Pendant que Degenhardt écrivait et chantait cette chanson (insérée dans son album de 1968), Mikis Théodorakis – la personne à laquelle cette chanson était consacrée, était traînée d'un camp de concentration à un autre, de Leros à Oropòs. Les prévisions de Degenhardt se sont heureusement avérées exactes, mais … on en peut s'empêcher de penser que l'histoire pourrait bien se répéter. Et depuis peu, il n'y a plus Degenhardt pour le rappeler [RV]
Voici le texte de Riccardo Venturi, traduit par Marco valdo M.I. C'est ce texte qui a servi de fondement à la chanson "Moody's Blues". On constatera (même traduit) que notre ami Ventu, bien que dégradé par Moody's, a conservé une belle forme littéraire et imaginative.
Saluons-le avant ue Moody's ne le dégrade encore ou n'exige carrément sa relégation au fond de la Lucanie... Comme l'on fit vers 1935 à Carlo Levi...
La Classe ZZZ.
Par Riccardo Venturi
Version française Marco Valdo M.I. du texte Degradato, publié sur le blog Ἐκβλόγγηθι Σεαυτόν Asocial Network
Jeudi, 16 février 2012.
Ce matin ressemblait à une matinée comme toutes les autres.
Le réveil à six heures et quart, le caca du matin avec la Semaine Énigmatique, la douche, le café, la bouffe au chat; et non, ce n'est pas parce que je parle toujours de crise du capitalisme et de guerre civile en Grèce, que je me réveille en sortant... (Continues)
Lasciando perdere la canzone in questione, mi trovo in totale disaccordo col commento al brano.
Non discuto certo i gusti o i pareri personali (ogni cosa può piacere o non piacere) ma la musica e soprattutto i testi dei CCCP non si possono cassare con un semplice "tante canne poca sostanza".
Poca sostanza? I testi di quel mattoide di Ferretti, prima della fulminazione sulla via di Cerreto Alpi e relativa conversione al catto-misticismo, erano pure perle, poche parole pregne di poesia e significati. Ma soprattutto erano terribilmente intelligienti.
Ammettendo ora che canzoni come Live in Pankow, Emilia Paranoica o Militanz contengono slogan anni 70/80 oggi irrimediabilmente datati, tante altre come Tu menti (sul conformismo), Trafitto (la massificazione imposta), Io sto bene (e qui potrebbero essere i giovani fannulloni e "annoiati" di Mario Monti!) criticano una società che per molti aspetti non è ancora cambiata, dagli anni 80 a oggi.
Mi scuso per il "pippone", ma ci tenevo proprio a dire la mia. Saluti
Paul 2012/2/17 - 23:47
"la fulminazione sulla via di Cerreto Alpi" è geniale :)
Che Celentano volesse la chiusura di Avvenire perchè ha letto qualche elucubrazione del Lindo Ferretto nella rubrica "Dal crinale" che egli tiene da qualche tempo sulla testata cattolika?
Le recenti sentenze di condanna dei dirigenti della Thyessenkrupp e dell'Eternit sono la dimostrazione dell'ipocrisia e dell'indifferenza del capitalismo verso la vita dei lavoratori e delle loro comunità.
Vi ricordate quando lo scorso anno ad un meeting di Confindustria fu accolto con un'ovazione Harald Espenhahn, l’ad del gruppo siderurgico tedesco appena condannato in primo grado a 16 anni e 6 mesi di reclusione (omicidio volontario e incendio doloso) per il rogo del dicembre 2007 che costò la vita a sette operai?
Beh, 16 anni se li sono beccati anche il barone belga Louis de Cartier de Marchienne e il magnate svizzero Stephan Schmidheiny per il disastro ambientale aggravato e per le migliaia di morti ed ammalati di mesotelioma tra gli ex dipendenti degli stabilimenti Eternit ed i loro familiari.
De Cartier non è che un suonato ottuagenario ma il poco più che sessantenne Schmidheiny... (Continues)
"Schmidheiny never criticized Chile's Pinochet regime in public, but was quoted in a speech as saying, "A Third World country which opts for a liberal free-market economy must have a strong state."
"Schmidheiny non ha mai preso posizione sul regime di Pinochet in Cile [dove ha investito molti dei milioni di dollari liberati dopo la fine dell'era dell'amianto, ndr], almeno in pubblico, ma in un discorso disse: "Un paese del Terzo Mondo che sceglie un'economia liberista fondata sul libero mercato necessita di uno Stato forte."
Dall'articolo di Daniel M. Berman ed Adrian Knoepfli citato nel contributo precedente.
João Francisco Grabenweger, di origine austriaca, era un operaio che lavorò per quasi 40 anni negli stabilimenti Eternit di Osasco, in Brasile. E' i quei lunghi anni a contatto quotidiano con l'amianto che, inconsapevolmente, tenuto all'oscuro dall'azienda circa i rischi che correva, senza alcuna protezione dalla letale fibra, João Francisco si ammalò...
Nel dicembre 2003 Grabenweger scrisse a Schmidheiny una lettera in tedesco esprimendogli tutta la sua angoscia. Ne riportiamo i passaggi più toccanti:
“Ricorda il suo stage nella fabbrica di Osasco in Brasile negli anni ‘60? Passò in tutti i reparti di produzione, fece lo stesso lavoro degli operai. Io fui scelto per accompagnarLa perché parlavo tedesco. Sono di origine austriaca, mi chiamo João Francisco Grabenweger. Non so se ancora ricorda questo umile operaio al quale Lei raccontava della sua passione per le immersioni subacquee, soprattutto... (Continues)
Uno degli ultimi capolavori del rock moderno. Solo da noi poteva diventare un becero tormentone calcistico...
Paul 2012/2/17 - 22:17
Sarà - anzi, è - certamente un capolavoro, ma non è per nulla una canzone contro la guerra. Si tratta semplicemente di una riflessione di Jack White sul successo dei White Stripes e gli effetti negativi della popolarità...
"The song's about gossip. It's about me, Meg and the people we're dating.", ha dichiarato Jack White.
Il titolo non è altro che una reminiscenza dell'infanzia, quando Jack chiamava "Seven Nation Army" l'Esercito della Salvezza (The Salvation Army)
Fonte: Songfacts
Chiedo agli Admins se non sia il caso di espungerla dalle CCG/AWS...
¿Lograremos exterminar los indios? Por los salvajes de América siento una invencible repugnancia sin poderlo remediar. Esa canalla no son más que unos indios asquerosos a quienes mandaría colgar ahora si reapareciesen. Lautaro y Caupolicán son unos indios piojosos, porque así son todos. Incapaces de progreso, su exterminio es providencial y útil, sublime y grande. Se los debe exterminar sin ni siquiera perdonar al pequeño, que tiene ya el odio instintivo al hombre civilizado."
Domingo Faustino Sarmiento (1811-1888)
"Estamos como nación empeñados en una contienda de razas en que el indígena lleva sobre sí el tremendo anatema de su desaparición, escrito en nombre de la civilización. Destruyamos, pues, moralmente esa raza, aniquilemos sus resortes y organización política, desaparezca su orden de tribus y si es necesario divídase la familia. Esta raza quebrada y dispersa,... (Continues)
Bartleby 2012/2/17 - 20:35
a Bariloche, Rio Negro, regione delle Ande patagoniche.
Si notino le "personalizzazioni" ad opera dei discendenti dei nativi...