Περιμένοντας τοὺς βαρβάρους
La Dalmati venne in Italia per studiare musica e incontrò il maestro Ferruccio Vignanelli, grande organista e clavicembalista, e divenne a sua volta una virtuosa clavicembalista. In patria fu la prima a introdurre lo studio dello strumento, fondando ad Atene una apposita scuola, intitolata al Maestro, che è tuttora in attività. Si tratta davvero di un personaggio eccezionale.
Gian Piero Testa 2012/11/6 - 19:14
da: Costantino Kavafis, Poesie, Mondadori, Milano, 1961.
La seconda traduzione è in realtà la prima: quella di Filippo Maria Pontani. Nato a Roma nel 1913 e morto a Bologna nel 1983, è stato uno dei massimi grecisti italiani, sia per quel che riguarda la lingua classica (caso oltremodo frequente), sia quella moderna (caso, al contrario, più unico che raro). Nella "querelle" tra "traduttori poeti" e "traduttori filologi", Filippo Maria Pontani fu fatto spesso oggetto di critiche a volte feroci, in quanto non "dotato della necessaria sensibilità"; critiche che, va detto, rimandava al mittente facendo presenti i tanti poeti che traducevano da tutte le lingue del mondo senza conoscerne decentemente nemmeno mezza. Eppure, devo dirlo onestamente, tra i "traduttori filologi" (e il Pontani filologo era, e di prim'ordine) è senz'altro il migliore. Non era affatto sprovvisto di sensibilità poetica... (Continues)
La seconda traduzione è in realtà la prima: quella di Filippo Maria Pontani. Nato a Roma nel 1913 e morto a Bologna nel 1983, è stato uno dei massimi grecisti italiani, sia per quel che riguarda la lingua classica (caso oltremodo frequente), sia quella moderna (caso, al contrario, più unico che raro). Nella "querelle" tra "traduttori poeti" e "traduttori filologi", Filippo Maria Pontani fu fatto spesso oggetto di critiche a volte feroci, in quanto non "dotato della necessaria sensibilità"; critiche che, va detto, rimandava al mittente facendo presenti i tanti poeti che traducevano da tutte le lingue del mondo senza conoscerne decentemente nemmeno mezza. Eppure, devo dirlo onestamente, tra i "traduttori filologi" (e il Pontani filologo era, e di prim'ordine) è senz'altro il migliore. Non era affatto sprovvisto di sensibilità poetica... (Continues)
ASPETTANDO I BARBARI
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Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/6 - 19:17
Aggiungo una cosa riguardante la Dalmati. Mi ci sono imbattuto proprio di recente, mentre cercavo materiale per la nota su Cipro annessa ad Αποχαιρετισμος di Ritsos. In questo sito si possono (direi che si devono) leggere alcune lettere indirizzate dalla Dalmati al suo fraterno amico italiano, il poeta Mario Luzi. Vi si trovano diversi accorati riferimenti al dramma che si stava svolgendo a Cipro, soprattutto alle continue impiccagioni di giovani ciprioti greci combattenti per l'indipendenza.
Gian Piero Testa 2012/11/6 - 21:14
Gian Piero, non ho messo io la "comunicazione di retrobottega"; evidentemente dev'essere sfuggito a qualche altro admin il fatto che avevi chiesto che non fosse pubblicato. Ad ogni modo, per comunicazioni del genere e se non vuoi che non siano pubblicate (perché usualmente le tue cose vengono pubblicate tutte, e quindi può sfuggire che tu chieda che non lo siano), scrivimi in privato: k.riccardo@gmail.com Saluti e scusa ancora anche se non ne ho colpa alcuna...
Riccardo Venturi 2012/11/6 - 22:47
dal suo blog
Il blog di Io Non Sto Con Oriana (eh sì, l'Oriana con la quale il blogger non sta è proprio lei, la defunta Fallaci) si apre con un'immagine di Yazd; non so come mai, ma una traduzione di questa poesia la trovo del tutto naturale, da parte sua. (rv)
ASPETTANDO I BARBARI
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Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/6 - 23:31
La riscrittura italiana di Riccardo Venturi
(7 novembre 2012).
(7 novembre 2012).
Di traduzioni italiane di questa poesia ce ne sono altre (penso, ad esempio, a quella di Nicola Crocetti; ma non m'è riuscito di trovarla). Ce ne saranno sicuramente di altre ancora; ma, alla fine, mi son detto che, più o meno, sono tutte simili. E ho voluto, quindi, farne una un po' diversa.
Del resto, una costante di questa poesia è la sua attualità; ho voluto quindi trasportarla nel presente. S'immagini, che so io, Napolitano davanti al Quirinale che aspetta i barbari, o i senatori davanti a palazzo Madama. S'immagini che non arrivi "qualcuno dai confini"; ora le notizie viaggiano sui social networks (anche Barack Obama, poche ore fa, ha annunciato la sua rielezione con un "Tweet"). Il resto lo fa, già da sé, la poesia. (rv)
Del resto, una costante di questa poesia è la sua attualità; ho voluto quindi trasportarla nel presente. S'immagini, che so io, Napolitano davanti al Quirinale che aspetta i barbari, o i senatori davanti a palazzo Madama. S'immagini che non arrivi "qualcuno dai confini"; ora le notizie viaggiano sui social networks (anche Barack Obama, poche ore fa, ha annunciato la sua rielezione con un "Tweet"). Il resto lo fa, già da sé, la poesia. (rv)
NELL'ATTESA DEI BARBARI
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English translation by Edmund Keeley and Philip Sherrard
Da: C.P. Cavafy, Collected Poems. Translated by Edmund Keeley and Philip Sherrard. Edited by George Savidis. Revised Edition. Princeton University Press, 1992. Per l'inglese e tutte le altre lingue vale lo stesso: esistono decine di traduzioni. Ne scelgo una, rappresentativa, tra le più recenti. (rv)
WAITING FOR THE BARBARIANS
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Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/7 - 10:28
Version française par Ange Vlachos.
Proviene da uno scritto di Larry Barouch dove, per dirla eufemisticamente, non si parla molto bene di Marguerite Yourcenar. La quale aveva pure tradotto Περιμένοντας τους βαρβάρους in una maniera che viene tacciata di "ignobile". Le querelle tra traduttori di poesie sono antiche quanto il mondo, verrebbe da dire. Da notare che, in Francia (e, sovente, anche in Inghilterra), Konstandinos Kavafis diventa regolarmente "Constantine Cavafy".
EN ATTENDANT LES BARBARES
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Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/7 - 11:37
Naturalmente, qui, non si poteva scampare: il testo originale è stato tutto ripolitonizzato. Fuori di questione, per un antico Alessandrino come Kavafis; sono andato a riprendermi il testo proprio dalla "Grammatica del greco moderno" di Filippo Maria Pontani (volume II, Esercizi, pp. 77/78), dove si insegna rigorosamente il sistema tritonico. Un accenno, ma solo quello, al greco di Kavafis: fino a tutta la sua adolescenza, come si sa, non aveva parlato e scritto che l'inglese (e gli appunti sulle sue poesie, tipo "Not for publication", li scriveva in quella lingua). Simile in questo a un altro grande solitario di altri lidi, o senhor Fernando Sá Nogueira Pessoa. Così come quest'ultimo ebbe a riapprendere il portoghese facendone la sua Patria, Kavafis dovette reimparare il greco; e lo fece in maniera del tutto sua, in un impasto linguistico strabiliante tra forme antiche e moderne, tra "katharevousa"... (Continues)
Riccardo Venturi 2012/11/7 - 12:17
La versione tedesca dallo Uris Tagebuch. Probabilmente di Wolfgang Josing.
Deutsche Übersetzung aus Uris Tagebuch. "Vermutlich von Wolfgang Josing".
Proviene dal blog di un ebreo svizzero che vive in Israele con la famiglia. Un israeliano parecchio critico verso la sua società e le politiche dello stato Ebraico, va senz'altro detto. Riporto, in quanto interessanti, le considerazioni del suddetto su questa poesia; sono in tedesco, però. Non è colpa mia. (rv)
Als Einstieg eine Feststellung: Im Jahre 2012 wird die grosse Mehrheit der Muslime im Mittleren Osten und Nordafrika von radikalislamistischen Regimen regiert sein, die glauben, dass mit einem Jihad auf Amerika und Israel, mit der Zerstörung Israels, mit der Unterdrückung der Christen, mit dem weiteren Reduzieren des rechtlichen Status der Frau, sie den Willen Gottes, als dessen Diktatoren zu regieren, erfüllen. Ich meine damit Ägypten, Gaza, Iran, Libanon, Libyen, Tunesien und die Türkei. Es könnten noch weitere... (Continues)
Proviene dal blog di un ebreo svizzero che vive in Israele con la famiglia. Un israeliano parecchio critico verso la sua società e le politiche dello stato Ebraico, va senz'altro detto. Riporto, in quanto interessanti, le considerazioni del suddetto su questa poesia; sono in tedesco, però. Non è colpa mia. (rv)
Als Einstieg eine Feststellung: Im Jahre 2012 wird die grosse Mehrheit der Muslime im Mittleren Osten und Nordafrika von radikalislamistischen Regimen regiert sein, die glauben, dass mit einem Jihad auf Amerika und Israel, mit der Zerstörung Israels, mit der Unterdrückung der Christen, mit dem weiteren Reduzieren des rechtlichen Status der Frau, sie den Willen Gottes, als dessen Diktatoren zu regieren, erfüllen. Ich meine damit Ägypten, Gaza, Iran, Libanon, Libyen, Tunesien und die Türkei. Es könnten noch weitere... (Continues)
WARTEN AUF DIE BARBAREN
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Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/7 - 12:25
Traducción al castellano de Ciudad Seva, Hogar electrónico del escritor Luis López Nieves
Luis López Nieves (nato nel 1950) è uno dei maggiori scrittori portoricani. Secondo l'articolo Wikipedia, il suo sito, "Ciudad Seva", ha ricevuto oltre 54 milioni di visite. Sul principale quotidiano portoricano, "El nuevo día", tiene una rubrica che si chiama Cartas Bizantinas; si capisce bene perché traduca Kavafis. (rv)
ESPERANDO A LOS BÁRBAROS
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Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/7 - 12:33
Uma versão portuguesa.
Proviene da questa pagina sulla quale non ho indagato ulteriormente. Potrebbe anche essere una versione "standard" in portoghese. (rv)
ESPERANDO OS BÁRBAROS
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Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/7 - 12:47
Перевод С. Ильинской
Da questa pagina, con tanto di banner delle "Ninja Wars". Proviene da: Кавафис К., Лирика,
1984 г., Перевод С. Ильинской, Издатель: Художественная литература
1984 г., Перевод С. Ильинской, Издатель: Художественная литература
ОЖИДАЯ ВАРВАРОВ
(Continues)
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Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/7 - 13:01
Svensk översättning av Magnus William-Olsson och Rea Mellberg
Da Under pausträdet, il blog di Bodil Zalesky. "Vi lyssnar till människor som bär sin Kavafis i hjärtat – vi hör hans dikter på grekiska, arabiska, turkiska och engelska. I boken finns de att läsa på grekiska och i en svensk nyöversättning av Magnus William-Olsson och Rea Mellberg – och på engelska."
I VÄNTAN PÅ BARBARERNA
(Continues)
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Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/7 - 15:32
Oversat af Johannes Thomsen
Da questo documento .doc. Traduzione eseguita nel 1986 e rivista nel 2008. (rv)
MENS VI VENTER PÅ BARBARERNE
(Continues)
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Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/7 - 15:37
ترجمة للقصيدة إلى اللغة العربية
Da questa pagina, reperita impostando "Waiting for the barbarians" sul traduttore automatico di Google. Il quale, va detto, nei limiti di queste cose sta funzionando sempre meglio (sono passati gli eroici tempi del Babelfish di AltaVista). Naturalmente, sarà comunque meglio specificarlo, il traduttore di Google è servito soltanto per trovare il titolo in arabo. Inutile dire che Kavafis è parecchio famoso specialmente in Egitto: a rigore, era egiziano, e ha vissuto la maggior parte della sua vita in Egitto.
Nel video sottostante: Immagini di una performance in lingua araba basata sulla poesia di Kavafis. (rv)
Nel video sottostante: Immagini di una performance in lingua araba basata sulla poesia di Kavafis. (rv)
في انتظار البرابرة
(Continues)
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Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/7 - 15:57
Versió catalana de Carles Riba
Da poeta a poeta: Carles Riba (1893-1959) è stato uno dei più grandi poeti moderni in lingua catalana. Antifranchista, visse in esilio dal 1939 al 1943. Particolare decisivo: oltre ad essere un grande poeta, Riba è stato anche uno dei maggiori classicisti catalani. Dal 1925 al 1939 fu professore di greco all'Università Autonoma di Barcellona; tradusse classici greci e latini nella sua lingua materna, ma è ricordato specialmente per la sua versione in catalano dell'Odissea, considerata tra le più belle in ogni lingua. E la sua mano si vede bene anche in questo suo Kavafis. (rv)
ESPERANT ELS BÀRBARS
(Continues)
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Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/7 - 16:22
Suomentanut Tuomas Anhava
Da questa pagina. Tuomas Anhava (1927-2001) è stato uno scrittore finlandese; nel 1989 ha ricevuto il Premio Eino Leino (Eino Leino è uno dei maggiori scrittori finlandesi), il maggior premio letterario del suo paese. La sua traduzione della poesia proviene da un suo libro intitolato esattamente Barbaarit tulevat tänään ("I barbari arrivano oggi") (rv)
Da questa pagina. Tuomas Anhava (1927-2001) è stato uno scrittore finlandese; nel 1989 ha ricevuto il Premio Eino Leino (Eino Leino è uno dei maggiori scrittori finlandesi), il maggior premio letterario del suo paese. La sua traduzione della poesia proviene da un suo libro intitolato esattamente Barbaarit tulevat tänään ("I barbari arrivano oggi") (rv)
BARBAAREJA ODOTELLESSA
(Continues)
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Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/7 - 16:34
Bản dịch của Nguyễn Viết Thắng
L'ho trovata sull'edizione vietnamita di Wikipedia, alla voce Constantine P. Cavafy. Sta accanto a una traduzione inglese della poesia, segno che non dev'essere facile trovare traduttori dal greco al vietnamita nemmeno in Vietnam. Dalla medesima pagina si apprende che, in vietnamita, "Grecia" si dice "Hy Lap" e "Egitto" si dice "Ai Cập". "Italia" si dice "Y".(rv)
ĐỢI CHỜ QUÂN MAN RỢ
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/7 - 16:46
中井久夫訳、『カヴァフィス全作品集』(みすず書房)
Nella pagina in cui l'ho presa, Kavafis diventa ΚΑΒΦΗ ma è comunque da apprezzare il tentativo. (rv)
野蛮人を待つ
(Continues)
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Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/7 - 17:01
In un piccolo libro che posseggo da alcuni anni, intitolato appunto "Konstandinos Kavafis: Aspettando i barbari - Poesie civili", Passigli Editori, Firenze, 2005, il curatore Tino Sangiglio, ricollegandosi agli studi di Stratìs Tsirkas (1911 - 1980) che studiò il poeta alessandrino non da studioso accademico, ma da narratore e giornalista di vaglia qual era, osa "profanare" le invalicabili "mura" in cui sembra stare perennemente chiuso (e, aggiungo io, accuratamente tenuto sottochiave dagli studiosi) e "adiaforo alle tensioni degli altri", per un tentativo di lettura di alcuni componimenti, specialmente quelli cosiddetti storici, in una chiave di contemporaneità.
Leggere in filigrana quei testi significa, secondo Sangiglio sulla scorta di Tsirkas "aprire una pagina nuova nel libro della vita del poeta". In pratica, si tratterebbe di testi-tessere di mosaico capaci di comporre un quadro... (Continues)
Leggere in filigrana quei testi significa, secondo Sangiglio sulla scorta di Tsirkas "aprire una pagina nuova nel libro della vita del poeta". In pratica, si tratterebbe di testi-tessere di mosaico capaci di comporre un quadro... (Continues)
Gian Piero Testa 2012/11/7 - 17:14
Somlyó György magyar fordítása
Avevo quasi giurato di non mettere più nulla in ungherese in questo sito, finché i magiari non si fossero tolti di mezzo il principale "hitlerino" europeo attuale, l'orrendo Viktor Orbán; faccio un'eccezione oggi, ma solo oggi. Ed è un'eccezione che mi ha fatto sudare, perché il testo della versione ungherese di György Somlyó mi è riuscito di trovarlo solamente su uno stramaledetto documento scribd, che mi ha costretto a dargliene di santa ragione con l'editing. Inoltre, sia mai che riporti qua dentro un testo in "magiaro internettaro", con "ô" e "û" al posto di "ő" e "ű". Mi ripaga un po' il fatto che questa traduzione ungherese sia l'unica, per ora, in cui i "confini" siano tradotti con "limes". Questo mi piace assai. (rv)
A BARBÁROKRA VÁRVA
(Continues)
(Continues)
Sommamente interessante, e soprattutto pertinente in modo enorme con questa pagina e col sito intero. Sinceramente, a me è sempre parso parecchio chiaro che questa poesia ha un palese valore politico, anche se non ne conoscevo gli esatti termini. Del resto, almeno in un altro caso Kavafis prese una chiara posizione in una sua poesia, un componimento non molto noto (ma tradotto in italiano dal Pontani nelle "Poesie nascoste", che dovrò andare a riprendere alla svelta) sull'impiccagione di un ragazzo egiziano da parte dei britannici. Componimento che viene etichettato come una delle rarissime "incursioni" di Kavafis nell'attualità. Ma ci sarebbe da discutere molto su questo fatto, e soprattutto da leggere le poesie dell'Alessandrino sotto luci un po' diverse dal solito. Lo si farà senz'altro in questa pagina, che di prim'acchito sta diventando -e lo sospettavo fin dall'inizio- pressoché immensa.
Riccardo Venturi 2012/11/7 - 18:10
Elhelenigis Gerrit Berveling
Da questa pagina di esperantisto.gr, il sito esperantista ellenico. Gerrit Berveling, però, è olandese. Checché se ne dica, non riesco a non voler bene all'esperanto; una lingua dove "tradurre dal greco" si dice "elhelenigi", cioè "disellenizzare" o "sgrecizzare". Favoloso. (rv)
VENOS LA BARBAROJ
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Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/7 - 18:18
Traducere de Marius Ivascu după poezia originală.
Da questa pagina del blog Ortodoxie şi Viaţă ("Ortodossia e Vita"). Un blog dove, finalmente, si scrive il rumeno con un'ortografia rigorosa. (rv)
AȘTEPTÂND PE BARBARI
(Continues)
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Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/7 - 18:30
Itzulpenarena: Andolin Egutzkitza eta Olga Ornatos
Da questa pagina. Ho il sospetto che Andolin Egutzkitza e Olga Ornatos abbiano fatto esattamente come Nelo Risi e Margherita Dalmati. Si noti che i "barbari", in euskara, diventano "erdaldunak", vale a dire il contrario degli "euskaldunak". Cioè: "Coloro che non parlano il basco". Esattamente come i βάρβαροι erano "coloro che non parlano il greco". (rv)
ERDALDUNEN ESPEROAN
(Continues)
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Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/7 - 18:40
Çeviri: Cevat Çapan
Per un'altra volta è venuto in soccorso il traduttore automatico di Google per tradurre "Waiting for the barbarians"; poi si è andati a questa pagina. Un'altra "lingua kavafiana": non bisogna scordare che Kavafis era nato come suddito dell'Impero Ottomano.
BARBARLARI BEKLERKEN
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/7 - 18:49
Mi interrompo per un po'. Una sola giornata di lavoro su questa pagina ha "prodotto" traduzioni in venticinque lingue, ma conto di trovarne molte altre. Quando dico che questa poesia è una delle dieci più famose della storia non esagero; scritta da un signore che non si muoveva dal suo quartiere di Alessandria d'Egitto, che scriveva in greco avendo messo piede in Grecia sì e no mezza volta, e che faceva stampare le sue poesie su fogli volanti che distribuiva a chi gliene faceva richiesta, senza mai guadagnarci un soldo. Poi, per sé, le raccoglieva in degli album. Questo signore è uno dei più grandi poeti dell'umanità. Suggerirei alla Grecia, visto che comunque in greco scriveva, di farne una risorsa in tempi di crisi; oppure di accogliere le visitine della Merkel o della BCE con delle "bottiglie Kavafis", contenenti poesia e non benzina. Si potrebbe tentare.
Riccardo Venturi 2012/11/7 - 18:55
Íslensk þýðing eftir Atla Harðarson
Fin dall'ottocentosettantaquattro dopo Cristo, quando avvenne la Landnám, ogni islandese è scrittore e poeta "in pectore". E traduttore. Il sig. Atli Harðarson traduce in islandese i poeti della Grecia, in particolare Kavafis, Seferis e Elytis. Dal suo sito riprendo la traduzione di questa poesia; e da vecchio islandista mi fa un gran piacere. Una divertente curiosità: in islandese, il nome "Atli" corrisponde a "Attila". Per un traduttore di "Aspettando i barbari", direi che è notevole! (rv)
Fin dall'ottocentosettantaquattro dopo Cristo, quando avvenne la Landnám, ogni islandese è scrittore e poeta "in pectore". E traduttore. Il sig. Atli Harðarson traduce in islandese i poeti della Grecia, in particolare Kavafis, Seferis e Elytis. Dal suo sito riprendo la traduzione di questa poesia; e da vecchio islandista mi fa un gran piacere. Una divertente curiosità: in islandese, il nome "Atli" corrisponde a "Attila". Per un traduttore di "Aspettando i barbari", direi che è notevole! (rv)
BEÐIÐ EFTIR BARBÖRUNUM
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/7 - 22:37
Incredibile Islanda...e incredibile Kavafis, se appena lo guardiamo con altri occhiali. Guarda qui: versi che copio e incollo da un..come si dice?... "post" di una greca di nome Chrysa sul mio facebook (e naturalmente parla, con le parole di Kavafis, dei fatti di casa propria, 7 novembre 2012):
Οι Εχθροί
Τον Ύπατο τρεις σοφισταί ήλθαν να χαιρετήσουν.
Ο Ύπατος τους έβαλλε κοντά του να καθίσουν.
Ευγενικά τους μίλησε. Κ' έπειτα, να φροντίσουν,
τους είπε, χωρατεύωντας. «Η φήμη φθονερούς
κάμνει. Συγγράφουν οι αντίζηλοι. Έχετ' εχθρούς».
Απήντησ' ένας απ' τους τρεις με λόγους σοβαρούς.
«Οι τωρινοί μας οι εχθροί δεν θα μας βλάψουνε ποτέ.
Κατόπι θάλθουν οι εχθροί μας, οι καινούριοι σοφισταί.
Όταν ημείς, υπέργηροι, θα κείμεθα ελεεινά
και μερικοί θα μπήκαμε στον Άδη. Τα σημερινά
τα λόγια και τα έργα μας αλλόκοτα (και κωμικά
ίσως) θα φαίνωνται, γιατί θ' αλλάξουν τα σοφιστικά,
το ύφος... (Continues)
Οι Εχθροί
Τον Ύπατο τρεις σοφισταί ήλθαν να χαιρετήσουν.
Ο Ύπατος τους έβαλλε κοντά του να καθίσουν.
Ευγενικά τους μίλησε. Κ' έπειτα, να φροντίσουν,
τους είπε, χωρατεύωντας. «Η φήμη φθονερούς
κάμνει. Συγγράφουν οι αντίζηλοι. Έχετ' εχθρούς».
Απήντησ' ένας απ' τους τρεις με λόγους σοβαρούς.
«Οι τωρινοί μας οι εχθροί δεν θα μας βλάψουνε ποτέ.
Κατόπι θάλθουν οι εχθροί μας, οι καινούριοι σοφισταί.
Όταν ημείς, υπέργηροι, θα κείμεθα ελεεινά
και μερικοί θα μπήκαμε στον Άδη. Τα σημερινά
τα λόγια και τα έργα μας αλλόκοτα (και κωμικά
ίσως) θα φαίνωνται, γιατί θ' αλλάξουν τα σοφιστικά,
το ύφος... (Continues)
Gian Piero Testa 2012/11/7 - 22:46
Joe Hill's Last Will
Written in his cell, November 18, 1915, on the eve of his execution
"A guard reported that at about 10 p.m., Hill handed him a poem through the bars of his cell. It was his last will, which has become a prized piece of poetry in the heritage of the American labor movement...."
[Gibbs M. Smith, Labor Martyr Joe Hill, New York, NY, 1969, p. 174.]
"A guard reported that at about 10 p.m., Hill handed him a poem through the bars of his cell. It was his last will, which has become a prized piece of poetry in the heritage of the American labor movement...."
[Gibbs M. Smith, Labor Martyr Joe Hill, New York, NY, 1969, p. 174.]
Dead End 2012/11/7 - 13:16
Cant hear the music - unlawfull in Denmark
Ved retten på Frederiksbergs kendelse af 20. februar 2012 er Hi3G Denmark ApS ("3") blevet pålagt at hindre sine kunders adgang til www.grooveshark.com, som efter Rettighedsalliancens opfattelse formidler ulovligt kopieret indhold.
På baggrund af denne retskendelse har TDC besluttet at spærre for adgangen til siderne.
TDC har ikke foretaget nogen registrering af dit besøg på denne side.
Ved retten på Frederiksbergs kendelse af 20. februar 2012 er Hi3G Denmark ApS ("3") blevet pålagt at hindre sine kunders adgang til www.grooveshark.com, som efter Rettighedsalliancens opfattelse formidler ulovligt kopieret indhold.
På baggrund af denne retskendelse har TDC besluttet at spærre for adgangen til siderne.
TDC har ikke foretaget nogen registrering af dit besøg på denne side.
Holger Terp 2012/11/7 - 22:45
Canzone del capitano Gert
Una correzione doverosa: Q non parla affatto della Guerra dei Trent'anni, ma della Rivoluzione Protestante al suo avvio, oltre un secolo prima del conflitto che sconvolse l'Europa.
White Lord 2012/11/7 - 12:58
Esta musica testemunha ainda hoje o drama da emigração que levou centenas de milhares de nossos conterrâneos bem distante do solo nativo na busca de um futuro, de melhores condições de vida. O tema é aquele dolorido da emigração que, demais vezes, provocou feridas lacerantes, separando famílias, namorados, pais e filhos.
Minha mãe dá-me cem liras
(Continues)
(Continues)
This song is from the northern Italy and dates back to the 1800's. The author is unknown. It's said to be inspired by the ballad, "Maledizione della madre" ("The Mother's Doom").
Oh Mom, give me a hundred pounds,
(Continues)
(Continues)
Bruce Springsteen: Tenth Avenue Freeze-Out
Credo che non occorra essere fan sfegatati del Boss per comprendere che è una delle favole più belle della storia del rock.
Ciao Big Man!
Ciao Big Man!
Alberto 2012/11/7 - 11:19
Czerwone maki na Monte Cassino
Traduzione italiana da Studi Cassinati, da cui traggo anche la seguente nota:
In effetti, come già commentava Beata, non si tratta di un canto partigiano ma di un canto di guerra del corpo d’armata polacco che nel maggio del 1944 piegò la forte resistenza tedesca a Montecassino al prezzo del quasi totale annientamento…
“… il testo richiama due importanti battaglie del passato: Samosierra, in Spagna, quando nel 1808 le truppe polacche comandate da Napoleone furono massacrate, ma riuscirono comunque a conquistare l’obiettivo, e Rokitno, teatro dei violenti attacchi da parte dei nazisti durante la conquista della Polonia nel 1939.
Della canzone esiste anche una versione rock, musicata dal gruppo Twierdza, in cui però non viene cantato il refrain, ma ben più famosa è la versione cantata da Adam Aston, interprete polacco anch’egli [come Feliks Konarski e Alfred Schütz, autori di “Czerwone maki na Monte Cassino”, ndr] arruolatosi nella guerra in Italia. Ad impreziosire ancora di più il brano è la splendida interpretazione del coro dell’armata russa…”
Della canzone esiste anche una versione rock, musicata dal gruppo Twierdza, in cui però non viene cantato il refrain, ma ben più famosa è la versione cantata da Adam Aston, interprete polacco anch’egli [come Feliks Konarski e Alfred Schütz, autori di “Czerwone maki na Monte Cassino”, ndr] arruolatosi nella guerra in Italia. Ad impreziosire ancora di più il brano è la splendida interpretazione del coro dell’armata russa…”
In effetti, come già commentava Beata, non si tratta di un canto partigiano ma di un canto di guerra del corpo d’armata polacco che nel maggio del 1944 piegò la forte resistenza tedesca a Montecassino al prezzo del quasi totale annientamento…
PAPAVERI ROSSI A MONTECASSINO
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/11/7 - 10:41
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