Poi ci metterò qualche nota, ora devo andare a pigliare la k.d. alla stazione centrale. Ve la pigliate quindi così com'è, per ora; magari, chissà, a qualcuno verrà la voglia di rimetterla in rima com'è nell'originale. Spero comunque che vi piaccia almeno un po'. [RV]
UOVO DORATO (Continues)
2012/11/16 - 20:03
Trascrivo per Riccardo il commento del nostro carissimo amico Doultsinos:
Ο Ρικάρντο ...έγραψε ... Απίστευτο..! Με την αυθεντικότητα της προσπάθειας να αποδοθούν οι πιο πικρές αλήθειες, σε μια γλώσσα που δεν είναι μεν μητρική, αλλά έχει ίσως μεγαλύτερο πάθος από αυτούς που την μιλάνε, από εμάς τους Έλληνες. Η σατυρική διάθεση κάνει το αποτέλεσμα ακόμα πιο πικρό, αλλά στο τέλος, αφήνει ένα αμυδρό χαμόγελο αισιοδοξίας και ελπίδας, από λαούς που ξεπερνούν τις διαφορές τους και ενώνουν τη φωνή τους, για να σώσουν τη δημοκρατία και την ελευθερία... ΜΠΡΑΒΟ ΠΑΙΔΙΑ...
Version française – LETTRE AUX PASSAGERS – Marco Valdo M.I. – 2012
d'après la version italienne de Riccardo Venturi – EPISTOLA AI TRANSEUNTI – 2011
d'une chanson péruvienne (espagnol) de César Vallejo – Epístola a los transeúntes – interprétée par Diamanda Galás
Face à une écriture poétique comme celle de César Vallejo, que Thomas Merton a défini « le poète universel le plus important après Dante », il n'est pas opportun probablement de se braquer sur le sens. D'autant qu'évidemment le surréalisme dans lequel il a voulu s'insérer, il est nécessaire de se plonger sans guide dans les abysses du langage de ce révolutionnaire structural ; avec Vallejo nous sommes dans l'exil de l'expression.
En exil, il naît. Santiago de Chuco, au Pérou, où il vient au monde le16 mars 1892, un village perdu dans les Andes. En exil, il meurt : à Paris, le 15 avril 1938. Dans son écriture, il utilisait des solécismes... (Continues)
LETTRE AUX PASSAGERS (Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2012/11/16 - 22:54
Qualche giorno fa ci si diceva in una di queste pagine che il sito è ormai così vasto e labirintico che capita di perderci e a volte di scoprire con sorpresa di stare calcando i nostri stessi passi. Questa cosa si è ripetuta poco fa. Volevo ricordare in qualche modo che domani è il 17 novembre, e come tutti noi che allora eravamo abbastanza giovani, volevo lasciare qui qualcosa in ricordo degli studenti del Politecnico di Atene in rivolta nel novembre del 1973 contro i Colonnelli. Ho cercato nel nostro sito, ho trovato la canzone per Theodorakis (che stamattina è andato al Politenico ad ascoltare le sue canzoni) scritta da Franz-joseph Degenhardt, me la sono tradotta, senza accorgermi che l'aveva già fatto Riccardo, e senza ricordarmi che sulla sua traduzione, oltre che sulla canzone e la sua interprete, ci eravamo già scambiati ampie osservazioni. E, al momento di postarla, sorpresa! era... (Continues)
ΓΙΑ ΤΟΝ ΜΙΚΗ ΘΕΟΔΩΡΑΚΗ (Continues)
Contributed by Gian Piero Testa 2012/11/16 - 15:01
Oggi Mikis, al Politecnico per ricordare il 39° anniversario della rivolta studentesca del novembre 1973 e della repressione armata del 17 novembre, ha ascoltato un concerto di percussioni a lui dedicato.
Caro Massimo, ringrazia Alejandra da parte mia e nostra, ma la possibilità che Libertad Osuna fosse anche un nome di donna (esistente o fittizia) la avevamo già prospettata nell'introduzione. Chiaramente esiste anche il gioco di parole con os una "vi unisca", e esisteranno chissà quali e quante altre cose che potrebbe, se volesse, spiegare solo Patricio Manns. In "Libertad Osuna", probabilmente, ci stanno tutte; solo che, in questo sito (lo avrai notato) siamo ragazzi e ragazze cui piace parecchio andare in fondo alle cose, e andarci sul serio (per quanto sia possibile, naturalmente). Riprendiamo pagine intere dopo anni e anni, ad esempio (e a volte ci mettiamo anni interi a costruirne una qualsiasi delle quasi diciottomila che ci abbiamo per ora). Quindi sia benvenuta la precisazione di Alejandra, e speriamo di averne parecchie da parte di altri/e. Ognuno è libero di fare la sua proposta, persino Patricio Manns; chissà, magari in tutto questo tempo gli è venuto a mente qualcos'altro pure a lui...
Grazie a te, Massimo, e tu e Alejandra guardate un po' se riuscite a portarci Patricio Manns direttamente su questo sito; sarebbe veramente un enorme piacere e potremmo scambiare due parole sulla sua poesia. Saluti cari!
Una pagina rimasta incompleta per quasi un anno viene in questo momento portata a termine; è non è, senz'altro, una pagina qualsiasi. Contiene una delle pricipali vertigini testuali di questo sito e, probabilmente, dell'intera storia della canzone latinoamericana e mondiale. Per questo motivo, la pagina non poteva dirsi completa fino alla traduzione (preannunciata e dilazionata a lungo) del saggio analitico di Natalia Castillo ad essa dedicato, e delle mie note di traduzione. In generale non sono avvezzo ad inserirne di così particolareggiate (lo avevo fatto, prima, soltanto per un altro testo impervio: quello di Supper's Ready), anche perché troppe giustificazioni da parte del traduttore sono sovente indice di presuntuosa affettazione; ma per un testo del genere è necessario dare conto di quel che si è fatto, e di come lo si è fatto. Mentre procedevo, mi veniva costantemente da pensare alla... (Continues)
A pagina già chiusa, almeno per quel che mi riguardava, ho reperito questa traduzione in lingua inglese. Non proviene da un sito qualsiasi, ma da un documento .pdf accluso al sito ufficiale di Patricio Manns. E' però un tipo di approccio alla poesia di Manns radicalmente diverso da quello che ho tenuto io; qui si tratta veramente di una traduzione letterale, senza nessuna resa né dei cambi di genere (cosa del resto e francamente impossibile in inglese, lingua priva della categoria morfologica del genere grammaticale e poverissima di suffissi indicanti il femminile), né delle assonanze (a parte in qualche verso, ma per pura casualità). Nonostante il suo cognome ispanico, poi, mr Gonzalez sembra in un paio punti non aver capito molto bene quel che si dice nell'originale; ma non mi voglio spingere oltre e propongo la sua traduzione così com'è. [RV]
Ricevo dal nostro Yorgos Doultsinos: "Καλέ μου φίλε Gian Piero, είμαι σίγουρος οτι τώρα, όλοι οι φίλοι του Βασίλη, θα ανακαλύψουν το έξοχο Antiwar Songs και την υπέροχη δουλειά που κάνετε εκεί. Σ' ευχαριστώ, είναι ιδιαίτερα τιμητικό για την Ελλάδα, να έχει τέτοιους φίλους....".