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Before 2012-5-18

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Métissage

Métissage
‎[2008]‎
Album “Afrikya”‎

J'ai envie de Métissage pour des hommes vrais
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/5/18 - 09:19
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One Shot

One Shot
‎[2005]‎
Album “Dans le décor”‎

Inserisco il brano come se fosse solo in lingua francese, ma in una strofa il francese è mescolato ad ‎un’altra lingua, forse quella berbera (tamazight)…‎
One Shot! blood! Another killa'
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/5/18 - 09:05
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Peacemakers

Peacemakers
[2010]
Lyrics & Music by Johnny Punish
Album: A Daring Escape from the Empire

How do we become true peacemakers? How do we bring real peace to an often troubled world? Have we lost the vision of peace? Who were the real Peacemakers ?
Mahatma Gandhi's won't do, -he was a Peace-maker
(Continues)
Contributed by giorgio 2012/5/18 - 08:59
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Petit soldat

Petit soldat
‎[2008]‎
Album “Afrikya”‎

Personne ne vous a jamais montré de respect
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/5/18 - 08:50
Song Itineraries: Child Abuse
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Chaînes

Chaînes
‎[2005]‎
Album “Dans le décor”‎

Et le son coule, noir comme mon sang sur cette feuille blanche je trace, toujours plus haut.
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/5/18 - 08:24
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Παράθυρο στη Μεσόγειο

Παράθυρο στη Μεσόγειο
Paráthyro sti Mesógeio
Στίχοι: Μιχάλης Σταυρακάκης, Sahim Kasem, Μάνος Ελευθερίου, Γιάννης Μαρκόπουλος
Μουσική: Γιάννης Μαρκόπουλος
Πρώτη εκτέλεση: Χαράλαμπος Γαργανουράκης / Χοροδία
" Παράθυρο στη Μεσόγειο" - 1983

Testi di Mihalis Stavrakakis, Sahim Kassem, Manos Eleftheriou, Yannis Markopoulos
Musica di Yannis Markopoulos
Prima esecuzione di Haralambos Garganourakis / Coro
"Παράθυρο στη Μεσόγειο"/Finestra sul Mediterraneo" - 1983


Con questo disco di quasi trent'anni fa, secondo me, questi tre cretesi innamorati della propria "ithaghénia", la loro indigenità isolana che comprende specificità esclusive di storia, di orgoglio e di ribellione, nonché di musica e di canto: ma che, rivissuta con sguardo e coscienza politica, non si erige a barriera verso nessuno al mondo, hanno prodotto, se non un capolavoro, certo un'opera assai degna. Parlo del compositore, che già è ben rappresentato... (Continues)
1) Προσκυνώ τη χάρη σου λαέ μου
(Continues)
Contributed by Gian Piero Testa 2012/5/17 - 19:10
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Mémoire mauvaise

Mémoire mauvaise
‎[2005?]‎
Nel disco collettivo “Décolonisons!”, realizzato da Survie, un’associazione che ‎da anni si batte contro le politiche neocolonialiste dei governi francesi.‎

Amnésie lâche collective, presque addictive
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/5/17 - 13:43

Zone grise

Zone grise
‎[2005?]‎
Nel disco collettivo “Décolonisons!”, realizzato da Survie, un’associazione che ‎da anni si batte contro le politiche neocolonialiste dei governi francesi.‎

Dans l’ombre des puissances, dont tant d’peuples subissent les nuisances
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/5/17 - 13:37
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Ma lettre au Président

Ma lettre au Président
‎[2006]‎
Canzone inclusa anche nel disco collettivo “Décolonisons!”, realizzato da ‎‎Survie, un’associazione che da anni si batte contro le politiche neocolonialiste ‎dei governi francesi.‎

“Monsieur le Président, je vous écris une lettre, une lettre que vous lirez peut-être…”



Ispirandosi a Boris Vian e Renaud, sull’aria de “La Marseillaise" di Rouget de l'Isle, ‎il rappeur engagé Axiom, francese di origine marocchina, se la prende con Sarkozy ed il suo ‎tradimento ad ogni livello dei fondamenti della Repubblica, sancito poco tempo prima dalla morte ‎di due adolescenti di origine africana, Bouna Traoré e Zyed Benna, folgorati in una cabina elettrica ‎mentre cercavano di nascondersi da un raid della famigerata “brigade anticriminalité” a Clichy-‎sous-Bois, il 27 ottobre 2005… La terribile fine dei due ragazzi scatenò in tutta la Francia ‎un’ondata di gravissimi disordini protrattisi per ben tre settimane e costati la vita di altre due ‎persone ed enormi danni…‎
Monsieur le Président, ‎
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/5/17 - 13:18
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Dans nos histoires

Dans nos histoires
‎[2005?]‎
Nel disco collettivo “Décolonisons!”, realizzato da Survie, un’associazione che ‎da anni si batte contro le politiche neocolonialiste dei governi francesi.‎
Poi anche nell’EP della rappeuse di origine martinicana intitolato “Ennemi de l'Ordre” (2006).‎

Tu peux me croire, y’a pas d’espoir. ‎
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/5/17 - 12:05
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Où est la justice?‎

Où est la justice?‎
‎‎[2005?]‎
Nel disco collettivo “Décolonisons!”, realizzato da Survie, un’associazione che ‎da anni si batte contro le politiche neocolonialiste dei governi francesi.‎
Poi anche nell’album di Komandant Simi Ol intitolato “Libération”‎

Una canzone molto esplicita scritta da un musicista ivoriano, un testimone diretto della ‎‎“Françafrique”, espressione che designa le ‎politiche neocoloniali dei governi francesi di qualunque colore.‎

La storia della Côte d'Ivoire, dal 1700 ad oggi, è una storia di predazione, di genocidio e di ‎ingerenze nella quale la Francia ha avuto e continua ad avere un ruolo di primissimo piano, da ‎quando i francesi (insieme a portoghesi ed olandesi) già nel XVII secolo avevano sterminato tutti ‎gli elefanti della regione, passando poi – ai primi del 900 – a sterminare tutti gli esseri umani (un ‎genocidio di proporzioni inenarrabili, che in pochi anni ridusse gli... (Continues)
Où est la justice ‎
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/5/17 - 11:41
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Question de peau

Question de peau
‎[2004]‎
Parole a musica di Bernard Lavilliers
Nell’album di Lavilliers intitolato “Carnets de bord”‎
Poi anche nel disco collettivo “Décolonisons!”, realizzato da Survie, ‎un’associazione che da anni si batte contro le politiche neocolonialiste dei governi francesi.‎

Annou Sêguêla
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/5/17 - 10:59
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(A)

(A)
Da Sacco e Vanzetti 2009
Indo:
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2012/5/17 - 10:14
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Stefano "Cisco" Bellotti: Il mulo

Stefano
‎‎[2008]‎
Stefano "Cisco" Bellotti
Album “Il mulo”‎

Servono gambe salde in questi tempi
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/5/17 - 09:42
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Dieci e venticinque (Bologna)

Dieci e venticinque (Bologna)
[2008?]
Testo e musica di Paolo Fiorucci
Lyrics and music by Paolo Fiorucci
Paroles et musique de Paolo Fiorucci

Quell'orologio là, una volta, se lo ricordavano tutti. No, anzi, non se lo ricordavano: ce lo avevano negli occhi. Quell'orologio e quell'ora, le dieci e venticinque del mattino del 2 agosto 1980. Ora sta scivolando via dai ricordi e dagli occhi, e magari anche dal nome di Maria Fresu disintegrata, ridotta atomi. Non c'è, credo, più da dire altro. Il testo di questa canzone l'ho trovato per caso, cercando altre cose; proviene, si pensi un po', da una vecchissima pagina del forum dedicato a Roberto Vecchioni. Del suo autore non so niente, ma lo saluto. [RV]
Volti, voci, bagagli
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2012/5/17 - 02:38
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Χτυπώ νεκροί κι' ανοίχτε μου (Μινόρε μανές)

Χτυπώ νεκροί κι' ανοίχτε μου (Μινόρε μανές)
[1936]
Htypó nekrói kai anóihte mou (Minóre mánes)
Στίχοι, μουσική και πρώτη εκτέλεση: Στράτος Παγιουμτζής (Τεμπέλης)
Testo, musica e prima interpretazione di Stratos Payoumtzìs, Tembelis.

Come è noto l'eccidio di Salonicco del maggio 1936, quando la polizia di Metaxas, il dittatore appena insediatosi con l'approvazione di un re straniero e fellone e di un tremebondo parlamento nazionale, represse ferocemente la sollevazione del popolo che di dittature non voleva più saperne, offrì il primo materiale a quell'incontro tra poesia e musica popolare che ancora riesce a caratterizzare il meglio di quanto si produca in Grecia.

Nella pagina dedicata a Epitafios (e nelle note biografiche su Ritsos e anche in quelle ad Axion Estì) abbiamo raccontato di come l'uccisione del giovane Tasos Tousis (Τάσος Τούσης) avesse colpito, attraverso la fotografia pubblicata dal giornale comunista in ciclostile... (Continues)
Ααααχ!
(Continues)
Contributed by Gian Piero Testa 2012/5/16 - 16:59

Mal aux genoux

Mal aux genoux
Mal aux genoux
 
Canzone française – Mal aux genoux – Marco Valdo M.I. – 2012
Histoires d'Allemagne 69

Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.



Mal aux genoux, mal aux genoux... Justement... Elle tombe à pic ta chanson... J'ai horriblement mal aux genoux. Pas étonnant avec ce temps... On souffre terriblement de ça, nous autres, les ânes et en plus, on en a quatre des genoux... C'est d'autant plus douloureux..., dit Lucien l'âne en se relevant d'un coup de reins majestueux sur ses jolis sabots noirs comme le brai. D'ailleurs, tu le vois, je m'étais mis ainsi à genoux dans la boue, car c'est un excellent remède à l'arthrose, l'arthrite et compagnie. Enfin, je suppose que ce n'est pas de mes... (Continues)
Willy, appelons-le ainsi
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2012/5/16 - 16:55
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Survie

Survie
‎[2005]‎
Album “Dans Le Décor”‎

“Françafrique”, espressione che designa la ‎politica neocoloniale della Francia in Africa, ieri…‎

‎… come oggi:‎



Continui abbracci e strette di mano tra i vecchi dominatori ed i vari fantocci che, dopo il lungo e ‎sanguinoso processo d’indipendenza, la Francia ha via via sostenuto, foraggiato ed armato, anche se ‎si trattava di dittatori spietati o depravati malati di mente…‎

Inserisco il brano come se fosse solo in lingua francese, ma in una strofa il francese è mescolato ad ‎un’altra lingua, forse quella berbera (tamazight)…‎
Mais les mots suffisent-ils à faire prendre conscience
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/5/16 - 13:23
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The Ballad of Mairead Farrel

The Ballad of Mairead Farrel
És d'aquelles històries fetes cançons que et fiquen el pèl de punta....perquè no només els homes lluiten i donen la cara (i la vida) pels seus ideals...

http://www.fotolog.com/memoriadanoite/...
Do not stand at my grave and weep
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2012/5/16 - 12:45
Song Itineraries: Conflicts in Ireland
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City of Chicago

City of Chicago
1984
Ride On

Canzone sull'emigrazione irlandese, scritta da Barry Moore, fratello di Christy Moore, nel centocinquantesimo anniversario dal 1847, l'anno peggiore della Grande Carestia.
In the City of Chicago,
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2012/5/16 - 12:40
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The Chains of Pain

The Chains of Pain
1990
The Vegetarians of Love
Jungle Joe say to Uncle Sam
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2012/5/16 - 12:35
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Roads of Germany

Roads of Germany
1992
The Happy Club
I'm driving on the road that Hitler built
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2012/5/16 - 12:34
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The Song of the Emergent Nationalist

The Song of the Emergent Nationalist
1993
The Happy Club
Over there across the river,
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2012/5/16 - 12:32
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Hey Hey Sam

Hey Hey Sam
Microdisney – Crooked Mile (1987)
Houses strewn on a hill
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2012/5/16 - 12:15
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La faute a Nanterre

La faute a Nanterre
‎[1968]‎
Testo trovato sul sempre ottimo l'histgeobox, programma di storia e geografia svolto attraverso la musica, a cura di ‎docenti di licei e collegi francesi.‎


E’ all’università “Paris X”, o “Paris Ouest Nanterre La Défense”, che nel 1967 iniziò la ‎contestazione studentesca in Francia. Di lì a poco il Maggio. ‎
E’ alla facoltà di sociologia di Paris Nanterre che studiava quella testa calda di ‎‎Daniel Cohn-Bendit, detto “Dany le Rouge”, ‎uno dei leader del Mai 68 insieme a personaggi come ‎‎Alain Geismar e ‎‎Jacques Sauvageot, anch’essi citati in questo ‎brano di Évariste, lo scienziato-giullare…‎

‎Le parole sono ovviamente ispirate a La faute à Voltaire (La chanson de Gavroche) di Victor Hugo.
Je suis tombé par terre
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/5/16 - 09:30
Song Itineraries: 1968 and surroundings
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La révolution

La révolution
‎[1969]‎

Évariste è il nome d’arte di Joël Sternheimer, cantautore di professione fisico e ricercatore.‎
Lui nel 1966, a soli 23 anni, era già assistente di fisica teorica all’Università di Princeton ma le ‎spese della guerra, quella in Vietnam, tagliarono i fondi per la ricerca che non fosse militare e così il ‎nostro Joël se ne tornò in Francia. In patria era Antoine che allora andava per la maggiore ed ‎al nostro venne in mente di fare un’audizione come cantante. Siccome eccelleva in tutto, la passò, si ‎scelse lo pseudonimo di Évariste ed esordì nel 1967 con un brano strettamente intrecciato con la sua ‎professione: “Connais-tu l'animal qui inventa le calcul intégral?”, dialogo assurdo sui ‎numeri tra un uccello notturno ed un dinosauro ruggente…‎
L’incredibile Évariste, nonostante il discreto successo, si scocciò presto di proporre le sue stralunate ‎canzoni e tornò al suo amore di... (Continues)
Le père Legrand dit à son p'tit gars
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/5/16 - 07:50
Song Itineraries: 1968 and surroundings
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Suisse attitude

Suisse attitude
Suisse attitude

Paroles, musique et chant : Michaël Perruchoud
Musique, chant et guitare : Sébastien G. Couture

Quand nous arrivera une bonne guerre, fasse (90) qu’elle vienne le soir! Parce qu’avec les cours de répète, on a appris à tirer bourré.

Quando ci capiterà una buona guerra, fa'(ss 90) che arrivi la sera! Perché ai corsi di ripetizione, abbiamo imparato a sparare da sbronzi.
Maman récure la cuisine
(Continues)
2012/5/15 - 23:27
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Ratatata

Ratatata
(2009)
Ratatata
Paroles, musique et chant : Michaël Perruchoud
Musique, paroles, chant et guitare : Sébastien G. Couture

La Suisse fabrique des armes, il faut la soutenir. Il en va de notre dignité de mâle sexué. Les armes sont l’apanage des hommes bien portants et il ne faut pas que la Suisse devienne un repaire de pacifistes impuissants et invertis.

(La Svizzera fabbrica armi, bisogna sostenerla. Ne va della nostra dignità di maschi sessuati. Le armi sono l'appannaggio degli uomini sani e bisogna evitare che la Svizzera diventi un rifugio di pacifisti impotenti e invertiti.)
Qu’on fume dans les bistrots voisins
(Continues)
2012/5/15 - 22:46
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Gripen one more time

Gripen one more time
Gripen one more time

D’après une musique de Max Martin
Paroles, musique et chant : Michaël Perruchoud
Musique, chant et guitare : Sébastien G. Couture

Un divertente duo comico ginevrino che scrive canzoni satiriche su argomenti prettamente svizzeri. Questa è una canzone dedicata alle spese militari e agli imprescindibili aerei da combattimento Gripen, che costeranno ai contribuenti della confederazione qualcosa come tre miliardi di franchi.

"Vous rêvez de vous réveiller aux aurores et d’entendre voler les Gripen dans le ciel helvète immaculé en mangeant vos céréales? Chantez avec nous et soyez exaucés!
Achetons de bons avions pour que notre Suisse vole plus haut."

("Il vostro sogno è svegliarsi all'alba e sentire volare i Gripen nel cielo elvetico immacolato mentre mangiate i vostri cereali? Cantate con noi e siate felici!
Compriamo dei buoni aerei affinché la nostra Svizzera voli più in alto.")
On a besoin de beaux avions
(Continues)
Contributed by Lorenzo 2012/5/15 - 22:41
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We Will Do as We Will Do (the Whole World Is Watching)

We Will Do as We Will Do (the Whole World Is Watching)
[2011]
Written and recorded on Monday, October 17th, after reading more about the Occupy Wall Street protests increasing in numbers despite the arrests over the weekend.
Second in my "Occupy Wall Street Song Cycle"
We will do as we will do
(Continues)
Contributed by giorgio 2012/5/15 - 17:00
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Évariste: La chasse au boson intermédiaire

Évariste: La chasse au boson intermédiaire
‎[1967]‎
di Évariste

Non c’entra una cippa con le CCG ma non posso trattenermi dal contribuire questa canzone per ‎dedicarla la nostro Lorenzo, che non avrà il Fisico ma è sempre In forma(tico) e di bosoni s’intende ‎sicuramente (visto che la battuta me la sono rivenduta prima io di te?!?)‎
Dans une usine
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/5/15 - 16:00
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Dans la lune

Dans la lune
‎[1966]‎

Évariste è il nome d’arte di Joël Sternheimer, cantautore di professione fisico e ricercatore.‎
Lui nel 1966, a soli 23 anni, era già assistente di fisica teorica all’Università di Princeton ma le ‎spese della guerra, quella in Vietnam, tagliarono i fondi per la ricerca che non fosse militare e così il ‎nostro Joël se ne tornò in Francia. In patria era Antoine che allora andava per la maggiore ed ‎al nostro venne in mente di fare un’audizione come cantante. Siccome eccelleva in tutto, la passò, si ‎scelse lo pseudonimo di Évariste ed esordì nel 1967 con un brano strettamente intrecciato con la sua ‎professione: “Connais-tu l'animal qui inventa le calcul intégral?”, dialogo assurdo sui ‎numeri tra un uccello notturno ed un dinosauro ruggente…‎
L’incredibile Évariste, nonostante il discreto successo, si scocciò presto di proporre le sue stralunate ‎canzoni e tornò al suo amore di... (Continues)
Dans la lune, dans la lune
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/5/15 - 15:40
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Adieu cher camarade

Anonymous
Adieu cher camarade
Chanson bretonne traditionnelle de gaillard d'avant
Canzone marinaresca tradizionale bretone
Interpreti moderni: Marc Ogeret, Les Caphorniers

Nelle CCG, le canzoni che parlano del lavoro in mare e della sua durezza non sono molte; le poche che ci sono, provengono quasi tutte dalla Bretagna. Sono canzoni dei pescatori d'altura bretoni, che sono andati a centinaia a far da cibo ai pesci negli oceani; dobbiamo immaginarci che la pesca d'altura, in Bretagna, significava star fuori mesi e spingersi fino ai Banchi di Terranova (i terre-neuvas) o addirittura attorno a Capo Horn, nel temibile Canale di Drake (i Caphorniers: così si chiama anche uno dei gruppi musicali bretoni che hanno interpretato questa canzone). In Bretagna non si sfuggiva: chi non lavorava la terra, doveva andare per mare. E il lavoro per mare era visto, ovviamente, nei termini espressi in questa canzone. (RV)
Adieu, cher camarade, adieu, faut nous quitter
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2012/5/15 - 15:23
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Michel Delpech: La mort de l’âne

Michel Delpech: La mort de l’âne
‎[1975]‎
Parole di Michel Delpech e Jean-Michel Rivat
Musica di Michel Pelay‎
Dall’album “Quand j'étais chanteur”‎

Ci sono già almeno tre Extra nel piccolo percorso “Asini contro la guerra (e contro il lavoro)”, ‎perciò non ho paura di proporne un quarto.‎
In più devo dire che questa canzone mi ha commosso perché io stesso, da bambino, dovetti assistere ‎alla sepoltura di un vecchio asino cui ero affezionato… E fu proprio come racconta Delpech: noi ‎bambini eravamo tutti straniti e tristi, gli adulti fecero una fatica boia e poi alcuni di loro (non tutti, ‎per fortuna!) si permisero di richiamarci all’ordine: “Basta con le lacrime, è morto solo un vecchio ‎asino!”‎



Con l’occasione, mi permetto di segnalare un’associazione che si occupa dei nostri amici asini… Si ‎chiama Il Rifugio degli Asinelli e si trova a Sala Biellese, ‎sulla Serra tra Biella ed Ivrea. Loro si occupano soprattutto... (Continues)
On a pris l’âne avec nous
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/5/15 - 14:35
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Le chasseur (Les oies sauvages)‎

Le chasseur (Les oies sauvages)‎
‎[1974]‎
Parole di Michel Delpech e Jean-Michel Rivat
Musica di Michel Pelay
Album “Le chasseur”‎

Contribuisco questa canzone per raccontare una vicenda davvero indegna…‎

Nel lontano 1987 – prima ancora dei referendum nazionali degli anni 90, quelli che andarono ‎deserti perché allora si abusava di questo strumento di democrazia diretta – in Piemonte furono ‎raccolte 60.000 firme perché fosse indetto un referendun regionale non per l’abolizione della caccia ‎ma per il ridimensionamento delle specie cacciabili, per il divieto di caccia domenicale e su terreno ‎innevato e per il ridimensionamento dei privilegi concessi allae aziende faunistico-venatorie. La ‎lobby dei “dispensatori di morte per gioco” riuscì per 25 anni (un quarto di secolo!) a far sì che ‎quella consultazione popolare non si tenesse. Poi, dopo una decina di ricorsi e altrettanti giudizi, ‎finalmente la Regione Piemonte... (Continues)
Il était cinq heures du matin
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/5/15 - 13:53
Song Itineraries: War against Animals
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Verranno a chiederti del nostro amore

Verranno a chiederti del nostro amore
[1973]
Testo di Fabrizio De André e Giuseppe Bentivoglio
Musica di Fabrizio De André e Giuseppe Bentivoglio
Album: Storia di un impiegato
Altri interpreti: Premiata Forneria Marconi, Eugenio Finardi, Lino Straulino, Cristiano De André, Motta

Lyrics by Fabrizio De André and Giuseppe Bentivoglio
Music by Fabrizio De André and Giuseppe Bentivoglio
Album: Storia di un impiegato ("Story of a White Collar")
Also performed by: Premiata Forneria Marconi,Eugenio Finardi, Lino Straulino, Cristiano De André, Motta

Paroles de Fabrizio De André et Giuseppe Bentivoglio
Musique de Fabrizio De André et Giuseppe Bentivoglio
Album: Storia di un impiegato ("Histoire d'un fonctionnaire")
Autres interprètes: Premiata Forneria Marconi,Eugenio Finardi, Lino Straulino, Cristiano De André, Motta

Questa canzone, famosissima, di Fabrizio De André (da un album che parla di un giovane impiegato che si ribella,... (Continues)
Quando in anticipo sul tuo stupore
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2012/5/15 - 12:30
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Même pendant la guerre on chante

Même pendant la guerre on chante
‎[1972]‎
Parole di Yves Dessca
Musica di Jean-Pierre Bourtayre
Le musicien de rue malgré l’hiver
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/5/15 - 12:00
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Quand un soldat revient

Quand un soldat revient
‎[1972]‎
Parole di Michel Delpech
Musica di Roland Vincent
Quand un canon s’est tu,
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/5/15 - 11:51
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Que Marianne était jolie

Que Marianne était jolie
‎[1972]‎
Parole di Michel Delpech
Musica di Pierre Papadiamandis, compositore francese di evidente origine greca.

La Marianne è figura allegorica della Repubblica francese nata nel 1792 ad opera del poeta ‎linguadociano Guillaume Lavabre.‎
In questa canzone Marianna/La Libertà nasce con la Rivoluzione francese come una rosa in un ‎giardino pieno di gigli (il simbolo della monarchia) e alleva cinque figlie – le cinque Repubbliche – ‎rimanendo poi sola per la morte delle prime quattro e per il disconoscimento della più giovane, la ‎quinta, che - quando Delpech componeva il brano - era rappresentata dall’autoritarismo paternalista ‎del gaullista Pompidou… ‎
Elle est née dans le Paris 1786
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/5/15 - 11:38
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Le lundi au soleil

Le lundi au soleil
[1972]
F. Thomas - J.M. Rivat - P.Juvet



Claude François, nato a Ismailia in Egitto nel 1939, è stato la "star delle star" in Francia. Durante la sua breve vita ha collezionato perfidie a profusione: da quella di essere "il cantante preferito dai minori di 10 anni" a quella di essere mondialement connu en France ("noto mondialmente in Francia", locuzione spesso usata anche per Johnny Hallyday). Sabato 11 marzo 1978, mentre era in bagno a casa sua, a Parigi, gli venne chissà perché la voglia di cambiare una lampadina dell'applique della specchiera, e, tutto bagnato com'era, ci rimase attaccato. Il giorno dopo, il 12 marzo, si dovevano svolgere delle elezioni in Francia; e "Libération" colse l'occasione per uno dei suoi titoli più stronzi in assoluto nel dare la notizia della sua tragica morte: Claude François a volté (gioco di parole tra "a voté" e "a volté", "è rimasto fulminato"). Insomma,... (Continues)
Regarde ta montre, il est déjà 8 heures,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2012/5/15 - 11:15
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War No More

War No More
[2010]
Lyrics & Music by Sherwood Ross and Johnny Punish
Album: A Daring Escape from the Empire
War – what was it good for?
(Continues)
Contributed by giorgio 2012/5/15 - 09:28
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Το παλληκάρι έχει καημό

Το παλληκάρι έχει καημό
To pallikári éhei kaimó

Στίχοι: Μάνος Ελευθερίου
Μουσική: Μίκης Θεοδωράκης
Πρώτη εκτέλεση: Γρηγόρης Μπιθικώτσης
LP: Τα λαïκά 1971

Tetso di Manos Elefheriou
Musica di Mikis Theodorakis
Prima esecuzione di Grigoris Bithikotsis
LP: Ta laikà/Le canzoni del popolo, 1971

Chiedo venia se un po' straparlo. Questi sbalzi di temperatura non mi ammazzano ma mi regalano febbriciattole. Cerco, nelle mie riserve indiane, gl'indizi di qualche celebrata Mort au Travail, ma mi imbatto solo in gente che si arrangia come può, mettendo a carico di altri (il più sovente la donna "di proprietà") le ineliminabili pretese del campare. Come mangiare, bere, vestirsi, avere in tasca quattro soldi da giocare, dar da mangiare ai figli, se il lavoro l'ho ammazzato, o se me l'ha ammazzato qualcun altro? E' chiaro che mi sto aggirando nei quartieri del rebetico, pieni di donne che strillano di essere stufe di mantenere... (Continues)
Το παλληκάρι έχει καημό
(Continues)
Contributed by Gian Piero Testa 2012/5/14 - 23:21
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Il lavoro rende liberi

Il lavoro rende liberi
[2011]
Testo e Musica di Meltea Keller.

"Forse ero esagerata, ma continuamente mi girava in testa la famigeratissima frase in tedesco: Arbeit Macht Frei, il Lavoro Rende Liberi. Per coloro di voi che non lo sanno, era la scritta all'entrata del campo di sterminio di Auschwitz (e non solo di quello).
Mi trovo attualmente in una posizione strana di eterna viaggiatrice, 5 mesi nella mia città in cerca di un lavoro- e rifuggendo allegramente il tempo indeterminato, direi che me la posso cavare, dopotutto sono proprietaria di una casa che da settembre, si spera, mi varrà un doppio affitto. Mi trovo però al crocevia di racconti, di storie di ordinario sfruttamento di giovani talenti della mia generazione, gente che magari ha puntato su professioni (come la mia, o come qualsiasi cosa di artigianale/creativo) per cui arriva il periodo della gavetta in cui va accettato un po’ tutto quello che va,... (Continues)
Porto una lancetta nella tasca della giacca
(Continues)
Contributed by giorgio 2012/5/14 - 17:29
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La 3ème guerre

La 3ème guerre
‎[2008]‎
Album “Suis-je le gardien de mon frère?”‎

‎Un bel morceau di storia della Francia, impregnata del sangue degli africani, ‎prima colonizzati, poi usati come carne da cannone, poi come braccia a basso costo per la ‎ricostruzione dopo l’ultimo conflitto mondiale e infine strumentalizzati dalla politica e scagliati gli ‎uni contro gli altri nella Guerre de ‎Cent mille ans che i ricchi fanno ai poveri…‎

‎Protagonisti di questa canzone sono Moussa, senegalese, figlio di uno di quei ‎tiratori dell’Armée coloniale che combatterono nella prima e nella seconda guerra, e che in questa ‎furono protagonisti – per esempio – della liberazione dell’Isola d’Elba e di Tolone, soldati che verso ‎la fine del conflitto furono ripagati della loro fedeltà finendo massacrati dai francesi nel campo di ‎Thiaroye, vicenda molto ben raccontata da Ousmane Sembène nel suo film del 1984…‎

‎… e Houssen, algerino,... (Continues)
[recité] En Italie, à Montécassino en France, en Allemagne, toujours au 1er rang. Par ‎dizaine de milliers, arabes, algériens, tunisiens, marocains et pieds noirs se battent au coude à coude ‎contre le nazisme. Ils viennent délivrer une métropole que la plupart ne connaissent pas.
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/5/14 - 15:43

Sorsi di sabbia

Sorsi di sabbia
1988
L'australiano
Ombre davanti a noi
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2012/5/14 - 15:20
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So Crocc

So Crocc
ispirata alla figura di Carmine Crocco
(DQ82)

Dal Cd L'Arco di San Lorenzo del 2004
Ih so Crocc, nu srpend n’zen a mamm
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2012/5/14 - 14:57
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Sciur padrun da li beli braghi bianchi

Sciur padrun da li beli braghi bianchi
Canto di lavoro delle mondine
Interpretata da Giovanna Daffini, Gigliola Cinquetti e molti altri

Il riso è quasi certamente il primo cereale che sia stato coltivato dall'uomo. La risioltura sarebbe cominciata circa sette-ottomila anni fa nell' Asia sud-orientale, dove a quanto pare sono esistiti centri agricoli che sono i più antichi che finora si conoscano, sorti forse intorno al 13.000 a.C., e cioè alcune migliaia d'anni prima di quelli del Medio Oriente, della cosiddetta Mezzaluna Fertile.

L'Italia ha due importanti province risicole: Vercelli e Novara. Fino a pochi anni fa, il trapianto, la monda (estirpazione delle erbacce) e il raccolto venivano svolti dalle « mondine », che giungevano dalle zone più povere del Piemonte e anche da altre regioni.

Oggi l'impiego di questa manodopera stagionale è stato in gran parte sostituito dall'uso di apposite macchine. Ecco le parole di una vecchia... (Continues)
Sciur padrun da li béli braghi bianchi,
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2012/5/14 - 14:52
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Lettera del brigante Tiburzi dal Paradiso

Lettera del brigante Tiburzi dal Paradiso
Fonte: Moscati Dodi, LP La miseria l'è un gran malanno, Cetra Folk LPP 265, 1974

Canto ispirato dalla figura di Domenico Tiburzi, il più celebre brigante della Tuscia e della Maremma, che nacque a Cellere (VT) il 28 maggio 1836 e morì, ucciso in un conflitto a fuoco con i Carabinieri, il 23 ottobre 1896. Rimase latitante per ben 26 anni.(Francesca Prato)

ildeposito.org

Il testo della canzone è stato tratto da "Briganti Toscani", ristampa, Libreria editrice fiorentina.
Tiburzi nacque a Cellere, ai confini Tosco-Laziali, nel 1834 e morì verso la fine dell´800. Operava principalmente in Maremma, protetto dalla gente del luogo che gli portava cibo e tabacco e lo avvertiva quando la polizia era sulle sue tracce. Fu latitante infatti per 26 anni. Difficilmente le donne rimanevano indifferenti al fascino di Tiburzi, brigante, e più d´una lo seguì alla macchia. La "lettera" testimonia del tipo... (Continues)
Anno vi scrissi, amici,
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2012/5/14 - 14:50
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Senator McCarthy Blues

Senator McCarthy Blues
‎[1954] ‎
Hal Block con la Tony Borrello Orchestra
Tersto trovato su Atomic Platters‎

Esilarante canzoncina con cui Hal Block – pioniere nell’ideazione di programmi e giochi televisivi, ‎presto silurato per il suo anticonformismo – si prendeva gioco del circo mediatico messo su da ‎Joseph McCarthy quando, all’inizio degli anni 50, il senatore repubblicano – ossessionato dai ‎‎“rossi” quasi come oggi il nostro Silvio Berlusconi - si era lanciato in una personale, delirante ‎crociata anticomunista e vomitava le sue accuse fraudolente e farneticanti nelle case di milioni di ‎americani incollati alla TV che trasmetteva senza sosta le pruriginose e velenose audizioni del ‎‎“Tydings Committee”. Ma proprio nel 1954 McCarthy fu sconfessato dallo stesso Senato, la sua ‎carriera di “cacciatore di streghe” terminò e pochi anni più tardi morì alcolizzato..‎

In questo brano l’ironico autore immagina... (Continues)
Spoken:
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/5/14 - 12:06

J´ai vu Dieu

J´ai vu Dieu
‎[1996]‎
Album Europe et haines
Je leur ai donné la foi
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/5/14 - 08:51
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Europe et haines

Europe et haines
‎[1996]‎
Album Europe et haines
Europe et haines
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/5/14 - 08:41
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La corsa

La corsa
[1965]
Testo e Musica di Giorgio Gaber scic
Album: L'asse in equilibrio

Già questo testo, come altri, anticipava altre canzoni come L'ingranaggio che nasceranno dalla collaborazione con Sandro Luporini..
Io sono un robot
(Continues)
Contributed by giorgio 2012/5/14 - 08:25
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Chaque homme

Chaque homme
‎[2000]‎
Album “Ni Dieu ni Maître”‎

On a laissé entrer l´armée
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/5/14 - 08:21
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Mediterráneo

Mediterráneo
Chanson espagnole – Mediterráneo – Joan Manuel Serrat – 1971



Les chansons contre la guerre existent et il existe des chansons d'autres natures qui, à un certain moment, peuvent être écrites contre la guerre, contre l'impérialisme et le colonialisme politique et culturel, contre une injustice quelconque. Des exemples, il n'en manque certainement pas. Ainsi, en 1971, Joan Manuel Serrat écrivit, en castillan, même si beaucoup croient qu'il s'agit d'une chanson originairement composée en langue catalane, cette chanson célèbre, considérée en Espagne comme "la chanson du siècle." C'est une chanson qui parle de la Méditerranée et de son identité. On n'y trouve pas une allusion à un thème politique, ou de protestation, ou de nature sociale; pourtant, elle doit être, probablement lue entre les lignes. 1971: le franquisme est encore debout, et les chansons de protestation, si elles ne veulent pas... (Continues)
MÉDITERRANÉE
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2012/5/13 - 21:59
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Bianchi, rossi, gialli, neri

Bianchi, rossi, gialli, neri
Me l'ha cantata oggi il mio bimbo di 5 anni mentre andavamo a spasso. E' meravigliosa. GRAZIE per aver messo a disposizione il testo completo e la possibilità di ascoltarla.
CRISTINA 2012/5/13 - 19:45
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A Mother's Pledge

A Mother's Pledge
[2010]
Lyrics & Music by Dogwood Daughter

"I saw a woman at a demonstration, she was holding a sign that said: I will not teach my sons to kill other mothers' sons. I wanted to write a song to share that pledge. Some three weeks later, I decided to record it and I didn't know I was going to like it so much. But as soon as I started singing it, it became one of my favorites. Every once in a while, I write a song that I hope will have a real impact for good in the world. I hope that this song will be one of those.. "
I will not teach my sons
(Continues)
Contributed by giorgio 2012/5/13 - 17:55
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Long Live Palestine - part 2

Long Live Palestine - part 2
[2010]
Lyrics & Music by Aka DankO

featuring DAM, The Narcicyst, Hasan Salaam, Shadia Mansour
[Intro:]
(Continues)
Contributed by giorgio 2012/5/13 - 12:15
Song Itineraries: The Palestinian Holocaust
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Uprising

Uprising
[2010]
Lyrics & Music by Joakim Brodén
Album: Coat of Arms

The Warsaw Uprising (Polish: powstanie warszawskie) was a major World War II operation by the Polish resistance Home Army (Polish: Armia Krajowa), to liberate Warsaw from Nazi Germany. The rebellion was timed to coincide with the Soviet Union's Red Army approaching the eastern suburbs of the city and the retreat of German forces..
Warsaw Rise !
(Continues)
Contributed by giorgio 2012/5/13 - 09:40
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Il giorno di San Patrizio

Il giorno di San Patrizio
Bellissima canzone...
Andrea 2012/5/13 - 00:26
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Alcina de Jésus

Alcina de Jésus
[1975]
Album «Suite en oeuf»
Son pays c'est tellement loin
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/5/12 - 21:56
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Gaza City

Gaza City
[2008]
Lyrics by Johnny Punish
Album: A Daring Escape from the Empire [2010]

Dedicated to the People, Gaza City was written the 2nd day of the Gaza War in late December 2008.. The melodic basis for the song was taken from Trash City by Joe Strummer.
In Gaza City on Party Avenue
(Continues)
Contributed by giorgio 2012/5/12 - 10:01
Song Itineraries: The Palestinian Holocaust
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Mediterráneo

Mediterráneo
Credo (senza esserne affatto sicuro) che Paoli abbia tradotto En Méditerranée di Moustakì.
Gian Piero Testa 2012/5/12 - 08:52
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L'etica del sedentario

L'etica del sedentario
Chanson italienne - L'etica del sedentario - Apuamater Indiesfolk – 2005


"Contre le culte de l'image et les bombardements médiatiques.. la conscience individuelle d'un homme victime de la nature...mais conquérant de l'impuissance de l'univers." (Davide Giromini)

Les brèves, concises présentations que Davide Giromini fait des chansons qu'il écrit, ont une particularité très rare: elles sont précises et brillantes comme un éclat de cristal de Bohême, et en même temps ils sont délicieusement trompeurs. Comme trompeuse est l'insertion de cette chanson que je fais maintenant , dans cette recueil démesuré, sans plus recourir à l'artifice des "Extra." Destinée naturelle pour cette chanson ironique et renversante, chanson qui s'en va ronger à la base – quelqu'un peut-être s'en rendra compte – la mobilité, l'agitation, le déplacement inutile, l'idiotie fébrile.

Maintenant je ne sais plus depuis... (Continues)
L'ÉTHIQUE DU SÉDENTAIRE
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2012/5/11 - 22:18
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La java des bombes atomiques

La java des bombes atomiques
Pour conclure avec cette histoire de pisseurs qui sont les vrais représentants des gens d'Europe en colère contre les mesures délirantes qui leur sont imposées... « VOYEZ CE QU'ILS FONT AUX GRECS, ILS VOUS LE FERONT DEMAIN ! »...

Donc, suivant en cela Vian, Jeanneke disait à ces sombres canailles qui veulent régenter nos vies et imposer notre misère afin d'augmenter leurs profits et leurs richesses : « Je vous pisse au nez !» et elle avait bien raison...

Manneken Pis arrosait consciencieusement leurs mollets en signifiant d'un coup d'oeil malicieux : « Je vous pisse sur la jambe »...

Mais, j'avais oublié le troisième pisseur, le Zinneke Pis, qui n'est autre qu'un chien bâtard des rues de la capitale de l'Europe, lequel en tirant la langue, s'écrie : « Je vous pisse sur les pieds ! »

Telle est la réponse des petits monuments aux grands exacteurs des peuples d'Europe et d'ailleurs.

Lucien Lane
Lucien Lane 2012/5/11 - 19:46




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