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Ai quindici di Piazzale Loreto

Ai quindici di Piazzale Loreto
Altri versi sull'eccidio di piazzale Loreto del 1944, questi di ‎‎Alfonso Gatto (1909-1976), dalla raccolta intitolata ‎‎"Il capo sulla neve", 1947.‎




PER I COMPAGNI FUCILATI IN PIAZZALE LORETO ‎

Ed era l’alba, poi tutto fu fermo
La città, il cielo, il fiato del giorno.
Restarono i carnefici soltanto
Vivi davanti ai morti.‎

Era silenzio l’urlo del mattino,
silenzio il cielo ferito,
un silenzio di case, di Milano.‎

Restarono bruttati anche di sole,
sporchi di luce e l’uno e l’altro odiosi,
gli assassini venduti alla paura.‎

Era l’alba, e dove fu lavoro,
ove il piazzale era la gioia accesa
della città migrante alle sue luci
da sera a sera. Ove lo stesso strido
dei tram era saluto al giorno, al fresco
viso dei vivi, vollero il massacro
perché Milano avesse alla sua soglia
confusi tutti in uno stesso sangue
i suoi figli promessi e il vecchio cuore... (Continues)
Bernart 2013/10/11 - 13:35
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Canta che ti passa la paura

Canta che ti passa la paura
perché attribuire questa canzone a Gaber, visto che è di Herbert Pagani?
mauro 2013/10/11 - 11:04
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Crawling

Crawling
Vesrione italiana da linkinpark.it
STRISCIANDO
(Continues)
Contributed by DQ82 2013/10/11 - 10:48
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No More Sorrow

No More Sorrow
Vesrione italiana da linkinpark.it
Niente più dolore
(Continues)
Contributed by DQ82 2013/10/11 - 10:41
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Hands Held High

Hands Held High
MANI IN ALTO
(Continues)
Contributed by dq82 2013/10/10 - 17:38
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Fischia il vento

Fischia il vento
KELARTICO / KELARTIC
BLOS TO VĂND
(Continues)
Contributed by RV 2013/10/10 - 14:51
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Picasso colombe

Picasso colombe
Nella raccolta di poesie di Blas de Otero intitolata ‎‎“En castellano”, pubblicata nel 1960, ce n’è una di forte sapore surrealista dall’oscuro titolo di ‎‎“Caniguer”.‎
Ma se si pensa che “Caniguer” non è che l’anagramma dell’allora impronunciabile nome della città ‎basca di Guernica, allora tutto si spiega: la poesia è una descrizione in versi della famosa tela ‎dipinta da Pablo Picasso nelle settimane immediatamente successive al bombardamento nazifascista ‎del 26 aprile 1937. I versi di Otero cercano di restituire le stesse visioni surreali, le stesse astrazioni ‎figurative del quadro attraverso il ricorso all’eliminazione della punteggiatura e la ripetizione della ‎simbologia usata dal pittore – il grido, la rabbia, il toro, il bambino – con l’intento di suscitare nel ‎lettore le stesse emozioni violente che chiunque sia sia trovato di fronte a quel quadro ha ‎sicuramente provato (mi... (Continues)
Bernart 2013/10/9 - 09:17




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