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Quand viendra-t-elle ?
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21 dicembre 2012
Nell'edizione originale dei Chants Révolutionnaires (1887) si trova a pagina 129. Si ignora chi sia il "cittadino Mijoul" cui è dedicata ("Mijoul" è un cognome tipico dell'Alvernia), ma era abitudine di Pottier dedicare le sue canzoni a semplici cittadini che condividevano le sue idee e le sue speranze. Pottier la chiamò una "canzone d'amore"; l'autore stesso la datò al 1870, ma in realtà la aveva già scritta nel 1858, intitolandola simbolicamente Jacques et Marianne (Marianna, come è noto, è figura simbolica della Francia rivoluzionaria). In questo appello al futuro appare chiarissimo che la "bella fanciulla" tanto attesa non è né la libertà, né la pace, bensì la Rivoluzione. [RV]
Nell'edizione originale dei Chants Révolutionnaires (1887) si trova a pagina 129. Si ignora chi sia il "cittadino Mijoul" cui è dedicata ("Mijoul" è un cognome tipico dell'Alvernia), ma era abitudine di Pottier dedicare le sue canzoni a semplici cittadini che condividevano le sue idee e le sue speranze. Pottier la chiamò una "canzone d'amore"; l'autore stesso la datò al 1870, ma in realtà la aveva già scritta nel 1858, intitolandola simbolicamente Jacques et Marianne (Marianna, come è noto, è figura simbolica della Francia rivoluzionaria). In questo appello al futuro appare chiarissimo che la "bella fanciulla" tanto attesa non è né la libertà, né la pace, bensì la Rivoluzione. [RV]
QUANDO VERRA' ?
(Continues)
(Continues)
2012/12/21 - 17:50
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Le Moblot
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21 dicembre 2012
Nell'immagine sopra: uniformi della guerra civile francese del 1871. Quella a sinistra è la "Garde Mobile" volontaria comunarda: i "Moblots" di questa canzone. Si noti la sua forzata semplicità "proletaria", in confronto alla Guardia Nazionale (al centro) e all'esercito regolare al soldo dei Versagliesi (a destra), vale a dire "quelli con l'elmetto" nominati in questo canto. Abbastanza curioso che i "casqués" dell'esercito francese, dopo la batosta presa dai Prussiani portassero comunque un elmetto di foggia germanica.
Curiosamente, Les Moblots non fa parte della prima edizione dei Chants Révolutionnaires; secondo alcuni, non è certa l'attribuzione a Eugène Pottier (parecchi canti tendevano ad essergli attribuiti). Si trova comunque nella seconda edizione del volume, pubblicata nel 1908. [RV]
Nell'immagine sopra: uniformi della guerra civile francese del 1871. Quella a sinistra è la "Garde Mobile" volontaria comunarda: i "Moblots" di questa canzone. Si noti la sua forzata semplicità "proletaria", in confronto alla Guardia Nazionale (al centro) e all'esercito regolare al soldo dei Versagliesi (a destra), vale a dire "quelli con l'elmetto" nominati in questo canto. Abbastanza curioso che i "casqués" dell'esercito francese, dopo la batosta presa dai Prussiani portassero comunque un elmetto di foggia germanica.
Curiosamente, Les Moblots non fa parte della prima edizione dei Chants Révolutionnaires; secondo alcuni, non è certa l'attribuzione a Eugène Pottier (parecchi canti tendevano ad essergli attribuiti). Si trova comunque nella seconda edizione del volume, pubblicata nel 1908. [RV]
IL « MOBILOTTO »
(Continues)
(Continues)
2012/12/21 - 17:30
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Τα τραγούδια του αγώνα
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Questa pagina, probabilmente la "madre di tutte le paginone" per l'importanza e la bellezza delle canzoni che vi sono contenute, è finalmente completata. Credo che Τα τραγούδια του αγώνα sia un autentico monumento, e tra i principali, alla lotta di un popolo per la libertà da una dittatura sanguinaria. Un album che è strumento di Lotta e di Storia. Anche per questo ho voluto farne, senza fretta alcuna, una pagina che fosse davvero speciale.
Riccardo Venturi 2012/12/21 - 16:28
Noël est à nous (Cantate de Noël – Chant du solstice d'hiver)
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NATALE È NOSTRO (CANTICO DI NATALE - CANTO DEL SOLSTIZIO D'INVERNO)
(Continues)
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2012/12/21 - 15:08
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La nostra società l’è la filanda
Anonymous
Da “ I canti del lavoro 1 “ I dischi del sole a cura di Roberto Leydi- ristampa Settembre 1965 :
…La lezione che qui presentiamo è desunta da una registrazione originale effettuata a Cologno al Serio, (BG). Ci è stata comunicata, con un gruppo numeroso di canzoni di filanda e di carattere sociale-politico, da Caterina Zanchi, vedova Lanzeni, di 53 anni.
Secondo le notizie fornite da Caterina Zanchi, questa canzone fu cantata nella filanda vecchia (proprietà Sala), fino a dieci anni fa, cioè fino alla chiusura dello stabilimento.
…”dal Boisio, in filanda nuova, dove c’ero io, non la cantavano, perché là non potevano cantare. La cantavano in
filanda vie’ha, dal Sala.”
L’informatrice ha aggiunto che “ la nostra società l’è la filanda” era cantata anche molto prima. La canzone si presenta,
strutturalmente, in due sezioni distinte e indipendenti, così da far presumere un’ origine disgiunta... (Continues)
…La lezione che qui presentiamo è desunta da una registrazione originale effettuata a Cologno al Serio, (BG). Ci è stata comunicata, con un gruppo numeroso di canzoni di filanda e di carattere sociale-politico, da Caterina Zanchi, vedova Lanzeni, di 53 anni.
Secondo le notizie fornite da Caterina Zanchi, questa canzone fu cantata nella filanda vecchia (proprietà Sala), fino a dieci anni fa, cioè fino alla chiusura dello stabilimento.
…”dal Boisio, in filanda nuova, dove c’ero io, non la cantavano, perché là non potevano cantare. La cantavano in
filanda vie’ha, dal Sala.”
L’informatrice ha aggiunto che “ la nostra società l’è la filanda” era cantata anche molto prima. La canzone si presenta,
strutturalmente, in due sezioni distinte e indipendenti, così da far presumere un’ origine disgiunta... (Continues)
La nostra società l’è la filanda
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2012/12/20 - 17:31
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
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Cara moglie, di nuovo ti scrivo
Anonymous
Canto dell’emigrazione frontaliera del primo Novecento
Raccolta nel Bresciano, fa parte del repertorio della Famiglia Bregoli di Pezzaze (Brescia), minatori della Valtrompia.
Questa è l’unica canzone sull’emigrazione che conosciamo in cui si affronti in termini espliciti e con rabbia l’argomento
sessuale.
“…essa è inoltre una precisa denuncia delle difficoltà che incontrano gli emigranti in terra straniera, che spesso si
rivela assai meno generosa di quanto non lasciasse sperare.” – Nanni Svampa, “La mia morosa cara”
Da LP, Pianta B. (a cura di ) Regione Lombardia 5 – I minatori della Valtrompia- La famiglia Bregoli di Pezze
Raccolta nel Bresciano, fa parte del repertorio della Famiglia Bregoli di Pezzaze (Brescia), minatori della Valtrompia.
Questa è l’unica canzone sull’emigrazione che conosciamo in cui si affronti in termini espliciti e con rabbia l’argomento
sessuale.
“…essa è inoltre una precisa denuncia delle difficoltà che incontrano gli emigranti in terra straniera, che spesso si
rivela assai meno generosa di quanto non lasciasse sperare.” – Nanni Svampa, “La mia morosa cara”
Da LP, Pianta B. (a cura di ) Regione Lombardia 5 – I minatori della Valtrompia- La famiglia Bregoli di Pezze
Cara moglie, di nuovo ti scrivo
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2012/12/20 - 17:17
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
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St Peter's Fields
(Added lyrics about Arab spring with help from the company, and with the permission of Jim Woodland. Thanks especially to Reem Kelani and Chris Somes-Charlton).
The Anti-Capitalist Roadshow
Celebrating subversion
Si definiscono un “collettivo di cantanti e autori, più un mago, che si oppone al programma ideologico di austerità imposto dal governo britannico milionario”. Il Roadshow è composto da undici musicisti arrabbiati di età molto diverse.
C’è la notevole Grace Petrie, una versione femminile e più giovane di Billy Bragg, che propone canzoni sui ricchi che si arricchiscono e brani più rilessivi e personali come Protest singer blues. Ci sono Robb Johnson con la trascinante Be reasonable e Reem Kelani con un inno tunisino accompagnato dall’oud. Soprattutto ci sono due veterani della scena folk: Leon Rosselson, 78 anni, ancora impetuoso e arguto in Beneits and looters, e Peggy Seeger, che riscrive un brano swing degli anni trenta con l’appello “occupiamo St. Paul’s”.
Robin Denselow, The Guardian
traduzione di Internazionale
The Anti-Capitalist Roadshow
Celebrating subversion
Si definiscono un “collettivo di cantanti e autori, più un mago, che si oppone al programma ideologico di austerità imposto dal governo britannico milionario”. Il Roadshow è composto da undici musicisti arrabbiati di età molto diverse.
C’è la notevole Grace Petrie, una versione femminile e più giovane di Billy Bragg, che propone canzoni sui ricchi che si arricchiscono e brani più rilessivi e personali come Protest singer blues. Ci sono Robb Johnson con la trascinante Be reasonable e Reem Kelani con un inno tunisino accompagnato dall’oud. Soprattutto ci sono due veterani della scena folk: Leon Rosselson, 78 anni, ancora impetuoso e arguto in Beneits and looters, e Peggy Seeger, che riscrive un brano swing degli anni trenta con l’appello “occupiamo St. Paul’s”.
Robin Denselow, The Guardian
traduzione di Internazionale
St Peter's Fields in Manchester
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2012/12/20 - 17:08
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The Vision
The Anti-Capitalist Roadshow
Celebrating subversion
Si definiscono un “collettivo di cantanti e autori, più un mago, che si oppone al programma ideologico di austerità imposto dal governo britannico milionario”. Il Roadshow è composto da undici musicisti arrabbiati di età molto diverse.
C’è la notevole Grace Petrie, una versione femminile e più giovane di Billy Bragg, che propone canzoni sui ricchi che si arricchiscono e brani più rilessivi e personali come Protest singer blues. Ci sono Robb Johnson con la trascinante Be reasonable e Reem Kelani con un inno tunisino accompagnato dall’oud. Soprattutto ci sono due veterani della scena folk: Leon Rosselson, 78 anni, ancora impetuoso e arguto in Beneits and looters, e Peggy Seeger, che riscrive un brano swing degli anni trenta con l’appello “occupiamo St. Paul’s”.
Robin Denselow, The Guardian
traduzione di Internazionale
“The world has changed," they said, "all your ideals
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2012/12/20 - 17:04
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Guns and Bombs
![Guns and Bombs](img/art/t244184.jpg)
The Anti-Capitalist Roadshow
Celebrating subversion
Si definiscono un “collettivo di cantanti e autori, più un mago, che si oppone al programma ideologico di austerità imposto dal governo britannico milionario”. Il Roadshow è composto da undici musicisti arrabbiati di età molto diverse.
C’è la notevole Grace Petrie, una versione femminile e più giovane di Billy Bragg, che propone canzoni sui ricchi che si arricchiscono e brani più rilessivi e personali come Protest singer blues. Ci sono Robb Johnson con la trascinante Be reasonable e Reem Kelani con un inno tunisino accompagnato dall’oud. Soprattutto ci sono due veterani della scena folk: Leon Rosselson, 78 anni, ancora impetuoso e arguto in Beneits and looters, e Peggy Seeger, che riscrive un brano swing degli anni trenta con l’appello “occupiamo St. Paul’s”.
Robin Denselow, The Guardian
traduzione di Internazionale
Altre canzoni... (Continues)
The economy’s in ruins
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2012/12/20 - 16:20
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Doggone, Occupation Is On
![Doggone, Occupation Is On](img/art/t755522.jpg)
(H. Jenkins/D. Lippman/ Peggy Seeger)
The Anti-Capitalist Roadshow
Celebrating subversion
Si definiscono un “collettivo di cantanti e autori, più un mago, che si oppone al programma ideologico di austerità imposto dal governo britannico milionario”. Il Roadshow è composto da undici musicisti arrabbiati di età molto diverse.
C’è la notevole Grace Petrie, una versione femminile e più giovane di Billy Bragg, che propone canzoni sui ricchi che si arricchiscono e brani più rilessivi e personali come Protest singer blues. Ci sono Robb Johnson con la trascinante Be reasonable e Reem Kelani con un inno tunisino accompagnato dall’oud. Soprattutto ci sono due veterani della scena folk: Leon Rosselson, 78 anni, ancora impetuoso e arguto in Beneits and looters, e Peggy Seeger, che riscrive un brano swing degli anni trenta con l’appello “occupiamo St. Paul’s”.
Robin Denselow, The Guardian
traduzione di Internazionale
The Anti-Capitalist Roadshow
Celebrating subversion
Si definiscono un “collettivo di cantanti e autori, più un mago, che si oppone al programma ideologico di austerità imposto dal governo britannico milionario”. Il Roadshow è composto da undici musicisti arrabbiati di età molto diverse.
C’è la notevole Grace Petrie, una versione femminile e più giovane di Billy Bragg, che propone canzoni sui ricchi che si arricchiscono e brani più rilessivi e personali come Protest singer blues. Ci sono Robb Johnson con la trascinante Be reasonable e Reem Kelani con un inno tunisino accompagnato dall’oud. Soprattutto ci sono due veterani della scena folk: Leon Rosselson, 78 anni, ancora impetuoso e arguto in Beneits and looters, e Peggy Seeger, che riscrive un brano swing degli anni trenta con l’appello “occupiamo St. Paul’s”.
Robin Denselow, The Guardian
traduzione di Internazionale
I reckon those bankers shoulda never been bailed
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2012/12/20 - 16:14
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Maggie Thatcher's Dream
![Maggie Thatcher's Dream](img/upl/a3915133787_10.jpg)
[2011]
Parole e musica di Grace Petrie
Nell’album intitolato “Mark My Words”
The Anti-Capitalist Roadshow
Celebrating subversion
Si definiscono un “collettivo di cantanti e autori, più un mago, che si oppone al programma ideologico di austerità imposto dal governo britannico milionario”. Il Roadshow è composto da undici musicisti arrabbiati di età molto diverse.
C’è la notevole Grace Petrie, una versione femminile e più giovane di Billy Bragg, che propone canzoni sui ricchi che si arricchiscono e brani più rilessivi e personali come Protest singer blues. Ci sono Robb Johnson con la trascinante Be reasonable e Reem Kelani con un inno tunisino accompagnato dall’oud. Soprattutto ci sono due veterani della scena folk: Leon Rosselson, 78 anni, ancora impetuoso e arguto in Beneits and looters, e Peggy Seeger, che riscrive un brano swing degli anni trenta con l’appello “occupiamo St. Paul’s”.
Robin Denselow, The Guardian
traduzione di Internazionale
Parole e musica di Grace Petrie
Nell’album intitolato “Mark My Words”
The Anti-Capitalist Roadshow
Celebrating subversion
Si definiscono un “collettivo di cantanti e autori, più un mago, che si oppone al programma ideologico di austerità imposto dal governo britannico milionario”. Il Roadshow è composto da undici musicisti arrabbiati di età molto diverse.
C’è la notevole Grace Petrie, una versione femminile e più giovane di Billy Bragg, che propone canzoni sui ricchi che si arricchiscono e brani più rilessivi e personali come Protest singer blues. Ci sono Robb Johnson con la trascinante Be reasonable e Reem Kelani con un inno tunisino accompagnato dall’oud. Soprattutto ci sono due veterani della scena folk: Leon Rosselson, 78 anni, ancora impetuoso e arguto in Beneits and looters, e Peggy Seeger, che riscrive un brano swing degli anni trenta con l’appello “occupiamo St. Paul’s”.
Robin Denselow, The Guardian
traduzione di Internazionale
I could forgive you if you thought
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2012/12/20 - 16:11
Song Itineraries:
Miss Maggie Thatcher
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Be Reasonable
![Be Reasonable](img/art/t314658.jpg)
The Anti-Capitalist Roadshow
Celebrating subversion
Si definiscono un “collettivo di cantanti e autori, più un mago, che si oppone al programma ideologico di austerità imposto dal governo britannico milionario”. Il Roadshow è composto da undici musicisti arrabbiati di età molto diverse.
C’è la notevole Grace Petrie, una versione femminile e più giovane di Billy Bragg, che propone canzoni sui ricchi che si arricchiscono e brani più rilessivi e personali come Protest singer blues. Ci sono Robb Johnson con la trascinante Be reasonable e Reem Kelani con un inno tunisino accompagnato dall’oud. Soprattutto ci sono due veterani della scena folk: Leon Rosselson, 78 anni, ancora impetuoso e arguto in Beneits and looters, e Peggy Seeger, che riscrive un brano swing degli anni trenta con l’appello “occupiamo St. Paul’s”.
Robin Denselow, The Guardian
traduzione di Internazionale
We’ll rehouse the homeless in Buckingham Palace,
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2012/12/20 - 15:28
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Studenti e operai
![Studenti e operai](img/upl/bertelli.jpg)
[1966]
Vitavisia-Bertelli
DS Dischi del Sole 191/93 (incisione originale Gualtiero Bertelli)
"Sta bruta guera che no xe finia", Edizioni del Gallo, 1965
Canzoniere della Protesta - La linea rossa della canzone
Edizioni del Gallo, 1973, p. 68
Vitavisia-Bertelli
DS Dischi del Sole 191/93 (incisione originale Gualtiero Bertelli)
"Sta bruta guera che no xe finia", Edizioni del Gallo, 1965
Canzoniere della Protesta - La linea rossa della canzone
Edizioni del Gallo, 1973, p. 68
El giornàl dei paroni ga dito
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2012/12/20 - 14:20
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
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The Reaper
![The Reaper](img/upl/The_Reaper_.jpg)
Album “Aqaba” pubblicato nel 1988
A seconda delle fonti viene indicato come un brano tradizionale oppure attribuito a Bill Caddick (1944-), cantautore e chitarrista folk inglese.
La musica potrebbe essere dello stesso Caddick, ma l’arrangiamento originale è di June Tabor.
Il brano si trova anche nel disco collettivo intitolato “We Died in Hell - They Called it Passchendaele” (1993) con June Tabor, Shoshana Kalisch, Kristien Dehollander, Marwan Zoueni e The Lone Tree Orchestra.
A seconda delle fonti viene indicato come un brano tradizionale oppure attribuito a Bill Caddick (1944-), cantautore e chitarrista folk inglese.
La musica potrebbe essere dello stesso Caddick, ma l’arrangiamento originale è di June Tabor.
Il brano si trova anche nel disco collettivo intitolato “We Died in Hell - They Called it Passchendaele” (1993) con June Tabor, Shoshana Kalisch, Kristien Dehollander, Marwan Zoueni e The Lone Tree Orchestra.
Son, now it's done, once more the shining field
(Continues)
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Contributed by Dead End 2012/12/20 - 11:06
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The Soldier
![The Soldier](img/upl/Cupid_Is_A_Drunkard.jpg)
[1985]
Album “Cupid Is A Drunkard” pubblicato nel 2000.
Inspired by Jacques Brel's song La Statue (The Statue).
All across France there are prominent monuments to the war dead, and Brel sings his song from the view point of the statue of the soldier that always forms the centre piece of these monuments - "I'd like to get hold of that son of Lent who had engraved beneath my statue 'God calls back those he loves, and it was him he loved the most' - me, who never prayed to God except for when I had toothache, me who never prayed to God except when I was afraid of Satan, me who only prayed to Satan when I was in love, me who only prayed to Satan when I was afraid of God. Ah that child of Lent, I'd like him here, and I'd like it if children didn't look at me." (Philip Jeays)
Album “Cupid Is A Drunkard” pubblicato nel 2000.
Inspired by Jacques Brel's song La Statue (The Statue).
All across France there are prominent monuments to the war dead, and Brel sings his song from the view point of the statue of the soldier that always forms the centre piece of these monuments - "I'd like to get hold of that son of Lent who had engraved beneath my statue 'God calls back those he loves, and it was him he loved the most' - me, who never prayed to God except for when I had toothache, me who never prayed to God except when I was afraid of Satan, me who only prayed to Satan when I was in love, me who only prayed to Satan when I was afraid of God. Ah that child of Lent, I'd like him here, and I'd like it if children didn't look at me." (Philip Jeays)
I didn't die for my country
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/12/20 - 10:27
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Sarajevo
![Sarajevo](img/upl/Bosko_Admira_may_1993.jpg)
[2005]
Album “Mr Jeays”
This song is based on a true story from the Yugoslavian civil war. In 1993 a young couple from either side of the ethnic divide, one a Muslim, the other a Serbian, tried to escape from the city. Both were shot by snipers, and died in each other's arms, their bodies lying on the bridge where they fell for several days as the warring factions blamed eachother. They were dubbed the “Romeo & Juliet of Sarajevo” (Philip Jeays)
According to Dino Kapin, who was a Commander of a Croatian unit allied at the time with Bosnian Army forces, around 17:00 hours, a man and a woman were seen approaching the bridge. As soon as they were at the foot of the bridge, a shot was heard, and according to all sides involved in their passage, the bullet hit Boško Brkić and killed him instantaneously. Another shot was heard and the woman screamed, fell down wounded, but... (Continues)
Album “Mr Jeays”
This song is based on a true story from the Yugoslavian civil war. In 1993 a young couple from either side of the ethnic divide, one a Muslim, the other a Serbian, tried to escape from the city. Both were shot by snipers, and died in each other's arms, their bodies lying on the bridge where they fell for several days as the warring factions blamed eachother. They were dubbed the “Romeo & Juliet of Sarajevo” (Philip Jeays)
According to Dino Kapin, who was a Commander of a Croatian unit allied at the time with Bosnian Army forces, around 17:00 hours, a man and a woman were seen approaching the bridge. As soon as they were at the foot of the bridge, a shot was heard, and according to all sides involved in their passage, the bullet hit Boško Brkić and killed him instantaneously. Another shot was heard and the woman screamed, fell down wounded, but... (Continues)
Somewhere to the East
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/12/20 - 10:16
Song Itineraries:
Balkan Wars of the 90's
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I'll Never Be a Patriot
![I'll Never Be a Patriot](img/upl/balladtsprint.jpg)
[2000]
Album “The Ballad Of Ruben Garcia” pubblicato nel 2001
Album “The Ballad Of Ruben Garcia” pubblicato nel 2001
Every country in the world
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/12/20 - 09:55
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Idiots in Uniform
![Idiots in Uniform](img/upl/balladtsprint.jpg)
[1992]
Album “The Ballad Of Ruben Garcia” pubblicato nel 2001
Album “The Ballad Of Ruben Garcia” pubblicato nel 2001
In days at school I played the fool
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/12/20 - 09:52
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![Video! Video!](img/video_new_gray.png)
The Blood of Poets
![The Blood of Poets](img/upl/londoncd.jpg)
[2009]
Album “London”
Album “London”
You won’t conquer a man
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/12/20 - 09:41
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The Great War
![The Great War](img/upl/chateauwood2.jpg)
[1999]
Album “Cupid Is A Drunkard”, pubblicato nel 2000.
Album “Cupid Is A Drunkard”, pubblicato nel 2000.
It was a great war the Great War
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/12/20 - 09:32
Song Itineraries:
World War I (1914-1918)
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Radio guerriglia (A Vik)
![Radio guerriglia (A Vik)](img/upl/murales_vittorio_arrigoni.jpg)
singolo inedito "RADIO GUERRIGLIA" 2012
Caro fratello
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2012/12/20 - 09:12
Song Itineraries:
Vittorio Arrigoni
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Aux exclus
![Aux exclus](img/upl/Francois-Beranger-1997-dit-Le-Cactus-rapport-a-la-E2808Epochette.jpg)
[1997]
Dall’album senza titolo comunemente chiamato “Le cactus”.
Dall’album senza titolo comunemente chiamato “Le cactus”.
Je sais que tu flippes, l'ami,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/12/19 - 09:38
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Aux bouffons
![Aux bouffons](img/upl/Monti_Berlusconi.jpg)
[1997]
Dall’album senza titolo comunemente chiamato “Le cactus”.
Dall’album senza titolo comunemente chiamato “Le cactus”.
Comme à l'école communale
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/12/19 - 09:32
Césium oblige
![Césium oblige](img/upl/Wackersdorf_1986.jpeg)
Césium oblige
Canzone française – Césium oblige – Marco Valdo M.I. – 2012
Histoires d'Allemagne 85
An de Grass 86
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
Césium oblige... En voilà un titre, dit Lucien l'âne en se raidissant de tout son poil. On dirait un machin atomique, on se croirait, je ne sais pas moi, dans un cours de physique, dans un laboratoire ou dans un centre de recherches...
Mais c'est précisément de ça qu'il s'agit. Enfin, presque. De ça et de concerts, de méga-concerts de protestation contre le retraitement nucléaire, contre le centre et l'usine qu'on voulait installer à Wackersdorf dans le Haut-Palatinat, quelque part en Bavière. Forcément en Bavière, compte tenu de l'énorme... (Continues)
Canzone française – Césium oblige – Marco Valdo M.I. – 2012
Histoires d'Allemagne 85
An de Grass 86
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
Césium oblige... En voilà un titre, dit Lucien l'âne en se raidissant de tout son poil. On dirait un machin atomique, on se croirait, je ne sais pas moi, dans un cours de physique, dans un laboratoire ou dans un centre de recherches...
Mais c'est précisément de ça qu'il s'agit. Enfin, presque. De ça et de concerts, de méga-concerts de protestation contre le retraitement nucléaire, contre le centre et l'usine qu'on voulait installer à Wackersdorf dans le Haut-Palatinat, quelque part en Bavière. Forcément en Bavière, compte tenu de l'énorme... (Continues)
Sans se soucier de rien, ni de personne sans se faire de bile
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2012/12/18 - 22:58
Song Itineraries:
No Nukes
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Almirante
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BENIGNI TI VOLEVAMO BENE
da Militant Blog
Ieri sera è definitivamente scomparso Roberto Benigni per come lo conoscevamo. Il guitto toscano, un tempo materiale, osceno, rabbioso, era da tempo affetto da una malattia cronica che ne ha progressivamente minato il corpo e lo spirito trasformandolo in un sessantenne melenso e retorico: il conformismo piddino. Negli anni abbiamo assitito perplessi alla sua elegia dell’inno di Mameli, all’apologia del tricolore e di tutto quel armamentario patriottardo con cui sono stati giustificati gli interventi militari italiani. Eppure, nonostante tutto, speravamo esistesse ancora una cura che ce lo restituisse. Poi, dopo averlo sentito equipare il nazismo e il comunismo, dopo averlo visto elevare i democristiani a padri nobili della patria, ci siamo dovuti arrendere all’evidenza. Continuare a insistere sarebbe stato accanimento terapeutico e non ce la siamo... (Continues)
da Militant Blog
Ieri sera è definitivamente scomparso Roberto Benigni per come lo conoscevamo. Il guitto toscano, un tempo materiale, osceno, rabbioso, era da tempo affetto da una malattia cronica che ne ha progressivamente minato il corpo e lo spirito trasformandolo in un sessantenne melenso e retorico: il conformismo piddino. Negli anni abbiamo assitito perplessi alla sua elegia dell’inno di Mameli, all’apologia del tricolore e di tutto quel armamentario patriottardo con cui sono stati giustificati gli interventi militari italiani. Eppure, nonostante tutto, speravamo esistesse ancora una cura che ce lo restituisse. Poi, dopo averlo sentito equipare il nazismo e il comunismo, dopo averlo visto elevare i democristiani a padri nobili della patria, ci siamo dovuti arrendere all’evidenza. Continuare a insistere sarebbe stato accanimento terapeutico e non ce la siamo... (Continues)
Ahmed il Lavavetri 2012/12/18 - 20:03
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S.U.S.
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Un altro brano già presente sulle CCG/AWS ispirato alle "Sus laws" è Sonny's Lettah (Anti-Sus Poem) di Linton Kwesi-Johnson.
Dead End 2012/12/18 - 14:41
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Que força é essa?
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[1971]
Parole e musica di Sérgio Godinho
Nell’album "Os sobreviventes"
Parole e musica di Sérgio Godinho
Nell’album "Os sobreviventes"
Vi-te a trabalhar o dia inteiro
(Continues)
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Contributed by Dead End 2012/12/18 - 13:12
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Avanti ragazzi di Budapest
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Forse, Dead End, il nostro amico ungherese Szabó Győző (NB: Győző = Vittorio) non è ancora abituato a questo sito, dove prima di tutto gli facciamo una traduzione nella sua lingua (che, naturalmente, potrà correggere a suo piacimento) e, poi, gli diciamo che, ad esempio, se parliamo dell'Ungheria di ieri e di oggi lo facciamo sicuramente senza preconcetti, ma anche a ragion veduta e servendoci di fonti originali, ivi compresa la nuova costituzione ungherese che abbiamo letto con attenzione. Tutto qui. Saluti!
Riccardo Venturi 2012/12/18 - 12:00
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Στίχοι: Κωστούλα Μητροπούλου, Λευτέρης Παπαδόπουλος, Μάνος Λοΐζος, Γιάννης Νεγρεπόντης, Δημήτρης Χριστοδούλου
Μουσική: Μάνος Λοΐζος
Εκτελέσεις: Μάνος Λοΐζος, Αλέκα Αλιμπέρτη, Βασίλης Παπακωνσταντίνου, Κώστας Σμοκοβίτης
Δίσκος: Τα τραγουδια του δρόμου, 1974
Testi di Kostoula Mitropoulou, Lefteris Papadopoulos, Manos Loïzos, Yannis Negrepondis, Dimitris Christodoulou
Musica di Manos Loïzos
Interpretazioni di Manos Loïzos, Aleka Aliberti, Vasilis Papakonstandinou, Kostas Smokovitis.
Disco: Le canzoni di strada, 1974
Le "Canzoni della strada" furono uno dei primi dischi che Manos Loïzos mise in circolazione dopo la caduta dei Colonnelli. Furono immediatamente adottate dal popolo. Alcune canzoni risalivano ai tempi anteriori alla Giunta, sparse il piccoli dischi da 45 giri, e avevano accompagnato quella sorta di Sessantotto anticipato rispetto al resto del mondo,... (Continues)