dû l'entendre des milliers de fois lors des campagnes des Gaules par les légions romaines, dont... (Continues)
Je vais vous raconter l'histoire banale
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2013/9/28 - 23:22
Της Γερακίνας υιός
Tis Ghierakinas iòs
Στίχοι: Κώστας Βίρβος
Μουσική: Βασίλης Τσιτσάνης
Πρώτη εκτέλεση: Λιζέτα Νικολάου
1975
Figlio di Gherakina
Testo di Kostas Virvos
Musica di Vassilis Tsitsanis
Prima esecuzione di Lizeta Nikolaou
1975
Solo per caso, nell'aggirarmi nel web in cerca di informazioni a corredo di un lavoretto più impegnativo, che tra poco dovrebbe essere pronto per queste pagine, mi sono accorto della mancanza - nella sezione greca - di questa canzone. Mancanza grave, cui voglio subito rimediare, perché la canzone che, non senza allusione alle imprese della Giunta da poco caduta, risale al 1975, rievoca un'autentica esperienza passata durante l'Occupazione dall'autore del testo, Kostas Virvos. Anche per merito del compositore della musica, il sommo Tsitsanis, e dei numerosi grandi interpreti che la vollero nel loro repertorio, diventò popolarissima.
Kostas Virvos, nato a Trikala... (Continues)
Στίχοι: Κώστας Βίρβος
Μουσική: Βασίλης Τσιτσάνης
Πρώτη εκτέλεση: Λιζέτα Νικολάου
1975
Figlio di Gherakina
Testo di Kostas Virvos
Musica di Vassilis Tsitsanis
Prima esecuzione di Lizeta Nikolaou
1975
Solo per caso, nell'aggirarmi nel web in cerca di informazioni a corredo di un lavoretto più impegnativo, che tra poco dovrebbe essere pronto per queste pagine, mi sono accorto della mancanza - nella sezione greca - di questa canzone. Mancanza grave, cui voglio subito rimediare, perché la canzone che, non senza allusione alle imprese della Giunta da poco caduta, risale al 1975, rievoca un'autentica esperienza passata durante l'Occupazione dall'autore del testo, Kostas Virvos. Anche per merito del compositore della musica, il sommo Tsitsanis, e dei numerosi grandi interpreti che la vollero nel loro repertorio, diventò popolarissima.
Kostas Virvos, nato a Trikala... (Continues)
Ούτε στρώμα να πλαγιάσω,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Gian Piero Testa 2013/9/28 - 15:03
J'ai osé
(2012)
Album “Tout tourne autour du soleil“
Album “Tout tourne autour du soleil“
J'ai toujours tout fait à ma sauce, j'ai pas écouté les médisants
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2013/9/28 - 12:17
La Barillaise
[27.9.2013]
Testo, ahinoi, di Riccardo Scocciante
Musica: La Marsigliese (sob)
Naturalmente, e sottolineiamo naturalmente, ogniqualvolta ne succede una ecco che spunta, e come dubitarne, il "nostro" Riccardo Scocciante. E' inutile fare: se ne sta buono nella sua lurida fogn linda casetta per mesi, e poi zàc! In questi giorni, certo, non poteva lasciarsi sfuggire l'occasione per esercitare la sua sindrome paranoide bipolare nobile arte; occasione fornita da un cavalier dell'italica industria, il pastaio Barilla, a proposito della sua pasta fatta rigorosamente per la famiglia tradizionale, felice, eterosessuale e mulinosbiancata. Di fronte a tali affermazioni, che hanno praticamente provocato un'insurrezione planetaria, boicottaggi telematici e quant'altro, il nostro Riccardino cosa ha fatto? E' ricorso nientepopodimeno che alla Marsigliese, "ristrutturandola" leggermente in una specie di... (Continues)
Testo, ahinoi, di Riccardo Scocciante
Musica: La Marsigliese (sob)
Naturalmente, e sottolineiamo naturalmente, ogniqualvolta ne succede una ecco che spunta, e come dubitarne, il "nostro" Riccardo Scocciante. E' inutile fare: se ne sta buono nella sua lurida fogn linda casetta per mesi, e poi zàc! In questi giorni, certo, non poteva lasciarsi sfuggire l'occasione per esercitare la sua sindrome paranoide bipolare nobile arte; occasione fornita da un cavalier dell'italica industria, il pastaio Barilla, a proposito della sua pasta fatta rigorosamente per la famiglia tradizionale, felice, eterosessuale e mulinosbiancata. Di fronte a tali affermazioni, che hanno praticamente provocato un'insurrezione planetaria, boicottaggi telematici e quant'altro, il nostro Riccardino cosa ha fatto? E' ricorso nientepopodimeno che alla Marsigliese, "ristrutturandola" leggermente in una specie di... (Continues)
Allonsanfàn de' maccheroni,
(Continues)
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2013/9/27 - 13:50
Song Itineraries:
LGBTQIA+ community and homophobia: love against violence and prejudice
Le Sergent Flagada
Le Sergent Flagada (clap clap sound)
Chanson française – Grand Jojo – 1983
Auteurs compositeurs : Jean-Marie Troisfontaine - Burt Blanca - Vannick - Armath
Lucien l'âne mon ami, tu as sans doute comme moi et bien d'autres déjà pu constater que le rire est une arme terrible...
Bien sûr que je connais ça... C'est le résultat de l'acide comique quand on l'applique à une situation, une institution, un personnage... Le résultat est encore plus flagrant si on y ajoute une bonne dose d'acide ironique et bien évidemment, dans le cas de la chanson, il faut aussi y mettre une certaine quantité d'acide musique. Bref, les mots et les choses trempés dans ces acides ont un fort effet de dérision, assez indélébile au demeurant.
Lucien l'âne mon ami, tu me retires les mots de la bouche, en quelque sorte ; en clair, tu dis ce que je voulais te dire. Dès lors, nous sommes du même avis. Mais il me paraît... (Continues)
Chanson française – Grand Jojo – 1983
Auteurs compositeurs : Jean-Marie Troisfontaine - Burt Blanca - Vannick - Armath
Lucien l'âne mon ami, tu as sans doute comme moi et bien d'autres déjà pu constater que le rire est une arme terrible...
Bien sûr que je connais ça... C'est le résultat de l'acide comique quand on l'applique à une situation, une institution, un personnage... Le résultat est encore plus flagrant si on y ajoute une bonne dose d'acide ironique et bien évidemment, dans le cas de la chanson, il faut aussi y mettre une certaine quantité d'acide musique. Bref, les mots et les choses trempés dans ces acides ont un fort effet de dérision, assez indélébile au demeurant.
Lucien l'âne mon ami, tu me retires les mots de la bouche, en quelque sorte ; en clair, tu dis ce que je voulais te dire. Dès lors, nous sommes du même avis. Mais il me paraît... (Continues)
Le sergent Flagada
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2013/9/26 - 14:07
Paura della Libertà
Antiwar Songs Blog
Keny Arkana, la rapper delle periferie di Marsiglia racconta questi tempi moderni in una delle sue canzoni più belle: Ils ont peur de la liberté. Ci hanno offerto menzogne, e indovina chi se ne serve? là dove si prega la congiuntura, dove si venera l’economia dove ci sono pochi Esseri Umani tra gli […]
Antiwar Songs Staff 2013-09-26 08:41:00
一块红布 (A piece of red cloth)
1989 - 新长征路上的摇滚 (Rock 'N' Roll On The New Long March)
Cui Jian reached the apex of his popularity during the Tiananmen Square protests of 1989, when "Nothing to My Name" became an anthem to student protestors. Before the protests were violently broken up on 4–5 June, Cui frequently appeared with the students and was affirmed by Wu'er Kaixi, one of the prominent leaders of the movement, as highly influential among young Chinese of the time. The following government crackdown forced many rock musicians, Cui Jian included, into hiding in the other provinces. Sanctions proved relatively temporary and Cui was able to return to Beijing shortly afterward. In early 1990, he began his first rock tour entitled the "New Long March", with ten concerts scheduled in Zhengzhou, Wuhan, Xi'an, Chengdu and others. Midway through the tour, Cui Jian gained notoriety for appearing on stage wearing a red blindfold... (Continues)
Cui Jian reached the apex of his popularity during the Tiananmen Square protests of 1989, when "Nothing to My Name" became an anthem to student protestors. Before the protests were violently broken up on 4–5 June, Cui frequently appeared with the students and was affirmed by Wu'er Kaixi, one of the prominent leaders of the movement, as highly influential among young Chinese of the time. The following government crackdown forced many rock musicians, Cui Jian included, into hiding in the other provinces. Sanctions proved relatively temporary and Cui was able to return to Beijing shortly afterward. In early 1990, he began his first rock tour entitled the "New Long March", with ten concerts scheduled in Zhengzhou, Wuhan, Xi'an, Chengdu and others. Midway through the tour, Cui Jian gained notoriety for appearing on stage wearing a red blindfold... (Continues)
那天是你用一块红布
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQUijote82 2013/9/25 - 21:42
Song Itineraries:
Tien An Men Square, 1989
Le déserteur
Bellissimo lavoro !
Come piccolo contributo segnalo che esiste anche una versione in Piemontese di Renzo Gallo, recentemente scomparso.
Se ne parla qui :
http://ilnegoziodieuterpe.blogspot.it/...
Come piccolo contributo segnalo che esiste anche una versione in Piemontese di Renzo Gallo, recentemente scomparso.
Se ne parla qui :
http://ilnegoziodieuterpe.blogspot.it/...
Cesare 2013/9/25 - 18:38
Adieu, mon pays
Dicono i giovani di piazza Cherem
di certi vecchi ebrei di Costantina
che si aggirano ancora chi sa dove
e dove vanno i giovani cabili
per non sentire il presidente – dice
che l’acqua è il primo impegno dello Stato
Costantina, 15 agosto 2013
di certi vecchi ebrei di Costantina
che si aggirano ancora chi sa dove
e dove vanno i giovani cabili
per non sentire il presidente – dice
che l’acqua è il primo impegno dello Stato
Costantina, 15 agosto 2013
L.L. 2013/9/25 - 16:28
The Words That Maketh Murder
Una nota sul tentativo di traduzione: abbiamo tradotto "Le parole che incitano all'omicidio" (o "causano l'omicidio") ma questa traduzione potrebbe essere sbagliata perché "maketh" (forma arcaica di makes) in teoria non può riferirsi a un soggetto plurale (words) quindi il soggetto dovrebbe essere murder: letteralmente "le parole che crea l'omicidio".
Il significato e' invece diverso nell'ultima strofa: the words that make (e non maketh) murder.
Tuttavia il nostro linguista di fiducia mi informa che nell'inglese arcaico ci possono anche essere delle concordanze fantasiose tra soggetti al plurale e verbi al singolare e che maketh originariamente era utilizzato anche al plurale. Quindi la discussione e' ancora aperta.
In ogni caso - come confermano alcuni commenti su songmeanings e su rock.rapgenius.com - sembra che il senso della canzone sia una critica alla cosiddetta "diplomazia internazionale"... (Continues)
Il significato e' invece diverso nell'ultima strofa: the words that make (e non maketh) murder.
Tuttavia il nostro linguista di fiducia mi informa che nell'inglese arcaico ci possono anche essere delle concordanze fantasiose tra soggetti al plurale e verbi al singolare e che maketh originariamente era utilizzato anche al plurale. Quindi la discussione e' ancora aperta.
In ogni caso - come confermano alcuni commenti su songmeanings e su rock.rapgenius.com - sembra che il senso della canzone sia una critica alla cosiddetta "diplomazia internazionale"... (Continues)
2013/9/25 - 11:45
Eroi nel vento
ascolto questo disco da diciassette anni,ogni volta mi fa provare dei brividi...nulla di piu umano è mai esistito in un gruppo rock,non solo italiano!!! Li amo!
calvetti stefano 2013/9/25 - 02:09
Don't Let It Bring You Down
Grazie per l'arricchimento, Max. Non sapevo dei tir, i cui nomi però, secondo me, non sono casuali. Non leggo molto volentieri le traduzioni riportate dai testi in vendita, perchè troppo spesso riportano errori grossolani, che fanno pensare a molte canzoni come astruse accozzaglie di versi scritti da un pazzo: si vede che di solito sono fatte da qualcuno che non "sente" l'autore o non ha tempo nè voglia di cogliere il significato vero delle sue parole; il rischio di tradurre male l'inglese o, peggio, l'americano secondo me é molto elevato. Ad esempio, Luna blu (che significa luna triste) "affonda", non dondola, e Vento freddo non "lascia svolazzare sulla sua scia da terra il quotidiano", ma, eventualmente, "fila giù per il vicolo, all'alba, e il giornale del mattino vola" (due immagini, due fotogrammi, non una). Mi piace pensare ad una canzone come ad un filmato e trovo questa caratteristica... (Continues)
Enrico 2013/9/25 - 00:39
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